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#oscar malavita
chez-mimich · 7 years
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AMMORE E MALAVITA
E certo che fare la parodia di “Si vive solo due volte” in qualcosa a metà tra il film d’azione e il musical in dialetto napoletano non era impresa da poco, eppure ci sono riusciti magnificamente Marco e Antonio Manetti (Manetti Bros.) in “Ammore e malavita”. Presentato all’ultimo Festival di Venezia, il fim è egregiamente interpretato, tra gli altri, da Claudia Gerini e Giampaolo Morelli, e ha tutte le carte in regola per sbancare il botteghino come si dicono quelli che di cinema se ne intendono. Vicenda intricata che vede un boss napoletano del mercato del pesce fingersi morto per poter cambiare vita, lasciando libero il campo alle due “body guard” che dopo essersi giurati fedeltà reciproca finiscono col combattersi spietatamente anche a causa di Fatima che ha rubato il cuore ad una delle guardie del corpo, Ciro. Ma al di là della vicenda piuttosto avvincente, la piacevolissima sorpresa è scoprire che anche nel cinema italiano, finalmente, sta emergendo qualche talento vero come i fratelli Manetti che si cimentano con un genere come il musical cinematografico che in Italia non ha mai avuto fortuna. “Ammore e malavita” è un piccolo capolavoro del genere che riesce ad unire ilarità e dramma come pochi film hanno saputo fare, musical molto più avvincente e godibile della prevedibile e un po’ stereotipata vicenda del tanto osannato “La La Land” di Damien Chazelle che, vale la pena ricordarlo, ebbe la “nomination” a quattordici Oscar. Apprezzabile anche la capacità di trattare con la giusta ironia temi, quali la camorra e la Napoli delle famigerate “vele” di Scampia, spesso al centro di uno stucchevole cinema di denuncia appiccicaticcio e retoricamente insulso. Nota di merito particolare per Giampaolo Morelli (celebre presso il pubblico televisivo nei panni dello strampalato ispettore Coliandro), per la sua interpretazione credibile e appassionata , così come non può passare sotto silenzio l’azeccatissima colonna sonora composta da Aldo De Scalzi. Una bella e fresca sorpresa dal cinema italiano.
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paoloxl · 7 years
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È il 17 giugno del 1983 quando Tortora, accusato di reati gravissimi e infamanti (spaccio, detenzione, uso di sostanze stupefacenti, affiliazione alla camorra), viene arrestato e inizia un lungo calvario che lo conduce a prematura morte. Di questa vicenda sappiamo molto, quasi tutto. Manca, tuttavia, a tanti anni da quei fatti, la risposta alla quinta delle classiche domande anglosassoni che dovrebbero essere alla base di un articolo: «perché?». Alla ricerca di una soddisfacente risposta, si affonda in uno dei periodi più oscuri e melmosi dell’Italia di questi anni: il rapimento dell’assessore all’urbanistica della Regione Campania, il democristiano Ciro Cirillo da parte delle Brigate Rosse di Giovanni Senzani, e la conseguente, vera, trattativa tra Stato, terroristi e camorra di Raffaele Cutolo. Il cuore della vicenda è qui. Sono le 21.45 del 27 aprile 1981 quando le Brigate Rosse sequestrano Cirillo. Segue una frenetica, spasmodica trattativa condotta da esponenti politici della Dc, Cutolo, uomini dei servizi segreti per “riscattarlo”. Per lui si fa quello che non si volle fare per Aldo Moro. Viene chiesto un riscatto, svariati miliardi. Il denaro viene trovato. Durante la strada una parte viene trattenuta non si è mai ben capito da chi. Anche in situazioni come quelle c’è chi si prende la “stecca”. A quanto ammonta il riscatto? Si parla di circa cinque miliardi. Da dove viene quel denaro? Raccolto da costruttori amici. Cosa non si fa, per amicizia! Soprattutto se poi c’è un “ritorno”. Il “ritorno” si chiama ricostruzione post-terremoto, i colossali affari che si possono fare; la commissione parlamentare guidata da Oscar Luigi Scalfaro accerta che la torta era costituita da oltre 90mila miliardi di lire. Avessero dato un miliardo a ogni terremotato, sarebbero rimasti dei soldi. La ricostruzione è stata fatta solo in parte, e male; e il denaro è evaporato in mille rivoli. Questo il contesto. Ma quali sono i fili che legano Tortora, Cirillo, la camorra, la ricostruzione post-terremoto? Ripercorriamoli qui i termini di una questione che ancora “brucia”. Cominciamo col dire che Tortora era un uomo perbene, vittima di un mostruoso errore giudiziario; che il suo arresto costituisce per la magistratura e il giornalismo italiano una delle pagine più nere e vergognose della loro storia. «Cinico mercante di morte», lo definisce il pubblico ministero Diego Marmo; e aggiunge che più cercavano le prove della sua innocenza, più emergevano elementi di colpevolezza. Le abbiamo viste. Giovanni Pandico, un camorrista schizofrenico, sedicente braccio destro di Raffaele Cutolo: lo ascoltano diciotto volte, solo al quinto interrogatorio si ricorda che Tortora è un camorrista. Pasquale Barra detto ‘o nimale: in carcere uccide il gangster Francis Turatello e ne mangia l’intestino… Con le loro dichiarazioni, Pandico e Barra danno il via a una valanga di altre accuse da parte di altri quindici sedicenti “pentiti”: curiosamente, si ricordano di Tortora solo dopo che la notizia del suo arresto è diffusa da televisioni e giornali. Arriviamo ora al nostro “perché?” e al “contesto”. A legare il riscatto per Cirillo raccolto dai costruttori, compensati poi con gli appalti e la vicenda Tortora, non è un giornalista malato di dietrologia e con galoppante fantasia complottarda. È la denuncia, anni fa, della Direzione antimafia di Salerno: contro Tortora erano stati utilizzati «pentiti a orologeria»; per distogliere l’attenzione della pubblica opinione dal gran verminaio della ricostruzione del caso Cirillo, e la spaventosa guerra di camorra che ogni giorno registra uno, due, tre morti ammazzati tra cutoliani e anti-cutoliani. Fino a quando non si decide che bisogna reagire, fare qualcosa, occorre dare un segnale. È in questo contesto che nasce “il venerdì nero della camorra”, che in realtà si rivelerà il “venerdì nero della giustizia”: 850 mandati di cattura, e tra loro decine di arrestati colpevoli di omonimia, gli errori di persona. Nel solo processo di primo grado gli assolti sono ben 104… Documenti ufficiali, non congetture. Come un documento di inquietante efficacia, l’intervista che feci per il TG2 con la figlia di Enzo, Silvia: Quando suo padre fu arrestato, oltre alle dichiarazioni di Panico e Barra cosa c’era? «Nulla». Suo padre è mai stato pedinato, per accertare se davvero era uno spacciatore, un camorrista? «No, mai». Intercettazioni telefoniche? «Nessuna». Ispezioni patrimoniali, bancarie? «Nessuna». Si è mai verificato a chi appartenevano i numeri di telefono trovati su agende di camorristi e si diceva fossero di suo padre? «Lo ha fatto, dopo anni, la difesa di mio padre. È risultato che erano di altri». Suo padre è stato definito cinico mercante di morte. Su che prove? “Nessuna”.Suo padre è stato accusato di essersi appropriato di fondi destinati ai terremotati dell’Irpinia. Su che prove? «Nessuna. Chi lo ha scritto è stato poi condannato». Qualcuno le ha mai chiesto scusa per quello che è accaduto? «No». Nessuno dei “pentiti” che ha accusato Tortora è stato chiamato a rispondere delle sue calunnie. I magistrati dell’inchiesta hanno tutti fatto carriera. Enzo Tortora da quella vicenda non si è mai completamente ripreso. Stroncato da un tumore ha voluto essere sepolto con una copia della Storia della colonna infame, di Alessandro Manzoni. Sulla sua tomba un’epigrafe, dettata da Leonardo Sciascia: «Che non sia un’illusione». Questo è Enzo Tortora dopo che una assurda accusa lo trasforma da grande a giornalista a grande spacciatore di droga, da uomo di cultura a uomo di malavita: un errore giudiziario per il quale nessuno ha pagato. Anzi i suoi “carnefici” hanno fatto tutti carriera. Una storia che avrebbe dovuto far pensare e invece pare non abbia insegnato nulla Oggi Tortora è diventato un assioma e per un imputato dire “io come Tortora” è molto più efficace che dire “io sono innocente”. Lo hanno detto in tanti, forse troppi, e questa volta anche berlusconi : “Io sono innocente, spero dal profondo del cuore, lo siate anche voi” ha recitato dal palco di Brescia, citando Tortora ma pensando alla Boccassini. Così Gaia Tortora, figlia di Enzo, risponde su Twitter alle parole di Silvio Berlusconi che nel suo intervento a Brescia «Sono allibita, paragone inaccettabile»«Ero preparata. Caro Silvio, mio padre era un’altra storia. Un’altra persona. Ognuno risponde alla sua coscienza. No strumentalizzazioni»
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fashioncurrentnews · 7 years
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David di Donatello 2018: i vincitori e il red carpet
“La grande festa del cinema italiano” con queste parole il magister cerimonae Carlo Conti ha voluto riassumere i David di Donatello che sono andati in scena ieri sera. Una celebrazione del cinema tricolore e dei suoi protagonisti, a volte ridotta esclusivamente alla dicitura di “Oscar Italiani” (laddove il bisogno di un paragone, spesso, denuncia un leggero senso di inferiorità) che però, ancora una volta, ha fortunatamente portato alla luce opere a volte sommerse dai grandi blockbuster d’importazione. Una cerimonia che quest’anno ha visto protagoniste soprattutto le donne tanto con la presenza sul red carpet, e all’inizio della manifestazione, di Dissenso Comune (iniziativa per la lotta alle discriminazioni di genere e alle molestie), quanto nei numerosi interventi che hanno arricchito la serata a partire dal monologo di Paola Cortellesi.
Altra protagonista della serata è stata Napoli, città raccontata e dipinta dalle opere che hanno trionfato a questi 62esimi David. Dal grande film di animazione Gatta Cenerentola (premiato per i Migliori Effetti Digitali e Miglior produttore) al trionfo di Ammore e Malavita dei Manetti Bros. che ha conquistato cinque statuette tra cui quella di Miglior Film e Miglior Attrice Non Protagonista (andata a Claudia Gerini): è la città partenopea, con le sue contraddizioni e la sua bellezza senza tempo, quella che davvero esce vincitrice da questa stagione cinematografica.
Per quanto riguarda i premi per la recitazione, Jasmine Trinca è stata insignita del premio come migliore attrice mentre il corrispettivo maschile è andato a Renato Carpentieri. La giuria dei David ha poi eletto Dunkirk di Christopher Nolan come migliore Film Straniero, mentre il premio come miglior regista esordiente, consegnato da Steven Spielberg (premiato con il David D’Onore insieme a Diane Keaton), è stato vinto da Donato Carrisi per La ragazza nella nebbia.
Ecco qui di seguito tutti i premi dei David Di Donatello 2018.
Miglior film Ammore e Malavita, regia di Manetti Bros.
Miglior film straniero Dunkirk di Christopher Nolan
Miglior film dell’Unione Europea The Square di Ruben Östlund
Miglior regista Jonas Carpignano per A Ciambra
Miglior regista esordiente Donato Carrisi per La ragazza nella nebbia
Migliore attrice protagonista Jasmine Trinca per Fortunata
Miglior attore protagonista Renato Carpentieri per La Tenerezza
Migliore attrice non protagonista Claudia Gerini per Ammore e malavita
Migliore attore non protagonista Giuliano Montaldo per Tutto quello che vuoi
Miglior documentario La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma dell’Olio
Miglior cortometraggio Bismillah di Alessandro Grande
Migliore sceneggiatura originale Susanna Nicchiarelli per Nico, 1988
Migliore sceneggiatura non originale Fabio Grassadonia e Antonio Piazza per Sicilian ghost story
Miglior produttore Luciano Stella e Maria Carolina Terzi per Gatta Cenerentola
Migliore autore della fotografia Gian Filippo Corticelli per Napoli velata
Migliore musicista Pivio & Aldo de Scalzi per Ammore e Malavita
Migliore canzone originale “Bang Bang” di Pivio & Aldo de Scalzi, Nelson, Serena Rossi, Franco Ricciardi e Giampaolo Morelli per Ammore e Malavita
Migliore scenografo Ivana Gargiulo e Deniz Gokturk Kobanbay per Napoli velata
Migliore costumista Massimo Cantini Parrini per Riccardo va all’inferno
Migliore truccatore Marco Altieri per Nico, 1988
Migliore acconciatore Daniela Altieri per Nico, 1988
Migliore montatore Affonso Gonçavales per A Ciambra
Migliore suono Adriano di Lorenzo, Alberto Padoan, Marc Bastien, Eric Grattepain e Franco Piscopo per Nico, 1988
Migliori effetti digitali Mad Entertainment per Gatta Cenerentola
David Giovani Francesco Bruni per Tutto quello che vuoi
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universalmovies · 7 years
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David di Donatello 2018 - Ecco la lunga lista dei vincitori
David di Donatello 2018 – Ecco la lunga lista dei vincitori
Nella serata appena passata sono stati assegnati i 62esimi David di Donatello, i cosiddetti premi Oscar italiani promossi dall’Accademia del Cinema Italiano. A dominare la cerimonia di premiazione, andata in onda per l’occasione su Rai 1 e Rai Movie, è stato Ammore e Malavita, il film dei Manetti Bros è infatti risultato il Miglior Film, ma durante la serata ci sono stati premi anche per Gatta…
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sciscianonotizie · 7 years
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pangeanews · 5 years
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“Arancia meccanica” fa ancora male. Malcolm McDowell racconta la gloria e l’ultraviolenza a 20 anni dalla morte di Kubrick
Quando si spiega, la rappresentazione diventa ramanzina, l’opera si fa paternale. Nella fatidica articolessa sul Los Angeles Times Anthony Burgess parla di Arancia meccanica così: “La mia parabola e quella di Kubrick vogliono affermare che è preferibile un mondo di violenza assunta scientemente – scelta come atto volontario – a un mondo condizionato, programmato per essere buono o inoffensivo… Se Arancia Meccanica, così come 1984, rientra nel novero dei salutari moniti letterari – o cinematografici – contro l’indifferenza, la sensibilità morbosa e l’eccessiva fiducia nello Stato, allora quest’opera avrà qualche valore”.
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Evidentemente, il problema è più ampio. Lo Stato esiste come forma coercitiva: costringe a non fare delle cose. Se uccidi chi ti sta antipatico, lo Stato, a cui è demandato il potere della sicurezza di tutti, ti punisce, ti mette in carcere. Il compito dello Stato è far sì che siano tutti buoni, che tutti convoglino la connaturata ferocia in altro ambito (i consumi, il lavoro, la sessualità). Lo Stato esiste perché non sappiamo difenderci da noi da forze travolgenti. A volte lo Stato può sopraffarci, può approfittare di noi.
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L’uomo è una macchina: può diventare, sotto costrizione, muovendo qualche rotella qui e qualche valvola là, buono? E poi: essere buoni significa semplicemente non dar fastidio al prossimo? Arancia meccanica esce nel 1962 e propone, con clamore di paradosso, il problema del male, anzi, della violenza. L’uomo ha il virus del violare: se non viola la propria natura – uscire di sé, spaccarsi, rompersi, corrompersi per essere altro – violenta quella altrui. Se non ha il coraggio di ulcerare se stesso, scoprendosi, ammazza gli altri, sperando di capirsi, lì, nell’atto d’offesa.
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Nel 1971 Stanley Kubrick costruisce una sceneggiatura dal romanzo di Burgess e gira il suo film più sconvolgente. Entrambe le opere – libro e film – conservano una potenza provocatoria assoluta. Arancia meccanica è ancora ‘di moda’: il rischio dell’opera è che ogni interpretazione è pertinente – o impertinente. Non si può aggiustare il tiro di un’opera che è un pugno in faccia.
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Quest’anno sono i 20 dalla morte di Kubrick – che ha vinto il suo unico Oscar 50 anni fa, per i ‘Migliori effetti speciali’ in 2001: Odissea nello spazio – e in UK si torna a strologare di Arancia meccanica. Sul Guardian ci torna sopra Malcolm McDowell, che ribadisce l’ovvio: “Fare questo film mi ha precipitato nella storia del cinema. Ogni nuova generazione lo riscopre, non tanto per la violenza in sé, vecchia storia rispetto all’oggi, quanto per la violenza psicologica. Quel dilemma, sulla libera scelta dell’uomo, è ancora attuale”.
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McDowell, imprigionato nel ruolo di Alex, non era esattamente uno sconosciuto all’epoca. Nel 1968 aveva 25 anni e un film pazzesco all’esordio, Se… di Lindsay Anderson, che ritrae un gruppo di studenti – capeggiati dal folle Malcolm – che dai tetti di una scuola fan fuori coetanei e prof. Il film ottenne una palma a Cannes, nel 1969, attirando l’attenzione di Kubrick. “Aveva messo da parte il suo adattamento del romanzo di Burgess. Poi vide Se…, in cui, in fondo, interpreto una ennesima vittima dell’istituzione, toccò la moglie e disse, ‘Abbiamo trovato Alex’”.
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Kubrick sembra stritolare Artaud: la società – costume, legge, coercizione imposta attraverso il tribunale e la scuola, un piccolo tribunale – ti suicida. O ti fa assassino. E se, al contrario, ti facesse artista, poeta?
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McDowell sulla ‘cura Kubrick’: “Ho passato nove mesi con lui, prima di iniziare a girare, guardando film violenti ogni giorno. Erano film davvero orribili: campi di sterminio, corpi in cataste. Pensava di usarli come trattamento, nella sequenza in cui Alex è in terapia. Interpretando Alex, avevo in mente Laurence Olivier che fa Riccardo III – d’altronde, il Nadast parlato dai drughi è davvero shakespeariano”.
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Dettagli feticisti per fanatici. Guanti bianchi e parapalle di Alex & Co. sono frutto del caso. “Quando ho chiesto a Stanley come dovevamo vestirci lui mi fa, ‘cos’hai in macchina?’. Avevo una borsa da cricket con i guanti bianchi, che ho indossato, e il protettore inguinale. Stanley esulta, ‘indossalo!, ma dall’esterno’. Stanley era solito dire di non sapere cosa voleva, essendo certo di ciò che non voleva”.
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Dettagli per cineasti. La scena della violenza nella villa patrizia, privata, con musichetta in sottofondo, è frutto della frustrazione. “La scena della violenza di gruppo in villa ci ha paralizzato a lungo. Abbiamo cambiato i mobili, le attrici, per giorni. Poi Stanley mi ha chiesto, ‘puoi ballare?’. Ero devastato dalla noia, così sono saltato in piedi, ho messo Singin’ in the Rain e con quel ritmo ho cominciato a prendere a calci lo scrittore. Stanley si è messo a ridere così forte che lacrimava. Una volta a casa, ha acquistato i diritti per usare la canzone”.
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Ovviamente, un lavoro del genere devasta lo spettatore tanto quanto ha squarciato gli interpreti. “Ne uscii distrutto. Terminate le riprese, ho guidato fino in Cornovaglia, ho passato un paio di settimane a viaggiare, camminando in brughiera. Il film fu un successo. Era un’opera enorme, ben più grande di un film che racconta la violenza sociale. Dopo un anno, Stanley e la sua famiglia hanno ricevuto lettere con minacce di morti e la polizia gli consigliò di ritirare il film – cosa che ha fatto, ma solo nel Regno Unito. D’altronde, tutti quelli che dovevano vederlo, lo avevano visto”.
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Un’opera meravigliosa è giustificata di per sé, indipendentemente da ciò che narra? Un’opera è essenzialmente forma, i giudizi li lasciamo a censori, al cementificio delle opinioni.
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Burgess faceva finta di prendere le distanze dal libro – “non mi piace come gli altri che ho scritto: l’ho conservato fino a poco fa in un barattolo chiuso; marmellata, su una mensola, mica un’arancia nel piatto”. In realtà, Arancia meccanica – titolo interessante per la sua astrusità – è un lavorio nell’etica del linguaggio. Il pretesto che chiarifica in parte l’invenzione del Nadast, la lingua di Alex & Co., è un viaggio a Leningrado compiuto da Burgess nel 1961, “quando era raro che un cittadino britannico, durante la Guerra Fredda, potesse recarsi in Unione Sovietica, per questo Burgess è spesso scambiato per una spia… In preparazione al viaggio, Burgess, come aveva fatto per il servizio coloniale in Malesia negli anni Cinquanta, imparò la lingua. ‘Un professionista della letteratura deve mostrare interesse per la materia prima della propria altre, il linguaggio’, scrive. Oltre al russo, il Nadast si nutre di altre fonti, il cockney, lo slang della malavita britannica, l’inglese di Shakespeare e degli elisabettiani, il gergo dei militari, la lingua malese familiare a Burgess” (in A Clockwork Orange and Nadast). Il romanzo di Burgess è stato pubblicato da Einaudi, in Italia, 50 anni fa, nel 1969, da Floriana Bassi. Forse è lecita una nuova traduzione. In UK, intanto, torna il film in sala e al Design Museum di Londra, dal 26 aprile al 15 settembre, è in atto una mostra celebrativa, Stanley Kubrick: The Exhibition. Come sempre, ciò che urta diventa materia di studio, un sofà intellettuale. (d.b.)
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tmnotizie · 6 years
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SAN BENEDETTO – Per il ciclo “Incontri con l’Autore Autunno Primavera 2018/2019” Pierluigi Celli presenterà il libro “La Stagione delle Nomine“, domani  sabato 16 alle ore 18 presso la Sala della Poesia Palazzo Piacentini. Conversa con l’ autore Gianni Balloni. L’ evento organizzato da I Luoghi della Scrittura e dalla Libreria La Bibliofila con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione comunale e della Regione Marche.
“La stagione delle nomine , nella forma del romanzo giallo, racconta le trame delle nomine ai vertici delle imprese statali, vicende che ho vissuto direttamente e che conosco bene.”  Partiti politici, servizi segreti, Vaticano, malavita, tutti in gioco per decidere le nomine ai vertici delle più grandi aziende dello Stato.
In campo ci sono soldi, potere, influenza e la sopravvivenza di una classe dirigente ormai bollita. È tempo di cambi al vertice delle aziende di Stato e Roma, come d’abitudine in questi frangenti, impazzisce come una maionese andata a male. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, ma il gioco, questa volta, va troppo oltre. La decisione di non confermare l’amministratore delegato di un grande gruppo si rivelerà improvvida, lasciando tra le mani dei politici il cadavere del dirigente destinato alla sostituzione, ritrovato impiccato in una pensioncina del Sud.
Chiamato a dirimere questo puzzle maleodorante, tra le trame di salotti ormai decrepiti, i tentativi di ritrovare spazio di qualche eminenza vaticana e l’emergere di brandelli di vecchi apparati di sicurezza del grande partito dei lavoratori, è il commissario Guglielmi. Uomo forgiato dalla montagna e alla guida di una squadra molto variegata, è costretto a navigare tra mille insidie, ma è capace di resistere sostenuto da un intuito affinato, ascoltando molto e giudicando poco.
L’irrompere di un secondo delitto aprirà scenari inquietanti su complicazioni che rimandano a forze opache di una vera malavita che gioca in proprio approfittando degli spazi aperti dalla insipienza politica. Nel risolvere l’intrigo a dispetto dei tanti che hanno fatto a gara per fermarlo, Guglielmi non può che riflettere sulle miserie a cui è stato condotto il paese da un ceto dirigente approssimativo e arrogante.
Pier Luigi Celli (Verucchio, 8 luglio 1942) non ha mai avuto peli sulla lingua e sa molte cose che possono servire per capire la società e la politica italiane. È stato direttore generale dell’Università Luiss “Guido Carli” di Roma e della Rai, direttore centrale di UniCredit, membro dei consigli di amministrazione di Hera, Adr, Bat e Unipol, presidente dell’Enit dal 2012 al 2014 (quando si è dimesso). Dal luglio 2014 al dicembre 2016 ha ricoperto la carica di senior advisor dell’amministratore delegato di Poste Italiane. Oggi è presidente di Sensemakers e membro del cda Illy.
Ha scritto moltissimi libri con vari editori, da Sellerio a Mondadori, Aliberti, Piemme, Fazi, Sperling & Kupfer. EcCo alcuni suoi successi: “ Breviario di cinismo ben temperato” (presentazione di Domenico De Masi, Fazi 2002), “ Comandare è fottere: manuale politicamente scorretto per aspiranti carrieristi di successo” (Mondadori 2008; Oscar bestsellers 2010), Coraggio, don Abbondio (Aliberti 2009), “ La generazione tradita: gli adulti contro i giovani” (Mondadori 2010), “ Il cuore ha le sue ragioni” (Piemme 2011), “ L’impresa vista dai perdenti” (Aliberti 2011).
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senzalinea-blog · 6 years
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Al Bellini Gassmann racconta la Napoli degli anni 80 in Fronte del Porto
Al Bellini Gassmann racconta la Napoli degli anni 80 in Fronte del Porto
Fino al 25 Novembre al Teatro Bellini di Napoli sarà in scena “Fronte del Porto“, adattamento teatarale del celebre film di Elia Kazan che nel lontano 1954 portò a casa ben otto Oscar, consacrando un giovane Marlon Brando. Alessandro Gassmannriadatta quello che nasce come un romanzo d’inchiesta, nella Napoli degli anni 80, dove la malavita organizzata controllava le zone portuali, scandendone…
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itsnerdpool-blog · 6 years
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I 5 film che non devi perdere a luglio
Nuovo Articolo https://www.nerdpool.it/2018/07/01/i-5-film-che-non-devi-perdere-a-luglio/
I 5 film che non devi perdere a luglio
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Metà anno è andato, ca se fait, luglio ci apre il suo sipario e noi fugaci come delle anguille gli scrutiamo nell’intimo per conoscere: I 5 film che non devi perdere a luglio.
Cercheremo come al solito di proporre temi più eterogenei possibili, rivolgendoci a Cinema addicted di qualsiasi genere.
  Stronger (4 luglio)
15 aprile 2013 Boston, Massachusetts. Due ordigni esplosivi vengono fatti brillare nei pressi della linea di arrivo della maratona più celebre degli ultimi anni.
Jeff Bauman aspetta la sua ormai ex fidanzata Erin al traguardo per tentare di riconquistarla. Il loro rapporto, dettato da molti tira e molla, era arrivato ad un punto morto. Il solito bivio della vita che ti porta a finire all’ospedale con due gambe in meno a causa della politica del terrore portata avanti da dei presunti estremisti che vogliono imporre “I loro metodi”.
David Gordon Green dirige Jake Gyllenhaal e Tatiana Maslany nel dramma che porta pellicola su telo le vere avventure di Jeff Bauman, vittima prima degli attentatori diventato simbolo della lotta all’estremismo Islamico.
Il film rappresenterà tutte le sfaccettature, pubbliche e non, della storia di Jeff e Erin che trovano una rinascita dopo la morte.
  Estate 1993 (5 luglio)
A seguito della morte dei propri genitori, Frida, una bimba di sei anni lascia Messi e compagni nella capitala catalana per trasferirsi dagli zii di campagna (genitori dei membri della famosa band italiana).
Nella sua nuova famiglia adottiva dovrà imparare a sottostare a dei ritmi vitali diversi e i nuovi genitori dovranno essere capaci di farla sentire apprezzata, a casa.
Oltre le ovvie differenze territoriali la nuova vita di Frida la mette di fronte una sfida sotto forma di sorellina di tre anni.
Dal rapporto con l’infante Frida ricaverà molte emozioni ma su tutte proverà la lancinante presenza della gelosia. Il processo mentale che la porta a pensare che la sua unica possibilità sia la fuga incombe dietro l’angolo. Sarà necessario lo sforzo di tutto il nuovo agglomerato familiare per far si che si crei una famiglia eterogeneamente felice.
Diretto da Carla Simón, Estate 1993 è la cartuccia sparata dalla Spagna per vincere la statuetta d’oro all’ultima edizione degli Oscar. Premio poi finito in Cile per “Una donna fantastica”.
  Luis e gli alieni (11 luglio)
Prendiamo un sospiro di sollievo e lasciamoci cullare dalla proposta animata del mese: “Luis e gli alieni”.
Luis è un ragazzino di dodici anni destinato a un collegio diretto da una sadica istruttrice. Un giorno il ragazzo fa la conoscenza di tre simpatici alieni diretti sulla terra per l’acquisto di un materassino massaggiante imperdibile.
L’esilarante gruppo transumanoide cercherà di risolvere i problemi tutti evitando il colleggio a Luis e facendo ritrovare la via di casa agli extra terrestri.
Diretto da Christoph e Wolfgang Lauenstein, la produzione tutta nord europea promette grasse e spensierate risate.
  La scelta impossibile (26 luglio)
Una volta definire un film di genere italiano significava immaginarsi registi all’avanguardia pronti a stupire il mondo con le nuove produzione nel quale i divi di Hollywood sgomitavano per esserci. Oggi l’oblio del cinema di genere italiano si riferisce all’aspetto per il quale l’Italia porta la bandiera nella visione collettiva mondiale. La malavita.
Eccoci dunque con la proposta italiana del mese che mette in atto la scelta di Ivan Coletta di diventare collaboratore di giustizia.
Il lungo processo interiore, che lo porterà alla scelta di collaborare con le forze dell’ordine per sgominare la sua ex banda malavitosa, lo porrà di fronte un bivio. Pillola rossa o pillola blu? Bianconiglio oppure dimentichiamo tutto? Una decisione che pare essere “La scelta impossibile”.
  Ocean’s 8 (26 luglio)
Gary Ross pronto a portare in scena un cast tutto femminile tanto splendido quanto stellare. Debbie Ocean, sorella di Danny, assieme un gruppo di compagne del crimine organizza il famoso colpo della vita. Quello totale, quello che o la va o la spacca.
L’obiettivo del colpo è il Met Gala di New York City più precisamente una vecchia conoscenza di Debbie: Claude Becker.
Lo spin-off della serie “Ocean’s” doveva mantenere un cast all’altezza della trilogia originale e vedrà impegnate nel gruppo malavitoso: Sandra Bullock, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway, Rihanna, Mindy Kaling, Sarah Paulson e Awkwafina.
Belle, scaltre e assetate di sangue. Sotto a chi tocca.
  Questo mese promette ansia, risate e adrenalina. Condividete con noi le vostre aspettative mensili qua sotto 😊
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jbwebtv · 6 years
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Tras lo sucedido en Capitán América: Civil War, Scott Lang (Paul Rudd), también conocido como el Hombre hormiga, debe lidiar a la par con las consecuencias de sus acciones como superhéroe y como padre. Mientras él intenta equilibrar su vida familiar y sus responsabilidades como Ant-Man, Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) y Hank Pym (Michael Douglas) necesitarán su ayuda para realizar una misión muy urgente. Scott tendrá, una vez más, que ponerse su traje y aprender a luchar junto a The Wasp para formar un equipo que logre destapar secretos de su pasado. Esta secuela de Ant-Man (2015) cuenta con guión del equipo formado por Andrew Barrer y Gabriel Ferrari. En esta segunda parte repite como director Peyton Reed (Di que sí, Abajo el amor). El reparto de actores está encabezado por Paul Rudd (Wet Hot American Summer: First Day of Camp, Si fuera fácil), Evangeline Lilly (El Hobbit: La batalla de los cinco ejércitos, En tierra hostil), Michael Douglas (Plan en Las Vegas, Wall Street 2: El dinero nunca duerme) y Michael Peña (Vacaciones, Corazones de acero), a quienes se suma Michelle Pfeiffer (Malavita, Asesinato en el Orient Express) como Janet Van Dyne. Al mando de los efectos visuales de la película está el ganador de un Oscar por Doctor Strange (2016), Stephane Ceretti. Patrocina el canal: https://goo.gl/Q87byk Discord app: https://ift.tt/2GtNIe3 (noticiasgeektv#8853) Instagram: https://goo.gl/q2Gsp1 Website: https://goo.gl/WK7S1D Facebook: https://goo.gl/ihajQD Twitter: https://goo.gl/SuQNsj Nosotros siempre subimos vídeo de reviews, guiños y referencias de episodios, trailer y películas. También analizamos las imágenes promocionales de los episodios, las sinopsis, hacemos teorías y mucho más! Hacemos transiciones en vivo de lunes a viernes a las 4pm hora Este de los Estados Unidos de América. by Noticias Geek TV
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murarisubmundo · 7 years
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Malavita e Ziguinow Museu Brasileiro do Futebol SEMANA DAS CRIANÇAS NO MUSEU BRASILEIRO DO FUTEBOL TERÁ ATRAÇÕES ESPECIAIS 6 de outubro de 2017 NOTÍCIA O Museu Brasileiro do Futebol (MBF), espaço cultural do Mineirão, prepara uma programação especial para divertir a garotada na semana da criança. As atividades estarão disponíveis desta 3ª feira (10) até domingo (15), exceto no dia 12 de outubro, quando o museu não estará aberto. Quem visitar o MBF poderá participar de ‘contação’ de histórias, oficinas e brincadeiras pelas salas do museu. O educativo do MBF preparou sessões especiais de ‘contação’ de histórias na sala Intervalo da Leitura. De 3ª à 6ª feira a atividade acontecerá em dois horários, às 11h45 e 15h45, e no sábado e domingo, às 11h45. A entrada para essa atividade é gratuita. Em 12 de outubro o MBF estará fechado. Na semana das crianças a garotada também terá uma excelente oportunidade de diversão com seus responsáveis em aventuras pelas salas do MBF, na oficina ‘Brincando no Museu’. Grande sucesso do museu, o Estúdio MBF, programa de oficinas, terá a ‘Estação da Brincadeira’, na qual as crianças terão à disposição um espaço lúdico com mesas de futebol de botão, quebra-cabeças, jogo da memória e atividades com a equipe de educadores. A oficina terá duração de uma hora, acontecerá de 3ª à 6ª feira, às 10h e 16h e no final de semana às 10h. A capacidade será de 15 crianças por horário. A visita ao MBF custa R$20, com meia-entrada conforme legislação vigente, e a compra do ingresso garante acesso a essas atividades e também a oportunidade de conhecer os bastidores do Mineirão visitando locais como vestiário, banco de reservas e próximo ao gramado. SERVIÇO: Semana da Criança no Museu Brasileiro do Futebol Período: De 10 à 15/10 (3ª feira à domingo, exceto 12/10) Endereço: Av. Coronel Oscar Paschoal, portão G2 do Mineirão Mais informações: 3499.4312/4304 – [email protected] Link: http://estadiomineirao.com.br/o-mineirao/imprensa/noticias/semana-das-criancas-no-museu-brasileiro-do-futebol-tera-atracoes-especiais/
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wionews · 7 years
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Everything to look forward to at The Venice Film Festival
Venice Film Festival will start from August 30 and there's a lot to look forward to, for the movie buffs.
This year, the 74th edition of the film festival will see the world premiere of movies from directors such as Alexander Payne, Guillermo del Toro, George Clooney, Darren Aronofsky, Paul Schrader and Martin McDonagh.
The film festival's chief, Alberto Barbera announced earlier today that the film festival will have everything that the festival attendees and the world is expecting. He said that he was “97% satisfied” with his roster of movies and celebrities for the year. 
Also Read: Virtual Reality to get a big push at Venice Film Festival 2017
The fest will be opening with "Payne’s Downsizing" that stars Matt Damon.
Guillermo del Toro's film "The Shape Of Water" will make del Toro's debut at the Venice Film Festival. Barbera today called his film teh best film in a decade. The movie stars Sally Hawkins, Michael Stuhlbarg, Michael Shannon, Octavia Spencer and Richard Jenkins.
Also, to note is George Clooney's home invasion comedy crime movie "Suburbicon" with Matt Damon, Oscar Isaac and Julianne Moore. 
Darren Aronofsky who produced "Jackie" that made an entry last year will bring in the much talked about movie "Mother!", a horror drama movie starring Jennifer Lawrence, Ed Harris, Michelle Pfeiffer and Javier Bardem star. 
Also Read: ‘Mother!’ Trailer Couple Jennifer Lawrence and Javier Bardem live through horrors 
Javier Bardem will be there not only for "Mother!" but for "Loving Pablo", a drama about Pablo Escobar that also stars Penelope Cruz and Peter Sarsgaard and is running out of competition. (Scroll down for the entire list of movies in the section)
The film festival will also include some titles from Netflix this year. The list includes "Our Souls At Night" out of competition and two episodes of "Suburra" its first Italian series, which will screen in the Cinema nel Giardino.
The entire list of movies at Venice Film festival under all sections: 
VENICE 74 COMPETITION
Downsizing, dir: Alexander Payne (Opening Night Film)
Human Flow, dir: Ai Weiwei
Mother!, dir: Darren Aronofsky
Suburbicon, dir: George Clooney
The Shape Of Water, dir: Guillermo del Toro
L’Insulte, dir: Ziad Doueiri
La Villa, dir: Robert Guediguian
Lean On Pete, dir: Andrew Haigh
Mektoub, My Love: Canto Uno, dir: Abdellatif Kechiche
The Third Murder, dir: Hirokazu Kore-eda
*Jusqu’à La Garde, dir: Xavier Legrand
Foxtrot, dir: Samuel Maoz
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri; dir: Martin McDonagh
Hannah, dir: Andrea Pallaoro
Ammore E Malavita, dir: Manetti Bros
Angels Wear White, dir: Vivian Qu
Una Famiglia, dir: Sebastiano Riso
First Reformed, dir: Paul Schrader
Sweet Country, dir: Warwick Thornton
The Leisure Seeker, dir: Paolo Virzi
Ex Libris – The New York Public Library, dir: Frederick Wiseman
OUT OF COMPETITION – FICTION
Our Souls At Night, dir: Ritesh Batra
Il Singor Rotpeter, dir: Antonietta De Lillo
Victoria & Abdul, dir: Stephen Frears
La Mélodie, dir: Rachid Hami
Outrage Coda, Takeshi Kitano (Closing Night Film)
Loving Pablo, dir: Fernando Leon De Aranoa
Zama, dir: Lucretia Martel
Wormwood, dir: Errol Morris
Diva!, dir: Francesco Patierno
La Fidèle, dir: Michael R Roskam
Il Colore Nascosto Delle Cose, dir: Silvio soldini
The Private Life Of A Modern Woman, dir: James Toback
Brawl In Cell Block 99, dir: S Craig Zahler
OUT OF COMPETITION – DOCUMENTARIES
Cuba And The Cameraman, dir: Jon Alpert
My Generation, dir: David Batty
Piazza Vittorio, dir: Abel Ferrara
The Devil And Father Amorth, dir: William Friedkin
This Is Congo, dir: Daniel McCabe
Ryuichi Sakamoto: Coda, dir: Stephen Nomura Schible
Jim & Andy: The Great Beyond. The Story Of Jim Carrey, Andy Kaufman And Tony Clifton, dir: Chris Smith
Happy Winter, dir: Giovanni Totaro
OUT OF COMPETITION – SPECIAL EVENTS
Casa D’Altri, dir: Gianni Amelio
Michael Jackson’s Thriller 3D, dir: John Landis
Making Of Michael Jackson’s Thriller, dir: Jerry Kramer
HORIZONS
Nico 1988, dir: Susanna Nicchiarelli (opening film)
*Disappearance , dir: Ali Asgari
Espèces Menacées, dir: Gilles Bourdos
The Rape Of Recy Taylor, dir: Nancy Buirski
Caniba, dirs: Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel
*Les Bienheureux, dir: Sofia Djama
Marvin, dir: Anne Fontaine
Invisible, dir: Pablo Giorgelli
*Brutti E Cattivi, dir: Cosimo Gomez
The Cousin, dir: Tzahi Grad
*The Testament, dir: Amichai Greenberg
No Date, No Signature, dir: Vahid Jalilvand
*Los Versos Del Ovido, dir: Alireza Khatami
La Nuit Ou J’ai Nagé – Oyogisugita, dirs: Damien Manivel, Igarashi Kohei
Krieg, dir: Rick Ostermann
*West Of Sunshine, dir: Jason Raftopoulos
Gatta Cenerentola, dirs: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
Under The Tree, dir: Hafsteinn Gunnar Sigurdsson
La Vita In Commune, dir: Edoardo Winspeare
CINEMA NEL GIARDINO
Manuel, dir: Dario Albertini
Controfigura, dir: Ra Di Martino
Woodshock, dirs: Kate and Laura Mulleavy
Nato A Casal Di Principe, dir: Bruno Oliviero
Suburra, dirs: Michele Placido, Andrea Molaioli, Guiseppe Capotondi
Tuers, dirs: Francois Troukens, Jean-Francois Hensgens
(WION)
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njawaidofficial · 7 years
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Venice Competition Includes Films From George Clooney, Guillermo del Toro, Darren Aronofsky
http://styleveryday.com/2017/07/27/venice-competition-includes-films-from-george-clooney-guillermo-del-toro-darren-aronofsky/
Venice Competition Includes Films From George Clooney, Guillermo del Toro, Darren Aronofsky
The Italian festival is once again debuting a number of Oscar contenders during its 74th edition.
In its 74th year, the Venice Film Festival is once again debuting a slate of potential Oscar contenders from top directors, including George Clooney, Darren Aronofsky and Guillermo del Toro. 
Festival director Alberto Barbera on Thursday unveiled the lineup for this year at the Cinema Moderno in Rome. 
“I’m very satisfied,” Barbera said about the lineup. “I have to say that I am 97 percent satisfied in the sense that there are only maybe two or three films that we wanted to have for the festival, and we couldn’t, because they will go to other festivals. So all the films that we saw and that we wanted to have are in the lineup of this year’s festival.” 
As previously announced, Alexander Payne’s satire Downsizing, starring Matt Damon, will open the fest in competition. The film is about a family that seeks a better life through shrinking. The film also stars Kristen Wiig, Christoph Waltz, Laura Dern and Jason Sudeikis. 
Vying for the Golden Lion this year, from a jury led by Annette Bening, are 21 world premieres.
Artist and activist Ai Weiwei will enter the competition with his documentary about the current refugee crisis, Human Flow. 
Darren Aronofsky, who presided over the Venice jury in 2011, will bring his eagerly anticipated horror film Mother! to the festival. Mother!, starring Jennifer Lawrence, Javier Bardem and Ed Harris, centers around a relationship being tested after the arrival of unwelcome visitors.
Damon will be pulling double-duty at the fest as he will also star in George Clooney’s Suburbicon, written by Clooney and the Coen Brothers, about a family morally descending after a home invasion goes very wrong. It also stars Coen favorites Julianne Moore, Oscar Isaac and Josh Brolin.
Guillermo del Toro will debut his other-worldly Cold War era fairytale The Shape of Water, starring Michael Shannon, Sally Hawkins and Octavia Spencer.
And Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, a dark comedy from Martin McDonagh (In Bruges), starring Woody Harrelson, Peter Dinklage and Frances McDormand, will also bow on the Lido.
Paul Schrader’s religious-themed thriller First Reformed, starring Ethan Hawke and Amanda Seyfried, will also premiere in Venice. 
Abdellatif Kechiche will bring his 1980s coming-of-age story Mektoub, My Love: Canto Uno to the fest, and Paolo Virzi will premiere his first American The Leisure Seeker, starring Helen Mirren and Donald Sutherland, to the Lido. 
Out of competition, the festival continues its relationship with Netflix with the world premiere of Our Souls at Night, with honorary Golden Lions going to the film’s stars Robert Redford and Jane Fonda. 
Netflix also will premiere its first Italian production, the modern-day mafia saga Suburra. And it will screen the Errol Morris series Wormwood, starring Peter Sarsgaard and Molly Parker, the festival’s only non-world premiere. 
Also out of competition, Stephen Frears will debut Victoria & Abdul, starring Judi Dench, Ali Fazal and Eddie Izzard about the unlikely friendship between Queen Victoria and a young Indian clerk. And Fernando Leon De Aranoa’s Loving Pablo will debut, starring Javier Bardem, Penelope Cruz and Peter Sarsgaard. 
James Toback’s The Private Life of a Modern Woman stars Sienna Miller, Alec Baldwin and Charles Grodin. And Abel Ferrara’s documentary Piazza Vittoria will screen, telling the story of the neighborhood in Rome where he lives. 
Rodarte sisters Kate and Laura Mulleavy will premiere their feature film Woodshock, starring Kirsten Dunst and Pilou Asbaek. 
And Kitano Takeshi’s new yakuza film Outrage Coda will close the fest. 
New this year, Venice is launching a VR competition with 22 films, with a jury headed by John Landis. The lineup includes the film La Camera Insabbiata by Laurie Anderson and Huang Hsin-Chien.
Venice’s Horizons section will open with Susanna Nicchiarelli’s Nico, 1988 about the Velvet Underground singer and Andy Warhol muse. The only American film in Horizons is the documentary The Rape of Recy Taylor by Nancy Buirski, about a white gang rape of an African-American woman in Alabama in 1944. Also in the lineup of the section is Anne Fontaine’s coming-of-age story Marvin, which stars Isabelle Huppert and Finnegan Oldfield. 
The 74th Venice International Film Festival takes place Aug. 30 to Sept. 9. Read the full lineup below.
COMPETITION
Human Flow, Ai Weiwei
Mother!, Darren Aronofsky
Suburbicon, George Clooney
The Shape of Water, Guillermo del Toro
L’insulte, ZIad Doueiri
La Villa, Robert Guediguian
Lean on Pete, Andrew Haigh
Mektoub, My Love: Canto Uno, Abdellatif Kechiche
The Third Murder, Koreeda Hirokazu
Jusqu’a la Garde, Xavier Legrand
Ammore e Malavita, Manetti Brothers
Foxtrot, Samuel Maoz
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, Martin McDonagh
Hannah, Andrea Pallaoro
Downsizing, Alexander Payne
Angels Wear White, Vivian Qu
Una Famiglia, Sebastiano Riso
First Reformed, Paul Schrader
Sweet Country, Warwick Thornton
The Leisure Seeker, Paolo Virzi
Ex Libris – The New York Public Library, Frederick Wiseman
  OUT OF COMPETITION FEATURES
Our Souls at Night, Ritesh Batra
Il Signor Rotpeter, Antonietta de Lillo
Victoria & Abdul, Stephen Frears
La Melodie, Rachid Hami
Outrage Coda, Kitano Takeshi
Loving Pablo, Fernando Leon de Aranoa
Zama, Lucrecia Martel
Wormwood, Errol Morris 
Diva!, Franceso Patierno
Le FIdele, Michael R. Roskam
Diva!, Franceso Patierno
Il Colore Nascosto Delle Cose, Silvio Soldini
The Private Life of a Modern Woman, James Toback
Brawl in Cell Block 99, S. Craig Zahler
  OUT OF COMPETITION DOCUMENTARIES
Cuba and the Cameraman, Jon Alpert
My Generation, David Batty
Piazza Vittorio, Abel Ferrara
The Devil and Father Amorth, William Friedkin
This is Congo, Daniel McCabe
Ryuichi Sakamoto: Coda, Stephen Nomura Schible
Jim & Andy: The Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton, Chris Smith
Happy Winter, Giovanni Totaro
  SPECIAL EVENTS
Casa d’Altri, Gianni Amelio
Michael Jackson’s Thriller 3D, John Landis
Making of Michael Jackson’s Thriller (1983), Jerry Kramer
  HORIZONS COMPETITION
Disappearance, Ali Asgari
Especes Menacees, Gilles Bourdos
The Rape of Recy Taylor, Nancy Buirski
Caniba, Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel
Les Bienheureux, Sofia Djama
Marvin, Anne Fontaine
Invisible, Pablo Giorgelli
Brutti e Cattivi, Cosimo Gomez
The Cousin, Tzahi Grad
The Testament, Amichai Greenberg
No Date, No Signature, Vahid Jalilvand
Los Versos del Olvido, Alireza Khatami
The Night I Swam, Damien Manivel, Igarashi Kohei
Nico, 1988, Susanna Nicchiarelli
Krieg, Rick Ostermann
West of Sunshine, Jason Raftopoulos
Gatta Cenerentola, Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
Under the Tree, Hafsteinn Gunnar Sigurdsson
La Vita in Comune, Edoardo Winspeare
  CINEMA NEL GIARDINO
Manuel, Dario Albertini
Controfigura, Ra di Martino
Woodshock, Kate Mulleavy, Laura Mulleavy
Nato a Casal di Principe, Bruno Oliviero
Suburra – The Series, Michele Placido, Andrea Molaioli, Giuseppe Capotondi
Tueurs, Francois, Troukens, Jean-Francois Hensgens
  VENICE CLASSICS DOCUMENTARY COMPETITION
Light Years, Manuel Abramovich
Evviva Giuseppe, Stefano Consiglio
La Lucida Follia di Marco Ferreri, Selma Jean Dell’Olio
The Russian Revolution Through its Films, Emmanuel Hamon
The Prince and the Dybbuk, Elwira Niewiera
La Voce di Fantozzi, Mario Sesti
This is the War Room!,  Boris Hars-Tschachotin
  SPECIAL DOCUMENTARY SCREENINGS
La Lunga Strada del Ritorno, Alessandro Blasetti
Barbiana ’65 La Lezione di Don Milani, Alessandro G. A. D’Alessandro
Lievito Madre, Le Ragazze del Secolo Scorso, Concita de Gregorio, Esmeralda Calabria
  BIENNALE COLLEGE
Beautiful Things, Giorgio Ferrero
Martyr, Mazen Khaled
Strange Colours, Alena Lodkina
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universalmovies · 7 years
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David di Donatello - Ammore e Malavita busca ben 15 nominations
David di Donatello – Ammore e Malavita busca ben 15 nominations
Nel primissimo pomeriggio odierno sono state annunciate le nominations dei tanto attesi David di Donatello, i cosiddetti Oscar del cinema italiano. A dominare la sessione Ammore e Malavita dei Manetti Bros. Tra i film italiani più amati dal pubblico, Ammore e Malavita ha fatto oggi razzìa di canditature, il film dei Manetti Bros infatti ha portato a casa ben 15 nominations, tra cui quella per il…
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izazilli · 7 years
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Festival de Veneza anuncia concorrentes ao Leão de Ouro
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Festival de Veneza anuncia concorrentes ao Leão de Ouro
Foram anunciados nesta quarta-feira (27) os concorrentes ao Leão de Ouro do 74º Festival Internacional de Cinema de Veneza e quatro italianos estão entre os selecionados para a disputa.
“The Leisure Seeker”, de Paolo Virzì, “Ammore e Malavita”, do Manetti Bros, e duas obras dramáticas “Hannah”, de Andrea Pallaoro, e “Una famiglia”, de Sebastiano Riso, estão concorrendo ao Leão.
Também estão na lista de concorrentes o filme dirigido por George Clooney, “Suburbicon”, e pelo artista e ativista chinês Ai Weiwei, “Human Flow”. Outros destaques da lista são alguns postulantes ao Oscar, como “Mother”, de Darren Aronofsky, e “The Shape of Water”, de Guillermo del Toro.
Anteriormente, os organizadores do evento haviam anunciado que a atriz norte-americana Annette Bening seria a presidente do júri que dará o Leão de Ouro. Já o longa “Downsizing”, do diretor Alexander Payne, foi o escolhido para abrir o tradicional festival italiano e também foi anunciado na disputa do principal prêmio.
O Festival ocorre entre os dias 30 de agosto e 9 de setembro deste ano na cidade italiana.
Confira todos os indicados: – “Human Flow”, de Ai Weiwei; – “Mother”, de Darren Aronofsky; – “Suburbicon”, de George Clooney; – “The Shape of Water”, de Guillermo del Toro; – “L’Insulte”, de Ziad Doueiri; – “La Villa”, de Robert Guèdiguian; – “Lean on Pete”, de Andrew Haigh; – “Mektoub, my love: Canto Uno”, de Abdellatif Kechiche; – “Sandome no Satsujin (The Third Murder)”, de Koreeda Hirokazu; – “Jusqu’à la Garde”, de Xavier LeGrand; – “Ammore e Malavita”, de Manetti Bros; – “Foxtrot”, de Samuel Maoz; – “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”, de Martin McDonagh; – “Hannah”, de Andrea Pallaoro; – “Downsizing”, de Alexander Payne; – “Jia Nian Hua (Angels Wear White”, de Vivian Qu; – “Una Famiglia”, de Sebastiano Riso; – “First Reformed”, de Paul Schrader; – “Sweet Country”, de Warwick Thornton; – “The Leisure Seeker”, Paolo Virzì; – “Ex Libris – The New York Public Library”, de Frederick Wiseman.
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universalmovies · 7 years
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The Claim, scritto da Damien Chazelle, sarà diretto da Ericson Core
#TheClaim, scritto da #DamienChazelle, sarà diretto da #EricsonCore
Tempo fa vi abbiamo parlato di The Claim, un film scritto dal regista premio Oscar Damien Chazelle nel 2010. Ora, il film ha trovato un regista, ovvero Ericson Core già responsabile del remake di Point Break. The Claim è la storia di un padre single con un passato nella malavita che deve scoprire dove si nascondono i rapitori di sua figlia. Nel mentre, un uomo e una donna lo tormentano affermando…
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