#per me non lotteresti
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lostinlonelinessalone · 7 years ago
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"Non puoi costringere una persona a provare qualcosa che... semplicemente non c'é"
- Il Segreto di Helena, Lucinda Riley
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sedilireclinabili · 4 years ago
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Tu non hai mai avuto paura di camminare di sera solo per le strade di questa città. Eppure quando insistevi per accompagnarmi a casa, non ripartivi finché non mi mandavi da lontano un bacio ed io chiudevo il portone di casa dietro di me. Finalmente al sicuro.
Questa sera ero sola ed ho avuto tanta paura. Mi abbassavo la gonna perché magari le mie gambe avrebbero potuto attirare degli sguardi, e ad un certo punto, quando un uomo decisamente più grande di me mi si è avvicinato, mi sono messa a piangere. Ho pensato a te che ti prendevi cura delle mie gambe, della mia vita racchiusa in un bacio mandato da lontano. Ho pensato che sono forte, che posso farcela sempre, ma che é veramente ingiusto che io non possa camminare da sola la sera, senza paura, senza piangere.
Per fortuna che per un po’ c’eri tu. Ora ho scoperto che per essere libera e sola non posso più mettere le gonne, che alle volte invece, mi hanno fatto sentire tanto bella. Sono sicura che tu lotteresti col mondo per questo: per le mie gambe, la mia libertà, per non farmi piangere. E forse nel tuo piccolo, lontano da me, stai combattendo con il mondo per proteggere qualcun’altra, per non farla piangere. Va bene così fin quando rimani gentile e fin quando rimani te stesso: tanto gentile da far passare una paura che ci impedisce di mostrare le gambe la sera per le strade di questa città.
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mildwit · 4 years ago
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"Allo specchio"
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Mi guardo allo specchio
ogni parte del mio corpo
Per me è un difetto
Le cosce troppo grosse
Le smagliature che percorrono la mia pelle
La pancia non piatta
Le braccia troppo grosse
Poi da quando sei andato via tu
La cosa è degenerata
Anche un singolo neo, cicatrice
Mi faceva star male
Magari se fossi perfetta
Lotteresti per me
Magari non saresti andato
Per la tua strada
Magari avresti fatto
Di tutto per me
Quella finta autostima
Ora non regge il gioco
Di una donna insicura
Vorrei guardarmi allo specchio
E non piangere
Non pizzicare la pelle tra le dita
O non nascondere parti del corpo
Per sembrare bella
Vorrei sentirmi bella sempre
Vorrei sentirmi dire che sono bella sempre
Lo avrei voluto sentire da te
Dal calore della tua pelle.
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silencedark · 4 years ago
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Mi chiedo come tu abbia fatto a stare senza di me tutto questo tempo. Senza le mie raccomandazioni morbose, senza la mia voce, senza sentire il mio cuore, senza i nostri respiri sincronizzati. Mi chiedo come tu abbia fatto a vivere senza guardarmi male ogni volta che mi schiarisco la voce, perché credo che questa sia la cosa che più odi di me, anche se ci sono cose peggiori. Sei stato senza di me per molto tempo eppure non hai smesso di sapere chi sono, non hai smesso di conoscermi, e anche se hai smesso di amarmi per un po’, sei tornato a farlo nel tuo modo maledettamente strano e stupendo e mi chiedo come io abbia fatto a stare senza di te, senza il tuo profumo, senza guardare il neo sul tuo naso, senza ascoltare la tua voce o illuminarmi per un tuo sorriso. Come abbiamo fatto tutto questo tempo senza noi? Io fingendo di non amarti e tu facendo finta di non averlo mai fatto. Credi davvero di aver rinunciato alla felicità? Perché io no e lotterò per te, anche contro di te se dovesse servire. Tu lotteresti contro te stesso per me? Amare una persona è difficile e farlo per anni e anni lo è ancora di più, e adesso so che si possono amare più persone insieme e per quanto possa sembrare strano e stupido io amo tutto di te, e tutti i te. E non riuscirai a cambiare questa cosa.
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innamorato-pazzo-di-te · 6 years ago
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A te io non piaccio. O almeno, non come tu piaci a me. Io quando ti vedo impazzisco, mi prende il panico, inizio a sorridere e gli occhi brillano tanto che a volte sembra che stia per piangere. È un qualcosa che non posso controllare, mi viene d'istinto. Quando ti vedo io rinasco, nei tuoi occhi mi perdo, del tuo sorriso mi drogo, Ma tu no. Tu senza di me vivi bene, vivi in tranquillitá. Io non sono il tuo primo pensiero. Io non sono il primo che saluti. Io non sono quello per cui interromperesti una qualsiasi altra cosa pur di parlarmi. Io non sono la ragione per cui sorridi. Io sono solo un'altro amico. Magari ti piaccio anche io, un pochino, forse un quarto dell'amore che sento io lo senti pure tu. Ma non è abbastanza. Non è abbastanza per chiamarlo amore. E diciamocelo chiaramente, tu non mi vuoi. Per me non lotteresti.
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beatriceroyal · 3 years ago
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Maledetto destino.
Perché a te, in realtà, non frega niente di me.
Mi stai solo facendo soffrire tornando ogni tanto.
Se tu mi volessi per davvero, lotteresti per davvero e invece sei solo un codardo che ha paura di prendere una posizione netta.
Quanto ho pianto. Era da tanto che non piangevo così tanto, per te poi.
Da quando ci siamo lasciati, avevo iniziato a piangere ogni giorno di continuo: quando ero in macchina, quando mi preparavo la colazione, quando andavo a letto … Ti pensavo sempre e piangevo sempre.
Il film è durato due ore e per due ore osservavo quell’attore che ti somigliava fin troppo, aveva il tuo sguardo e io non riuscivo a non pensarti. Quello sguardo che sin da subito mi ha fatta sentire amata, per davvero. I tuoi occhi parlano e mi hanno detto molte cose che i miei occhi non riescono più a dimenticare.
Ho pianto molto anche dopo questo film. È stato come sentirti più vicino, ti ho sentito fin sotto la pelle, fino al cuore che mi stava per scoppiare.
Ti avrei chiamato, stavo per farlo ma poi mi sono detta di non fare cose quando provo emozioni così forti. E poi, non è ancora il momento. Ti avrei voluto sentire certo ma avrei sofferto ancora di più realizzando che, ancora una volta, non è ancora il momento.
Ma io lo so che io e te ci apparteniamo e non possiamo farci assolutamente niente. Non l’abbiamo scelto noi, è stato il destino. Ci aveva pure fatti incontrare ma guarda te se noi siamo riusciti a perderci.
Siamo distanti è vero, possiamo andare ovunque e con chiunque ma il nostro cuore sarà sempre l’uno per l’altra. Non l’abbiamo scelto noi.
Due cuori che si sono toccati così come i nostri, non possono dimenticare, non possono superare perché sanno che era troppo vero quello che si sono detti e fatti provare.
@beatriceroyal
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fuckingbullshits · 6 years ago
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cosa fai quando piangi ma il pianto non sistema le cose?
quando anche se non hai più lacrime le cose non sono cambiate?
se non importa quanto ci provi ma le cose non cambieranno?
se hai lottato fino a vedere sangue ma da solo non basta?
cosa succede quando da solo con tutte le tue forze le cose non le puoi sistemare?
mi aiuterai? starai al mio fianco?
tu, lotteresti anche per me?
perchè mi sa che io non ce la faccio.
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im-a-fucking-qqueen · 7 years ago
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A te io non piaccio.
O almeno, non come tu piaci a me.
Io quando ti vedo impazzisco, mi prende il panico, inizio a sorridere e gli occhi brillano tanto che a volte sembra che stia per piangere.
È un qualcosa che non posso controllare, mi viene d'istinto.
Quando ti vedo io rinasco, nei tuoi occhi mi perdo, del tuo sorriso mi drogo.
Ma tu no.
Tu senza di me vivi bene, vivi in tranquillitá.
Io non sono il tuo primo pensiero.
Io non sono quella per cui interromperesti una qualsiasi altra cosa pur di parlarmi.
Io non sono la ragione per cui sorridi.
Io sono solo un'altra amica.
E diciamocelo chiaramente, tu non mi vuoi.
Per me non lotteresti.
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lostinlonelinessalone · 7 years ago
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“A te io non piaccio. O almeno, non come tu piaci a me. Io quando ti vedo impazzisco, mi prende il panico, inizio a sorridere e gli occhi brillano tanto che a volte sembra che stia per piangere. È un qualcosa che non posso controllare, mi viene d'istinto. Quando ti vedo io rinasco, nei tuoi occhi mi perdo, del tuo sorriso mi drogo. Ma tu no. Tu senza di me vivi bene, vivi in tranquillitá. Io non sono il tuo primo pensiero. Io non sono la prima che saluti. Io non sono quella per cui interromperesti una qualsiasi altra cosa pur di parlarmi. Io non sono la ragione per cui sorridi. Io sono solo un'altra amica. Magari ti piaccio anche io, un pochino, forse un quarto dell'amore che sento io lo senti pure tu. Ma non è abbastanza. Non è abbastanza per chiamarlo amore. E diciamocelo chiaramente, tu non mi vuoi. Per me non lotteresti.”
-lostinlonelinessalone
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comeunapoesiadiprimavera · 7 years ago
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Cosa faresti se il tuo ragazzo realizzasse di essere ancora un po' legato alla sua ex nonostante il tempo trascorso insieme? Lo lasceresti o lotteresti per il vostro "amore"? Ho bisogno veramente di un consiglio...
Parto dal presupposto che non sono fidanzata e non so se ho ben capito la tua domanda.. Ma ragionando per ipotesi, intendi una situazione in cui decidere se lasciarlo per far sì che ritorni dalla sua ex o rifletta su chi delle due scegliere o lottare affinché rimanga con me nonostante il suo pensiero verso la sua ex?
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andrearaffaelli16 · 7 years ago
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Che poi, ci ho pensato tutto il tempo ieri. Ti ho pensata tutto il tempo, ma per circostanze di forza maggiore, non ho potuto dirti niente.
Ma non mi sono dimenticato, non potrei mai.
Ieri era passato esattamente un anno da quando ti ho rivista e, indubbiamente, la mia vita è cambiata.
Sono arrivato dopo di te in chiesa, ho salutato chiunque conoscessi, parenti ed amici mentre mi facevo strada per andare a stringere uno dei miei migliori amici che per primo avrebbe fatto quel passo importante.
Dopo di lui sono passato a salutare gli altri tre, che anche avendo protestato mille volte con l'interessato, erano posti ad un gradino più basso rispetto al mio.
Mi ricordo che ho chiesto ad Alan "Jen?" E come lui mi abbia indicato col mento qualcosa alle spalle.
Sicuramente Jennifer era sul gradino alla stessa altezza del fidanzato ma dal lato opposto, e sicuramente insieme a lei erano lì anche Brit ed Emily, ma niente poteva reggere il confronto con lo scalino più alto, quello identico al mio, occupato da te.
Vestito cipria dello stesso colore delle altre, capelli raccolti in una semplice coda che solo a pensarlo mi vien da ridere, una coroncina di fiori ed il tuo sguardo su di me.
Pensavo di essere rimasto a fissarti per minuti interi, invece erano passati solo pochi secondi.
E poi mi hai sorriso.
E quando tu mi sorridi io muoio sempre un po' di più per te.
Ho sceso gli ultimi scalini della pedana per sorpassare tutti e, con la scusa di salutare le altre, salutare anche te.
Avevo addosso un completo nero di Armani, ero arrivato in fretta e dentro al taschino non avevo un fiore, come ogni testimone si rispetti.
Sono arrivato davanti a te, ho fatto per salutarti e intanto dietro di me sentivo tutti gli occhi puntati sulle mie spalle da chi, che tra noi due qualcosa era successo, già lo sapeva.
"Buonasera signorina", ti ho detto scherzando. Ti sei messa a ridere guardandomi, per poi dirmi "devo insegnarti sempre tutto, vero?" E mettermi il fiore identico al tuo bracciale nella tasca. Ho riso, per poi avvicinarmi e darti due baci sulle guance.
"Come stai?" Mi hai chiesto.
"Magari ne parliamo in un altro momento, che dici?" Ho risposto io. Non me la passavo molto bene in quel momento.
"Armani?" Mi hai detto guardandomi.
"Si, come sto?" Ho scherzato io facendo una giravolta, facendomi bloccare il respiro nel momento in cui ti sei avvicinata e mi hai preso il colletto della camicia per sistemarlo al meglio.
"Adesso sei perfetto. È molto bello."
"Il completo o io?" Ho detto provocandoti.
"Magari ne parliamo in un altro momento, che ne dici?" Hai risposto ridendo e usando le mie stesse parole, girandoti verso le altre quando tutti abbiamo iniziato una conversazione.
Me ne sono tornato al mio posto dopo un po', mi sono fermato davanti a te e ricordo ancora di averti fissata finché la cerimonia non è iniziata, senza capacitarmi di quanto bella potessi essere.
Ti avevo rivista a marzo di quell'anno, eravamo andati fuori a cena quel giorno a Londra, poi siamo partiti quello dopo per Los Angeles. Ci eravamo baciati, abbracciati, eravamo stati a letto insieme così tante volte in quei giorni che solo averti lì davanti e non poterti neanche toccare dopo mesi, mi sembrava surreale. Era come se quei giorni avessero già lasciato un segno anche su di me, oltre che su di te. Ma l'avrei scoperto solo dopo.
Ricordo quando la cerimonia è finita, e ti ho aspettata per offrirti il mio braccio, e come tu hai riso dicendomi "stai facendo il falso gentiluomo. Guarda che abbiamo già superato quella fase, con me non serve." E di come io mi sia messo a ridere.
Abbiamo mangiato, riso e scherzato allo stesso tavolo, finché il ballo degli sposi non è terminato. A quel punto, mi sono ricordato delle circa mille volte, in cui Diana nei mesi precedenti mi avesse 'ricordato' di come un ballo tra i due testimoni fosse d'obbligo.
Perciò mi sono alzato, ti ho teso la mano ed ho aspettato che tu ti alzassi.
"Andiamo, Diana mi taglia le palle se non ti porto a ballare." Ho detto scherzando, anche se a dirla tutta, volevo solo ballare con te.
Ti sei messa a ridere e mi hai seguito. E così abbiamo iniziato a muoverci, sotto le grida di tutti i coglioni dei nostri amici che forse, in quel momento, ci avevano solo visto lungo.
Ti ho guardata per tutto il tempo, e ad un certo punto ho avuto anche voglia di baciarti, ma ho scacciato subito quel pensiero perché non potevo. Non in quel momento.
Però, almeno, potevo dirti quel che davvero pensavo su di te.
"Sei bellissima, Carry." Ti ho detto guardandoti, osservando i tuoi capelli in quel momento sciolti, e le guance arrossire per il mio complimento, facendomi sorridere.
"Grazie. Anche tu non sei male." Hai detto ammiccando.
"Ah, no? Beh immagino che Armani allora faccia miracoli!" Ho detto io scherzando e facendoti ridere scuotendo la testa.
Abbiamo continuato così per qualche minuto, solo ondeggiando al centro di quello spazio riservato per i ballerini prodigio.
"Andiamo a fare un giro?" Ho proposto poi io, vedendoti annuire.
Non ricordo quale fosse la sequenza degli avvenimenti, poi. Ricordo solo di essermi tolto la cravatta ed aver aperto qualche bottone della camicia mentre camminavo verso l'ingresso del ristorante, ed una volta uscito, aver trovato sulle scale un ragazzo e quella che fino a pochi mesi prima mi portavo a letto che si baciavano.
"Che ci fai qui, Ludovica?" Ho detto io, già furioso non per aver assistito alla scena, ma per averla trovata li.
"Vedo che ti sei lasciato pochi giorni fa ma hai subito trovato qualcuno con cui fartela, Andrea." Ha detto per venire verso di me, e tendendo la mano a lei per poi continuare "piacere, Ludovica, sono l'ex ragazza del tuo attuale ragazzo, a quanto pare."
Mi sono messo a ridere per niente divertito, abbassando la mano che ancora era testa, per poi mettermi in mezzo alle due "non mi risulta che io e te stessimo insieme. E neanche che tu fossi invitata a questo matrimonio, quindi per favore vattene."
"No, voglio che sappia con chi ha a che fare, dato che prima stavi con me, poi mi hai lasciato per un'altra e adesso a quanto pare, dopo che sei stato lasciato ne hai già trovata una." Ha risposto per poi chiedere a lei "lo sapevi?"
A quel punto non ci ho visto più, l'ho presa per un braccio e portata lontana dall'ingresso. "Si può sapere che diavolo ti salta in mente?"
"Le sto solo facendo capire con chi cazzo ha a che fare. È inutile che faccia finta di non sentire."
"Sei così illusa, Ludovica. È inglese, cazzo. E non che siano cazzi tuoi, ma quella ragazza la conosco da quando ho 15 anni. Che cazzo ci fai qui?"
"Ah quindi non scopate?"
"Anche se fosse? Quale sarebbe il tuo problema?"
"Era una cazzata allora che eri innamorato dell'altra." Ha detto per farmi ribollire il sangue.
"Ascoltami bene. Hai 10 secondi per muovere il culo ed andartene. Non sono cazzi tuoi, ma se proprio vuoi saperlo no, non me la sto scopando. In questo momento." Ho detto io, aggiungendo volutamente l'ultima parte.
"È inglese? Quindi è lei che ti sei portato in America e ti sei scopato mentre venivi a letto con me?"
"Proprio così, puoi andartene adesso?"
"Ma con che faccia lo dici?" Ha detto per farmi incazzare ancora di più.
"Con che faccia tosta ti presenti tu qui oggi, Ludovica, e fai una scenata davanti a chiunque. Sono stato chiaro fin dall'inizio. Solo sesso. Abbiamo fatto solo sesso. Tanto sesso, ma era solo quello. Sei una bella ragazza e trovarai qualcuno. Ma non sono io. E adesso vai, per piacere." Ho finito io per tornare indietro.
"Charlie, vai dentro per favore e non fare stronzate." Ho detto io al ragazzo che era stato con lei poco prima, vedendolo scusarsi per poi tornare dentro.
"È la tua ragazza?" Mi hai chiesto.
"No. Assolutamente no, santo cielo."
"Ma qualcosa avete avuto. Per forza." Ha continuato.
Ci ho pensato prima di risponderle, poi ho semplicemente scrollato le spalle. "Siamo stati a letto insieme. Un po' di volte. Un po' troppe forse." Ho detto riedendo.
"È la ragazza che ti scriveva quando eri a Londra quest'inverno?"
"Già, lei."
"Credevo fosse la tua ragazza."
Ci ho pensato ancora prima di rispondere, ma anche quella volta ho scrollato le spalle, mi sono appoggiato alla ringhiera, abbassato la testa e incrociato le caviglie, per poi sospirare e dire "no, non.. non ho più una ragazza. Credo."
In quel periodo tutto era confuso, c'era tanta rabbia, ed anche se ci speravo ancora, sapevo dentro di me che qualcosa si era spezzato. Qualcosa di importante. Ammetterlo è stata forse la cosa più brutta di tutte.
"Oddio, non è perché sono qui, vero? Non è per la storia di Los Angeles, non eri fidanzato, vero? Dio Andrew.." é impazzita per poi essere fermata da me.
"No, Caroline. Tu non ci combini niente, non sa neanche.. non le ho mai detto di Los Angeles, è una cosa mia e tua, non ero fidanzato in quel momento. Solo che non andava. È inutile provare mille volte in qualcosa che non va. Anche prima, le ho scritto ma semplicemente non va. Ed a questo punto non ho neanche più voglia di provarci, va bene così." Ho detto pensando veramente ciò che dicevo, e per questo sentendomi una merda.
"Ma la ami."
Ho sorriso in quel momento. Mi sembrava strano anche a me. "Da morire, ma va bene così. Ci si abitua a tutto prima o poi."
"Se la ami dovresti lottare, io lo farei." Hai detto per farmi alzare la testa. Sapevo quello che provavi per me.
"Lotteresti per qualcuno che non ti ama?" Ho detto solo pensando alla mia situazione, non pensando al fatto che poteva sembrare la stessa identica cosa, però con parti invertite.
"L'ho fatto tante volte in passato, una in più a me non cambierebbe." Mi hai risposto, lasciandomi senza parole.
Avrei voluto risponderti che forse sarebbe stato meglio lasciare stare, nella mia situazione, ma avevo paura che potessi intenderlo come una frecciatina puntata a noi. Ed io, in quel momento, non volevo che tu smettessi a pensare ad un ipotetico futuro noi. Perciò ho solo detto "allora continua a farlo." Per poi baciarti sulla guancia e tornare indietro.
Sei tornata poco dopo di me, gli occhi un po' più rossi, ma il solito sorriso sulle labbra. Mi sono maledetto in quel momento per averti fatto piangere ancora una volta.
Poi però sei venuta verso di me, mi hai preso e tirato verso la pista da ballo, iniziando ad imitare tutti gli altri nei balli di gruppo che sempre abbiamo fatto per divertirci.
All'alba delle 5, più o meno, abbiamo iniziato ad andare via. Ho proposto io di accompagnarti in albergo.
"Grazie per il passaggio, non dovevi."
"Non ti avrei mai mandato con tua sorella e la sua cotta proibita. Ci tengo a te, sai." Ho detto scherzando e facendoti ridere.
Abbiamo riso pensando alla cosa, e dopo un po' ci siamo fermati. Siamo rimasti in silenzio e poi ti sei voltata verso di me con un'espressione seria.
"Mi dispiace per la tua storia."
"Davvero?" Ho detto io alzando un sopracciglio e scherzando.
Sei stata in silenzio, poi mi hai guardato e sei scoppiata a ridere dandomi un pugno sul braccio "sei uno stronzo! Sto cercando di fare la carina!"
"Quindi non ti dispiace veramente!" Ho detto ridendo ancora di più.
"Dio Andrew giuro che se non la smetti." Hai detto per continuare a prendermi a pugni sul braccio.
Ho riso mentre mi lasciavo colpire per poi fermarti entrambi i polsi.
Non mi ero reso conto della distanza che si era così accorciata tra di noi, ma in quel momento, con i tuoi polsi nelle mie mani, le risate che cessavano e il sorriso che diventava sempre più serio, il mio naso ed il tuo si toccavano.
Avrei voluto baciarti, e questo non lo nego. Stavo per farlo, perché quando ti ho guardata non ho neanche pensato a frenarmi dall'avvicinarmi. Ma non potevo. In quel momento non potevo.
Perciò con le tue braccia nelle mie mani, il tuo naso che toccava il mio, ho chiuso gli occhi e ti ho solo detto "vai, prima che faccia una cazzata."
Hai alzato lo sguardo e mi hai guardato. Hai sorriso verso di me e ti sei avvicinata per darmi un bacio sulla guancia. "Grazie davvero, Andrew. Buonanotte." Hai detto per baciarmi di nuovo, stavolta sull'altra.
Poi sei uscita, e prima che potessi andartene ti ho chiesto "quando vieni a Milano per il lavoro?"
"Tra qualche giorno, perché?" Mi hai risposto dal finestrino.
"Notte raggio di sole, ci vediamo tra pochi giorni." Ho detto prendendoti in giro ed andandone. Non dopo di averti visto sorridere.
Perché saranno anche solo quasi 10 mesi che stiamo veramente insieme, ma io a te ci penso constantemente da quel giorno.
Mi manchi Carry. Torna presto.
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