robertavacca · 4 years ago
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Presenza, non apparenza. Sono per natura un'introversa. Non amo le luci o i rumori forti, così come i luoghi affollati e la confusione; so raccogliere le energie accompagnandomi a me stessa e riesco a fugar la maggior parte dei dubbi riflettendoci e confrontandomi con chi mi è simile, poche anime di cui ho fiducia. Il lavoro di social media managing, tra le altre cose, comporta una tipologia di "esposizione" che, al contrario di un introverso, mira a divulgare il messaggio più nascosto, profondo, autentico, di ogni qualsivoglia azienda o professionista, mettendolo in mostra e costruendo attorno ad esso la credibilità del soggetto. Un soggetto che verrà messo in piazza quasi completamente nudo, nella sua verità. La presenza, quindi, intesa come punto di riferimento cui ci si possa affidare, e non certo come mero apparire su una piattaforma social, è la meta ultima cui ambisco. A fronte di una divulgazione onesta, mi pongo una domanda vecchia come il cucco (ma da qualche parte bisognerà pur partire): quanto conta la sostanza se per farsi accettare, conoscere, si deve apparire al meglio di sé? Io lascio qui i miei due centesimi, che in tale ambito lavorativo saranno controproducenti, ma se ciò che si è non basta a chicchessia, allora è il pubblico che va cambiato, non se stessi! Qual è il vostro pensiero, invece? (ah, e naturalmente per me meglio *essere* un social media manager anziché doverne assumere uno: io in piazza non ci voglio mica stare!) #robertavaccasmme #socialmediamanager #editor #editing #nuovestorie #instalover #presenza #nonapparenza #sostanza #essere #introverted #introverso #lavoroindipendente #professionista #professional #messaggio #onestà #fiducia #affinità #cambiare #socialmediamanaging #contenutisocial #presenzasocial #social
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