#parole d'estate
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ma quanto poco spesso ci fermiamo a guardare le stelle?
z, e quanto ne avremmo bisogno invece
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#pensieri#vita#cit#stelle#cielo#notte#estate#sere d'estate#necessità#speranza#amore#amicizia
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Nessuno sa descrivere a parole cosa sia esattamente l'amore. Finché non arriva e ti devasta il cuore. Non ragioni più. Non ascolti i saggi consigli di chi ti vede improvvisamente cambiare e non corrispondere più al quadretto sereno che aveva di te. Impari a vivere la tua vita. Ti scopri forte come una leonessa. Determinata come un kamikaze. Lucida come una mattina d'estate. Incosciente come una giocatrice di poker alle due di notte.
Aliantis
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Le tue parole
Hanno lo stesso profumo
Dei fiori d'estate

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La sua pelle aveva il sapore dei sogni mai avverati...
il gusto delle notti d'estate condite di scirocco e stelle cadenti.
A volte, ritorna dannato sulle labbra...
In attimi in cui i ricordi, divorano prepotenti le parole e...
i respiri.
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Lei...
era fatta di silenzi...
di sguardi intensi...
e parole appena accennate...
di profumi d'oriente...
e sabbia di mare...
mutevole come il cielo di primavera...
e calda come le notti d'estate...
era fatta di stelle...
e dei miei sogni.
Alessandro Nero
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Nascondo gelosamente quella parte di me che brilla solo nell'oscurità. Agli occhi degli altri, sono solo un'ombra tra le ombre, un volto tra mille volti anonimi. Ma dentro, c'è un universo intero che pulsa, un fuoco che arde senza sosta. Ho imparato a celare i miei sogni nei silenzi, a travestire le mie passioni con sorrisi di circostanza. C'è una musica che mi scorre nelle vene, una melodia che nessuno ascolta. Di notte, quando il mondo tace, lascio che le note si liberino, che danzino nell'aria come lucciole d'estate. È allora che mi sento vivo, quando nessuno mi vede, quando posso essere me stesso senza timori. Forse è la paura di essere frainteso, o il timore di non essere accettato. Forse è solo abitudine, questa corazza che indosso ogni giorno. Ma ci sono momenti in cui vorrei urlare al mondo chi sono davvero, strappare il velo che mi nasconde e mostrarmi in tutta la mia essenza. Cammino tra la gente con passi leggeri, osservando, ascoltando. Vedo sguardi che si sfiorano senza incontrarsi, parole che si perdono nel vento. Mi chiedo se anche gli altri nascondano qualcosa, se dietro ai volti impassibili ci siano storie mai raccontate. Un giorno forse troverò il coraggio di aprire le mie ali e volare alto, senza più paure. Forse incontrerò qualcuno che saprà vedere oltre le apparenze, che saprà leggere tra le righe del mio silenzio. E allora, la parte migliore di me potrà finalmente splendere alla luce del sole. Per ora, continuo a custodire il mio segreto, come un tesoro prezioso. Perché a volte, ciò che rimane nascosto è ciò che ha più valore. E in questo nascondiglio, trovo la mia forza, la mia identità. Sono quello che sono, anche se il mondo ancora non lo sa.
Empito
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Poesia di https://www.tumblr.com/maripersempre-21
Vorrei baciare le tue labbra
bagnate di rugiada
in un caldo mattino d'estate
mentre le corolle dei fiori
si aprono al nuovo giorno...
fermarsi un attimo
ad ascoltare il vento...
e nel silenzio dirsi
tutte quelle parole
che non escono dalla bocca,
ma dal nostro cuore...
M.C.©

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Sole d'Estate.
Come spugna, il cuore,
sul davanzale,
in cerca d'acqua fresca,
chiede pioggia d'Agosto...
Trovando spunto dalle parole di @ars-erotika, andando componendo
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Gente e idee di "Fratelli di taglia", politicamente non mi sono mai piaciute, ma la gente che vota lega proprio non la digerisco. Anzi, piu' che la Lega, dico proprio Matteo Salvini. Ma come si fa a votare tanta "poraccitudine"? Un dislessico politico, una banderuola messa sul pennacchio di una barca che stramba continuamente per cercare un refluo d'aria che lo possa sospingere. Piu' che un politico, lui e' un corsaro che mira solo al bottino. Un tipo che se cambiasse idea su amici e affetti per come l'ha sempre cambiata in politica, sarebbe come un lebbroso medioevale preso a sassate appena si avvicina alla cinta muraria di qualsiasi citta'.. Un cazzaro verde (come qualcuno l'ha rinominato) che in un Paese, non dico serio ma appena appena mediocre, starebbe a sbucciar banane per i babbuini. Un "papeetaro" che d'estate non regge nemmeno l'acqua minerale e parla come un tamarro ubriacone. L'ultima di ieri: "Serve una pace fiscale. Basta perseguitare quei poveracci che hanno debiti col fisco fino a 30mila euro".
In parole povere.. hai fatto il furbetto per anni senza pagare le tasse dovute? Sei passato 30 volte col semaforo rosso o hai parcheggiato per una vita in doppia fila o correvi con l'auto sempre a 100 all'ora in citta', accumulando multe su multe? "Tranquillo, ti perdoniamo. Strappiamo tutto". Posso dire che certi politici (a prescindere il colore politico) e tutti quelli che approvano e applaudono certi provvedimenti (a prescindere la classe sociale) a me fanno profondamente schifo. @ilpianistasultetto
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Day 17
Giorno 17 - ieri.
Totale caffè bevuti, 2. Mi auto-applaudo: con il livello dei pasti di ieri e con la macchinetta sempre a disposizione, questo è un risultato nel risultato.
Trattandosi di un pranzo di compleanno per mia figlia, eviterò di fare il solito resoconto (a ciò basti una delle frasi più belle della lingua italiana tutta, e cioè: pasta al forno). A cena, in ogni caso, abbiamo finito quello che era rimasto dal pranzo.
Ho pregato mia madre di reintegrare qualsiasi genere di verdura da oggi in poi, di già perlomeno si è messa a preparare delle zucchine per la pasta.
La torta SG era molto buona e merita un piccolo aneddoto.
Avevo ordinato questa torta già durante il viaggio di arrivo, ed il forno che l'ha preparata mi aveva dato appuntamento ieri, a mezzogiorno, per ritirarla. Naturalmente mezzogiorno era più da vedersi come una indicazione di massima, un suggerimento, che non un vero e proprio appuntamento; e per fortuna sono andato a ritirarla da solo, senza la milanese che altrimenti avrebbe iniziato a sbuffare e piantare casini. Io invece ho detto al personale che non c'era problema: hanno chiamato il pasticcere che ha dato un tempo d'attesa di mezz'ora, per cui ho deciso di andarmene a fare un giro. Ne ho approfittato per andare a visitare la tomba di mio padre e metterci qualche fiore fresco, scambiarci due parole in silenzio, immerso nella pace unica che solo un cimitero d'estate può trasmettere. Torno al forno alle 12:35 abbondanti, ancora nessuna consegna: le ragazze, molto imbarazzate, chiamano il titolare, che sta arrivando. Si scusano profusamente. Mi offrono un succo di frutta, nonostante le mie rassicurazioni (sarebbe stato un caffè ma, visto? Non ho trasgredito alla regola) e quando, infine, il titolare arriva, mi offre uno sconto sul prezzo vista l'attesa - ancora una volta, nonostante io gli avessi detto (e sinceramente) che non era necessario. E lo credo tuttora: era 14 di agosto per tutti, specialmente per loro che dovevano fare fronte a un numero eccezionale di consegne. Però ho apprezzato molto il gesto, e la cordialità dei titolari, e ho pensato che forse preferisco un mondo che arriva un pelo in ritardo sulle consegne ma che non risparmia qualche sorriso e del calore umano. Ovviamente la mia coniuge mi aveva già mandato dei messaggi nei quali esprimeva il proprio lombardo disappunto per questa gente che non rispetta gli appuntamenti dati, ma che ci volete fa'... è calabrese anche lei, sotto sotto, e sono sicuro che prima o poi abbraccerà il suo retaggio. Pranzo con i fratelli, le nipoti etc. Riflessione: la mia famiglia è perennemente settata sul livello 11 in una scala da uno a dieci, su qualunque interazione. Ormai riesco a prenderli solo a piccole dosi, estraniandomi dagli infiniti duelli in punta di spada e di fioretto che si scatenano ogni cinque minuti e per - letteralmente - qualsiasi motivo. Mi porto dietro anche questa eredità genetica che cerco di combattere giorno per giorno, conscio però che venga fuori tutta, e bella prepotente, ogni volta che decido di duellare anche io. Per fortuna, non succede troppo spesso: ho sempre l'idea del buon Miyamoto Musashi che cercava di combattere solo battaglie nelle quali fosse possibile avere un vantaggio sull'avversario (e se pensate che sia disonorevole, dovreste investigare un po' della storia della sua vita: è illuminante).
Oggi niente mare per evitare calca e caldo, forse pomeriggio al cinema, per far vedere Inside Out 2 ai nanetti.
Mi godo la brezza incessante della città del vento che passa, come ha sempre fatto, dal salotto alla cucina di casa mia.
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Il biglietto per andare da nessuna parte fu un regalo di mio nonno. Mio nonno. Un personaggio insolito e terribile. Credo che avessi appena compiuto undici anni quando mi consegnò il biglietto. Camminavo per Santiago una mattina d'estate. Il vecchio mi aveva già offerto almeno sei gassose, altrettanti gelati si erano ben liquefatti nella mia pancia, e sapevo che aspettava di essere avvisato del mio bisogno di urinare. Forse si preoccupò davvero dei miei reni quando mi chiese: "Be'? Non vuoi pisciare? Accidenti, bambino mio. Con tutto quello che hai bevuto…" La mia risposta normale, quella solita, avrebbe dovuto suonare drammaticamente affermativa, con le gambe ben strette a sottolineare le parole. Allora lui, togliendosi di bocca il mozzicone di sigaro che gli penzolava sempre dalle labbra, avrebbe sospirato per poi esclamare nel più didattico dei toni: "Aspetta, bambino mio. Aspetta e tieni duro finché non troviamo la chiesa adatta".
Luis Sepúlveda - La frontiera scomparsa
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Decalogo di Ferragosto
1.
Ogni tanto goditi un respiro, uno sguardo e altre cose che puoi fare da solo.
2.
Chiedi a un amico di camminare a torso nudo in un mattino d'estate in una strada di campagna.
3.
Leggi Omero e Virgilio e Ariosto e Leopardi finchè sei in vita, prima di essere vecchio, prima di essere cieco.
4.
Forse non lo sai, ma sulla punta delle nostre dita c’è ricamata in oro la parola Dio.
5.
La semplicità è una qualità interessante quando è la parte finale di una lunga complicazione. La semplicità arriva tardi o non arriva mai.
6.
Se non sei malato devi fare una grande festa. Organizzala subito.
7.
Quando ti occupi di un anziano pensa a come Enea portava sulle spalle suo padre
8.
Fai buon uso delle parole, la parola è sacra, è un pugno o una stella.
9.
Un essere umano dovrebbe essere guardato ogni giorno come lo si guarda il giorno che ha perso un figlio.
10.
Non ti puoi salvare per sempre, ma è bellissimo che ti sei salvato finora.
P.S.
Buon ferragosto a tutti.
Franco Arminio
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Domani partirai
Non ti posso accompagnare
Sarai sola nel viaggio
Io non posso venire...
...Non ho altro da offrirti
Solo le mie parole
Rivendica il diritto
Ad essere felice...
...Ed io ti penserò in silenzio
Nelle notti d'estate
Nell'ora del tramonto
Quando si oscura il mondo...
...E parlerò al mio cuore, più forte
Perché tu lo possa sentire
È questo il nostro accordo
Prima di partire.
Fiorella Mannoia - In viaggio
youtube
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D'estate andavamo su una panchina di Corso Moncalieri e mi leggeva, mi spiegava, una poesia di Lavorare stanca, una di Ossi di seppia, una di Quasimodo: una sola, se no non l'avrei ricordata. Avrei passato delle ore ad ascoltarlo parlare, con una voce che avrebbe fatto morire di invidia qualsiasi attore, che, pare incredibile, somigliava vagamente a quella di Hemingway; avrei passato ore ad ascoltarlo mentre mi spiegava le sottolineature rosse o nere o blu alle parole di Faulkner del libro che stava traducendo o mi leggeva le lettere di Vittorini infuriato perché la censura gli imponeva di scrivere "cosce" al posto di "seni" nella traduzione di un Caldwell che stava facendo. Di quel loro periodo eroico sono rimasti solo insulti accademici e diffamazioni di rivali invidiosi. Chissà dove sono i manoscritti sulla "carta da minuta", quella che costava meno. Chi lo sa. Ma dal mio cuore non usciranno mai."
(Da Fernanda Pivano, I miei quadrifogli)
[In realtà, erano il buon gusto letterario e la sensibilità per la traduzione che suggerivano a Vittorini di scrivere gambe (non cosce, anch'esso termine volgare) al posto di seni, altrimenti, diceva, il personaggio femminile in questione sarebbe diventato "una serva".]
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Niente sto capendo che d'estate, per quanto mi dica e prometta di starci dietro, alla fine il tempo corre, inesorabilmente, le cose son sempre troppe, e non riesco a scrivere, documentare, aggiornare e raccontare. Perciò lo faccio a distanza di giorni, oramai mi son messa il cuore in pace e in un certo senso va bene cosi, che vuol dire che le cose le sto vivendo e per quanto tutto frenetico, con l'umore tra alti e bassi, pianti di felicità e di gioia, crisi e giornate di spensieratezza, significa che sono impegnata, che il tempo per poi mettere tutto nero su bianco me lo devo ritagliare ma con calma, senza impazzire, perché questo è quello che ho e la notte bisogna pure dormire. E quindi rieccomi qua, sempre con tante e troppe cose, che accadono e che rendono le mie giornate intense. Alcune le scelgo, altre succedono e basta
Dopo un weekend duro a lavoro, tra una macchina in riparazione dopo il guasto di venerdì, l'essere letteralmente a piedi e dipendere dai miei, aver festeggiato una laurea in un posto super, corso contro il tempo per arrivare in orario ovunque, docce a lavoro, serate in cui la testa aveva bisogno solo di un abbraccio, piatti tipici da festa di paese la domenica sera, un lunedì di riposo passato in casa a riprendermi, siamo arrivati a ieri. Martedì
Questo Martedì 18 luglio che ricorderò per tanti motivi. Alcuni più belli di altri
Ho realizzato uno dei miei sogni, riuscendo ad andare al concerto di una persona che con la musica mi ha curato e fatto compagnia in un periodo passato della mia vita, che con ritmo e parole poetiche sa farmi star bene e ieri lo son stata davvero, era come rivivere quei giorni, ma cantando e ballando a squarciagola, chiudere gli occhi e muovermi, fregarmeme dei capelli gonfi, della pelle appicicaticcia, degli occhi delle persone, conoscerne di nuove, ridere e cantare insieme, connettermi con la musica e basta e lo so, è strano come genere, eppure non so come, mi manda fuori di testa. Più riguardo i video, più risale l'euforia, la felicità e l'adrenalina e mi sento fortunata e grata per chi lo ha reso possibile.
Nel pomeriggio invece, le ore prima di questo grande ricordo, mentre il mio stomaco era già in agitazione per l'incertezza della sera, ho incontrato S. Rivederci era deciso, avremmo fatto in tempo, e ne ero contenta perché passate diverse settimane, perché ancora noi due nonostante tutto, e perché volevo sentir raccontare la sua estate. Ed invece quell'ora è passata tra parole che vorresti non sentire, per entrambi. Tra parole non dette ed occhi lucidi, silenzi che non puoi coprire, abbracci che parevano più un addio che un arrivederci e mentre camminavo sulla strada di casa ho pensato a così tante cose, con le lacrime agli occhi, così confusa, che far star male non fa per me, e inconsapevolmente è anche peggio, che non saper cosa è giusto o sbagliato, per quanto ti ripeti che sia giusto com'è andata, fa male ugualmente. E che un pò di paura c'è. Buttarsi nuovamente
Perché quando si tiene a qualcuno, succede.
Ho condiviso questi pensieri assordanti con P tramite audio, non volevo rovinarmi l'intera giornata, ed ho poi pensato a quello che sarebbe arrivato successivamente, ma non dopo aver scritto comunque due righe.
Ha funzionato ed il resto è tutto qui, nero su bianco.
Ammetto che un pò mi fa ridere che nei miei day off, riposi sicuramente a livello fisico ma la mente è sempre bella accesa, ricca di scariche ed impulsi!
Oggi invece, un mercoledì particolare, servito per elaborare, tra dipinti al mattino per imprimere ciò che provavo e mezza giornata di lavoro, un caldo bollente, la spesa fatta con mamma ed i piedi scalzi sul sedile, momenti di amore verso me stessa, pesche per merenda e la quiete di questa sera, passata a scrivere. Amo l'estate in ogni sua sfumatura, anche questa così sensibile.
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Fremo, in nottate come questa, dal desiderio di una lunga chiacchierata con te.
È probabile invece che tu stia dormendo. Giustamente, tra lavoro, altri affaracci...
Avrei voglia di sapere tante cose, e credimi se ti dico che detesto parlarne pubblicamente e mi mantengo dal parlarne troppo. Quanti anni hai? 31?
Dove ti piacerebbe passeggiare per parlare con una persona di cose private? A me in un bosco, immagino gli alberi spogli e il rumore delle foglie secche sotto i nostri passi che scrocchiano e intorno nient'altro che alberi spogli, un cielo blu da tetto e la tua voce a raccontare...
Immagino un sorriso ogni tanto, qualche battuta idiota... frivolezze, parole leggere perché è di questo che si ha più bisogno, a lungo andare, credimi... all'improvviso io con domande del tutto fuori luogo perché sono fatta così...
E il bosco all'improvviso che diventa nostro alleato, perché saremmo solo noi..
Con questo mio pensiero notturno ti lascio ai tuoi sogni d'oro e un buongiorno per quando leggerai. Cosa ti piace per colazione?
🌹
Buongiorno cara Rose🌹
Anche se dietro una faccina grigia trovi comunque il modo di avere una conversazione con me.
Purtroppo si, non ero sveglio Morfeo mi aveva già chiamato nel mondo dei sogni.
Di cosa mi vorresti parlare che in pubblico non potresti chiedermi?
Mi piacerebbe molto passeggiare in montagna, tra la neve d'inverno e al riparo dal sole sotto le chiome d'estate. Dove è la tranquillità a farla da padrone, solo rumori sfumati in lontananza e parole pacate di una conversazione amabile.
Perdona ma il mio animo curioso non può esimersi dal farti questa domanda. Quali sarebbero queste domande scomode di cui parli?
Per colazione non so dirti precisamente cosa mi piacerebbe, di solito è sempre una sorpresa. A te?
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