#quello che vi consiglio
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playwithmydarkestdemons · 2 years ago
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Io non sono mai stato uno normale
Ho sempre avuto problemi a comunicare
Abituato al fatto che tutto va male
Ho trovato la cura giusta per me, frate'
Ma non è colpa mia se sono nato estremo
Non è colpa mia se sono nato estremo
Non è colpa mia se sono nato estremo e non cambierò mai
Frate' non posso farci niente non l'ho scelto io di stare così
Di venire al mondo e aver imparato solo che me ne voglio andare da qui
Non è colpa mia se sono nato così
-
Ma non mi puoi giudicare per via di tutto quello che faccio
Forse uno straccio di motivo c'è se fumo fino a non sentirmi più il braccio
E se non ti piaccio, non è mica un problema, puoi sempre ignorarmi
Non c'è bisogno di sfogare per forza la propria insicurezza sugli altri
Io mi sono sempre fatto i cazzi miei
Se così non fosse impazzirei
Vivo la giornata con quello che ho senza speranze ne falsi Dei
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Sono onesto, questo faccio
Sputo parole fredde come il ghiaccio
Per far capire a quelli che m'assomigliano che non sono i soli a passare un momentaccio
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illsadboy · 1 year ago
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Forse il problema sono io, il mio dottore mi ascolta ma poi esco dalla porta e resterà un problema mio se qualcuno è felice, voglio solo esserlo anch'io perché nel cuore c'ho l'oblio e dentro la testa c'ho il brusio.
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bookmark-extraordinaire · 8 months ago
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"dovete essere più a vostro agio nel bloccare la gente!" Okay ma se quella persona che interpreta i miei blorbo in maniera che mi fa incazzare male è un mio amico e tanto è nel mio server in cui io l'ho invitato perché ha passato dei brutti momenti e volevo fornirgli uno spazio sicuro in cui nessuno lo giudicava? E quindi mi tocca vedere le sue interpretazioni rancide in prima fila?
È un inferno di mia creazione.
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mccek · 11 months ago
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto. 
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio. 
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio. 
Perché siete “cresciuti” dando spazio all’odio? 
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi? 
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi? 
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate. 
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale. 
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo? 
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna. 
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate? 
Non c’era bimbo/a che stesse solo. 
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme. 
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa. 
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi. 
Permettetemi una domanda? 
Perché voi siete cambiati? 
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me? 
Perché farsi del male da soli? 
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia? 
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo? 
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate. 
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro. 
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai. 
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene. 
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io. 
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli. 
Questa società c’ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta. 
Cos’è l’amicizia? 
Puro opportunismo. 
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno. 
Oggi? 
La stessa cosa. 
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro? 
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo? 
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo? 
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi. 
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vintagebiker43 · 4 days ago
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Quando sento Giannini (o Travaglio o la Gruber) ripetere come un mantra che non c'è una opposizione a questo governo mi chiedo da che parte stiano in realtà.
Dalla pagina FB "Abolizione del suffragio universale" :
Alla Camera, in un nuovo faccia a faccia, Elly Schlein ha affrontato ancora la Presidente Giorgia Meloni.
E senza urlare, ha messo in fila una dopo l'altra le bugie della Presidente del Consiglio, affondandola:
"Presidente Meloni, una premessa: scenda dal ring, perché questo è un luogo serio.
Capisco la necessità di cercare un nemico al giorno per coprire i fallimenti del Governo, ma le ricordo che lei è la Presidente del Consiglio di tutti gli italiani e che se avesse messo un euro sulla sanità pubblica per ogni volta che attacca qualcuno a quest'ora avrebbe già dimezzato le liste d'attesa.
Voglio salutare poi il ritorno dei colleghi della Lega che questa mattina non sono venuti ad ascoltarla. Alcuni hanno detto che è stata colpa del ritardo dei treni. Beh, sanno con chi prendersela: col peggior Ministro dei Trasporti della storia repubblicana.
Presidente, da una parte c'è il favoloso mondo di Ameloni, quello della propaganda, messo in scena ad Atreju. Ma dall'altra parte c'è la realtà, quella testarda dei numeri.
Lei ha detto che i centri in Albania funzioneranno: finalmente, ha ammesso quindi che non funzionano. Sono il clamoroso fallimento della sua propaganda.
Lei prima ha detto che la Corte di Giustizia europea non segue i giudici italiani. Forse ha capito male: sono i giudici italiani che hanno seguito la Corte di Giustizia europea, che ha stabilito che non può essere considerato sicuro un Paese che applica la tortura. Ed è una vergogna che il governo italiano abbia deciso per decreto che l'Egitto è un Paese sicuro quando un ricercatore italiano, Giulio Regeni, è stato torturato e ucciso come migliaia di egiziani.
Presidente, ora i centri in Albania sono vuoti. C'è solo il personale. Personale che potrebbe essere impegnato in Italia, dove c'è carenza di organico ovunque, a proposito della sicurezza di cui vi riempite la bocca.
Avete buttato 800 milioni di euro per costruire una prigione vuota. 800 milioni di euro che avreste potuto utilizzare per 50.000 nuovi posti di asili nido o per pagare per 5 anni 6.000 nuovi infermieri o 7.000 nuovi insegnanti. Insegnanti che invece avete tagliato in legge di bilancio.
Nel suo favoloso mondo, chissà se racconterà agli altri Paesi che in Italia tutto va a gonfie vele, mentre l'Istat taglia le previsioni di crescita del Governo.
Racconterà di aver fatto il 'più grande investimento sulla sanità' in valori assoluti quando in percentuale, in realtà, li avete ridotti? E nel frattempo, 4 milioni e mezzo di persone non riescono più a curarsi.
Racconterà di aver aumentato le pensioni minime, quando in realtà le avete alzate di appena 1,80 euro, prendendo in giro gli anziani?
Racconterà che siamo primi nel PNRR in Europa o dirà che in realtà siamo indietro in percentuale negli obiettivi raggiunti?
Racconterà agli altri Paesi che in Italia si sta meglio mentre vi occupate dei rimborsi spese dei ministri ma negate il salario minimo? O mentre cancellate il fondo affitti e c'è chi muore di freddo in un garage? O mentre la produzione industriale è in calo da 20 mesi consecutivamente? O mentre in Italia c'è il costo dell'energia più alto d'Europa?
La verità, Presidente, è che lei le persone le vede solo dai palchi o dai balconi. Non ascolta più chi non riesce a curarsi. Chi non arriva a fine mese con stipendi da fame. Chi vede i propri figli costretti a partire. Chi non ha i soldi per la baby sitter mentre lei pontifica che le donne non devono rinunciare al lavoro se fanno figli. Il suo problema, Presidente, è che lei si è rinchiusa nel suo favoloso mondo e non ascolta più".
Un intervento perfetto.
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ballata · 2 months ago
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Quello pelato si avvampa teatralmente come se ONU fosse Italia o viceversa, quell' Altro riunisce il Consiglio di sicurezza! forse per provare un brivido da Presidente con la P maiuscola mai provato ...che paese di Balocchi...che trova addirittura sostegno in Macron e Sanchez...ahhhh il vomito....quando non conti nulla abbai.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
È inutile crearsi illusioni con le chimere di un qualsiasi ottimismo: noi oggi ci troviamo alla fine di un ciclo. E il moto di questa caduta, la sua velocità, la sua vertigine è stata chiamata Multiculturalismo Pluralismo, Integralismo, Islamismo...quando sentite un " ismo" paratevi il culo vi stanno per inchiapettare semanticamente parlando
#iostoconisraele
#istandwithisrael💙🤍🇮🇱
#israel
#unifil #urwa and #terrorist
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orotrasparente · 2 years ago
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comunque se posso dare un consiglio a chiunque: trovatevi una persona che non vi rompa i coglioni, vi giuro che fa tutta la differenza del mondo stare o frequentare una persona tranquilla che non vi martella, non vi mette ansia, non vi angoscia, spesso crediamo che sia interessante la storiella con quello/a che vi scartavetra le palle o le ovaie, no raga no, fidatevi dello zio emanuele, la cosa fondamentale è stare con qualcuno con cui potete scherzare, parlare di tutto, anche esagerare con le parole perché tanto sta allo scherzo e non sta lì col broncio a lamentarsi, la serenità ragazzi, la serenità è la prima cosa che dovete cercare in un rapporto
#me
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smokingago · 9 months ago
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🍀
[...] Tu sei il mio fabbricante di lacrime, Ognuno di noi ha il suo fabbricante di lacrime… È quella persona in grado di farci piangere, di renderci felici o di straziarci con un’occhiata. È quella persona che dentro di noi ha un posto talmente importante da farci disperare con una parola, o emozionare con un sorriso.
E non puoi mentirle… Non puoi mentire a quella persona, perché i sentimenti che ti legano a lei vanno al di sopra di qualsiasi menzogna [...]
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[...] narrava di un luogo lontano, remoto...
Un mondo dove nessuno era capace di piangere, e le persone vivevano con anime vuote, spoglie di emozioni.
Ma nascosto da tutti, nella sua immensa solitudine, c'era un uomo vestito di ombre. Un artigiano solitario, che dai suoi occhi profondi era capace di confezionare lacrime di cristallo.
Andava da lui, la gente, chiedendo di poter provare un briciolo di sentimento , perché nelle lacrime si cela l'amore e il più compassionevole degli adii.
Sono la più intima estensione dell'anima, ciò che, più di gioia e di felicità, fa sentire veramente umani.
E l'artigiano li accontentava...
Infilava negli occhi delle persone le sue lacrime con ciò che contenevano, ed ecco che piangeva la gente: era rabbia, disperazione, dolore, angoscia.
Erano passioni laceranti, disillusioni e lacrime, lacrime, lacrime - l'artigiano infettava un mondo puro, lo tingeva dei sentimenti più intimi e logoranti.
[...] "Ricorda: non puoi mentire al fabbricante di lacrime" ci dicevano alla fine." [...]
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[...] Gli avevano detto che l’amore vero non finisce.
Non gli avevano detto però che ti dilania fino alle ossa, l’amore vero, quando ti si radica dentro senza più lasciarti andare [...]
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[...] Avevo sempre sentito dire che solo un grande potere aveva la forza di cambiare il mondo.
Io non avevo mai voluto cambiare il mondo, ma avevo sempre pensato che, invece, non fossero i grandi gesti o le manifestazioni di forza a fare la differenza.
Per me erano le piccole cose. Le azioni quotidiane. Semplici atti di gentilezza compiuti dalla gente comune [...]
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[...] ma la verità è che... le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente, sai? Restano dentro di noi, e poi un giorno ti accorgi che sono sempre state lì, dove potevi trovarle solo chiudendo gli occhi [...]
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[...] Non importa se sei distrutto.
Non importa se lo sono io.
Anche i mosaici sono fatti di cocci spezzati.
Eppure guarda che meraviglia [...]
[...] Ti amo come solo le stelle sanno amare: da lontano, in silenzio, senza spegnersi mai.[...]
[...] Non voglio il lieto fine,
voglio il gran finale.
Come quelli dei prestigiatori,
quelli che ti lasciano a bocca aperta
e ti fanno credere, per un istante,
che le magie possano esistere [...]
[...] Chi ha la primavera nell'anima vedrà sempre un mondo in fiore [...]
[...] Chiusi il libro e vi posai un bacio
Ringraziandolo per le emozioni
Che mi aveva regalato
E gli promisi di mettere in pratica
Il consiglio che mi aveva dato
Quello che nonostante le ferite
Non bisogna arrendersi mai
Ma continuare a provare
Anche se si soffre e si piange
Perché piangere è umano
E non è segno di debolezza
Ma significa che " siamo vivi,
Che il nostro cuore batte,
Si preoccupa e brucia di emozioni".
Per questo esiste il " Fabbricante
Di lacrime" perché il pianto è Vita
E tutti hanno il diritto di piangere
Non solo gli adolescenti
Come erroneamente qualcuno crede [...]
Erin Doom,
citazioni tratte dal libro
"Fabbricante di lacrime"
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monologhidiunamarea · 2 months ago
Note
Il tuo blog è la brutta copia di quello di @sofysta. Le foto, i tag...ci provi almeno. Ma non è meglio che segui un tuo personale modo di postare invece di imitare in modo pessimo. Adesso trovami la giustificazione perfetta, sentendoti miseramente attaccata ingiustamente, rispondendo male a quelli che vuole solo essere consiglio.
Il mio blog è così da 5anni ha solo cambiato nome più volte. Non ho mai copiato nessuno il mio stile è sempre stato questo . Tag non li metto quasi mai. Il mio stile è sempre lo stesso mi spiace che tu pensi ciò ma rimane un tuo pensiero. Non mi sento né offesa né altro . Ad entrambe piacciono i cavalli , l 'arte ma credimi Sofysta è una persona che stimo molto . Non avrei motivo di imitare , abbiamo due personalità diverse ,due età diverse . Che sia o meno una brutta o una bella copia non mi interessa , mi spiace solo che come sempre vi piace vedere il marcio nelle persone o nelle cose. PS grazie comunque per esserti preso/a la briga di dare pareri o consigli se pur non richiesti
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yurikotigerisnotmaiwaifu · 1 year ago
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Yuriko Tiger personal facebook post 09/24/2023
(No, non ho lavorato per Capcom! Mettiamolo in chiaro!) Anche se una delle mie amiche e colleghe di agenzia, si! Come Juuri 😍 Quest’anno ho fatto solo un giorno da business day per parlare di affari, sabato niente perché ero MORTA dal jet lag e dal viaggio e domenica mi son vestita da Manon perché mi piace, fine (sempre a far i francesi oh). Però chissà… Chissà 👀 Non mi dispiacerebbe visto che il 6 è l’unico titolo a cui sto giocando più degli altri dopo millenni! E mi piacerebbe fare cosplay con una persona che già conosco e so che gli piace il gioco!! Adoro i personaggi egocentrici come Karin (e si era capito) ma ho fatto Manon più per “sfida” pensando ci starci malissimo!! E invece mi ci vedo un sacco 😳 Comunque do un consiglio a chi vuole far diventare il cosplay un lavoro: Le bugie hanno le gambe corte e soprattutto i clienti (o potenziali clienti come aziende), lo notano e si vanno a informare. Per quanto si può dire su di me, ogni mio lavoro è registrato direttamente insieme all’immigrazione 😐. Dire che “non è vero” perché non si sa leggere il giapponese equivale a diffamazione e anche una denuncia. Persona avvisata mezza salvata 🙏🏻 Ve lo dico giusto per visto che molti fanno i furbi dicendo “ho lavorato al TGS” e poi hanno il pass da… Visitatori. Questa storia l’abbiamo già sentita, no? ….. Ecco. Non fatelo. Ci stanno gia alcuni italiani (ovviamente italiani) a puntare il dito sul “eh ma non eri sul palco della Bandai” (non pensate che son scema, conosco più gente di voi e vivo qua da dieci anni. Daje.) Ora vi spiego: I lavori vanno a titoli di contratto! Si, rimango sempre la cosplayer ufficiale di Tekken ma questo non vuole ne’ che son l’unica, ne’ che lavori solo per loro! Ho lavorato a tutti Tekken7 ma non so’ nulla dell’8 perché in 7-8 anni, i team di marketing cambiano e anche le mode. Una delle Xiayou è un’altra mia amica cosplayer quindi son solo felice quando qualche mia collega lavora al mio stesso titolo ✨(era un sacco patata e so quando gli piace Tekken perché abbiamo legato per quello). È proprio brutto vedere solo gente che rosica di continuo.. Divertitevi con il proprio cosplay qualche volta 🥲💦 Avevo dei lavori, non per vantarmi ma non avevo proprio cazzis. Mi sono fatta due settimane in Italia belle piene, atterrata e 6 ore dopo ero MakuhariMesse… MACHICHAPIULASBATTAH. Se ci sono novità, le scriverò 🙂!! Al momento posso solo dirvi: EvoJapan2024 - Aprile Se siete in Giappone per quel periodo, non potete perdervelo 🍵 Ora dormo che provo a combattere questo fuso orario maledetto..
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ilpianistasultetto · 11 months ago
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Come sapete, in questi giorni l'Italia e' alle prese con un solo tema: le proteste degli agricoltori. Piu' ascolto i politici e piu'mi convinco che abbiamo una classe dirigente di quaquaraqua', di miserabili che stanno li solo per gonfiarsi le tasche di soldi e favori , pronti a mentire spudoratamente, a dire bugie o a tacere quello che invece andrebbe detto. Il tema piu' importante per gli agricoltori e' la differenza tra le regole che devono rispettare loro e quelle che "non hanno" chi "esporta" prodotti agricoli da altri paesi stranieri in Italia. Nessun politico ha le palle per dire che certe importazioni sono frutto di accordi commerciali, buoni o cattivi che siano. Lo dico perche' non possiamo pensare che noi siamo i piu' furbi del mondo e il resto e' una massa di idioti pronti a gettarsi ai nostri piedi..quando noi chiediamo all'Algeria di venderci il loro gas, loro ti rispondono si, ma tu prendi i nostri datteri e le nostre olive. Quando chiediamo alla Cina componentistica elettronica e ottica, loro ti rispondono "e tu ti prendi il nostro riso e i nostri pomodori". Questo succede quando si fanno i trattati commerciali e non le cavolate che il politico racconta alle genti sciocche del proprio Paese. Gli mettiamo i dazi, come propone qualche leghista o fratello d'Italia per evitare certe competizioni inique? Bene, e gli altri faranno altrettanto con il nostro vino, il parmiggiano, l'olio, la pasta. Come potrebbero mettere tasse su chi va in vacanza all'estero o tanti altri mille balzelli. Qualcuno pensa che ne guadagneremmo? Eh, cari agricoltori, vi consiglio di trovare interlocutori politici seri, anche se a volte dicono cose difficili e complesse da digerire, altrimenti seguitate ad ascoltare le vostre sirene di riferimento fin quando non andrete a rotoli e io portero' qualche crisantemo sulle tombe delle vostre aziende. E questo vale per tutti i cittadini italiani che pensano che l'Italia ha sempre ragione e solo gli altri sono tutti cattivi e nemici. @ilpianistasultetto
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angelap3 · 8 months ago
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"Umano, vedo che stai piangendo perché è arrivato il mio momento. Non piangere, per favore, ti voglio spiegare alcune cose.
Tu sei triste perché me ne sono andato, ma io invece sono felice perché ti ho conosciuto.
Quanti come me ogni giorno muoiono senza aver conosciuto qualcuno di speciale?
Gli animali a volte passano così tanto tempo da soli, senza mai conoscere qualcuno. Conosciamo il freddo, la sete, il pericolo e la fame; dobbiamo preoccuparci di trovare qualcosa da mangiare e pensare a dove proteggerci la notte.
Vediamo volti tutti i giorni che passano senza mai guardarci, e a volte è meglio che non ci vedano.
A volte abbiamo la grande fortuna che tra le tante persone passa un angelo e ci raccoglie; a volte gli angeli vengono in gruppo, a volte ci sono altri angeli lontani che inviano tanti aiuti per noi. E questo cambia tutto. Se necessario ci portano da un altro tipo di angelo che ci cura.
Ci scelgono una parola che pronunciano ogni volta che ci vedono, un nome, penso si chiami così, questo indica che siamo speciali; abbiamo smesso di essere anonimi per essere uno dei tanti, ma anche un po di voi.
Da qui capiamo che quella è una casa!
Riuscite a capire quanto questo è importante per noi? Non dovremo mai più avere paura, freddo, fame o sentire male.
Se solo poteste calcolare quanto ci fa felici!
Non ci interesserà più se piove, se passerà una macchina molto velocemente o se qualcuno ci farà del male; ma soprattutto, non siamo soli, perché nessun animale gradisce la solitudine, cosa si puó chiedere in piú?!
So che ti rattrista la mia partenza, ma devo andare ora.
Promettimi che non biasimerai te stesso, ti ho sentito dire che avresti potuto fare di piú per me, non dirlo hai fatto molto per me! Senza di te non avrei conosciuto niente di tutta la bellezza che porto con me oggi.
Devi sapere che noi animali viviamo il presente: godiamo di ogni piccola cosa di tutti i giorni e dimentichiamo il passato se ci sentiamo amati; le nostre vite cominciano quando conosciamo l'amore, lo stesso amore che tu mi hai donato, il mio angelo senza ali ma con due gambe.
Voglio che tu sappia che, se trovi un animale gravemente ferito e che gli resta poco tempo, farai un grande gesto se gli starai accanto accompagnandolo nel suo passaggio finale, perché come ti ho detto prima a nessuno di noi piqce star solo, ancora meno quando ci rendiamo conto che è arrivato il momento di andare; forse per voi non è così importante avere qualcuno al vostro fianco che vi sostiene e ci aiuta ad andare con serenità.
Ma ora non piangere più, per favore. Io sarò felice, mi ricordo il nome che mi hai dato, il calore della vostra casa che é diventata anche la mia. Io mi ricordo il suono della tua voce quando parlavi con me, e anche se non sempre capivo tutto quello che mi dicevi io lo porterò nel mio cuore, insieme a ogni carezza che mi hai dato.
Tutto quello che hai fatto è stato molto importante per me è io ti ringrazio profondamente, non so come spiegarmi ora, perché non parlo la tua lingua, ma penso e spero che tu abbia visto la gratitudine nei miei occhi.
Prima di andare ti chiedo solo due favori: lavati il viso e comincia a sorridere.
Ricordati che è bello vivere insieme qualsiasi momento, anche questo; ricordati delle cose che ci facevano felici e per cui ridevamo. Rivivi con me tutto il bene che abbiamo condiviso in questo tempo e non dirmi che non adotterai un altro animale perché hai sofferto troppo la mia partenza; senza di te non avrei mai conosciuto le bellezze che ho vissuto, quindi per favore, non farlo.. sono in tanti che, come me, stanno aspettando qualcuno come te.
Dai anche a loro quello che hai dato a me, ne hanno bisogno, come io avevo bisogno di te.
Non conservare l'amore che puoi donare per paura di soffrire.
Segui il mio consiglio, valorizza quello che puoi dare a ognuno di noi, perché tu sei un angelo per noi animali, perché senza persone come te la nostra vita sarebbe ancora più difficile di come già, a volte, è.
Segui il tuo nobile compito, ora saró io il tuo angelo, ti accompagneró nel tuo cammino e ti aiuteró ad aiutare gli altri come me.
Ora vado a parlare con gli altri animali che sono qui con me, vado a raccontargli tutto quello che hai fatto per me e dirò con orgoglio: "Questa è la mia famiglia!".
Il mio primo compito ora è quello di aiutarti a essere meno triste, quindi stasera quando guarderai il cielo e vedrai una stella lampeggiare sappi che
quella stella saró io che ti avviseró che sto bene e che ti ringrazieró per tutto l'amore che mi hai dato.
Ora vado, non dicendo "addio", ma "a presto".
C'è un cielo speciale per persone come voi, lo stesso cielo dove siamo noi e la vita ci ricompenserà facendoci ritrovare.
Io sarò li che ti aspetto!" ❤️
(autore sconosciuto)
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ambrenoir · 7 months ago
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Vi siete mai chiesti perché Il Grande Fratello è uno dei programmi più seguiti al mondo? E no, la stupidità non c’entra nulla. O meglio non solo.
Ieri stavo leggendo un articolo sui programmi più visti in assoluto dalla gente. E indovinate un po’ quali sono? Il Grande Fratello, Uomini e donne, L’isola dei famosi, Tempetation Island. Il peggio della televisione italiana in parole povere. L’idiozia allo stato puro. Ma perché un italiano su tre segue questi programmi? E sì c’è un motivo dietro, un motivo in apparenza banale e semplicissimo, ma che cambia tutto.
Tutti lo vedono perché tutti lo vedono. Tutti fanno ciò che gli altri fanno: è il principio base del conformismo. E non fatevi ingannare dalle apparenze: la televisione non si adatta ai gusti del pubblico, li crea! A che scopo? Un popolo che pensa, reagisce e si diverte nello stesso modo è prevedibile. Facilmente controllabile. Manipolabile.
Ecco, avete mai sentito parlare de Il mondo nuovo di Huxley. Cos’ha di speciale questo libro? Vi descrive per filo e per segno quello che sta accadendo oggi! Huxley vi parla di un mondo in cui tutti devono essere essere come tutti. Fare ciò che fanno tutti. Pensare come tutti. Nel Mondo Nuovo la gente viene educata, programmata e condizionata ad essere superficiale! In che modo? Attraverso speciali apparecchi che ad ogni ora del giorno e della notte inebetiscono la mente della persone.
Che producono quel «rumore di fondo» necessario per oscurare, ridicolizzare, e stroncare sul nascere qualsiasi critica al sistema. Vi suona familiare? Orwell temeva coloro che avrebbero bandito i libri. Huxley invece ci parla di un mondo in cui non ci sarebbe stato bisogno di bandire i libri, perché nessuno sarebbe stato più interessato a leggerli. O a pensare. Ed ecco perché se dovessi dare un consiglio a un ragazzo gli direi: non guardate certi programmi! E come diceva il grande De Crescenzo: più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.
Guendalina Middei
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luigidelia · 9 months ago
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Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
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gcorvetti · 24 days ago
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Black Friday.
Come dice il prof nel video, che metto in fondo, oramai è un rito laico consumistico, lui parla nello specifico dell'Italia, ma è un discorso a livello globale. Capitalismo-consumismo-manipolazione, un turbine di trucchetti e sotterfuggi per indurre le persone a comprare, la pubblicità è solo la punta dell'iceberg. A fare da padrona è la tecnologia, almeno quello che propinano come tecnologia, parlo di device sempre più sofisticati ma sempre più alla portata di gente comune, è finita l'era dell'elettronica difficile che devi chiamare attuo cugino, adesso i software sono a prova di imbecille, windows stesso è il marchio della semplicità, anche il mac, perché se non è piacevole e semplice stare qua davanti il pc non avrebbe mai preso piede, forse per lavoro come tortura. Poi ci sono i regali di natale, il prof l'ha uscito come punto all'inizio, per chi fa i regali o per chi ama il natale, io no. Altro punto che Saudino espone è il fatto che la settimana prima i prezzi aumentano e poi viene applicato lo sconto, va bè sarebbe da verificare, forse non tutti lo fanno, le vendite online volano (soprattutto tecnologiche), ma spesso i prodotti arrivano da lontano, questo lo aggiungo io, e sappiamo quanto inquina una nave cargo piena di container (anche quelle adibite ad altri trasporti), poi però a limitarci dobbiamo essere noi con le auto elettriche o con i mezzi pubblici, si è vero che è anche colpa nostra (mia non di sicuro, non compro niente), se le persone si rendessero conto che sta cosa è solo una presa in giro smetterebbero di comprare cose che poi dopo un breve periodo non vengono usate più, nella maggior parte dei casi, è una soddisfazione vuota, il desiderio si realizza e svanisce.
Potrei continuare ma vi consiglio un libro Mark Fisher Realismo capitalista, di seguito il ink per scaricarlo. https://monoskop.org/images/5/50/Fisher_Mark_Realismo_capitalista_2018.pdf
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abr · 6 months ago
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Tanto terronismo per nulla
Il testo di legge sulle Autonomie, approvato in prima lettura al Senato e ora in votazione alla Camera, composto di undici articoli, introduce tali e tante condizioni da rappresentare la tomba dell’autonomia più che la sua attuazione. Vediamo quali.
1) Lo strumento costituzionale era pronto ma è stato artatamente complicato.
La Costituzione, all’art. 116 comma 3, regola le "forme e condizioni particolari dell'autonomia", prevedendo che tre materie attualmente di competenza statale e venti materie definite "di competenza concorrente" tra Stato e Regioni, possano essere richieste dalle Regioni per renderle di propria esclusiva competenza; stabilisce che il procedimento da adottare per questo trasferimento sia quello dell’intesa, già previsto in altri due casi nella Costituzione  (l’approvazione degli accordi internazionali e la regolazione dei rapporti con le confessioni religiose).
Quando, nel febbraio 2018, furono stipulate le intese tra Governo e tre Regioni (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto), il procedimento fu esattamente quello costituzionale ex Art.116; prevedeva  l’attribuzione di tutte e ventitré materie disponibili e il voto delle Camere sull’intesa raggiunta. Ma nessun Governo da allora l'ha mai portato in Parlamento.
(L'attuale legge sulle Autonomie complica tale quadro e lo rende) incostituzionale, introducendo lo strumento della legge di attuazione.
2) I LEP chiudono la strada all'Autonomia
i fautori del centralismo assistenzialista hanno escogitato un ulteriore sistema per vanificare il regionalismo e l’efficientamento del servizio pubblico,(...) ottenendo che l’attribuzione dell’autonomia fosse posposta all’attuazione di un’altra previsione costituzionale, quella che riguarda i livelli essenziali delle prestazioni o LEP.
L’art. 117 della Costituzione prevede che tra le materie di esclusiva competenza dello Stato vi sia la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Questa parte è diventata preminente nel disegno di legge sull’autonomia approvato in prima lettura al Senato. (E' un compito esclusivo dello Stato, ci pensasse da solo: che ci azzecca come prerequisito per negoziare le autonomie regionali?)
Non solo i LEP devono essere individuati su tutto il territorio nazionale (...) ma devono anche essere finanziati prima che possa avvenire qualsiasi trasferimento alla Regione della materia richiesta. Quindi, oltre ai tempi estremamente lunghi e articolati, intervengono questioni finanziarie: se (si scegliesse di adottare) costi e fabbisogni standard elevati di alcune Regioni, questo impedirà il loro completo finanziamento e chiuderà la strada all’autonomia. (...)
3) Nessuna riduzione dei trasferimenti fiscali
(...) Anche superato l’insormontabile ostacolo di cui al punto precedente, quando finalmente iniziasse l’iter per l’attribuzione di autonomia, il procedimento sarà tutto in mano dello Stato ed eventuali modifiche sulle proposte regionali dovranno essere accettate senza alcuna trattativa. Non solo, nel disegno di legge è presente una lunga serie di norme perequative a favore delle Regioni che non chiedono l’autonomia e la possibilità di ridurre la compartecipazione ai tributi della Regione richiedente nel caso si verificasse un surplus a suo favore (ciò non vale, invece, nel caso contrario). In conclusione non è prevista alcuna, seppur minima, riduzione del residuo fiscale. Il quale era il primo motivo della richiesta dell'Autonomia.
4) Autonomia a scadenza.
Il disegno di legge scrive: l’intesa prevede inoltre i casi, i tempi e le modalità con cui lo Stato o la Regione possono chiedere la cessazione della sua efficacia (...). Oltre a questo è stato introdotto un comma che si commenta da solo: il Presidente del Consiglio dei ministri (…) può limitare l’oggetto del negoziato ad alcune materie o ambiti di materie individuate dalla Regione nell’atto d’iniziativa. (...)
Paolo Franco, via https://www.serenissima.news/paolo-franco-il-disegno-di-legge-calderoli-approvato-al-senato-e-la-tomba-dellautonomia/
I terronisti si agitano come al solito solo per facite ammuina: ci han pensato i nazionalisti, altra forma di frateme statalisti, a depotenziare le Autonomie e mantenere i carrozzoni rom ben agganciati alle "locomotive".
Chi ci rimette, oltre ai "tasi e tira" sono quelli che come sempre non troveranno né servizi né aiutini, furnuti tutti ai cacicchi locali.
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