#ospedali premiati
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Riconfermato il Bollino Azzurro per l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria è stata nuovamente insignita del Bollino Azzurro dalla Fondazione Onda ETS, un riconoscimento che premia le strutture sanitarie virtuose nell’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi, cura e
Il riconoscimento assegnato da Fondazione Onda ETS L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria è stata nuovamente insignita del Bollino Azzurro dalla Fondazione Onda ETS, un riconoscimento che premia le strutture sanitarie virtuose nell’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione e…
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scienza-magia · 4 months ago
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Assegnato l'IgNobel per l'anno 2024
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I bizzarri vincitori degli IgNobel 2024. Mammiferi che respirano dall'ano, piccioni alla guida di missili e vermi ubriachi: i protagonisti degli strampalati studi premiati con l'IgNobel. Si dice che i più grandi scienziati siano anche i più capaci di autoironia. Di certo ce ne vuole parecchia, per accettare di buon grado di essere insigniti di un IgNobel, il premio alle scoperte scientifiche che "prima fanno ridere, e poi riflettere". I vincitori dell'IgNobel 2024, annunciati nella serata del 12 settembre nella prestigiosa cornice del Massachusetts Institute of Technology, sede originaria del premio dal 1991 al 1994 prima che fosse spostato prima ad Harvard e poi online, non hanno deluso le aspettative degli amanti dei risvolti più bizzarri della ricerca accademica. Far entrare aria... da dove esce L'IgNobel alla fisiologia è stato conferito a un team di scienziati giapponesi e americani per aver dimostrato che molti mammiferi, inclusi topi e maiali, sono in grado di respirare con l'ano, perché possono assorbire ossigeno nella circolazione sanguigna se viene loro somministrato attraverso il retto. Anche se l'argomento può oggi far sorridere, il gruppo si era interessato al tema della ventilazione enterica, come è tecnicamente chiamata, durante i primi mesi della pandemia di covid, quando gli ospedali di tutto il mondo erano disperatamente alla ricerca di ventilatori meccanici per supportare i pazienti in crisi respiratoria. Le loro indagini erano state inizialmente ispirate dalle capacità del cobite (fam. Cobitidae), un piccolo pesce d'acqua dolce che sopravvive alla carenza di ossigeno grazie alla capacità di respirazione del suo intestino. Piccioni viaggiatori L'IgNobel per la Pace è stato assegnato postumo allo psicologo statunitense Burrhus Skinner (1904-1990), padre del condizionamento operante (che comporta tra le altre cose la tecnica del rinforzo, il premiare un comportamento positivo per facilitarne l'apprendimento). Tra i tanti esperimenti più "seri" Skinner, uno degli psicologi più influenti del Ventesimo secolo, né elaborò, nel 1940, anche uno folle che prevedeva di collocare piccioni vivi all'interno dei missili per guidarne la traiettoria, in un'epoca in cui ancora non esistevano le armi guidate. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il progetto fu abbandonato, nonostante i primi test, con piccioni imbragati in uno speciale telaio che si spostava in base ai movimenti del capo degli animali, si fossero dimostrati molto incoraggianti. Vermi ubriachi e piante in pose plastiche Sempre gli animali sono protagonisti dell'IgNobel per la fisica, andato a un gruppo statunitense che ha dimostrato che anche una trota morta può nuotare, e dell'IgNobel per la Chimica, assegnato a un gruppo di Amsterdam che ha sfruttato la cromatografia (una tecnica di separazione delle componenti di una miscela) per distinguere i vermi sobri da quelli ubriachi. Scienziati tedeschi e statunitensi hanno vinto l'IgNobel per la Botanica per aver dimostrato che le piante vere imitano le forme delle foglie di quelle di plastica se collocate vicino a esse, un fatto che ha portato il team a ipotizzare che le piante "vedano". Placebo dolorosi L'IgNobel per la Medicina è andato a scienziati di Svizzera, Germania e Belgio che hanno scoperto che un falso farmaco che provoca effetti collaterali dolorosi può essere più efficace di un falso farmaco senza effetti collaterali dolorosi. In pratica, in certi casi gli effetti collaterali potrebbero aumentare l'efficacia di una terapia. Ricercatori di Francia e Cile hanno vinto l'IgNobel per l'anatomia per la scoperta del fatto che, benché la maggior parte delle persone abbia i capelli sul cuoio capelluto disposti in senso orario, ci sono più eccezioni a questa regola nell'emisfero meridionale. I ricercatori hanno confrontato le direzioni dei capelli a quelle prese dai tornado, che risentono dell'effetto di Coriolis e che tipicamente hanno venti che ruotano in direzioni diverse nell'emisfero settentrionale e meridionale. Ma i capelli non sembrano essere soggetti alla stessa regola. 101 anni? Sei sicuro? Una cinquantina di scienziati, soprattutto olandesi, ha dimostrato con i lanci di 350.757 monete la validità di una teoria sulla probabilità che vuole che quando si lancia una moneta, essa tende più spesso a ricadere nella stessa posizione da cui è partita. In altre parole, come in precedenza ipotizzato dal matematico della Stanford University Persi Diaconis, il lancio di una moneta non sempre il metodo migliore per effettuare una scelta del tutto casuale. La perseveranza di questi ricercatori è stata premiata con l'IgNobel per... la probabilità. L'IgNobel per la demografia è andato a scienziati dell'Università di Oxford che hanno scoperto che, molto spesso, le persone sulla carta più longeve sono vissute in luoghi che avevano registri delle nascite e dei decessi molto scadenti. Finale col botto L'IgNobel per la biologia è stato assegnato a due scienziati USA che nel 1940 avevano osservato come varia la produzione di latte nelle mucche quando si fa esplodere ripetutamente un sacchetto di carta accanto a un gatto che sta sul dorso. Dell'esperimento è stata fornita, nell'irriverente cerimonia anche una dimostrazione pratica, per fortuna usando un umano in costume da mucca e un gatto giocattolo. Read the full article
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ballata · 1 year ago
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Questa è la vera faccia dei Mussulmani.
A chi pensa di combattere l'islam con i gessetti.
Quando insediano basi militari nei loro ospedali per farsi scudo dei loro stessi concittadini, dei loro figli, a loro non interessa la vita anzi saranno premiati nella loro folle idea di martirizzazione.
Quando si accaparrano ogni singola moneta per armarsi anziché migliorare la vita dei loro ragazzi. Quando tagliano le mani, i piedi ,le lingue delle ragazze che vogliono studiare. Vorrebbero trasformare l' Europa in un loro brutale califfato poiché sono tutti, nessuno escluso invasati sanguinari. Ed a quelli che ancora manifestano con le bandiere palestinesi dico perché non abbandonate l' Europa e andate a vivere sotto sharia nelle loro città?
Credo in Israele un popolo decimato ma anche fortificato dalla Shoah. #iostoconisraele🇮🇱🇮🇹🇮🇱🇮🇹
#islam #pericolo #terrorismo #assasin #becarful #shoah #fightfighters #europe #robertonicolettiballatibonaffini
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vintagebiker43 · 5 years ago
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Pian piano viene fuori tutto. Ma tutto eh. Perché sapete cosa salta fuori oggi grazie ad un’inchiesta dell’Espresso a firma Fabrizio Gatti? Che quando è scoppiata la pandemia, la Lombardia non aveva sufficienti scorte sanitarie per un motivo: perché una delibera della giunta regionale aveva aumentato gli incentivi economici ai manager affinché tagliassero le scorte negli ospedali. Per questo motivo all'inizio non si è riusciti ad avviare uno screening di massa come in Veneto: le risorse erano state destinate ad altro. Agli stipendi dei manager. Per esser più precisi, parliamo della delibera numero XI/1681, votata il 27 maggio 2019 su proposta di Gallera da tutta la giunta (tutta!). Che indicavi ai manager sanitari gli obiettivi di “tenere sotto controllo le richieste di ordinativi da parte dei laboratori”, ossia tagliare centinaia di migliaia di euro ai laboratori degli ospedali di Lodi, Brescia, Milano. Quelli che poi si sarebbero ritrovati qualche mese dopo in guerra con le “scarpe di cartone”. In cambio di questo? Incentivi economici. Perché giustamente andavano premiati. Ecco. Ben oltre ogni retorica, stavolta si rimane davvero basiti. Ma poi la sorpresa scompare, e sale la rabbia. Ma tanta, tanta rabbia. Perché l'emergenza in Lombardia non è stata uno scherzo. E i soldi dati ai direttori generali nominati dalla politica locale potevano consentire di gestire meglio tutto. Potevano aiutare quella terra a non ottenere l’osceno primato di regione più colpita al mondo dal covid. E invece sono andati in busta paga ai manager. Mentre negli ospedali e nelle case a patire l'emergenza c’erano quelli che con le loro tasse avevano pagato quegli “incentivi”. E tutto questo fa incazzare, perdonateci il termine. Al di là dei colori politici, fa incazzare. Come bestie. E fa chiedere, davvero dal cuore, dallo stomaco e dalla testa una sola cosa. Che si è reso responsabile di questo ne risponda politicamente. E che lo faccia fino all’ultimo.
@ Leonardo Cecchi
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corallorosso · 5 years ago
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Pian piano viene fuori tutto. Ma tutto eh. Perché sapete cosa salta fuori oggi grazie ad un’inchiesta dell’Espresso a firma Fabrizio Gatti? Che quando è scoppiata la pandemia, la Lombardia non aveva sufficienti scorte sanitarie per un motivo: perché una delibera della giunta regionale aveva aumentato gli incentivi economici ai manager affinché tagliassero le scorte negli ospedali. Per questo motivo all'inizio non si è riusciti ad avviare uno screening di massa come in Veneto: le risorse erano state destinate ad altro. Agli stipendi dei manager. Per esser più precisi, parliamo della delibera numero XI/1681, votata il 27 maggio 2019 su proposta di Gallera da tutta la giunta (tutta!). Che indicavi ai manager sanitari gli obiettivi di “tenere sotto controllo le richieste di ordinativi da parte dei laboratori”, ossia tagliare centinaia di migliaia di euro ai laboratori degli ospedali di Lodi, Brescia, Milano. Quelli che poi si sarebbero ritrovati qualche mese dopo in guerra con le “scarpe di cartone”. In cambio di questo? Incentivi economici. Perché giustamente andavano premiati. Ecco. Ben oltre ogni retorica, stavolta si rimane davvero basiti. Ma poi la sorpresa scompare, e sale la rabbia. Ma tanta, tanta rabbia. Perché l'emergenza in Lombardia non è stata uno scherzo. E i soldi dati ai direttori generali nominati dalla politica locale potevano consentire di gestire meglio tutto. Potevano aiutare quella terra a non ottenere l’osceno primato di regione più colpita al mondo dal covid. E invece sono andati in busta paga ai manager. Mentre negli ospedali e nelle case a patire l'emergenza c’erano quelli che con le loro tasse avevano pagato quegli “incentivi”. E tutto questo fa incazzare, perdonateci il termine. Al di là dei colori politici, fa incazzare. Come bestie. E fa chiedere, davvero dal cuore, dallo stomaco e dalla testa una sola cosa. Che si è reso responsabile di questo ne risponda politicamente. E che lo faccia fino all’ultimo. (Leonardo Cecchi)
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fotopadova · 6 years ago
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”Riaperture 2019” a Ferrara
di Cristina Sartorello
 --- Si parla del “Futuro” a Ferrara per due weekend il 29, 30, 31 marzo e il 5, 6, 7 aprile 2019 dalle ore 10 alle 19, dove la fotografia riapre gli spazi chiusi della città: questo è lo scopo della edizione 2019 di “Riaperture” Photofestival a Ferrara che porta le immagini in luoghi abbandonati.
Le fotografie sono esposte in otto spazi facilmente raggiungibili a piedi situati in centro città e ben collegati tra loro con la ben fatta brochure esplicativa ed il foglio mappa degli eventi.
Si parte dalla “Factory Grisù”, ex Caserma dei Vigili del Fuoco in Via Poledrelli 21, zona stazione ferroviaria, dove troviamo la buona e già conosciuta mostra in bianco e nero  “Venezia e le Grandi Navi” di Gianni Berengo Gardin  in cui la città lagunare rischia di diventare “un giocattolo, uno di quei  suoi cloni in cartapesta come a Las Vegas”, travolta dal turismo di massa, negli scatti di Berengo che ti portano le navi da crociera ad un cm dal naso, come con un grandangolo spinto, ma non è una distorsione ottica sono loro dei grandi mostri.
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                                                                    ©Gianni Berengo Gardin
Inoltre lì sono esposti il lavoro “Solo” di Marika Puicher, un progetto sul rapporto affettivo di due giovani ragazze a Casablanca, dove l’omosessualità è proibita, poi  “Futuri prossimi” un interessante laboratorio di 15 persone partecipanti, tra cui cittadini residenti a Ferrara e migranti provenienti da tutto il mondo, con nove fotografie ciascuno più il loro autoritratto, con scatti della loro casa, del lavoro, dei loro documenti, delle loro passioni, della famiglia e di come pensino il loro futuro.
Invece il Concorso fotografico Futuro ha visto vincitrice Claudia Corrent con il progetto “Per te, per ricordarti spesso” e Lorenzo Mini per la foto singola “Amarcord”; al Factory Grisù sono esposti i primi tre premiati, con lavori estremamente interessanti, innovativi, non fotocopie di progetti già visti, selezionati da una giuria presieduta da Francesco Cito.
A Palazzo Prosperi-Sacrati in Corso Ercole I d’Este, 23 di fronte al Palazzo dei Diamanti, che ha una straordinaria scala interna ed un loggiato creato da Biagio Rossetti, purtroppo in condizioni di degrado, è esposta la mostra “How far is a lightyear? del giovane autore austriaco Simon Lehner premiato a Paris Photo 2018, che ha visto per la prima volta suo padre nel 2005 all’età di nove anni ed allora la prima cosa che gli ha chiesto è stata: “quanto dura un anno luce?  Un lavoro di ricerca interiore davvero ben fatto.
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                                                                               ©Simon Lehner
Lì vicino in corso Porta Mare, 9 a Palazzo Massari, sede del Museo Boldini, chiuso per restauro dopo il sisma del 2012, ora sono esposte due mostre: “Alps” di Ettore Moni, sulla situazione delle nostre montagne invase dal turismo, con esasperata antropizzazione che porta ad una alterazione drammatica del paesaggio, e Mattia Balsamini con “Risorse disponibili”, un progetto di decomposizione di ricordi sul lavoro, sul futuro delle nuove tecnologie, che parte dai ricordi di un bambino.
Nella Salumaia dell’Hotel Duchessa Isabella, situata in via Palestro 10 è visibile il buon lavoro “Sex Robots” della fotografa messicana Tania Franco Klein, commissionato dal New York Magazine, sugli oggetti sessuali artificiali per creare soddisfazioni corporee; il progetto è buono assai e pertinente al tema del festival, purtroppo esposto in un luogo buio e decisamente slegato con le locations delle altre mostre.
Sempre in centro in via Garibaldi, 3 in un negozio ex sede di attività commerciale, troviamo le fotografie di Claudio Majorana in “The lost generation”, un lavoro realizzato per un’inchiesta di Repubblica sui “Neet”, cioè giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione, un viaggio in un limbo di sensazioni: tutti gli scatti sono in bn in un tempo che gira a vuoto, mandando un messaggio durissimo.
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                                                                            ©Claudio Majorana
Spostandoci verso sud est si arriva in via Cisterna del Follo, 10 dove si è riaperta la caserma 'Pozzuolo del Friuli, enorme edificio nel centro della città, inaugurata nel 1930 e chiusa dal 1997. Gli spazi della caserma, e la cavallerizza, ospitano alcune mostre e la seconda biglietteria del festival. È la novità dei luoghi della terza edizione, è il futuro che con la fotografia si riaccende, anche solo per sei giorni all'anno.
In questa sede la fa da padrone Francesco Cito con l’ottimo lavoro “Il muro di Israele”, scatti in bn che raccontano la barriera difensiva che divide Israele ed i territori palestinesi, un muro che è stato eretto per acquisire altro territorio oltre il confine, 13 km al di là, per cui non ci sono più strade, ma percorsi alternativi che durano ore, non scuole o ospedali, infiniti controlli per passare da una parte all’altra del muro, però non ci sono più kamikaze.
Francesco Cito mi ha detto che ha un certo amore per quel territorio sia Israele che Palestina, ma per lui la cosa peggiore sono tutte le religioni;   mi ha raccontato che mentre faceva gli scatti lì, ha sempre spiegato cosa stesse facendo ed ha fatto due mostre in Palestina.
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                                                                              ©Francesco Cito
Un’altra buona esposizione è quella di Fabio Sgroi “Post Euphoria. Post Europa” un viaggio iniziato più di venti anni fa in quattordici paesi dell’Europa dell’Est, rigorosamente a pellicola in bn; mentre il percorso “Getting closer, becoming mother” di Elinor Carucci dal 1993 al 2012 è noioso e poco pertinente, con grandi foto personali, autoritratti che non ti coinvolgono e lasciano il tempo che trovano e per me devono essere rigorosamente private, non sono di pubblico dominio.
Eugenio Grosso ci propone “Kurdistan memories” un interessante progetto a colori di questo giovane fotografo che ha viaggiato per sei mesi in Iraq nelle aree abitate dalla popolazione curda, effettuando un ben riuscito reportage; mentre Zoe Paterniani con “Discovery” ci porta in Medio Oriente con fotografie sovrapposte, che si possono sollevare.
Interessante il lavoro fatto dagli studenti del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara con cinque scatti per un futuro possibile, alla ricerca di una città in divenire per tredici alunni che restituiscono il loro viaggio futuro.
Attraversando l’area scoperta dietro alla Caserma si arriva alla Cavallerizza “Pozzuolo del Friuli”, in via Scandiana, 18 un immenso capannone in stile liberty dove è esposta la particolare mostra “Sentinelle” di Claudia Gori, vincitrice del premio Voglino 2018 come miglior portfolio proprio con questo progetto, in cui la fotografa dà voce a persone che soffrono di ipersensibilità ai campi magnetici, circa il tre per cento della popolazione mondiale, con grandi fotografie a colori di forte impatto emotivo ed un accompagnamento sonoro decisamente ingombrante.
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                                                                            ©Claudia Gori
E per finire in bellezza la mostra nel centro di Ferrara “Displacement”, 10 anni dopo L'Aquila in un abbraccio che da Ferrara arriva a L'Aquila, due città unite da ricordi comuni: un sisma, lo spaesamento innescato, la mostra con fotografie di Giovanni Cocco e i testi di Caterina Serra, con teli cerati sospesi in via Garibaldi, ben inseriti nel contesto delle case in cotto, che racconta come hanno vissuto il post terremoto cittadini della capitale abruzzese, perché c'è ancora bisogno di chiedersi, quale sia il peso dei cittadini sulle città che abitano, per accorgersi di quanto gli abitanti abbiano sempre meno a che fare con i luoghi che li ospitano. “Nel cielo del centro storico di Ferrara, fino al 28 aprile, ci sono persone, anime, vite scosse che vogliono” solo riconoscersi, finalmente, dopo dieci anni di spaesamento: ascoltiamole”.
Inoltre gli ospiti di Riaperture 2019: Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Francesco Zizola ed altri ancora, il Caffè con gli autori, altra novità del festival negli hotel della città al sabato e la domenica alle ore 10, appuntamento davanti a una tazza di caffè, per dialogare con i fotografi e ospiti di Riaperture. Prenderanno un caffè:  Fabio Sgroi, Zoe Paterniani, Marta Viola, Francesco Zizola, TerraProject, Eugenio Grosso ed Edicola 518.
Ecco le letture portfolio di Riaperture Photofestival Ferrara 2019: Francesco Zizola (World Press Photo), Claudia Gori (Premio Voglino 2018), Silvia Taletti (Art Director gruppo editoriale Sprea), Giada Storelli (redattrice Il Fotografo), Rocco Rorandelli (TerraProject), Teodora Malavenda – Yourpictureditor (photo consultant e curatrice).
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Per informazioni: https://riaperture.com -  [email protected]
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pietroguerravideo · 2 years ago
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I migliori ospedali italiani, nella «classifica» Agenas
I migliori ospedali italiani, nella «classifica» Agenas
Humanitas di Rozzano (Milano) e Umberto I di Ancona premiati per i risultati ottenuti in 6 aree cliniche su 7. L’ospedale Del Mare di Napoli primo nel trattamento degli infarti source
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telodogratis · 2 years ago
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Le opposizioni in allarme: "Sul Covid premiati i No Vax"
Le opposizioni in allarme: “Sul Covid premiati i No Vax”
AGI – Bene la marcia indietro sulle mascherine negli ospedali, ma il quadro che si presenta dopo il varo del pacchetto di misure sul Covid da parte del governo genera preoccupazioni nell’opposizione. “Dare oggi ragione ai negazionisti del Covid, il peggior inizio possibile per il Governo Meloni”, dice Enrico Letta commentando le prime indiscrezioni sui provvedimenti attesi al Consiglio dei…
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total-manga · 4 years ago
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Heather Loenser, DVM sarà premiata al Global Pet Expo 2016
Consulente veterinario del personale dell'AAHA e collaboratore televisivo e radiofonico nazionale nominato il vincitore 2016 di "Excellence in Journalism and Outstanding Contributions to the Pet Industry Award" -Heather Loenser, DVM Greenwich, CT - L'American Pet Products Association (APPA) e la Pet Industry Distributors Association (PIDA) sono lieti di annunciare Heather Loenser, DVM, che nel 2016 ha ricevuto l'annuale Excellence in Journalism and Outstanding Contributions to the Pet Industry Award di Global Pet Expo.
Il dottor Loenser accetterà personalmente il premio giovedì 17 marzo 2016 a Orlando, in Florida, al Purina® Media Reception al Global Pet Expo. Questo evento esclusivo per i media si tiene in concomitanza con il Global Pet Expo, recentemente nominato Trade Show Executive's Greatest Show on Earth, che si terrà dal 16 al 18 marzo 2016 presso l'Orange County Convention Center. I partecipanti al Global Pet Expo includono rivenditori indipendenti di prodotti per animali domestici, distributori e acquirenti del mercato di massa, media e altre persone qualificate del settore degli animali domestici e non sono aperti al pubblico. Global Pet Expo è la più grande fiera annuale di prodotti per animali domestici al mondo.
Il dottor Loenser ha trascorso quasi un decennio a praticare la medicina veterinaria di emergenza, confortando i proprietari di animali domestici ei loro animali domestici nei loro momenti di maggiore crisi negli ospedali veterinari di emergenza, più recentemente nell'area metropolitana di New York. Nel 2015 è entrata a far parte dell'American Animal Hospital Association (AAHA) come consulente veterinario del personale in affari professionali e pubblici. In precedenza, era stata nel Consiglio di amministrazione dell'AAHA e di vari comitati con particolare attenzione all'etica e al benessere degli animali e ai social media. Inoltre, facilita seminari di comunicazione e gestione del dolore per veterinari e ha insegnato agli studenti tecnici pre-veterinari.
La sua passione per gli animali domestici e l'insegnamento ha portato anche a un altro aspetto della sua entusiasmante carriera. Come ospite ricercato in TV e radio, la dottoressa Loenser condivide la sua esperienza su una varietà di questioni con gli animali, comprese le ultime notizie, la medicina d'emergenza, il comportamento e i consigli sullo stile di vita. Ha collaborato spesso al TODAY Show e Fox News, così come Dr. Oz, Kelly & amp; Michael, Martha Stewart Radio, Meredith Vieira e la televisione locale a New York City, Filadelfia, New Jersey e Washington, D.C. È anche guest blogger in molti popolari siti di salute degli animali, parlando di un'ampia varietà di problemi di salute e benessere degli animali.
"Dr. Loenser non ha solo lavorato per educare altri professionisti del settore sulla salute degli animali, ma sta anche usando la sua posizione e la sua esperienza per condividere la sua conoscenza di importanti argomenti e problemi sanitari che i nostri animali domestici devono affrontare oggi, ai proprietari di animali domestici in tutto il paese ", ha affermato Andy. Darmohraj, vicepresidente esecutivo e COO dell'APPA. "Siamo entusiasti di onorarla al Global Pet Expo per tutto ciò che ha realizzato e contribuito al nostro settore".
L'annuale Excellence in Journalism and Outstanding Contributions to the Pet Industry Award di Global Pet Expo riconosce le persone nei media che hanno il potere di influenzare milioni di persone e di utilizzarlo per promuovere positivamente le gioie ei vantaggi della proprietà degli animali domestici. Che si tratti di mezzi di stampa, trasmissione o Internet, questi illustri premiati producono storie che mettono in luce la proprietà responsabile degli animali domestici e tutti i servizi, i prodotti e le attività entusiasmanti che rendono ancora più piacevole passare il tempo con i nostri animali domestici. I destinatari passati includono Xiomara González-Govea (Univision Network), Connie Wilson (riviste Modern Dog e Modern Cat), Sandy Robins (Today.com, MSNBC.com, Dog / Cat Fancy), Jill Rappaport, Victoria Stilwell, Rachael Ray, Ellen DeGeneres, il dottor Marty Becker (Vetstreet / Dr. Oz Show), Steve Dale (My Pet World / The Pet Minute), Gina Spadafori (autore / Pet Connection) e Janice Brown (The Tails Pet Media Group).
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novalistream · 5 years ago
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Pian piano viene fuori tutto. Ma tutto eh. Perché sapete cosa salta fuori oggi grazie ad un’inchiesta dell’Espresso a firma Fabrizio Gatti? Che quando è scoppiata la pandemia, la Lombardia non aveva sufficienti scorte sanitarie per un motivo: perché una delibera della giunta regionale aveva aumentato gli incentivi economici ai manager affinché tagliassero le scorte negli ospedali. Per questo motivo all'inizio non si è riusciti ad avviare uno screening di massa come in Veneto: le risorse erano state destinate ad altro. Agli stipendi dei manager. Per esser più precisi, parliamo della delibera numero XI/1681, votata il 27 maggio 2019 su proposta di Gallera da tutta la giunta (tutta!). Che indicavi ai manager sanitari gli obiettivi di “tenere sotto controllo le richieste di ordinativi da parte dei laboratori”, ossia tagliare centinaia di migliaia di euro ai laboratori degli ospedali di Lodi, Brescia, Milano. Quelli che poi si sarebbero ritrovati qualche mese dopo in guerra con le “scarpe di cartone”. In cambio di questo? Incentivi economici. Perché giustamente andavano premiati. Ecco. Ben oltre ogni retorica, stavolta si rimane davvero basiti. Ma poi la sorpresa scompare, e sale la rabbia. Ma tanta, tanta rabbia. Perché l'emergenza in Lombardia non è stata uno scherzo. E i soldi dati ai direttori generali nominati dalla politica locale potevano consentire di gestire meglio tutto. Potevano aiutare quella terra a non ottenere l’osceno primato di regione più colpita al mondo dal covid. E invece sono andati in busta paga ai manager. Mentre negli ospedali e nelle case a patire l'emergenza c’erano quelli che con le loro tasse avevano pagato quegli “incentivi”. E tutto questo fa incazzare, perdonateci il termine. Al di là dei colori politici, fa incazzare. Come bestie. E fa chiedere, davvero dal cuore, dallo stomaco e dalla testa una sola cosa. Che si è reso responsabile di questo ne risponda politicamente. E che lo faccia fino all’ultimo. (Leonardo Cecchi)
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ultimenotiziepuglia · 5 years ago
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sciscianonotizie · 7 years ago
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purpleavenuecupcake · 6 years ago
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Evviva la "manovra del cambiamento contro l'establishment e soprattutto dove non c'è posto per i capaci e meritevoli"
Ma dove sono finiti “i capaci e i meritevoli”? Di loro c’era traccia perfino nella Costituzione, ma non li vedo più, da nessuna parte. Nelle nomine, nelle assunzioni, nella vita pubblica, nella manovra economica, nei programmi di governo e di opposizione, perfino nei premi e nei criteri di giudizio. Leggo i beneficiari della Manovra del Popolo, vedo l’esultanza e sento le motivazioni: ci sono i bisognosi e gli inguaiati, come è giusto, ci sono perfino i vituperati immigrati, ma non c’è traccia di sostegno e riconoscimento a chi merita, a chi è capace. Vedo poi a ogni livello i curriculum, i linguaggi e i comportamenti dei nominati – ministri, presidenti, magistrati, direttori – e non trovo nessuna relazione tra il merito, la capacità, la competenza e il ruolo che coprono. Vedo i giovani da sostenere, col reddito di cittadinanza, e trovo ancora conferma: chi si è sacrificato per conseguire meritoriamente titoli di studi, per acquisire saperi ed esperienze, chi è bravo, chi ha cultura, chi è intelligente non è previsto, da nessuna parte. Se sei indietro, se non ce l’hai fatta, se non hai meriti o titoli, allora sei previsto nei piani. Se sei bravo no, pussa via. Poi chiediamo dove se ne vanno i migliori: vanno all’estero o vanno in paranoia, si scoraggiano, si devono perfino mascherare per sopravvivere, come i ricercatori di quel film carino, “Smetto quando voglio”. Devono fuggire o arrangiarsi perché qui non c’è posto, non c’è spazio per loro, nessuno li considera. Credetemi, non è un discorso rivolto solo ai grillini, che al momento sono i principali impresari di questa ondata e sono i testimonial viventi del non lavoro e dell’antimeritocrazia. Ma è un discorso che viene da lontano, viene dal ’68, dai lasciti del comunismo, del cattocomunismo e del sindacalismo, viene dalla sinistra radical e politically correct, investì pure l’Italia lottizzata e democristiana. E tocca ormai l’intero Paese, scassato e profondamente ingiusto, che a ogni livello scoraggia chi merita, ignora chi è bravo, dà torto a chi ha ragione, e si limita a predicare in favore di chi è considerato a vario titolo bisognoso. Anzi, i grillini, nella loro puerile irresponsabilità, almeno ci stanno provando sul serio, sono stati di parola. Si disegna una società in cui i meriti devono restare privati perché in pubblico non contano niente, anzi spesso contano contro. E il criterio vale ovunque. Qui, nel nome delle quote rosa e della parità, si deve assumere una donna, indipendentemente se sia poi più capace e meritevole del competitore. Là si affida l’incarico a chi è dalla nostra parte e non chi è bravo e lo merita. C’è poi la quota sacrosanta per i disabili e in generale per gli svantaggiati, c’è l’aiuto umanitario agli immigrati, ci sono i sostegni a chi ha sbagliato e deve rimettersi in carreggiata, ci sono i finanziamenti alle associazioni che tutelano le diversità, per esempio omosessuali. E la regola non vale solo in basso, si applica anche in alto: le candidature in parlamento, ma anche i riconoscimenti e i finanziamenti pubblici a livello artistico e letterario, cinema e teatro, sono riservati non ai migliori ma a chi racconta le cose ideologicamente corrette e trasmette messaggi ideologici conformi: razzismo e migranti, nazismo e antifascismo, omosessualità e femminismo. Perfino i premi letterari si adeguano a quel pre-requisito… Ma tra tante categorie protette, tanti temi privilegiati, tanti nominati, premiati per pura appartenenza politica (l’ultimo è il renziano al Csm) ci sarà per caso o per errore uno bravo, qualcuno capace e meritevole? Il metodo è diventato così generale che alla fine ha disegnato una classe dirigente scadente e abusiva, all’università, a scuola, negli ospedali, nei giornali, nei luoghi del potere e del sottopotere; una società guidata da palloni gonfiati o da droni asserviti. Una classe dirigente così poi merita di avere dipendenti parassiti, infedeli, assenteisti, fannulloni. Gli uni diventano alibi degli altri. Così la società precipita, decade, s’imbarbarisce. Mai che si dicesse di qualcuno; però è bravo, però è intelligente, però è capace, però merita. No, al più si fa il discorso inverso, si, sarà bravo però (come dire, non interessa saperlo) non è conforme, non rientra nelle quote, o semplicemente la sua capacità è un requisito che non vale, anzi non serve. In ogni senso. Con uno sforzo immane arrivo a capire il lato buono dell’ondata pauperista: è una distorsione dell’evangelico gli ultimi saranno i primi, e di altri precetti affini, come occuparsi della pecorella smarrita o clandestina, trascurando le altre. Capisco il soccorso, ma in una società giusta e ben fatta, dovrebbe essere il correttivo, il paracadute per chi non ce la fa; invece qui è diventato la norma, il canone, la legge, il criterio universale di selezione perfino della classe dirigente. Chi merita e chi è capace non è nemmeno contemplato. Capirei che s’invocassero come un tempo le pari opportunità delle condizioni di partenza. Ma qui siamo oltre l’equità, all’egualitarismo becero. Allora torno alla manovra del popolo e alle manovre delle oligarchie, che convergono proprio in quel punto: non premiare mai i migliori, i capaci, i meritevoli. Non so che effetti darà allargare il buco del deficit, che ritorsioni subiremo dall’Unione europea, dai mercati, dai potentati, oltre il boicottaggio interno. Ma arrivo a dire che il danno peggiore, perfino più grave del debito, è questo: una società che calpesta quel primario criterio di giustizia, che scoraggia i capaci e meritevoli, finisce male. Dico ai migliori: fate bene ad andarvene, fate bene a nascondervi, fate bene a nutrire sfiducia. Qui non c’è posto per voi, coi grillini o con la sinistra. Siete voi i nuovi clandestini senza diritto di soggiorno. MV, Il Tempo 29 settembre 2018 Read the full article
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sardegnadies · 7 years ago
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Due bollini rosa all’Aou di Sassari
Premiati da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, gli ospedali “in rosa”. La recente apertura della breast unit conferma la politica interna
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glinformati-blog · 7 years ago
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Ospedali a misura di donne: 306 premiati con il ‘bollino rosa’ - GLI INFORMATI
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allnews24 · 7 years ago
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Sanità a cinque stelle: due ospedali del ravennate ottengono il "Bollino Rosa"
Sanità a cinque stelle: due ospedali del ravennate ottengono il “Bollino Rosa”
Maria Cecilia Hospital di Cotignola e San Pier Damiano Hospital di Faenza sono stati premiati da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, per il loro contributo nel fornire servizi di qualità dedicati alle patologie femminili, riservando particolare ai percorsi personalizzati di prevenzione, diagnosi e cura. Entrambi gli ospedali hanno ricevuto un Bollino Rosa per il loro impegno…
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