#per conoscere l’Italia
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Innanzitutto Geolier ha cantato una canzone non semplice. Se qualcuno ha capito il testo, lì si tratta di “ognuno va per la sua strada perchè pur amandoci non ci capiamo”, e non è un tema proprio facile, è un tema importante, sono cose notevoli.
Un po’ di avversità verso il sud e verso Napoli c’è. Secondo me c’è dell’invidia, perchè Napoli è un regno dal 1200, quando altrove si pascolavano le capre. Napoli è una delle città più immense del mondo, lì hanno inventato la musica. Napoli è una città provvisoria, è sotto un vulcano, ogni giorno è una vita perchè può succedere di tutto, ha avuto tutte le dominazioni possibili e immaginabili, potevano morire da un giorno all’altro. Invece, sono diventati fortissimi, eccezionali, fantasiosi, meravigliosi e in più fanno conoscere l’Italia. Io amo Napoli. Io sono figlio di napoletani, ma anche se non lo fossi direi le stesse cose. Tutti conoscono l’arte di Roma, ma andate a vedere cose c’è a Napoli e nelle sue chiese.
Roberto Vecchioni
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avalonishere · 2 years ago
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Serve altro per capire?????
“La Fabian Society e la pandemia”: ecco chi prova ad approfittare del Covid per avanzare la sua agenda politica
di Atlantico Quotidiano
23 Ottobre 2021, 3:51
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Esistono società politiche molto più influenti dei partiti che siamo abituati a conoscere. Società che costituiscono una sorta di “stanza di compensazione” fra la politica, gli intellettuali, i giornalisti e il mondo dell’alta finanza internazionale. Sono luoghi nei quali si progetta il futuro al riparo dalle piccole beghe quotidiane di palazzo e dalle competizioni elettorali. Il libro scritto da Davide Rossi (autore di vari articoli su Atlantico Quotidiano) “La Fabian Society e la pandemia”, pubblicato da Arianna Editrice, accende i riflettori su uno di questi circoli elitari, appunto la Fabian Society. Il lavoro di ricerca è iniziato cercando di capire da quali ambienti arrivi e da quali logiche è mosso colui che, nel nostro Paese, ha gestito e sta gestendo politicamente l’emergenza sanitaria, ossia il ministro Roberto Speranza.
La Fabian Society e la pandemia. Come si arriva alla dittatura
L’uomo che, inspiegabilmente, occupa il ministero chiave della sanità. Che ad un partito inesistente nel Paese e minuscolo in Parlamento quale è LEU (Liberi E Uguali), sia stato assegnato nel governo Conte 2 (quello formato da Pd, Cinque Stelle e appunto LEU) un posto di tale importanza è a dir poco strano. Incomprensibile, poi, che sia stato addirittura confermato nel successivo governo Draghi. Mancato aggiornamento del piano pandemico, nessun potenziamento dei posti letto ospedalieri, protocollo sanitario anti-Covid che evita, in modo letale per tanti pazienti, le fondamentali cure domiciliari. Il “nostro” ministro della salute è stato capace solo di chiudere tutto, imperterrito.
Perché proprio lui? Abbiamo già visto che viene da una formazione politica numericamente irrilevante, non ha di suo un carisma o una forte personalità, non si è mai occupato di sanità in vita sua. Insomma, apparentemente non c’è una ragione logica per la quale sia stato nominato in quel ruolo e ne sia stato confermato dopo la rovinosa gestione dell’emergenza. Nel libro si ricorda come la John Hopkins University abbia certificato che l’Italia è il Paese al mondo con il più alto numero di morti per Covid per 100.000 abitanti. Un disastro, al quale sarebbe dovuta conseguire una cacciata con ignominia, ed invece ha avuto il premio e sta ancora lì.
Così, per comprendere, l’autore si è messo sulle tracce della carriera di Speranza e di quella del suo padrino politico, Massimo D’Alema. Sono emersi legami internazionali, rapporti di potere e di denaro ed intrecci imprevisti. Soprattutto, sono emersi collegamenti fra questi personaggi ed un mondo che da oltre cento anni cerca di condizionare la vita delle persone e persegue il controllo delle masse: quello appunto della Fabian Society.
Alcuni membri dell’elite vittoriana di fine ‘800, fra i quali lo scrittore e spiritista Frank Podmore e l’aristocratico Henry Hyde Campione, diedero vita alla Fabian Society. Questo nome, Fabian, è ispirato a Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, il console romano noto per aver combattuto Annibale e per la sua tattica militare. Era detto il Temporeggiatore perché logorava le forze nemiche, evitando scontri in campo aperto, cercando invece una guerra tattica, fatta di atti di guerriglia, di nascondimenti, di avanzamenti e arretramenti. Un prendere tempo per arrivare a colpire in maniera decisiva solo al momento opportuno. In questo modo il generale romano riuscì a sconfiggere Annibale nella battaglia di Naraggara (presso Zama) nel 202 a.C. che mise fine alla Seconda Guerra Punica e segnò, in pratica, la irreparabile sconfitta dei Punici.
È esattamente questa, secondo l’autore, la via attraverso la quale i Fabiani intendono imporre una dittatura collettivistica, uno Stato socialista mondiale che stabilisca il nuovo ordine. Vogliono instaurare un socialismo guidato da una ristretta aristocrazia del potere, ma non attraverso un atto rivoluzionario immediato quanto piuttosto attraverso il gradualismo, un prendere il potere un po’ alla volta, con riforme da attuare inserendosi man mano nei gangli delle istituzioni esistenti trasformandole, in modo quasi impercettibile, dall’interno. Solo quando si saranno realizzate le condizioni ottimali, allora occorrerà dare la zampata finale, colpire duro e se necessario usare anche la violenza per completare l’opera.
George Orwell, l’autore del romanzo distopico “1984”, era uno dei Fabiani più illustri. Quante volte, da quando è scoppiata la pandemia, lo avete sentito citare? Forse è perché la spaventosa società del controllo da lui descritta in “1984” è quanto di più simile a quanto ci sta accadendo negli ultimi due anni. Il socialismo tecnocratico, della sorveglianza e della manipolazione delle masse è quello che viene descritto da Orwell nelle sue opere ed è, come viene accuratamente spiegato da Rossi nel libro, l’ossessione dei Fabiani.
Un libro che ha due obiettivi. Il primo è quello di delineare il pensiero politico della Fabian attraverso alcuni cenni storici e verificando quali siano gli attuali uomini e le donne di potere che le afferiscono. Il secondo è di analizzare come e quanto la visione del mondo dei Fabiani coincida con quell’epocale tornante della storia nel quale ci è toccato di vivere: la drastica svolta autoritaria imposta al mondo occidentale attraverso l’utilizzo politico dell’emergenza Covid. Sarebbe stato solo un esercizio culturale, per quanto interessante, quello di un mero approfondimento sulla storia e il potere della Fabian Society. Questo è invece anche un libro politico, che intende entrare e scavare nel pieno dell’attualità per evidenziare la concreta applicazione delle idee fabiane in questa gigantesca sospensione delle nostre libertà fondamentali. L’autore si è determinato a scrivere questo libro proprio perché la realtà che stiamo vivendo è vicinissima, quasi coincidente, a quella progettata dai Fabiani fin dalla loro fondazione.
#DEMOCRAZIA
#DITTATURA
#FABIAN SOCIETY
#FABIANESIMO
#LIBERTÀ FONDAMENTALI
#LOCKDOWN
#PANDEMIA
#ROBERTO SPERANZA
#SOCIALISMO
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studentessamatta · 12 days ago
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Podcaster Meetup per condividere la loro passione comune per l’Italia Podcasters Meetup To share their mutual passion for Italy La Matta Incontra le produttrici di “The Bittersweet Life”La Matta“Meets the Producers of “The Bittersweet Life” Ciao a tutti! Di recente ho avuto il piacere di conoscere le donne dietro il podcast “The Bittersweet Life”: Tiffany Parks, autrice e guida turistica che vive a Roma, e Katy Sewall, produttrice radiofonica di Seattle. Insieme, uniscono le forze per ospitare un programma che tratta di tutto ciò che riguarda l’Italia. La scorsa settimana mi hanno anche intervistata: è stato divertentissimo parlare con loro della mia “grande vita dedicata alla lingua italiana”! Hello everyone! Recently, I had the pleasure of getting to know the women behind the podcast “The Bittersweet Life”: Tiffany Parks, an author and tour guide living in Rome, and Katy Sewall, a public radio producer in Seattle. Together they host a show all about Italy. Last week, they interviewed me as well—it was so much fun to chat with them about my “Big Italian Language Life”!  The Bittersweet Podcast Interviews la Matta Episode #527 Puoi ascoltare l’episodio (#527) intitolato “A Crazy Student Falls in Love with Italian” cliccando il link sotto, o sulle principali piattaforme di streaming (Apple, Spotify o Overcast).You can listen to episode (#527) called “A Crazy Student Falls in Love with Italian” by following the link below, or on any of your favorite streaming platforms (Apple, Spotify, or Overcast). Siete pronti per viaggiare in Italia quest’anno?Are you all ready to travel in Italy this year? Amo chiacchierare con altre persone che promuovono l’Italia e la lingua italiana, specialmente chi desidera condividere la propria conoscenza specifica del paese con gli altri. Per questo, quando Katy e Tiffany mi hanno chiesto di far sapere ai miei lettori del loro prossimo Rome Program, ho risposto con un entusiasta “certo!”I love chatting with other promoters of Italy and the Italian language who are eager to share their expertise with others. That’s why, when Katy and Tiffany asked me to let my readers know about their upcoming Rome Program, I exclaimed, “certo!” Rome with Katy & Tiffany : 5-11 October 2025 ($9,900) Un’esperienza indimenticabile a Roma per scoprire tesori nascostiAn Unforgettable Roman Experience to discover hidden treasures Quest’anno, invitano gli amanti di Roma a trascorrere una settimana magica nella Città Eterna, dal 5 all’11 ottobre 2025, esplorandola e scoprendola insieme. Parteciperete a cinque tour di Roma ogni mattina e, come dicono le due podcaster, andrete ben oltre le solite dieci attrazioni e trappole turistiche: vi porteranno a scoprire autentici tesori nascosti, incredibili capolavori e vicoli segreti, il tutto arricchito da un contesto storico e artistico che darà vita a ogni angolo della città. This year, they’re inviting Rome lovers to spend a magical week in the Eternal City from October 5–11, 2025, exploring and discovering the city together. You’ll enjoy five tours of Rome every morning, and as the podcasters say, you’ll go far beyond the top ten sites and tourist traps—uncovering true hidden gems, incredible masterpieces, and secret alleys, all presented in a historical and artistic context that will make everything come alive. La sistemazione è già prenotata per voi nello splendido hotel 4 stelle Donna Camilla Savelli, nel cuore di Trastevere, con camere piene di arredi d’epoca e un lussureggiante cortile interno dove gustare la colazione accanto a una fontana zampillante. Inoltre, è il viaggio ideale per chi non ha tempo di organizzare tutto nei dettagli: hanno già pianificato tutto per voi! Vi basterà prenotare il volo e loro si occuperanno del resto. Cinque mattinate di tour affascinanti, accompagnati da Tiffany, che sfrutterà i suoi 20 anni di esperienza come guida per farvi scoprire monumenti iconici, capolavori artistici, siti storici emozionanti e gemme nascoste che persino molti romani ignorano. Il prezzo include la stanza (fino a due persone). Per ulteriori informazioni su ciò che il viaggio a Roma comprende, date un’occhiata al sito di The Bittersweet  Life o scrivete a Tiffany e Katy via email. Non dimenticare di dirle che avete scoperto del viaggio dal sito Matta!Your accommodation is already booked at the gorgeous four-star Donna Camilla Savelli Hotel in the heart of Trastevere, boasting elegant period furnishings and a lush courtyard where breakfast is served beside a bubbling fountain. This trip is also ideal if you don’t have time to research and plan: they’ve already designed the perfect itinerary for you. All you have to do is book your flight, and they’ll handle the rest. You’ll get five fascinating morning tours led by Tiffany, who brings 20 years of tour-guiding experience, ensuring you see iconic monuments, artistic masterpieces, thrilling historic sites, and hidden gems many Romans have never heard of. The price includes a room (up to two occupants). To learn more about what the Rome Trip offers, check out The Bittersweet  Life or email Tiffany and Katy. Don't forget to let them know you learned about their trip from the Matta Website! Volete fare un soggiorno imparando l’italiano? Unitevi a Melissa!Want to Learn Italian in Italy? Join Melissa in Arezzo and Florence in 2025. In questo periodo ci sono tantissime opportunità per viaggiare in Italia. Se vuoi concentrarti sull’apprendimento della lingua italiana, partecipa ai miei programmi di immersione linguistica a giugno ad Arezzo o a settembre a Firenze.There are plenty of opportunities to travel in Italy this year. If you want to focus on language learning, join me for the Matta Italian Language Immersion programs in Arezzo in June or Florence in September. Riepilogo dei 3 Programmi di Immersione Linguistica Matta nel 2025: A Quick Recap of the 3 Matta Language Immersion Programs in 2025: Arezzo: 14 - 27 June 2025 ($4,750) Parteciperemo a corsi di lingua mattutini presso la mia scuola partner, Cultura Italiana, e ad attività culturali pomeridiane, tra cui lezioni di cucina e degustazioni di vini. Inoltre, faremo gite di un’intera giornata a Firenze e Anghiari, tutto guidato da Melissa. Il programma include 9 cene di gruppo e la partecipazione alla Giostra del Saracino, oltre a sessioni di conversazione illimitate e alloggio in un appartamento privato.We’ll have morning language courses at my partner school, Cultura Italiana, and afternoon cultural activities, including cooking lessons and wine tastings. We’ll also enjoy full-day excursions to Florence and Anghiari, all guided by Melissa. The program features 9 group dinners and participation in the Giostra del Saracino, plus unlimited conversation practice and accommodations in a private apartment. Firenze: 20 - 29 September 2025 ($4,750) Parteciperemo a corsi di lingua mattutini presso la scuola partner Italian Me e ad attività culturali pomeridiane, tra cui degustazioni di vini, lezioni di cucina e visite guidate con Melissa. Il programma include 6 cene di gruppo e alloggio in un appartamento privato.We’ll have morning language classes at the partner school Italian Me and afternoon cultural activities, including wine tastings, cooking classes, and Melissa-led excursions. The program includes 6 group dinners and accommodations in a private apartment. Weekend della Giostra ad Arezzo: 6 - 8 September 2025 ($950) Se viaggiate in Toscana, fate un salto ad Arezzo e unitevi a me per la Giostra del Saracino autunnale! Parteciperemo a un tour storico della città, seguiremo un seminario sulla giostra (con tanto di spritz), avremo i biglietti per la Cena Propiziatoria nel quartiere di Santo Spirito e poi ci dirigeremo in Piazza Grande per assistere alla Giostra vera e propria, terminando con una cena celebrativa da non perdere.If you’re traveling through Tuscany, swing by Arezzo and join me for the Fall Giostra del Saracino! We’ll set out on a historic walking tour of the town, attend a joust seminar (complete with spritzes), enjoy tickets to the Cena Propiziatoria in the Santo Spirito district, and then head to Piazza Grande for the Giostra itself—followed by a celebratory dinner you won’t want to miss. Avventure indimenticabili ti aspettano in Italia nel 2025Unforgettable adventures await you in Italy in 2025 Sia che tu voglia partecipare a un viaggio speciale a Roma con Tiffany e Katy, sia che tu voglia un’immersione linguistica con me, il 2025 sarà un anno ricco di incredibili esperienze in Italia. Whether you want a special Roman adventure with Tiffany and Katy or an immersive language trip with me, 2025 will be filled with incredible experiences in Italy. Non perderti l’episodio #527 di “The Bittersweet Life” per ascoltare la nostra chiacchierata su tutto ciò che riguarda la passione per la lingua e la cultura italiane: ti aspettiamo!Don’t miss episode #527 of “The Bittersweet Life” to hear our conversation about everything related to our love for Italian language and culture—we look forward to having you tune in! Puoi ascoltare l’episodio (#527) intitolato “A Crazy Student Falls in Love with Italian” cliccando il link sotto, o sulle principali piattaforme di streaming (Apple, Spotify o Overcast).You can listen to episode (#527) called “A Crazy Student Falls in Love with Italian” by following the link below, or on any of your favorite streaming platforms (Apple, Spotify, or Overcast). Read the full article
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dorrienow · 5 years ago
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Russiagate, un audio con richiesta aiuto Mifsud
“Spero che farete conoscere le mie parole, per favore ascoltate i file allegati”. Il messaggio, inviato la notte scorsa sulla casella di posta elettronica dell’Adnkronos con un sistema di mail anonimo e criptato che ha sede in Svizzera, è firmato JoMif, acronimo che sta, o dovrebbe stare, per Joseph Mifsud, il protagonista dell’affaire internazionale Russiagate scomparso nel nulla due anni fa. Nei file audio allegati alla mail c’è la voce di una persona che si qualifica come Joseph Mifsud e che in data 11 novembre 2019 rilascia alcune dichiarazioni registrate, una richiesta d’aiuto e un messaggio indirizzato a chissà chi: “E’ estremamente importante che qualcuno, da qualche parte, decida di farmi respirare di nuovo”.
Non conoscendo la voce di Mifusd per un riscontro l’agenzia di stampa ha fatto ascoltare un piccolo estratto della registrazione sia ai vertici della Link (che con lui hanno avuto a che fare nell’università finita nella bufera) sia all’avvocato svizzero Stephan Roh (che dal maggio 2018 ha avuto dal professore maltese la delega a seguirlo nella complessa spy story internazionale che coinvolge Italia, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Australia).
Per i vertici della Link la voce impressa nei file audio è effettivamente quella di Joseph Mifsud, “al 100 per cento è lui” dicono. Lo conferma Pasquale Russo, direttore generale della Link Campus e lo conferma anche il presidente Vincenzo Scotti oltre che la signora Vanna Fadini, amministratrice della Gem società di gestione della Link.
Secondo l’avvocato di Mifsud, invece, non si tratta della voce del suo assistito ma di una voce italiana contraffatta. “E’ assolutamente falsa, al 100 per cento”. Dice Roh: “Voce troppo alta, non il suo accento, non la tonalità, sembra un vero italiano”. Abbiamo contattato altre persone che conoscono Mifsud, nessuno ci mette la mano sul fuoco anche per la qualità dell’audio ma osservano la “straordinaria somiglianza” con la voce del vero Mifsud.
Qual è la verità? Perché due versioni contrapposte sulla stessa persona? E’ la voce del vero Mifsud che chiede aiuto in questo nastro affidato all’Adnkronos, oppure è qualcuno che vuole spacciarsi per Mifsud e depistare?
Quel che è certo è che l’imminente pubblicazione del rapporto del procuratore americano John Durham insieme alle continue rivelazioni giornalistiche italiane sulla spy story (l’ultima oggi con il quotidiano la Verità che ha scovato vicino Matelica il luogo dove Mifsud si sarebbe nascosto per qualche tempo dopo la sua scomparsa) stanno mettendo in fibrillazione il mondo dell’intelligence e della politica italiana e internazionale.
La vicenda interessa l’Italia nella misura in cui il suo segretario della Lega Matteo Salvini è stato tirato in ballo mentre il primo governo Conte, quello giallo-verde, era ancora in essere. Da chiarire c’è la posizione del ministro dell’Interno a Mosca proprio durante la trattativa di Gianluca Savoini, consigliere per la Lega della regione Lombardia, indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Alla vicenda Report ha dedicato un’intera puntata.
Purcell Medina
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irishcreamii · 2 months ago
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Turismo delle radici
Il mio battesimo nella cattedrale di San Vvedenskij è stato il primo legame con la propria terra. La mia madrina Valentina, però, ha lasciato la sua patria durante gli ultimi anni dell’Unione Sovietica, quando le difficoltà della vita spingevano molti a cercare un futuro migliore altrove. L’Italia è diventata la sua nuova casa, ma il cuore è rimasto diviso tra due paesi.
Oggi Valentina ha dei figli nati e cresciuti in Italia, bambini che che sentono il bisogno di riscoprire le loro radice. Ogni viaggio in Russia diventa un’occasione per conoscere la famiglia, per riscoprire insieme le tradizioni e per immergersi in un paese che per lei è ancora casa. Eppure, l'idea di tornare definitivamente rimane lontana, imprigionata tra il desiderio e la realtà.
Ciò che le manca di più? La sua lingua, che qui nessuno parla, e i sapori che in Italia non riesce a ritrovare. Come il panino Huplù, con la sua forma particolare che nessuno riesce a replicare.
Il turismo delle radici, per lei, non è solo un viaggio, ma un ponte che unisce il passato e il presente, un modo per sentirsi, anche solo per un istante, di nuovo a casa.
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alecampusviaggi · 2 months ago
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Turismo delle radici
Il mio battesimo nella cattedrale di San Vvedenskij è stato il primo legame con la propria terra. La mia madrina Valentina, però, ha lasciato la sua patria durante gli ultimi anni dell’Unione Sovietica, quando le difficoltà della vita spingevano molti a cercare un futuro migliore altrove. L’Italia è diventata la sua nuova casa, ma il cuore è rimasto diviso tra due paesi.
Oggi Valentina ha dei figli nati e cresciuti in Italia, bambini che che sentono il bisogno di riscoprire le loro radice. Ogni viaggio in Russia diventa un’occasione per conoscere la famiglia, per riscoprire insieme le tradizioni e per immergersi in un paese che per lei è ancora casa. Eppure, l'idea di tornare definitivamente rimane lontana, imprigionata tra il desiderio e la realtà.
Ciò che le manca di più? La sua lingua, che qui nessuno parla, e i sapori che in Italia non riesce a ritrovare. Come il panino Huplù, con la sua forma particolare che nessuno riesce a replicare.
Il turismo delle radici, per lei, non è solo un viaggio, ma un ponte che unisce il passato e il presente, un modo per sentirsi, anche solo per un istante, di nuovo a casa.
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onlinenows · 5 years ago
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Russiagate, un audio con richiesta aiuto Mifsud
“Spero che farete conoscere le mie parole, per favore ascoltate i file allegati”. Il messaggio, inviato la notte scorsa sulla casella di posta elettronica dell’Adnkronos con un sistema di mail anonimo e criptato che ha sede in Svizzera, è firmato JoMif, acronimo che sta, o dovrebbe stare, per Joseph Mifsud, il protagonista dell’affaire internazionale Russiagate scomparso nel nulla due anni fa. Nei file audio allegati alla mail c’è la voce di una persona che si qualifica come Joseph Mifsud e che in data 11 novembre 2019 rilascia alcune dichiarazioni registrate, una richiesta d’aiuto e un messaggio indirizzato a chissà chi: “E’ estremamente importante che qualcuno, da qualche parte, decida di farmi respirare di nuovo”.
Non conoscendo la voce di Mifusd per un riscontro l’agenzia di stampa ha fatto ascoltare un piccolo estratto della registrazione sia ai vertici della Link (che con lui hanno avuto a che fare nell’università finita nella bufera) sia all’avvocato svizzero Stephan Roh (che dal maggio 2018 ha avuto dal professore maltese la delega a seguirlo nella complessa spy story internazionale che coinvolge Italia, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Australia).
Per i vertici della Link la voce impressa nei file audio è effettivamente quella di Joseph Mifsud, “al 100 per cento è lui” dicono. Lo conferma Pasquale Russo, direttore generale della Link Campus e lo conferma anche il presidente Vincenzo Scotti oltre che la signora Vanna Fadini, amministratrice della Gem società di gestione della Link.
Secondo l’avvocato di Mifsud, invece, non si tratta della voce del suo assistito ma di una voce italiana contraffatta. “E’ assolutamente falsa, al 100 per cento”. Dice Roh: “Voce troppo alta, non il suo accento, non la tonalità, sembra un vero italiano”. Abbiamo contattato altre persone che conoscono Mifsud, nessuno ci mette la mano sul fuoco anche per la qualità dell’audio ma osservano la “straordinaria somiglianza” con la voce del vero Mifsud.
Qual è la verità? Perché due versioni contrapposte sulla stessa persona? E’ la voce del vero Mifsud che chiede aiuto in questo nastro affidato all’Adnkronos, oppure è qualcuno che vuole spacciarsi per Mifsud e depistare?
Quel che è certo è che l’imminente pubblicazione del rapporto del procuratore americano John Durham insieme alle continue rivelazioni giornalistiche italiane sulla spy story (l’ultima oggi con il quotidiano la Verità che ha scovato vicino Matelica il luogo dove Mifsud si sarebbe nascosto per qualche tempo dopo la sua scomparsa) stanno mettendo in fibrillazione il mondo dell’intelligence e della politica italiana e internazionale.
La vicenda interessa l’Italia nella misura in cui il suo segretario della Lega Matteo Salvini è stato tirato in ballo mentre il primo governo Conte, quello giallo-verde, era ancora in essere. Da chiarire c’è la posizione del ministro dell’Interno a Mosca proprio durante la trattativa di Gianluca Savoini, consigliere per la Lega della regione Lombardia, indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Alla vicenda Report ha dedicato un’intera puntata.
Sharon Smith
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newspoint24 · 5 years ago
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Russiagate, un audio con richiesta aiuto Mifsud
“Spero che farete conoscere le mie parole, per favore ascoltate i file allegati”. Il messaggio, inviato la notte scorsa sulla casella di posta elettronica dell’Adnkronos con un sistema di mail anonimo e criptato che ha sede in Svizzera, è firmato JoMif, acronimo che sta, o dovrebbe stare, per Joseph Mifsud, il protagonista dell’affaire internazionale Russiagate scomparso nel nulla due anni fa. Nei file audio allegati alla mail c’è la voce di una persona che si qualifica come Joseph Mifsud e che in data 11 novembre 2019 rilascia alcune dichiarazioni registrate, una richiesta d’aiuto e un messaggio indirizzato a chissà chi: “E’ estremamente importante che qualcuno, da qualche parte, decida di farmi respirare di nuovo”.
Non conoscendo la voce di Mifusd per un riscontro l’agenzia di stampa ha fatto ascoltare un piccolo estratto della registrazione sia ai vertici della Link (che con lui hanno avuto a che fare nell’università finita nella bufera) sia all’avvocato svizzero Stephan Roh (che dal maggio 2018 ha avuto dal professore maltese la delega a seguirlo nella complessa spy story internazionale che coinvolge Italia, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Australia).
Per i vertici della Link la voce impressa nei file audio è effettivamente quella di Joseph Mifsud, “al 100 per cento è lui” dicono. Lo conferma Pasquale Russo, direttore generale della Link Campus e lo conferma anche il presidente Vincenzo Scotti oltre che la signora Vanna Fadini, amministratrice della Gem società di gestione della Link.
Secondo l’avvocato di Mifsud, invece, non si tratta della voce del suo assistito ma di una voce italiana contraffatta. “E’ assolutamente falsa, al 100 per cento”. Dice Roh: “Voce troppo alta, non il suo accento, non la tonalità, sembra un vero italiano”. Abbiamo contattato altre persone che conoscono Mifsud, nessuno ci mette la mano sul fuoco anche per la qualità dell’audio ma osservano la “straordinaria somiglianza” con la voce del vero Mifsud.
Qual è la verità? Perché due versioni contrapposte sulla stessa persona? E’ la voce del vero Mifsud che chiede aiuto in questo nastro affidato all’Adnkronos, oppure è qualcuno che vuole spacciarsi per Mifsud e depistare?
Quel che è certo è che l’imminente pubblicazione del rapporto del procuratore americano John Durham insieme alle continue rivelazioni giornalistiche italiane sulla spy story (l’ultima oggi con il quotidiano la Verità che ha scovato vicino Matelica il luogo dove Mifsud si sarebbe nascosto per qualche tempo dopo la sua scomparsa) stanno mettendo in fibrillazione il mondo dell’intelligence e della politica italiana e internazionale.
La vicenda interessa l’Italia nella misura in cui il suo segretario della Lega Matteo Salvini è stato tirato in ballo mentre il primo governo Conte, quello giallo-verde, era ancora in essere. Da chiarire c’è la posizione del ministro dell’Interno a Mosca proprio durante la trattativa di Gianluca Savoini, consigliere per la Lega della regione Lombardia, indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Alla vicenda Report ha dedicato un’intera puntata.
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edaguney24express · 5 years ago
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Russiagate, un audio con richiesta aiuto Mifsud
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“Spero che farete conoscere le mie parole, per favore ascoltate i file allegati”. Il messaggio, inviato la notte scorsa sulla casella di posta elettronica dell’Adnkronos con un sistema di mail anonimo e criptato che ha sede in Svizzera, è firmato JoMif, acronimo che sta, o dovrebbe stare, per Joseph Mifsud, il protagonista dell’affaire internazionale Russiagate scomparso nel nulla due anni fa.
Nei file audio allegati alla mail c’è la voce di una persona che si qualifica come Joseph Mifsud e che in data 11 novembre 2019 rilascia alcune dichiarazioni registrate, una richiesta d’aiuto e un messaggio indirizzato a chissà chi: “E’ estremamente importante che qualcuno, da qualche parte, decida di farmi respirare di nuovo”.
Non conoscendo la voce di Mifusd per un riscontro l’agenzia di stampa ha fatto ascoltare un piccolo estratto della registrazione sia ai vertici della Link (che con lui hanno avuto a che fare nell’università finita nella bufera) sia all’avvocato svizzero Stephan Roh (che dal maggio 2018 ha avuto dal professore maltese la delega a seguirlo nella complessa spy story internazionale che coinvolge Italia, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Australia).
Per i vertici della Link la voce impressa nei file audio è effettivamente quella di Joseph Mifsud, “al 100 per cento è lui” dicono. Lo conferma Pasquale Russo, direttore generale della Link Campus e lo conferma anche il presidente Vincenzo Scotti oltre che la signora Vanna Fadini, amministratrice della Gem società di gestione della Link.
Secondo l’avvocato di Mifsud, invece, non si tratta della voce del suo assistito ma di una voce italiana contraffatta. “E’ assolutamente falsa, al 100 per cento”. Dice Roh: “Voce troppo alta, non il suo accento, non la tonalità, sembra un vero italiano”. Abbiamo contattato altre persone che conoscono Mifsud, nessuno ci mette la mano sul fuoco anche per la qualità dell’audio ma osservano la “straordinaria somiglianza” con la voce del vero Mifsud.
Qual è la verità? Perché due versioni contrapposte sulla stessa persona? E’ la voce del vero Mifsud che chiede aiuto in questo nastro affidato all’Adnkronos, oppure è qualcuno che vuole spacciarsi per Mifsud e depistare?
Quel che è certo è che l’imminente pubblicazione del rapporto del procuratore americano John Durham insieme alle continue rivelazioni giornalistiche italiane sulla spy story (l’ultima oggi con il quotidiano la Verità che ha scovato vicino Matelica il luogo dove Mifsud si sarebbe nascosto per qualche tempo dopo la sua scomparsa) stanno mettendo in fibrillazione il mondo dell’intelligence e della politica italiana e internazionale.
La vicenda interessa l’Italia nella misura in cui il suo segretario della Lega Matteo Salvini è stato tirato in ballo mentre il primo governo Conte, quello giallo-verde, era ancora in essere. Da chiarire c’è la posizione del ministro dell’Interno a Mosca proprio durante la trattativa di Gianluca Savoini, consigliere per la Lega della regione Lombardia, indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Alla vicenda Report ha dedicato un’intera puntata.
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michelangelob · 3 months ago
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theglobaltimesnewslive · 5 years ago
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Russiagate, un audio con richiesta aiuto Mifsud
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“Spero che farete conoscere le mie parole, per favore ascoltate i file allegati”. Il messaggio, inviato la notte scorsa sulla casella di posta elettronica dell’Adnkronos con un sistema di mail anonimo e criptato che ha sede in Svizzera, è firmato JoMif, acronimo che sta, o dovrebbe stare, per Joseph Mifsud, il protagonista dell’affaire internazionale Russiagate scomparso nel nulla due anni fa.
Nei file audio allegati alla mail c’è la voce di una persona che si qualifica come Joseph Mifsud e che in data 11 novembre 2019 rilascia alcune dichiarazioni registrate, una richiesta d’aiuto e un messaggio indirizzato a chissà chi: “E’ estremamente importante che qualcuno, da qualche parte, decida di farmi respirare di nuovo”.
Non conoscendo la voce di Mifusd per un riscontro l’agenzia di stampa ha fatto ascoltare un piccolo estratto della registrazione sia ai vertici della Link (che con lui hanno avuto a che fare nell’università finita nella bufera) sia all’avvocato svizzero Stephan Roh (che dal maggio 2018 ha avuto dal professore maltese la delega a seguirlo nella complessa spy story internazionale che coinvolge Italia, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Australia).
Per i vertici della Link la voce impressa nei file audio è effettivamente quella di Joseph Mifsud, “al 100 per cento è lui” dicono. Lo conferma Pasquale Russo, direttore generale della Link Campus e lo conferma anche il presidente Vincenzo Scotti oltre che la signora Vanna Fadini, amministratrice della Gem società di gestione della Link.
Secondo l’avvocato di Mifsud, invece, non si tratta della voce del suo assistito ma di una voce italiana contraffatta. “E’ assolutamente falsa, al 100 per cento”. Dice Roh: “Voce troppo alta, non il suo accento, non la tonalità, sembra un vero italiano”. Abbiamo contattato altre persone che conoscono Mifsud, nessuno ci mette la mano sul fuoco anche per la qualità dell’audio ma osservano la “straordinaria somiglianza” con la voce del vero Mifsud.
Qual è la verità? Perché due versioni contrapposte sulla stessa persona? E’ la voce del vero Mifsud che chiede aiuto in questo nastro affidato all’Adnkronos, oppure è qualcuno che vuole spacciarsi per Mifsud e depistare?
Quel che è certo è che l’imminente pubblicazione del rapporto del procuratore americano John Durham insieme alle continue rivelazioni giornalistiche italiane sulla spy story (l’ultima oggi con il quotidiano la Verità che ha scovato vicino Matelica il luogo dove Mifsud si sarebbe nascosto per qualche tempo dopo la sua scomparsa) stanno mettendo in fibrillazione il mondo dell’intelligence e della politica italiana e internazionale.
La vicenda interessa l’Italia nella misura in cui il suo segretario della Lega Matteo Salvini è stato tirato in ballo mentre il primo governo Conte, quello giallo-verde, era ancora in essere. Da chiarire c’è la posizione del ministro dell’Interno a Mosca proprio durante la trattativa di Gianluca Savoini, consigliere per la Lega della regione Lombardia, indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Alla vicenda Report ha dedicato un’intera puntata.
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palmiz · 3 months ago
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cloudwine9 · 4 months ago
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 Roma, tutto pronto per l’evento dedicato al Pinot Nero
Roma, tutto pronto per l’evento dedicato al Pinot NeroIn programma al Belstay Hotel domenica 27 e lunedì 28 ottobre Due giorni di degustazioni, masterclass, approfondimenti e tanta convivialità: mancano pochi giorni all’inizio dell’evento “L’Italia del Pinot Nero” organizzato dalla testata giornalistica “Vinodabere”.  Roma, 21 ottobre 2024 – Conoscere ed esplorare la ricchezza del Pinot Nero…
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bergamogravel · 6 months ago
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🏆 BG24: Il Percorso Lookman
I dettagli sul percorso corto della prossima Bergamo Gravel..... #bergamogravel #atalanta #bergamo #bergamoalta #lookman #percorsocorto #gravel #gravelnews #gravelride
Quello che eravate abituati a conoscere come “Stracciatella” quest’anno prenderà un nome diverso! La BG24 sarà infatti dedicata all’impresa storica in UEFA Europa League dell’Atalanta Calcio. Una vittoria leggendaria per la città di Bergamo, per la sua fantastica tifoseria e per l’Italia intera! 🇮🇹 Abbiamo scelto di dedicare il percorso corto ad uno dei protagonisti della finale: Ademola…
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youviralart · 7 months ago
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Amici di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
La mia intervista al Corriere della Sera. Buona lettura
Presidente Giorgia Meloni, la sua scelta di schierare l’Italia contro il bis di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue ha scatenato polemiche infinite. Se lo aspettava? E resta convinta di aver agito per l’interesse dell’Italia?
«Intanto voglio chiarire che io ho schierato l’Italia nel Consiglio europeo di fine giugno astenendomi sul mandato a von der Leyen, suggerendo a tutti di tenere in considerazione l’indicazione emersa dalle urne. Giovedì, invece, ho schierato il mio partito, all’interno di un voto parlamentare, sul programma politico della prossima Commissione. È una distinzione fondamentale. Dopodiché qualsiasi cosa io faccia genera polemiche infinite, e dunque ovviamente sì, me lo aspettavo. Poi le polemiche bisogna saperle leggere anche nella loro serietà».
🖋️ A chi si riferisce?
«Il M5S mi insulta perché ho votato come loro, il Pd perché non ho votato come loro dopo aver loro stessi minacciato di non sostenere von der Leyen se si fosse azzardata a dialogare con me. E tutti insieme insultano i partiti del centrodestra per aver votato in modo difforme, esattamente come hanno fatto loro. La credibilità della predica si valuta sempre anche dall’autorevolezza del pulpito».
🖋️ La sua scelta ha stupito, spiazzato e suscitato allarme.
«Penso di avere fatto una scelta di coerenza, non sulle mie posizioni, ma rispetto alle elezioni europee. Mi fa sorridere come alcuni osservatori non tengano minimamente in considerazione che cosa i cittadini hanno chiesto con il loro voto dell’8 e 9 giugno. Noi personalizziamo sempre, ma il tema non è von der Leyen sì o no, il tema è quali siano le priorità di cui l’Europa deve occuparsi».
🖋️ Come risponde all’accusa di aver isolato l’Italia, schierandola all’opposizione del nuovo governo europeo?
«Mentre von der Leyen parlava io ho ricevuto messaggi di imprenditori, industriali, non persone antisistema che vogliono l’Italia fuori dalla Ue, ma persone che hanno imparato che questa è un’Europa che non guarda il contesto nel quale si muove e pensa che la sua missione sia semplicemente iper regolare tutto».
🖋️ E com’è il contesto nel quale l’Unione si muove?
«Nel 1990 la Ue a 12 Stati valeva il 26,5% del Pil mondiale, la Cina l’1,8%. Oggi l’Europa a 27 Stati vale il 16,5% e la Cina il 18%. Vuol dire che quando nel 1990 l’Europa pensava che occupandosi di sé stessa si sarebbe anche occupata del contesto faceva una cosa sensata, ma adesso non è più così. Se non valuti il contesto rischi di creare enormi problemi di competitività. Ho incontrato qualche giorno fa alcuni rappresentanti della Round Table europea, che riunisce le grandi industrie europee, e c’erano enormi convergenze tra le loro preoccupazioni e la mia strategia, in materia di competitività, sul tema di una transizione verde e compatibile con sostenibilità economica e sociale, e sull’energia».
🖋️ Avete scelto di non dichiarare il voto in anticipo perché speravate di essere decisivi e poi passare all’incasso?
«Io non ragiono così. Semplicemente ho chiesto al mio partito di convocare la riunione mezz’ora prima del voto perché volevo che potessimo decidere avendo tutti gli elementi a disposizione. Ho aspettato di ascoltare il discorso, ho aspettato di conoscere quali gruppi l’avrebbero sostenuta. Non ho scelto in base a un principio o a uno schieramento ideologico. Ragiono per quello che è meglio per l’Italia e per l’Europa. La presidente ha detto cose che ci trovano d’accordo, in particolare sull’immigrazione, confermando il cambio di passo impresso soprattutto grazie al lavoro italiano. Ma ha anche detto cose che sia nel metodo sia nel merito non rendevano possibile il voto di Fratelli d’Italia».
🖋️ Dunque, come pensano molti, lei ha ragionato da leader di partito e non da capo del governo italiano?
«Mi sono comportata come si dovrebbe comportare un leader europeo perché mi sono chiesta se la traiettoria fosse giusta. E siccome non posso dire di considerarla giusta soprattutto su alcune delle materie sulle quali i cittadini hanno chiesto un cambio di passo, come la transizione verde, ho fatto come sempre quello che mi pareva più giusto, senza condizionamenti e senza timore. Se decidi di dire sì solo per fare quello che fanno gli altri non fai il lavoro che compete a un leader».
🖋️ Non crede che questo la ponga dalla parte degli antieuropeisti?
«Questo eterno racconto di europeisti contro antieuropeisti non regge alla prova della storia e della politica. Sono schematismi infantili. Io penso che sia mio dovere dire quando penso che le cose non funzioneranno, anziché mettere la polvere sotto il tappeto. Ci troviamo in un contesto internazionale, economico e geopolitico difficilissimo. Molte certezze che avevamo stanno venendo meno. Se qualcuno non lo dice, se ciascuno non fa la propria parte per raddrizzare il percorso, lo pagheremo tutti. Lo abbiamo già visto accadere. E quindi penso che si sia molto più credibili se si ha il coraggio di sostenere le proprie posizioni, fermo restando che devono essere posizioni ragionevoli, piuttosto che se si sceglie di tacere per quieto vivere, salvo poi lamentarsi in privato, come ho visto fare a volte».
La accusano di aver commesso un azzardo che danneggia l’Italia. Vuole spiegare meglio la strategia?
«La strategia l’ho già spiegata, è essere consapevoli del proprio ruolo. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione, uno dei più grandi e influenti Paesi europei. Il nostro compito è contribuire a tracciare una rotta, non assistere in silenzio a cosa accade. Questa è stata la scelta di altri, ma non la condivido. All’Europa è mancata spesso, soprattutto, la politica, che è visione e decisione. La ragione per la quale le cose rischiano di non funzionare nei prossimi anni è che il metodo scelto per indicare gli incarichi di vertice della Ue può compromettere entrambe le cose».
Perché il metodo comprometterebbe la visione?
«Se cerchi di mettere insieme tutto e il contrario di tutto, alleando forze politiche che non la pensano allo stesso modo su nulla, rischi di non avere una visione chiara. In Italia lo abbiamo visto accadere spesso, negli scorsi anni, e lo abbiamo pagato. Il problema è che questo tempo, più del passato, richiede scelte chiare».
Teme che Ursula von der Leyen finirà per guidare un governo paralizzato da una maggioranza non omogenea?
«Se porti la logica maggioranza-opposizione, che dovrebbe riguardare solo il Parlamento, al livello degli incarichi apicali, pensati dai padri fondatori come ruoli neutri che garantissero tutti gli Stati membri, produci il rischio di ulteriori divisioni e dunque una maggiore difficoltà nel decidere».
Ma come pensa di cambiare l’Europa mettendosi fuori dalla cabina di regia?
«Cosa si intende per cabina di regia? Se faccio quello che gli altri hanno scelto per me, anche se penso che non risolverà i problemi, secondo voi posso dire di stare in una cabina di regia? Siamo seri. Se invece mi chiedete cosa spero faccia l’Europa la questione è semplice, deve fare meno e deve farlo meglio, deve regolare meno e occuparsi di sostenere la competitività. E quando definisce delle strategie, deve anche accompagnarle con gli strumenti necessari».
Quali sarebbero per lei gli strumenti necessari?
«Se decidi che serve un’industria della difesa competitiva devi anche scomputare gli investimenti nel settore dal calcolo del rapporto deficit/Pil. Se vuoi fare una transizione verde devi accompagnarla con un tempo e dei modi che non si traducano in desertificazione industriale. Se vuoi fare la transizione digitale, devi prevedere stanziamenti adeguati».
Però, pur di non stare con verdi e socialisti lei ha schierato l’Italia all’opposizione di quella che von der Leyen, commentando il no di FdI, ha definito «maggioranza democratica».
«Io ho detto che il mio partito non avrebbe fatto una maggioranza con la sinistra di ogni colore e non l’ho fatta. Ma questo non ha nulla a che fare con il ruolo dell’Italia, che non è dato dalle scelte dei partiti della maggioranza in Parlamento, ma dal suo peso all’interno dell’Unione europea e dalla credibilità del suo governo. Dopodiché mi pare che in pochi conoscano le dinamiche europee, dove le maggioranze alla prova dei fatti cambiano da dossier a dossier e i partiti della maggioranza italiana, dato il loro peso, possono ampiamente fare la differenza».
Vuol dire che potrebbe votare anche con il Pd?
«Nella passata legislatura è successo. Se le opposizioni vorranno collaborare sui vari provvedimenti, in base all’interesse italiano, ne saremo ben felici».
Alcuni parlamentari di FdI hanno votato per von der Leyen per aiutarla a neutralizzare i franchi tiratori?
«Lo escludono i numeri. Rispetto alla maggioranza che von der Leyen aveva sulla carta ci sono oltre 50 voti in meno. Se l’avessimo votata noi, mancherebbero circa 80 voti. Significa che la von der Leyen in realtà non ha una maggioranza? Interessante…».
Ora però è più difficile ottenere deleghe importanti per il commissario italiano e una vicepresidenza esecutiva.
«Io penso che questa lettura sia surreale. Cioè, si sostiene che Ursula von der Leyen non riconosca ai Paesi membri il ruolo che il loro peso determina, ma decida in base al fatto che i partiti di governo l’abbiano votata o meno? Fossi in voi, considererei questa lettura un insulto».
Non teme vendette? Non crede che Scholz e Macron potrebbero lavorare per ridimensionare l’Italia?
«Penso che la decisione ora spetti alla presidente della Commissione, con la quale abbiamo già dimostrato di saper collaborare lealmente. Anche nei passati due anni noi non facevamo parte della sua maggioranza, ma questo non le ha impedito di ascoltarci quando le nostre tesi erano sensate e utili. E non ha impedito a noi di aiutare la Commissione quando ritenevamo che fosse nell’interesse italiano ed europeo. Non ho ragione di credere che non sarà così anche nel futuro».
Lei ha detto a von der Leyen che non l’avrebbe votata?
«Io parlo sempre con la presidente della Commissione, è mio dovere farlo e abbiamo imparato a rispettarci a vicenda».
Quindi il vostro rapporto, anche personale, non è compromesso?
«Abbiamo collaborato fino ad ora e continueremo a farlo anche in futuro. Siamo persone che hanno delle responsabilità e ne comprendono il peso. L’Italia dipende da scelte europee, ma anche l’Europa dipende dall’Italia perché noi non siamo una provincia dell’impero. Siamo uno dei Paesi fondatori, la seconda industria manufatturiera, la terza economia e abbiamo anche il governo più stabile tra le grandi nazioni d’Europa. Tutti riconoscono il peso e il ruolo dell’Italia e sono certa che queste saranno le valutazioni che si faranno quando si definiranno le deleghe».
Conferma che sarà Raffaele Fitto il commissario italiano?
«Io non parto dal nome, ma dalla delega. Quando capiremo, come spero, quale sia il tipo di materia che potrebbe essere affidata all’Italia individueremo, insieme alla maggioranza, anche la persona a nostro avviso migliore. La nostra priorità sono le deleghe di carattere economico, industria, competitività, coesione, che ci consentano di aiutare l’Italia e l’Europa».
FdI ha votato come i Patrioti di Salvini, Le Pen e Orbán che dialogano con Putin. Riuscirà a tenere la linea di sostegno all’Ucraina?
«La linea del governo è definita dal programma che abbiamo scritto insieme e che abbiamo sempre rispettato».
Tajani ha votato «Ursula», lei e Salvini no. È credibile e può durare un governo così diviso in politica estera?
«State scherzando? Questo è il governo italiano percepito come più solido a livello internazionale, da molti anni a questa parte. Questa domanda dovreste farla alla nostra attuale opposizione, che era divisa anche quando governava. Dopodiché io penso che tutte le posizioni espresse in Europa dai partiti della maggioranza siano utili. Le rispetto tutte, e rafforzano il nostro governo».
Dica la verità, ha scommesso su Trump?
«Io sono leader di un partito europeo che ha tra gli alleati anche il partito Repubblicano. Quali siano le mie affinità politiche nel sistema americano è evidente e lo sanno tutti. Questo non mi ha impedito di lavorare molto bene con l’amministrazione Biden. Continuerei a farlo se Biden fosse confermato, così come lavorerei bene con una nuova amministrazione Trump. Per me conta la solidità dell’alleanza con gli Stati Uniti. Pensare che l’alleanza tra due nazioni del G7 muti in base al mutare dei governi è stupido e infantile. Del resto, quando Conte era al governo e negli Stati Uniti c’era Trump non mi pare ci siano stati problemi. Anzi. Noi siamo considerati affidabili, stabili, preziosi. È questa l’unica cosa importante».
Sarà così anche con il nuovo premier britannico?
«Ho già visto Starmer e posso dire che certamente lavoreremo bene insieme. Con Sunak avevo un rapporto di sintonia particolare, di amicizia anche personale, ma adesso si apre questa fase nuova e la dimensione ideologica non ci impedirà di stringere accordi su quelli che sono i reciproci temi di interesse nazionale».
Ci saranno conseguenze sulla tenuta dei conti italiani visto il nuovo Patto di Stabilità e la previsione di una manovra lacrime e sangue?
«La Finanziaria è la priorità del governo da settembre. Faremo tutto il possibile per il sostegno al reddito, ai salari e alle fasce più basse sulla base dei conti e sfruttando tutti gli spazi di flessibilità, come abbiamo già dimostrato di saper fare».
Matteo Renzi si è appellato a tutte le forze progressiste per far cadere il suo governo. Lo teme?
«Non ritengo di avere l’autorevolezza per poter dare consigli agli avversari, esattamente come io tendo a non considerare i consigli dei miei avversari. Devono fare quello che loro ritengono più giusto. Posso solo dire che ho sempre pensato che avere un nemico comune non sia la stessa cosa che avere idee comuni. Se lo fai puoi vincere ma, come si è visto, poi non riesci a governare
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wdonnait · 9 months ago
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Perché il Padel Piace Tanto e Perché Ha Preso Piede
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Perché il Padel Piace Tanto e Perché Ha Preso Piede
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Negli ultimi anni, il padel ha conosciuto una crescita esponenziale in termini di popolarità in tutto il mondo. Originario del Messico e sviluppatosi soprattutto in Spagna e America Latina, questo sport ha conquistato anche l’Italia, attirando un numero sempre crescente di appassionati. Ma quali sono i motivi che rendono il padel così affascinante e perché sta prendendo piede così rapidamente?
Accessibilità e Facilità di Gioco
Uno dei principali motivi del successo del padel è la sua accessibilità. A differenza di altri sport come il tennis, il padel è relativamente facile da imparare per i principianti. La dimensione ridotta del campo e le pareti che circondano l’area di gioco facilitano il mantenimento della palla in gioco, rendendo le partite più dinamiche e meno frustranti per chi è alle prime armi. Inoltre, le regole del gioco sono semplici e intuitive, permettendo a chiunque di iniziare a giocare senza una lunga fase di apprendimento.
Socialità e Divertimento
Il padel è uno sport che favorisce la socializzazione. Si gioca prevalentemente in doppio, il che significa che quattro persone possono divertirsi insieme. Questo aspetto sociale è particolarmente attraente in un’epoca in cui le persone cercano modi per connettersi e interagire con gli altri. Le partite di padel sono spesso accompagnate da un’atmosfera rilassata e conviviale, contribuendo a creare un senso di comunità tra i giocatori.
Allenamento Completo
Dal punto di vista fisico, il padel offre un allenamento completo. È un’attività che combina resistenza cardiovascolare, agilità, coordinazione e forza. La natura dinamica del gioco, con cambi di direzione frequenti e colpi veloci, consente di bruciare calorie e migliorare la forma fisica generale. Inoltre, il padel è meno stressante per le articolazioni rispetto ad altri sport come il tennis, poiché la superficie di gioco è solitamente più morbida e il campo è più piccolo.
Versatilità e Inclusività
Il padel è uno sport estremamente versatile e inclusivo. Può essere praticato da persone di tutte le età e livelli di abilità. Questa inclusività contribuisce a renderlo particolarmente popolare tra le famiglie, che possono giocare insieme indipendentemente dall’età o dall’esperienza. Inoltre, il padel è adatto sia agli uomini che alle donne, con competizioni miste che sono sempre più comuni.
Espansione delle Strutture
Un altro fattore che ha contribuito alla diffusione del padel è la rapida espansione delle strutture dedicate. In molte città, i campi da padel stanno spuntando come funghi, spesso in combinazione con strutture già esistenti come palestre e club sportivi. Questa disponibilità di campi rende più facile per le persone provare il padel e iniziare a giocare regolarmente.
Sponsorizzazioni e Visibilità Mediatica
Infine, il padel ha beneficiato di una crescente visibilità mediatica e di sponsorizzazioni. Grandi marchi sportivi e celebrità hanno iniziato a investire nel padel, aumentando la sua popolarità e attrattiva. Eventi internazionali e tornei trasmessi in televisione e online hanno contribuito a far conoscere il padel a un pubblico sempre più ampio.
In fine
Il successo del padel è il risultato di una combinazione di fattori che vanno dalla facilità di apprendimento alla sua natura sociale, passando per i benefici fisici e l’espansione delle infrastrutture. In un mondo sempre più alla ricerca di attività che combinino divertimento, socializzazione e fitness, il padel si è affermato come uno sport ideale per tutte le età e abilità, destinato a crescere ancora in futuro.
Le Regole del Padel
Il padel è uno sport dinamico e accessibile, che combina elementi del tennis e dello squash. Ecco una descrizione dettagliata delle sue regole principali.
Campo di Gioco
Dimensioni: Il campo di padel è rettangolare, misura 10 metri di larghezza e 20 metri di lunghezza, con una rete al centro che divide il campo in due metà.
Pareti: Le pareti posteriori e parte di quelle laterali sono utilizzate nel gioco. Queste pareti sono solitamente fatte di vetro o di materiali trasparenti.
Attrezzatura
Racchette: Le racchette da padel sono solide, senza corde, e con una superficie perforata.
Palline: Le palline sono simili a quelle da tennis, ma con una pressione leggermente inferiore.
Giocatori
Il padel si gioca prevalentemente in doppio, quindi ci sono due squadre composte ciascuna da due giocatori. Tuttavia, esiste anche la versione singola.
Inizio del Gioco
Sorteggio: Si effettua un sorteggio per determinare quale squadra serve per prima.
Servizio: Il servizio deve essere eseguito dal basso, con il giocatore che deve far rimbalzare la palla a terra prima di colpirla. Il servizio deve attraversare la rete e rimbalzare nella zona di servizio opposta.
Regole di Gioco
Scambio: Una volta che la palla è stata servita, le squadre si alternano a colpire la palla. La palla deve rimbalzare a terra prima di colpire una qualsiasi delle pareti.
Rimbalzo: La palla può rimbalzare una sola volta sul terreno prima di essere colpita. Dopo il rimbalzo, può colpire le pareti. Può anche essere colpita direttamente al volo, senza rimbalzo, ma deve comunque passare la rete.
Pareti: Dopo aver rimbalzato a terra, la palla può colpire le pareti. La palla può anche essere colpita direttamente contro le pareti per farla rimbalzare nel campo avversario.
Punteggio
Sistema di punteggio: Il punteggio nel padel segue lo stesso sistema del tennis: 15, 30, 40, e vantaggio. Ogni set è vinto dalla prima squadra che arriva a 6 giochi, con almeno due giochi di vantaggio.
Tie-break: In caso di parità a 6 giochi, si gioca un tie-break per decidere il vincitore del set.
Match: Un match di padel si gioca generalmente al meglio di tre set.
Falli
Servizio: È fallo se il servizio non raggiunge la zona di servizio opposta, se la palla colpisce la rete o se la palla rimbalza due volte prima di essere colpita.
Rimbalzo: È fallo se la palla rimbalza due volte nel campo del giocatore prima di essere colpita.
Pareti: È fallo se la palla colpisce una parete prima di rimbalzare a terra nel campo avversario.
Altre Regole Importanti
Cambi campo: I giocatori cambiano campo dopo ogni gioco dispari per assicurare equità in termini di condizioni di gioco.
Interferenze: Se un giocatore tocca la rete, entra nel campo avversario, o se la palla tocca un oggetto esterno al campo, viene considerato un fallo.
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