#orecchie da coniglio
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non ho mai parlato di te a nessuno perché volevo tenerti mio, ti ho chiuso in una cassaforte ed ho buttato la chiave. mi sono quasi dimenticata di te in un periodo, anzi, senza il "quasi". eri scomparso dalla mia testa, eri svanito e dio, dio come stavo bene, finalmente riuscivo a respirare. ma poi, una sera, mentre stavo seduta a guardare il cielo mi sei comparso in mente come un fulmine. ho pianto sai, oh si, non l'avresti mai detto, vero? guardavo in alto e vedevo il tuo viso, mentre nelle orecchie sentivo la tua voce che mi diceva "hai gli occhi che ridono e la bocca che piange." mi manchi, mi manchi da morire. mi dispiace, mi dispiace veramente tanto, non sono mai riuscita a dirtelo. volevo solo essere divertente, volevo solo che qualcuno mi accettasse, pensavo che così fosse più giusto. non so bene perché ti stia scrivendo queste cose, sono passati anni, non voglio il tuo perdono, voglio solo sentirmi dire che andrà tutto bene. non sono più andata lì dall'ultima volta, non ce l'ho fatta, mi spiace, non sono neanche venuta a trovarti, sono una persona orribile. e no, non dire il contrario, so benissimo che lo pensi anche tu. ho trovato tempo fa un tuo bigliettino, uno di quelli che mi facevi trovare di nascosto. c'è scritto "sei speciale perché non sai di esserlo." io non credo di essere speciale, penso di essere solo una cogliona di merda. se la cosa ti può consolare ogni mio respiro porta il tuo nome, sei fermo in gola, mi dai quasi fastidio, ma ti lascio lì, non voglio che vai da qualche altra parte. non ho neanche una foto da mettere da qualche parte per ricordarti, cazzo una foto potevamo farla, non ci abbiamo mai pensato. però meglio così, sennò sarei rimasta ore a guardarla con le lacrime agli occhi. sono stata male nell'ultimo periodo, ma devi essere fiero di me, non ho fatto nulla di male, cioè più o meno. non ci sto ricadendo, anche se ho una paura fottuta che sia così. non so con chi parlarne, non so se gli altri mi possano capire come lo facevi tu. se te lo stai chiedendo, no, non ho smesso di scappare come un coniglio, in questo sono rimasta uguale. riuscirò a superare tutto da sola, devo per forza. sembra che i miei problemi siano sempre superficiali confronto quelli degli altri, sembra che il mio dolore sia finto, non capisco. magari è perché non ne ho mai parlato con nessuno, può essere, ma non posso farlo. ritorno domani, guardami da lì su, non odiarmi, ti prego. ti voglio bene, aurora.
luglio 2016
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For once, let's talk about something nice. What better than some fluffy friends to make the day go better?
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🥳 Il 2023 è l'Anno del Coniglio, un tenero animale gentile, agile, pacifico e che - quando è felice - corre e saltella in giro, portando gioia e allegria 😂
😍 Sempre più Cinesi, su entrambe le Sponde dello Stretto, hanno deciso di comprare e adottare un tenero coniglietto come animale domestico. Anch'io* ho un coniglio, da alcuni anni
🇨🇳 A Chongqing, Shanghai, Pechino e Guangzhou si registrano molte adozioni e vendite, e i proprietari di negozi per animali permettono alle persone di accarezzare i coniglietti, per far sentire loro quanto sono morbidi. Anche nel 2011, Anno del Coniglio, tante persone avevano iniziato ad adottarli:
💬 «La pelliccia del coniglio è molto morbida», dice un cliente in un negozio a Chongqing, e il coniglio ariete - con le sue caratteristiche gentili, tra cui le lunghe orecchie cadenti, è uno dei più richiesti da giovani studenti e signore ❤️
🇨🇳 Anche a Tianjin e Changsha, così come a Xuzhou, i coniglietti sono diventati animali popolari, e l'enorme richiesta ha portato anche ad una campagna di sensibilizzazione sull'animale: il coniglio non va tenuto in gabbia, deve stare libero 🐰
😂 La popolarità ha portato le persone a scherzare sull'argomento | domanda su 知乎: «Perché molte persone comprano il coniglio senza sapere come tenerlo?», risponde scherzosamente 摩艾君: «è silenzioso, non disturba le persone e può essere usato per fare colpo sulle ragazze», inoltre prima in pochi lo avevano come animale domestico, quindi sembra «molto speciale» 😂
🐰 Non è un giocattolo, è un essere vivente, e quindi va adottato solo dopo essersi informati su come poterlo tenere: come ha scritto 胖丁兔 su 小红书, non bisogna tenerlo in gabbia, deve essere libero per essere «il coniglietto più felice del Mondo» 😍
😘 Anche la mia coniglietta 蒙蒙 è sempre libera in casa, può saltellare, correre e riposarsi dovunque voglia 😉
🤩 Credits su Douyin:
🐰 萌宠百科Show, 橙橙是兔叽, The Straits Times, 小飞说, 商丘宠物兔子店(可领兔子), 爱兔萌嘟嘟 | «Amo il mio coniglietto dalle orecchie cadenti» 🙂
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*io,sov, non ho un coniglio,è lo scrittore dei post ad averne uno
🥳 2023 is the Year of the Rabbit, a tender, gentle, agile, peaceful animal who - when happy - runs and jumps around, bringing joy and happiness 😂
😍 More and more Chinese, on both sides of the Strait, have decided to buy and adopt a cute bunny as a pet. I*have a rabbit,too, for a few years
🇨🇳 In Chongqing, Shanghai, Beijing, and Guangzhou, there are many adoptions and sales, and pet store owners allow people to pet bunnies to let them feel how fluffy they are. Even in 2011, the Year of the Rabbit, many people had started to adopt them:
💬 "The rabbit's fur is very soft," says a customer in a shop in Chongqing, and the ram rabbit - with its gentle features, including long drooping ears, is one of the most requested by young students and ladies ❤️
🇨🇳 Even in Tianjin and Changsha, as well as in Xuzhou, bunnies have become popular animals, and the huge demand has also led to an animal awareness campaign: rabbits shouldn't be kept in cages, they should be free 🐰
😂 The popularity has led people to joke about it | question about 知乎: «Why do many people buy the rabbit without knowing how to hold it?», 摩艾君 jokingly replies: «it's silent, it doesn't disturb people and it can be used to impress girls», furthermore few had it before as a pet, so it looks «very special» 😂
🐰 It's not a toy, it's a living being, and therefore it should be adopted only after having found out how to keep it: as 胖丁兔 wrote on 小红书, it must not be kept in a cage, it must be free to be «the most happy of the World» 😍
😘 Even my bunny 蒙蒙 is always free at home, she can jump, run and rest wherever she wants 😉
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* Our writer has a rabbit,I,sov,don't
#china#italian#translated#china news#collettivoshaoshan#chinese culture#beijing#year of the rabbit#taiwan#asia news#taiwan news#guangzhou#tianjin#changsha#Xuzhou#rabbits#rabbit#animal adopt#animal adoption#cute animals
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Myxomatose chez le lapin : DANGER ! 🐰
MixomatosiDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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La mixomatosi è una patologia che contagia i conigli selvatici e i conigli domestici, e, più raramente, le lepri. È causata da un virus denominato "Virus del mixoma del coniglio", appartenente alla famiglia Poxviridae, del genere Leporipoxvirus.
Indice
1Storia ed epidemiologia
2Manifestazione
3Vettori
4Terapia e prevenzione
5Altri progetti
6Collegamenti esterni
Storia ed epidemiologia
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Questa malattia arrivò in Europa dai conigli d'importazione dell'Uruguay all'inizio del XX secolo. Venne importata in Australia nel 1950 dal Brasile (dove apparve negli anni '30) come sistema di controllo delle popolazioni di conigli. L'epidemia scatenatasi, con tassi di mortalità intorno al 99%, è tuttora utilizzata come "controllo biologico delle popolazioni di conigli" dal Governo australiano. I conigli australiani sembrano avere sviluppato negli anni una certa resistenza genetica al virus, riducendo il tasso di mortalità attorno all'80%. In Italia la mixomatosi è una malattia considerata "a carattere infettivo e diffusivo", quindi soggetta a denuncia, come da disposizioni del Regolamento di polizia veterinaria (D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320).
Manifestazione
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Si manifesta normalmente con una lesione cutanea, 4-5 giorni dopo il contatto con il patogeno. Sopraggiungono edemi, blefarocongiuntivite (occhi gonfi con lacrimazione abbondante), gonfiore alla base delle orecchie, alle narici e agli organi genitali con spurgo di materiale purulento; noduli specialmente nelle zone senza pelo. A causa dei gonfiori intorno agli occhi l'animale non può vedere e nutrirsi: la morte sopraggiunge dopo 4-12 giorni per inanizione e infezioni batteriche secondarie.
Si può avere una forma respiratoria con scolo nasale mucopurulento, edema dei genitali, congiuntivite, polmonite; tale forma può essere di difficile diagnosi, perché spesso confusa con altre patologie respiratorie. Esiste anche una forma "nodulare" (Nodular myxomatosis), piuttosto rara, che colpisce principalmente la pelle e può avere una prognosi benigna.
Vettori
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La malattia è trasmessa da insetti vettori (pulci, acari, zanzare e zecche), per contatto ematico o per contatto delle mucose genitali. La trasmissione per contatto può verificarsi solo in presenza di animali con sintomi conclamati (attraverso l'essudato e il pus). In Italia i principali vettori sono le zanzare Anopheles spp. e Aedes spp. e nelle zone più fredde o meno umide le pulci del coniglio europeo (Spilopsyllus cuniculi), che possono albergare il virus anche per diversi mesi.
Terapia e prevenzione
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Non esistono reali cure; l'unica soluzione efficace è la vaccinazione preventiva. In commercio si trovano alcuni medicinali, prescrivibili dal veterinario con ricetta zootecnica, per il sostegno del coniglio, che possono aumentare le probabilità di sopravvivenza dell'animale.
Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Mixomatosi
Collegamenti esterni
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(EN) myxomatosis, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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(DE)
4556700-1
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In troppe parole
Fumo negli occhi: una sopravvalutata idea di radicamento. Rinunciare al conflitto intestino pare cosa buona e giusta oggi, finalmente. Così cerco aiuto in chi mi somiglia. Ah, la doppia elica antiparallela! «Oi!» ti dico. «Oi» rispondi. Manco fossimo due lupe di mare. «Li dividi con me due gnocchi dell’ipermercato?» «Con vongole annegate nel coriandolo?» «Evidentemente! Alle ore venti!» Ti aspetto in auto e fisso la scritta “aria condizionata”. A quale condizione potrò mai averla? Poi, a tavola, mentre parli del tuo coniglio, che hai chiamato come una farina tostata, insieme scaviamo tane di grassi idrogenati con pale bagnate di lacrime di coccodrillo. Gli zuccheri raffinati si assumono di nascosto da nostra madre, come tanto tempo fa; hanno il sapore di una ribellione moderata, in barba alla diet culture e all’affrancamento del giudizio genitoriale. Una moderna versione di Gretel e Gretel: affamate di comfort food perché fuori dalla comfort zone.
«Te lo ricordi quando sedevamo sugli scalini freddi tra foglie gialle di ginkgo biloba? È passato il tempo, abbiamo cambiato latitudine, ma la realtà, quando vuole, ci ricorda ancora da dove siamo partite.» Ci rimettiamo in macchina, a casaccio. Raccogliamo due autostoppisti lettoni alle ventitré; è martedì notte sulla strada per Los Abrigos. Tu regali loro il meglio delle tue bad vibes. Dici: «Sento che qualcosa di molto brutto sta per succedere» proprio prima di abbandonarli al buio sul ciglio di una strada che non hanno mai percorso. «Ma tu l’hai capito che eran fratello e sorella?» «Ma tu ci verresti in viaggio con me?» «Ora li invidi solo perché hai voglia di fuggire.» «Io per terra non ci dormo.» «Io in viaggio con te ci son già stata.» Intavoliamo conversazioni di livello 2 presso la pompa di benzina: vertigini da downshifting, catastrofismi che avvelenano la quiete privata, colombofilia. Possibile castrazione del tuo famiglio dalle orecchie morbide. E io che ti dico con esigue capacità persuasive: «Non ci manca niente, in fondo. Gioisci!» «In fondo abbiamo tutto, è la parte prima che va riempita. Anche tu sei arrabbiata, ammettilo.» «Sì, ma non scambierei il poco che ho, che è tanto, con una malattia invalidante.» Rilanci con Capo Verde. «Ancora più a sud ti vuoi spostare? Ricorda che, a furia di sud, poi si arriva a nord.» Ti racconto che ho un amico che percorre la via dell’Africa. Lui dice che l’arte è la panacea di quelli come noi. Non come te e me, ma come me e lui. Dice: «nell’arte possiamo selezionare la vita e controllarla con distacco. Da lì la catarsi, dalla contemplazione di un sentimento. La comprendiamo ma non ci nuoce.» «E consola?» gli ho chiesto io. «Soprattutto quand’è vera. Può fare anche male se è troppo vera.» Tu non lo capisci. Pensi già a domani. Questi sofismi non pagano i tuoi conti. E per fortuna! Il tuo bisogno di leggerezza è un pallone aerostatico e mi impedisce di annegare, insieme alle vongole, nei gargarismi della mente. Mi riporti a terra, mi riporti in asse come solo tu sai fare, nell’autenticità di un rapporto vivo, di una vita fuori dallo schermo nero che mi abbindola, mi ipnotizza e mi inghiotte. «Mi son fatta trascinare di nuovo, giù verso l’identificazione col mio lavoro.» «È lampante: io non so neanche bene cosa fai. Eppure è una vita che so chi sei.» È il tuo sorriso che rimette la palla al centro, che mi aiuta a dire: «Ehi, sai che c’è? Che i problemi si fan piccoli con te vicina. Ciò che conta è che non sono un albero: ho radici aeree e vado dove voglio. Da domani cambio giro. Sono libera, e, quando me lo scordo, tu me lo ricordi sempre. «Parla come mangi!» «In troppe parole: grazie.»
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Un evento straordinario: il centenario Disney
Un evento straordinario: il centenario Disney
Questa settimana Vortici.it, vi fa tornare bambini. Lo facciamo parlando di un secondo evento importante targato Disney. Riallacciamo l’argomento invitandovi prima a rileggere un nostro articolo. Il 2023 segna l’anno del centenario Disney e della The Walt Disney Company e, per l’occasione, la divisione Disney Consumer Products, Games and Publishing svela una serie di nuove ed entusiasmanti collezioni ed esperienze per festeggiare cent'anni di Meravigliose Emozioni. L’anno dei festeggiamenti celebrerà, sia i narratori che hanno trasmesso la meraviglia e la magia Disney a diverse generazioni, sia i fan e le famiglie che hanno custodito Disney nei loro cuori durante questo secolo. Siamo pronti ad illustrarvi cosa sta accadendo e accadrà, insieme ad altre curiosità.
Partiamo dai brand coinvolti: Lego, Adidas, Pandora e tanti altri: le collaborazioni 2023.
The LEGO Group e Walt Disney Company celebreranno un evento straordinario: il centenario Disney. Nel corso dell’anno le famiglie saranno invitate a condividere la meraviglia delle storie, dell’immaginazione e dei giochi creativi che LEGO Disney ha ispirato per più di ventiquattro anni.
Utilizzando il medium narrativo del mattoncino LEGO, questi partner - ormai di lunga data - celebreranno i momenti Disney più amati dai fan. Cattureranno poi la magia di nuove, entusiasmanti storie Disney, coinvolgendo amici e famiglie per sognare, costruire e creare nuovi e fantastici prodotti, insieme ad esperienze targate LEGO Disney. Inoltre, i fan potranno festeggiare Disney100 con un’incredibile gamma di nuove collaborazioni commemorative che saranno lanciate nel corso di quest’anno. Le collezioni comprendono brand di moda e accessori come Coach, marchi di calzature come Adidas, famose aziende di gioielleria come Pandora e produttori di giocattoli come Mattel, Hasbro e Funko. In concomitanza con Disney100 e l’Anno del Coniglio in Cina, Oswald il Coniglio Fortunato è emerso dal caveau Disney per rientrare nello spirito del tempo e della cultura pop attraverso la giocosa e contemporanea collezione realizzata da Givenchy, ora disponibile in tutti gli store a livello globale e sul sito givenchy.com. Altre collaborazioni appartenenti ai settori di accessori e complementi per la casa, giocattoli, moda e molto altro saranno rese note nel corso delle celebrazioni Disney100.
Le collezioni shopDisney celebrano l’eredità senza tempo di The Walt Disney Company. A dicembre 2022, shopDisney ha lanciato la sua collezione Disney100 Premium Celebration Collection comprendente numerosi ed entusiasmanti pezzi come l’iconico cappello a forma di orecchie di Topolino. Nel corso dell’anno saranno lanciate nuove collezioni firmate shopDisney che includeranno: - Disney100 Oswald Collection: i riflettori punteranno su una delle prime creazioni di Walt Disney, Oswald il Coniglio Fortunato. - Disney100 The Eras Collection: focalizzerà il tutto su alcuni dei periodi più amati dai fan nella storia della company, tra cui i primi decenni dei The Walt Disney Studios, del parco Disneyland e molto altro. - Disney100 Decades Collection: celebrerà le storie più amate della company, tra cui Steamboat Willie (1928), Biancaneve e i Sette Nani (1937), Pinocchio (1940) e moltissime altre.
Sharing the Wonder. I fan e le famiglie possono unirsi alle celebrazioni condividendo i propri ricordi preferiti legati ai brand Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, 20th Century e National Geographic utilizzando gli hashtag #ShareTheWonder e #Disney100. Questi post onoreranno e metteranno in luce gli innumerevoli ricordi che la Disney e i suoi fan hanno creato insieme nel corso dell’ultimo secolo. Che si tratti del primo magico incontro con Topolino a Disneyland Resort, di una serata in famiglia guardando il film Disney Encanto, o di divertirsi con i propri giochi preferiti di Star Wars e degli Avengers, tutti sono invitati a condividere i meravigliosi momenti in cui hanno vissuto in prima persona la magia Disney. Inoltre, i festeggiamenti metteranno in luce le storie preferite dai fan e i personaggi più amati, con specifiche attivazioni mensili accomunate dal motto La Meraviglia di…. Dato che tutto ha avuto inizio con un topo, le celebrazioni mensili avranno inizio puntando i riflettori su La Meraviglia di Topolino e Minnie. Altri temi de La Meraviglia di… comprendono Disney 100 – Giochiamo! e Wonder of Friendship. The Experience in cui Disney aprirà le porte di un’esperienza immersiva multisensoriale pensata per i ragazzi della Generazione Z e per i giovani adulti. L’esperienza, che partirà da Londra nel mese di maggio, permetterà a gruppi di amici di avventurarsi attraverso 1000 mq di diverse esperienze e installazioni divise in quattro stanze: Alice nel Paese delle Meraviglie, Lilo & Stitch, Il Re Leone e Topolino e i suoi amici. Wonder of Friendship. The Experience avrà luogo da Maggio a Ottobre 2023 attraversando Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Disney Publishing: sharing the wonder con libri e fumetti. Per tutti coloro che volessero celebrare l’importante anniversario lasciandosi ispirare dall’amata tradizione delle storie Disney vengono proposte molte novità anche nel settore publishing (pubblicazioni). In Italia le collaborazioni editoriali vantano due storici partner: Giunti e Panini. In libreria, Giunti interpreta quest’anniversario con un piano editoriale dedicato, ricco e articolato di circa quaranta i nuovi titoli a tiratura limitata: - Speciale Anniversario: 12 volumi da collezione, che includono la storia dei film con illustrazioni rinnovate e una sezione speciale con curiosità e aneddoti sulla loro genesi. Dalla prima idea allo studio dei personaggi, dalla scelta dei colori e delle ambientazioni, fino alle modalità di realizzazione: la Walt Disney Animation Research Library apre in questi libri i propri archivi per presentare gli inediti bozzetti dei personaggi e gli schizzi preparatori dei film. - La Graphic Novel del Film: 20 volumi dedicati alle storie dei celebri film d’animazione Disney nella versione a fumetti, ma aventi la struttura di un romanzo. Le graphic novel esprimono l’arte di miscelare parole e vignette con tagli e inquadrature particolari, sempre seguendo una trama, ma lasciando anche spazio all’immaginazione. Con una sezione dedicata all’approfondimento dei personaggi. - One - shots: Storytelling, Lifestyle, Coloring e Multiattività. Panini Comics, editore dello storico magazine Topolino, è già in edicola con un numero speciale dedicato all’Anniversario. Un numero unico con cover e editoriale dedicati, ma soprattutto una storia a fumetti davvero speciale. Si tratta, infatti, della prima di un ciclo di 8 storie indimenticabili, appositamente pensate per rileggere in chiave moderna alcuni dei momenti più iconici e amati di questi 100 anni di The Walt Disney Company, partendo dai classici Mickey Shorts e reinventando le avventure ambientandole 100 anni dopo. Si parte con Fantasmi del futuro di Francesco Artibani e Giovanni Rigano, rilettura del cortometraggio animato del 1937 Lonesome Ghosts(Gli acchiappa fantasmi), uscito negli Stati Uniti nel 1937: Topolino, Pippo e Paperino, in una Paperopoli futuristica, sono pronti a portare tutti i lettori in una casa infestata da fantasmi. Vivere la meraviglia attraverso i videogiochi. Nel corso dell’anno, Disney celebrerà il centesimo anniversario anche con elettrizzanti aggiornamenti e nuovi contenuti per celebri giochi, tra cui Disney Dreamlight Valley, Disney Mirrorverse e molti altri. Il popolare match-3 mobile game Disney Emoji Blitz darà il via alle celebrazioni con nuove emoji in edizione limitata, come Platinum Mickey, che saranno rilasciate nel corso dell’anno! Il 16 ottobre 2023 ricorrerà il 100° Anniversario dal giorno in cui Walt e suo fratello Roy presentarono al mondo intero la magia Disney per la prima volta. In programma Disney100: The Concert, una tournée in Europa con la Hollywood Sound Orchestra sulle note delle musiche più iconiche della storia Disney. Disney100 The Exhibition sarà una vera esperienza: si aprirà il baule dei tesori per mostrare centinaia di straordinari pezzi di storia, tra cui oltre 250 disegni originali raramente esposti in altre occasioni, manufatti, costumi, oggetti di scena e altri cimeli. Il debutto sarà a Febbraio 2023 negli Stati Uniti, a Philadelphia e la prima tappa europea sarà a Monaco il 18 aprile. Ci sarà poi una campagna, Disney D100 Giochiamo! Celebrerà 100 anni di personaggi, storie mettendo in evidenza la capacità degli universi Disney, Pixar, Star Wars, Marvel e National Geographic di aiutare i genitori a creare esperienze condivise con i propri figli. Sarà coinvolto anche il parco in Europa, il Disneyland Paris con particolari performance in particolare quella prevista il 16 Settembre 2023.
Ma com'è nato il mondo Disney? Scopriamolo attraverso questo documentario diviso in 2 parti... La seconda parte del video è disponibile direttamente qui. Nota della redazione: L’eventuale indisponibilità dei video proposti non dipende da Vortici.it Immagine di copertina e altre immagini: PixabayImage by Vectonauta on Freepik Read the full article
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PART 1 ! ( part 2 qui sotto! )
grinberryall yuno. height: 176cm | born: 10/04 | quirk: sylph / silfide. è un quirk dall'enorme potenziale, ma molto difficile da usare senza il dovuto impegno. permette di manipolare le correnti di vento, anche solo brezze, ed accrescerle, diminuirle o generarne in più. nella sua forma più completa rende possibile ridirigere e far cambiare traiettoria alle folate, utilizzabili così nei modi più svariati su chiunque e ovunque, e anche, addirittura, la generazione di tornado. nel complesso è un quirk che implica attacchi veloci, mobilità, potenziale difensivo, e perché no? piccoli boost e levitazione momentanea.
kagemori michiru. height: 158cm | born: 05/13 | quirk: takuni. quirk di mutazione. in un modo non dissimile dai tanuki del folklore giapponese, michiru può far mutare la forma di qualsiasi parte del suo corpo nel corrispetivo di un altro animale a suo piacimento per imitarne le abilità (esempio: orecchie da coniglio per sentire meglio, mani da gorilla per una maggior forza fisica, pelle da camaleonte per mimetizzarsi, olfatto lupino e via dicendo). oltre a questo però, ed è molto più immediato e semplice, gode di una grande agilità e può allungare a dismisura le braccia o aumentare la grandezza (e massa) della propria coda.
nanami touko. height: 163cm | born: 02/19 | quirk: neverland. è in grado di creare illusioni agendo su uno, più o tutti i sensi di una persona. per farlo l'obiettivo deve voltarsi al sentirsi rivolgere la parola e incrociare il suo sguardo: può scegliere quanto estensiva debba essere la realtà creata, ma più sensi coinvolge meno controllo ha su di essa. la qualità però non ne risente: il suo quirk sfrutta i ricordi in quel momento di rilievo nel subconscio altrui per un limite di tempo. è importante che stia attenta che non ci siano superfici riflettenti in cui possa accidentalmente vedersi, implicazione che non ha un vero limito di teste, basta ci sia un modo per agganciare tutti nello stesso momento.
gekko perona. height: 160cm | born: 06/07 | quirk: ectoplasm / ectoplasma. è in grado di generare ectoplasma in eccesso, da cui può produrre un massimo di dieci fantasmi semi-senzienti, capaci di seguire le sue direttive e fare qualunque cosa venga loro chiesta. non sono tangibili e non parlano, tuttavia possono essere sfruttati per reperire informazioni che, nel momento in cui vengono riassorbiti all’interno del corpo, vengono assimilate da perona. l’ectoplasma prodotto all’interno delle sue cellule può tuttavia avere anche altri utilizzi, in quanto conferisce tratti tipici degli spettri quali la levitazione o l’attraversamento dei muri. la prima è un’abilità facilmente utilizzabile, la seconda invece potrebbe richiedere il dimezzamento del numero di fantasmi oltre a un maggior sforzo.
shinomiya kikoru. height: 157cm | born: 09/07 | quirk: /. è
━━━━━━ ❃
𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑡𝑒𝑑 𝑡𝑜 𝑓𝑒𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔 𝑤ℎ𝑒𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝐼 𝑠𝑎𝑤 𝑦𝑜𝑢, 𝑏𝑢𝑡 𝑦𝑜𝑢 𝑙𝑜𝑜𝑘𝑒𝑑 𝑚𝑒 𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑒𝑦𝑒𝑠, 𝑎𝑛𝑑 𝐼 𝑓𝑒𝑙𝑡 𝑒𝑣𝑒𝑟𝑦𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔 𝑎𝑡 𝑜𝑛𝑐𝑒.❞
a.k.a. diamo un senso alle funzioni di tumblr, yay! allora, questo post è un riferimento per il mio bnha!au degli yakunoya. nello specifico, vediamo se riesco a formare la CLASSE 3-A e dare dei compagni a nishinoya! tutto crossover, tutto sotto il cut.
in nessun ordine particolare, man mano che arrivano:
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Grazie Shy.
#No sul serio#Xdxdxd cioè trpp bello il tizio dell'INPS ha detto a candycandyfpzzanapoli di smetterla coi selfie con le orecchie da coniglio#Trpp stima!!!1!1#No zio non esiste
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Comunque è da tre giorni che cerco nei meandri di vinted uno zainetto piccolo e pratico da usare per andare a lavoro e non trovo nulla che mi soddisfi al 100%. Al momento sta vincendo uno zainetto con le orecchie da coniglio
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Buoni propositi:
Più orecchie da coniglio
Più divise da scolaretta.
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“Io adoro i negozi dei cinesi.
Non mi importa se vi sembrerà un post razzista, che annienta l'economia italiana e si trasformerà in un dibattito sulle materie prime utilizzate, non è nulla di tutto ciò.
Mi ci diverto troppo.
Il paradiso del ciarpame, il regno paradisiaco dell'inutilità epica, l'Eden della cacata mostruosa, lo sconfinato impero della Cazzata Ipergalattica.
Tu entri e vieni inondato da una zaffata di polietilene e resine termoindurenti, le narici ti si riempiono di fenolformaldeide, ti arriva al cervello e compri TUTTO.
Loro hanno TUTTO.
Hanno tutto e non ti chiedono un CAZZO.
Tu entri e ti trovi davanti a un labirinto di 784 corsie con dentro l'Universo e puoi guardare toccare testare premere palpare tutto.
Loro zitti.
Se hai bisogno chiedi tu.
- Avete i fermaporta a forma di bignè?
- Lí.
- I righelli 17cm con i bruchi?
- Lí.
- I lucchetti per la bicicletta a forma di coniglio bengalese?
- Lí.
- I tappi per le orecchie con il cerchietto per capelli coordinato?
- Lí.
- La cuccia per il cane a forma di anaconda?
- Lí.
- I portagioie di legno con le stelle alpine grandi tipo 12cm?
- Lí.
- Più grandi?
- Lí.
- Senza stelle alpine?
- Lí.
Capite hanno tutto.
Tutto.
Ogni tanto entro e li metto alla prova, tipo sfida multietnica alla Giochi senza frontiere, ma hanno sempre e comunque tutto.
Una volta ho chiesto il guinzaglio per il cane invisibile, quello con il fil di ferro che sta su da solo.
- Vado a vedele in magazzino, ti plendo anche il cane invisibile?
Hanno tutto!
E poi la musica...
Queste sonorità tipiche della loro cultura, con le arpe e quei lamenti da ultimo samurai con le dita chiuse nella porta.
Un po' alla Mulan in sindrome premestruale.
Ho provato a trovare una canzone con il cellulare una volta, mi è uscito il titolo talmente lungo che Shazam mi ha girato una mail.
Mi rilassano questi negozi, è inutile.
Poi chi ci lavora non capisco mai che età abbia.
- Scusa se ti disturbo mentre stai riassortendo lo scaffale delle solette alla mela verde e carrube ma è urgente. Avete i cavatappi a forma di rana pescatrice?
- Chiamo mia nonna.
E arriva la nonna che sembra sua figlia, che sembra lui con i capelli lunghi, che sembra la figlia travestita da nonna ma che sembra sempre lui.
E se ti giri per vederli entrambi lui non c'è già più.
Sparito.
Risucchiato dal reparto bomboniere in amianto.
Quindi continui a chiedere alla nonna.
- Mi serve proprio il cavatappi a forma di rana pescatrice, ma è un po' caro...
- Calo?
- Si se cala lo prendo, ma che carina grazie! E prendo anche questi guanti in neoprene e tritolo che son belli tamugni, speriamo non mi parta il cane di corsa che se mi si sfrega il guinzaglio prendiam fuoco.
Mi piace da matti andare dai cinesi!
Mi diverto proprio, è inutile.
Esco strafatto indossando i miei guanti nuovi con la mia sportina di rane pescatrici, mollette da bucato fosforescenti, svuotatasche a forma di campana tibetana e soddisfatto mi accendo una paglia.
Schioccando le dita.” (Autore da cercare)
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Torno su Tumblr una volta all’anno
Superata la soglia dei venticinque anni, la mia vita è cambiata.Arrivata ai ventisei puff, improvvisamente i miei coetanei sono spariti. Non esistono più, in giro e sui social vedo gente che massimo massimo ha ventitré anni e scrive tweet tipo “ricordi della maturità 2016 ” e tu nel 2016 c’avevi già ventidue anni e stavi borderline per andare fuoricorso all’università.Fino a sei anni fa eravamo noi i giovani. Noi sceglievamo le regole, noi facevamo la moda.Adesso no. A ventisei anni, nel 2021, per i teenager siamo Filippo di Edimburgo. Vedo ragazze giovanissime che mi dicono “no vabbè ma non li dimostri proprio ventisei anni, te ne davo una ventina al massimo, ventidue esagerato!!!” manco avessi settant’anni suonati. E la cosa peggiore è che mi sento pure lusingata, perciò non fermatevi, anzi, ditemelo più forte.Le mie compagne delle medie hanno tutte dei figli. Io ho appena comprato un portaspazzolini a forma di Totoro e devo capire bene che finirò a fare definitivamente nella mia vita. Ho pure una fascia per capelli con due orecchie da coniglio orgogliosamente attaccate sopra.Ho ventisei anni e ancora quella vocina nella mia coscienza che mi dice “vaiiii, vaiii pigliatela pure la magistrale, oltre alla triennale e il master e quell’altro diplomaaaa, prima o poi vedraiiiiiii” mentre il guru del marketing di turno su LinkedIn mi dice che non serve la laurea per trovare un lavoro ben pagato, ma che ti credi oh, la laurea se la pigliano pure gli scemi ;PPP.Le riviste di moda ti dicono che dopo i venticinque anni cominci a perdere circa un cucchiaino di collagene all’anno e che quindi è questione di tempo prima che la texture della nostra pelle cominci a sembrare quella dei vecchi marsupi Kipling che vedo sempre addosso alle fricchettone in cumana. E perciò ho una skincare routine che se la vedesse Patrick Bateman gli si accapponerebbe la pelle.Oddio, io in realtà i cambiamenti fisici li ho avvertiti precisi precisi allo scoccare dei miei ventidue anni, quindi non ho avuto poi 'sto gran cambiamento. PAM! Ho perso tutto il baby fat che avevo in faccia e la mia schiena ha iniziato a fare strani rumori, rumori che non hanno mai smesso di accompagnarmi, roba che se sento la schiena non scricchiolarmi spezzo a mano dei finocchi per replicare lo stesso suono.E poi il caffè.Non posso più bere lo stesso quantitativo di prima. Arrivata al terzo non sto più bevendo caffè.Sto materialmente bevendo un infarto.È il 2021. Sono nati i superetero*. L’ultima volta che ho camminato per strada al calar del sole erano solo le otto e mezza di sera e per strada non c’era quasi nessuno. Avvistai un gruppo di ragazzi che agitava le braccia nella mia direzione, mi chiedevo se avessero bisogno di aiuto che magari qualcuno si era sentito male e invece STAVANO FACENDO UN TIK TOK BALLANDO.*(non a caso quest'anno uno studio ha dimostrato che il QI della popolazione mondiale si sia notevolmente abbassato, il che può essere anche una mera coincidenza, ma voglio sognare che non sia così)
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Se volessimo tradurre letteralmente un’espressione idiomatica in inglese, come “conosco i miei polli”, “I know my chickens”, vedremmo spuntare sulla faccia di chi ci ascolta un grandissimo punto interrogativo, prima di qualche risata garantita.
Questo succede perché gli idiomatismi di qualsiasi lingua sono quasi sempre unici e intraducibili. Sono frasi che fanno parte della cultura di una nazione e che spesso suonano davvero bizzarri quando tradotte letteralmente, suscitando non poca ilarità.
Per poter intraprendere almeno con la mente un viaggio culturale in giro per il mondo, gli esperti di linguistica della app Babbel (dedicata allo sviluppo delle competenze linguistiche) hanno stilato un elenco di alcune delle espressioni idiomatiche più curiose. Eccole di seguito.
Alcune tra le espressioni più curiose
• Not here to fuck spiders: questo modo di dire è l’equivalente australiano di “non siamo qui a pettinare le bambole”, si usa cioè quando non si vuole perdere tempo e per far capire che si fa sul serio. Gli australiani hanno scelto però un’immagine leggermente più colorita di quella nella lingua di Dante;
• more holes than a Swiss cheese: è un’espressione inglese traducibile letteralmente in “più buchi di un una Groviera”, usata per far riferimento a qualcosa pieno di difetti, di solito in riferimento a un ragionamento o discorso, l’equivalente di “far acqua da tutte le parti”;
• leben wie die Made im Speck: si tratta di un modo di dire tedesco per parlare di chi ha uno stile di vita lussurioso, quindi “vivere come un verme nella pancetta”, questa infatti è la traduzione letterale;
• estar de mala leche: questa frase idiomatica spagnola non ha nulla a che vedere con il latte scaduto come potrebbe suggerire la traduzione parola per parola: “essere di cattivo latte”. Significa infatti “essere di cattivo umore”;
• poser un lapin: un’espressione francese molto particolare, traducibile letteralmente come “porre un coniglio”, che significa semplicemente non presentarsi a un appuntamento. L’equivalente dell’italiano “dare buca”;
• encher linguiça: “riempire una salsiccia” è un’espressione brasiliana che significa riempire uno spazio vuoto con l’inganno, con informazioni irrilevanti e di nessun interesse. Nel quotidiano viene usato per definire qualcuno che parla in continuazione di un argomento senza in realtà dire nulla, una specie di “parlare di aria fritta”;
• hair op per tanden hebbe: è un’espressione olandese che, letteralmente, si può tradurre con “avere i capelli sui denti”. Con questo modo di dire si indica una persona particolarmente decisa e determinata, pronta a tutto per ottenere i propri obiettivi. In Italia si potrebbe dire “avere pelo sullo stomaco”;
• musztarda po obiedzie: con questa espressione i polacchi comunicano che ormai è troppo tardi per fare qualcosa. Si traduce letteralmente con “mostarda dopo pranzo” e l’espressione italiana che si avvicina di più è “inutile piangere sul latte versato”;
• glida in på en räckmacka: ovvero “avanzare scivolando su un panino di gamberetti”. Con questa immagine, davvero unica e colorata, gli svedesi indicano chi ha una vita facile, senza problemi. In Italia scivolare su un panino di gamberetti potrebbe sembrare tutt’altro che facile, ma in Svezia deve essere una situazione comune;
• å svelge noen kameler: quando in Norvegia si dichiara di “ingoiare qualche cammello”, vuol dire che è arrivato il momento di arrendersi. In Italia va molto meglio, i rospi sono decisamente più facili da mandar giù;
• вешать лапшу на уши (vešat’ lapšu na uši): è un’espressione russa che, letteralmente, si può tradurre con “appendere gli spaghetti alle orecchie di qualcuno”, ma che non ha niente a che vedere con degli “orecchini” fatti con la pasta nostrana. Significa semplicemente “prendere in giro”;
• kuman di seberang lautan tampak, gajah di pelupuk mata tak tampak: anche questo modo di dire indonesiano non bisogna prenderlo troppo alla lettera, ovvero “un germe attraverso il mare può essere visto, un elefante sulla palpebra no”. In sostanza, significa che è facile vedere gli errori altrui, non importa quanto piccoli siano, ma è difficile vedere i propri anche quando sono molto grandi.
La speranza è sempre l’ultima a morire, in tutte le lingue
Ci sono però delle eccezioni: alcune frasi idiomatiche infatti sono identiche in diverse lingue, ottime quindi per non fare figuracce. Per citare una: “meglio tardi che mai” si dice nello stesso modo anche in spagnolo, francese, inglese, tedesco e portoghese (rispettivamente “más vale tarde que nunca”, “mieux vaut tard que jamais”, “better late than never”, “besser spät wie nie”, “antes tarde do que nunca”).
Sostituire i cavoli con le cipolle e la birra
In alcuni casi invece i modi di dire nelle lingue europee non sono uguali, ma si assomigliano. È il caso di “non sono cavoli miei”, in francese infatti si dice “ce ne sont pas mes oignons” (“non sono le mie cipolle”), mentre in Germania si fa riferimento alla birra, “das ist nicht mein Bier”, rispecchiando a pieno i fiori all’occhiello e la cultura dei due Paesi. Un altro esempio è “kill two birds with one stone” (in italiano “prendere due piccioni con una fava”): in portoghese i piccioni vengono sostituiti dai conigli (“matar dois coelhos com uma tacada só”), e in tedesco dalle mosche (“zwei Fliegen mit einer Klappe schlagen”). O ancora, se vogliamo dire “avere la botte piena e la moglie ubriaca” davanti ai cugini d’Oltralpe dobbiamo pronunciare le parole “avoir le beurre et l’argent du beurre” (“avere il burro e i soldi del burro”), mentre in inglese basta sostituire il burro con una torta: “have your cake and eat it too” (tenersi la propria torta e allo stesso tempo mangiarsela).
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io freddolosa 🤝 plaid con cappuccio e orecchie da coniglio
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Buon pranzo
Io adoro i negozi dei cinesi.
Non mi importa se vi sembrerà un post razzista, che annienta l'economia italiana e si trasformerà in un dibattito sulle materie prime utilizzate, non è nulla di tutto ciò.
Mi ci diverto troppo.
Il paradiso del ciarpame, il regno paradisiaco dell'inutilità epica, l'Eden della cacata mostruosa, lo sconfinato impero della Cazzata Ipergalattica.
Tu entri e vieni inondato da una zaffata di polietilene e resine termoindurenti, le narici ti si riempiono di fenolformaldeide, ti arriva al cervello e compri TUTTO.
Loro hanno TUTTO.
Hanno tutto e non ti chiedono un CAZZO.
Tu entri e ti trovi davanti a un labirinto di 784 corsie con dentro l'Universo e puoi guardare toccare testare premere palpare tutto.
Loro zitti.
Se hai bisogno chiedi tu.
- Avete i fermaporta a forma di bignè?
- Lí.
- I righelli 17cm con i bruchi?
- Lí.
- I lucchetti per la bicicletta a forma di coniglio bengalese?
- Lí.
- I tappi per le orecchie con il cerchietto per capelli coordinato?
- Lí.
- La cuccia per il cane a forma di anaconda?
- Lí.
- I portagioie di legno con le stelle alpine grandi tipo 12cm?
- Lí.
- Più grandi?
- Lí.
- Senza stelle alpine?
- Lí.
Capite hanno tutto.
Tutto.
Ogni tanto entro e li metto alla prova, tipo sfida multietnica alla Giochi senza frontiere, ma hanno sempre e comunque tutto.
Una volta ho chiesto il guinzaglio per il cane invisibile, quello con il fil di ferro che sta su da solo.
- Vado a vedele in magazzino, ti plendo anche il cane invisibile?
Hanno tutto!
E poi la musica...
Queste sonorità tipiche della loro cultura, con le arpe e quei lamenti da ultimo samurai con le dita chiuse nella porta.
Un po' alla Mulan in sindrome premestruale.
Ho provato a trovare una canzone con il cellulare una volta, mi è uscito il titolo talmente lungo che Shazam mi ha girato una mail.
Mi rilassano questi negozi, è inutile.
Poi chi ci lavora non capisco mai che età abbia.
- Scusa se ti disturbo mentre stai riassortendo lo scaffale delle solette alla mela verde e carrube ma è urgente. Avete i cavatappi a forma di rana pescatrice?
- Chiamo mia nonna.
E arriva la nonna che sembra sua figlia, che sembra lui con i capelli lunghi, che sembra la figlia travestita da nonna ma che sembra sempre lui.
E se ti giri per vederli entrambi lui non c'è già più.
Sparito.
Risucchiato dal reparto bomboniere in amianto.
Quindi continui a chiedere alla nonna.
- Mi serve proprio il cavatappi a forma di rana pescatrice, ma è un po' caro...
- Calo?
- Si se cala lo prendo, ma che carina grazie! E prendo anche questi guanti in neoprene e tritolo che son belli tamugni, speriamo non mi parta il cane di corsa che se mi si sfrega il guinzaglio prendiam fuoco.
Mi piace da matti andare dai cinesi!
Mi diverto proprio, è inutile.
Esco strafatta indossando i miei guanti nuovi con la mia sportina di rane pescatrici, mollette da bucato fosforescenti, svuotatasche a forma di campana tibetana e soddisfatta mi accendo una paglia.
Schioccando le dita.
Fb.
Ossimoro
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09.01.77 Sala Comune Grifondoro - Hogwarts
Piega le gambe al petto, accompagnato come di consueto da un sonoro schiocco delle articolazioni, volgendo anche lui un momento lo sguardo al camino, proprio come l’anno prima, e alle braci morenti del focolare. Morenti come la sua sicurezza che per un attimo viene meno, in particolare dopo aver ascoltato la domanda postagli da Merrow. Che succede? «Mhm… Oggi ho parlato con Emile, un mio amico tra i Tassofessi» però lui è bravo. «E ha detto una cosa.» E si blocca. Porta le braccia sulle ginocchia, adagiandole così sulle gambe per usarle da appoggio per il volto, che finalmente si volge verso di lei premendo la sua guancia sugli avambracci. Gli occhi verdi non si fanno di certo problemi ad incontrare e soffermarsi, ad impigliarsi in quelli dell’altra. «Hai mai trovato qualcosa, o qualcuno che…» sta evidentemente cercando le parole giuste, visto che “arefacio perenne” non è proprio il modo migliore per farle capire che vuole. «…che ti fa stare bene? Serena?»
Gli occhi dal taglio affusolato s`assottigliano appena mentre lo guarda, forse presa vagamente contropiede, o magari semplicemente prende quel tempo per decidere bene cosa rispondergli. Ed è un «Si» sicuro ma morbido, che esce dalla bocca carnosa di lei, rotolando fuori in quella che è una confessione monosillabica, più interessata a capire dove stia cercando d`andare a parare. Però qualcosa s`illumina nel suo sguardo, rendendola per un attimo un poco più inquietante e rapace «Vuoi dirmi che ti piace questo Emile?» piatta, dura, asciutta. Non giudica, ma si è appena chiusa a riccio, in una difensiva sottile, ma non per questo impossibile da comprendere. (...) Rimane in silenzio, lo scruta in un vago assottigliarsi d`occhi che presagiscono un non voler replicare, nonostante noti la mancanza d`una domanda riguardo l`identità dell`eventuale persona, scegliendo alla fine d`esprimersi in un cupo «Sapevo che non era la stessa cosa.» per lui. Per lui non era la stessa cosa. Non lo è mai stato, e ciò l`ha dilaniata per anni, e solo da poco può dire d`essere in grado di smettere di sanguinare anche solo all`idea che lui non la voglia. Lui. Che non nomina e non svela (...)
«No» pronunciato con decisione e maturità. Non gli piace. Non come pensava. Anche se quello sguardo affilato non da segno di voler sparire. (...) «Non è lui che mi fa sentire… sereno.» Gli occhi si volgono di nuovo alla ricerca di quelli di Merrow. (...) La testa per un istante viene rivoltata indietro, nemmeno volesse posarla anche lui sul divano retrostante, per poi invece cambiare direzione e, piegandola un tantino avanti, andare a incastrare gli occhi sui palmi delle mani. Le dita chiuse in un semi pugno. Con l’aria esausta e frustrata di chi vuole dire una cosa ma proprio non ci riesce. (...) Si alza da quella posizione terribilmente esausta, per provare a volgere ancora gli occhi su di lei. «Sei tu.»
«Tu?» Serve chiarezza.
Vorrebbe essesre più veloce di così, più veloce della sua frustrazione o dei pensieri che corrono veloci in uno schianto annunciato, anche se non si capisce da parte di chi. E invece è lenta, terribilmente: nel realizzare, in parte, nel capire che sta parlando di lei, attribuendole un`importanza impossibile da non comprendere. Si mette in ginocchio, cerca di raggiungerlo oltre la sorpresa d`entrambi, con una dolcezza dedicata nei gesti solo a lui, con quel sorriso piccolo ma luminoso, finchè non può stringerlo contro il petto. E già la posa dovrebbe far capire qualcosa, perchè è palese che il modo in cui lo cerca fisicamente, sembra metterla in una posizione protettiva nei confronti di Dominic, come se qualcosa forse fosse sulle sue tracce, e lei volesse soltanto nasconderlo al mondo. Come l`ultimo lumicino in un mondo buio pesto. Le mani scorrerebbero dalle spalle, alla nuca, ai ricci neri, in un insinuare di dita tra la chioma che la vedrebbero poi culminare la posa con la guancia destra poggiata sul capo altrui, in un cingerlo contro il seno, per nulla malizioso, ma forse un po` troppo ingenuo. E poi quella domanda, a cui lei davvero regala un silenzio pieno di cose che non esprime. Perchè è intenta ad inseguire un coniglio bianco che corre sul filo di pensieri veloci e dissonanti. Eppure lui è lì, e se c`è un`isola di pace, un`oasi di ristoro, nell`ultimo periodo è proprio in quel letto al secondo anno del dormitorio maschile, tra le lenzuola dove si trova un ragazzino col pigiama grigio tristissimo, con i capelli che profumano di pino la sera, e che la mattina sa di pepe nero e cannella per quanto la stringe quando sono assieme. Lo stupore d`essere interpellata però, che le si chieda se lei provi qualcosa di simile, le spezza un poco il tono sicuro con cui gli mormora vicina all`orecchio sinistro «Anche tu mi fai sentire tranquilla» perchè è di questo che si parlava, no? «Serena.» come dici tu, Nico. Guancia che scivola un secondo contro guancia, in uno stringerlo un poco più sentito. L`importanza d`un momento così.
Lei è lenta nel capire che si tratta di lei quanto lui lo è nel realizzare che no, non lo sta ignorando. Non è pietà quella che si va a descrivere nel suo sorriso, e non è un rifiuto esplicito e certo di quelli a cui è abituato, di quelli che si aspettava. Eppure la sorpresa è tanta anche in quel suo farsi stringere al suo petto, sui seni di lei privo ancora di qualsiasi tipo di malizia. Solo una vicinanza fisica, con un che di assurdamente poetico, in quella sensazione delle sua mani su di lui, tra i suoi capelli, e nel suono del suo cuore che rimbomba nelle sue orecchie attraverso gli strati di vestiti. O forse è il suo stesso cuore che sente… nemmeno saprebbe discernerli ormai, tanto li ha sentiti battere insieme. Durante le notti che sono il momento migliore della giornata, solo perché può stringersi a lei e aggrapparsi come fosse la sua ancora. Che con la sua sola presenza riesce a calmarlo, il più delle volte, e addirittura a farlo sentire voluto. Come in quel momento. In cui vorrebbe solo affogare nel suo profumo, assorbirlo e impregnarsi così tanto da non desiderare di avere più un’identità sua. Ma forse sta correndo troppo… Eppure poco gli importa. Visto che nel sentire, finalmente, le sue parole, il suo “ricambiarlo” e anche quel tocco di guance… non può non voltarsi, dopo qualche secondo di condivisione di quel momento, per tentare di piantargli un bacio sulla gota. Prima di dirle «Ho anche una cosa…» per lei. «…in realtà…» Ma con voce decisamente incerta. Timorosa. (...) E andando ad allungare la mano sinistra verso la tasca del pantalone, infilandola tra le pieghe della stoffa, e tirandone fuori… un anello. Palesemente ottenuto con la trasfigurazione. Non lo guarda nemmeno troppo – lo ha fatto lui, quindi lo conosce – ma glielo porge, libero, sul palmo della mano aperta.
Un anellino dall’aspetto metallico – decisamente non pensato per l’anulare della ragazza – con sfumature e lampi verdi in superficie. Il lavoro semplice, poco elaborato di un ragazzino alle prime armi. E attende che lei decida se accettare o meno quel pegno, che nonostante l’inesistente malizia è pregno di... possessività.
Ed è con occhi curiosi che segue i suoi movimenti verso la tasca del pantalone, per poi guardargli il palmo e notare... un anello. Qualcuno che non è Rebecca, le ha appena regalato un anello. Verde, trasfigurato, di metallo e fatto con la sua magia, cosa che le fa avvampare il viso e schiudere le labbra, in un balbettio senza corpo, prima che sia la sinistra ad allungarsi per prendero e guardarlo da ogni angolatura. Deglutisce a vuoto, ed è con una serie di gesti emozionati che andrebbe ad infilarsi al medio della destra la fascetta metallica, alzando solo infine, lo sguardo a lui. Non riesce a dire nulla, con quel bolo di sentimenti puri ad affannarsi e bloccare le sue corde vocali. Ecco perchè i palmi corrono al volto di Dominic, in un avvicinarsi che potrebbe sembrare pericoloso, se non fosse che le labbra mirano il suo naso, per regalargli un paio di bacini piccoli, sulla curva e sulla punta, prima di rimanere qualche istante fronte contro fronte, chiudendo gli occhi in un respirare leggero e spezzato. Istanti lunghi, o forse brevi, non lo saprebbe definire, prima di prendergli le mani, rialzarsi in uno schiocco di ginocchia, invitandolo a seguirla. Fammi tornare in quell`oasi. Nascondimi sotto le lenzuola, scaldami e fammi dimenticare i mostri sotto il letto, che con te, per una notte appena, smettono di fare paura.
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