#pierluigi apr��
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Tutta la storia sembra sgorgare direttamente dalla penna di Tom Wolfe, il giornalista e scrittore americano inventore dell'espressione «Radical chic». I luoghi comuni sono più concreti che mai, nel condominio (occupato) di Alleanza Verdi e Sinistra. C'è il papà ingegnere di idee piuttosto liberali. Non può mancare la figlia scapestrata e di estrema sinistra. Poi abbiamo il politico equo e solidale con la casa al mare, ma senza frigo, per non consumare. E che dire del suo alleato. Parlamentare da più di 100mila euro di reddito e due case in Umbria. Lo stesso che dice che occupare le case degli altri non dovrebbe essere un reato.
Fin troppo facile smascherare il cortocircuito. Gli interpreti di questa sit-com rossoverde sono Roberto Salis e la figlia Ilaria. Con loro la coppia d'attacco più glam della nuova sinistra-sinistra: Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. I due, presi dalla foga di difendere a tutti i costi la loro beniamina, si sono lanciati in un elogio degli occupanti abusivi. Ilaria Salis è accusata di occupazione abusiva e deve 90mila euro all'Aler, l'Ente che gestisce le case popolari in Lombardia. Fratoianni fa da scudo umano alla neo eurodeputata: «Mi ritrovo nelle battaglie per il diritto alla casa, anche nelle occupazioni». Segue il socio Bonelli, secondo cui «in questo paese il tema del diritto alla casa è un tema che è stato trascurato da tutti i governi». Nella saga rossoverde spunta il padre della Salis, che due anni fa vergava questo tweet in risposta al senatore renziano Ivan Scalfarotto: «Quando vedete una proprietà privata siete spinti da un irrefrenabile desiderio di invaderla! Sempre della serie quello che è tuo è mio, quello che è mio è mio!» Adesso è il primo testimonial della figlia europarlamentare.
Il solito copione da «Radical chic». Ed ecco la recente intervista rilasciata da Bonelli all'edizione romana di La Repubblica. Una beffa. Una settimana fa il leader dei Verdi apre le porte della sua dimora con «affaccio sul mare» al quotidiano del gruppo Gedi. Siamo a Ostia, in una palazzina del 1908. La vera chicca è il frigo fantasma. L'elettrodomestico c'è. Ma è staccato. «Compro del pesce e lo preparo subito. Il freezer non lo uso mai. Per il risparmio energetico ho collocato dei riduttori di volume e di flusso», racconta il politico ecologista, angosciato dall'emergenza abitativa. L'oscura intervista, relegata nelle pagine locali, brilla sul web. «Urge indirizzo per occupargli casa», ironizza su X il giornalista Pierluigi Battista.
Fioccano le prese in giro. Eccone una: «Casomai vi venisse voglia di occupare la casa di Bonelli venite già mangiati». Troppo facile sfottere Fratoianni. Più di 100mila euro di reddito e consorte collega in Parlamento. Proprietario di un fabbricato a Foligno, con un altro in comproprietà. Al netto dell'ironia, bisogna segnalare il duro commento di Marco Bentivogli, ex leader dei metalmeccanici Cisl. «Quando i figli dei ricchi dicono che è lecito occupare le case degli operai non c'entra nulla né la sinistra, né il comunismo», scrive Bentivogli.
Che infierisce: «È solo uno dei giochini con cui chi ha tutto disprezza chi fatica dalla mattina alla sera e si è guadagnato tutto ciò che ha col lavoro». Infine smaschera i finti Robin Hood delle occupazioni: «Le occupazioni avvengono solo nei quartieri dove abita la classe lavoratrice». Tutto così scontato. Radical chic, senza fantasia.
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POOH VS. BAMBI no.1 • cover art • Pierluigi Abbondanza [Apr 2024]
In war there are rules, but the forest has none. Abandoned by his country, betrayed by those he once called family, and hunted by those who want nothing more than to keep him as a trophy, Pooh is on a mission and no amount of honey will sate his thirst-he wants revenge!
Comic • 32 pages • $3.99 US
#POOH VS. BAMBI no.1#Pierluigi Abbondanza#Night Flight Comics#Comic Mail Orders#NFCOMICS#zenescope#Grimm Fairy Tales
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Che cos’è quella rosa sul tavolo
ferma nella sua freschezza come un lago alpino
alta nel suo silenzio più del fragore
dei quotidiani affastellati lì accanto
più del disordine dei notiziari,
la concitazione delle chiavi di casa.
Che cos’è questa parola verdeggiante d’amore
se non il suolo dove lasciarsi cadere
la penombra di un bosco da attraversare
e la mano che apre e prende la mia
e mi conduce a me.
Pierluigi Cappello, Una rosa
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Il duo Camicia-Girardi apre “Musica d’estate” ad Alghero
Alghero. Il primo appuntamento con la Stagione concertistica “Musica d’estate” al chiostro di San Francesco ad Alghero, organizzata dall’Associazione culturale “Amici del Conservatorio-Orchestra filarmonica della Sardegna”, è lunedì 1° luglio alle 21 con il duo composto da Francesco Girardi (flauto) e Pierluigi Camicia (pianoforte). Nel concerto “Viva l’Italia”, un programma completamente…
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Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti
Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti In occasione del suo centenario, Triennale Milano ha realizzato il volume Triennale. Cento anni di manifesti, a cura di Mario Piazza ed edito da Marsilio Arte. Un originale repertorio che ripercorre la storia di Triennale attraverso l'evoluzione della progettazione grafica, gli stili e gli autori, gli approcci e le tecniche, la comunicazione e il costume dal 1923 al 2023. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Triennale. Cento anni di manifesti racconta in particolare la storia delle ventitré edizioni dell'Esposizione Internazionale di Triennale dal punto di vista della grafica, fino ad arrivare alla nuova identità visiva dell'istituzione, sviluppata nel 2019 dallo studio Norm di Zurigo. Dagli anni del cartellonismo d'artista, alla grafica progettata, al visual design, il volume consente di ripercorrere, attraverso manifesti e immagini, la storia di Triennale Milano e al contempo di tracciare una storia della progettazione grafica, oltre che della comunicazione e del costume. Il libro riunisce centinaia di manifesti di grandi nomi, come Aldo Scarzella, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli, Michele Cascella, Mario Sironi, Enrico Ciuti, Max Huber, Ernst Scheidegger, Marco Del Corno, Eugenio Carmi, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Albe Steiner, Giulio Confalonieri, Italo Lupi, Alberto Marangoni, Bob Noorda, Mauro Panzeri, Giorgio Camuffo, Anna Kulachek, 2x4, Pierluigi Cerri, Theo Crosby, Wim Crouwel, Michel Folon, Felix Humm, Norm, Massimo Pitis, Leonardo Sonnoli, Ettore Sottsass, Studio FM Milano, TassinariVetta, George Tscherny, Heinz Waibl, Lance Wyman. Nei lavori di questi protagonisti della grafica internazionale, il manifesto assume quindi una valenza simbolica, rappresentando non solo un supporto informativo, ma anche un elemento in grado di comunicare direttamente visioni e suggestioni legati ai temi e ai progetti. Il libro, di grande formato e disponibile in italiano e in inglese, si apre con l'introduzione di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e include un saggio di Mario Piazza sulla grafica in Triennale, le schede per i ventitré manifesti delle Esposizioni Internazionali e testi di approfondimento sui manifesti e artefatti grafici legati a mostre, progetti, eventi e campagne di comunicazione, sempre redatti da Piazza. Il progetto grafico della pubblicazione è realizzato dallo studio Norm. Mario Piazza Mario Piazza (1954), grafico e architetto, lavora a Milano e si occupa di grafica editoriale, sistemi di identità e allestimento. È docente di Design della comunicazione alla Scuola di Design del Politecnico di Milano. Nel 1996 ha fondato 46xy, studio di grafica e ricerche sulla comunicazione, critica e storia del design. È stato creative director di "Domus" e direttore di "Abitare". Ha progettato l'immagine dei tascabili Einaudi e curato molte esposizioni. Nel 2008 ha ricevuto l'Icograda Achievement Award. Indice del volume - Cento anni di grafica in Triennale, Stefano Boeri - Cento anni, ventitré manifesti, una storia della grafica, Mario Piazza - 1923-2022. Manifesti ufficiali delle Esposizioni Internazionali - Un giacimento di manifesti - I manifesti di Italo Lupi e Alberto Marangoni - L’art direction di Italo Lupi - La grafica di Pierluigi Cerri - Nuove generazioni di progettisti - Un concorso negli anni della contestazione - Verso il Museo del Design - I manifesti del Triennale Design Museum - I manifesti delle grandi mostre in Triennale - La nuova immagine di Triennale Milano - Bibliografia Informazioni - Triennale. Cento anni di manifesti - a cura di: Mario Piazza - progetto grafico: Norm cartonato ricoperto - formato: 22 × 33 cm - pp. 184, euro 40,00 - due edizioni italiana e inglese... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Si è tenuto mercoledì 22 novembre 2023, presso il Mapei Stadium di Reggio Emilia, l’evento di presentazione del libro Mapei Stadium. Lo stadio si apre alla cultura. Un volume edito da Marsilio Arte, curato dalla giornalista Valentina Pigmei, e che, attraverso le immagini di Filippo Vinardi e i contributi di storici, sociologi, progettisti ed altri esperti, solo in pochi casi appartenenti al mondo del calcio, celebra lo stadio come spazio della comunità ancora prima che luogo di sport. Il Mapei Stadium - Città del Tricolore diventa così l’emblema di questi grandi edifici di aggregazione, a volte integrati con iniziative commerciali o di intrattenimento, che spesso si animano solo in occasione delle partite, proponendo un nuovo modello di apertura al territorio e alle persone attraverso iniziative culturali. Il manifesto di questa nuova apertura campeggia in copertina: l’opera All together now, dell’artista di origini reggiane e fama internazionale Olimpia Zagnoli, installata al centro della facciata ovest. Un’illustrazione stilizzata, quasi un pattern, che rappresenta una curva di persone che cantano e gridano la loro passione come in un coro, trasmettendo un senso di inclusione e gioia dello stare insieme. «In questo volume abbiamo cercato di raccontare la storia e la fascinazione dello stadio, uno tra i più grandi edifici d’aggregazione concepito dall’uomo». Con queste parole Simona Giorgetta, amministratore unico di Mapei Stadium, spiega l’intenzione che ha portato alla realizzazione del libro: Mapei Stadium. Lo stadio si apre alla cultura. È sempre Olimpia Zagnoli a chiudere il libro, come in un cerchio, raccontando l’ispirazione della sua opera: un video degli anni Sessanta nel quale i tifosi della squadra del Liverpool cantano all’unisono She loves you dei Beatles. Di qui l’idea di rappresentare anche all’ingresso dello stadio di Reggio Emilia «Un invito a cantare meno slogan d’odio e più canzoni d’amore». L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia e moderato dalla giornalista di Sky Sport Sara Benci, dopo un saluto del Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, ha visto un dibattito fra Giovanni Carnevali (amministratore delegato e direttore generale U.S. Sassuolo Calcio), Vittorio Cattani (direttore generale A.C. Reggiana), Simona Giorgetta e Pierluigi Allotti (giornalista e studioso di Storia contemporanea), autore del contributo: Stadi d’Italia. Calcio e arene tra XX e XXI secolo. Al centro ancora lui: lo stadio. Al termine gli ospiti hanno visitato alcuni spazi dello stadio e apprezzato le coreografie di luci e suoni, grazie al nuovo impianto Thorn, brand del gruppo Zumtobel, installato nel corso degli ultimi lavori di riqualificazione dello stadio che prevedono, durante l’inverno, la donazione di centocinquanta ciliegi per portare colore anche nei parcheggi pubblici esterni. La società Mapei Stadium, parte del gruppo Mapei, che ha in concessione lo stadio dal 2014, ha effettuato ad oggi investimenti per venticinque milioni di euro per adeguare, migliorare e modernizzare la struttura, trasformandola in un impianto all’altezza dei più elevati standard internazionali e fra i più apprezzati del campionato di Serie A.
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Lanciato da Luciano Rispoli, Costanzo debutta in Rai nel 1964 come autore radiofonico con la rubrica Canzoni e Nuvole condotta da Nunzio Filogamo. A metà anni ’60 apre due locali di cabaret a Roma, il Cab37 e il 7×8, dove fa esordire un intellettuale genovese che terremota la comicità italiana: Paolo Villaggio. Nel frattempo, con Ennio Morricone e Ghigo De Chiara scrive le parole di Se telefonando che Mina canta nel celebre Studio Uno. Nel 1969 esordisce in “voce” con la rubrica Buon pomeriggio nel quale fa credere alle sue ammiratrici ammaliate dal suo tono confidenziale di somigliare a “Mal dei Primitives”.
Dall'articolo "Maurizio Costanzo, l’omaggio di Pierluigi Diaco in seconda serata su Rai 1" di Marco Salaris
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Spezia Jazz attende Manhattan Transfer e Earth Wind and Fire
(ANSA) – GENOVA, 18 APR – “Sarà l’edizione più bella di sempre” ha annunciato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini presentando la 55° edizione del Festival internazionale del Jazz. Si tratta del festival più longevo dedicato alla musica ‘colta’ e popolare allo stesso tempo. “Ospitiamo artisti di fama internazionale come i “The Manhattan Transfer”, una band con una carriera…
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Iic Londra, il Ministero apre la selezione del nuovo Direttore
Di Simone Platania @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Al via le candidature per l’Iic Londra: il Ministero apre la selezione del nuovo Direttore. Iic Londra, il Ministero apre la selezione del nuovo Direttore Inizia ufficialmente la raccolta delle candidature per sostituire l’uscente Direttrice Katia Pizzi all’Iic Londra: il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale apre la selezione del nuovo Direttore, che deve essere “di chiara fama”. Il MAECI ha infatti pubblicato l'avviso di ricerca del profilo qualificato che prenderà le redini dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra. La figura verrà nominata secondo le procedure di cui all’art. 168 del DPR 18/1967. Dalla sua inaugurazione nel giugno 1950, si sono avvicendati alla direzione dell'Istituto il Conte Umberto Morra di Lavriano, Guido Calogero, Gabriele Baldini, Filippo Donini, Mario Montuori, Alessandro Vaciago, Francesco Villari, Benedetta Bini, Mario Fortunato, Pierluigi Barrotta, Carlo Presenti, Caterina Cardona, Marco Delogu e Katia Pizzi. L’Istituto ha da sempre intrattenuto rapporti di collaborazioni con Istituzioni e operatori culturali sin dal principio, e vi sono grandi aspettative per il futuro. Il neo Direttore, prendendo in eredità il lascito del lavoro svolto dalla Pizzi in questo biennio, dovrà infatti continuare a diffondere e promuovere la lingua e la cultura italiana in Gran Bretagna. Ma quali sono i prerequisiti indicati dal Ministero per candidarsi a Direttore dell’Iic di Londra? I requisiti per la selezione del nuovo Direttore dell’Iic Londra Il Ministero degli Affari Esteri ha diramato i requisiti fondamentali per candidarsi a nuovo Direttore dell’Iic di Londra. Il mandato non avrà inizio prima del 13 gennaio 2024. Di seguito, una parte dei prerequisiti richiesti nel dettaglio. - Cittadinanza italiana. - Età compresa tra i 30 e i 65 anni. - Godimento dei diritti politici. - Non aver già precedentemente ricoperto l’incarico di Direttore “di chiara fama”. - Ottima conoscenza della lingua inglese (livello C2). - Conoscenza del contesto britannico. - Elevato prestigio culturale. - Competenze nella gestione di risorse umane e finanziarie. Le candidature sono aperte fino al 27 gennaio 2023, ore 13.00. Ulteriori informazioni riguardo la candidatura sono disponibili qui. Il neo Direttore verrà nominato per un periodo pari a due anni. Tale mandato è rinnovabile per una sola volta per un pari periodo. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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Con questa lingua nuda e in nessun luogo, né visto mai in piena luce da alcun occhio, se non dai miei guardando i tuoi celesti, io mare chiamerei quel tuo celeste, castello il lume del tuo tacere straniero e primavera il solco lungo del tuo petto; guardandoti, nella bufera di me che cresce, sarei falchetto se non tacessi guardandoti, in questa lingua nuda e in nessun luogo. In nessun luogo, amore, ma soltanto in questo, l’amore ti direi che è come un cerchio, il sotto e il sopra, gemma e radice in rima e nel chiarore sul filo della tua schiena, grido il chiaro della luna del medesimo chiarore, bellezza sono le mani strette in una treccia, le mie, le tue, e attorno il braccio della notte che si apre in luce, fiutandoti, e in bianco, in nessun luogo, amore, ma soltanto in questo. In nessun luogo ma qui io ti vorrei, cullandoti nel su e giù delle parole, parole come fragole ti darei, che la vita attorno è una tempesta, io e te mare fermo in mezzo alla tempesta e mescolando i tuoi con i miei capelli, più tuo, amore, il volto tuo sarebbe, più nome il nome tuo, con tutto il resto straniero, in questa lingua nuda e in nessun luogo.
Pierluigi Cappello, Rondeau, da Dittico, Liboà, 2004
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Dopo 56 anni di impegno politico attivo, Pierluigi Bersani lascia. “Tra due anni non sarò più deputato. Cinquantasei anni fuori casa bastano a sentirsi realizzato. Non lascerò la politica, quella non si lascia mai. Il seggio sì” ha annunciato al “Fatto”. In un Paese di improvvisati della politica, di odio e violenza verbale sistematica, di fascisti travestiti da democratici, di una sinistra incapace di dire qualcosa di sinistra, l’addio di Pierluigi Bersani al Parlamento è una ferita che si apre e sanguina. Si prepara ad andare “in pensione” un signore della politica, una persona preparata e perbene, mentre i Meloni e i Fidanza restano. Lo rimpiangeremo. L.Tosa
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paradise room: apertura (su prenotazione) della mostra allo studio campo boario, 14-16 maggio 2021
paradise room: apertura (su prenotazione) della mostra allo studio campo boario, 14-16 maggio 2021
Con un leggero ritardo lo Studio Campo Boario apre la mostra Paradise Room all’interno (e all’esterno) del padiglione progettato da David Sabatello interventi di: Massimo Arduini, Marco Ariano, Carmelo Baglivo, Jacopo Benci, Giulia Bertotto, Alberto D’Amico, Stefania Fabrizi, Marco Giovenale, Pierluigi Isola, Fabio Lapiana, Lucia Nazzaro, Anna Onesti, Gabriella Pace, Julie Rebecca Poulain, Ilaria…
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#Ada De Pirro#Alberto D&039;Amico#Andrea Sabatello#Anna Onesti#Bruno Lo Turco#Carmelo Baglivo#Fabio Lapiana#Gabriella Pace#Gianni Garrera#Giulia Bertotto#Giuseppe Garrera#Il paradiso e le sue rappresentazioni#Ilaria Restivo#Jacopo Benci#Julie Rebecca Poulain#Lucia Nazzaro#Marco Ariano#Marco Giovenale#Massimo Arduini#Niccolò Daviddi#Paolo Albani#Paradise room#Pierluigi Isola#Raffaela Fazio#RAW#RAW - Rome Art Week 2020#Silvia Stucky#slowforward#Stefania Fabrizi
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Nell’«Azzurro elementare» | Claudio Zonta S.I.
La poetica di Pierluigi Cappello (1967 – 2017) è simile alle terre carsiche delle sue zone natie friulane: radicale, pura, come cave di profondità; ma è anche leggera grafite: «Sono devoto all’anima di grafite della matita: un solo colpo di gomma e il segno lasciato sparisce». La sua ricerca esistenziale, pur segnata da un drammatico incidente, come afferma Jovanotti, nella personale prefazione a Stato di quiete, sente «la forza di gravità eterna».
La pagina bianca viene scolpita dalla parola, essenziale, che apre all’umano:
Se essermi è un carcere è in questo carcere che sono libero se qui sono libero non fuggirmi adesso che ti avvicini ma liberami, piuttosto, perché io non ti vedo
In questo primo verso – Se essermi è un carcere – Cappello mostra la tensione estrema all’interno del proprio sé. Da una parte l’uomo si sente in un carcere costituito dal proprio essere, dall’altro, la successione iniziale di suoni in «s» (Se essermi), che evidenziano il soffio di un vento potente dell’essere, – viene in mente ruah biblico che spira forte sulle acque della creazione (Gen 1,2) – conducono con forza l’essere oltre le sbarre del carcere del proprio io. Il dubbio: «se qui» provo l'ebbrezza della libertà, tuttavia essa è ancora condizionata. La condizione è data dall’altro-da-sé; la completezza dipende dal senso della relazione che comprende anche il timore che questa possa estinguersi.
Quanta incomprensione nelle relazioni! Equilibrio instabile, che attira e distanzia, che avvicina e rifugge. Il limite sgorga come una preghiera: «Non fuggirmi adesso che ti avvicini»; Orfeo ed Euridice continuano a essere invocati, simboli ancestrali dell’amore ferito. E, subito, una seconda preghiera, introdotta dalla congiunzione avversativa «ma»: quanti sono gli avversari e le avversità della vita che costringono ad un carcere esistenziale? E allora velocemente, «piuttosto» nel senso etimologico dell’avverbio, la richiesta di una libertà, che è partecipazione di un «io» e un «tu», compresi nel buio dell’incespicare di una prigionia e nella luce della libertà.
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Che cos’è quella rosa sul tavolo
ferma nella sua freschezza come un lago alpino
alta nel suo silenzio piú del fragore
dei quotidiani affastellati lí accanto
piú del disordine dei notiziari,
la concitazione delle chiavi di casa.
Che cos’è questa parola verdeggiante d’amore
se non il suolo dove lasciarsi cadere
la penombra di un bosco da attraversare
e la mano che si apre e prende la mia
e mi conduce a me.
Pierluigi Cappello, da Dediche a chi sa in Mandate a dire all’imperatore, Crocetti Editore, 2010.
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Che cos’è quella rosa sul tavolo
ferma nella sua freschezza come un lago alpino
alta nel suo silenzio più del fragore
dei quotidiani affastellati lì accanto
più del disordine dei notiziari,
la concitazione delle chiavi di casa.
Che cos’è questa parola verdeggiante d’amore
se non il suolo dove lasciarsi cadere
la penombra di un bosco da attraversare
e la mano che si apre e prende la mia
e mi conduce a me.
Pierluigi Cappello
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La Spezia: tornano in città “AND Festival e Festa del Fantin”.
La Spezia: tornano in città “AND Festival e Festa del Fantin”. Nelle piazze e nelle strade del centro città della Spezia da oggi sino al 30 luglio torna AND Festival-Festa del Fantin 2023, un progetto di Artificio23, realizzato con il patrocinio del Comune, dedicato al teatro di strada, al circo contemporaneo e alla vita nelle piazze. Tre giorni di spettacoli, laboratori, giochi, sorprese, da vivere all'aperto, nelle piazze e nelle strade del centro città, con compagnie teatrali e circensi nazionali, internazionali e del territorio. L'iniziativa è stata presentata questa mattina dal Sindaco della Spezia Pierluigi. Venerdì 28 luglio il primo appuntamento è alle 18 in piazza Verdi con il laboratorio di Circo Galleggiante, dove i più piccoli potranno cimentarsi nelle arti circensi; dalle 18.30 alle 23.30. Imperdibile la partecipazione al festival dei Teatri Mobili, compagnia Girovago e Rondella e compagnia Dromosofista, che nel loro magico camion allestito a teatro ospitano due spettacoli unici e senza parole, Manoviva e Antipodi, per un massimo di 35 spettatori alla volta. Saranno presenti per tutta la durata del festival, da venerdì 28 a domenica 30 in viale Mazzini angolo via Diaz con spettacoli ogni ora dalle 18.30 alle 23.30, consigliata la prenotazione al 371 4678862, offerta minima consapevole 6 euro. Tutti gli altri spettacoli sono ad ingresso libero. Per le strade della città, prima in piazza Garibaldi alle 18.30, poi in passeggiata Morin alle 19.30 e a fine serata in piazza Verdi si potranno incontrare Chalibares con Chalibares street show, giocoleria, danza e acrobatica in uno spettacolo comico e poetico. Replicheranno anche sabato alle 20.00 in piazza Garibaldi. In piazza Verdi, polo centrale degli eventi di AND Festival e Festa del Fantin 2023, alle 21.00, l'artista cileno Frutillas con Crema con Petit, uno spettacolo che invita lo spettatore all'incontro trascendendo l'idea di cultura e le barriere linguistiche; sarà possibile vederlo anche sabato alle 21.30. Alle 22.30 di venerdì, Circo Pacco con 100% Paccottiglia, dove i due personaggi si sfidano a colpi di numeri al limite della cialtroneria tra piogge di pop-corn, magia comica, sequenze di giocoleria e acrobatica eccentrica. Sabato 29 luglio per le vie della città troveremo Il Disegnatore Cattivissimo, personaggio itinerante di Edoardo Nardin in prima nazionale, che con il suo overboard fluttua tra la folla e si ferma a disegnare mostrando così la sua natura cinica e irriverente. I Teatri Mobili, presenti per tutti i giorni del festival in viale Mazzini angolo via Diaz con spettacoli ogni ora, alternano Manoviva - un microcosmo dove solo le mani raccontano senza parole - della compagnia Girovago e Rondella e Antipodi della Compagnia Dromosofista, un viaggio agli antipodi del mondo attraverso l'unione di diversi stili e tecniche del teatro di figura, dalle ombre cinesi alla manipolazione di oggetti, al teatro fisico. Sabato in scena alle 18.30, alle 19.30 e alle 20.30. Alle 21.00 in piazza Verdi Henri Camembert porterà in scena Sdisordine, divertimento e contatto con il pubblico, uno spettacolo che si nutre dell'energia della gente. Piazza Verdi si trasforma in una grande area giochi di legno con Officina Clandestina dalle 20.30 alle 24.00 in un'atmosfera socializzante e giocosa tipica di un luna park itinerante. Alle 22.30, la compagnia Recircles con Kaba dove quattro corpi e mille gonne, mille colori e mille fogge, custodiscono inaspettate storie volando appesi al trapezio danzando in una ruota, raccogliendo i lanci e sfidando le leggi balistiche. L'ultima giornata di Festival è domenica 30 e si apre con l'area giochi di Officina Clandestina in piazza Verdi, dalle 18.30 alle 23.00. Continuano gli spettacoli dei Teatri Mobili in viale Diaz. Il primo spettacolo in piazza Verdi è alle 19.00 con Ma co(sa) ma(i) c'è? di Circo Galleggiante, quattro ragazze alla ricerca di qualcosa tra acrobazie in aria e a terra. Ancora un'occasione per vedere Frutillas con Crema alle 21.00 in piazza Verdi con il suo delicato e magico Petit. A seguire alle 22.30 in piazza Verdi, lo spettacolo di Edoardo Nardin, Barba Fantasy Show con un irriverente e poetico omino dagli occhi piccoli, che si nasconde dietro ad una pesante barba, fantastica e fantasiosa. A chiudere AND Festival, i Teatri Mobili con l'ultima replica di Antipodi della Compagnia Dromosofista, un viaggio surreale su un cavallo in miniatura, tra personaggi stralunati e minuscoli uomini d'ombra in corsa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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