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The Dig - La nave sepolta (2021, @netflix) Nel film in questione il personaggio di Lily James è quasi lì per caso e alla poveretta tocca la sottotrama romantica, oltre a fare la figura di quella che si presenta allo scavo del fango in gonna e ciabattine, giustificandosi con un sussurrato “siamo tornati ora dalla vacanza”. Questo e altro mi son bastati per andare a scavare (pun intended) un po’ la figura di Peggy Piggot e miei cari, non è stato per nulla facile, vado a spiegarvi il perchè. Peggy Piggot è in realtà il nome da sposata di Cecily Margaret Preston: lo prende dal primo marito, Stuart, mentre dal secondo, Luigi, prende il cognome con cui la si trova più facilmente in rete e che mantiene fino alla morte, Guido. La troverete quindi su Wikipedia e in altri luoghi come Margaret Guido. Preston: e infatti il film è tratto dall’omonimo romanzo scritto dal nipote, John, sulle vicende intorno allo scavo inglese più famoso e importante del ‘900, di cui però lui stesso viene a sapere dopo il 2004 e che quindi non può basarsi sul racconto di Peggy che è morta nel 1994, 10 anni prima.
Il romanzo in quanto tale, romanza prendendosi delle licenze su come è andata veramente la storia, ma rimarca in ogni caso l’importanza della nostra eroina, poiché è lei che scopre i primi gioielli in oro ritrovati, anche se lo scavo non era da lei condotto. Margaret Guido è un’archeologa, specializzata in preistoria e nei ritrovamenti, con una carriera di 60 anni anni circa, che inizia a vent’anni scavando ville romane e che prosegue fino alla morte alternando con un numero incredibile di pubblicazioni definite di altissima cura e qualità. Dirige il primo scavo a 25 anni. Tra i vari meriti c’è quello di aver preso i metodi di scavo precedentemente applicati, averli imparati con maestria e averli ottimizzati e migliorati, creando dei metodi nuovi che vengono tutt’oggi utilizzati. I suoi metodi di scavo vengono definiti “tactical and efficient”. Si concentra in particolare sull’età del bronzo, sulla tarda età del bronzo, sui rasoi prima, sui tesori in metallo sepolti (una cosa che ho imparato al British Museum: i “metalwork hoard” o i “gold hoard” erano appunto “tesori” nascosti nel terreno, scavando delle buche e sotterrando armi, ornamenti e monete e altri pezzi di lavori; al di fuori delle tombe, non si sa se questi venissero sotterrati per motivi rituali, come offerte agli dei per esempio, oppure per nasconderli per sicurezza e dissotterrarli in futuro), fino a specializzarsi in perle di vetro, altro oggetto frequente negli scavi di quell’epoca. A Sutton Hoo è lei la prima a ritrovare pezzi del tesoro: sono visibili al British Museum, stanza 41 e dire che sono meravigliosi è poco. La visita virtuale dà una pallida idea della quantità di reperti ritrovati durante lo scavo - che comprende molti tumoli e due barche rituali, non solo quella del film - e di quanto fossero piccoli e delicati e che ci fa solo immaginare quante altre cose non siano invece arrivate a noi. La storia d’amore raccontata nel film è vera in parte: dopo aver divorziato da Stuart Piggot nel 1956, si reca in Sicilia per delle ricerche - pubblica anche per Sellerio una “Guida archeologica della Sicilia” - dove conosce appunto il secondo marito Luigi Guido, con cui la relazione dura due anni (lui ha un episodio psicotico, lei si occupa di lui, lui si riprende ma torna in Sicilia e non vuole più saper nulla di Margaret, non si vedranno mai più). Lei avrà poi una relazione con un altro studioso, A.W. Lawrence, fratello minore di T.E. Lawrence. Vino insieme fino al 1991, dopodiché A.W. muore. A questo punto condivide con l’ex marito Stuart la presidenza della Wiltshire Archaeological and Natural History Society fino alla morte, lei nel 1994 appunto, e lui nel 1996. Per vedere sulla mappa come sono adesso gli scavi di Sutton Hoo, qui c’è la villa con il centro visite, del National Trust, qui il tumulo 1 da dove proviene la nav1, la più grande. La pagina wikipedia di Sutton Hoo oltre alla storia dello scavo riporta il contributo di Basil Brown e le foto della nave durante lo scavo, oltre quelle di altri ritrovamenti.
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