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#nuovo presidente kiwanis
sciclivideonotizie · 6 years
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Nuovo presidente al Kiwanis Club di Scicli, Simone Venuti subentra a Giovanna Manenti
Nuovo presidente al Kiwanis Club di Scicli, Simone Venuti subentra a Giovanna Manenti
SCICLI – “Tanti appuntamenti in programma e altrettanti i progetti in cantiere che presto saranno realizzati a favore dei bambini della nostra Comunità”. Sono queste le prime parole del neo presidente del Kiwanis Club di Scicli, Simone Venuti, con le quali fissa già i primi obiettivi da attuare per il nuovo anno sociale 2018/2019. Ieri sera a palazzo Busacca si è svolta la tradizionale cerimonia…
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sergioleonardi67 · 5 years
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Gianfranco Di Franco è il nuovo presidente del Kiwanis Club di Nicosia per l’anno sociale 2019-2020 – VIDEO
Gianfranco Di Franco è il nuovo presidente del Kiwanis Club di Nicosia per l’anno sociale 2019-2020 – VIDEO
Domenica 13 ottobre, nella splendida cornice del ristorante La Torretta a Nicosia, si è svolta la cerimonia del Passaggio della Campana tra il presidente uscente, l’avvocato Giovanni Cannata, uscente ed il presidente entrante Gianfranco Di Franco. Ospite in visita ufficiale il Luogotenente Governatore Divisione Sicilia 5 Distretto…
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italianaradio · 5 years
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KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/kiwanis-club-magna-grecia-pino-canzonieri-e-il-nuovo-presidente/
KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente
KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente
KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente Lente Locale
R. & P.
Nello splendido scenario di “Villa Afrodite” si è svolto il consueto passaggio della campana del club Kiwanis Magna Grecia “Luigi Giugno”. Il nuovo Presidente, dell’anno sociale 2019/2020, è Giuseppe Canzonieri di professione Imprenditore settore turismo proprietario dell’Agenzia Viaggi “Full Travel”. Canzonieri ha preso il posto dell’uscente Alessandro Ciprioti durante la cerimonia che si è svolta presso la sala congressi di Bovalino alla presenza del Governatore del Distretto Italia-San Marino Maura Magni e del Luogotenente Governatore della Divisione 13 Calabria Mediterranea Rosario Previtera e del Segretario Distrettuale Francesco Garaffa, nonché i rappresentanti di tutti i club Kiwanis della provincia di Reggio Calabria e dei club Lions e Rotary.
Presenti anche il presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, il sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano e il presidente del Consorzio delle Terme Antonimina – Locri Avv. Alberto Romano.  Dopo il discorso del presidente uscente Alessandro Ciprioti, il quale ha ricordato le attività solidali svolte, ha preso la parola il nuovo Presidente Giuseppe Canzonieri: “con grande spirito di continuità, in unione ed in armonia con tutti, quindi, parafrasando il motto del nuovo Governatore “il kiwanis è il mio super potere”, che mi accingo ad intraprendere questo meraviglioso percorso che mi vedrà interprete in questo anno sociale 2019/2020”. Il neo presidente ha poi annunciato gli obiettivi del club ovvero i “services”: “Eliminate” per primo, che mira a vaccinare contro il tetano le giovani madri dei paesi meno sviluppati, i services distrettuali sull’obesità infantile e sul cyber bullismo e quelli altrettanto importanti svolti nelle comunità locali come quello sui vaccini. Dopo un anno ricco di successi e traguardi raggiunti dall’immediato Past presidente Ciprioti – ha continuato Giuseppe Canzonieri – sono cosciente del grande lavoro da svolgere, ma questa è una sfida fra le più belle, perché così potrò realizzare uno dei miei sogni, cioè aiutare più bambini possibile. La serata è continuata con gli interventi del  presidente Nicola Irto, che ha rimarcato la necessità di collaborare con i club service che operano sul territorio a favore dei bambini ed in particolare il club Kiwanis Magna Grecia Luigi Giugno. Sono seguiti gli interventi di saluto del sindaco di Bovalino Maesano, il discorso del luogotenente Governatore della divisione 13 Calabria “Mediterranea” Rosario Previtera e le conclusioni del Governatore del distretto Italia San Marino Maura Magni che ha ringraziato tutto il club per le attività svolte e per quelle che si svolgeranno. Inoltre, ha annunciato i nuovi “KIAR” distrettuali che andranno a svolgere la loro attività su base nazionale nelle figure di: Giuseppe Afflitto e Alessandro Ciprioti. Nel corso della serata sono stati raccolti dei fondi che andranno destinati alla Caritas di Bovalino, ed inoltre è stato annunciato un service per l’acquisto di giostrine a favore del Centro Termale Antonimina – Locri.
Il nuovo direttivo è composto dal Presidente Giuseppe Canzonieri, dal Past Presidente Alessandro Ciprioti che ricopre anche il ruolo di segretario, dal Presidente eletto Giuseppe Albanese, dal segretario aggiunto Domenico Carrà, dal tesoriere Giuseppe Belcastro, dal vice presidente Antonio Varrà, cerimoniere Francesca Maria Repetto, addetto alla comunicazione Giuseppe Albanese e Giorgio Ruso. Consiglieri Giuseppe Afflitto, Giuseppe Luciano, Salvatore Borzomì, Mimma Lippolis, Antonio Sculli, Francesco Pugliese.
KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente Lente Locale
KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente Lente Locale
R. & P. Nello splendido scenario di “Villa Afrodite” si è svolto il consueto passaggio della campana del club Kiwanis Magna Grecia “Luigi Giugno”. Il nuovo Presidente, dell’anno sociale 2019/2020, è Giuseppe Canzonieri di professione Imprenditore settore turismo proprietario dell’Agenzia Viaggi “Full Travel”. Canzonieri ha preso il posto dell’uscente Alessandro Ciprioti durante la cerimonia che […]
KIWANIS CLUB “MAGNA GRECIA” Pino Canzonieri è il nuovo presidente Lente Locale
Gianluca Albanese
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giuseppecriseo · 5 years
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Sesto Calende, iniziative Kiwanis a favore dei bambini
Sesto Calende, iniziative Kiwanis a favore dei bambini
Un percorso intenso di impegni dedicato esclusivamente ad iniziative a favore dei bambini, sarà l’anno Kiwaniano 2019/2020, che vedrà in prima persona coinvolto il nuovo Presidente Simone Pintori, consigliere comunale di Sesto Calende.”Prima di tutto è doveroso ringraziare il Presidente uscente Matteo Urrico, che allungando di un anno il suo impegno mi ha permesso di dedicarmi allo svolgimento…
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qdmnotizie-blog · 6 years
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CHIARAVALLE / PASSAGGIO DI CONSEGNE: GLORIA GIOVAGNOLI NUOVO PRESIDENTE KIWANIS ANCONA NORD
CHIARAVALLE / PASSAGGIO DI CONSEGNE: GLORIA GIOVAGNOLI NUOVO PRESIDENTE KIWANIS ANCONA NORD
CHIARAVALLE, 13 novembre 2018 –  Passaggio di consegne al Club Kiwanis Ancona Nord. Al precedente presidente, l’avvocato chiaravallese Ettore Togni, è recentemente subentrata la dottoressa Gloria Giovagnoli.
Il primo evento dell’anno sociale 2018-2019 del club locale presieduto dalla dott. Giovagnoli (organizzazione umanitaria che si prefigge di edificare una società migliore) è in programma…
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tmnotizie · 6 years
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MACERATA – Un bando pubblico a supporto delle politiche alle pari opportunità e uno spettacolo teatrale per Macerata Città amica del bambino. L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza dell’assessore Federica Curzi, della dottoressa Mirella Staffolani e del presidente del Rotary Club di Macerata, Gianluca Micucci Cecchi.
Per il quinto anno consecutivo l’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Macerata, in sinergia con la dottoressa Staffolani, ideatrice del progetto, promuove l’evento Macerata città amica del bambino. Obiettivo sostenere buone pratiche e stili di vita corretti nella comunità.
A questo va ad aggiungersi un “service”, ovvero una donazione di 2.000 dei club che aderiscono da anni all’iniziativa e che sono Rotary Club Macerata, Rotary Club Tolentino, International Inner Wheel Club, Kiwanis, Lions Club Macerata Sferisterio, Panathlon Macerata e Soroptimist. L’iniziativa nasce dall’integrazione tra la promozione della salute delle mamme e dei neonati, portata avanti dai reparti di pediatria e neonatologia dell’ASUR Area Vasta 3, con il particolare impegno della dottoressa Mirella Staffolani e i service dei Club del territorio.
“Abbiamo voluto tradurre la volontà dei presidenti dei club donatori – ha affermato l’assessore alle Pari opportunità, Federica Curzi – in un supporto alle politiche alle pari opportunità: da un lato un progetto lavorativo, per il quale presentiamo il bando pubblico, dall’altro la possibilità di potenziare attraverso un posto di lavoro il servizio Pari opportunità del Comune di Macerata. E’ scontato il ringraziamento per ciascuno dei soggetti e delle persone che hanno contribuito a questo importante momento. ”
Per quanto riguarda il bando si tratta di un avviso pubblico di lavoro a tempo determinato a progetto che valorizza la formazione in materie umanistiche e si rivolge ai giovani. Il bando sarà pubblicato sulla pagina Avvisi del Comune di Macerata da domani, 8 maggio, giorno della festa della mamma, per 15 giorni e si rivolge ad un pubblico giovane.
“Questa iniziativa a Macerata è una gran bella cosa – ha detto la dottoressa Staffolani –  perché dà una speranza e sostegno a chi  ha necessità di lavorare e per il futuro nutro grandi speranze affinché questa esperienza si possa ripetere”.
Per la borsa lavoro è prevista l’integrazione attraverso le risorse provenienti dalla prossima iniziativa dei club, prevista per domenica 13 maggio, alle 17.30, al Teatro Lauro Rossi. “Questa iniziativa è l’esempio che insieme si fa qualcosa di buono e che la sinergia produce sempre un risultato e in questo caso con il valore aggiunto che tocca il territorio”.
Lo spettacolo in programma al Lauro Rossi, ad ingresso gratuito, è Certi periodi non servono a niente di Leonardo Accattoli con Matteo Canesin e Rebecca Liberati, le scenografie di Laura Perini e la regia di Edoardo Ferraro.
Lo spettacolo teatrale narra la storia di Matteo e Rebecca che in un monolocale, in cui cucina, salotto e camera da letto praticamente coincidono, i due (soprav)vivono. Un ambiente disordinato, come le loro menti intasate da sogni di gloria: Matteo è uno scrittore, ma si guadagna due spicci solo con avvilenti spettacoli teatrali su commissione, mentre Rebecca vuole fare la cantante, ma non riesce a incidere un disco e continua a partecipare a contest di musica indipendente senza troppe speranze. Come ci sono finiti a fare questa vita? Dov’è l’amore che li ha resi felici e che due anni addietro gli ha fatto accettare di mettere al mondo un bambino? Cosa sono adesso? Tristi, spersi, chiusi dentro, nevrotici compulsivi. E però delle volte basta poco per uscirne. Basta parlare di nuovo, ritrovarsi piano piano, in una vita che da sogni e speranze future, si fa piccole bellezze presenti. Basta poco per farcela. D’altra parte, pare ieri che erano felici.
Domenica allo spettacolo teatrale seguiranno gli interventi scientifici del direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Macerata Paolo Francesco Perri, l’ideatrice dell’evento dottoressa Mirella Staffolani, il dottor Mauro Pelagalli, responsabile dell’U.O. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Macerata e del dottor Piero Feliciotti.
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Non stracciate quella Carta! Come per 75 anni la UN Charter ha salvato il mondo
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Non stracciate quella Carta! Come per 75 anni la UN Charter ha salvato il mondo
Al Palazzo di Vetro, anche se “virtualmente”, Antonio Guterres celebra lo Statuto che a San Francisco nel 1945 lanciò la missione delle Nazioni Unite.
  In molte aree del pianeta la cooperazione internazionale è stata indebolita dal proliferare di forme di populismo, di unilateralismo e bilateralismo, come quelli evocati dall’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Estremismi che, mai come nell’ultimo periodo si sono trasformate in una sfrenata voglia di far guerra di alcuni paesi.
Nel 1945,  50 delegazioni provenienti da altrettanti Paesi si diedero appuntamento a San Francisco. Due mesi dopo, il 26 giugno 1945, firmarono la Carta delle Nazioni Unite. Il documento che (nonostante i diversi emendamenti successivi) rimane ancora oggi la base degli interventi delle Nazioni Unite in tutto il pianeta. https://www.un.org/en/charter-united-nations/index.html
Da allora l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è cresciuta (oggi ne fanno parte 193 Paesi membri e due osservatori, Autorità nazionale palestinese e Stato del Vaticano). A tre quarti di secolo dalla firma dello Statuto, sono ancora molti i problemi da risolvere. Il primo ad ammetterlo è proprio il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha iniziato il proprio discorso “on line” all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ricordando cosa era e cosa dovrebbe essere ancora oggi l’ONU:  “We, the peoples” (noi le genti). Fu proprio partendo da queste tre parole che, 75 anni fa, venne definita la mission delle Nazioni Unite. “Noi esistiamo per servire le genti – e lavoriamo come una sola cosa per il bene di tutti”, ha ricordato Guterres.
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Le Nazioni Unite erano nate sulle ceneri (radioattive) dell’ultima guerra mondiale, che aveva segnato pesantemente tutti i paesi come una “pandemia”. Dopo 75 anni, molti di quei problemi affliggono i paesi che fanno parte dell’ONU: discriminazione,  cambiamenti climatici, povertà, disuguaglianze, fame e guerre non sono mai stati debellati in modo definitivo. Anzi, in alcuni casi la situazione è peggiorata. Tre quarti di secolo non sono bastati a “sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni basate sul rispetto del principio della parità di diritti e dell’autodeterminazione dei popoli e adottare altre misure appropriate per rafforzare la pace universale” (art. 1 comma 1 dello Statuto).
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Molti i problemi irrisolti, interni ed esterni. A cominciare dalla suddivisione dei poteri all’interno delle Nazioni Unite, basata sugli equilibri di 75 anni fa ormai obsoleti (si pensi al Consiglio di sicurezza, il cui organo esecutivo conta 5 membri permanenti, i Paesi di Dumbarton Oaks più la Francia, che sono gli unici ad avere potere di veto: uno strumento che spesso impedisce la realizzazione di programmi basati su ideologie o interessi differenti. O ai limiti dell’Assemblea Generale, il grande consesso, dove ogni voto vale uno, ma le cui risoluzioni non sono vincolanti e non hanno valore di legge – esemplare a tal proposito le decisioni in merito alla messa al bando delle armi nucleari).
Molti anche i problemi esterni (come per pressioni per gli incarichi conferiti a paesi in cui erano palesi le violazioni dei diritti umani o, ultimo ma non ultimo, il dibattito – ancora in corso – sulle scelte suggerite dall’OMS proprio in occasione della pandemia in atto). Lo stesso principio richiamato dallo Statuto che “l’organizzazione [le NU, n.d.r.] si basa sul principio dell’uguaglianza sovrana di tutti i suoi membri” e che “tutti i membri risolveranno le loro controversie internazionali con mezzi pacifici in modo tale che la pace e la sicurezza internazionali e la giustizia non siano messe in pericolo”, appare irreale e anacronistico.
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In questo scenario complesso e per certi aspetti anacronistico, il ruolo del Segretario Generale è estremamente difficile.
Immancabile, nel suo discorso per il  75esimo anniversario dello Statuto delle Nazioni Unite, il riferimento alla pandemia di corona virus in atto, che “ha toccato tutti, ovunque – proprio il tipo di sfida globale per cui sono state fondate le Nazioni Unite”. Eppure è stata proprio la pandemia a mostrare i limiti dell’ Organizzazione mondiale della sanità (e quindi, indirettamente, delle NU).
Guterres sa bene che è in gioco la credibilità stessa delle Nazioni Unite. Difficile raggiungere gli obiettivi che periodicamente l’Assemblea Generale propone (e che i singoli stati approvano, salvo poi fare tutt’altro). La conseguenza è che “le persone continuano a perdere la fiducia nelle istituzioni”. Appare sempre più difficile “realizzare una cooperazione internazionale per risolvere i problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale o umanitario e per promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione” come riportato nel secondo comma dell’articolo 1 dello Statuto. Le marce contro il razzismo delle ultime settimane hanno dimostrato che, purtroppo, ancora oggi, disuguaglianze, discriminazioni, corruzione e “mancanza di opportunità” sono diffuse in tutti i paesi del mondo. E le misure adottate per eliminare le differenze e le disparità non sono servite a molto.
Secretary-General António Guterres addresses a Security Council meeting on maintenance of international peace and security and upholding the United Nations Charter (UN Photo/Evan Schneider)
In molte aree del pianeta la cooperazione internazionale è stata indebolita dal proliferare di forme di populismo, di unilateralismo e bilateralismo, come quelli evocati dall’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Estremismi che, mai come nell’ultimo periodo si sono trasformate in una sfrenata voglia di far guerra di alcuni paesi. Guerre e “missioni per la democrazia” che, senza l’azione dei caschi blu e di “peacekeeping” avrebbero avuto effetti ben peggiori, ma che d’altro canto privano le NU di risorse importanti che potrebbero permettere di risolvere altri problemi (si pensi alla fame nel mondo che sta di nuovo aumentando). Un ruolo importante che, però, non è considerato tale da molti paesi: “Non abbiamo visto un Consiglio di sicurezza aiutarci nell’adottare azioni decise per una tregua in quelle nazioni travagliate, a negoziati e quindi a una pace”, ha dichiarato  Guterres. Eppure, proprio in questi casi le NU dovrebbero poter svolgere un ruolo rilevante essendo una “piattaforma dove tutti possono incontrarsi”.
Problemi geopolitici che si aggiungono ad “altre fragilità fondamentali che sono cresciute: la crisi climatica, il degrado ambientale, gli attacchi informatici, la proliferazione nucleare, un respingimento dei diritti umani e il rischio di un’altra pandemia”, ha detto Guterres. Per questo, “dobbiamo ricostruire al meglio società ed economie più sostenibili ed inclusive” ha detto il Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Eppure, ancora oggi, a 75 anni dalla firma del suo Statuto, non è possibile immaginare il mondo che conosciamo senza far riferimento ai suoi principi base. Concetti come “pace” e “sicurezza internazionale” fanno ormai parte del nostro modo di concepire il mondo. Per questo è necessario adottare misure collettive efficaci per la prevenzione e la rimozione delle minacce alla pace, nonché per la repressione di atti di aggressione o altre violazioni della pace e per realizzare con mezzi pacifici e in conformità con i principi di giustizia e di diritto internazionale, adeguamento o risoluzione di controversie o situazioni internazionali che potrebbero portare a una violazione della pace, ha detto Guterres con un chiaro riferimento allo Statuto  che definisce le Nazioni Unite “un centro per armonizzare le azioni delle nazioni nel raggiungimento di questi fini comuni”.
Un fine comune che, per essere raggiunto, ha bisogno dell’aiuto di tutti, della gente comune. Non è un caso se, proprio in vista della ricorrenza dei 75 anni dalla firma della Carta delle Nazioni Unite, ha chiesto aiuto a tutti. E in primis alle Associazioni umanitarie più attive, come il KIWANIS Italia (che già faceva parte dell’Agenda for Humanity delle Nazioni Unite) che è stato inserito nel nuovo piano per il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile entro il 2030, UN75. Un traguardo, in molti settori, considerato quasi impossibile da raggiungere. Con l’auspicio “che il 2020 sia l’anno del dialogo e della famiglia umana”.
Da mesi sono in corso i lavori per la stesura di una nuova dichiarazione, la “UN-75 Declaration” che avrà l’obiettivo di delineare priorità collettive in maniera “concisa, sostanziale, lungimirante e unificante”. La sua firma è prevista nel corso della riunione di UN75 che si svolgerà il 21 settembre 2020.
Sotto il discorso in inglese tenuto per l’occasione dal Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres.
THE SECRETARY-GENERAL  —  VIDEO MESSAGE   MARKING THE 75TH ANNIVERSARY OF THE ADOPTION  OF THE CHARTER OF THE UNITED NATIONS  26 June 2020 
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (Foto ONU)
  I send my warmest greetings to “we the peoples”.    Those first three words of our founding Charter, adopted 75 years ago today, give the United Nations its vision and its mission.    We exist to serve people — and we work as one for the benefit of all.    The Charter was adopted as the Second World War was in its final months and winding down.     We mark the anniversary of that milestone as global pressures are spiraling up.      The Charter brought rules and hope to a world in ruins.      It remains our touchstone for a world mired in a pandemic, torn by discrimination, endangered by climate change and scarred by poverty, inequality and war.    Agreement on the Charter closed one era and opened another.      Gone were the genocidal Nazi regime and their allies; in came the prospect of human rights.      Out went the rampant nationalism and precarious balance of power that produced two catastrophic world wars; in came the promise of collective security and the peaceful resolution of disputes.      And where an earlier attempt at international organization dissolved, the new United Nations started life on firmer ground built on norms and the lessons of hard experience.    The post-war multilateral arrangements have compiled a solid record of service – saving millions of lives, advancing the human condition and fulfilling its cardinal task of preventing World War Three.    But there have been painful setbacks.      And today’s realities are as forbidding as ever.      COVID-19 has touched everyone, everywhere – precisely the kind of global challenge for which the United Nations was founded.      At the same time, people continue to lose trust in political establishments.  Today’s marches against racism were preceded by widespread protests against inequality, discrimination, corruption and lack of opportunities all over the world – grievances that still need to be addressed, including with a renewed social contract.      Meanwhile, other fundamental fragilities have only grown: the climate crisis, environmental degradation, cyberattacks, nuclear proliferation, a pushback on human rights and the risk of another pandemic.  It is not difficult to imagine a new virus transmitted as easily as COVID-19 but as deadly as Ebola.      The delegates in San Francisco in 1945, having themselves lived through a global pandemic, depression and war, seized their opportunity to plant the seeds of something better and new.      Today, we must do the same.      To achieve that watershed moment, we need to reimagine multilateralism, give it teeth to function as the founders intended, and ensure that effective global governance is a reality when it is needed.      We must also bring others to the table in an inclusive and networked multilateralism, since governments are only part of today’s political realities.  Civil society, cities, the private sector and young people are essential voices in shaping the world we want.     Like those who drafted the Charter, we must look without illusion at today’s injustices, their roots and the suffering they engender.    Yet there is also much to encourage us and drive us onward:    The heroism and solidarity of the pandemic response;    The global embrace of the Sustainable Development Goals;    The millions of young activists and global citizens pushing to advance equality, climate action, a green economy — and to take control of their destiny.    I am inspired by so much that has been built and achieved across 75 years.    I pay tribute to the service and sacrifice of thousands of United Nations peacekeepers, staff and others who, across the world and across the years, gave their lives while advancing the causes and values of the United Nations.    The Charter’s vision stands the test of time and its values will continue to carry us forward.    Now is the time to persevere, press ahead, pursue our goals, show responsibility for our world, and take care of each other.    It is up to us to rise to the test of this pivotal moment for our future.    Thank you. 
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Non stracciate quella Carta! Come per 75 anni la UN Charter ha salvato il mondo
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Non stracciate quella Carta! Come per 75 anni la UN Charter ha salvato il mondo
Al Palazzo di Vetro, anche se “virtualmente”, Antonio Guterres celebra lo Statuto che a San Francisco nel 1945 lanciò la missione delle Nazioni Unite.
  In molte aree del pianeta la cooperazione internazionale è stata indebolita dal proliferare di forme di populismo, di unilateralismo e bilateralismo, come quelli evocati dall’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Estremismi che, mai come nell’ultimo periodo si sono trasformate in una sfrenata voglia di far guerra di alcuni paesi.
Nel 1945,  50 delegazioni provenienti da altrettanti Paesi si diedero appuntamento a San Francisco. Due mesi dopo, il 26 giugno 1945, firmarono la Carta delle Nazioni Unite. Il documento che (nonostante i diversi emendamenti successivi) rimane ancora oggi la base degli interventi delle Nazioni Unite in tutto il pianeta. https://www.un.org/en/charter-united-nations/index.html
Da allora l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è cresciuta (oggi ne fanno parte 193 Paesi membri e due osservatori, Autorità nazionale palestinese e Stato del Vaticano). A tre quarti di secolo dalla firma dello Statuto, sono ancora molti i problemi da risolvere. Il primo ad ammetterlo è proprio il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha iniziato il proprio discorso “on line” all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ricordando cosa era e cosa dovrebbe essere ancora oggi l’ONU:  “We, the peoples” (noi le genti). Fu proprio partendo da queste tre parole che, 75 anni fa, venne definita la mission delle Nazioni Unite. “Noi esistiamo per servire le genti – e lavoriamo come una sola cosa per il bene di tutti”, ha ricordato Guterres.
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Le Nazioni Unite erano nate sulle ceneri (radioattive) dell’ultima guerra mondiale, che aveva segnato pesantemente tutti i paesi come una “pandemia”. Dopo 75 anni, molti di quei problemi affliggono i paesi che fanno parte dell’ONU: discriminazione,  cambiamenti climatici, povertà, disuguaglianze, fame e guerre non sono mai stati debellati in modo definitivo. Anzi, in alcuni casi la situazione è peggiorata. Tre quarti di secolo non sono bastati a “sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni basate sul rispetto del principio della parità di diritti e dell’autodeterminazione dei popoli e adottare altre misure appropriate per rafforzare la pace universale” (art. 1 comma 1 dello Statuto).
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Molti i problemi irrisolti, interni ed esterni. A cominciare dalla suddivisione dei poteri all’interno delle Nazioni Unite, basata sugli equilibri di 75 anni fa ormai obsoleti (si pensi al Consiglio di sicurezza, il cui organo esecutivo conta 5 membri permanenti, i Paesi di Dumbarton Oaks più la Francia, che sono gli unici ad avere potere di veto: uno strumento che spesso impedisce la realizzazione di programmi basati su ideologie o interessi differenti. O ai limiti dell’Assemblea Generale, il grande consesso, dove ogni voto vale uno, ma le cui risoluzioni non sono vincolanti e non hanno valore di legge – esemplare a tal proposito le decisioni in merito alla messa al bando delle armi nucleari).
Molti anche i problemi esterni (come per pressioni per gli incarichi conferiti a paesi in cui erano palesi le violazioni dei diritti umani o, ultimo ma non ultimo, il dibattito – ancora in corso – sulle scelte suggerite dall’OMS proprio in occasione della pandemia in atto). Lo stesso principio richiamato dallo Statuto che “l’organizzazione [le NU, n.d.r.] si basa sul principio dell’uguaglianza sovrana di tutti i suoi membri” e che “tutti i membri risolveranno le loro controversie internazionali con mezzi pacifici in modo tale che la pace e la sicurezza internazionali e la giustizia non siano messe in pericolo”, appare irreale e anacronistico.
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In questo scenario complesso e per certi aspetti anacronistico, il ruolo del Segretario Generale è estremamente difficile.
Immancabile, nel suo discorso per il  75esimo anniversario dello Statuto delle Nazioni Unite, il riferimento alla pandemia di corona virus in atto, che “ha toccato tutti, ovunque – proprio il tipo di sfida globale per cui sono state fondate le Nazioni Unite”. Eppure è stata proprio la pandemia a mostrare i limiti dell’ Organizzazione mondiale della sanità (e quindi, indirettamente, delle NU).
Guterres sa bene che è in gioco la credibilità stessa delle Nazioni Unite. Difficile raggiungere gli obiettivi che periodicamente l’Assemblea Generale propone (e che i singoli stati approvano, salvo poi fare tutt’altro). La conseguenza è che “le persone continuano a perdere la fiducia nelle istituzioni”. Appare sempre più difficile “realizzare una cooperazione internazionale per risolvere i problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale o umanitario e per promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione” come riportato nel secondo comma dell’articolo 1 dello Statuto. Le marce contro il razzismo delle ultime settimane hanno dimostrato che, purtroppo, ancora oggi, disuguaglianze, discriminazioni, corruzione e “mancanza di opportunità” sono diffuse in tutti i paesi del mondo. E le misure adottate per eliminare le differenze e le disparità non sono servite a molto.
Secretary-General António Guterres addresses a Security Council meeting on maintenance of international peace and security and upholding the United Nations Charter (UN Photo/Evan Schneider)
In molte aree del pianeta la cooperazione internazionale è stata indebolita dal proliferare di forme di populismo, di unilateralismo e bilateralismo, come quelli evocati dall’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Estremismi che, mai come nell’ultimo periodo si sono trasformate in una sfrenata voglia di far guerra di alcuni paesi. Guerre e “missioni per la democrazia” che, senza l’azione dei caschi blu e di “peacekeeping” avrebbero avuto effetti ben peggiori, ma che d’altro canto privano le NU di risorse importanti che potrebbero permettere di risolvere altri problemi (si pensi alla fame nel mondo che sta di nuovo aumentando). Un ruolo importante che, però, non è considerato tale da molti paesi: “Non abbiamo visto un Consiglio di sicurezza aiutarci nell’adottare azioni decise per una tregua in quelle nazioni travagliate, a negoziati e quindi a una pace”, ha dichiarato  Guterres. Eppure, proprio in questi casi le NU dovrebbero poter svolgere un ruolo rilevante essendo una “piattaforma dove tutti possono incontrarsi”.
Problemi geopolitici che si aggiungono ad “altre fragilità fondamentali che sono cresciute: la crisi climatica, il degrado ambientale, gli attacchi informatici, la proliferazione nucleare, un respingimento dei diritti umani e il rischio di un’altra pandemia”, ha detto Guterres. Per questo, “dobbiamo ricostruire al meglio società ed economie più sostenibili ed inclusive” ha detto il Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Eppure, ancora oggi, a 75 anni dalla firma del suo Statuto, non è possibile immaginare il mondo che conosciamo senza far riferimento ai suoi principi base. Concetti come “pace” e “sicurezza internazionale” fanno ormai parte del nostro modo di concepire il mondo. Per questo è necessario adottare misure collettive efficaci per la prevenzione e la rimozione delle minacce alla pace, nonché per la repressione di atti di aggressione o altre violazioni della pace e per realizzare con mezzi pacifici e in conformità con i principi di giustizia e di diritto internazionale, adeguamento o risoluzione di controversie o situazioni internazionali che potrebbero portare a una violazione della pace, ha detto Guterres con un chiaro riferimento allo Statuto  che definisce le Nazioni Unite “un centro per armonizzare le azioni delle nazioni nel raggiungimento di questi fini comuni”.
Un fine comune che, per essere raggiunto, ha bisogno dell’aiuto di tutti, della gente comune. Non è un caso se, proprio in vista della ricorrenza dei 75 anni dalla firma della Carta delle Nazioni Unite, ha chiesto aiuto a tutti. E in primis alle Associazioni umanitarie più attive, come il KIWANIS Italia (che già faceva parte dell’Agenda for Humanity delle Nazioni Unite) che è stato inserito nel nuovo piano per il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile entro il 2030, UN75. Un traguardo, in molti settori, considerato quasi impossibile da raggiungere. Con l’auspicio “che il 2020 sia l’anno del dialogo e della famiglia umana”.
Da mesi sono in corso i lavori per la stesura di una nuova dichiarazione, la “UN-75 Declaration” che avrà l’obiettivo di delineare priorità collettive in maniera “concisa, sostanziale, lungimirante e unificante”. La sua firma è prevista nel corso della riunione di UN75 che si svolgerà il 21 settembre 2020.
Sotto il discorso in inglese tenuto per l’occasione dal Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres.
THE SECRETARY-GENERAL  —  VIDEO MESSAGE   MARKING THE 75TH ANNIVERSARY OF THE ADOPTION  OF THE CHARTER OF THE UNITED NATIONS  26 June 2020 
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (Foto ONU)
  I send my warmest greetings to “we the peoples”.    Those first three words of our founding Charter, adopted 75 years ago today, give the United Nations its vision and its mission.    We exist to serve people — and we work as one for the benefit of all.    The Charter was adopted as the Second World War was in its final months and winding down.     We mark the anniversary of that milestone as global pressures are spiraling up.      The Charter brought rules and hope to a world in ruins.      It remains our touchstone for a world mired in a pandemic, torn by discrimination, endangered by climate change and scarred by poverty, inequality and war.    Agreement on the Charter closed one era and opened another.      Gone were the genocidal Nazi regime and their allies; in came the prospect of human rights.      Out went the rampant nationalism and precarious balance of power that produced two catastrophic world wars; in came the promise of collective security and the peaceful resolution of disputes.      And where an earlier attempt at international organization dissolved, the new United Nations started life on firmer ground built on norms and the lessons of hard experience.    The post-war multilateral arrangements have compiled a solid record of service – saving millions of lives, advancing the human condition and fulfilling its cardinal task of preventing World War Three.    But there have been painful setbacks.      And today’s realities are as forbidding as ever.      COVID-19 has touched everyone, everywhere – precisely the kind of global challenge for which the United Nations was founded.      At the same time, people continue to lose trust in political establishments.  Today’s marches against racism were preceded by widespread protests against inequality, discrimination, corruption and lack of opportunities all over the world – grievances that still need to be addressed, including with a renewed social contract.      Meanwhile, other fundamental fragilities have only grown: the climate crisis, environmental degradation, cyberattacks, nuclear proliferation, a pushback on human rights and the risk of another pandemic.  It is not difficult to imagine a new virus transmitted as easily as COVID-19 but as deadly as Ebola.      The delegates in San Francisco in 1945, having themselves lived through a global pandemic, depression and war, seized their opportunity to plant the seeds of something better and new.      Today, we must do the same.      To achieve that watershed moment, we need to reimagine multilateralism, give it teeth to function as the founders intended, and ensure that effective global governance is a reality when it is needed.      We must also bring others to the table in an inclusive and networked multilateralism, since governments are only part of today’s political realities.  Civil society, cities, the private sector and young people are essential voices in shaping the world we want.     Like those who drafted the Charter, we must look without illusion at today’s injustices, their roots and the suffering they engender.    Yet there is also much to encourage us and drive us onward:    The heroism and solidarity of the pandemic response;    The global embrace of the Sustainable Development Goals;    The millions of young activists and global citizens pushing to advance equality, climate action, a green economy — and to take control of their destiny.    I am inspired by so much that has been built and achieved across 75 years.    I pay tribute to the service and sacrifice of thousands of United Nations peacekeepers, staff and others who, across the world and across the years, gave their lives while advancing the causes and values of the United Nations.    The Charter’s vision stands the test of time and its values will continue to carry us forward.    Now is the time to persevere, press ahead, pursue our goals, show responsibility for our world, and take care of each other.    It is up to us to rise to the test of this pivotal moment for our future.    Thank you. 
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italianaradio · 5 years
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KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria
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KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria
KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria
KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria Lente Locale
SIDERNO – Nel Kiwanis Magna Grecia la solidarietà è di casa. Il club service della Locride presieduto per l’anno sociale attuale da Alessandro Ciprioti ha portato a termine, da qualche settimana, un nuovo progetto solidale regalando al reparto infantile dell’ospedale di Locri e al reparto di riabilitazione per bambini dello stesso nosocomio di contrada Verga, attrezzature destinate ad aiutare i piccoli durante il loro percorso curativo presso l’ospedale locrideo. La consegna è stata fatta direttamente dal presidente Ciprioti, assieme ai componenti del direttivo, Antonio Varrà,  Domenica Lippolis, Antonio Sculli e Giuseppe Albanese  ai dirigenti medici delle due strutture del nosocomio territoriale, Dott. Raffaele Argirò e Dott. Antonio Mileto ed ancora alla Dott.ssa Giuseppina Foti e Dott.ssa Graziella Vizzari dell’ Unità Operativa Neuropsichiatria Infantile di Siderno e Locri e alla Dott.ssa Paola Fragomeni che ha collaborato con il club kiwaniano. Sono stati due momenti separati ma collegati da un unico obiettivo la solidarietà che nel Kiwanis è  l’elemento caratterizzante. Insieme alle donazioni fatte è stato inviato un messaggio di speranza e di sostegno, quello del Kiwanis club Magna Grecia, verso i meno fortunati. “E’ fondamentale aiutare – ricorda il presidente Alessandro Ciprioti – chi ha bisogno con progetti e attività realizzate attraverso dimostrazioni pratiche e in concreta azione con le direttive del nostro club internazionale”. Il club service kiwaniano tenendo in considerazione gli indirizzi del Kiwanis internazionale e nazionale vuole, anche per il futuro, promuovere e diffondere una vera cultura della solidarietà attraverso azioni concrete di collaborazione con gli enti e le istituzioni sanitarie, educative e formative, favorendo così la crescita umana e lo sviluppo sociale dei bambini meno fortunati. L’obiettivo è quello di esprimere attraverso i progetti e i programmi di aiuto i valori dell’attenzione verso i soggetti più deboli, valorizzando la cultura del rispetto, dell’aggregazione, della generosità, della disponibilità. “Sono contento – dichiara Alessandro Ciprioti – per l’attività che sta svolgendo il nostro club per questo ringrazio il direttivo, i soci e gli amici che sostengono il nostro progetto caratterizzato da un unico obiettivo il sostegno ai bambini”. 
KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria Lente Locale
KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria Lente Locale
SIDERNO – Nel Kiwanis Magna Grecia la solidarietà è di casa. Il club service della Locride presieduto per l’anno sociale attuale da Alessandro Ciprioti ha portato a termine, da qualche settimana, un nuovo progetto solidale regalando al reparto infantile dell’ospedale di Locri e al reparto di riabilitazione per bambini dello stesso nosocomio di contrada Verga, […]
KIWANIS Realizzato un nuovo progetto solidale per i pazienti del reparto ospedaliero di pediatria Lente Locale
Gianluca Albanese
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italianaradio · 5 years
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ROCCELLA JONICA Successo per la seconda edizione del gala di beneficenza a sostegno dell’Angela Serra-Sezione Locride
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ROCCELLA JONICA Successo per la seconda edizione del gala di beneficenza a sostegno dell’Angela Serra-Sezione Locride
ROCCELLA JONICA Successo per la seconda edizione del gala di beneficenza a sostegno dell’Angela Serra-Sezione Locride
R. & P.
Pienone all’Auditorium “Unità d’Italia” di Roccella Jonica per l’evento di beneficenza “SfliloXTe” a sostegno dell’associazione “Angela Serra-Sezione Locride” che si occupa della ricerca sul cancro e si impegna per migliorare le condizioni della sanità in Calabria.
Professionisti di ogni settore sono stati “modelli per un giorno” nel gala declinato sui temi della moda con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati alle molteplici attività dell’associazione di fondamentale importanza per il diritto alla salute.
Condotta da Katia Aiello e Pino Gagliano, la manifestazione, alla sua seconda edizione, si è svolta con il patrocinio del Comune e della Pro Loco di Roccella e ha visto sfilare gli abiti delle più eleganti boutique della zona, confermandosi tra i più importanti eventi sul territorio.
In collegamento Skype da Modena è intervenuto il prof. Massimo Federico, presidente nazionale dell’“Angela Serra”, che nel salutare e ringraziare il pubblico ha voluto ricordare la storia dell’associazione e l’importanza della prevenzione.
Molto significativi gli interventi sul palco del dott. Attilio Gennaro, responsabile dell’associazione per la Calabria, che ha lanciato il nuovo video di presentazione dell’“Angela Serra – Locride” e ha descritto il lavoro che la sezione ha svolto durante l’anno ricordando l’importanza dei servizi che la stessa offre in forma gratuita.
In passerella avvocati, commercialisti, consulenti finanziari, welfare manager, medici, dentisti, farmacisti, biologi, architetti, ingegneri, club service e nella categoria sport: Fitwalking Calabria, scuola d’equitazione “Il palazzo”, ass. arbitri Locri, Arlnold’s basket; le boutique Elegantia, Lady Amica, Gennaro/Campanella, Fabet uomo/Multarredo fashion, Antonella Italia, Pasqualino abbigliamento.
Hanno sfilato anche bambini dell’Ymca per Petit e Overkids Siderno.
Hanno inoltre partecipato la scuola di danza Dionysos di Ivana Sanci e la delegazione della squadra di calcio dell’ordine degli architetti di Catanzaro.
A sostegno dell’iniziativa la Fidapa di Roccella, il Sidus club, Ymca Siderno, Lions club Roccella, Club per l’Unesco Gioiosa Jonica, Kiwanis club Magna Grecia “Luigi Giugno”, Rotaract Locri, FAI delegazione Locride e Piana, AIGA Locri, Unione giovani commercialisti Locri e gli ordini professionali corrispondenti alle categorie in passerella.
Sponsor della manifestazione: Laterizi Archinà, Green Power, farmacia Calderone, Banca Mediolanum fbo Siderno.
Ambassadors ufficiali: Belcastro corredi 1930 Marina di Gioiosa, parafarmacia Falletti, Officine delle terre, Consorzio Terme Locri/ Antonimina, Fairy Mary, Felici da matti, Mulinum San Floro, azienda agricola Migliaccio Spina.
Media partner: Riviera, Pigreco communications, Telemia.
Sponsor tecnici: Dafne Congressi che ha fornito il servizio accoglienza hostess, A love affair di Marrapodi per gli addobbi floreali e i bouquet, Pellegrino cosmetici che ha donato parte del materiale per il trucco.
Le modelle sono state acconciate da Maison, Ladies & Gentleman, L’angolo della bellezza, Lucia revolution, e truccate dai team make-up artist Catia Marino nails, MAGICO, Segreti di bellezza, La mer.
Fotografo ufficiale dell’evento lo studio La camera chiara.
A tutti i partecipanti e al pubblico che numeroso ha contribuito alla raccolta di beneficenza il sentito ringraziamento da parte degli organizzatori e dei responsabili dell’“Angela Serra – Locride”.
R. & P. Pienone all’Auditorium “Unità d’Italia” di Roccella Jonica per l’evento di beneficenza “SfliloXTe” a sostegno dell’associazione “Angela Serra-Sezione Locride” che si occupa della ricerca sul cancro e si impegna per migliorare le condizioni della sanità in Calabria. Professionisti di ogni settore sono stati “modelli per un giorno” nel gala declinato sui temi della
Francesca Cusumano
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italianaradio · 5 years
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SIDERNO SUPERIORE Lunedì il pit-stop didattico “La scienza” per gli alunni dell’istituto comprensivo “Bello-Pedullà-Agnana”
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SIDERNO SUPERIORE Lunedì il pit-stop didattico “La scienza” per gli alunni dell’istituto comprensivo “Bello-Pedullà-Agnana”
SIDERNO SUPERIORE Lunedì il pit-stop didattico “La scienza” per gli alunni dell’istituto comprensivo “Bello-Pedullà-Agnana”
di Redazione
SIDERNO – L’istituto comprensivo “M. Bello – G. Pedullà – Agnana”, in collaborazione col Lions club di Roccella Ionica e il Kiwanis club “Magna Grecia” e il patrocinio della Città di Siderno, organizza, per la giornata di lunedì 3 giugno, un “Pit stop didattico” denominato “La scienza”.
La manifestazione vivrà la mattinata nell’aula magna dell’istituto “Michele Bello”, laddove, dalle 9 alle 12,30 verranno presentate le attività didattiche dei lavoratori, a cura delle professoresse Arsena e Moschella.
Il pomeriggio, invece, ci si sposterà a Siderno Superiore, laddove alle 16 avrà luogo il raduno degli alunni al parcheggio di San Sebastiano, mentre alle 16,30 si darà vita al volo degli aquiloni e alle 17 partirà, attraverso le suggestive viuzze del centro storico, il corteo degli alunni verso l’anfiteatro, laddove, alle 17,30 ci sarà l’incontro con la professoressa tedesca Frauke Alves sul tema “Le nanotecnologie, nuova frontiera della scienza – attività esperenziale effettuata nella scuola tedesca”. Alle 18, poi, gli alunni daranno vita ad alcune letture sceniche sul tema “Da Leonardo da Vinci alla battaglia ambientalista di Greta Thunberg”. Verranno, inoltre, consegnati i riconoscimenti per i concorsi “La nave della legalità”, “Giochi Matematici” e il riconoscimento dell’institut francais di Palermo. Il Kiwanis club “Magna Grecia – L. Giugno”, poi, consegnerà alcuni tablet, mentre alle 19 ci sarà spazio per la musica tradizionale col concerto del gruppo “Gioia Popolare”, reso possibile grazie all’impegno profuso dalla presidente del consiglio d’istituto dottoressa Laura Calderazzo.
Gran finale alle 21,30, con l’osservazione del cielo a cura di Vittoria Altomonte, finalista alle olimpiadi internazionali di Astronomia 2019.
di Redazione SIDERNO – L’istituto comprensivo “M. Bello – G. Pedullà – Agnana”, in collaborazione col Lions club di Roccella Ionica e il Kiwanis club “Magna Grecia” e il patrocinio della Città di Siderno, organizza, per la giornata di lunedì 3 giugno, un “Pit stop didattico” denominato “La scienza”. La manifestazione vivrà la mattinata nell’aula
Gianluca Albanese
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qdmnotizie-blog · 6 years
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JESI / KIWANIS INTERNATIONAL CLUB, AVVICENDAMENTO AL VERTICE
JESI / KIWANIS INTERNATIONAL CLUB, AVVICENDAMENTO AL VERTICE
Giulio Pastore eletto nuovo presidente, il cambio con Franco Jantosca
  JESI, 26 ottobre 2018 – Cambio al vertice del Kiwanis International Club di Jesi, il Dottor Franco Jantosca ha passato la “Campana” del comando al neo presidente eletto Giulio Pastore. L’avvicendamento è avvenuto domenica 21 ottobre nel corso di una conviviale alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il Luogotenente…
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