#però pure noi ci dobbiamo svegliare eh
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lapastaasciutta · 1 year ago
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Questo arbitro nella mia nuova lista nera personale
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psy-14-co · 6 years ago
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30 anni!!
Avere trent’anni al giorno d’oggi non è per niente facile.
Sei al mondo da più di un quarto di secolo eppure ancora non hai trovato un posto tuo.
Anzi a dirla tutta, non hai proprio idea di cosa sei diventata e di cosa ne sarà di te dopo.
I 30 sono come le colonne d’Ercole nella mitologia, una volta oltrepassate non sai cosa ti aspetta.
I trentenni infatti stanno nel mezzo tra la gioventù, i beati vent’anni, e tutto ciò che viene una volta che ti “sistemi”. Siamo in un limbo.
Non c’abbiamo manco una categoria di YouPorn per noi. È solo una fase di passaggio tra le Teen e le Milf.
Viviamo impercettibili drammi quotidiani che ci logorano da dentro.
Come ogni volta che si entra in un locale/discoteca, qualcuno della compagnia, a turno, se ne uscirà con la frase standard: «Oh, ma sbaglio o la gente è più giovane quest’anno?».
Beh si. Si chiama ricambio generazionale.
Sta a noi capire quando è ora di lasciare il testimone… Ma noi no! Noi dobbiamo sbatterci la testa. Noi aspettiamo di vedere la scritta «Gratis per gli over 65». O, ancora peggio, di sentire una delle “sbarbatelle con la pancia di fuori” in fila con noi per il bagno pronunciare la frase: «Andiamo via, son tutti vecchi». NA PUGNALATA.
Ve lo dico da amica. Smettete prima.
‘Mi scusi signora?’
COME “SIGNORA”? SIGNORA A CHI? SIGNORA COSA? MA IO TI BUCO LE GOMME DEL MOTORINO.
E il guaio, è quando sono ragazzini delle superiori a darti del “lei”.. Ora, io non vorrei insinuare nulla, eh, però, se la matematica non mente (e non mente mai), potremmo essere tranquillamente i loro genitori. Lo so che state facendo il conto; vi sono vicina, infatti.
E poi le amicizie durature? Sapete benissimo di cosa sto parlando. Le amiche di una VITA. Ansia e Gastrite. Proprio loro.
Se vi fermate a pensarci un po’, scommetto che non vi verrà in mente da quanto le conoscete. Ecco, appunto. E sommiamoci pure il fatto che ora dobbiamo lavorare il doppio in palestra per smaltire la metà di quello che mangiavamo una volta.
E vogliamo non parlare dell’orologio biologico?! Il più infame.
No non quello dei figi, NO! (Anche perché possono anche intasarci la bacheca di foto di matrimoni e figli a tutto alé, ma la sensazione che siano sempre gli altri gli adulti, e non noi, é ben radicata.)
No io parlo di orologio biologico, quello che ti fa svegliare 8.30, con o senza sveglia.
Che tu lo voglia oppure no.
SEMPRE.
Se vi capita di far serata e tornare alle 4:30 del mattino (MA CHI TORNA ALLE 4.30 DEL MATTINO?NON SCHERZIAMO! ), non si sa per quale assurdo processo ma alle 8 al massimo saremo comunque svegli. E non sarà piacevole. Se già prima i post-sbronza non erano facili, adesso saranno qualcosa di quanto più simile alla morte esista.
Per non parlare poi del fatto che, a qualsiasi ora si torni, se non ci strucchiamo come si deve, il giorno dopo la nostra faccia correrà il rischio di staccarsi, letteralmente. Lasciando la sindone di Gene Simmons sul cuscino.
Poi, se ad un certo punto della giornata, in radio parte Wannabe delle Spice, dentro di noi contemporaneamente partiranno una serie di sentimenti contrastanti, che spazieranno dall’euforia, quell’euforia che ti costringe a cantare fregandotene se al semaforo la gente pensa tu abbia a che fare con un’ape nell’abitacolo, fino alla depressione da nostalgia.
Il più delle volte le cose coincidono e ci trovereremo a cantare singhiozzando: «So tel mi uaciu want, uacciu rilli, rilli uan AuannaAuannaAuannaAuanna, A Uanna rilli, rilli, rilli wannazigazigah AH».
Comunque, ovviamente avere trentanni ha anche tanti pro….
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girlfromtube · 6 years ago
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Speaker: Dicono che l'anima, ritrova sempre la strada di casa. Non importa quanto tempo è passato, non conta se il momento è quello giusto. L'anima torna. Ma quello che mi chiedo è quale è la sua casa? Questa città? Questa gente? Siamo davvero noi la casa dell'anima o piuttosto la sua gabbia? E questi pensieri che ci girano in testa forse sono le sue catene? Speaker: Volete sapere la mia sull'anima? L'anima non invecchia. E' questa la fregatura, che a una certa età ti ritrovi ancora smanioso, non stai più nella pelle ma devi aspettare di tirare le cuoia per ricominciare! Siamo nella ruota della vita amici! Speaker: Siamo nel circolo vizioso della morte e della rinascita! Ci siamo dentro da secoli e non riusciamo proprio a venirne fuori! Sempre le stesse anime riciclate in mille sacchetti diversi, viviamo mille volte e mille volte siamo da buttare. Ah, se almeno potessimo ricordare ciò che siamo già stati!!! Antonia: Facciamo così, mi porti in un posto che le piace. Anzi, in un posto che le ricordi qualcosa! Sergio: Ma lei davvero non ha una meta? Antonia: Ho solo una grande confusione in testa e un grande vuoto. Sergio: E allora siamo in due. Speaker: Non c'è più tempo per l'ordinario, per i giorni che si danno il cambio senza che cambi niente. Ecco cosa, i giorni sono la nostra gabbia! Antonia: Preferisco farmi guidare, ho già fatto troppe scelte sbagliate. Alfredo: Tu non smettere di suonare, mi raccomando. Sergio: Lo sai che non mi piace suonare da solo, mi mette tristezza. Alfredo: Ci sono tanti musicisti anche più in gamba di me, lo sai benissimo! Quindi non cercare giustificazioni. Non piangerti addosso. Sergio: Sei uno stronzo. Questo viaggio non ha senso, torna a casa tua. Alfredo: Se scopro che hai preso la licenza di tassista da zio Luciano, mi incazzo davvero. Non buttare il tuo talento, fratellino! Sergio: Se si tratta della mia vita, faccio quello che mi pare. Speaker: Se abbiamo già vissuto mille vite, se è già da così tanto tempo che siamo al mondo, allora vuol dire che ci conosciamo già da un bel pezzo! Ci conosciamo tutti! Se siamo sempre gli stessi a popolare questo mondo, svegliamoci! Rallegriamoci! Abbracciamoci! Alfredo: Non è facile da spiegare, però è una cosa importante. E' importante per me. Alfredo: Sergio!!! Sto cercando di comunicarti una cosa importante, una mia esigenza! Sergio: E io invece ho bisogno di fare musica! Ho bisogno di buona musica intorno a me e tu invece mi passi cattive vibrazioni! Alfredo: Ma va, va! La buona musica allora è solo quello che piace sentire a te! Sergio: Esatto!!! Esatto!!! Alfredo: Beh ascolta quello che ti dico allora, se avere orecchio per la musica vuol dire essere sordo a tutto il resto, allora io ho chiuso con la musica. Nando: Me ne capitassero a me di occasioni così! Sergio: Ma tu non sei sposato? Nando: Eh si, ma perché quella è l'unica occasione che ho avuto! Che facevo, me la lasciavo scappare?! Alfredo: Insomma ora sei un tassista. E la musica? Sergio: E' nell'anima. Alfredo: Cerca di fare quello che più ti rende felice. Robert Thurman: Il karma è un concetto biologico, non è solo un principio mistico. E' un concetto biologico molto importante, perché secondo il karma abbiamo tre geni non solo due. Tre tipi di geni: quelli di nostra madre, quelli di nostro padre e quelli della nostra vita precedente. E proseguiamo verso la prossima vita, non come anime statiche e immortali, ma come un continuum come "geni spirituali" come dicono i buddisti. Questo significa che quello che facciamo, tutto quello che facciamo, è per sempre. Come nell'idea di Nietzsche, per esempio. Il concetto di Eterno Ritorno, secondo il quale ripetiamo le stesse cose in eterno e non dovremmo fare qualcosa che non siamo disposti a ripetere per sempre. Luciano: A me già l'odore di muffa delle Chiese, per non parlare dell'incenso, mi fanno venire il nervoso. Ma come si puo' concepire la Casa del Signore così inospitale! Un luogo così tetro con tutte quelle immagini angoscianti. Come puo' una pecorella smarrita ritrovarsi inmezzo a tutti quei fronzoli barocchi! Sergio: Zio Luciano, è che io non ricordo più chi sono. Luciano: Che vuol dire "Non ricordo"? E' come se uno chiedesse "Scusi, si ricorda che ora è?" Siamo qui! Siamo ora! Siamo quello che possiamo, quello che ci riesce meglio! Sergio: E si vede che la cosa che mi riesce meglio è ricordare. Questi ricordi mi ossessionano, ma sono tutto quello che mi resta. Gallerista: Il punto è questo, la gente cerca sempre cose nuove e butta via quelle vecchie. Ma se la felicità fosse questa, ci troveremmo presto senza più un soldo e seppelliti dalla monnezza. Pinotta: Tutti salutisti so diventati. Ma io mica voglio morire in salute! Pinotta: Quelli volevano solo i miei soldi, ma i soldi sono tutto quello che mi resta di mio marito. Mica glieli do' a loro i miei soldi. Pinotta: Crescere da soli è come giocare a pallavolo contro il muro. Speaker: Il senso delle cose sta tornando. E noi torneremo a capire! Ma, il punto è, ci piacerà quello che capiremo? Sergio: Sono confuso perché ci vedo chiaro. Erika: Ecco. Queste sono parole di un uomo confuso. Sergio: Erika, cosa vuoi? Perché sei ancora qui? Erika: Voglio capire, almeno! Sergio: Chi vuol capire tace, perché non provi anche tu. Erika: Le persone normali domandano, quando vogliono capire! Antonia: Non riporre alcuna aspettativa è una buona alternativa, per evitare delusioni. Sergio: Vi siete chiesti chi cazzo sono io??? Ditemi! Cosa me ne frega a me delle vostre storie, se poi ognuno se ne va per i cazzi suoi. Che cazzo mi venite a raccontare gli affaracci vostri se poi mi dovete lasciare solo!!! Sergio: Vaffanculo a quelli che si sfogano con me e poi di me non gliene frega un cazzo. Vaffanculo a tutti quelli che si curano solo del loro fottutissimo orticello e poi mi vengono a fare discorsi sull'umanità malata!!! Voi siete l'umanità malata!!! Sergio: Vi lamentate di quello che la gente, lo Stato, il mondo non vi dà. Mettete la vostra famiglia sopra ad ogni altra cosa, come se fosse davvero un valore. La famigghia! La corruzione, le raccomandazioni non vi stanno bene, ma se si tratta dei vostri figli però eh! Saresti disposti pure a farmi un buco in fronte. Ci sputo sui vostri figli che vi destano tanta preoccupazione, perché cresceranno più brutti di voi grazie a voi! Speaker: C'è gente che ha talento in giro e sta per strada ad elemosinare. O chiusa in casa a piangersi addosso, oppure in giro a leccare il culo da anni a un vecchio professore universitario aspettando che crepi. Ma in questo paese i vecchi, anche quando crepano, restano incollati alle poltrone. Io non so come facciano! Questo è un mondo per vecchi, amico. Un migliaio di vecchiacci avidi e decrepiti sparsi per il mondo hanno in mano tutto il capitale, tutto il potere, non hanno una cazzo di idea di cosa sia il futuro dell'umanità. E nemmeno gliene frega più tanto. Ci dobbiamo svegliare, mi dico. Ma non ci sveglieremo. Speaker: Sto solo cercando di capire, se si puo' essere felici anche senza un futuro. Sergio: E si puo'? Speaker: Si puo' essere felici col pensiero che più nessun'altro sorriderà dopo di te? La gente ha perso la speranza. E' rassegnata, chiedi in giro. Sono tutti convinti che domani andrà peggio di oggi. Parlano come se loro non c'entrassero niente, come se il mondo non gli appartenesse e neppure il futuro. E il punto è che è così. La strada è dritta e punta verso il baratro. Chi di noi singolarmente, puo' cambiare davvero qualcosa? Chi puo' invertire la rotta? Sergio: Non pensi che, a un certo punto, qualcuno si ribellerà? Speaker: Solo se qualcun'altro gli toglie i telefilm. Sergio: E insomma, come va a finire l'ultima puntata della storia dell'umanità? Speaker: Finisce così. Staremo seguendo la nostra serie preferita alla TV, nella nostra gabbia dorata. E l'infelicità ci coglierà e sarà tardi capire perché siamo infelici. Perché il problema dell'infelicità è che non ha ragioni, non ha motivi, non ha proprio niente da dire l'infelicità. Speaker: Finché i musicisti non scendono dai taxi, finché i poeti servono ai tavoli, finché gli uomini migliori lavorano al soldo di quelli peggiori, la strada corre dritta verso l'Apocalisse. Papà: Io ti capisco, ti sarò sembrato sempre un po' distante come se non avessi nessuna considerazione di te. Ma il punto è che tu mi stupivi, è qualcosa che non mi è familiare. Sei più di quello che ti ho dato, più di quello che conosco. Magari qualche volta avrai pensato che la mia fosse diffidenza, ma non è così. Io ero ammirato per ciò che eri, ma non era merito mio. Sergio: Io capisco tutto Pà, ma non per questo la pioggia smette di cadere. Io li capisco i vostri discorsi, siete tutti così logici, ragionevoli. "Ne convengo", "Senz'altro", "Ma bisogna considerare che", "La vita è fatta così", "...è fatta colì". Bravi. Siete tutti così vicini al vero, che la realtà non si scosta di un centimetro dai vostri discorsi. Ma il punto, è che i vostri discorsi non spostano la realtà di un centimetro! Amo mille volte di più le menzogne, le cazzate, i buffoni, i ciarlatani, le favole per i bambini, le promesse da marinaio! Amo quelli che non si conformano, quelli che le vostre ovvietà non le tollerano! Perché io non voglio vederle. Io non l'ho votata questa realtà. Io voglio pensare le cose che non si sono mai pensate! Voglio vivere cose mai vissute! Vedere cose mai viste! Voglio la musica!!! La musica giusta al momento giusto!!! Voglio l'impossibile, l'improbabile!!! Alfredo: La verità è un'altra, perché la menzogna è un'altra. Alfredo: I pensieri sono fatti della stessa materia dei sogni. Un pensiero felice vale come un pensiero triste. La tristezza te la danno per poco, ma pure la felicità non costa nulla! Allora tu che scegli? Quando rovisto nel passato trovo dolore e morte. Quando cerco nel futuro ansia e illusioni. Ma quando frugo nel presente, trovo questo presente. Questo qui.
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