#per un quarto d'ora
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a girl can't even fuck up in peace anymore
#i am. the a girl#in sostanza ho chiuso per sbaglio l'acqua al condominio per aprire quella da me e Quel Tizio ha aspettato tutta la notte#solo per svegliarmi alle sei e farmi sto pippone sul fatto che ho danneggiato la proprietà etc etc etc#per un quarto d'ora#quando So che se n'è accorto prima delle 6 perché non solo l'ha detto lui stesso ma ieri dopo aver (pensavo) aperto l'acqua ho visto#qualcuno fuori la porta che abbassava pure la maniglia ma poi non ha fatto niente#e ora con tutti questi fatti davanti#l'unica deduzione oggettiva che posso fare è che non ci sia nessun altro tranne noi e lui nel palazzo perché se ci fossero state altre#persone si sarebbero lamentate prima sicuramente dato che non l'ho chiusa alle tre di notte#ceh quando l'ho chiusa era abbastanza prima di mezzanotte comunque un orario in cui molta gente è ancora sveglia tranquillamente#quindi. quest'uomo si è letteralmente seduto nel suo appartamento senza acqua willingly per tutta una sera e tutta una notte e stamattina#si è willingly vestito e preparato senza lavarsi per fare sta cosa#assurdo.#io ieri sera mentre mi lavavo ho visto che l'acqua usciva strana però pensavo fosse perché l'avevo appena aperta#boh raga l'assurdo
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Un professore s2 moodboard, parte 2:
1, 5, 9 J.D. Salinger, Franny e Zooey // 3 Dino Buzzati, Le notti difficili // 4 Anne Rice, Intervista col vampiro // 6, 7, 8 Temptation Island, Canale 5 // 11 J.D. Salinger, Nove Racconti // 12 Nanni Moretti, Caro diario // 13 Taylor Swift, Who's afraid of little old me?
(parte 1)
#un professore#leggere salinger post s2 è un'Esperienza.#le gif sono del video che stava sabotando la parte 1#in qualche modo doveva esserci; quando l'ho sentito in tv ho riso per un quarto d'ora#un caro saluto a SP AG e MM tutti e tre presenti in questo post (non in quest'ordine)#grazie a miss akosmia per il suo contributo <3
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Crescere con un padre appassionato di ciclismo vuol dire che il giorno che il giro d'italia di passa sotto casa lo passi divisa tra "che coglioni, mi hanno chiuso la strada per tre ore" e la telecronaca via WhatsApp con padre su quanto ci metteranno ad arrivare da Marina di Massa sotto casa di Madre, dove mi trovo.
#lui sostiene dieci minuti#per me un quarto d'ora o poco più#sto per vedere la mia scuola#givemeanorigami
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Solo con te io vivo davvero
Ti voglio. Ti penso tutto il giorno. Non riesco più a stare senza di te. Fino a pochi mesi fa ero solo una donna qualsiasi. Un po' spenta, forse anche insignificante: consumata dalla routine casa-lavoro-marito-figlia. E rari doveri coniugali, consumati di solito al sabato sera, solo per far venire veloce Alfredo e poi poter finalmente dormire un po’ di più all'indomani in santa pace.
A questo mondo la mia anima non nutriva più nessuna aspettativa per il futuro; avevo nel cuore soltanto amarezza e poi soffocavo in silenzio i forti rimpianti per la mia gioventù sfiorita, le occasioni non colte, i doni del cielo che ho aspettato, cose per cui ho pregato tanto e che purtroppo non ho mai ricevuto. Negli ultimi anni ho sempre avuto in tutto il mio essere una crescente ma regolarmente frustrata voglia di essere compresa, coccolata. Amata, in definitiva. Era un bisogno assoluto di piacere veramente, brama di tenerezza e di una qualche vera, preziosa intimità. Senza però farmi più illusioni. Figurati: le cose belle succedono solo nei film.
E invece sei arrivato tu, Adelmo: più giovane di me di quindici anni. Solo di qualche anno più grande di mia figlia tredicenne: a casa t'ha portato lei, perché voleva prendere lezioni di piano. E a scuola c'era quel tuo annuncio in bacheca. Il piano gliel'abbiamo comperato subito, sia pur con gran sacrificio; mio marito ha una merceria e io lo aiuto quando posso.
Quindi due volte a settimana - martedì e sabato - mi sono trovata ad aspettare il tuo arrivo di studente universitario squattrinato ma quasi diplomato al conservatorio. Scoprivo progressivamente in me stessa sempre di più una piacevole, malcelata impazienza. Ma tu guarda: alla mia età!
Finita ogni lezione, due chiacchiere cortesi di pochi minuti, che però man mano diventavano sempre più lunghe. Poi ho preso a prepararti il tè, per poterti mangiare con gli occhi e per strappare alla tua vita fuori dalla mia casa un ulteriore quarto d'ora solo per me. Tu eri veramente deliziato; da studente fuori sede, divoravi i miei ciambelloni e gustavi con morsi famelici le crostate.
Bevendo il tè, mi guardavi fissa e io toccavo il cielo con un dito. Sciogliendomi dentro. Ero totalmente istupidita. Vederti lì, vicino a me, mi rimescolava il sangue dentro. Era bellissimo. Anche se non ero capace di ammetterlo neppure con me stessa. Finché un giorno, nel salutarti col solito bacino sulla guancia, ho sentito entrambe le tue mani poggiarsi dietro di me, sul mio vestito leggerissimo e palparmi il culo per bene, a lungo fino ad entrare nel solco!
Non riuscivo a evitare di far battere forte il mio cuore… Imbarazzatissima che ero, ho fatto finta di nulla ma sono avvampata: sentivo di essere rossa in viso come un peperone. Ho solo detto improvvisamente il mio ciao a occhi bassi. Poi t'ho chiuso la porta in faccia e sono scappata in bagno. Stava succedendo e non sapevo che pesci pigliare. Piangevo.
E francamente non capivo bene se era per il rimorso nei confronti di mio marito, per la rabbia di essere stata toccata in modo improprio: “ma come cazzo s'è permesso, ‘sto stronzo di un pivello…” o invece piuttosto per la gioia di essere finalmente considerata sessualmente appetibile da un giovane, stupendo uomo e quindi per il grandissimo desiderio che tu lo rifacessi e osassi molto di più.
Da quel momento non ho fatto che pensarti. T'ho scritto la sera stessa dopo cena, come niente fosse successo, con una scusa scema: chiedendoti qualcosa sui quaderni pentagrammati per gli esercizi di scrittura e su alcune partiture da acquistare. Tu, giovane ma assolutamente non stupido, m'hai risposto dritto dritto con un: "Ti desidero anche io, tantissimo." e quindi…
"Basta adesso, Adelmo! Smettila immediatamente. Potresti essere mio figlio. Finiscila: per me sei solo l'insegnante di piano di Lucia. Oltretutto non sei il mio tipo, sai? (Mi fai morire, quando mi guardi. E poi quel tuo culo sodo! Che voglia di farti un pompino, poi sollevare le tue gambe e leccarti tra le chiappe a lungo!)"
"Mi vuoi anche tu, Adele. Lo so e non negarlo. Non ti sei opposta, quando t'ho massaggiato forte il culo. Non ho potuto proprio farne a meno e non mi scuserò per quello che ho fatto: il tuo profumo m'ha stregato. Ti adoro per come sei. Poi per dirla tutta: ti sei aperta subito, sotto il mio tocco. Il vestitino corto impalpabile che indossavi solo per me m'ha permesso per un secondo di sentirti chiaramente mentre divaricavi le natiche, per meglio godere del mio medio che premeva per entrarti dentro."
"È solo una tua falsa impressione. Non diciamo sciocchezze… non farti illusioni, ragazzino. Hai creduto di sentire qualcosa che invece non c'è stato. E non ti permettere mai più: ringrazia il cielo che come insegnante sei bravo, che Lucia progredisce, altrimenti… (Invece era tutto vero: mi sarei fatta inculare da te seduta stante! E pensare che a mio marito non l'ho mai permesso!)"
"Altrimenti non mi guarderesti come mi guardi: con una palese voglia di mangiarmi; l'ho capito guardandoti fissa negli occhi, sai? So che è così."
"Basta! Vaffanculo: cazzo credi... Ho altro da pensare io. (Oddio: questo ragazzo mi legge l'anima!)"
Per la miseria, se aveva ragione! Ma… allora è sempre così evidente quando una donna è innamorata cotta? La settimana successiva, il pomeriggio del martedì ero vestita, profumata e truccata da vergognarsi. Mia figlia m'ha pure detto: “mammaaa… ma dove cavolo devi andare stasera?” E al solito momento del commiato, approfittando del fatto che Lucia era andata in camera sua per prepararsi a uscire con gli amici, tremante t'ho dato il solito bacetto. Ma tu maledetto m'hai stretta a te, infilandomi una mano sotto la gonna.
Stavolta davanti. Sfrontato e adorabile bastardo: la mano tutta dentro le mutandine. Il medio dritto e senza esitare tutto nella fica… Ho allargato le gambe per soli cinque secondi senza più pudore ormai, per farti fare ciò che volevi. Non ho proprio saputo resistere. Ma poi te l'ho subito tolta via a forza, quella cazzo di mano santa! T'ho buttato fuori casa e dietro alla porta chiusa mi sono morsa le labbra… Messaggi dopo cena:
"È stato decisamente uno sbaglio, fartelo fare. Non si ripeterà più. Adesso chissà cosa penserai di me… Ti prego di credere che io sono una brava donna, timorata di Dio. Devi capire che non si induce in tentazione una tranquilla madre di famiglia. Non farlo mai più. In fondo, so che sei un bravo ragazzo… (Non desistere, ti scongiuro: non vedo l'ora di cedere. Ti voglio da non poterne più!)"
" Ti voglio, Adele..."
"Si, buonasera! Guarda: tu sei solo un ragazzino. Che futuro pensi potrebbe avere una nostra storia, se non la completa rovina della mia famiglia? È questo ciò che ti prefiggi? Per il gusto di una scopata con una vecchia come me? (Si, si: dimmelo, che mi vuoi scopare, sfondare, inculare fino a riempirmi e farmi dire basta… Dimmelo che vuoi sentire le mie labbra ingoiare senza fare un fiato tutto il tuo cazzo… )"
"Macché vecchia: sei la femmina più sensuale, provocante e calda che io conosca. Ti voglio. Dimmi solo quando potremo stare insieme… non mi interessa altro. Non riesco neppure più a studiare. Ti prego: se non altro, fallo… per il mio profitto!"
"Non pensarci più, per favore. Neppure per un istante. (Ti prego: insisti! Mi desideri davvero, mi vuoi: Dio ti ringrazio per questo.)"
"Ti voglio. Ti voglio… come te lo devo dire?"
(Dimmelo di continuo; in due o tre lingue, ti prego!) "Insomma: adesso basta. Non scrivermi più. (Non smettere mai di scrivere che mi desideri, ti prego! Leggo e rileggo di nascosto come una scema. Cerco di capire i significati reconditi di ogni tua sillaba.)"
"Ti voglio da impazzire..."
"Che il Signore mi perdoni: basta! Sabato pomeriggio prossimo, dopo la tua lezione, Lucia alle cinque andrà all'allenamento di basket. Mio marito chiuderà al solito il negozio alle otto e mezza e quindi prima delle nove entrambi non saranno a casa. Lo faremo una volta e poi dimenticheremo tutto, ok? Ti toglierai 'sto sfizio e vedrai che ti passeranno tutti i grilli per la testa, va bene? (Spero invece con tutta la mia anima che sia solo l'inizio di una nostra storia d'amore: impossibile, maledetta e segreta!)"
Da quel giorno, ovviamente, è stata solo una bellissima, irresistibile discesa all'inferno del puro peccato; t'ho concesso tutto il mio corpo. Sei ormai il mio padrone assoluto. Vuoi il mio culo? Te lo do. Vuoi farti succhiare l'uccello? Fino a che non mi dici basta io non smetto. A costo di slogarmi la mascella. Vuoi divorarmi i seni mentre mi fai godere con il cazzo e la tua mano infilati nella passera e nel culo? Fallo quando ti pare.
Vuoi venirmi dentro? A tua completa disposizione. Non esiste droga più forte di qualcuno che desideri il tuo corpo. È la più potente lusinga che ci sia. Iddio sa quanto aspetto soltanto il momento in cui mi rompi il culo, quando il tuo glande si poggia sul mio ano. E come desidero e gusto ogni secondo della tua spinta. Lentissima ma inesorabile e poderosa, ad esplorarmi le viscere!
E infine quanto mi piace sentirti felice mentre sborri liberamente dentro di me, quando gemi e sussurri al mio orecchio truci oscenità. In quei momenti sono solo una puttana. Niente altro desidero. Non so come finirà, ma per ora so che con te io godo, godo, godo e che sono… ringiovanita. Mio marito e mia figlia sono piacevolmente sorpresi, di questa nuova Adele. Jeanne Moreau ha detto che…
“La vecchiaia non protegge dall'amore ma l'amore, in qualche maniera, protegge dalla vecchiaia.”
Posso garantire che è così. Mi vesto solo per eccitarti. Quando mi vuoi, m'invento le scuse più assurde e corro immediatamente da te. Ci vediamo e ci amiamo nei posti più insoliti. Con te ho finalmente riscoperto la vera me stessa e il gusto dell'amore. Quello che ti fa diventare folle.
RDA
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Dodici gennaio
C'è un gruppo di persone del TRC che è diventato una specie di allegra comunità terapeutica. È successo un po' per caso, perché stiamo vivendo situazioni relativamente simili, siamo single o quasi (se si dice ancora), vicini ai trenta, per eccesso o per difetto, in bolletta e con prospettive deprimenti. Passiamo molto tempo assieme e corriamo molti chilometri (comunque meno di un anno fa, quando tutto andava bene, o forse peggio, ma mi sentivo invincibile di fronte alle forze del male dell’ultrarunning). Parliamo abbastanza tra di noi, per lo più di cose di poco conto, abbastanza di questioni personali, e raramente di cose impegnate. Beviamo il giusto, io comunque poco, o meno del solito, che è sempre poco, fatto salvo un paio di occasioni, si fa per dire, non feriali. Sembra una serie TV anni Novanta, e in parte non ci andiamo lontano. Anche i nostri problemi sono quelli di una serie TV, e cioè non sono problemi, o sono comunque poco importanti, in buona parte, anche se sembrano insormontabili quando ti ci trovi dentro. Penso che sia importante non trascendere. Due contingenze non fanno una costante e se ti sono andate storte tre cose in una settimana non è perché capitano tutte a te, è solo che ti sono andate storte tre cose in una settimana. Tutto qua. L'autocommiserazione non ha mai aiutato nessuno. Nemmeno l'autoaiuto ha mai aiutato nessuno, ma almeno quello è divertente, se fatto correndo.
Delle informazioni a caso non richieste sul giro di ieri, non correvo così a lungo da JFK a novembre. In questo momento 27km mi sembrano tantissimi.
A volte mi capita di voler stare da solo, e quando succede c'è un posto in cui vado; il Biography, naturalmente. Del TRC, ieri non ero l'unico ad averci pensato: avremmo potuto trovarci ai Bindesi e farlo insieme, ma volevo correre da solo e andare a blocco. Era uno di quei rari giorni di grazia fisica, quelli che hai sì e no una o due volte l'anno, quasi sempre in allenamento, mai in gara.
La stradina che da casa mia conduce alla chiesa del paese è piuttosto ripida, l'ho corsa senza affanno, al contrario di come mi capita di solito, da freddo. Era una giornata calda per gennaio, così ho corso con una maglia a maniche lunghe e gli shorts. Sono uscito di casa a mezzogiorno senza acqua e senza cibo, a digiuno dalla sera prima (avevo però bevuto la canonica caraffa da due litri di caffè filtro prima di partire). Senza mangiare né bere ho un'autonomia di circa due ore, ma considerando che il giro finiva con una lunga discesa potevo tirare avanti un altro quarto d'ora. Bastava correre più velocemente.
Tuscany Crossing, che non c'entra niente
Il primo chilometro è lappato dopo 5 minuti e 58''. C'è un po' di dislivello fino al sentiero ed è raro che lo corra sotto i sei minuti. Se potevo correre bene il primo chilometro potevo correrli bene tutti, così ho accelerato. Alle quattro strade ho scavalcato la grande recinzione che chiude il sentiero in manutenzione e sono sceso a Cognola dal 402. Il primo chilometro di discesa è lappato in 3'52'': è un single track abbastanza ripido e non si riescono a fare grandi velocità, quel tempo mi è sembrato buono. Poi Povo, Villazzano, Grotta, Bindesi, e Loop. Tre salite da 400 metri sono gestibili anche in crisi, così ho accelerato un po'. Sono arrivato all'ultimo tratto di single track prima del Maranza un po' fuso, ma lo ho corso tutto e da lì mi sono tirato in giù da un sentiero che non avevo mai fatto. Dai Bindesi ho preso la vecchia strada che facevo quando abitavo in città e sono arrivato in Piazza Vicenza. Lì è arrivata finalmente la crisi che stavo premeditando dalla sera prima. Sono passato da correre a 4'20'' a 10' /km da un metro all'altro, ma a quel punto mancavano solo 200 metri ai 27 chilometri prestabiliti, e così mi sono fermato a cambiarmi la maglietta e ho cercato un bar. In centro a Trento di domenica non sono aperti neanche i bar in Piazza Duomo. Sono entrato da Pingu e ho ordinato tre palline di gelato, un latte macchiato (cosa mai ordinata prima, non ero nemmeno certo di cosa fosse) e una brioche alla crema (alla crema?). Poi sono andato all'Urban e ho preso un chai latte grande da sei euro da bere sull'autobus verso casa. Una volta arrivato a casa ho mangiato due etti e mezzo di pasta.
Sono felice del lungo di ieri, anche se nel complesso è stata una giornata un po' di merda, ma non per la corsa. Sono riuscito a tenere un'effort vicina a un ritmo gara per due ore e mezza, il giorno dopo il cross e un doppio. Sto cercando di tenere volumi più contenuti dell'anno scorso, ma per la prima volta da mesi sento la voglia di allenarmi tanto e bene. Quindi cerco di farlo ma tirando un po' indietro. Magari a giugno ci arrivo vivo. Day by day. Chi lo sa.
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"Con il fascino potete cavarvela per un quarto d'ora. Poi è meglio che sappiate qualcosa."
H. Jackson Brown
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Ma voi sapevate che si può fare conversazione con chat gpt?? Ho appena chiaccherato per un quarto d'ora in inglese ed è bellissimo
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oggi me ne sono dovuta andare prima dall'incontro della crafts society in cui stavo cercando di ricamare una volpe perché ho paura a muovermi da sola qui con il buio e alla fine l'autista ha deciso di mettersi fuori servizio e mi ha lasciata a caso a un quarto d'ora da casa e mi sono fatta la strada da sola a piedi sotto la pioggia con il buio e le mani doloranti per il gelo. quando gli ho chiesto come dovevo fare visto che la mia fermata era un'altra mi ha detto you can take another bus (quindi dovevo pagare un'altra volta) or you can just walk. in generale gli autisti di limerick sono le persone più rudi mai incontrate nella vita, dal primo giorno qui non smettono di stupirmi, che sia per un commento contro una donna che guida o che sia per uno sbuffo seccato appena qualcuno gli chiede info sul loro lavoro nel loro orario di lavoro
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Una lieve apprensione...
Oggi pomeriggio ho avuto un attimo di apprensione. Perché alle 18.00 non pioveva. Diluviava. Lo ha fatto per un quarto d'ora, credo. E io ero un po' in ansia. Adesso la situazione è migliorata, eh. Ma io ho pensato all'esondazione che nel 2013 (sperando di ricordare l'anno giusto) ha fatto sfracelli nella mia zona. Per fortuna non è successo nulla. Ci sarebbe mancato soltanto quello. Buonanotte a tutti.
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Oggi svuotato il cesso a forza di scopino spinto nel pertugio e poi passato un buon quarto d'ora letteralmente con le mani nel cesso a grattare via il calcare -per quanto possibile- dal fondo.
C'è pure da dire che m'è piaciuto (quantomeno mi ha soddisfatto un minimo)
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Con il fascino potete cavarvela per un quarto d'ora.
Poi è meglio che sappiate qualcosa.
H. Jackson Brown Jr
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Nel 1937 la partita di calcio tra Chelsea e Charlton fu sospesa a causa della fitta nebbia e sin qui nulla di strano, se non fosse che il portiere del Charlton, Sam Bartram, rimase in campo per altri 15 minuti convinto che ancora si giocasse.
E lì sarebbe rimasto chissà per quanto ancora, se un poliziotto, facendo un giro di ispezione, non l'avesse notato e informato che la gara era stata sospesa e che il campo era vuoto da un quarto d'ora.
I suoi compagni di squadra, oltre che essersi dimenticati di avvisarlo, non si erano nemmeno accorti che nello spogliatoio mancasse il loro portiere.
Quindi, se qualche volta vi sentite soli o trascurati, pensate a Sam Bartram.
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Provate
Se date un'occhiata ai programmi TV, in particolare ai canali che trasmettono film, scoprirete a livello anche empirico a cosa servono tutti questi canali televisivi.
Un qualunque ipotetico film inizia alle 16 e 10 e finisce alle 18 e 55. Bene. Poi uno si prende la briga di vedere la durata originale ed effettiva del film e scopre che questo dura, anzi durerebbe un'ora e 47. Ciò significa che "loro" ci infileranno all'incirca un'ora (porco Dio!) di pubblicità. E questo vale per tutti i film!!! È sempre così, provate, fate una verifica.
Queste TV hanno il solo scopo di veicolare pubblicità, pubblicità di cui il film è soltanto il mezzo, una sorta di cavallo di troia della merda.
Secondo voi è umanamente possibile non dico godersi ma semplicemente guardare un film interrotto continuamente da blocchi pubblicitari di un quarto d'ora?
Questa religione del profitto che si mangia tutto tutto tutto, anche l'arte.
Poi dopo uno diventa marxista!
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Non sempre bisogna esprimere un'opinione sugli accadimenti. I social ci provocano a dire qualcosa, la famosa domanda: A cosa stai pensando Roberto?
Mah, boh, che ti devo dire..., siamo in ottobre e fa caldo, i tasti del mio pianoforte hanno bisogno di essere accordati , le caramelle Rossana al cioccolato non sono male, anche se preferisco quelle alla crema.
Cos'altro aggiungere?
Ieri sono uscito senza carta di credito, dovevo fare la spesa e avevo in tasca solo 20 euro. Compro pochissime cose terrorizzato di andare fuori budget, visto che i supermarket hanno ormai prezzi da oreficeria. Mi tremano le gambe, sudo freddo, aspetto con ansia alla cassa la somma della spesa. La cassiera, improvvisamente, si trasforma in Amadeus, fa quelle pause lunghissime prima della risposta esatta: "ventuno euro e trenta centesimi!" - "Caxxo! Sa che le dico, tolga queste caramelle Rossana alla crema, mi succhio il dito!” - "allora sono 17 e cinquanta!
Bene, ho salvato dal ventone, due euro e cinquanta, budget rispettato!
Certo, avrei potuto scrivere altro. Parlare di quanto è bella la vita e che la serenità è un luogo dove non si vive più di attese; dove ogni giorno è una sorpresa quando si riesce a trovare un quarto d'ora per ridere anche sul nulla, perché e meglio ridere da stupidi che piangere con ragione ma parlare anche volando basso. Di tanto in tanto, fa bene..@ilpianistasultetto
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appena visto post di una tipa con foto delle sue cosce e l'iqos in mano con sotto scritto "posso fumarla mentre me la lecchi?" e ovviamente la risposta è NO a meno che tu non voglia intossicarmi, sentirmi tossire per un quarto d'ora e farmi avere una crisi respiratoria o direttamente uccidermi nell'atto
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Il mio amico Holter
Da ieri, e per 24 ore, ho un nuovo amico.
Uno di quelli che come ti vede ti si appiccica addosso.
Dove vado io, viene anche lui. Ovunque.
Siamo inseparabili.
Quando la Prof. Inf. OTA ASA OSS e Signorina Rottenmeier me lo ha "presentato" mi ha dato un ordine. Ca-te-go-ri-co.
Se l'amico Holter comincia a soffiare, con un piccolo fischio, non mi devo muovere. Fermo proprio.
Per me, neurodivergente, questo ordine è diventato perentorio.
Così da ieri, ogni quarto d'ora, io mi blocco.
Un po' come se stessi giocando a "un, due, tre, stella!" o, se vogliamo modernizzarci, come se fossi in una scena di Squid Game con Younghee.
Da questo mio rapporto intimo, con l'amico Holter, ho appreso che se sei mancino devi calcolare bene le tempistiche dei 15 minuti, in modo da evitare le seguenti situazioni che durano circa trenta secondi, ma che diventano un'eternità:
- Salutare un amico, dall'altro lato della strada, con il braccio sinistro alzato. Perché poi, per via della circolazione compromessa, devi aprire e chiudere il pugno alla disperata ricerca di fermare "le formiche". Così passa la gente e tra un "Hasta la victoria" e un "Povero KomunistaH!" rischi pure di litigare con degli sconosciuti.
- Prelevare il biglietto al casello autostradale. Potresti scoprire le nuove tendenza e novità nel campo di maledizioni e blasfemia, da parte degli automobilisti in colonna dietro di te.
- Prendere lo scontrino alla cassa di un supermercato, mentre con la mano destra reggi le borse. Se dovesse capitare in un supermercato, quello delle grandi marche, potresti cavartela con poco. In un discount verresti preso a male parole, iniziando dalla cassiera. Che al pit-stop di un bolide di Formula 1 se la prendono più comoda di una cassa del discount vicino casa.
- Scrivere sui sociallllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll.
- Dare una carezza innocente a una persona, dopo dieci secondi diventa molestia.
- Alzare il volume della televisione, in 30 secondi si raggiungono picchi di decibel da concerto degli Iron Maiden. Non lo sapevo.
- Bere birra. Dal bere un sorso all'alcolismo esplicito è un attimo.
- Assumere gocce per dormire, da una notte serena a due giorni di coma sonnolento è un attimo.
- Petting. Sul più bello ti fermi, così de botto. "Non ti piaccio più?!", è la prima fase che ti senti dire. "Ecco lo sapevo, ne hai un'altra", la seconda. Poi rimediare è dura.
- Giocare col gatto. Quando giochi con un gatto la tua velocità è fondamentale per la sopravvivenza delle tue dita. Sappiate che sto scrivendo questo post con una sola mano.
- Suonare a un videocitofono, potresti sentire nuove imprecazioni anche in questo caso.
Tra poche ore saluterò il mio amico Holter, un po' mi mancherà. Perché in fondo una vita con ripartenze è meglio di una monotona e scontata.
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