#predizioni
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Datemi una sequenza qualsivoglia e vi troverò una regola di qualche tipo cui la sequenza obbedisce. (Wittgenstein)
(magari poi la regola sembra strana, ma è comunque una regola)
Poi si sa che l'effetto disordine viene amplificato dalla lunghezza della sequenza.
Gli studi di psicologia dimostrano che tendiamo a considerare intuitivamente 010110 più probabile di 000111 e suggeriscono che questo dipende dal fatto che 010110 sembra più simile all'immagine che ci facciamo di una sequenza disordinata. (E di nuovo si tratta di un'illusione: 010110 è altrettanto probabile di 000111).
Siamo ossessionati dall'ordine perché questo è il nostro modo di semplificare i dati, e in moltissimi casi questa semplificazione ci permette di tenere sotto controllo l'enorme flusso di informazioni che ci bombarda a ogni istante. D'altro canto, il meccanismo che ricerca un ordine è per così dire sempre acceso, anche quando non c'è nessun ordine da trovare.
Pensiamo a come funzionano bene le profezie di Celestino o di Nostradamus: troppo bene, col senno di poi, il che significa che qualcuno ha selezionato le cosiddette predizioni in modo da far tornare i conti.
Pensa alla ricerca ossessiva (e perfettamente inutile, come abbiamo visto) dei cosiddetti ritardi nel Lotto. Pensa al modo in cui riscriviamo la nostra vita mettendo in luce dei fatti che confermano l'immagine elegante che ci piace avere di noi stessi, dimenticando quelli che non ci fanno onore. Pensa all'idea che la storia si ripeta, che è anche una delle idee più ripetute della storia.
In tutti questi casi imponiamo un ordine a dei fatti di cui abbiamo invece ragione di pensare che siano ampiamente dominati dal caso. Credimi: la realtà, la vita, e la storia sono infinitamente più complesse delle immagini che ci pare di scorgere nella loro filigrana.
R.Casati A. Varzi Il disordine invisibile (Semplicità insormontabili)
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ufficialmente team mimmone (che già lo ero da prima ma qui ho firmato il contratto), sono troppo belli, manuel ha perso la corsa e adesso si attacca per quanto mi riguarda
molto contenta per il quasi sesso gay in prima serata su rai 1, è poco ma la considero una vittoria
nina sta pazza in culo ma lo sapevamo da quando rubava libri invece che cercarli in biblioteca come una persona normale
le mie predizioni per la season 3 sono:
manuel finisce in galera a far compagnia a mimmo e nella terza stagione sviluppiamo questo lato del triangolo
o
manuel finisce in galera e mimmo esce per aver collaborato con gli sbirri e niente si scambiano di posto così per rendere tutto più frizzicarello
una delle due è più seria dell'altra
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House Of The Dragon S2 Episodio 8 (The Queen Who Ever Was): Fuoco e Sangue is Coming
Siamo arrivati alla resa dei conti nel finale della seconda stagione di House of the Dragon (2x08)… o forse no? Un epilogo aperto per una stagione avvincente e che ci prepara per quel che verrà.
I draghi di Valyria solcano il cielo dei Sette Regni tutte le pedine si muovono sulla scacchiera ed il tempo del fuoco e sangue si avvicina. Almeno è questo che ci viene mostrato nell'ottavo ed ultimo episodio della seconda stagione di House of the Dragon. Episodio che ci costringe a salutare i Targaryen e la storia della loro dinastia fino al 2026, per un terzo ciclo già ordinato da HBO dopo il successo della serie prequel. Una seconda stagione forse altalenante, che non ha raccolto i consensi praticamente unanimi del ciclo inaugurale, probabilmente per alcune scelte narrative volte ad allungare ed espandere il racconto rispetto a quel compendio storico che è il romanzo originario di George R.R. Martin.
Un finale di stagione atipico
Rhaenyra passa finalmente all'azione
È un epilogo che apparirebbe pieno di tensione, perché è tempo per tutti i personaggi di arrivare alla resa dei conti. I due schieramenti dei Neri e Dei Verdi, che avevano aperto la Danza dei Draghi ad inizio stagione, fanno sfilare i propri eserciti. Rhaenyra (Emma D'Arcy) ha avuto successo coi Dragonseeds, ovvero coloro che pur se bastardi e di basso lignaggio, contengono sangue Targaryen nelle proprie vene, essendo quindi capaci di cavalcare i draghi. Nonostante questo, c'è grande scontento a corte da parte di Jacaerys (Harry Collett) e tracotanza da parte dei nuovi arrivati, in particolare Ulf (Tom Bennett), tecnicamente suo prozio (ma sappiamo quanto non sia un narratore affidabile). Dall'altra parte Aemond (Ewan Mitchell) sta perdendo lucidità e va su tutte le furie, al punto da gettare a ferro e fuoco un'intera cittadina e i suoi abitanti.
Aemond perde il controllo
Segno che il suo machiavellico controllo sta vacillando, al punto da voler coinvolgere l'unico altro possibile cavaliere in famiglia: la sorella Helaena (Phia Saban), che gli rinfaccia di sapere che cosa ha fatto ad Aegon (Tom Glynn-Carney) sul campo di battaglia e di aver visto il futuro nelle sue visioni: non è destinato a regnare sul Trono di Spade, qualunque cosa faccia, e non sarà certo lei ad aiutarlo nell'impresa. Si impone tra loro anche la madre Alicent( Olivia Cooke), cercando di proteggere la figlia e tentando il tutto per tutto. Aegon del resto sembra confermare la regola della resilienza degli storpi nel mondo di Martin: dopo Bran Stark ne Il Trono di Spade e in questo frangente Piededuro, col quale guarda caso decide di fare squadra, anche il Re Usurpatore potrebbe sopravvivere nonostante le ferite.
Visione dal futuro
Proprio le predizioni accompagnano il finale di stagione di House of the Dragon 2. L'altro squarcio di futuro più importante avvolge Daemon (Matt Smith), insieme ad Alys Rivers (Gayle Rankin) sull'albero cuore di Harrenhal, patria degli Strong. Questa visione rappresenta le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e in parte rappresenta ciò che Viserys disse a Rhaenyra che poi l'ha tramandato a propria volta al suo primogenito. Si osserva il futuro dei Sette Regni, al grido di "L'inverno sta arrivando" pronunciato in valyriano antico, con Daenerys circondata dalle fiamme e dai suoi piccoli draghi e il Re della Notte pronto ad invadere oltre la Barriera insieme ai suoi Estranei: il Principe Consorte finalmente comprende il proprio posto nel grande disegno delle cose e giura fedeltà davanti a tutti alla moglie e legittima erede al Trono.
Un confronto necessario e aspettato da quando lui si era nascosto tra le mura di quel castello infestato e lei rimaneva bloccata a Roccia del Drago per volere del proprio Concilio. Ora l'esercito è con loro, così come i draghi e i loro cavalieri e la flotta di Corlys Velaryon (Steve Touissant) capitanata dalla Serpente di Mare, rinominata Regina Che Non Fu Mai in onore di Rhaenys. Anche quest'ultimo ha un duro confronto rimandato da troppo tempo: proprio adesso che ha perso praticamente tutta la sua famiglia, si riavvicina a Alyn di Hull (Abubakar Salim), fratello maggiore di Addam (Clinton Liberty), tra i nuovi cavalieri di draghi scovati dalla Regina: abbiamo la conferma, entrambi sono figli illegittimi e potrebbero avere un ruolo anche nella successione del Trono di Legno.
il (secondo) confronto tra Rhaenyra e Alicent
Dato che si tratta di una puntata dedicata alle discussioni troppo a lungo rimandate, quella più importante e decisiva (e che farà gioire i fan) è quello tra Rhaenyra e Alicent: questa volta è la seconda a voler parlare con la prima, intrufolandosi di nascosto a Roccia del Drago. Le due amiche/nemiche che un tempo provavano/provano ammettono tutte le invidie e le gelosie che hanno avuto negli anni: Alicent (Olivia Cooke) è pronta ad aprire le porte di King’s Landing, alla regina dei neri, senza spargimenti di sangue, addirittura compiendo una scelta dolorosa sacrificare Aegon, pur di mettere fine a questa guerra civile insensata.
Ed è proprio qui che l'ending non delude: durante questo faccia a faccia si nota quanto le due ancora tengano l’una all’altra anche se il tempo, le dispute e gli uomini delle loro vite hanno cercato di danneggiare il sentimento che le unisce. Alicent è pronta a lasciarsi tutto alle spalle e quel “Come with Me” è stato in aspettato sia per chi vi scrive sia per entrambe le protagoniste. Alicent incredula di averlo detto ad alta voce e Rhaenyra che finalmente sembra riconoscere la sua vecchia amica,( io ho un idea ben precisa sul loro rapporto, del resto ognuno è libero di vederci ciò che vuole, ma il sottotesto è là e sta ognuno interpretarlo). Sta di fatto che questa stagione conferma come Rhaenyra e Alicent siano il centro di HOTD. E questa seconda stagione parla proprio di questo. Di loro alle prese con la possibilità di portare la pace prima di un inevitabile guerra, mentre affrontano la propria autorità messa in discussione in un mondo dominato dagli uomini. Piaccia o no, questa stagione è stata coerente per tutta la sua durata, ecco perchè è finita dove è finita.
Manca il colpo di scena che ha sempre caratterizzato la scrittura di Martin e di Game of Thrones: è assente quell'evento culminante che faccia esplodere il climax narrativo, che invece rimane sospeso ma del resto questo non è Game of Thrones ma il suo prequel e non c'è bisogno che sia uguale in tutto e per tutto. L’episodio si conclude con un montaggio che vede susseguirsi i vari protagonisti, con una musica enfatizzata in sottofondo, le pedine sono pronte e la guerra è oramai alle porte. L’unica nota veramente dolente della conclusione di questa stagione è che dovremmo aspettare due anni per il prosieguo della storia.
Conclusioni
In conclusione il finale della seconda stagione di House of the Dragon è fatto da reunion a lungo rimandate e che apre al futuro per ciò che accadrà. Un futuro che intravediamo attraverso la preveggenza di alcuni personaggi, che omaggiano la serie originale, ma sopratutto il destino che attende i personaggi di questo prequel non c’è che attendere la prossima stagione e di sicuro sarà Fuoco e Sangue.
👍🏻
I confronti tra Rhaenyra e Daemon e Alicent, tra Aemond e Helaena, tra Corlys e Alyn.
l’intera sequenza tra la Rhaenyra di Emma D’arcy e l’Alicent di Olivia Cooke è davvero struggente.
Il ripescare la legittimità della dinastia di sangue Targaryen.
Le visioni e le citazioni a Game of Thrones.
👎🏻
Dovremo aspettare due anni per la continuazione.
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Fine
Sono io, vecchio Padre dagli Occhidipesce che procreò l’oceano, il verme al mio orecchio, il serpente che si avvolge intorno a un albero,
siedo nella mente della quercia e mi nascondo nella rosa, so se qualcuno si sveglia, nessuno tranne la mia morte,
venite a me corpi, venite a me predizioni, venite tutti profetizzanti, venite spiriti e visioni,
io ricevo tutti, morirò di cancro, entro nella bara per sempre, chiudo gli occhi, scompaio,
cado su me stesso nella neve d’inverno, rotolo in una grande ruota nella pioggia, guardo le convulsioni di quelli che scopano
la macchina stride, le furie gemono la loro musica di basso, la memoria svanisce nel cervello, gli uomini imitano i cani,
io godo nella pancia di una donna, gioventù che tende i seni e le cosce al sesso, l’uccello ritto in avanti
a gettare il suo seme sulle labbra di Yin la danza di bestie nel Siam, cantano l’opera a Mosca,
i miei ragazzi vanno in calore al crepuscolo sui gradini, io entro a New York, suono il mio jazz su un Clavicembalo di Chicago,
L’amore che mi ha creato lo riconduco alla mia Origine senza perdita, galleggio sopra chi vomita
esaltato dalla mia immortalità, esaltato da questa eternità che gioco ai dadi e seppellisco,
vieni Poeta taci mangia la mia parola, e assaggia la mia bocca nel tuo orecchio.
Allen Ginsberg, Tr. Fernanda Pivano, New York, 1960
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Buonasera Kon-igi. Stavo leggendo delle nuove norme di contenimento covid. Premesso che sarei anche d'accordo a un lieve allentamento delle misure, ammetto che la mia ignoranza in merito allo stato della pandemia/epidemia me le fa ritenere fin troppo permissive.
Considerato che sicuramente ne sai molto più di me: da non-quel-tipo-di-dottore tu cosa ne pensi? Sono corrette? Troppo lasche? Un giusto o pessimo compromesso?
Dal momento che sei una persona gentile, non vorrei mai che quanto sto andando a dire tu potessi in qualche modo pensarlo rivolto a te.
Consideralo una via di mezzo tra una riflessione e uno sfogo, entrambi intimi e personali ma declinati pubblicamente...
Non me ne frega più un cazzo.
Posso continuare a provare preoccupazione per la solitudine e la sofferenza del singolo e nel mio piccolo cercare di fare qualcosa per alleviarla ma per me l'argomento covid è chiuso.
E non intendo che non ne voglio più parlare ma che non mi interessa più discutere con certi toni di quella che oramai non è più una pandemia ma un'endemia, un qualcosa con cui conviveremo nelle centinaia di anni a venire.
Il Sars-CoV2 con tutte le sue varianti è entrato a far parte del serraglio microbiologico planetario. Punto.
E bada bene che - se ricordi i miei vecchi post - non è che io abbia cambiato idea su quello che ho detto, pensieri che non erano le mie predizioni di 'esperto' ma un qualcosa di condiviso da tutta la comunità scientifica e che io avevo ascoltato e letto con orecchio e occhio pazienti... solo che erano concetti incompatibili con l'irrazionalità generale dovuta al panico del periodo.
Allora, nessun personaggio pubblico poteva permettersi di parlare in modo chiaro, perché la cosa avrebbe generato dubbi e in quel momento c'era necessità di trasmettere indicazioni precise, anche usando il fear mongering.
Per risponderti, non c'è più nulla di sanitario nel modo in cui si affronta l'argomento Covid ma solo un approccio socio-economico, quindi soggetto alle fluttuazioni sociale ed economiche. E quindi politiche.
E delle tre a me interessa solo la prima.
Mi spiace ma non riesco a focalizzarmi sulla 'tutela degli anziani e degli immunodepressi' quando non solo questi ma tutti i soggetti fragili (quindi chiunque) sono MARTORIATI quotidianamente da scelte improntate a una normalizzazione forzata cioè a un adeguamento a una norma sociale decisa da una qualche mummia rinsecchita dal proprio sarcofago polveroso.
Il covid non c'è più.
Quello che c'è, però, è una società composta in stragrande maggioranza da persone che credono ancora al vetusto concetto di merito, di duro lavoro, di disciplina, di orgoglio e di... normalità. E che non si chiedono mai, nemmeno per un attimo, da dove arrivi tutto il benessere di cui lamentano quotidianamente la presunta mancanza.
Cosa ho fatto per meritarmi questo! - pensò la pulce gonfia di sangue mentre moriva per la grattata del cane.
Probabilmente alla prossima pandemia covid ci chiederemo la stessa cosa.
E la risposta, come sempre, sarà quella sbagliata.
Ci si vede nella luce.
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nuove predizioni Stranger Things 5, potrebbe morire molta gente:Steve,Joyce, Jonathan, Mike e altri ma la cosa piú shok che Will potrebbe essere il nuovo Cattivo! E morire. Eddie tornare in vita come braccio destro di Vecna e poi uccederlo! Non vedo l'ora che esca!!!!! E voi che ne pensate?
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Come consuetudine, anche quest’anno mi rendo disponibile a redigere una o più letture (come regalo per qualcuno, per esempio) che rispecchino le PREVISIONI ANNUALI personalizzate.
Le modalità sono due:
1. Lettura Ruota dell’Anno - mese per mese - con i tarocchi, Arcani Maggiori (15€)
2. Lettura Ruota dell’Anno con i tarocchi, Arcani Maggiori e Minori, abbinati ai vari mazzi oracolari - Angeli e Arcangeli, Animali Guida, Porte.
Per chi fosse interessato anche al quadro numerologico personale oppure solamente per l’anno 2023, lo può richiedere, a un prezzo in OFFERTA di 40€ il primo (invece di 60€) e 35€ il secondo (invece di 50€)!
Per le matrici personali del destino - ho solo un posto per gennaio e due per il mese di febbraio. Info in privato.
#tarocchi #tarot #previsioni #predizioni #divinazione #futuro #future #viitor #annonuovo #newyear2023 #newyear #anulnou #NUMEROLOGIA #matricedeldestino #numerology #tarot #tarotcards #oracoli #oracle #lettura #reading #loredanapreda #lareginadeitreregni #stregaperbene
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Senza materia oscura e senza modello standard
Il James Webb non conferma il Modello Standard. Le galassie nell’Universo primordiale sono nate, evolute e cresciute più rapidamente di quello che le attuali teorie ammettono. Le predizioni fatte dal ‘Lambda- Cold Dark Matter‘, il modello cosmologico teorico più condiviso dalla comunità astronomica, non collimano con le scansioni dell’Universo profondo fatte soprattutto dal James Webb, ma anche da osservazioni precedenti di telescopi come Sptizer, Alma e Hubble, che avevano già acceso i primi, timidi, dubbi. Questo il tema di uno studio pubblicato di recente su The Astrophysical Journal, al quale ha preso parte anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica, in cui si evidenzia e analizza la discrepanza , sempre più presente man mano che scrutiamo l’Universo nel profondo della sua genesi. I dati fotometrici sono consistenti con l’esistenza di alcune galassie giganti risalenti a circa 13,2 miliardi di anni fa (redshift z≳10), ma secondo la teoria ‘Lambda-Cdm’, nota anche come ‘Modello Standard‘, strutture di quelle dimensioni non esistevano ancora in quella fase dell’evoluzione cosmica. Secondo questo modello, infatti, le prime galassie di allora non erano affatto gigantesche, ma piuttosto piccole. Si formavano negli aloni di materia oscura, nati a loro volta da fluttuazioni primordiali della densità ed anch’essi inizialmente piccoli. Poi iniziarono a crescere, fondendosi tra loro fino a diventare strutture immense. L’espansione di questi aloni corrispondeva con quella delle galassie al loro interno, che le unioni rendevano sempre più massive. L’estensione delle galassie primordiali quindi, in accordo con la teoria standard, è anche conseguenza del processo aggregativo favorito dalla materia oscura, che però impiega tempi molto più lunghi di quelli che le osservazioni mostrano. Per la ‘Lambda-Cdm’ le galassie primordiali scoperte dai telescopi non dovrebbero stare là, ma apparire in una fase evolutiva successiva.
Lo studio però fa notare che esiste una teoria cosmologica alternativa, discussa da molti anni e generalmente considerata meno valida della Lambda-Cdm, che in questo caso risponde benissimo alle osservazioni. Chiamata ‘Mond‘ (Modified Newtonian Dynamics), è nata una quarantina di anni fa modificando la dinamica newtoniana e fa una descrizione diversa della storia dell’Universo. La sua caratteristica principale la rende molto attraente e interessante, perché spiega la meccanica del Cosmo senza ricorrere all’esistenza della materia oscura. Quest’ultima, sappiamo, è una vera e propria ‘invenzione’ degli scienziati per tentare di spiegare le differenze tra le predizioni sull’azione della gravità e le misurazioni effettive. Sebbene sia una componente fondamentale del Modello Standard, da decenni molti scienziati mettono in dubbio la sua reale esistenza. La materia oscura costituirebbe la maggior parte della massa dell’Universo ma è totalmente invisibile, la sua presenza non si può osservare direttamente, in alcun modo. Essendo impossibile rilevarla con qualsiasi strumento a nostra disposizione, le uniche ‘prove’ a supporto della sua esistenza sono una serie di ricadute misurabili che esercita sulla massa visibile, influendone il comportamento. Come accennato, la ‘Mond’ invece offre un quadro cosmologico che non prevede l’esistenza della materia oscura, allo stesso tempo ammette la formazione e l’espansione più rapida delle galassie, rispetto al Modello Standard. Per questa e altre ragioni, più tempo passa più la Mond si dimostra fedele a ciò che i telescopi ci stanno rivelando mentre sondano l’Universo nelle prime fasi dopo il Big Bang. Il sospetto che il James Webb Telescope avrebbe portato innovazioni importanti, e che potesse essere anche in grado di riscrivere le nostre conoscenze di Cosmologia, era già diffuso ancor prima del suo lancio. Che arrivasse persino a mettere in discussione il Modello Standard era invece meno previsto, ciò che ha catturato in questi anni è per molti versi già ampiamente innovativo e sorprendente, oltre che affascinante. Vedremo se sarà anche rivoluzionario. Foto: Immagine dello Spazio Profondo ripreso dal telescopio spaziale Jwst. Quasi ogni oggetto visibile è una galassia remota, distante vari miliardi di anni luce da noi. Una di queste, ingrandita nel riquadro, è ‘Jades-Gs-z14-o’, la galassia più lontana mai scoperta da quando si osserva il cielo. Il Webb ce la mostra come appariva circa 290 milioni di anni dopo il Big Bang. Crediti: Nasa, Esa, Csa, Stsci, B. Robertson (Uc Santa Cruz), B. Johnson (CfA), S. Tacchella (Cambridge), P. Cargile (CfA) Read the full article
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Un articolo pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal" riporta alcune predizioni offerte dalla MOND (Modified Newtonian Dynamics), una teoria basata su modifiche alle leggi gravitazionali di Newton ed Einstein che non prevede l'esistenza della materia oscura. Stacy S. McGaugh, James M. Schombert, Federico Lelli dell'INAF (Istituto nazionale di astrofisica) di Arcetri e Jay Franck hanno applicato questo modello a galassie primordiali studiate con il telescopio spaziale James Webb ottenendo un accordo migliore rispetto al modello lambda-CDM, il migliore modello cosmologico basato sull'esistenza della materia oscura. Si tratta di uno degli studi, spesso basati su osservazioni di Webb, che stanno mettendo alla prova modelli cosmologici che non erano molto considerati a causa della mancanza di conferme.
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Sul sito articoli di astrologia in espansione.
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Ho sentito Dio
Un giorno credo di aver percepito dio mentre meditavo. Recitavo dei mantra, avevo il sole che mi batteva sulla schiena, ma c'era un fresco venticello estivo e con l'impianto audio della macchina avevo messo in riproduzione una playlist rilassante.
Non avevo persone intorno, ero su di un prato senza maglia e senza scarpe, i miei piedi erano a contatto con l'erba, appena tagliata.
Il mondo sembrava comunicarmi in quel momento, gli uccellini cantavano in lontananza, tutto sembrava una fantastica cornice ad adornare un perfetto quadro.
E poi l'ho sentito, dentro e fuori di me. Ho sentito che la separazione dell'io dal resto dell'universo non aveva più solidità. In quel momento ero un tutt'uno con la creazione. Mi sentivo così vicino al divino che nonostante la brevità del momento (saranno trascorsi forse 10 minuti in totale) mi sembrò infinito.
Uno stato di assoluta serenità mi circondava. Tutte le sofferenze passate sembravano non essere mai accadute, la morte sembrava essere così lontana. Ho dimenticato per un attimo qualsiasi ingiustizia, qualsiasi guerra, qualsiasi problema... erano ora granelli di sabbia in un universo infinito.
Quella sensazione di beatitudine, di essere parte di qualcosa di più grande, non poteva essere altro che quel famoso “Dio”.
In quanto al divino, non potrai sentirlo finché non ci crederai. La metafisica recita che tutto ciò in cui credi diventa vero e anche lui è riservato ai soli credenti.
Bada bene: questa essenza poco ha a che fare con qualsiasi figura religiosa. Gesù non era cristiano, Maometto non era mussulmano, Buddha non era buddhista... le religioni sono state inventate dall'uomo, ma in quanto alla sensazione di esistere, beh... quella non può che avere origini divine.
Come non citare anche le visioni, le predizioni, le profezie? Come spieghi il sesto senso, angeli e demoni, presenze, viaggi astrali, visioni mistiche? Potrai non credere a tutto ciò, ma popoli di diversa locazione e cultura ne narrano da sempre.
E come spieghi anche la vita, la morte, l'amore, l'odio, il bello, il brutto, la luce e il buio? Puoi spiegarlo attraverso la fisica, la chimica, ma questo non toglierà la matrice divina che c'è dietro il coesistere dei contrari.
Trilioni di cellule, chilometri di nervi, in un codice genetico è scritto tutto ciò che sei, il tuo occhio assomiglia ad una nebulosa, i tuoi vasi sanguigni sono uguali al percorso di un fiume visto da sopra e vuoi dirmi che è tutto qui? Che non c'è un piano meraviglioso dietro? Che quando chiuderai gli occhi non ci sarà altro che un eterno buio, un eterno silenzio? Da quando sei nato hai indizi, messaggi che ti mostrano la verità, è che forse non li hai mai interpretati correttamente.
Io sono stato quasi obbligato a crederci. Nella seconda metà del 2022 affrontai la peggiore fase depressiva della mia vita. Ma poi lui mi ha salvato! L'universo, dio, chiamalo come ti pare... mi ha svegliato da un lunghissimo sonno, mi ha ricordato che sono vivo. Mi ha ricordato i doni e i miracoli che vivo quotidianamente. Mi ha dato mille consapevolezze, ha sradicato modi disfunzionali di pensare da me e ha mandato persone che mi hanno aiutato in tutto questo.
Puoi sentire quegli uccellini cantare in lontananza o li puoi interpretare come la musica dell'esistenza. Puoi sentire vari profumi mentre cammini in un sentiero fiorito, o li puoi interpretare come il profumo della vita. Puoi vedere un enorme campo di grano, o puoi soffermarti su ogni singolo chicco e interpretarlo come il linguaggio dell'abbondanza. Puoi prendere la mano del tuo partner, o puoi sentire lo scambio di energie che avviene quando vi toccate.
Non lo sentirai solo con i cinque sensi, sarà anche una sensazione animica. Ne sentirai un po' quando un bambino ricambierà il tuo sorriso. Sentirai una sua parte quando vedrai i raggi del sole che passano tra gli alberi in un bosco. Lo sentirai quando capirai che tu sei parte del tutto. A chi crede è riservato ciò: andare oltre alla percezione concreta dei cinque sensi e farne un qualcosa di più profondo.
Posso credere che per una coincidenza incontrerò l'amore della mia vita, che per coincidenza ho accettato un lavoro che poi si è rivelato essere quello più adatto per me, che per coincidenza un bambino che ho incontrato all'asilo si è rivelato essere l'amicizia più lunga della mia vita... o posso credere che forse è vero che esiste la manifestazione, le sincronicità, e che nulla succede “a caso”. Che c'è una scintilla divina in me e negli altri che ci ha guidati fino ad ora e lo farà ancora, e se così non fosse voglio morire con questa convinzione. Scritto da Giuseppe Tripoli (atratticonfuso) il 20/07/2024
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Sully, un film che non parla di intelligenza artificiale racconta benissimo i problemi di una società guidata dall'AI
http://www.afnews.info segnala: Siamo pronti ad accettare che il “fattore umano” possa smentire precisissime predizioni algoritmiche? In un film di Clint Eastwood, Sully, uscito nel 2016 e che ho recentemente visto su Amazon Prime, mi sono confrontata con il concetto di human in the loop. Un principio di cui oggi si sente molto parlare in diverse circostanze pubbliche e che riguarda la messa in…
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Nel campo dell’intelligenza artificiale, così come nella scienza, il ruolo del concetto di modello è cruciale. Capire cosa può fare un modello, e come questo sia profondamente influenzato dai dati con i quali lo facciamo interagire, è di fondamentale importanza se vogliamo provare a immaginare i limiti di questa tecnologia. Ma è anche un modo per capire qualcosa in più su noi esseri umani e sul nostro cervello.
In questo articolo su La Scimmia Sapiens, faccio una panoramica di cosa sia un modello nella scienza e nel machine learning (l’apprendimento automatico alla base dell’intelligenza artificiale), passando poi ad una introduzione di come le moderne tecnologie di reti neurali artificiali riescano, dai dati di addestramento, ad estrarre informazioni utili a fare predizioni. Infine esploro i limiti teorici di questa estrazione di informazione e alcune delle sorprendenti abilità emergenti delle intelligenze artificiali.
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Predizioni
Entro il 2047 l’intelligenza artificiale potrebbe superare l’intelligenza umana ed entro il 2120 potrebbe addirittura sostituire gli esseri umani nel lavoro. È quanto emerge da un sondaggio di AI Impacts – un progetto curato da un pool di sei ricercatori che studiano gli impatti dell’AI sulla società umana – condotto su un campione di 2778 esperti di AI, selezionati tra gli autori di…
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L’intellettuale palestinese Nusseibeh: “Gli estremismi uccidono gli accordi di Oslo. Il dialogo è l’unica via”
GERUSALEMME — La premessa è di quelle che spiazzano. «Se viene a chiedermi cosa vedo per il futuro, le faccio notare che fuori dalla mia porta non c’è scritto “ufficio predizioni”. E poi le aggiungo che ultimamente non vedo bene». Sari Nusseibeh, 74 anni, professore di filosofia ex presidente dell’Università Al Quds, discendente di una delle più importanti famiglie di Gerusalemme, è considerato…
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#aggiornamenti da Italia e Mondo#Mmondo#Mmondo tutte le notizie#mmondo tutte le notizie sempre aggiornate#mondo tutte le notizie
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Tendenze dei Social Media nel 2024: Predizioni per i Marketers
I social media continuano a evolversi a un ritmo vertiginoso, e il 2024 si preannuncia come un anno ricco di nuove opportunità e sfide per i marketer digitali. Con l’accelerazione della tecnologia e il cambiamento delle abitudini degli utenti, è fondamentale per i professionisti del marketing restare al passo con le tendenze emergenti. In questo articolo, esploreremo le predizioni per i social…
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#brand#content marketing#customer satisfaction#engagement#marketingando#realtà aumentata#reputazione#social media#statistiche
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