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PRIMA PAGINA Il Giorno di Oggi lunedì, 14 ottobre 2024
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IL MIO DIFFICILE RAPPORTO CON LA TAC
Domani devo fare una TAC con mezzo di contrasto per il solito motivo: il simpatico Linfoma Non Hodgkin che ha deciso di entrare nella mia vita. E ho rispettato una tradizione. Ogni volta che devo svolgere questo esame, il mio coefficiente di imbecillità supera il livello di guardia.
L'altra volta ho dimenticato la borsa con i documenti sanitari alla fermata dell'autobus, ma il destino è stato misericordioso perché poi l'ho ritrovata. Stavolta ho fatto un'altra boiata, per fortuna senza conseguenze.
Ma andiamo con ordine.
Alcune settimane fa ho avuto la visita oncoematologica e mi hanno prescritto un'immensa quantità di esami, tra cui questa TAC.
Purtroppo i medici non me l'hanno prenotata nell'ospedale che mi ha preso in carico. Hanno detto: "Eh, a differenza di un esame tipicamente rivolto ai pazienti oncologici come la PET, la TAC non possiamo prenotarla noi, perché riguarda una platea molto più vasta. Devi pensarci da solo". Mi aspettavo che aggiungessero: "Niente di personale, amico". Ma so bene che non è colpa dei medici. La colpa è del sistema.
Insomma: l'ospedale mi ha preso in carico, ma non per la TAC. E sapete come funziona? Quando prenoti tu un esame con la ricetta, molte cose possono andare storte. Diventa un'avventura, un'impresa, qualcosa di rocambolesco. La tua missione è chiara: ottenere una data col Sistema Sanitario Nazionale in tempi possibilmente inferiori a un'era geologica.
Abito in provincia di Milano, ma ho fatto una ricerca estesa a tutta la Lombardia, perché ovviamente a Milano e provincia non c'era nulla. E mi è capitato un incredibile colpo di fortuna. Una data fantastica: 20 agosto in provincia di Bergamo, a mezz'ora di auto da casa mia. Forse si è trattato di una congiunzione astrale. Forse si è liberato un posto per una disdetta.
E veniamo alla boiata.
L'altra volta, prima della TAC, avevo fatto le analisi del sangue per misurare il livello di creatinina. Senza il valore della creatinina, ti rimandano indietro.
Questa incombenza è sempre indicata nei fogli riguardanti la preparazione in vista della TAC.
Stavolta li ho letti? Ma certo che no. Il motivo: "Li leggo il giorno prima, tanto sono le solite cose: stare a digiuno, eccetera".
Stamattina mi sono detto: "Tanto per scrupolo, controlliamo un po' quei fogli". E la terribile verità si è manifestata.
Leggerissimo attacco di disperazione: "Vuoi vedere che mi sono giocato qualcosa che somiglia alla vittoria della lotteria?".
A parte quel mirabile 20 agosto, ricordo date improponibili in province lontanissime. Qualcosa tipo: gennaio 2025.
In teoria, nel caso di date assurde, la TAC si può fare privatamente e chiedere un rimborso. Almeno credo. Ma questo significa altre menate, altri fastidi, altra burocrazia. Niente è paragonabile alla possibilità di risolvere tutto in 24 ore presentandosi a un appuntamento già fissato.
Beffa del destino: l'esame della creatinina è nell'elenco dei mille esami ematochimici raccomandati per il giorno prima della prossima visita ematologica. Forse l'esame è uscito dalla mia mente per questo. Nel mio cervello era programmato per il 28 agosto.
Ero sull'orlo delle lacrime.
Poi mi è venuta in mente un'opzione che in un primo momento avevo escluso.
Mi sono messo a riflettere: "Ho dormito poco questa notte, ma non ho mangiato nulla. Nemmeno un tozzo di pane o un cracker".
A volte in casa ci sono schifezze che sgranocchio di notte per l'ansia. È un'abitudine poco salutare, non prendete esempio da me.
Stavolta no. Armadio della cucina privo di snack. Frigo vuoto. Stomaco vuoto.
Sapete cosa significa?
Ho capito di poter fare l'esame della creatinina oggi.
Dubbio: "Ma otterrò il risultato in tempo?".
Mentre ci pensavo, sono uscito di casa. Non avevo alternative.
Ho fatto una corsa a perdifiato verso il laboratorio di analisi più vicino, perché non ho la macchina.
C'è un laboratorio nel paese in cui abito.
Altro dubbio: "Ma sarà aperto?".
Sono giunto a destinazione e ho scoperto che ha riaperto proprio oggi, dopo la chiusura estiva. Un po' di fortuna ogni tanto ci vuole.
Ho fatto la fila e ho spiegato la situazione.
La signora dell'accettazione è stata gentilissima: "Lei è ancora in tempo: ho prescritto l'urgenza. Risultati entro oggi". Io mi sono esibito in ringraziamenti sperticati e iperbolici: "Mi avete salvato la vita!". E la signora dell'accettazione: "Che bello, ogni tanto salviamo vite".
Quindi alla fine è andato tutto bene. Ho fatto l'esame della creatinina. Ho già avuto il risultato. Domani potrò fare la TAC.
E ora stiamo a vedere.
[L'Ideota]
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Da oggi scattano le limitazioni di traffico per i veicoli cosiddetti inquinanti per il superamento della soglia limite per un periodo prolungato, e questo vale sia per Milano che per tutti i comuni che superano i 30000 abitanti di tutta la regione Lombardia.
Ciò significa che più della metà delle persone saranno costrette a non potersi muovere per lavoro e nemmeno nel weekend per amenità.
L'assessore all'ambiente della giunta Sala, Elena Grandi, ha affermato che il comune mira a ridurre del 50% entro il 2030 il trasporto privato su strada, rendendo la città ciclopedonale entro il 2050”.
Traduzione: l'unica soluzione proposta dal comune (in collaborazione con la regione) è ATTACCATEVI AL CA**O.
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Oggi, 2 aprile, è la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo (WAAD, World Autism Awareness Day).
La giornata è stata costituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) con l’obiettivo di promuovere consapevolezza, inclusione e comprensione per i disturbi dello spettro autistico. La WAAD ci porta a porre l’attenzione all’eterogeneità che caratterizza la manifestazione dei sintomi dell’autismo da persona a persona, questa consapevolezza deve dunque essere declinata nella ricerca per il riconoscimento, nella diagnosi e l’intervento dei disturbi dello spettro autistico.
OPL Ordine degli Psicologi della Lombardia
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Ciao, dopo aver letto il messaggio dell'anon veneto/a sul turismo che non aiuta per nulla lo sviluppo delle infrastrutture per i locali ti posso dire la mia da lombarda.
Ho quasi 39 primavere sul gobbone; quando a 13 anni ho iniziato ad andare da sola da casa mia (cittadina in Brianza, niente di che) a Milano usando Trenord, il viaggio in treno durava 45 minuti.
Oggi, la stessa tratta si fa in un'ora e 05.
Ti giuro che Milano non si è spostata da sola in giù di 20 minuti, era a 40km dalla mia città prima ed è ancora a 40 km ora.
Si dovrebbe migliorare, invece si peggiora costantemente; eppure Milano e la Lombardia in generale fanno numeri da record ogni anno.
Non oso pensare a cosa accadrà col ponte in Calabria e Sicilia.
E pensa che la tua regione dovrebbe essere quella più vicina all'eccellenza europea per infrastrutture e ricchezza.
Io davvero non so cosa pensare, siamo essenzialmente un paese fallito
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Oggi ho capito che:
1) c'è un pò di confusione tra Normandia e Lombardia 💀
2) i cantanti sconosciuti per qualche views in più si trasformano-credono Rocco Siffredi
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Il valore dell'istruzione
@aitan ha recentemente scritto un post a proposito delle intenzioni del governo di rendere la vita ai diplomifici più difficile.
Valditara è un professore universitario.
Oggi c'è in giro un sacco di gente che si lamenta degli "esperti" e della scienza mainstream e avrebbe voluto curare il covid con l'invermectina.
Renzo Bossi, quello laureato a sua insaputa a Tirana, porta a casa un'indennità di 40000 Euro per essere stato in consiglio regionale della Lombardia 2 anni.
Il valore dell'educazione è provare a darsi una spiegazione coerente di tutti questi fatti.
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BENNY, partorito in un campo da un cane di proprietà non sterilizzato.
Adottato in Lombardia, non è stato facile il percorso di ambientamento. Oggi i suoi occhi sorridono, grazie, Gabriella ❣️🙏
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LOMBARDIA - Case Aler, piano anti-abusivi con vigilanza armata e videosorveglianza
I maggiori costi della gestione delle case aler fateli pagare alla Salis e ai suoi amici
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PRIMA PAGINA Il Giorno di Oggi lunedì, 07 ottobre 2024
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Migliorare il Servizio Sanitario Piemontese è possibile secondo ITALIA VIVA
Venerdì 16 febbraio, a Chieri, si è tenuto un interessante evento sul quadro attuale, problemi e prospettive del servizio sanitario piemontese. La qualità dei relatori coinvolti è stata di prim’ordine: manager di grande esperienza e professionisti del settore. L’incontro è stato aperto dal sindaco Sicchiero e si è arricchito della presenza di due esponenti nazionali di Italia Viva: la sen. Silvia Fregolent, presidente di IV Piemonte, è l’on. Luigi Marattin, responsabile economico del partito, che ha tratto le conclusioni finali. All’evento durato oltre 3 ore hanno assistito circa 130 persone.
Il quadro che è emerso è quello di un servizio sanitario piemontese poco efficace e poco efficiente, certamente non all’altezza di quelli delle altre regioni del Centro-Nord Italia (non a caso il Piemonte è stato definito “Il Sud del Nord”). La Regione è interessata da un flusso migratorio in uscita, di pazienti che cercano altrove migliori cure. Tale “fuga” non è attribuibile alla qualità del nostro personale, anzi, ma alla mancata disponibilità di servizi in Regione. Questo fenomeno, oltre a creare disagio ai cittadini interessati, determina una grave perdita di risorse economiche che escono dalle casse del nostro Servizio Sanitario a beneficio di altre regioni (soprattutto la Lombardia) alle quali i nostri concittadini si rivolgono. È necessario un cambio di passo. Se è vero che il servizio sanitario pubblico, con i suoi oltre 9 miliardi di giro d’affari, i suoi 55.000 dipendenti diretti oltre all’indotto, è la prima realtà produttiva della Regione, la sua gestione non sembra improntata a criteri manageriali. L’ultimo piano sanitario triennale risale al 2012 e aveva effetto fino al 2015. Da allora si naviga a vista!
Si paventa, per l’esercizio 2023, un possibile disavanzo di oltre 400 milioni di euro. Il rischio è di un nuovo commissariamento con l’imposizione di un piano di rientro. Non sarebbe la prima volta, avendo già vissuto questa esperienza in passato, per ben due trienni: dal 2010 al 2015. Questo renderebbe ancora più arduo l’adeguamento del nostro servizio sanitario agli standard delle regioni a noi vicine.
Ciò nonostante, migliorare è ancora possibile. Italia Viva Piemonte ha lanciato diverse proposte, in grado di contemperare il miglioramento della qualità del servizio e la riduzione dei costi.
La nostra città di Chieri è stata teatro di una interessante pagina politica. Vedremo se ci sarà un seguito, ma oggi abbiamo una certezza in più: chi si candida a governare il Piemonte deve avere una ricetta pronta per far funzionare il Sistema sanitario piemontese oggi clamorosamente inefficace ed inefficiente a danno di tutti noi utenti.
Chieri, 19 Febbraio 2024
Pier Antonio Pasquero
Presidente Italia Viva Chierese-Carmagnolese
Mariangela Ferrero
Presidente Italia Viva Provincia Torino
Davide Neku
Presidente Italia Viva Torino
#italiaviva#italia viva#italiavivadelchierese#carmagnola#chierese#chieresecarmagnolese#chieri#reneweurope#sanità#sanitàpiemonte#sanitàpiemontese#salute#luigimarattin#16febbraio2024#elezioniregionali2024
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Kepler-452 in residenza per “Album”
15 Maggio 2023 - 28 Maggio 2023
Inizia oggi la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Kepler-452. Kepler-452 è la compagnia selezionata per il terzo tandem di produzione a tema “Daily Bread” che vede coinvolti come coproduttori: Pergine Spettacolo Aperto (Italia); Pro progressione (Ungheria), L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (Italia) nell’ambito di Stronger Peripheries: A Southern Coalition, progetto sostenuto da Europa Creativa.
Album
Un album di famiglia è una macchina del tempo: ogni fotografia una storia, e ogni storia una finestra verso un’altrove. Verso noi stessi di un tempo, verso i nostri cari: è un affondo tra le nostre inconsapevolezze del passato e nel mistero che i nostri sguardi di allora pongono a noi che oggi sfogliamo. Ma cos’è un album? E come si fa? Raccogliendo, certo: fotografie, storie, e radunandole. E dove raccogliere? Dove inizia e finisce una famiglia? Quanto bisogna scavare per trovare le radici? E anche: quanto è vasta una famiglia? Chi ne fa parte e chi no? Sangue, geografie comuni, migrazioni, incontri… di cosa è fatta una famiglia? Kepler-452, sperimentando una spazialità non frontale, insieme a dispositivi e forme di presa diretta e proiezione audiovisiva, cerca risposte a questa domanda, raccogliendo storie e immagini da varie parti d’Italia e d’Europa, incontrando persone e comunità. Un «album scenico» e senza confini: un tentativo e una ricerca accesi da un’immagine suggerita dal mondo animale: come è possibile che tutte le anguille del mondo, a un certo punto della propria vita, percorrano decine di migliaia di chilometri sul fondo degli oceani per ritrovarsi nello stesso posto, a riprodursi, a morire, a rinascere.
Kepler-452 ALBUM a cura di Kepler-452 (Nicola Borghesi e Enrico Baraldi) in scena Nicola Borghesi con la collaborazione di Riccardo Tabilio ideazione tecnica Andrea Bovaia coordinamento Roberta Gabriele foto di Giulia Lenzi
coprodotto da Pergine Spettacolo Aperto, (Italia); Pro progressione (Ungheria), L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (Italia) con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia e Residenza Artisti nei Territori Masque Teatro
Tandem 3 #Daily Bread
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Stato di emergenza
Il 21 maggio 2008 l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su richiesta dell’ex Ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha firmato la “Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia”
Il 30 maggio 2008 l’ex Presidente del Consiglio ha firmato tre ordinanze, “Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi”, per Lombardia, Lazio e Campania - a cui nel 2009 si aggiungeranno Piemonte e Veneto. I provvedimenti nei confronti delle persone sinte e rom presenti nelle cinque regioni facevano esplicito riferimento a catastrofi naturali (come ad esempio un terremoto), dando pieni poteri ai Prefetti. Una delle misure speciali adottate fu il censimento su base etnica, con raccolta delle impronte digitali di tutte le persone, minori compresi, abitanti in luoghi riconosciuti come “campi nomadi”. Sono state censite anche famiglie abitanti in aree di loro proprietà.
Con la sentenza 6352 dell' 1 luglio 2009 il TAR ha annullato “l’art. 1, co. 2, lett. c), delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2008, laddove consentono di procedere sic et simpliciter all’identificazione delle persone, anche minori di età, attraverso rilievi segnaletici”.
Il 26 marzo 2013 la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittima la cosiddetta “emergenza nomadi”.
Ad oggi non si ha notizia della distruzione dei dati raccolti dalle Prefetture.
#antiziganismo#italia#razzismo#berlusconi#rom#sinti#romanì#“censimento su base etnica” non durante il fascismo. nel DUEMILA NOVE.#archivio
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Salimbene da Parma, francescano del Duecento
Tante cose ancora, di Salimbene, andrebbero dette. Per esempio, che ogni tanto si lascia sfuggire giudizi ingenerosi: perché lui è un gran signore che non guarda in faccia a nessuno e dice le cose come stanno, se deve dir male di un papa ne dice male, se deve dir male di un popolo ne dice male. Nella nostra Italia di oggi così spaccata, così attraversata da tensioni anche regionali, magari non farà ridere, però lo diciamo egualmente: Salimbene a un certo punto se la prende con quelli dell'Italia meridionale. Lo fa quando racconta l'epoca in cui i Normanni conquistarono il Sud, e dice che ci sono riusciti facilmente perché quelli di laggiù non sanno combattere, non valgono niente quei pugliesi e siciliani. Lo diciamo nel latino di Salimbene, e i lettori scopriranno di sapere tutti il latino e di capirlo perfettamente: quelli, dice: "sunt homines cacarelli e merdazoli". Già allora gli italiani erano faziosi e amavano parlar male gli uni degli altri. Salimbene fa anche un'altra osservazione: quelli del Sud parlano in modo strano, parlano nella gola, quando vogliono dire "che vuoi"? dicono "Ke boli?". Salimbene è molto sensibile alla lingua, e ci sta attento; nella cronaca spesso cita delle frasi francesi che ha orecchiato, e poi fa delle considerazioni, per esempio sull'uso dei pronomi. Dice: l'uso del tu e del voi dovrebbe essere regolamentato, si deve dare del tu in certi casi e del voi in altri (il lei non esisteva ancora nell'italiano di allora). Ma Salimbene osserva che in realtà ogni zona d'Italia si comporta a modo suo: quelli del Sud e di Roma danno del tu a tutti, anche al papa; poi magari lo chiamano "messer", ma gli dicono "tu, messer papa". Viceversa i lombardi - e con i lombardi intende anche se stesso, perché Lombardia nell'italiano di allora designava tutta l'Italia del Nord - danno del voi a tutti, e diventano ridicoli: perché dare del voi a un bambino va ancora bene, ma i lombardi danno del voi anche a una gallina, a un gatto, darebbero del voi anche a un pezzo di legno.
-Alessandro Barbero -Donne, Madonne, Mercanti e Cavalieri
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Gita #2 Como
Il treno stavolta l’ho preso in orario, ma un passaggio a livello, a Lugo, danneggiato da qualcuno, mi stava facendo perdere la coincidenza, di incontri con amiche speciali e inimitabili, di formaggi, di fiori e di livelli dell’acqua inusuali e di pasticciere che fanno cornetti al pistacchio sublimi ma non sanno fare i conti.
Il Duomo di Como è la terza Chiesa più grande della Lombardia, dopo il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia. Iniziato nel 1396, e terminato quasi 350 anni dopo, nel 1740, la cattedrale di Santa Maria Assunta, questa è la sua denominazione corretta, nella sua porta settentrionale, ha delle decorazioni meravigliose, una particolarmente consunta, perchè si dice che il toccarla porti fortuna: si dice infatti che la rana del portale sia il livello eccezionale a cui arrivò l’acqua del vicino lago in una esondazione. Altri che sia il simbolo del rinnovamento, in quanto animale che subisce una metamorfosi. Sia come sia, non si capisce affatto che è una rana, e manca anche della testa, martellata da un anonimo uomo nel 1912, e mai riparata.
Villa Carlotta a Tremezzo: uno dei tanti esempi di ville aristocratiche che si affacciano sulle rive del lago, costruita dai Clerici, ricca famiglia di imprenditori e banchieri, a cavallo tra 1600 e 1700, poi passò ai Sommariva nel 1801, infine nel1843 alla principessa Marianna di Orange-Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia che la donò alla figlia Carlotta di Prussia in occasione delle nozze con il duca Giorgio II, principe ereditario di Sassonia-Meiningen, celebrate nel 1850, che le diedero il nome che ancora oggi ha. Dalla vista spettacolare, è famosa per i suoi giardini, con oltre 500 specie di piante.
Villa Olmo, la più rilevante tra le ville del comasco, oggi parco cittadino
Cose buone assaggiate: gli sciatt, cubetti di bitto fritti in pastella di grano saraceno, il taroz, un piatto valtellinese con patate, fagiolini, formaggio e burro, e un vino spettacolare, questo:
un nebbiolo vinificato in bianco
Affreschi dell’abside della Chiesa di San Abbondio, patrono di Como (XIII secolo).
Quel ramo del lago di Como... è il ramo verso Lecco, che fino al 1992 era non provincia autonoma, ma provincia di Como.
Per una volta metto anche una mia foto
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E anche oggi va così... perchè parlare di pensioni o sanità o reddito... manco al cazzo...
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