#oggi lombardia
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Il Giornale di Oggi sabato, 25 gennaio 2025
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precisazioni · 4 months ago
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martedì scorso mio padre ha avuto un ictus. da qualche tempo c'erano dei segnali: era assente, non capiva sempre le cose, si addormentava senza motivo; pensavamo potesse essere l'inizio dell'alzheimer, ma la visita aveva dato esito negativo. oltre alla demenza, questi sintomi sono precursori di un'ischemia, e la mattina di martedì, dopo diversi giorni in cui si svegliava agitato, si è alzato con un crampo, che è un altro possibile sintomo, è andato in bagno ed è caduto, per fortuna senza farsi male. a mia madre, come sempre, ha detto che non fosse niente: lo fa sempre – sto bene, sto bene, non ti preoccupare, sto pensando di iscrivermi alla maratona, come a voler confermare il suo stato di salute. l'ha aiutato a tornare a letto e poi hanno fatto colazione, quindi lui è tornato in bagno, ma con la porta aperta, e da lì mia madre ha visto una parte del viso cadente. i miei vivono in campagna e l'ambulanza, nel rispetto di un protocollo incomprensibile, lo ha prima portato in un centro ospedaliero sì più vicino ma non attrezzato per le ischemie – anche se era evidente che quello fosse un episodio di pre-ictus. portarlo in quella clinica, fargli fare una tac con strumenti insufficienti, per poi avere come esito: "bisogna portarlo in un altro ospedale", il tutto con oltre due ore di tempo perse. nel frattempo, a mio padre è venuto l'ictus vero e proprio – e se era entrato, pur con fatica, al pronto soccorso camminando, ne è uscito paralizzato
i miei vivono in sicilia, e in tutta la regione ci sono meno di cinque centri specializzati per l'ictus; in lombardia ce ne sono trentuno. una volta trasportato d'urgenza, l'operazione è durata a lungo, forse due ore. io intanto avevo prenotato un volo d'urgenza, e mio fratello pure. ci hanno detto che l'attacco ischemico è stato grave; mia madre è distrutta, le mie sorelle pure. il giorno dopo lo vedo ed è forse la visione più dolorosa che abbia mai avuto. gli occhi velati, lo sguardo fisso verso l'alto, la bocca storta, gli arti paralizzati, incapace di deglutire. soffre di diabete e ipertensione, ma ha sempre vissuto in modo sano; in tutta la vita si è preso l'influenza soltanto due volte. ha una moglie e quattro figli e gli vogliamo tutti un mondo di bene. è un tipo silenzioso, taciturno, ma positivo e sempre sorridente, e non ci ha mai fatto mancare nulla. quarantotto anni di matrimonio e tratta mia madre con lo stesso amore del primo giorno, ed eccolo lì, come se dovesse espiare una colpa infinita per cui però non ha alcuna responsabilità
durante l'operazione ha ingoiato del sangue e solo uno dei due trombi è stato rimosso: l'altra arteria si è chiusa, irrimediabilmente. poi, la polmonite – denominata ab ingestis, che si sviluppa quando nei polmoni finisce un agente esterno, e che è mortale fino al trenta percento. queste giornate sono state un inferno, tra angosce e pianti isterici, qualcosa che non pensavamo di meritarci e che sicuramente lui non merita. la polmonite, però, sembra in regressione, i farmaci funzionano e lui inizia a stare meglio. dopo una vita passata a essere ottimista e sorridente, si commuove nel vederci, sussurra "ti amo" a mia madre, lui che in quarantotto anni di matrimonio l'avrà detto non più di dieci volte, per tenere preziose quelle parole. gli occhi sono più lucidi e ha ancora un ausilio per la respirazione, ma i medici dicono che sta migliorando. da sabato la polmonite è in regressione; nel saperlo sono scoppiato a piangere, poi ci siamo abbracciati tutti, i quattro figli e nostra madre. tra ieri e oggi, finalmente, abbiamo ricominciato a riconoscere il suo sguardo di sempre: il coagulo si sta assorbendo e forse hanno diminuito le benzodiazepine. ha iniziato la fisioterapia e sta rispondendo bene; lui è lucido, il cervello sembra non essere stato intaccato. la ripresa sarà lunga, mesi o forse anni e non è detto che sarà completa, ma non vediamo l'ora di riabbracciarlo
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ideeperscrittori · 7 months ago
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IL MIO DIFFICILE RAPPORTO CON LA TAC
Domani devo fare una TAC con mezzo di contrasto per il solito motivo: il simpatico Linfoma Non Hodgkin che ha deciso di entrare nella mia vita. E ho rispettato una tradizione. Ogni volta che devo svolgere questo esame, il mio coefficiente di imbecillità supera il livello di guardia.
L'altra volta ho dimenticato la borsa con i documenti sanitari alla fermata dell'autobus, ma il destino è stato misericordioso perché poi l'ho ritrovata. Stavolta ho fatto un'altra boiata, per fortuna senza conseguenze.
Ma andiamo con ordine.
Alcune settimane fa ho avuto la visita oncoematologica e mi hanno prescritto un'immensa quantità di esami, tra cui questa TAC.
Purtroppo i medici non me l'hanno prenotata nell'ospedale che mi ha preso in carico. Hanno detto: "Eh, a differenza di un esame tipicamente rivolto ai pazienti oncologici come la PET, la TAC non possiamo prenotarla noi, perché riguarda una platea molto più vasta. Devi pensarci da solo". Mi aspettavo che aggiungessero: "Niente di personale, amico". Ma so bene che non è colpa dei medici. La colpa è del sistema.
Insomma: l'ospedale mi ha preso in carico, ma non per la TAC. E sapete come funziona? Quando prenoti tu un esame con la ricetta, molte cose possono andare storte. Diventa un'avventura, un'impresa, qualcosa di rocambolesco. La tua missione è chiara: ottenere una data col Sistema Sanitario Nazionale in tempi possibilmente inferiori a un'era geologica.
Abito in provincia di Milano, ma ho fatto una ricerca estesa a tutta la Lombardia, perché ovviamente a Milano e provincia non c'era nulla. E mi è capitato un incredibile colpo di fortuna. Una data fantastica: 20 agosto in provincia di Bergamo, a mezz'ora di auto da casa mia. Forse si è trattato di una congiunzione astrale. Forse si è liberato un posto per una disdetta.
E veniamo alla boiata.
L'altra volta, prima della TAC, avevo fatto le analisi del sangue per misurare il livello di creatinina. Senza il valore della creatinina, ti rimandano indietro.
Questa incombenza è sempre indicata nei fogli riguardanti la preparazione in vista della TAC.
Stavolta li ho letti? Ma certo che no. Il motivo: "Li leggo il giorno prima, tanto sono le solite cose: stare a digiuno, eccetera".
Stamattina mi sono detto: "Tanto per scrupolo, controlliamo un po' quei fogli". E la terribile verità si è manifestata.
Leggerissimo attacco di disperazione: "Vuoi vedere che mi sono giocato qualcosa che somiglia alla vittoria della lotteria?".
A parte quel mirabile 20 agosto, ricordo date improponibili in province lontanissime. Qualcosa tipo: gennaio 2025.
In teoria, nel caso di date assurde, la TAC si può fare privatamente e chiedere un rimborso. Almeno credo. Ma questo significa altre menate, altri fastidi, altra burocrazia. Niente è paragonabile alla possibilità di risolvere tutto in 24 ore presentandosi a un appuntamento già fissato.
Beffa del destino: l'esame della creatinina è nell'elenco dei mille esami ematochimici raccomandati per il giorno prima della prossima visita ematologica. Forse l'esame è uscito dalla mia mente per questo. Nel mio cervello era programmato per il 28 agosto.
Ero sull'orlo delle lacrime.
Poi mi è venuta in mente un'opzione che in un primo momento avevo escluso.
Mi sono messo a riflettere: "Ho dormito poco questa notte, ma non ho mangiato nulla. Nemmeno un tozzo di pane o un cracker".
A volte in casa ci sono schifezze che sgranocchio di notte per l'ansia. È un'abitudine poco salutare, non prendete esempio da me.
Stavolta no. Armadio della cucina privo di snack. Frigo vuoto. Stomaco vuoto.
Sapete cosa significa?
Ho capito di poter fare l'esame della creatinina oggi.
Dubbio: "Ma otterrò il risultato in tempo?".
Mentre ci pensavo, sono uscito di casa. Non avevo alternative.
Ho fatto una corsa a perdifiato verso il laboratorio di analisi più vicino, perché non ho la macchina.
C'è un laboratorio nel paese in cui abito.
Altro dubbio: "Ma sarà aperto?".
Sono giunto a destinazione e ho scoperto che ha riaperto proprio oggi, dopo la chiusura estiva. Un po' di fortuna ogni tanto ci vuole.
Ho fatto la fila e ho spiegato la situazione.
La signora dell'accettazione è stata gentilissima: "Lei è ancora in tempo: ho prescritto l'urgenza. Risultati entro oggi". Io mi sono esibito in ringraziamenti sperticati e iperbolici: "Mi avete salvato la vita!". E la signora dell'accettazione: "Che bello, ogni tanto salviamo vite".
Quindi alla fine è andato tutto bene. Ho fatto l'esame della creatinina. Ho già avuto il risultato. Domani potrò fare la TAC.
E ora stiamo a vedere.
[L'Ideota]
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tuttalamiavitarb · 2 months ago
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Mi ha molto colpito, come spesso fanno gli scritti di @2delia che sembrano avere un collegamento quantistico con la mia esistenza.
Per esempio la moglie che si lamenta che si tromba sotto le aspettative. O l amore per per le sloggi bianche (nel mio caso da uomo).
Stavolta il suo post ,che ho letto oggi, capita dopo che vengo via da Milano, in realtà dalla ridente Lissone.
Ma per noi forestieri la Lombardia è composta da Milano + Bergamo Brescia. Dove Bergamo Brescia è un unica città nella quale parlano un dialetto incomprensibile senza usare le consonanti.
Di più non sappiamo anche perché Milano attrae a se tipo buco nero, ci infili dentro e non ti dà più modo di vedere altro
Milano, appartamento bruttino, ufficio, paesello.
La tua vita a Milano diventa questo.
Eravamo in 10 e abbiamo fatto una rimpatriata del team di lavoro in cui 20 anni fa ho lavorato per 5 anni.
Il lavoro scandalosamente meglio pagato della mia vita.
La definizione migliore di Milano l ha data Pino
"leggere il cartello Milano, dopo che sei riuscito a sfuggirgli ha lo stesso effetto di incontrare per strada il bullo che ti ha picchiato quando eri piccolo. Non sai se vendicarti o cagarti addosso, comunque è una sensazione spiacevole.
Che poi io non ci sono neanche stato male, quei 5 anni.
Pero mi ha fatto ridere.
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falcemartello · 1 year ago
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Da oggi scattano le limitazioni di traffico per i veicoli cosiddetti inquinanti per il superamento della soglia limite per un periodo prolungato, e questo vale sia per Milano che per tutti i comuni che superano i 30000 abitanti di tutta la regione Lombardia.
Ciò significa che più della metà delle persone saranno costrette a non potersi muovere per lavoro e nemmeno nel weekend per amenità.
L'assessore all'ambiente della giunta Sala, Elena Grandi, ha affermato che il comune mira a ridurre del 50% entro il 2030 il trasporto privato su strada, rendendo la città ciclopedonale entro il 2050”.
Traduzione: l'unica soluzione proposta dal comune (in collaborazione con la regione) è ATTACCATEVI AL CA**O.
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mezzopieno-news · 9 days ago
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L’ABRUZZO DIVENTA LA REGIONE CON PIÙ COMUNI PLASTIC FREE D’ITALIA
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Sono 122 i Comuni Plastic Free in Italia che hanno reso istituzionalizzata la lotta contro gli abbandoni illeciti, realizzando la promozione e la realizzazione radicale di comportamenti responsabili e opere di sensibilizzazione sul territorio nonché per l’impegno in una gestione virtuosa dei rifiuti urbani.
L’impegno contro l’inquinamento da plastica e della difesa dell’ambiente è stabilito da un protocollo di 23 punti monitorati dall’associazione senza fine di lucro Plastic Free Onlus, ente nato nel 2019 per contrastare l’abuso e l’inquinamento da plastica, oggi presente in oltre 30 Paesi nel mondo. “Plastic Free non è solo un titolo ma una responsabilità. Significa aver scelto un percorso virtuoso, fatto di azioni concrete per ridurre l’inquinamento da plastica, sensibilizzare i cittadini, educare le nuove generazioni e costruire una comunità più consapevole e sostenibile. Un Comune Plastic Free è un motore di trasformazione, un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di vivere il proprio territorio. E quando il legame tra Istituzioni e cittadini è così forte, il cambiamento non solo è possibile, ma diventa inarrestabile” ha dichiarato Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free, nel corso della premiazione dei Comuni più virtuosi tenutasi l’8 marzo.
I Comuni più plastic free del 2025 sono i lombardi Borgo Virgilio (MN) e Cernusco sul Naviglio (MI), i campani Bacoli (NA) e Cesa (CE), i pugliesi Manduria (TA) e Castro (LE), Tortora (CS) in Calabria e il capoluogo Ferrara in Emilia-Romagna. La regione con più Comuni Plastic Free è l’Abruzzo (16), seguita da Sicilia (14), Puglia e Veneto (12), Lombardia e Campania (10).
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Fonte: Plastic free; foto di Ecoviu team
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VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
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arreton · 1 month ago
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Il pensiero di oggi è: qualsiasi cosa io faccia la possibilità di riuscita è molto inferiore alla media date le mie condizioni di partenza economiche e psicologiche e allora ha senso abbassare le aspettative? Ha senso accontentarmi se anche quando abbasso le aspettative queste non riescono? Tanto vale provarci, no? In fondo, ormai so già l'esito: per l'80% non andrà avanti – la mia è una condanna all'insoddisfazione e alla delusione – quindi le strade sono 2: o non ci provo affatto ed esco completamente dall'ottica del meccanismo, insensibile ai vari "insulti" che la società mi darebbe; o ci provo beccandomi comunque l'insulto di non esserci riuscita – come il tentativo in Lombardia, come la patente. Messa in questo modo sembra che la scelta sia tra quale insulto faccia meno male. Invece sarebbe una scelta di libertà dalla necessità di fare qualcosa che possa servirmi per il futuro. Cosa può servirmi per il futuro se in un certo senso è già segnato? Sono nata povera morirò povera, le regole socioeconomiche non mi permettono altro. Quindi almeno al punto di morte posso dire che non mi sono fatta spaventare dalla povertà. Voglio smetterla di vivere nella paura.
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blogitalianissimo · 1 year ago
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Ciao, dopo aver letto il messaggio dell'anon veneto/a sul turismo che non aiuta per nulla lo sviluppo delle infrastrutture per i locali ti posso dire la mia da lombarda.
Ho quasi 39 primavere sul gobbone; quando a 13 anni ho iniziato ad andare da sola da casa mia (cittadina in Brianza, niente di che) a Milano usando Trenord, il viaggio in treno durava 45 minuti.
Oggi, la stessa tratta si fa in un'ora e 05.
Ti giuro che Milano non si è spostata da sola in giù di 20 minuti, era a 40km dalla mia città prima ed è ancora a 40 km ora.
Si dovrebbe migliorare, invece si peggiora costantemente; eppure Milano e la Lombardia in generale fanno numeri da record ogni anno.
Non oso pensare a cosa accadrà col ponte in Calabria e Sicilia.
E pensa che la tua regione dovrebbe essere quella più vicina all'eccellenza europea per infrastrutture e ricchezza.
Io davvero non so cosa pensare, siamo essenzialmente un paese fallito
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loveisjustawaytodieblog · 10 months ago
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Oggi ho capito che:
1) c'è un pò di confusione tra Normandia e Lombardia 💀
2) i cantanti sconosciuti per qualche views in più si trasformano-credono Rocco Siffredi
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primepaginequotidiani · 5 months ago
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PRIMA PAGINA Il Giorno di Oggi lunedì, 14 ottobre 2024
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arcobalengo · 1 month ago
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DARWIN AWARDS
Uno sguardo cursorio sulla condizione attuale della politica europea lascia storditi. Se vivessimo su Marte ci sarebbero gli estremi per una spassosa commedia dell’assurdo, ma vivendo in Europa quella commedia è piuttosto una tragedia di cui siamo vittime.
Dopo la telefonata tra Trump e Putin ad alcuni leader europei è iniziato a balenare il sospetto che dopo il barile di pece stiano per arrivare le piume.
Hanno iniziato a strabuzzare gli occhi, agitarsi, e a produrre proclami scomposti.
La ministra degli Esteri UE Kaja Kallas si è messa a concionare pateticamente che “in ogni negoziato, l'Europa deve avere un ruolo centrale” e che “qualsiasi accordo concluso alle nostre spalle non funzionerà”. (Va dato atto alla Kallas di possedere doti attoriali fuori dal comune: è in grado di dire le più sconcertanti corbellerie sempre con aria sorridente e sicura).
Di fronte agli annunciati dazi di Trump sulle esportazioni europee la tedesca Von der Leyen si dice “profondamente dispiaciuta” e promette risposte e “contromisure ferme e proporzionate”, aggiungendo con grande senso del comico: “proteggeremo i nostri lavoratori, le nostre aziende e i nostri consumatori".
Il vicepresidente americano Vance in tour europeo snobba il primo ministro tedesco Scholz dicendo che “non c’è bisogno di incontrarlo, tanto sarà cancelliere ancora per poco” – per gli sputi in faccia non era a distanza.
Limitiamoci a questa campionatura del bestiario europeo.
Ecco, quando inizieranno il volo di rientro verso la realtà i responsabili europei potrebbero cominciare a notare alcune cose. Ad esempio.
1) Hanno messo in posizioni diplomatiche chiave personaggi come la Kallas agli esteri (o il lituano Kubilius alla Difesa), rappresentanti di minoranza in paesi con la popolazione dell’Abruzzo, un PIL che è una frazione della Lombardia, ma con l’unica meritoria qualifica di essere affetti da psicosi russofobica. Oggi, mentre Putin e Trump parlano sopra le teste europee, la Kallas abbaia ferocissima al piano di sotto, minaccia, garantisce che l’Europa è fondamentale, inaggirabile, e appare pronta a lanciare un battaglione di prodi cavalieri estoni all’attacco del Cremlino. Personaggi come la Kallas sono l’equivalente diplomatico del bombardamento del North Stream sul piano energetico: servono a tagliare i ponti nel lungo periodo verso ogni riavvicinamento alla Russia.
2) La von der Leyen, neanche a farlo apposta, è tedesca della CDU, cioè rappresenta il cuore pulsante del progetto mercantilista di cui l’UE è stata esempio mondiale. Questo modello, è bene ricordarlo, ha sostenuto per decenni l’idea che la carta vincente europea era un’aggressiva politica di esportazioni, con bilancia commerciale perennemente in attivo, politica perseguita al costo di una costante compressione delle condizioni lavorative e dei salari europei. Gli “esperti”, i “tecnici”, ci hanno spiegato che i sacrifici dei lavoratori europei sarebbero stati più che compensati dall’afflusso di capitali esteri (capitali che, secondo la trickle-down theory, sarebbero percolati naturalmente dai grandi gruppi finanziari alla società tutta). A questo punto la successione nel processo di autoevirazione presenta tratti geniali.
Dapprima l’Europa ha scommesso tutto sullo “schiacciare l’avversario a colpi di esportazioni” e così facendo ha distrutto il mercato interno.
Poi ha rotto i ponti con la Russia, e ha spezzato le iniziative cinesi della nuova via della seta, riducendo i propri margini di esportazione a oriente (naturalmente nel nome della libertà contro le autocrazie).
Poi, dando udienza a qualche lobby, ha avviato obiettivi ridicolmente irrealistici sotto forma di Green Economy, creandosi ostacoli artificiali a produzione e consumo (ma, ça va sans dire, per dare il buon esempio al mondo).
Infine, ha scoperto che uno stato sovrano che abbia il physique du role, come gli USA, può cancellare con un tratto di penna tutto il tuo vantaggio competitivo.
Risultato finale: ogni privilegio sul mercato esterno è andato perduto mentre il mercato interno lo hai ucciso.
Roba da Darwin Awards.
3) Scholz cuor di leone è quello che alla vigilia dell’Operazione Speciale russa ha chiuso il North Stream 2 (NB: PRIMA dell’invasione dell’Ucraina), ed è quello che poi quando l’oleodotto è stato fatto saltare in aria (come dice autorevolmente Seymour Hersh, dagli americani con l’ausilio dei norvegesi) ha prontamente accusato i russi di autosabotaggio. Dopo aver così spettacolarmente pulito le scarpe degli americani - che hanno ottenuto su un piatto d’argento la chiusura degli approvvigionamenti energetici europei a basso costo – ora Scholz può essere scaricato come un vecchio clown, che non fa più ridere nessuno.
Il tragico quadro della peggiore classe dirigente europea di tutti i tempi potrebbe continuare. Ma purtroppo non possiamo continuare a goderci il divertimento di fronte a tale dabbenaggine, perché ne siamo e saremo le prime vittime.
L’Europa esce da questa vicenda letteralmente annientata.
L’Europa ha infatti perso l’unica vera leva di potere contrattuale che le era rimasta in mano, cioè l’eccellenza sul piano della trasformazione industriale. Oggi l’Europa, tra riduzione degli sbocchi di mercato (interni ed esterni) ed esplosione dei costi energetici, è in piena deindustrializzazione.
Quanto al resto, l’Europa è da tempo un’area del mondo anziana, demograficamente al collasso, in cui le famiglie e tutte le relazioni durevoli sono sistematicamente sotto attacco, sia per le celebri esigenze della flessibilità di mercato sia per la diffusione di ideologismi astratti (woke, etc.).
Militarmente l’Europa non ha mai rimesso in discussione gli esiti della seconda guerra mondiale – salvo per un periodo la Francia – ed è rimasta terra di occupazione.
Culturalmente l’Europa ha abbracciato il modello americano senza remore, smantellando le sue eccellenze nelle scienze e nelle arti, ed abbracciando qualunque schifezza provenisse da oltre Atlantico.
Da ultimo, ed è la cosa più amara e preoccupante, l’Europa che si pretendeva terra dei diritti, della libertà di parola e pensiero, è oggi un luogo dove regna un’atmosfera mefitica di censura, di asservimento mediatico, di ricatto intellettuale. Mentre gli USA, nelle mani del pessimo, “dittatoriale” Trump riapre le maglie della libertà di parola, l’Europa è quel luogo particolare dove si chiudono conti correnti a testate politicamente sgradite, dove si mettono all’indice ragionamenti di schietto buonsenso (per piacere non dimentichiamo tutte le tirate ad alzo zero sui “putiniani” e “pacifinti”, seguendo i cui consigli oggi staremmo tanto meglio); è quel luogo dove si sospendono serenamente i risultati di elezioni sgradite; è quel luogo dove si implementa quel regno dell'arbitrio che è il Digital Services Act; è quel luogo dove giornali e testate di prestigio da tempo non stanno più sul mercato, ma vivono di elargizioni opache e pubblicità privata (tutte risorse condizionate e condizionanti).
L’Europa è alla canna del gas, e con quel che costa, sarà una morte lenta e dispendiosa.
Andrea Zhok
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notiziediepocaromana · 5 years ago
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Russiagate, l’ombra della spy story si allunga su Esanatoglia «Qui c’è chi dice di aver visto Mifsud»
SULLE TRACCE del prof accusato dagli 007 americani di essere una spia. Avrebbe vissuto per un paio di mesi in un palazzo di via Contessa Pongelli e non a Matelica. Il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci: «Io non so nulla, ma in paese non si parla d'altro»
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Un reticolo di strade che conduce alla parte più antica di Esanatoglia. E’ la Pieve, quello che sarebbe stato il nascondiglio nel novembre e dicembre 2017 di Joseph Mifsud, il docente maltese implicato nel Russiagate e sospettato di essere una spia. Il suo caso è tornato al centro delle cronache perché in una recente intervista il suo avvocato Stephan Roh ha dichiarato che si era nascosto a Matelica. Oggi il giornale “La verità” ha ripreso la notizia svelando che il professore, scomparso nel nulla da due anni, sarebbe stato nascosto però ad Esanatoglia, in via Contessa Pongelli numero 6, nell’antico palazzo dei conti Pongelli, ora di proprietà di Alessandro Zampini, di professione dentista, ma residente a Roma, che torna nella città natale nei periodi di vacanza ed in estate.
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Il vecchio palazzo dei nobili, a qualche decina di metri da piazza Giacomo Leopardi su cui si affaccia il Comune, che aveva ospitato nei secoli precedenti anche i duchi da Varano. E’ l’unico agibile di Largo Panicale, tutto intorno vi sono case lesionate dal terremoto. Un luogo meno transitato degli altri, all’epoca in cui vi sarebbe stato il professore. Due i portoni, uno in legno massiccio che fa entrare nella dimora di Zampini, l’altro a casa di una famiglia che risiede in Lombardia, i Calisti. Nell’intervista al giornale dichiarano di aver trascorso con il professore e Zampini la vigilia di Natale, bevendo whiskey al bar Centrale. Ad Esanatoglia molti cadono dalle nuvole, quando gli si chiede se abbiano mai visto il professore. Qualcuno giura di averlo visto passeggiare nella zona del Crocifisso. Il legame con Esanatoglia, secondo la ricostruzione de “La Verità” sarebbe nel nome di Vanna Fadini, compagna di Zampini, ed amministratrice della società che gestisce la Link University di Roma, in cui Mifsud collaborava. Nelle parole dei vicini di Zampini il professore era un uomo simpatico, presente in zona per scrivere un libro. La portata dei ricordi dopo due anni ed un terremoto di mezzo si affievolisce e la verità sta nelle parole di un pensionato a passeggio: «Potrei anche averlo visto a passeggio, andavo su in bici molte volte al giorno, ma vai a capire che era davvero lui, chi se lo ricorda». Resta fitto il mistero che avvolge la scomparsa di Mifsud e lo scandalo del Russiagate, con il tentativo dei russi di influenzare le elezioni presidenziali americane, un’indagine con propaggini romane e che vedrebbe di mezzo anche nomi di primo piano del panorama politico italiano. «Non so nulla di Joseph Mifsud – racconta il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci – in quel periodo ero impegnatissimo nell’emergenza terremoto, che ancora oggi non è finita. Conosco da molto tempo Zampini, una famiglia storica di Esanatoglia, lui è un grande professionista, che torna in estate e durante le vacanze di Natale. Un uomo molto serio, da sempre mette a disposizione un terreno incolto di sua proprietà come pubblico parcheggio, i rapporti con il Comune sono ottimi. Per il resto non ho la minima idea di cosa sia accaduto, so soltanto che dopo l’articolo di oggi, qui non si parla di altro e c’è chi dice di aver visto il professore». Resta fitto il mistero di una possibile permanenza di un uomo che è al centro di uno scandalo internazionale, con tutti gli ingredienti di una spy story in piena regola, che sorridono al contrasto di un piccolo e tranquillo borgo medievale come Esanatoglia.
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b0ringasfuck · 1 year ago
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Il valore dell'istruzione
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@aitan ha recentemente scritto un post a proposito delle intenzioni del governo di rendere la vita ai diplomifici più difficile.
Valditara è un professore universitario.
Oggi c'è in giro un sacco di gente che si lamenta degli "esperti" e della scienza mainstream e avrebbe voluto curare il covid con l'invermectina.
Renzo Bossi, quello laureato a sua insaputa a Tirana, porta a casa un'indennità di 40000 Euro per essere stato in consiglio regionale della Lombardia 2 anni.
Il valore dell'educazione è provare a darsi una spiegazione coerente di tutti questi fatti.
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quellidinessuno · 5 months ago
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BENNY, partorito in un campo da un cane di proprietà non sterilizzato.
Adottato in Lombardia, non è stato facile il percorso di ambientamento. Oggi i suoi occhi sorridono, grazie, Gabriella ❣️🙏
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anchesetuttinoino · 7 months ago
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LOMBARDIA - Case Aler, piano anti-abusivi con vigilanza armata e videosorveglianza
I maggiori costi della gestione delle case aler fateli pagare alla Salis e ai suoi amici
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italiavivadelchierese · 1 year ago
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Migliorare il Servizio Sanitario Piemontese è possibile secondo ITALIA VIVA
Venerdì 16 febbraio, a Chieri, si è tenuto un interessante evento sul quadro attuale, problemi e prospettive del servizio sanitario piemontese. La qualità dei relatori coinvolti è stata di prim’ordine: manager di grande esperienza e professionisti del settore.  L’incontro è stato aperto dal sindaco Sicchiero e si è arricchito della presenza di due esponenti nazionali di Italia Viva: la sen. Silvia Fregolent, presidente di IV Piemonte, è l’on. Luigi Marattin, responsabile economico del partito, che ha tratto le conclusioni finali. All’evento durato oltre 3 ore hanno assistito circa 130 persone.
Il quadro che è emerso è quello di un servizio sanitario piemontese poco efficace e poco efficiente, certamente non all’altezza di quelli delle altre regioni del Centro-Nord Italia (non a caso il Piemonte è stato definito “Il Sud del Nord”). La Regione è interessata da un flusso migratorio in uscita, di pazienti che cercano altrove migliori cure. Tale “fuga” non è attribuibile alla qualità del nostro personale, anzi, ma alla mancata disponibilità di servizi in Regione. Questo fenomeno, oltre a creare disagio ai cittadini interessati, determina una grave perdita di risorse economiche che escono dalle casse del nostro Servizio Sanitario a beneficio di altre regioni (soprattutto la Lombardia) alle quali i nostri concittadini si rivolgono. È necessario un cambio di passo. Se è vero che il servizio sanitario pubblico, con i suoi oltre 9 miliardi di giro d’affari, i suoi 55.000 dipendenti diretti oltre all’indotto, è la prima realtà produttiva della Regione, la sua gestione non sembra improntata a criteri manageriali. L’ultimo piano sanitario triennale risale al 2012 e aveva effetto fino al 2015. Da allora si naviga a vista!
Si paventa, per l’esercizio 2023, un possibile disavanzo di oltre 400 milioni di euro. Il rischio è di un nuovo commissariamento con l’imposizione di un piano di rientro. Non sarebbe la prima volta, avendo già vissuto questa esperienza in passato, per ben due trienni: dal 2010 al 2015. Questo renderebbe ancora più arduo l’adeguamento del nostro servizio sanitario agli standard delle regioni a noi vicine.
Ciò nonostante, migliorare è ancora possibile. Italia Viva Piemonte ha lanciato diverse proposte, in grado di contemperare il miglioramento della qualità del servizio e la riduzione dei costi.
La nostra città di Chieri è stata teatro di una interessante pagina politica. Vedremo se ci sarà un seguito, ma oggi abbiamo una certezza in più: chi si candida a governare il Piemonte deve avere una ricetta pronta per far funzionare il Sistema sanitario piemontese oggi clamorosamente inefficace ed inefficiente a danno di tutti noi utenti.
Chieri, 19 Febbraio 2024
Pier Antonio Pasquero
Presidente Italia Viva Chierese-Carmagnolese
Mariangela Ferrero
Presidente Italia Viva Provincia Torino
Davide Neku
Presidente Italia Viva Torino
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