#nono locatelli solo
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“Nino Locatelli solo”. Novarajazz 2021. Mulino Vecchio di Bellinzago (Parco del Ticino), giugno 2021
“Nino Locatelli solo”. Novarajazz 2021. Mulino Vecchio di Bellinzago (Parco del Ticino), giugno 2021
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Juric-De Zerbi, i veri top player della nostra serie A
In un campionato come già detto da più parti ( e dal sottoscritto ) con un livello tecnico preoccupantemente al continuo ribasso, meritano particolare attenzione e complimenti 2 allenatori che indubbiamente si stanno mettendo particolarmente in luce: Roberto De Zerbi e Ivan Juric.
Le loro squadre, nonostante le rispettive modeste ambizioni ambizioni, giocano un calcio piacevolmente propositivo non trascurando però un attento equilibrio tattico.
Anche il Benevento di Pippo Inzaghi potrebbe rientrare nel discorso, ma la sensazione su quest’ultima è che rinunci un pò troppo alla cura della fase difensiva a vantaggio della costruzione di gioco col problema poi, che se non hai un organico dall’elevato tasso tecnico, alla lunga rischi di essere la classica squadra che gioca un bel calcio ma che raccoglie pochi punti.
Verona e Sassuolo marciano invece su un altro binario, equilibrando bene la fase di possesso da quella di non possesso e ottenendo così risultati di gran lunga superiori alle proprie aspettative..
A essere onesti, il Sassuolo possiede un organico comunque di buon livello considerati i vari Locatelli,Caputo,Berardi, Djuricic e Boga con l’aggiunta di un portiere esperto e affidabile come Consigli, ma nulla che giustifichi da solo l’attuale secondo posto in campionato.
Stesso discorso per la compargine scaligera, che seppur con qualche elemento interessante ( Zaccagni su tutti ma anche Lazovic,Faraoni e i giovanissimi Lovato e Silvestri ), attualmente viaggia a pari punti con l’Inter del presunto top player Conte e che possiamo scommettere darà fastidio a tutte le squadre che la affronteranno.
Ecco allora che il merito va a due degli ultimi tecnici di una categoria purtroppo in via d’estinzione: quella di chi insegna a giocare a calcio.Non ovviamente dal punto di vista tecnico ma bensì nell’aspetto tattico di come una squadra deve saper stare in campo.
Il caso di Juric ne è il fulgido esempio: la scorsa stagione si trova alla guida di una squadra giovane senza una punta di ruolo ( fatta eccezione del sempre verde Pazzini ) ma plasma la propria squadra con 3 o 4 mezze punte contemporaneamente in campo ( Pessina, Zaccagni, Di Carmine Borini e Verre ) accompagnate nella manovra da 2 stantuffi laterali come Lazovic e Faraoni.Il risultato ne è una squadra che non dà punti di riferimento e dove tutti sanno esattamente cosa fare sia in fase offensiva sia in quella di contenimento arrivando a chiudere un’ottima stagione al nono posto e rimanendo in lotta per l’Europa League fino a qualche giornata dal termine.
Inizia la nuova stagione ed il tecnico di Spalato vede partire Kumbulla per Roma, Amrabat alla Fiorentina,Verre alla Sampdoria, Pessina all’Atalanta, Rrahmani al Napoli oltre allo svincolo di Borini al fronte di una campagna acquisti che vede quasi solo il buon Barak visto fino ad oggi e il mediocre Kalinic( sempre ad oggi ovviamente ). Parliamo della partenza di 6 potenziali titolari al fronte dell’arrivo di 1 titolare e mezzo:un avvicendamento che potrebbe far crollare la bella macchina costruita lo scorso anno ma che invece, grazie alle qualità del suo tecnico sembra non aver per ora patito minimamente lo scotto.
Discorso analogo lo si può fare per Roberto De Zerbi.Se le prime esperienze in serie A lo avevano fatto conoscere come tecnico amante del gioco offensivo ma poco propenso alla cura dei dettagli sulla fase difensiva ( e quando alleni Palermo e Benevento alla lunga spesso paghi dazio ) l’evoluzione nell’ultimo biennio e mezzo al Sassuolo nel De Zerbi 2.0 ne fa un allenatore assolutamente più completo in entrambe le fasi.Il tecnico bresciano infatti, pur non rinunciando ad un approccio decisamnete offensivo ( gioca con tre punte più Djiuricic in appoggio ) che collocano il Sassuolo come miglior attacco a pari dell’Atalanta è riuscito a trovare anche e soprattutto un discreto equilibrio difensivo che permette alla propria squadra di essere la 5 meno battuta del campionato.
A questo va poi aggiunto, per entrambe le squadre, che giocano un calcio piacevole da guardare, alternando i momenti in cui fanno la partita a quelli dove fanno delle ripartenze la loro forza e ricordandoci per qualche istante la vera essenza del gioco del calcio.
Nonostante questo però, sembra che nessuna delle grandi squadre, o almeno di quelle di metà classifica, si accorga di loro al punto da voler rischiare un progetto sotto la loro guida.Oggi va di moda l’allenatore motivatore ( Conte, Gattuso, lo stesso Pioli ) oppure il presunto usato sicuro ( Ranieri, Iachini o lo stesso Maran ) piuttosto che rischiare su un emergente dalle buone prospettive:in un calcio in declino come il nostro, dove non arrivano i poteri economici di cui non disponiamo da anni dovrebbero invece arrivare le idee di allenatori in grado con il gioco e le novità tattiche di sopperire alle inferirità di organico.
Siamo così sicuri che i tifosi delle grandi piazze non accetterebbero due allenatori di questo tipo sulle proprie panchine? secondo me è solo una questione di onestà verso i propri tifosi.Se con molta franchezza il mio presidente ( o chi per esso ) si presentasse ai microfoni dicendo: “signori, quest’anno abbiamo deciso di intraprendere la strada dei risultati attraverso una squadra che sappia giocare a calcio. Magari per 1 o 2 anni non vinceremo, ma siamo convinti che alla lunga questo progetto ci darà soddisfazioni.”Io personalmente, e non credo di essere il solo, lo accetterei senza troppi se e troppi ma con la consapevolezza di provare a costruire un ciclo oltre che vincente anche duraturo.
Purtroppo però, i grandi club preferiscono andare ai microfoni a sbandierare nomi altisonanti nella convinzione che siano solo quelli ad avere il consenso della massa.E’ lo stesso discorso che sento fare4 migliaia di volte per i giovani talenti che vediamo emergere dalle varie Atalanta, Udinese o Verona e Sassuolo stesse: quanti tifosi di Inter, Milan e Juventus avrebbero la pazienza di aspettarne la crescita? probabilmente pochi ma perchè di fondo manca la cultura calcistica ( in primis da parte delle società stesse ) di spiegare la tipologia del progetto.
Chiudo sperando che un giorno non troppo lontano, qualcuno che sta ai piani alti delle principali società calcistiche italiane, leggendo queste poche righe capisca che forse la strada verso il successo passa prima di tutto da una programmazione più mirata e soprattutto da una comunicazione ai tifosi più chiara e onesta.
Ruben1078
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Rupture Jazz Trio live
http://eventicatanzaro.it/event/rupture-jazz-trio-live/
PazzfortheJazz presenta la rassegna musicale: MY POINT OF VIEW Nono ed ultimo appuntamento giovedì 7 Settembre ore 22:00 con Rupture Jazz Trio live: – Davide Beatino (bass) – Giampiero Locatelli (keyboards) – Tonino Labate (drums).
BIOGRAFIA Il Rupture Jazz trio si contraddistingue per l’eterogeneità del sound che affonda le sue radici nel jazz (sia mainstream che new jazz). I colori che emergono, però, dalla tipologia delle composizioni, per lo più originali, fanno risaltare, a tratti, tinte funk, blues e soul e, in altre circostanze, latin (samba, choro, mambo ecc…). Il risultato è improntato su un’impervia plasmazione del sound armonico e ritmico determinato, anche, dal fortissimo interplay che lega i tre musicisti. ______________________________________________________
Il titolo della rassegna “My Point of View” fa riferimento all’omonimo album di Herbie Hancock uscito nel 1963 dalla Blue Note Records ed ha l’obiettivo di riportare all’interno del territorio calabrese il Jazz in tutte le sue contaminazioni possibili ed inserirle all’interno di un unico grande contenitore: diversi generi, tutti selezionati ed interpretati da un punto di vista personale… …Jazz, Blues, Swing, Soul, Funk le chiavi di lettura!
“My Point Of View” dunque come punto di vista della direzione artistica di Sharon Esse (PazzfortheJazz) e come punto di vista dei singoli artisti, dalle diverse radici geografiche e musicali (diverse per repertorio e stile), che sono chiamati ad esibirsi con una composizione originale, una rielaborazione personale di uno standard. Ogni performance sarà la risultante di un dialogo tra i componenti di ciascun complesso ed ogni data sarà un filo rosso conduttore che legherà ciascun concerto in un dialogo con il pubblico.
Si ringraziano le diverse agenzie, associazioni e persone che hanno collaborato con la direzione artistica, affinché i diversi artisti siano presenti all’interno della rassegna (si ringraziano AMA Calabria, Cheap Thrills solo per citarne alcune).
Per partecipare basta recarsi presso il Room 21 Speakeasy. L’ingresso è gratuito.
Info e contatti [email protected] tel.3297208311 https://www.facebook.com/pazzforthejazz/
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