#quindi onestamente è imbarazzante
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ammazza che soddisfazione vincere con un rigore, un cartellino rosso e un calcio d'angolo non dati
#io odio parlare male degli arbitri#perché i minuti sono stati 150 e non ci sono state solo quelle occasioni#ma queste non sono partite normali e ogni cosa è determinante#quindi onestamente è imbarazzante
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La questione non è dire che bisogna avere paura di tutti gli uomini, che tutti fanno schifo e tutte queste altre cagate qui, la questione è che ogni anno ci sono sempre vittime di abusi, razzismo, omofobia di tutto e di più, quindi certi commenti che non si possono minimamente biasimare non portano comunque a nessun risultato, onestamente me ne sbatto il cazzo se i soliti italiani medi dopo una tragedia fanno i moralisti mettendo il post dove si sentono schifati e buttano merda solo perché si che tanto poi tra un mese nessuno ne parlerà più e ci si rivede alla prossima tragedia, servono soluzioni e cosa più importante e metterle in pratica, servono interventi, serve un impegno collettivo per migliorare il tutto perché non si può continuare così, non si può sentire che tra qualche giorno si arrivi ad altre tragedie, un omicidio rimane un omicidio e solo per questo ci voglio condanne più dure
Bisogna prima di tutto educare al rispetto delle persone e alla vita, bisogna far crescere le persone con dei valori ad oggi inesistenti, non bisogna alimentare odio
Come l'Italia ci ha insegnato i maggiori dibattiti sono su chi semplicemente dice ma non tutti sono così, è sbagliato, bisogna fare modo di prendere una posizione vera che possa fare in modo che in futuro queste cose non accadano più
Ma del omicido (perché si, è omicido e non lo chiamerò con un'altro nome) in singola sede non me ne faccio nulla, non bisogna pensare solo a quello, ma anche a tutte le altre forme di cui non si parla e che sono prima di ammazzare, quando si parla di educazione si parla e non mi stancherò di dirlo è educarli al rispetto delle persone e della vita, quindi se le persone voglio postare frasi solo per rabbia e tra quelle cose ci sono scritte cose stupide allora non stupitevi se ci saranno persone a rispondere in modo stupido ma sappiate che non state concludendo nulla a spargere odio, e non lo dico tanto per dire perché è sempre stato così e come risultato siamo ancora qui a dire le stesse cose.
Scusami se vado subito alla fine, ma permettimi di spiegarti perché chiamiamo casi come questo femminicidi e non omicidi.
Una donna muore perché un ladro è entrato in casa sua e ha premuto il grilletto, questo è un omicidio.
Una donna muore perché l'ex fidanzato è entrato in casa sua e ha premuto il grilletto, questo è un femminicidio.
Qual è la differenza? La vittima è sempre una donna e il carnefice sempre un uomo, non è la stessa cosa? No, non lo è, quando l'uomo cova dentro di sé una mascolinità tossica che lo induce a paragonarti ad un oggetto di sua proprietà e a decidere di violarti o addirittura toglierti la vita, lì ti sta facendo una violenza di genere, ti sta assoggettando in quanto donna inferiore a lui.
E sia chiaro, questo vale anche per le altre minoranze, la matrice razzista, la matrice transfobica, omofobica ecc e mi preme specificare che varrebbe anche al contrario la violenza di genere se una donna decidesse di uccidere o violare un uomo in quanto uomo.
Ora torno all'inizio dell'ask e ti rispondo in ordine
Io non faccio parte di quelle persone che ieri hanno incoraggiato le donne ad aver paura degli uomini a prescindere e odiarli, o in generale di quelle che ci stanno sciacallando, perché non nascondo che a me stanno altamente sulle palle quei post tipo "VISTO VE LO AVEVAMO DETTO, LO SAPEVAMO T U T T E", come se si stesse aspettando la conferma per dire "gnegne avevo ragione io", cioè quello è un comportamento che trovo imbarazzante come trovo altrettanto imbarazzanti tutti i cazzo di "NOT ALL MEN" che ho letto. Ieri qualsiasi social è stato un cumulo di melma, forse l'unico salvo è proprio tumblr perché gli italiani non hanno poi così tanto spazio qua sopra.
Precisando questo, devi però essere consapevole che una donna avrà sempre paura di uscire di sera da sola, e avrà sempre un po' di timore a trovarsi da sola con un uomo, anche se quell'uomo 99,9% è una persona a posto e manco l'avrà notata quella donna, ma quel piccolo dubbio ti rimane. Ed è uno schifo, non dovremmo sentirci così, ma ti giuro che buona parte delle donne possono raccontare di aver avuto almeno una volta nella vita quel timore per colpa di uno sconosciuto e/o non.
Poi ovvio, manco a puntare il dito contro ogni uomo a casissimo, sono d'accordo su questo, ma diciamo che, almeno per come la vedo io, di fronte a queste tragedie bisognerebbe solo far silenzio, sono generalizzazioni, sbagliate sì, ma non è la giusta tempistica per dire "non siamo tutti così", anche se è vero, ma per una volta si chiede d'ingoiare il rospo e mostrare un po' di delicatezza, perché comunque questa roba viene detta solo su twitter, ma altrove dubito che una qualsiasi ragazza chiami "assass1no" ogni uomo che incontra, mentre al contrario la misoginia è all'ordine del giorno e le donne convivono con le generalizzazioni.
E sì assolutamente, sono a favore dell'educare al rispetto delle persone, ci mancherebbe altro, ma ovviamente tra dire e fare eh. Io purtroppo non ho poteri magici e da ignorante posso solo proporre soluzioni che già in mille hanno suggerito e pensato, come partire dal contesto familiare, proseguire a scuola, sdoganare la figura dello psicologo (e sia chiaro, con questo non voglio dire che ogni persona che commette atti atroci sia affetta da disturbi e malesseri, molti purtroppo sono lucidissimi).
Detto questo, a parte il commentare l'irritante "not all men", e mi dispiace ma dovete finirla, rimango impassibile su questo, non ho generalizzato sugli uomini né qui né altrove. Per il resto sono apertissima al dibattito, e che tu ci creda o no, ho apprezzato questo ask.
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Ti riscriverò questo in italiano perché voglio darti fastidio. Poi l'Italiano è molto più bello se voglio scrivere un messaggio "anonimo" (che non è più anonimo perché ormai sai chi sono, amore mio non sei stupida).
Ahhh mi ricorda il primo messaggio che ti ho inviatoooo. Comunque, voglio solo ricordarti che per quanto io ti conosca da pochissimo e mi imbarazzi tantissimo scriverti così, sei davvero speciale. E non quel: a sì è speciale bla bla bla no io intendo proprio profondamente importante. Perché sei non so come diventata quel genere di persona nella mia vita a cui voglio raccontare cosa mi succede. Ti amooo🐸❤️
Ok, mi fermo qui solo perché ora mi cringio.
CIAOOO AMORE MIOOOOO
Non potresti mai darmi fastidio ❤️❤️
Non credo di essere stata mai quella persona nella vita di qualcuno, quindi non hai idea di quanto questo mi faccia sentire felice 😭
Mi sento allo stesso modo, come se potessi dirti qualsiasi cosa senza esitazione. Adoro come sia così facile parlare con te, come se non dovessi fingere di essere "figo" o qualcosa del genere. Onestamente sono così felice di averti incontrato e di averti nella mia vita <33333 Anche se ci conosciamo solo da quanto, un mese (più o meno)? hai avuto un impatto così positivo nella mia vita che non riesco davvero a immaginarmela senza di te a questo punto 😅 dio era così scadente
Ti amo anch'io amore mio (quasi una quantità imbarazzante) 🐸❤️
Stai facendo piangere anche me 😭😭
COSA HO FATTO PER MERITARTI???
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Ciaooooooo, come state? Che avete fatto di bello in questi giorni?
Io venerdì verso l'ora di pranzo sono stato a vedere il lago di Como, molto interessante da vedere nonostante il brutto tempo. Buffo vedere le paperelle all'interno che entravano e uscinìvano dall'acqua. Inoltre in quel momento abbiamo visto diversi "idro-volanti" che si esercitavano per la fase di volo e discesa in acqua, dato che lì c'è un aereo-club. E' stato tutto molto interessente, anche i fiori che vi erano e da amante e curioso di calcio non potevo non notare lo stadio del Como attaccato praticamente al lago (onestamente non mi ha fatto impazzire però sarei stato curioso di vederlo all'interno).
Il pomeriggio e il sabato sono stato a Lugano, c'era il compleanno di una mia cugina e abbiamo fatto cose stile cerimonie del sud ahaha Siamo andati via dal ristornate quasi alle 2 di notte, però in tutto quell'arco di tempo ho potuto apprezzare un piccolo laghetto che vi era fuori dal ristorante, nonostante il buio, si vedeva un pò di illuminazione in lontananza e la pioggia rendeva il tutto rilassante, dato che all'interno del ristorante vi era musica a palla, quindi facevo avanti e indietro. La mattina seguente, un nostro cugino ci ha portati sul lago di Lugano, ancora più stupendo perchè c'era un panorama super e abbiamo fatto un giro per il centro osservando i prezzi da capogiro dei negozi!!
Ovviamente qualche fotina l'ho fatta, ma ho sempre il problema che non sono esperto e capace di farle come meriterebbero ahah
Menziono un'episodio che mi è piaciuto molto. Stavo camminando per il centro di Lugano e passando da un negozio vi era la commessa fuori. Io ero con l'ombrello perchè pioveva e ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano, lei mi sorride ed io ricambio il sorriso però subito dopo abbasso lo sguardo perchè era tutto così bello, inaspettato e imbarazzante ahah Però ho apprezzato molto, tanto da avere avuto l'intenzione di tornare indietro e farle i complimenti per il bel viso e l'eleganza che aveva, ma ovviamente ero troppo imbarazzato per farlo.
#weekend#Como#Lugano#emozioni#paesaggio#pioggia#stato d'animo#pensieri#riflessioni#cose#sentimenti#stati d'animo#sensazioni#compagnia
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A quel punto Discord si lanciò in avanti x abbracciare suo figlio e cercare di rassicurarlo, continuando a ripetergli<<Sta tranquillo tesoro,non abbiamo intenzione di fare del male al tuo piccolo.È al sicuro.Tu 6 al sicuro.>>. Alla fine Demon si calmò,ed esausto,si addormentò tra le braccia di suo padre,ke una volta resosi conto ke suo figlio dormiva,lo sollevò di peso e lo fece sdraiare sul divano ke aveva fatto apparire lì vicino e lo coprì con una coperta packwork. Dopo un lungo silenzio imbarazzante,alla fine Rarity ha kiesto<<Allora,nessuno di voi è curioso di sapere cosa voleva dire Demon con “Non penso di poter sopravvivere alla perdita di un altro bambino”?>>,e Applejack<<Mentre riconosco di essere curiosa,sono più preoccupata x lui,sembrava così disperato...Qualunque cosa sia successa deve averlo traumatizzato davvero molto>>,e Twilight<<Forse dovremmo chiedere a qualcuno ke lo conosce meglio e da più tempo per sapere come essere d’aiuto(a Demon)>>e Discord<<Dovremmo contattare il suo fidanzato,lo conosce da più tempo di noi e potrebbe aiutare>>,e Fluttershy<<Ke stai aspettando! Vai a prenderlo!>>, e Discord<<Mmh,Demon probabilmente si sentirebbe più a suo agio con lui... Vado a prenderlo>>disse scioccando le dita e teletrasportandosi accanto a Danny Fenton,rapendolo e riportandolo a Ponyville con se.1 volta tornati a Ponyville Danny esclamò <<Ke diavolo sta succedendo!>>,e Rainbowdash<<Beh...>>disse,x poi indicare la forma incosciente di Demon,al che Danny si precipitò al suo fianco(di Demon)e kiese<<Ke cosa gli è successo?>>,e Discord <<Alcune settimane fa,mentre stava facendo una passeggiata,è stato attaccato da un gruppo di mutanti,creature in grado di cambiare forma a piacimento,e a quanto pare durante quelle settimane è stato anche stuprato. Siamo rimasti confusi ed eravamo preoccupati x lui quando ha accettato così facilmente,ed è stato addirittura entusiasta di essere rimasto incinto da questi stupri. A quanto pare ha percepito il nostro nervosismo e preoccupazione come una mancanza di supporto,quando Fluttershy ha spiegato le nostre preoccupazioni,ha esclamato che non gli importava il modo in cui il suo piccolo è venuto all’esistenza,ke era il suo piccolo e che lo avrebbe difeso fino alla morte>>,e Danny <<Nient’altro?>>,e Discord<<Dopo aver finito la sua sfuriata, ha iniziato a implorare di non kiedergli di rinunciare al suo piccolo e che non pensava di poter sopravvivere alla perdita di un altro bambino>>,e Danny<<Oh>>,e Rainbow Dash <<“Oh”?È davvero tutto quello che hai da dire?>>,e Danny<<No! Ma...onestamente non pensavo che avrei mai dovuto spiegare questa parte della vita di Demon>>,e Rarity<<E xkè mai no?>>, e Danny<<X vari motivi.Primo,speravo ke questo argomento non venisse mai fuori,x il bene di Demon.Secondo, pensavo ke se l’argomento fosse saltato fuori,ve ne avrebbe parlato lui. Terzo, io all’epoca non facevo ancora parte della vita di Demon,quindi so solo quel poco che mi ha raccontato, ke non è molto visto quanto lo addolora anche il minimo accenno alla sua defunta figlia>>.
Discord fa una vacanza nella terra degli umani all’epoca degli uomini della caverne. Mentre fa un pisolino una donna lo stupra e rimane incinta di suo figlio, così Discord la riporta con se a equestria.Nove mesi dopo la donna,ke si comporta perennemente come una cagna in calore, da alla luce un bambino ermafrodita che Discord nomina Demon Discordia. Quando il piccolo Demon,che si identifica come maschio, ha 10 anni, sua madre ruba a Discord un artefatto che consente il viaggio tra le dimensioni, quindi rapisce Demon e lo riporta con se nel regno umano,dove la donna rompe le corna e ferisce una delle ali di suo figlio. Fortunatamente Demon riesce a scappare coi resti delle sue corna e L’artefatto ormai distrutto, che archivia nella borsa senza fondo che porta sempre legata alla coscia. I secoli passano e Demon non ha ancora trovato un modo per tornare da suo padre,di conseguenza continua a viaggiare per evitare che la gente scopra che non è umano. Nel corso del tempo trova la sua vocazione nel portare gioia ai bambini e più di una volta ha trovato lavoro come tata/babysitter spacciandosi per una donna. Negli anni ‘90 alcuni scienziati catturano Demon e per avere più soggetti di prova usano i suoi spermatozoi ed uno dei suoi ovuli per creare un embrione che successivamente impiantano nel suo utero. Quando finalmente si sveglia, Damon non perde tempo a fuggire. Qualche settimana dopo Damon viene avvicinato da un medico che lo trova a vomitare vicino ad un albero, e Demon si lascia convincere a fare un controllo medico completo, in cui scopre della sua gravidanza. I mesi successivi passano in relativa tranquillità, ma un giorno si imbatte in dei cacciatori che lo scambiano per una preda e cominciano ad inseguirlo, finendo per forargli la spalla sinistra nel processo. Alla fine Demon riesce a sfuggirgli, ma la spalla continua a sanguinare ed inoltre inizia a sentire delle fitte al ventre che alla fine lo fanno collassare e gridare per il dolore. Fortunatamente quelle grida permettono ad una coppia di escursionisti di trovarlo, permettendogli così di raggiungere la casa del suo medico di fiducia. Purtroppo la serata finisce in tragedia quando la bambina di Demon nasce morta,iniziando a trascinare Demon in una spirale di depressione. Una volta che Cassiopea, la bambina di Demon, è stata cremata, quest’ultimo svanisce nel nulla x i prossimi 12 anni circa,ritrovandosi congelato fino alle ossa ogni 15 settembre, il giorno della morte di Cassiopea.
#mlp#MLP#mlp x dp#danny phantom#danny phantom x my little pony#my little pony#My Little Pony x Danny Phantom#dp x mlp#Discord#Discord's son#prompts#fanfiction prompts#mpreg#Demon Discordia#Demon Discordia AU
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[salvini voice]
posso dire
che le cose italiane che si vogliono dare un tono internazionale e che pertanto finiscono per fare cose tipo inviarti una mail in inglese anche quando siamo palesemente a tu per tu tra italiani {escludendo pertanto qualsiasi tipo di comunicazione di pubblica utilità indirizzata a un pubblico più ampio e internazionale} sono molto italiane?
#cioè ho mandato application e cv in inglese#perché così era il form e così mi è parso giusto. visto che poi la lingua di lavoro è l’inglese#ma pensavo che fosse imbarazzante mandare pure la mail in inglese MA CHE È#perché comunque stai interagendo con un ufficio/persona italianə in Italia#quindi la mail in cui dicevo bella lì ecco gli allegati l’ho mandata in italiano#E ADESSO MI RISPONDONO IN INGLESE#lo so che tu che mi stai mandando questa risposta standard copia incolla e cambia cognome a seconda del destinatario sei italianə#È EVIDENTE#boh questo hype per l’inglese a tutti i costi onestamente mi è sceso quando avevo 19 anni e va bene così#in my italica donna era
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Ciao Auri, questo ask sarà un po’ lungo ma ho bisogno di sfogarmi. Sabato mi stavo organizzando con i miei amici per andare al cinema, un gruppo di tre ragazzi e poi me. Mando un messaggio sul gruppo che abbiamo in comune la mattina presto chiedendo di organizzarci per l’orario. Nessuno mi risponde nonostante continuino a parlare sul gruppo di altre cose e verso le 11 facciamo un piano per le nove di quella sera. Verso le 12:30 scrivono che vorrebbero andare al cinema alle 14:15 a vedere il film in lingua originale. Io dico che non posso dato che comunque è tutta la mattina che stavo chiedendo di organizzarci e nessuno mi ha fatto sapere niente, ora mi danno soltanto due ore di preavviso mi ero organizzata per i fatti miei. Un mio amico esce dal gruppo come se la mia risposta fosse esagerata e io ricontatto dopo un po’ un altro amico per capire cosa bisognasse fare . Il nostro amico mi manda un audio in cui mi fa intendere che preferirebbe andare direttamente a un bar la sera invece che al cinema. Io alla fine non esco con loro e scopro però che sono andati comunque al cinema sabato alle 14:15, facendo finta tramite l’audio (che quindi è stato mandato da uno solo ma con il gruppo presente) di non voler andare (quando realtà si stavano già recando lì). Nessuno di loro sa che io ho scoperto che sono andati comunque al cinema. Hanno continuato a fare finta di niente anche quando la sera sono uscita dal gruppo perché ero ovviamente irritata dal loro comportamento. Nessuno mi ha scritto, nessuno mi ha fatto sapere nulla e continuano a comportarsi come se niente fosse. Stasera, dopo quindi quattro giorni, mi hanno riaggiunto al gruppo e tutti hanno continuato a fare finta di niente e parlare di altro. io sono uscita perché nessuno sta nemmeno ammettendo il loro comportamento sbagliato. Posso comprendere che avessero voluto andare comunque (anche se non avevano assolutamente alcun motivo per farlo tranne che i loro comodi e potevamo andare tutti quanti insieme sabato sera), ma la cosa peggiore è che hanno deciso di prendermi palesemente per il culo e fare finta anche di non essere mai andati, per poi invitarmi a vederci tutti quanti la sera come se non fosse accaduto niente. Il mio ragazzo vorrebbe che contattassi questi amici e cercassi di parlarne con loro per risolvere l’accaduto e lasciarci questa vicenda le spalle però onestamente il loro comportamento è stato infantile e imbarazzante. Non vedo perché debba essere io a fare il primo passo verso loro quando nessuno mi ha nemmeno scritto e hanno tutti continuato a comportarsi come se non fosse accaduto niente di strano.


Non farlo. Quando i miei amici si comportano da bambini e lo fanno spesso semplicemente li ignoro e come ogni bambino che si rispetti vengono da te. Se non dovessi mai tornare, pace il mondo gira e avanti il prossimo. Per me, nelle relazioni, che esse siano di amore o amicizia, se non c’è interesse/sforzo da entrambe le parti bye bye, non ho più voglia e tempo di perdere appunto il mio tempo con persone che sono infantili. I tuoi amici sono stupidi e pure stronzi non perché siano andati al cinema lo stesso, avevano tutto il diritto di farlo visto che comunque avevano detto di volerci andare, ma sono stupidi e stronzi per non averti considerata prima e per averti mentito spudoratamente. Ignorali, sono bambini.
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disney presenta le nuove release da domani fino al 34892749274.
Io che reagisco alle cose Marvel: “Fottesega praticamente di tutto. Datemi Natalie Portman in Thor: Love & Thunder e forse avrete la mia attenzione, cani infami”.
Io che reagisco alle cose SW: “Sono basta, scioccata e offesa, sì, offesa davanti a questa pochezza. Onestamente, ma chi cazzo se ne fotte di Ahsoka? Chi minchia lessa se ne fotte di Lando? Ora va bene tutto, ma basta, basta, è imbarazzante. Imbarazzante”.
Io, che reagisco a Obi Wan Kenobi: “Ma ormai Ewan McGregor ha i suoi anni, parliamoci chiaro, va bene, ma vi ricordo che Solo è stata una vacca-ASPETTA COSA HAYDEN WTF MA IN CHE SENSO DARTH VADER? QUINDI CON LA MASCHERA PERENNE? QUALCHE FLASHBACK COL CAPELLO LUNGO? ALLA FINE 69 EURO DI MERDA ALL’ANNO LI TROVO DAI CANI MALEDETTI”
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The one with Fabrizio’s birthday
Fabrizio controll�� l'ora sul cellulare per l'ennesima volta.
Gli sembrava fossero passate ore da quando era entrato in quella stanza, da quando gli avevano messo davanti una torta con sopra una sua foto e una scritta di auguri. Invece era passata solo mezz'ora e lui già voleva andarsene.
Sapeva perfettamente di avere l'espressione di uno che avrebbe voluto essere ovunque tranne che in quel posto e sapeva che non era carino da parte sua, dopo la sorpresa che gli aveva organizzato negli studi della Sony.
Il fatto era che, quando aveva saputo che sarebbe andato a Milano il giorno del suo compleanno, aveva sperato di riuscire a ritagliarsi un po' di tempo per vedere Ermal.
Non chiedeva tanto. Gli bastava un'ora, giusto il tempo di un saluto, di abbracciarlo, di stare un po' con lui.
E invece, in tutta la giornata, non aveva avuto un minuto libero.
"Che hai?"
Fabrizio sollevò lo sguardo, trovandosi davanti Maurizio che lo guardava pensieroso.
Scosse la testa e mormorò: "Niente."
"Certo, come no. Pare che sia morto qualcuno dalla faccia che hai!"
Fabrizio si lasciò sfuggire una risata ma non rispose.
In fondo, che avrebbe potuto dire?
Che voleva andarsene perché aveva bisogno di vedere il suo fidanzato? Fidanzato di cui, tra l'altro, non aveva parlato a nessuno se non ai suoi amici più stretti.
"Guarda che si vede che non ti va di stare qui" disse Maurizio qualche attimo dopo.
"Ma no, figurati, non è quello" cercò di dire Fabrizio, senza sapere come continuare la frase perché in realtà Maurizio ci aveva visto giusto.
"Ho provato a mettermi un attimo nei tuoi panni. Se fosse il giorno del mio compleanno e io fossi nella stessa città in cui abita una persona che considero importante, sicuramente vorrei passare del tempo con questa persona. Non poterlo fare mi renderebbe nervoso, come minimo."
Fabrizio lo osservò in silenzio.
Non gli aveva mai detto nulla di Ermal. Aveva fatto attenzione a non nominarlo troppo spesso, per evitare che i suoi collaboratori si insospettissero; aveva sempre cercato di allontanarsi abbastanza quando era al telefono con lui, in modo che nessuno potesse sentire qualcosa di fraintendibile.
Eppure Maurizio sembrava aver capito tutto.
Lo vide buttare un'occhiata all'orologio che teneva al polso e sbuffare, mentre sembrava riflettere attentamente su qualcosa.
"Senti, se vai via adesso, hai circa un'ora e mezza prima che parta il treno. Le chiavi della macchina con cui siamo venuti dalla stazione fino qui, le ho io. Posso dartele. Pensi di farcela?"
Fabrizio spalancò gli occhi, dietro le lenti scure degli occhiali da sole, e disse: "Sei sicuro?"
"Onestamente, no. Sono terrorizzato dall'idea che decine di persone mi chiederanno che fine hai fatto e io dovrò inventarmi qualche cazzata. Senza contare che se riporti la macchina con un solo graffio, succede un casino. E se arrivi tardi in stazione, sappi che te la farò pagare. Ma mi sono rotto le palle di vederti con 'sta faccia."
Fabrizio sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, prima di dire: "Ti prometto che arriverò in tempo."
Maurizio non fece nemmeno in tempo a rispondere.
Fabrizio gli aveva già sfilato le chiavi dalla mano ed era uscito, talmente veloce che nessuno sembrava essersene accorto.
Negli ultimi mesi, Fabrizio era stato a Milano così spesso da conoscere quelle strade quasi quanto conosceva quelle di Roma, motivo per cui non fu così difficile raggiungere l'appartamento di Ermal in breve tempo.
La macchina del compagno era parcheggiata lungo la strada, di fronte al palazzo, segno che si trovava in casa.
Fabrizio parcheggio appena più avanti, nel primo posto libero, e poi corse rapidamente fino all'appartamento, passando per il portone principale che qualcuno prima di lui aveva lasciato aperto.
Arrivato sul pianerottolo, non fece nemmeno in tempo a suonare il campanello che la porta dell'appartamento si aprì.
Ermal lo fissava con un'espressione stupita ma felice. Aveva i capelli scompigliati e indossava una tuta sformata che Fabrizio aveva dimenticato a casa sua l'ultima volta che era stato lì.
Vedendolo con addosso i suoi vestiti, fu impossibile non sorridere.
"Ero affacciato alla finestra e ti ho visto scendere dalla macchina, ma non ero sicuro che fossi tu. Pensavo di avere le allucinazioni" disse Ermal.
Fabrizio scosse la testa sorridendo. "E invece sono proprio io."
Ermal si spostò per permettergli di entrare in casa. Poi, mentre chiudeva la porta, disse: "Che ci fai qui? Mi avevi detto di avere la giornata piena di impegni."
Fabrizio gli diede appena il tempo di terminare la frase, prima di spingerlo contro la porta chiusa e fiondarsi sulle sue labbra.
"Sono riuscito a liberarmi giusto il tempo di un saluto veloce" rispose Fabrizio, scostandosi leggermente. "È il mio compleanno e mi sono trovato circondato da decine di persone, quando in realtà l'unico che volevo con me, sei tu."
"Ora sono con te" rispose Ermal prima di baciarlo nuovamente.
La mancanza che sentivano ogni volta che erano separati, era così tanta che quando si rivedevano, quando finalmente erano di nuovo insieme, il cuore di entrambi sembrava scoppiare.
"Cazzo, Ermal..." mormorò Fabrizio mentre si allontanava da lui e appoggiava la fronte contro la sua, cercando di riprendere fiato.
"Che c'è?"
Fabrizio chiuse gli occhi e scosse la testa. "Non posso andare avanti così."
Ermal si immobilizzò, sentendo un'improvvisa sensazione di panico prendere il sopravvento.
Che diavolo stava succedendo? Che voleva dire che non poteva andare avanti così?
"Che significa?" chiese con un filo di voce.
"Che sto impazzendo a stare lontano da te. E ci siamo visti tre giorni fa! Tre giorni senza di te e io già mi sento morire. Ti voglio con me ogni secondo della giornata, cazzo" disse Fabrizio stringendo Ermal tra le due braccia e nascondendo il volto nell'incavo del suo collo.
Ermal si rilassò contro di lui, rendendosi conto che Fabrizio si stava semplicemente sfogando per qualcosa che sentiva anche lui, che non voleva lasciarlo o mettere dei limiti alla loro relazione.
"Che c'è? Che pensavi?" chiese Fabrizio.
Ermal si lasciò scappare una risata, sentendosi improvvisamente uno stupido per aver anche solo pensato che Fabrizio volesse lasciarlo.
"Onestamente? Ho pensato che stessi per mollarmi" disse coprendosi il volto con una mano, quasi vergognandosi per aver anche solo pensato una cosa simile.
"Mai. Non ti lascerei mai" confessò Fabrizio.
"Meno male, perché altrimenti sarebbe stato un po' imbarazzante darti il mio regalo" rispose Ermal, allontanandosi da Fabrizio e avvicinandosi al mobile del soggiorno.
"Ti ho già detto che non voglio nessun regalo" disse Fabrizio ma lo seguì comunque, curioso di sapere cosa avesse escogitato il suo compagno.
Ermal aveva lo sguardo fisso su un ripiano del mobile, sopra il quale era solito abbandonare il portafoglio e le chiavi di casa.
Ma quel giorno, i mazzi di chiavi sul ripiano erano due.
Ermal sospirò prima di afferrarne uno - quello con il portachiavi di Rocky Balboa - e si voltò verso Fabrizio.
"Non so se può essere considerato un vero regalo, però ho pensato che forse sarebbe ora di farti avere una copia delle chiavi di casa mia" disse Ermal porgendogli il mazzo di chiavi.
Lo sguardo di Fabrizio si spostò velocemente e più volte dal volto di Ermal alle chiavi che lui teneva ancora in mano.
Le afferrò, cercando di nascondere il leggero tremore che si era impossessato di lui.
"La chiave lunga è della porta di casa, quella tonda è del portone di ingresso, l'altra è quella del portoncino sul retro. Il portachiavi non è il massimo, lo so, ma l'ho trovato in un negozio qualche giorno fa e ti ho pensato" disse Ermal leggermente imbarazzato.
Fabrizio non aveva aperto bocca ed Ermal era a un passo dall'avere una crisi di nervi di fronte a quel silenzio. O meglio, si sentiva a metà tra una crisi di nervi e la voglia improvvisa di scavare una fossa e sotterrarsi, convinto di aver fatto un passo troppo importante senza considerare le conseguenze.
"No, ma figurati, mi piace il portachiavi" mormorò Fabrizio rigirandoselo tra le dita. Poi sollevò lo sguardo verso Ermal e aggiunse: "Scusa, mi piacciono tanto anche le chiavi. È davvero un regalo stupendo, solo che non me lo aspettavo."
Ermal si strinse nelle spalle, come se stesse parlando di qualcosa di poco conto, e disse: "Ho solo pensato che vieni spesso a Milano, a volte anche per lavoro, e ti farebbe comodo avere un posto in cui stare. Da quando stiamo insieme, casa mia è sempre stata anche casa tua, quindi farti avere le chiavi è solo una formalità."
"Sei sicuro? È un passo importante" disse Fabrizio passandosi nervosamente il mazzo di chiavi da una mano all'altro.
Non si aspettava un gesto del genere da Ermal, non dopo che aveva sempre dato l'impressione di essere quello più insicuro, quello con più dubbi, quello che si faceva più problemi quando c'era di mezzo la loro relazione.
Eppure, nonostante i dubbi e le insicurezze, Ermal aveva appena fatto un salto nel vuoto. E non gli aveva nemmeno chiesto di saltare con lui.
Non lo aveva messo di fronte a una scelta o a un obbligo, non gli aveva chiesto di trasferirsi da lui. Lo aveva semplicemente invitato a passare più tempo in quell'appartamento. Lo aveva invitato a condividere con lui un pezzo della sua vita.
"Sono sicuro. Ma se ti sembra troppo, o non ti va..." iniziò a dire Ermal.
Aveva deciso di regalare le chiavi di casa sua a Fabrizio senza pensarci troppo. Gli era sembrato semplicemente un gesto naturale.
Fabrizio era spesso a Milano e ad Ermal sembrava assurdo che dovesse stare in albergo, quando avrebbe tranquillamente potuto fermarsi a casa sua.
E poi non poteva nascondere che l'idea che Fabrizio passasse più tempo in quella casa, gli piaceva.
Amava Fabrizio. Lo amava più di quanto avesse mai amato chiunque altro e avrebbe voluto averlo accanto ogni secondo della sua vita.
Però, quando aveva deciso di dargli una copia delle chiavi, non aveva considerato la sua possibile reazione. Non aveva considerato che avrebbe potuto ricevere un rifiuto come risposta.
"No, no, fermo! Mica ho detto che hai avuto una brutta idea! Solo che è una cosa grossa, voglio che tu sia assolutamente convinto" lo bloccò Fabrizio.
"Bizio, ti ho regalato le chiavi di casa mia! Ti pare che l'avrei fatto se non fossi stato convinto?"
Di fronte alla consapevolezza che Ermal aveva fatto quel gesto rendendosi conto chiaramente di ciò che significava, Fabrizio sorrise e lo abbracciò di slancio.
"Quindi sei contento del regalo?" chiese Ermal stringendolo a sé, mentre Fabrizio affondava la faccia nell'incavo del suo collo.
"Certo che sono contento. Non vedo l'ora di tornare a Milano e usare 'ste chiavi, entrare qua come se fosse casa mia..."
"Lo è. Questa è casa tua, Fabrizio."
Fabrizio sorrise, con il volto ancora nascosto contro il collo di Ermal.
Per essere il tipo di persona che diceva di non saper gestire le relazioni importanti, era sorprendentemente felice di quell'impegno.
Sapere che Ermal era disposto a farlo entrare così tanto nella sua vita, a condividere la casa con lui nonostante le cose con Silvia non fossero andate bene e lui fosse rimasto scottato, rendeva Fabrizio più felice di quanto avrebbe mai ammesso.
Si scostò leggermente da Ermal, quel tanto che bastava a guardarlo in faccia, e nel momento in cui vide il suo sguardo capì.
Non era solo quell'appartamento a essere casa sua. Era ciò che avrebbe ottenuto insieme a quell'appartamento.
Le serate sul divano a guardare un film insieme; le giornate passate a cucinare non solo per sé stesso, ma per un'altra persona; le canzoni suonate insieme in un pomeriggio di pioggia; le notti trascorse nello stesso letto.
Quello era casa sua. Non l'appartamento, ma Ermal e tutto ciò che era disposto a dargli.
Fabrizio sorrise, stringendo in mano il mazzo di chiavi come per assicurarsi che fosse reale, poi guardò Ermal.
"Tu sei casa mia" disse.
Ed Ermal sorrise. Per lui era esattamente la stessa cosa.
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Capitolo IV
Quando sono a casa di qualcuno che non conosco finisco sempre per studiare l’arredamento invece di cercare di forzare conversazioni faticose con la gente che respira la mia stessa aria.
Trovandomi nell’appartamento di Vincenzo, un ragazzo meridionale che conosco giusto di nome, il mio forte interesse nel dipinto di un gatto siamese particolarmente strabico è giustificato.
E’ la prima volta che vedo Sami in difficoltà nel farsi notare, ma nel complesso riesce a non far trasparire il suo desiderio di sfamare la voce egocentrica dentro il suo cervello: sta sfoderando un sorriso molto plastificato, ha un modo timido di bere il Martini che tiene tra le mani. Seduto al mio fianco sul divanetto rosso del salotto, cerca di introdursi nelle battute che gli altri ragazzi stanno recitando in questo teatrino meccanico, artificiale e, detto senza troppi peli sulla lingua, molto triste. Sami sta battendo il piede sul pavimento ininterrottamente, come se avesse un tic, e guarda il resto dei giovani di Zaricci con una frenesia che collegherei a un eroinomane in crisi di astinenza.
Vuole parlare con loro. E, probabilmente, vuole essere loro.
Vincenzo non mi toglie gli occhi di dosso, ma il gatto brutto e bidimensionale che mi ritrovo difronte è la perfetta via di fuga per non incrociare lo sguardo del proprietario dell’appartamento.
Non sono così scocciato. Alla fine sto bevendo gratis, non è neanche ora di pranzo e Sami sembra meravigliato da questa compagnia che, in realtà, penso stia solo insistendo nell’intimorirci sbattendoci violentemente in faccia quanto sia privilegiata rispetto a noi, la coppietta di falliti dal piccolo, inutile paesino.
Non ho la minima idea di come un ragazzo di Cordello come Sami possa aver fatto amicizia con i ricconi di Zaricci, né come è possibile che abbia accettato di portarmi da uno di loro senza neanche darmi la possibilità di rifiutare senza sembrare un maleducato cronico. Sa benissimo quanto ci tenessi a questa gita fuori porta, spero per lui che non intenda sbronzarsi pesantemente ed eviti di includere questo gruppo di persone nella mia giornata speciale.
“Tra quanto ce ne andiamo?” gli chiedo, picchiettandogli sul braccio dopo aver appoggiato la mia bottiglia di birra sul parquet.
“Che fretta hai?” mi chiede a sua volta, ridendo. Sembra quasi infastidito dal mio rivolgergli parola.
“Probabilmente il tuo amichetto si sta annoiando.”
Subito dopo aver mormorato quella verità a mezza bocca, Vincenzo si alza, probabilmente ignorando il fatto che stavo cercando di rendere la situazione il meno imbarazzante possibile. La voce di Vincenzo rimbomba nella mia testa, è un suono incredibilmente caldo e oscuro allo stesso tempo.
“Come biasimarlo…” aggiunge, accendendosi la sigaretta che pendeva spenta tra le sue labbra da troppo tempo. La fiamma dell’accendino sembra aver incenerito parte dei suoi baffi, pronunciati da due labbra gigantesche e marroncine.
Sami mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite, come se dalle pupille potesse uscire dell’acido pronto a sfigurarmi.
La stanza si ammutolisce, mentre un’orda di sbirciate segue i movimenti armonici di Vincenzo verso il suo zaino nero, ai piedi di un appendiabiti bianco.
“Bene, amico mio” dice, guardandomi con una Red Bull vuota in mano: “è il momento di farti conoscere la Sacra Lattina.”
Lo guardo storto, mentre tutti, compreso Sami, si esaltano urlanti come un branco di scimmie.
“E’ obbligo e verità, in pratica. Solo che la persona che capita al primo giro viene sottoposta alle domande di tutti gli altri partecipanti, una dopo l’altra.”
“E se volessi scegliere obbligo?” chiedo, ridendo. Vincenzo sorride.
Più parla, più attira la mia attenzione. Più vedo quanto la gente si aggrappi alle sue gambe per ammirarlo meglio, più sento il desiderio di piacergli. E’ il Gesù di Nazareth del ventunesimo secolo, e se prima era lui a guardarmi ininterrottamente, ora sono io a ritrovarmi interessato a capire di più cosa sia così singolare nella sua persona.
“Beh, tu vuoi andartene, no?” mi risponde, con una calma quasi inquietante. Si butta di nuovo sulla poltrona sotto il ritratto del gatto siamese.
“Vince, non era ser-” cerca di intervenire Sami.
“Se rispondi onestamente a tutte le domande, quindi, ti lasciamo andare.”
Il modo in cui ha interrotto il mio ragazzo mi infastidisce, così come il suo modo mafioso di gestire questa situazione. Parte di me è ancora intrigata, ma dall’altra mi sento come se stessi avendo a che fare coi bulletti dodicenni del parchetto abbandonato dietro casa mia.
“Ma se fate solo a me le domande che senso ha usare la lattina?”
Vincenzo rimane in silenzio, corrucciando le folte sopracciglia che decorano il suo faccione ossuto.
“Sei mio ospite, voglio solo conoscerti meglio. Diciamo che la lattina è��� una tradizione, ecco.”
Assumo una smorfia un po’ saccente, proprio perché sto avendo molte conferme di essere circondato da un gruppo di persone neon: appariscenti come poche altre cose al mondo, ma non funzionali come un classico lampione.
“Di che segno sei?” mi chiede un ragazzo biondo, alla sinistra di Sami. Ha dei ricci simili ai serpenti di Medusa, la faccia ricoperta di terra e fondotinta e le mani intente a nascondersi nelle maniche del maglione bordeaux extra-large che indossa. Mi osserva con stupore, come se fosse un bambino che sta sbavando davanti alla vetrina di una pasticceria.
“Pesci” rispondo, un po’ confuso. Guardo Vincenzo annuire, mentre alcuni dei ragazzi attorno a me reagiscono come se avessi detto di essere a capo di un partito nazista.
“Sai che si dice dei Pesci, vero?” mi chiede uno, avvicinandosi col busto verso la mia direzione.
“Vale come la sua domanda per ‘sto gioco?”
Vincenzo ride, prima di negare con la testa e lasciando cadere il mozzicone della sua stizza nel cocktail mezzo pieno che tiene tra le mani.
“I Pesci sono doppia faccia.”
“Non pen-“
“Hai mai fatto una cosa a tre?”
“No.”
“E ti interessa?”
“… no.”
Comincio a tamburellare le mie dita sulla mia coscia, cercando di far capire a Sami che sono in imbarazzo. Lui continua a ridere, intrattenuto dalle domande come se fossero le più originali, consone e importanti che si possano fare a una persona che hai appena conosciuto.
“Ti consideri più bello di Sami?”
Guardo questo altro ragazzo con un po’ di pena, perché vedo dalla sua espressione che sta solo aspettando un qualcosa che possa creare dramma per intrattenerlo nei prossimi dieci minuti.
“No, penso sia oggettivamente più bello di me.”
Sento qualcuno bisbigliare un “almeno è onesto”, ma in parte sono contento di non aver afferrato da che parte del salotto arrivasse.
Vincenzo alza una mano per interrompere una delle ultime domande rimaste, e dal suo trono si immerge nella mia psiche con un’occhiata che vince nel voler sembrare penetrante.
“Cosa vorresti di più al mondo in questo periodo?”
Apro la bocca, ma esce aria. Non li conosco neanche, non mi interessa parlare dei miei drammi.
“Una sigaretta. E vedere l’università di Zaricci.”
Vincenzo fischia, forse un po’ deluso dalla mia risposta.
“Possiamo andarci adesso, in realtà.”
Rimango stizzito, perché io voglio liberarmi di loro da quando li ho intravisti nel centro città qualche ora fa.
“Ultima domanda” aggiunge Vincenzo.
“Tu me l’hai già chiesta, non vale.”
Sami mi zittisce con un rumore fastidiosissimo. Sta vivendo un teen drama davanti ai suoi occhi, e non aspettava altro: paradossalmente, vedere altri ragazzi intenti a studiarmi e fare domande mi rende più interessante ai suoi occhi di qualsiasi conversazione possa mai aver avuto in intimità con me. Mi rende deluso e triste, ma comprendo come Sami veda l’intera situazione come un abbonamento Netflix gratuito in 4D.
“Ti piacciamo?”
Rimango un po’ a bocca aperta, perché è abbastanza palese che Vincenzo stia godendo nel mettermi in difficoltà. Mi ha spinto sotto ai riflettori per umiliarmi.
“Non sento un feeling, e sono venuto a Zaricci per passare un po’ di tempo con Sami. Da soli.”
Alcune persone cominciando a ridere sotto i baffi.
“Sami?” lo chiama il ragazzo riccio, inclinando la testa come un gatto confuso. Non orrendo come quello siamese, ma comunque non stupendo.
E lui lo fa, di nuovo. La faccia del finto tonto, dell’Alice nel Paese della Meraviglie che non si rende conto di dove sia e di come ci sia arrivata.
“Ma amore, ti avevo detto che avremmo salutato i miei amici.”
Ride nervosamente, mentre io abbasso lo sguardo.
Non mi ha mai chiamato amore.
Sono arrabbiato, ma non permetterei mai al mio ragazzo di fare una figura così misera. Soprattutto se circondato da persone che vogliono solo una dinamica simile tra noi due per passare il pomeriggio a sputtanarci quando usciremo da questo appartamento.
Non so bene cosa dire, ma faccio finta di essermi appena ricordato che Sami mi ha avvisato tempo fa della loro presenza e che mi era sfuggito di mente.
Come potevo aspettarmi prima della Sacra Lattina, la mia onestà è friabile come un pezzo di pane secco.
Sicuramente Sami mi deve delle scuse, e delle spiegazioni.
“Se vuoi del feeling, devi bere di più. Solitamente funziona” mi dice la Morgana bionda con il maglione XXL. La gente esplode in un tipo di risata che affibbierei a un gruppo di mogli cinquantenni di paese intente a spettegolare sul loro vicinato.
“Preferirei andarmene, detto sinceramente.”
“La pianti?” mi risponde Sami, visibilmente contrariato. Si alza ed esce dal salotto, diretto chissà dove.
Io alzo gli occhi e mi allontano dal divanetto per raggiungere l’ingresso.
Vincenzo mi afferra per il braccio con la morsa di una trappola per orsi, al che mi giro e lo fisso negli occhi.
“Per il treno” mi dice, sventolandomi davanti un cinquanta euro. Ha questo ghigno malvagio, come se sapesse tutto di me.
Sono fumante peggio di un battello a vapore, e sono così arrabbiato, schifato e umiliato in questo momento che alzo le mani in aria indietreggiando. Tilto il capo a destra e a sinistra prima di uscire dalla porta senza degnare nessuno di uno sguardo.
Corro fuori dal condominio, tirando fuori dalla tasca tabacco, cartine e filtri.
Comincio a rollarmi una stizza, respirando a fatica e con il cuore che sta scavalcando la mia gola minuto dopo minuto.
Ispiro ed espiro senza un minimo di ritmo, e a ogni tiro ributto il mio muscolo rosso nella cassa toracica.
Mi incammino verso il centro di Zaricci, con il mio zaino in spalla che si fa sempre più pesante man mano che mi avvicino a destinazione.
Raggiungo la via principale sgomitando per andare controcorrente, con un sacco di persone che mi guardano male. Sono tutti pieni di borse della spesa, hanno in mano gelati e sigarette, indossano vestitini firmati e occhiali da sole come se fossero in piena estate.
Seguo i segnali stradali per arrivare al campus universitario, seguendo una lunga scalinata in pietra, inglobata nel magnifico verde di una cinquantina di querce.
I pochi raggi di sole che penetrano attraverso gli spazi tra le foglie mi fanno sentire come se avessi delle pistole laser puntate sugli occhi, ma è piacevole.
Il cellulare vibra da diversi minuti, ma lo sto ignorando. Raggiungo l’entrata dell’Università.
E’ piena di alberi e panchine in legno.
Mi avvicino alla Fontana di Umberto Tirolini, che sta al centro del campus. La scultura del famoso pittore originario di Zaricci mi osserva, con un pennello in una mano e una pistola nell’altra. Da entrambi, un piscio d’acqua precipita nella porzione più bassa della fontana.
Pur sapendo la tristissima storia di Tirolini, mi intrattengo leggendo l’etichetta in oro alla base della scultura.
Non ho mai capito perché tutti lo idolatrano al punto di farcelo studiare a scuola.
Il suo capolavoro 'Radici' è letteralmente il macello che ha creato sparandosi in testa davanti alla sua tela, tipo negli anni venti. Linee di rosso che strisciano verso il fondo della tela, e alcuni capelli appiccicati ad esse.
Nessuno sembra mai essersi domandato se fosse effettivamente apprezzabile il gesto disperato di un uomo che aveva appena raggiunto la ribalta desiderare di morire così presto. In nome dell’arte, poi.
Ho come l’impressione che la demografia di Zaricci sia composta da tantissimi pseudo-Tirolini. Persone che vogliono diventare leggende, al punto di far qualsiasi cosa per ottenere la luce della ribalta.
Per un giovane sempliciotto di Cordello come me, però, sarebbe una vittoria anche solo poter camminare per le vie di questa sede con dei libri in mano e lo stress degli esami.
Mi siedo alla base della fontana, rollandomi un’altra stizza.
Osservo gli studenti attorno a me, ormai annoiati dall’architettura che li circonda perché abituati troppo bene al privilegio di studiare in un’università simile.
Anche io farei di tutto per le cose che voglio.
Probabilmente lo faremmo tutti.
E, forse, siamo tutti degli Umberto Tirolini.
Sondaggio: 20 Maggio 2019, 1:31 PM
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sto piantando i picchetti per sistemare la mia tenda qui e intanto ti dico. colpo di tacco > velo > tunnel. tunnel ultimo perché un pochino mi dispiace per l'avversario è troppo imbarazzante dai
non smettere mai bestie accendiamo il fuoco da campo insieme <3
e qui. mi trovi di nuovo molto d’accordo perché semplicemente è molto più bello un colpo di tacco. onestamente io un po’ godo quando fanno tunnel ma a riceverlo è troppo imbarazzante anche per chi guarda quindi ok ci sto
ci sono modi per essere affascinanti (quasi) senza imbarazzare qualcuno esempio A:
send me unpopular or controversial opinions (and ill tell u if i agree or disagree)!
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Quali sono gli strumenti indispensabili che ti servono per fare correttamente tutti i progetti di bricolage in casa
Sfrutta l'convenienza di trasferirti in una nuova casa per prepararti ad anni di subentrato come intestatario di casa fai da te. Dai un'sguardo a questa lista di vigilanza delle cose da considerare nel tempo in cui ti stai trasferendo.
Nel lampo in cui entri nella tua nuova casa, la tua mente sarà piena di cose da fare. Tieni a bada questa lista di compiti schiaccianti tenendo un quaderno in un luogo centrato e scrivi ogni esecuzione a cui tu o la tua congregazione pensate nel corso di il dì. Dopo 24 ore tagliate la lista e date la priorità ad ogni voce con un 1, 2 o 3. La prima precedenza dovrebbe individuo costituita dalle cose completate quella settimana - come la destrezza, le pulizie, il sballatura delle cose essenziali, ecc.
La priorità due dovrebbe individuo compiti completati entro i prossimi due mesi - relativi all'pianificazione, alla cura e al rimanente disimballaggio. Le precedenza tre dovrebbero http://edition.cnn.com/search/?text=diy project individuo compiti non essenziali, ma miglioramenti e progetti che vorresti aggiungere entro l'anno - ristrutturazioni, abbellimenti e grandi acquisti.
Yogurtiera
Ti piace lo yogurt abituale? Se non sei certo, forse non hai sperimentato il tipo equanime. Nel vostro esercizio parziale di caspita o di settore alimentari cercate Fage, la marca civico di yogurt greco "filtrato". attuale esibito è più limitrofo a un latticino yogurt, ricco come una crema di latticino, e vi darà un'idea di ciò che potete bene fare a casa. Ci sono decine di yogurtiere tra cui delegare e funzionano tutte allo stesso modo - si crea un bevanda di latte e starter, i batteri che fanno lo yogurt. Si versa il latte nella yogurtiera, il cui civile primario è quegli di rispettare la miscela riscaldata ad una calore perpetuo per quattro-otto ore.
Sega circolare
Una sega tondeggiante è uno strumento istintivo trasferibile usato nei lavori di bricolage per eliminare grandi pezzi di legno, plastica, metalli, mastice e altri materiali come piastrelle e mattoni. Può fare tagli curvilinei e diritti. È molto pubblico tra gli appassionati di bricolage e i professionisti per la sua enorme capacità di squarcio e l'alta cura. Sia in un'stabilimento che in un arsenale, è uno attrezzo funzionale per aprire diversi compiti.
Mola
Una smerigliatrice usa una mola abrasiva come mezzo di taglio per plasmare o trasformare le dimensioni di un edonista duro. Il tipo di materiali che hanno uopo di individuo smerigliati sono di consueto oggetti metallici come utensili e aste. queste macchine lavorano normalmente riducendo il volgare da parte a parte l'cancellatura. abitualmente, il grano della ruota abrasiva scheggia il reale, cambiando la sua forma o dimensione. per il fatto che il criterio di rettifica di oggetti metallici genera folto una grande abbondanza di vampa, è unito indispensabile un refrigerante per evitare che il reale e la robot si surriscaldino. Nei lavori di alta cura, il refrigerante può non essere indispensabile. La correzione di alta nettezza di quotidiano comporta la spostamento di mucchio minime di effettivo, quindi viene generato molto poco calura.
Cric martinetto
Un cric per auto è un dispositivo involontario usato per lenire perfettamente carichi pesanti auto, per raggiungere un facile imbocco a sezioni sotto i veicoli o onestamente per trasformare una ruota. Il fatto più di gran peso di un cric è che dà all'utente un beneficio involontario cambiando la forza di circolazione in limpido, permettendo all'utente di issare strutture pesanti che sarebbe cattivo fare senza attuale apparecchio.
Elettrodomestico affettatutto
Le affettatrici sono comodi elettrodomestici da gastronomia che rendono eseguibile foggiare fette uniformi di vari tipi di cibo. L'affettatrice è pieno costruita per operare con un personale tipo di cibo, come uova sode o carne. Gli elettrodomestici di attuale tipo sono disponibili in modelli semplici adatti all'uso in casa. Sono disponibili anche affettatrici più grandi, ideali per l'uso in ristoranti e altri tipi di cucine commerciali.
Ferro da stiro
Che tipo di asse da stiro hai? Sia che si tratti di un prototipo a nobiltà relativo all'ambiente o da tavolo, fate attenzione a dove lo mettete. assicuratevi che il cavo del ferro da stiro non sia teso su una cavalcavia dove un animale casereccio o un bambino potrebbe tirarlo giù. Prima di avviare, leggi l'fascetta di cura dell'indumento o della biancheria. Ci saranno delle linee guida per la stiratura scritte o mostrate con dei simboli. Se l'cartellino non c'è, fai riferimento a una schema di schema della clima di lisciatura per diversi tessuti.
Seghetto alternativo
I seghetti alternativi sono uno degli utensili elettrici più importanti ed terribilmente utili che sono necessari per fare compiti impegnativi nella palazzo e nel rimodellamento. Sono macchine da lacerazione di ordine. I seghetti alternativi sono usati massivamente per fare tagli curvi e complessi nel legno, ma possono anche tagliare una serie di altri materiali come plastica, bandone e piastrelle di terraglia.
Macchina distruggi documenti
Una distruggidocumenti è una dispositivo che facilita la polverizzazione dei documenti in particelle fini o piccole in modo da renderli illeggibili. queste macchine trituratrici aiutano a espellere documenti sensibili, personali e confidenziali. I distruggidocumenti da agenzia sono i tipi più popolari di distruggidocumenti, comunque, queste macchine sono diventate a sufficienza popolari anche per uso casalingo. Ci sono molti tipi diversi di distruggidocumenti disponibili sul commercio e con diversi livelli di convinzione.
Misuratore di temperatura
Avere un termometro medico attendibile a casa può persona incredibilmente utile. La capacità di scoprire con giustezza se non molti ha la calore vi dà informazioni molto necessarie sui prossimi passi importanti per la sua cura. Ci sono molti tipi di termometri a contatto e senza rapporto da decidere. L'età dei membri della tua ordine, così come le preferenze personali, possono aiutarti a definire quali tipi acquistare.come ogni altro dispositivo in casa, è notevole percepire come funziona il termometro. Non tutti i tipi funzionano allo in persona modo o sono progettati per munire le stesse letture di calore.
Idropulitrice
Le idropulitrici (conosciute anche come idropulitrici a getto e idropulitrici) forniscono un possente getto d'acqua raggruppato per eliminare lo insudiciato in modo più funzionale di una spazzola, e usando meno acqua di quella che useresti con un tubo da luogo fertile. un'idropulitrice è primariamente un tubo a propulsore. utilizza una pompa per fare un fiotto d'acqua ad alta insistenza che rimuove lo disonesto più celermente ed utilmente di quanto si possa fare con una spazzola o un tubo elastico.
Apparecchio per registrare
Se avete necessità di regolare l'audio per una congresso di compito, una colloquio o un'intervista, un registratore vocale è uno dei migliori strumenti di sforzo da consumare. nel momento in cui ci sono altre opzioni sul commercio, un mangianastri audio vi fornirà un audio di alta peculiarità in calco, denso e fievole per un comodo viaggio, relativamente poco gravoso, grandezza di protocollare per centinaia di ore, e può facilmente cedere le registrazioni su un elaboratore. Con la assortimento di dispositivi di regolazione vocale sul mercato, potrebbe giudicare una sfida designare colui preciso per le vostre esigenze.
Elettrodomestico per cuocere la carne
Una bistecchiera elettrica può aiutarvi a disporre i pasti in modo semplice e lesto. La bistecchiera elettrica è difatti un elettrodomestico eclettico, un arnese concreto che può essere adoperato per molti metodi di rosolatura. Sei a consapevolezza delle ricette della bistecchiera elettrica? Puoi preparare molti piatti, dalle braciole di maiale alle bistecche e agli hamburger, uova al forno, salse e patatine fritte e altro ora. Se vi prendete cura di presente individuare gadget da cucina, durerà molte ore di bollitura per tutta la vita.
Pattini in linea
rifornirsi il tuo primo paio di pattini a rotelle può essere irrefrenabile. scarponi, piastre, ruote, carrelli, blocchi di flusso... ci sono così tante parti per questa piccola calzatura magica tra cui decidere. Ma non preoccuparti più! Ecco la nostra guida per principianti ai pattini a rotelle - e alcune cose che devi conoscenza prima di rifornirsi un paio di pattini. L'utilità del tuo primo set di pattini può avere l'apparenza una sfida, ci sono così tante opzioni là fuori, ma siamo qui per aiutarti a servirsi alcune decisioni che ti porteranno ai pattini giusti.
Aspiratore di polvere
odiate nettare artigianalmente o portarvi retrostante un aspirapolvere imbarazzante per sgrassare i pavimenti? Le migliori scope elettriche sono denso aspirapolveri ridotti al minimale con design leggeri e facili da influenzare che possono pulire efficientemente i pavimenti duri come il legno e le piastrelle. pure, è probabile cogliere spazzatrici elettriche di base che raccolgono i detriti senza aspirazione, anche. Non importa quale stile tu preferisca, opta per una scopa elettrica che sia dotata di tecnica senza sacco in modo che sia elementare da tenere.
Walkie Talkie
La ricetrasmittente è una tecnologia che permette agli individui di afferrarsi in conoscenza l'uno con l'altro usando le onde radio. Ogni cliente è aitante di un'individuo radio che invia e riceve audio e dati inviati sulle onde radio. Un compagine radio bidirezionale può individuo franco come due radio che si collegano immediatamente tra loro, o molteplice come una rete criptata che copre un intatto paese. La radio bidirezionale funziona convertendo l'audio in onde radio che vengono poi trasmesse da parte a parte l'aria. queste onde radio sono ricevute da altre radio che le convertono ancora una volta in audio.
Tegame ad alta pressione
quando le pentole a pressatura possono somigliare intimidatorie, molte delle più grandi pentole a sollecitazione di oggi sono cospicuamente semplici da usare. Puoi allestire dei piatti incredibili come il curry e il pot roast, sia che tu stia cucinando nello spazio di la notte o lasciando cuocere a fuoco lento intanto che sei al oggetto. In questa ispezione, diamo un'adocchiamento ai fondamenti della rosolatura a sollecitazione, coprendo le basi del normativo e offrendo alcuni suggerimenti di cottura.
Dispositivo per cottura in olio ad immersione
Il vantaggio capitale della frittura in una friggitrice classico è la sua semplicità. prendi i tuoi snack preferiti dallo scomparto del frigorifero, mettili nell'olio e in pochi minuti saranno sul tuo pianeggiante. Che tu ami preparare o no: chiunque può rosolare. A parte attuale, una padella usuale è a proposito di economica da comprare e alcuni snack hanno veramente solo desiderio di essere fritti nell'olio. Pensa agli oliebollen, per campione, alle patatine fritte doppie e spesse. 1.eseguibile da usare; 2.lesto (8 minuti per ogni 700 grammi di patatine in media); 3. a proposito di economico da acquistare.
Macchinetta del caffè
questi sono i principali tipi di automobile che fanno il espresso in stile pronunciato - il vostro punto di inizio per fare americanos, lattes, cappuccini, flat whites e più: macchine da detto a capsule o a cialde - queste usano https://numeri-lamostra.it - consigli cialde di formulato pre-preparate per un'macerazione cateratta, facile e senza problemi, ma di consueto sei definito a un tipo distinto di capsule e le cialde possono essere costose e difficili da riutilizzare. macchine da caffè Bean-to-cup - queste macinano i chicchi da zero per ogni bevanda.
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DIABOLIK LOVERS MORE, BLOOD - YUMA DARK 10 (TRADUZIONE)
Traduttrice inglese: Akui Chansera
leggere la sezione FAQ nel blog prima di ogni domanda.
NON PRENDERE SENZA PERMESSO
-”keep reading” per la traduzione.
Luogo: Corridoio della scuola
Yui: (Per qualche ragione, mi sto sentendo davvero stordita da quando sono arrivata a scuola, sta rendendo salire le scale davvero doloroso... ...)
(Yuma-kun ha già iniziato a camminare, lasciandomi indietro... ...)
*Lampo bianco*
Yui: (Agh... ...Male, sto per cadere――)
*lo schermo vibra*
Yui: (――Huh.... ...? Ho perso tutte le energie in corpo, perché non sono caduta... ...?)
Yuma: Perché ti senti debole?
Yui: Yuma, -kun... ...
Yuma: Cavolo, che seccatura. Ti porterò dove devi andare.. ...Tah!
Yui: Kyaa... ...!
(Yuma-kun mi sta portando sulle sue spalle, il mio corpo sta fluttuando... ...!)
Co-cosa stai facendo Yuma-kun!
Yuma: Fa silenzio e sta ferma! Vuoi che ti faccio cadere, hah?
... ...Che. Non dare in incandescenza adesso.
Yui: (Uh... ...Anche se volessi dare in incandescenza, non potrei farlo... ...)
(La mia gonna si sta spostando, è imbarazzante... ...!)
Yuma: Dai, andiamo. Tieni la bocca chiusa, o ti farò cadere.
Yui: D-dove stiamo andando... ...?
Yuma: Non ne sono sicuro.
Yui: Non ne sei sicuro... ...
Yuma: L'esca deve stare zitta dato che sono io quello che ti sta portando.
Luogo: Scalinata della scuola
Yui: (Dove diamine mi sta portando Yuma-kun... ...)
(Aah! E’ Shu-san quello che sta dormendo lì?... ...)
Yuma: ... ... Hah? Chi è quel tizio?
Tch... ...! Hey, seccatura. Levati!
Shu: ... ... ... ...
Yuma: Hey adesso! Mi hai sentito! Hah?
*Yuma da un calcio a Shu*
Yui: (Aah! Gli ha dato un calcio... ...!)
Shu: ... ... ... ...
... ... ... ....Che cosa vuoi.
Yui: B-buon giorno.... ...
(Uhh, non va bene... ...! Di tutti i posti, dovevo essere vista proprio così)
Shu: ... ...Hmmm... ...
Quindi sei saltata addosso ad un altro ragazzo? Sei davvero una donna oscena... ...
Yui: Er... ...
(Voglio ribattere, ma è impossibile accampare scuse mentre sono aggrappata così a Yuma-kun... ...)
Yuma: Hey tu. Sei quel Sakamaki Neet.
Smettila di fare il pigro e lavati. Non sai di essere in mezzo ai piedi?
[n.t: “neet”, per chi non lo sapesse, è un acronimo per "not (engaged) in education, employment or training", in pratica una persona che non studia o lavora e non ha alcuna intenzione di fare nulla nella vita.]
Shu: Huh... ...?
... ...Tu... ... ... ...?
Yuma: Hah?
Shu: ... ... ... ...E’ solo la mia immaginazione.
Yuma: Non capisco cosa dici se borbotti. E’ strano.
Shu: ... ...Se volete passare, potete farlo pure. Ero qui prima di voi. Quindi non mi sposto.
Yuma: Hah? Il tuo cervello è così andato che non puoi neanche muoverti?
Devi credere che il mondo gira intorno a te. E’ perché sei un dannato nobile. Heh.
Shu: ... ... ... ...
Yuma: ... ...Ah. Ora che ci penso, tu stavi originariamente con questo tizio. ... ...Hey Scrofa.
Yui: Eh?
Hyaa... ...fa male!?
(Qualcosa mi sta perforando il polpaccio... ...! Sono le zanne di Yuma-kun!?)
Yuma: Nghh… …Mn… …
Yui: No, Yuma-kun, perché… …!
Yuma: *continua a succhiare* ... ...!
Shu: ... ... ... ...
... ...Tch, che tristezza... ...
Yuma: ... ...Haaa. Hah, si è spostato.
*lo schermo vibra*
Yuma: Tah, ma che! Perché sei improvvisamente diventata pesante!!
Yui: E’ assurdo... ...! Non ho tanto sangue perché tu mi hai succhiato... ...
Yuma: Che, ho succhiato così tanto? Tch, sei debole.
Yui: Perché così all’improvviso... ...
Yuma: Perché ti ho succhiato il sangue? Ho deciso che volevo che lo sapesse.
Questa Scrofa è mia. Non posso lasciare che quel tizio pensi altrimenti.
Yui: (Io sono... ...di Yuma-kun... ..?)
ユーマくんのモンじゃな��→ Non appartengo a Yuma-kun! [Sadica]
そうだったの?→ E’ così? [Masochista]
Yui: Non appartengo a Yuma-kun... ...
Yuma: Aah? Mi sa che non mi piace molto la tua bocca.
Ti sto dicendo che appartieni a me, e a nessun altro. Quel tizio di adesso forse?
Yui: No... ..., non appartengo neanche a Shu-san.
Yuma: Bene allora a chi? Adesso, dimmelo! Se non me lo dici, allora vuoi che levi le mie mani?
Yui: Uh... ...
(Io... ...Yuma-kun... ...)
-Flashback-
Yuma: Ah-Ah.... ...E’ noioso perché non hai orgoglio. Sei già collassata dal piacere.
-Fine Flashback-
Yui: ... ... ... ...
... ...Non appartengo a nessuno.
Yuma: Ah?
Yui: Ogni volta che dite che appartengo a voi non è così che voglio essere trattata... ...
Ho il mio orgoglio... ...perché... ...
Yuma: ... ... ... ...
... ...Ha, interessante. Secondo me, dovresti dire la tua più spesso.
Ti sfido a dimostrarmelo allora. Del bestiame con dell’orgoglio. Heh, hahaha!
-Monologo-
Yuma-kun rise più del solito,
Così tanto che l’equilibrio delle sue spalle iniziò a vacillare.
E ogni volta, mi reggevo a stento
Le mie dita non riuscivano ad aggrapparsi ai suoi vestiti.
Non sapevo chi fossi.
Quelle parole sembravano essere le [mie] vere intenzioni alimentate dal [desidero] di ripicca.
Ma adesso, non potevo camminare sola.
Stavo venendo mortificata ancora.
Sulle spalle di Yuma-kun, che rideva allegramente,
Mi aggrappai con le unghie un’altro po’.
Bestiame o giocattolo, devo dimostrare chi sono.
[n.t: solitamente provo ad essere parecchio letterale, ma nell’ultima frase mi è impossibile. la traduzione dovrebbe essere “l’intenzione deve essere dimostrata con buona volontà” e onestamente non mi piace affatto. ho optato per una traduzione molto liberale, ma che si adatta meglio al contesto. tuttavia le scelte giuste sono in questa frase, le ho quindi evidenziate qui.]
-FINE DARK 10-
#Diabolik Lovers#more blood#traduzione#italiano#Yuma Mukami#dark10#yui komori#Shu Sakamaki#visual novel#otome#otome game
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The Intimidating TBR - Book tag.
Siamo onesti, tutti noi lettori incalliti siamo accomunati da ben oltre che dal semplice amore per la lettura come forma di svago o astrazione dalla realtà. Ciò che ci piace veramente, oltre ai suddetti benefici, sono i libri in sé. A noi piace proprio comprarli, accarezzarne la copertina, saggiarne il peso, odorarne le pagine. A noi piace la carta stampata, le costine colorate messe in fila una di fianco all’altra sullo scaffale, la libreria ordinata ma al tempo stesso affollata, l’imbarazzo della scelta nel momento di iniziare una nuova lettura.
Ecco. L’imbarazzo della scelta.
Quando il numero dei libri in attesa d’esser letti diventa onestamente ingente, è la scelta a diventare imbarazzante. A volte l’occhio cade su alcuni titoli e ad un tratto ci vengono in mente domande come “Cos’è questo? Da quanto tempo è qui? Chi ce l’ha messo? L’ho comprato io? E se sì, quando? Ma soprattutto, perché??”. È matematicamente impossibile ricordare tutti i libri acquistati e accumulati nel corso degli anni, specialmente se non si ha l’abitudine di leggerli subito non appena portati a casa. È sempre così, non si legge a comando, si legge per ispirazione. E certe volte, semplicemente, non è il momento giusto per un determinato libro. “Il momento arriverà – si pensa – prima o poi lo leggerò, adesso non gli renderei giustizia, quando avrò più tempo da dedicargli, forse…”
Per alcuni libri della nostra libreria quel momento non arriverà mai.
A cosa servono i booktag? A nulla, sono semplicemente divertenti da compilare. Questo qui in particolare, però, credo che in fondo abbia la funzione nascosta di creare consapevolezza nel lettore incallito (o più probabilmente aiutarlo a trovare delle scuse soddisfacenti per non aver letto certi tomi). Mi piace pensare che sia anche un modo per tutti quei libri dimenticati di riacquistare 5 minuti di gloria e, magari, guadagnarsi una rispolverata rapida prima di essere di nuovo, inevitabilmente, posati sullo scaffale.
Iniziamo.
1. Quale libro non sei stato in grado di finire?
“I fratelli Karamazov”, ebbene sì. Lo comprai subito dopo “Anna Karenina” (che mi piacque tantissimo) sull’onda della passione per la letteratura russa. Tuttavia qualcosa è andato storto. Sarà che ho sbagliato edizione (i MiniMammut della NewtonCompton hanno notoriamente una pessima traduzione e una peggiore maneggevolezza), sarà che non era il momento giusto, il risultato è che non è mai scattata la scintilla. Ci riproverò? Certo, in futuro, prima o poi, quando avrò più tempo da dedicargli, forse…
2. Quale libro devi ancora leggere perché non ne hai avuto il tempo?
Non c’è un libro in particolare che non ho letto per mancanza di tempo, di solito ciò che mi spinge a leggere un libro piuttosto che un altro è l’ispirazione del momento, non il tempo a disposizione (riesco sempre a ritagliarmi uno spazio per leggere all’interno della giornata, mi cadesse un asteroide sulla testa se non ci riesco).
3. Quale libro devi ancora leggere perché è un sequel?
Mi viene in mente la saga delle Cronache Lunari, che io possiedo in inglese. Ho letto i primi due in questi mesi di mare e sono stati il giusto relax da spiaggia, tuttavia sto rimandando la lettura dei restanti due (i più corposi in termini di pagine, tra l’altro) senza un vero perché.
4. Quale libro devi ancora leggere perché è nuovo?
“Il cardellino” di Donna Tartt. Appena acquistato dai remainders di Libraccio ma, non mentirò, non ho idea di quando riuscirò a leggerlo perché: A) è enorme; B) è Donna Tartt (chi ha letto “Dio di illusioni” sa di cosa parlo); C) ho altri 52 libri in TBR, quindi insomma.
5. Quale libro devi ancora leggere perché hai letto un libro dello stesso autore precedentemente e non ti è piaciuto?
Devo ancora leggere “L’amore ai tempi del colera” di Garcia Marquez. Non è che non mi sia piaciuto “Cent’anni di solitudine”, anzi, ne ho apprezzato appieno il senso, il messaggio che voleva trasmettere e la sua importanza all’interno della Letteratura mondiale, però non posso negare che abbia faticato non poco a finirlo e temo possa andare nello stesso modo anche con l’altro suo capolavoro.
6. Quale libro devi ancora leggere perché non sei nel mood per cominciarlo?
“L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera. Il mio cervello per ora rifugge da certe riflessioni.
7. Quale libro devi ancora leggere perché è abnorme?
Ne ho già citati due (“Il cardellino” e “Winter”, quarto e ultimo libro delle Cronache Lunari), ma mi sento di tirare in ballo anche la saga dei Cazalet di Elizabeth J. Howard, composta da ben cinque libri tutti estremamente lunghi che mi terrorizzano non poco.
8. Quale libro devi ancora leggere perché è stato un acquisto d'impulso che si è rivelato avere pessime recensioni?
Non possiedo libri che hanno avuto pessime recensioni. In generale, comunque, non mi fido delle pessime recensioni degli altri. Ho letto fin troppi libri osannati da pubblico e critica che mi hanno lasciato profondamente delusa.
9. Qual è il libro che ti fa più paura nella tua TBR?
Tutti quelli che ho già ammesso di non aver letto perché “abnormi” o troppo impegnativi per il mio stato attuale.
Bene signori, bilancio finale, ossia Cosa ho compreso dalla compilazione del tag:
Niente, continuerò ad accumulare libri finché avrò soldi per farlo e continuerò a non leggerli se non ne avrò voglia perché è questo il senso della lettura, avere sempre e principalmente la voglia di intraprenderne una.
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mio dio mi merito una ricompensa in beni materiali denaro benessere psicofisico proposte di matrimonio per aver ascoltato venti minuti di conversazione a proposito di tinder e temi adiacenti così:🧍♀️
se qualcuno mi avesse sparato avrei detto grazie
#ma non perché abbia delle strane idee di moralità o cosa. non me ne frega una minchia#ma letteralmente non ho niente da dire quindi se non posso partecipare in alcun modo alla conversazione onestamente mi rompo il cazzo#poi come commento tecnico non sono una fan delle canzoni di gesta sulle proprie avventure su tinder varie ed eventuali ma va beh#e poi il solito ‘e tu giulia?’ che ti catapulta a velocità ipersonica a quando eri un’adolescente imbarazzante anche se oggi sei un’adulta#tutto sommato ok. evidentemente caso umano si nasce proprio#bene ora che il mio umore è sotto ai piedi andrò a pensare alla natura miserabile della condizione umana
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La nostra anon peggiora, ora le ha fatto visita lo stesso Fabrizio in sogno, probabilmente, perché non mi sembra che abbia mai parlato delle differenze tra lui ed Ermal come di un qualcosa che abbia reso la loro collaborazione "una parentesi infelice", tutt'altro: semmai sembra sempre piacevolmente sorpreso da quanto le loro differenze sul piano musicale li abbiano resi complementari e li abbiano fatti funzionare così bene. E poi, onestamente: Ermal commerciale? Delle due l'una, o non sai cosa sia un cantante commerciale, o hai sbagliato soggetto. Si, certo, piace (e tanto, quindi vende tanto) anche perché ha una certa sonorità pop in molti brani (e perché è un bel ragazzo, il che non guasta mai), ma non lo definirei commerciale. Quasi il contrario, è persino ostico in certi pezzi. Non è un trapper qualunque che parla di erba e belle fighe, quella è musica commerciale. Come se lo stesso Fabrizio non fosse pop e non vendesse, poi. Mi sa che sei ferma a dieci-quindici anni fa. Cerchi ovunque una giustificazione al tuo astio sparando cagate, è imbarazzante.
nell'ultima intervista Fabri decrive Ermal come cantante pop e commerciale, lontano anni luce dalla sua musica. La loro collaborazione è stata solo una parentesi infelice e da ora in poi Fabrizio cercherà di duettare con artisti che rispetta davvero
Innanzitutto lol. Poiché Fabrizio stesso non si dà etichette (anche perché se no odierebbe Ultimo visto che è commerciale fra i giovani e invece lo adora e lo supporta) e nell'ultime annate ha detto di voler scrivere “solo canzoni d'amore” quindi appartenenti anche al genere pop (yo yo), poi il genere pop proviene dal diminutivo di “popolare/popolo” e Fabrizio è un sacco per e fra il popolo.La tua acidità e inesattezza mi fa capire quanto poco segui Fabrizio Moro e quanto poco ti piacciano le sue canzoni. È furbo, non stronzo. Ti posce il flame, ma ti rispondo chiaro. Plus dammi l'intervista di cui parli, dai, dati alla mano. Scommetto che non li hai e considera che mal sopporto scommettere…
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