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#oneri concessori
lamilanomagazine · 5 months
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Ex Mira Lanza: al via alla collaborazione tra Roma Capitale e Università Roma Tre per riqualificazione ex stabilimento industriale
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Ex Mira Lanza: al via alla collaborazione tra Roma Capitale e Università Roma Tre per riqualificazione ex stabilimento industriale. Roma Capitale e Università Roma Tre insieme per la riqualificazione dell'ex stabilimento Mira Lanza, nel Municipio Roma XI. Il Sindaco Roberto Gualtieri e il Rettore Massimiliano Fiorucci hanno firmato una lettera di intenti con la quale Roma Capitale e l'Università RomaTre si impegnano alla realizzazione di azioni congiunte volte a recuperare e riqualificare l'ex complesso industriale con il duplice intento di fornire servizi e spazi per la cittadinanza e di soddisfare il fabbisogno di residenze e strutture a disposizione degli utenti dell'Università. Con il documento siglato, che anticipa la sottoscrizione di un vero e proprio accordo di collaborazione, l'Amministrazione capitolina si impegna a rendere accessibile l'area ai tecnici o soggetti autorizzati dell'Università per consentire le opportune verifiche sullo stato di fatto dell'immobile nonché eventuali campagne di indagine o rilievi; a fornire tutti i documenti di carattere tecnico-amministrativo relativi al compendio immobiliare anche riguardo l'esistenza di eventuali vincoli, oneri o gravami relativi agli immobili e ad avviare tempestivamente l'iter autorizzativo necessario alla successiva concessione amministrativa dell'area all'Università. L'Università si impegna, invece, a effettuare le opportune verifiche preliminari riguardo la fattibilità tecnico-economica dell'intervento di recupero ipotizzato e per avviare tempestivamente l'iter autorizzativo necessario alla successiva acquisizione in concessione dell'area. La lettera di intenti siglata oggi da Gualtieri e Fiorucci nasce da una manifestazione di interesse per l'area avanzata da Roma Tre a seguito della partecipazione al bando Reinventing Cities 2022 che vedeva tra i siti candidati proprio l'ex stabilimento industriale situato nel quartiere Marconi e versante da anni in uno stato di abbandono e degrado. La candidatura al concorso internazionale, promosso dalla rete di città europee C40, aveva come obiettivo l'individuazione di un percorso di valorizzazione, senza vendita, del compendio della Ex Mira Lanza, prezioso complesso di archeologia industriale tutelato dal codice dei Beni Culturali. La proposta di Roma Tre, pur non rientrando formalmente nell'alveo del Bando Reinventing Cities, ne sposa a pieno le caratteristiche permettendo di modulare, con maggior flessibilità, le condizioni concessorie in un rapporto diretto tra soggetti pubblici in analogia con quanto si sta già facendo per l'ex Mattatoio di Testaccio e in coerenza con il lavoro di revisione dell'assetto urbanistico del quadrante Ostiense-Marconi portato avanti dal Dipartimento di programmazione e attuazione urbanistica proprio in collaborazione con lo stesso Ateneo. Una collaborazione che, tra l'altro, coinvolgerà anche l'Eni proprietaria dell'area ex Italgas, situata proprio di fronte alla ex Mira Lanza, il Municipio Roma VIII e il Municipio Roma XI. "Inizia un percorso per risolvere una vicenda che la città si trascina da troppo tempo e realizzare spazi universitari e aree verdi al posto di un vecchio complesso industriale abbandonato da anni" ha sottolineato il Sindaco Roberto Gualtieri. "La rigenerazione urbana è stata da subito uno dei principali obiettivi di questa amministrazione per riconvertire gli spazi, sconfiggere il degrado e avvicinare servizi e luoghi di pregio alle romane e ai romani in tutti i quartieri: questa operazione con Roma Tre si colloca perfettamente in questo percorso di rivitalizzazione di aree urbane in disuso così come lo sono i tanti altri interventi che abbiamo messo in campo in tante zone della città. Inoltre, il tessuto universitario rappresenta per Roma una straordinaria potenzialità di crescita ed aumentare le residenze universitarie è uno degli strumenti principali che abbiamo in mano per sviluppare sempre di più la nostra capacità di essere protagonisti nel panorama scientifico nazionale ed internazionale". "La forte crescita di Roma Tre degli ultimi anni, in termini di immatricolazioni e di presenza sul territorio, richiede sempre di più l'attivazione di servizi che assicurino alti standard qualitativi per studentesse e studenti. La speranza, dunque, è di poter realizzare nel complesso servizi fondamentali, tra i quali una foresteria per visiting professors e uno studentato moderno e funzionale", dichiara il Rettore di Roma Tre, prof. Massimiliano Fiorucci. Il Direttore Generale dell'Ateneo, arch. Alberto Attanasio, conferma: "Con le attività nello stabilimento ex Mira Lanza vogliamo continuare e rafforzare il processo di rigenerazione urbana e di rivitalizzazione del tessuto sociale, economico e produttivo del quadrante Ostiense – Marconi. Per collocazione urbanistica e caratteristiche, il complesso è pienamente in linea di continuità con la storia e la tradizione dell'insediamento dell'Ateneo in questo quadrante cittadino". "L'idea di favorire nuove funzioni universitarie nel quadrante Marconi si coniuga con l'obiettivo di ampliare l'offerta di strutture universitarie anche nel Municipio XI, di recuperare l'ex complesso industriale della Mira Lanza, che attende da anni di essere riqualificato, e di realizzare il parco "Papareschi" per dotare il quadrante di uno spazio di verde attrezzato – ha commentato l'Assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia – Questo comune impegno è dunque un passo importantissimo: dopo il parco fluviale, un'altra porzione del quadrante Marconi sarà riqualificata e prenderà forma grazie alla sinergia tra Istituzioni e al lavoro portato avanti dall'Amministrazione Gualtieri" conclude Veloccia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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virginialunare · 2 years
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Le pubbliche amministrazioni e le spiagge.
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Il 24 novembre sono stati presentati i risultati del XV Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dai Dipartimenti di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.
L’osservatorio, che si avvale della collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche e edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e le procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 38 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in linea con il livello di partecipazione delle precedenti edizioni.
I temi dell’efficienza dei procedimenti concessori sono stati approfonditi analizzando i seguenti elementi:
1.      le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche e edilizie;
2.      il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2021;
3.      le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
4.      il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
5.      il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
6.      la monetizzazione degli standard.
Solo alcuni dati: secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media 7 in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In crescita rispetto all’anno 2020, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle 12,2 unità rispetto al dato dell’anno precedente di 11,8, così come il numero degli addetti alle pratiche edilizie.
Per quanto attiene le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 16 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 8,5 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 108 giorni.
Nell’edizione di quest’anno l’approfondimento ha riguardato il tema delle concessioni delle aree demaniali, marittime, fluviali e lacuali che rappresentano per il nostro paese una parte consistente del territorio rilevante per settore turistico e quindi per l’economia nazionale. Ma il tema delle concessioni demaniali è anche sotto la lente della Commissione Europea, che ne prevede la liberalizzazione e che in caso di mancato adempimento potrebbe tradursi in una procedura di infrazione.
In primis è stata indagata la presenza nei comuni di uno strumento che disciplini tali aree, le concessioni e le attività che possono essere svolte sugli arenili. Nella metà circa dei casi, lo strumento è in vigore mentre nel 36% dei casi deve essere ancora redatto pubblica amministrazione locale. Nel caso di aree destinate a finalità turistico ricreativo, la percentuale di quelle destinate ad uso pubblico è prevalentemente inferiore al 50%, percentuale che diventa significativamente più rilevante nel caso della destinazione produttivo/industriale. Per quanto riguarda l’assegnazione delle aree demaniali, il 40% delle pubbliche amministrazioni ne prevede l’assegnazione ad una controparte privata, confermata anche dalla situazione as is che registra in media una percentuale del 74% di concessioni riguarda ad operatori privati. Inoltre, la presenza di aree vincolate è preponderante essenzialmente per vincoli ambientali e meno per vincoli storico-artistici.
Si prevede quindi la messa a gara di molte aree demaniali con l’implicita obbligazione da parte dei soggetti che si aggiudicheranno le aree di manutenerle nel miglior modo salvaguardandone l’integrità, e consentendo sempre una serie di accessi liberi, per garantire l’accesso alla battigia.
Il meccanismo di assegnazione con gara a libero mercato delle aree demaniali si inserisce nell’alveo delle collaborazioni pubblico-private orientate alla cura e alla manutenzione dell’infrastruttura naturale su cui poggia uno dei settori economici più rilevanti per il sistema paese e può contribuire significativamente ad un netto miglioramento dell’offerta turistico ricettiva del nostro paese.
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cesidiovano · 3 years
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Conciliazione Acea, i Comuni non rinunceranno ai 12,7 milioni di euro di oneri concessori
Conciliazione Acea, i Comuni non rinunceranno ai 12,7 milioni di euro di oneri concessori
Da L’Inchiesta Quotidiano del 26 ottobre 2021 I Comuni non rinunceranno agli oneri concessori del periodo 2013-2018 (circa 12,7 milioni di euro), per questo ai rappresentanti municipali sarà chiesto di delegare la Segreteria tecnico operativa dell’Ato 5 a modificare i termini della proposta conciliativa con l’Acea che sarà discussa dalla Conferenza dei sindaci convocata per il 28 ottobre. Quelle…
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pruiti · 3 years
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Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Buccinasco
Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Buccinasco
Il Tribunale ha respinto il ricorso di un operatore che aveva contestato la quantificazione di oneri concessori e standard del Settore Urbanistica. La sentenza definitiva stabilisce il pagamento degli oneri per oltre 140 mila euro e le spese legali  (more…)
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lavoripubblici · 4 years
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L'amministrazione può rideterminare l'importo delle somme da versare a titolo di conguaglio per oblazione e per oneri concessori relative ad una pratica di condono edilizio?
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ultimenotiziepuglia · 4 years
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lucasmasala86 · 4 years
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Emergenza Covid-19, prorogata a Cagliari scadenza per il pagamento degli oneri concessori
Emergenza Covid-19, prorogata a Cagliari scadenza per il pagamento degli oneri concessori
Leggi la notizia su Cagliari Pad Emergenza Covid-19, prorogata a Cagliari scadenza per il pagamento degli oneri concessori
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#24
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tmnotizie · 4 years
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SAN BENEDETTO – Con delibera n. 48 approvata il 2 aprile, la Giunta comunale di San Benedetto del Tronto, in analogia con quanto fatto dallo Stato con il decreto “Cura Italia”, ha disposto la proroga al 31 maggio 2020 dei termini di scadenza di tributi comunali, canoni, rette e piani rateali.
Nel dettaglio, queste le misure adottate:
– Imposta comunale sulla pubblicità (ICP) : proroga al 31 maggio del termine di scadenza relativo al 2020 senza sanzioni né interessi.
– Tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP): proroga al 31 maggio senza applicazione di sanzioni e interessi.
– Canoni concessori, canoni dei fitti attivi e oneri relativi ai mercati rionali e stagionali: sospensione fino al 31 maggio. I versamenti dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione o entro le scadenze delle rate successive, se più vantaggiose per gli operatori.
– Avvisi di accertamento e inviti al pagamento: sospensione fino al 31 maggio.
– Piani di rateizzazione: sospensione dei piani concessi per il pagamento di tributi locali ed entrate patrimoniali fino al 31 maggio. Il numero delle rate previsto nel provvedimento di concessione della rateazione è automaticamente aumentato di un numero di rate pari a quelle oggetto di sospensione.
– Concessione di piani di rateizzazione richiesti dai contribuenti: è spostato a dopo il 31 maggio il termine per la concessione di piani di rateizzazione per i quali non è stato possibile concludere l’istruttoria.
– Cartelle di pagamento e ingiunzioni fiscali: sospesi i termini dei versamenti, scadenti nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dalle ingiunzioni. I versamenti dovranno essere effettuati in unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione.
– Richieste di questionari, richieste di subentro e/o voltura, richieste di documentazione integrativa:  sospensione fino al 31 maggio del termine concesso ai contribuenti per rispondere alle richieste del Servizio Tributi.
– Canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi: sospesi fino al 31 maggio i termini per il pagamento. I versamenti dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2020 o con un massimo di 5 rate mensili a decorrere da giugno.
– Rette dei Centri Diurni per disabili e per anziani, dei Nidi d’infanzia e delle Sezioni “primavera”:  esenzione dal pagamento per il periodo di chiusura delle strutture.
Per informazioni: Servizio Tributi – tel.  0735/794548 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 13, martedì e giovedì dalle 16 alle 18), e mail: [email protected], PEC: [email protected]
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italreport · 6 years
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PD Vittoria. Di Falco:"Ritirato l’atto degli aumenti degli oneri concessori e di costruzione"
PD Vittoria. Di Falco:”Ritirato l’atto degli aumenti degli oneri concessori e di costruzione” was originally published on ITALREPORT
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virginialunare · 3 years
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Le pubbliche amministrazioni alla prova della sostenibilità
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Il 25 novembre sono stati presentati i risultati del XIV Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.
L’osservatorio, che si avvale della collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche e edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 40 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in linea con il livello di partecipazione delle precedenti edizioni.
I temi dell’efficienza dei procedimenti concessori sono stati approfonditi analizzando i seguenti elementi:
le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche e edilizie;
il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2020;
le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
la monetizzazione degli standard.
Solo alcuni dati: secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media sei in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In linea con i dati del 2018, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle dieci unità, così come il numero degli addetti alle pratiche edilizie.
Per quanto attiene le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 17 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 7,2 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 87 giorni.
Nell’edizione di quest’anno è stata inoltre indagata la propensione delle pubbliche amministrazioni alla promozione del territorio, attraverso la comprensione del livello di efficienza del comune rappresentato dal tipo di strumenti e canali messi a disposizione per consentire l’accesso alle informazioni. Tale elemento rappresenta un presupposto fondamentale per attrarre investimenti qualificati in quanto forniscono l’elemento centrale per catturare l’attenzione degli investitori, ovvero l’accesso semplice e veloce alle informazioni e alla documentazione necessaria per valutare l’investimento.
L’approfondimento di questa edizione è stato dedicato al tema della sostenibilità ambientale e sociale ovvero i criteri ESG – Enviornmental, Social and Governance, tematica al centro dell’attenzione di osservatori nazionali ed internazionali.
L’analisi è quindi andata a sviscerare le misure messe in atto dalle amministrazioni pubbliche intervistate per andare incontro al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dettati nel 2015 dal programma delle Nazioni Unite con obiettivo al 2030.
Dal punto di vista del campione, 34 dei 40 capoluoghi di provincia hanno fornito il loro contributo alla ricerca fornendo un quadro preciso delle azioni introdotte per rispondere a questo paradigma. Nello specifico, la maggior parte delle amministrazioni hanno fornito indicazioni sulla politica di riduzione delle emissioni di gas serra anche grazie all’adozione di misure volte al riuso e alla riduzione del consumo di suolo. A ciò si affiancano le misure volte a promuovere l’inclusione sotto due ben distinte misure: programmi di abitazioni popolari e l’efficientamento delle infrastrutture immobiliari consentendone una migliore accessibilità ai portatori di handicap.
Sicuramente, queste misure dimostrano un’attenzione crescente delle pubbliche amministrazioni verso questo tema ma denota anche la necessità per le pubbliche amministrazioni di dotarsi di processi decisionali all’insegna del pragmatismo e dell’efficienza che consentano un effetto domino positivo sull’attrattività del territorio per investitori e operatori in grado di portare a termine ambiziosi processi di rigenerazione rispettosi del paradigma della sostenibilità.
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virginialunare · 4 years
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Le pubbliche amministrazioni alla prova della finanza alternativa
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Il 26 novembre scorso sono stati presentati i risultati del XIII Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.
L’osservatorio, che si bassa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 38 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in linea con il livello di partecipazione delle precedenti edizioni.
Il temA dell’efficienza dei procedimenti concessori è stato approfondito analizzando i seguenti elementi:
Le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche ed edilizie;
Il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2019;
Le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
Il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
Il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
La monetizzazione degli standard.
Solo alcuni dati. Secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media 6, in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In calo rispetto ai dati del 2018, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle dieci unità, così come il numero degli addetti alle pratiche edilizie.
Per quel che riguarda le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 13 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 7,5 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 81 giorni.
Nell’edizione di quest’anno è stata, inoltre, indagata la propensione delle pubbliche amministrazioni all’utilizzo delle piattaforme digitali per la gestione delle pratiche edilizia: quasi il 90% ha risposto positivamente.
Lo scenario che viene fornito dall’osservatorio è quello di un settore, quello della pubblica amministrazione, che sembra anche nelle realtà di maggiore dimensione non adattarsi ai tempi che inevitabilmente si fanno sempre più ristretti soprattutto per operazioni che necessiterebbero di un lack temporale molto più compresso perché i piani economici sottostanti mantengano la loro sostenibilità.
L’approfondimento di questa edizione è stato dedicato al tema degli strumenti finanziari alternativi che possono essere messi in campo dalle pubbliche amministrazioni per il finanziamento di opere o eventi di pubblico interesse, senza incidere sul patto di stabilità. Ma tra tutti gli strumenti possibili l’attenzione si è concentrata sugli strumenti obbligazionari, tipicamente green bond, social bond e sustainability bond, e sul contributo che può venire dal civic crowdfunding.
I primi hanno una mission ben definita dalle linee guida seppur non vincolanti, delineate a livello internazionale: in particolare, i proventi derivanti da tali strumenti vengono impiegati per finanziare o rifinanziare progetti ambientali o sociali che combinano entrambe le caratteristiche che le pubbliche amministrazioni hanno in pipeline.
Il Civic Crowdfunding, già utilizzato nel settore del real estate nella sua versione “privatistica”, può essere uno strumento utile per gli enti locali per raccogliere capitali per progetti specifici tramite delle piattaforme online, con modalità di intervento diverse.
Come dimostrano i dati raccolti nel rapporto, l’utilizzo delle forme di finanziamento alternative non sono ancora ad appannaggio delle pubbliche amministrazioni, nemmeno di quelle di dimensioni maggiori.
Le forme alternative di finanziamento possono rappresentare un ulteriore passo avanti nel processo di evoluzione cha sta coinvolgendo le città e l’attività di tutti i principali stakeholder, in particolare per quelle operazioni che coinvolgono a largo raggio la controparte privata. Non a caso, questi strumenti spesso si abbinano ad operazioni ad elevato impatto innovativo con l’obiettivo della sostenibilità, così come illustrato da Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer del Comune di Milano.
In un contesto di razionamento dei fondi destinati agli investimenti che possono avere un impatto sociale importante gli strumenti della raccolta dei fondi sul mercato dei finanziamenti alternativi ed il project financing nella sua accezione più completa possono rappresentare una buona leva per trovare i fondi necessari a portare avanti processi infrastrutturali importanti dal punto di vista sociale e/o ambientale che altrimenti non troverebbero il finanziamento necessario.
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virginialunare · 5 years
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La forma dell’acqua nel rapporto pubblico-privato.
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Il 28 novembre sono stati presentati i risultati del XII Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.
L’osservatorio, che si bassa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 48 capoluoghi di provincia tra le 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in linea con il livello di partecipazione delle precedenti edizioni.
I temi dell’efficienza dei procedimenti concessori è stato approfondito analizzando i seguenti elementi:
Le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche ed edilizie;
Il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2018;
Le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
Il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
Il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
La monetizzazione degli standard.
Solo alcuni dati. Secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media 7 in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In incremento con i dati del 2017, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle dodici unità, mentre è rimasto invariato il numero degli addetti alle pratiche edilizie.
Per quanto attiene le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 12 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 7 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 87 giorni.
Nell’indagine di quest’ anno l’attenzione è incentrata sul tema di valorizzazione delle aree prospicenti le superfici acquee: tema evocativo dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo, fondamentale per un paese come il nostro dove le coste superano gli ottomila chilometri e tristemente nelle ultime settimane quando l’acqua ha dimostrato tutta la sua forza distruttrice in molte parti del nostro territorio.
L’analisi è quindi andata a sviscerare gli esempi di Pubbliche Amministrazioni Locali che hanno promosso interventi di riqualificazione e valorizzazione per mettere in sicurezza l’ambiente e di recuperare agli usi collettivi e al patrimonio naturale aree produttive dismesse o abbandonate.
Gli elementi di sintesi più rilevanti rivenienti dall’indagine sono i seguenti:
17 comuni hanno realizzato, negli ultimi cinque anni, interventi di riqualificazione/valorizzazione;
le aree maggiormente coinvolte sono state i lungofiume;
le operazioni nella maggior parte dei casi sono stati finanziati grazie a fondi pubblici;
lo stesso dicasi per gli interventi previsti nei prossimi cinque anni, dove saranno 18 i comuni coinvolti con finanziamenti pubblici che copriranno il 75 per cento delle operazioni.
Secondo quanto emerge dall’indagine, il comune che ha in programma il maggior numero di operazioni di valorizzazione e riqualificazione sarà, senza sorpresa, Venezia. La città ha pagato in queste ultime settimane il prezzo più alto del suo rapporto con l’acqua.
Un legame così indistricabile che ha colpito duramente alcuni dei gioielli architettonici più rilevanti nell’universo della storia dell’arte, come la Basilica di San Marco.
La sintesi dei progetti di valorizzazione e riqualificazione delle aree prospicienti gli specchi d’acqua sta, a mio parere, in questa frase del romanzo di Andrea Camilleri La forma dell’acqua: "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data".
Picture by Ministero dell'interno - https://www.interno.gov.it/it/notizie/vigili-fuoco-lavoro-maltempo, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=83995014
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tmnotizie · 4 years
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MACERATA – Vista la situazione di emergenza sanitaria dovuta al Covid 19, che già sta provocando ripercussioni economiche su famiglie e imprese, il Comune di Macerata, anche alla luce dei diversi decreti governativi assunti nel merito, ha deciso la sospensione dei termini delle scadenze di pagamento e dei procedimenti amministrativi e il rinvio della 36^ edizione della RACI.
Lo ha deciso la Giunta comunale che nell’ultima seduta ha assunto un apposito provvedimento nel merito: “In questo momento, il compito di chi amministra – interviene il sindaco Romano Carancini –  è saper entrare nelle preoccupazioni, talvolta nelle paure delle famiglie, delle persone sole, degli anziani, fatte, in queste settimane, di tante piccole e grandi cose quotidiane. Oggi come Amministrazione comunale, con queste misure, seppure limitate, vogliamo parlare alla Città e far sentire che l’Istituzione è vicina e lo sarà fino a quando questa guerra non sarà finita. L’incertezza del futuro oggi appartiene a tutti noi ma la fiducia sul domani la vinciamo solo se le preoccupazioni e le paure riusciamo a combatterle insieme.”
La delibera prevede la sospensione fino al prossimo 31 maggio del pagamento delle quote mensili di marzo, aprile e maggio delle rateizzazioni di arretrati di tributi comunali concordate con l’Ufficio Tributi, delle rette degli asili nido e del trasporto scolastico con la riserva di valutare in seguito la necessità di un ricalcolo delle stesse, dell’imposta di soggiorno relativa al primo trimestre 2020, di TOSAP e Imposta Pubblicità, la cui scadenza in origine era fissata al 29 febbraio scorso, delle rate di oneri concessori che scadono successivamente alla data del 23 febbraio, delle rette dei centri diurni socio-educativi, dei canoni e delle tariffe dei servizi cimiteriali e infine degli affitti di locali comunali adibiti a attività produttive e commerciali.
A questo proposito, nel provvedimento viene dato mandato ai dirigenti, ciascuno per quanto di propria competenza, di valutare, al termine del periodo di sospensione, la adozione di forme di rateizzazione di quanto dovuto.
“Abbiamo preso questa decisione – prosegue il sindaco Carancini – alla luce di quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni, un contesto che vede su tutto il territorio regionale e comunale una situazione di incertezza connessa all’emergenza epidemiologica da Coronavirus. Essendo del tutto incerti gli scenari futuri abbiamo voluto dare un segnale forte di vicinanza ai maceratesi, andare incontro alle esigenze economiche delle famiglie e delle imprese su cui già lo stato delle cose si sta ripercuotendo. Per quanto riguarda la Raci, invece, non abbiamo voluto perdere un’occasione importante quale la rassegna rappresenta per il settore zootecnico e agricolo e per tutto il territorio.”
Con la stessa delibera la Giunta ha deciso di prorogare  al prossimo 31 maggio la scadenza per il rinnovo dei permessi di sosta per residenti e invalidi, originariamente fissata al 30 aprile, alla data di riapertura al pubblico della Biblioteca Comunale Mozzi Borgegtti della riconsegna dei prestiti librari in corso e a data da destinarsi la scadenza delle domande di contributo per le famiglie in condizione di grave disagio economico, previsto dalla ex Legge Regionale n. 30 del 1998., originariamente fissata al 18 marzo. Inoltre, con il provvedimento, viene data facoltà di differimento del ritiro delle concessioni edilizie fino al termine delle misure restrittive adottate da parte del Governo e della Regione in materia di contenimento della diffusione del contagio da COVI-19.
Infine l’Esecutivo ha stabilito di rinviare al 25, 26 e 27 settembre la 36^ edizione della Raci prevista in un primo momento il 15, 16 e 17 maggio e di mettere a disposizione la struttura del Centro Fiere di Villa Potenza dal 14 settembre fino al 5 ottobre.
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ultimenotiziepuglia · 5 years
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tmnotizie · 6 years
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MACERATA – Giovani al centro. E’ questo il tema dell’accordo tra il Comune di Macerata e l’Istituto Salesiano “San Giuseppe” di viale Don Bosco, che sfocia ora in una convenzione decennale – scadenza fissata a dicembre 2028 –  firmata questa mattina dal sindaco Romano Carancini e dal legale rappresentante dell’Istituto, don Roberto Colameo.
Il rapporto tra le due istituzioni va avanti da tempo, grazie a un progetto sinergico per garantire alla città l’utilizzo delle strutture dell’Istituto a favore dei giovani, e solo il terremoto di due anni fa le ha portate a fare i conti con tempi e situazioni del tutto nuove.
L’intera operazione rientra nella più ampia visione dell’Amministrazione comunale di rigenerazione urbana della zona, con il risanamento dell’ex Gil, il progetto di riqualificazione degli ex capannoni Rossini e il trasferimento dell’Agenzia delle Entrate alla Caserma Papalina.
La convenzione, intitolata appunto “Giovani al Centro”, firmata questa mattina è frutto di una convergenza di intenti tra il Comune e l’Istituto Salesiano. Il Comune di Macerata, infatti, intende valorizzare, al centro della città, lo sviluppo di un ambiente attento ai bisogni dei giovani, accogliente e multiforme, che metta a disposizione dei ragazzi migliori spazi per l’edilizia scolastica e spazi aggregativi, finalizzati a creare relazioni e alla socializzazione, attraverso attività formative, culturali e sportive.
Da parte sua, l’Istituto Salesiano è impegnato in una revisione innovativa del ruolo che l’oratorio, strumento centrale della missione educativa salesiana, può svolgere nella società che cambia velocemente e in cui ragazzi, adolescenti e giovani cercano occasioni di incontro, crescita e condivisione secondo modalità nuove e originali, e in cui le famiglie richiedono una maggiore partecipazione all’educazione sociale dei giovani. Con questi obiettivi l’Amministrazione comunale e l’Istituto salesiano si impegnano così a fare rete e a progettare interventi sinergici.
E proprio la sinergia di intenti e di lavoro ha sottolineato nella conferenza stampa convocata per dare notizia del traguardo raggiunto, è stata sottolineata da Don Flaviano D’Ercoli: “E’ una esperienza significativa di collaborazione intorno al mondo dei giovani. Il pensare insieme è una speranza comune che vede i giovani al centro, una risorsa di tutti e della vita sociale della città”.
“I salesiani sono la storia della città – ha detto l’assessore Stefania Monteverde –  e il momento di oggi rappresenta un progetto che rafforza le sue radici, un giorno che guarda la presente ma dà linfa al futuro puntando sui giovani e le loro famiglie.”
“La convenzione che abbiamo firmato – ha affermato invece il sindaco Romano Carancini – è frutto di un lavoro corale della Giunta, al quale hanno contribuito in modo particolare gli assessori Monteverde e Casoni,  di un impegno progettuale che dura da tanti anni e che ha avuto un’accelerazione a causa del terremoto e ha tenuto conto  del prestigioso contributo educativo che l’Istituto ha da sempre offerto alla nostra città rappresentando la culla di tante figure che hanno costituito per Macerata punti di riferimento importanti. Oltre alla scuola, all’oratorio e agli impianti sportivi c’è il teatro che in un discorso di prospettiva, ci piacerebbe arrivare ad acquisire e questo per noi sarebbe motivo di grande soddisfazione”.
Nello specifico la convenzione prevede:
– la scuola
L’Istituto concede in comodato d’uso gratuito fino al 31 dicembre 2028 la porzione dell’immobile che ospita classi scolastiche.  Il Comune di Macerata si fa carico e sostiene tutti i costi riferiti alla sua porzione, incluse le spese tecniche e gli oneri concessori dove e se dovuti, inerenti alle opere e ai lavori necessari a rendere i locali fruibili ad uso scolastico mentre la rimanente porzione dell’edificio ad uso dell’Istituto per le attività di Oratorio Centro Giovanile e residenza della Comunità Religiosa Salesiana.
Il Teatro Don Bosco
Il Comune di Macerata e l’Istituto Salesiano S. Giuseppe di Macerata, nel febbraio 2005 hanno sottoscritto una convenzione per disciplinare la concessione in uso, a favore del Comune di Macerata, del cine teatro Don Bosco. La convenzione, che scadrà il prossimo 31 dicembre, verrà prorogata fino al 31 dicembre 2028.
Le clausole della convenzione prevedono il versamento da parte del Comune di un contributo annuo a favore dell’Istituto di 35.000,00 euro e la riserva d’uso a favore del Comune per 80 giornate annue. Infine,       entro il 31 maggio 2019 le parti verificheranno la possibilità di stipulare   un contratto di compravendita del Teatro Don Bosco.
Lo sport e le associazioni
L’Istituto  mantiene la proprietà e la gestione della palestra e del campo sportivo di calcio  a undici pur aprendone l’utilizzo ad altre associazioni e che si impegnino a rispettare le finalità educative proprie dell’Istituto. Inoltre, per tutta la durata della convenzione, e quindi fino al 31 dicembre 2028, l’Istituto si rende disponibile a ospitare su richiesta del Comune di Macerata, le attività delle scuole negli orari tra le 8 e le 13.
Il Comune di Macerata si impegna a garantire l’assistenza e la pulizia relative alle attività scolastiche, a sollevare l’Istituto da ogni responsabilità per le attività scolastiche e a valorizzare, secondo la Convenzione del 5 maggio 2010 denominata “Piano di Recupero Salesiani”, il significato sociale dell’utilizzo di questi impianti da parte delle associazioni, riconfermando in primis quelle che attualmente utilizzano gli impianti e assumendo le spese per le utenze di questi spazi per un massimo di Euro 35.000 annuali.
Oratorio
L’Istituto mette a disposizione del Comune i locali dell’Oratorio destinati a ospitare le associazioni indicate dal Comune e che si impegnino a rispettare le finalità educative proprie dell’Istituto. Il Comune di Macerata si impegna a farsi carico delle utenze relative e a garantire la pulizia , a sollevare l’Istituto da ogni responsabilità per le attività associative e infine a valorizzare le iniziative intraprese dall’Istituto a favore dei giovani riconoscendo allo stesso un contributo annuo di 12.500,00 euro.
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