#non le posso mai veramente parlare
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Viviamo in un’epoca di grande ipocrisia. La follia umana sta raggiungendo un livello veramente esagerato. Attivisti verdi che sporcano di vernice le opere d’arte e gli edifici di importanza storica e culturale; adolescenti che invece di studiare a scuola, e capire che l’energia elettrica non nasce dal nulla, gridano sputando saliva di rabbia che dobbiamo salvare il nostro pianeta passando all’ energia alternativa. I centri storici sono pieni di spacciatori, che vendono l’erba. Ma non possiamo legalizzarla! No! Viviamo in un paese cattolico, dicono. Abbiamo il Vaticano…Ogni ragazza sogna di vendere il suo corpo o le sue immagini nude, invece di studiare e diventare un’insegnante o un dottore. Ma riaprire le case chiuse!- guai! Cosa dirà la chiesa?! Siamo tutti pieni di rabbia e invece di trovare soluzioni, trasciniamo questo mondo verso una terribile ed inevitabile fine.
Non sono né un profeta né un scienziato, ma anche con la mia scarsa preparazione posso e devo ricordare a tutti che esiste da tanti anni un modo per produrre l’energia, sostituire la plastica e ridurre al minimo l’inquinamento. Tutto quello che dobbiamo fare è togliere l’etichetta del demonio dalla cannabis! Immagino che qui mi accuseranno della propaganda della droga, ma non abbiate fretta con il vostro giudizio. Vi rinfresco la memoria, raccontando un po’ di fatti riguardo al nemico del popolo: la Cannabis.
Da 1 ettaro di canapa si ricava tanta carta quanto da 4 ettari di bosco. 1 ettaro di canapa emette tanto ossigeno quanto 25 ettari di bosco. I tessuti di canapa superano persino il lino nelle loro proprietà. La canapa è una pianta ideale per realizzare corde, funi, tessuti , borse e cappelli. Ciò che è anche molto importante: tutti i prodotti in plastica possono essere realizzati con la canapa, la ‘plastica’ di canapa è ecologica e completamente biodegradabile. Questo è solo un piccolo elenco delle qualità uniche della canapa: un'altra cosa- la canapa cresce in soli quattro mesi e un albero in 20-50 anni. Può essere coltivata in qualsiasi parte del mondo con poca acqua, inoltre è in grado di difendersi dagli insetti parassiti, non ha bisogno di pesticidi. È davvero un paradosso? Perché stiamo ancora abbattendo le foreste? Stiamo usando la plastica dannosa per sconvolgere l'equilibrio del pianeta? Sì, perché la società dei consumi giova solo ai problemi, non alle loro soluzioni.
E della Hemp Body Car creata da Henry Ford in 1937 vogliamo parlare?!… Ma finché ci sono l’interessi di compagnie petrolifere non vedremo mai queste macchine sulle nostre strade. Il Dio denaro sta comandando questo mondo e costringe ognuno di noi a fare le scelte che porteranno sempre più verso la distruzione. Dobbiamo pensarci e tutto può cambiare!
Adesso, dopo questa introduzione, che ho cercato di fare più breve possibile, voglio condividere con voi la mia esperienza personale. Perché non c’è niente più convincente e dimostrativo, come la prova tecnica.
Ho una grande passione per i mercatini delle pulci. Una volta, facendo la mia ricerca dei tesori ad un mercatino mi sono imbattuto in rullo del tessuto. Non sapevo cosa era, ma l’aspetto estetico e le caratteristiche tattili di questa stoffa mi hanno fatto battere il cuore! Per fortuna avevo davanti a me un venditore, che sapeva tutto su questo grande rullo tessile. Si trattava di canapa lavorata a mano negli anni ’50. E si è accesa subito la lampadina della mia creatività! Da anni volevo farmi fare un abito chiaro, non solo bello , ma soprattutto comodo e leggero. Un abito che fa fresco d’estate e che mi dà il sollievo in questo clima padano. Inizialmente ero concentrato sul procurarmi un pezzo di lino, il classico intramontabile per ogni gentiluomo. Ma dopo avere visto la Grande Bellezza dell’ antico manufatto in canapa non avevo più i dubbi. Comprato il rullo pesante di canapa dal felice venditore, ad un prezzo veramente simbolico di 20 € mi sono recato direttamente dal mio sarto, il signor Franco Parmelli, un sarto che ha più di 80 anni, la maggior parte di quali trascorsi nell’ accumulare un’impagabile esperienza nel campo di creazione di abiti su misura. La bellezza della stoffa che ho portato ha commosso il vecchio Maestro e abbiamo iniziato subito la realizzazione di questo progetto che io ho chiamato “ Legalize it!” Si tratta di un un completo fatto di pantaloni, pantaloncini corti, gilet e giacca a due bottoni, naturalmente di canapa. É un po’ bizzarro, lo so, ma proprio questi elementi di guardaroba possono essere giocati durante l’estate con il massimo piacere e conforto, senza rinunciare all’eleganza. Un taglio semplice e classico, i bottoni in madre perla e poco altro. Ed ecco a voi il risultato finale. Un abito così comodo e bello non l’ho mai avuto in vita mia! E’ diventata la mia seconda pelle. Sicuramente dà un po’ nell’occhio, in mezzo alla massa di infradito, pinocchietti e t-shirts… Ma preoccuparmi di cosa ne pensano gli altri di me non è stato mai per me un problema. Mi sentirò un combattente della piccola armata di uomini eleganti e a testa alta continuerò di vestirmi e non coprirmi… e a contribuire a salvare il pianeta!
Photos by https://www.instagram.com/giovannigarritano_ph?igsh=MTE2anU5d3BsZ2owdA==
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stamattina sono sul bus per un paio d'ore e per non pensare alla sete che per ovvi motivi non posso soddisfare e al sonno che mi impedisce di concentrarmi sul mio ebook scriverò dell'esame di ieri. durerà un po'.
ieri sono partita da casa malissimo, ho addirittura ripassato sull'autobus e per sdrammatizzare scherzavo con la collega, che diceva che stava ripassando pure, perché è una cosa che non facciamo mai, ripassare prima dell'esame. appena ho raggiunto l'ufficio dei russisti sono andata nel panico perché non mi ricordavo niente, cosa fosse la boemia in particolare, e ho deciso che avrei accettato non fino al 29 ma anche meno, fino al 27. non lo so perché, comunque, dal primo giorno il mio cervello aveva deciso che assolutamente non avrebbe trattenuto nulla sulla boemia, incredibile. ho iniziato le domande compulsive con le colleghe e il ripasso senza speranza fuori dall'aula, avevo la nausea e mi odiavo perché mi stavo presentando all'esame di una materia bellissima, con un prof che mi piace tantissimo e con cui faccio un percorso da molti anni e avevo studiato solo una settimana. ho ascoltato come un podcast l'audio della mia collega che mi ripeteva il capitolo sulla slavistica e la filologia slava e mi sono buttata subito dopo di lei, volontariamente seconda perché se avessi aspettato oltre penso che mi sarei sentita male o avrei fatto qualche sciocchezza, tipo andarmene. una volta dentro l'esame è iniziato con l'analisi dello slavo ecclesiastico e poi il prof mi ha chiesto come volevo continuare. ha fatto tanto, nella valutazione finale, penso, il fatto che questo argomento che avevo scelto era opzionale fra quelli dettati dal prof ma mi piaceva troppo e quindi se in una settimana ho studiato tipo cento ore cosa mai poteva essere un capitolo in più? ho scelto di parlare della donna e di quella che era, probabilmente, l'organizzazione matriarcale della società dei primi popoli slavi (vorrei approfondire di nuovo anche qui perché è veramente interessante ma risparmio al povero lettore che segue i miei aggiornamenti almeno questo) e poi il prof ha iniziato a farmi una serie di domande, una dopo l'altra, molto velocemente e quasi senza farmi finire il discorso che ogni volta iniziavo, ma sono riuscita a rispondere a tutto. non mi ha fatto domande difficili, credo. mi ha detto che ero un po' imprecisa su alcune cose (devo aver confuso un qualche verbo con un aoristo, non so) ma comunque, a quanto pare, mi sono meritata la lode.
la cosa che sto notando di questi esami della magistrale, diversamente dalla triennale, è che quasi tutti, finora, sono iniziati con un argomento a piacere, così diventa più personale, e la cosa mi piace molto. l'unica che non ci ha chiesto di scegliere un argomento è stata, mi sembra, la prof di letteratura inglese, ma il suo corso era sull'autobiografia e la scrittura delle donne e tutto era il mio argomento a scelta, quindi va bene. invece per esempio per l'esame di letteratura russa eravamo così liberi che quasi la cosa mi ha messo più ansia e confusione del solito. quando l'altro giorno all'esame di linguistica inglese ho iniziato parlando di language and gender e di quel paragrafetto in particolare che iniziava con do women talk more than men? era sì sempre un esame, ma mi sono sentita molto molto a mio agio a discutere di una cosa che avevo studiato perché mi aveva appassionata più del resto anche se ero davanti a un'insegnante che sapevo mi avrebbe valutata. in generale però sono stata così in ansia durante questa sessione e ho studiato così tanto in così poco tempo per recuperare i giorni in cui avevo fatto molto poco che pensavo che l'avrei chiusa male e che avrei portato a casa solo risultati deludenti. ho chiuso invece con tre materie date e due lodi a distanza di una settimana e anche se per tutto il tempo di scrittura di questo post il pensiero della sete non mi ha abbandonata un secondo (me lo merito comunque, ho mangiato pizza e patatine ieri a cena e stamattina a colazione) sono molto molto felice e soddisfatta di quello che sono riuscita a fare. sono felice perché mi sono sempre sentita mediocre nello studio e ci stavo sempre male quando studiavo per mesi una materia e comunque non ottenevo mai il massimo e non riuscivo a capire perché. solo ora sto capendo che forse avevo bisogno di appassionarmi giusto un pizzico di più e fare mio davvero ciò che studiavo. e lo so che il voto finale può dipendere da tante cose, ma la mia prima lode, prima di queste, l'avevo presa solo quando ho fatto la prova finale di letteratura russa su delitto e castigo, un altro argomento che avevo scelto io.
qualche giorno fa giuravo qui sopra che dopo questa sessione mi sarei impegnata a imparare a gestire meglio il tempo, o qualcosa del genere. ogni singolo giorno prima di un esame mi ritrovo sempre a dire e pensare che mi sarebbe bastato un singolo misero giorno in più per arrivare tranquilla, serena e sicura di me il giorno dell'appello. orazio non mi sopporta più perché è un pattern che si ripete e io ho dei seri problemi con la gestione del tempo e le deadline e lui (ammetto pubblicamente) ha ragione ma poi in un modo o nell'altro funziona sempre e riesco a farcela. il costo, certo, è il decadimento della mia salute psicofisica, quindi ribadisco nonostante i buoni risultati: mi impegnerò perché devo essere più gentile e rispettosa verso me stessa
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Da qualche tempo ritorna il tema del rapporto con gli altri, e perché questo si deteriori sempre, continuamente, come una condanna.
Ho smesso di considerarla una condanna derivante da mie mancanze o da mancanze altrui ma più come una naturale conseguenza delle cose.
Quando una persona ha ricevuto amore nella sua vita, lo vedi: lo vedi da come cammina, come si muove nello spazio, lo vedi con la sicurezza che queste persone possiedono nel parlare con gli altri, nel raggiungere i propri obiettivi, nell’avere una solida autostima. E questo avviene perché è come se dietro di loro avessero una corazza di amore solido apposta tra le scapole.
Le persone che non sono state viste, non sono state amate, le riconosco: da come parlano, da come si muovono - è come se girassero scorticate a nudo.
Ormai posso dirlo con certezza, i miei genitori non mi hanno mai voluto autenticamente bene, perché a loro volta erano persone che non sono state amate e protette da chi era chiamato a farlo, e quando non ti viene insegnato e trasmesso l’amore non riesci neanche a provarlo, e se lo provi lo provi a condizioni, lo provi a fasi alterne, lo provi a intermittenza; generando, conseguentemente, una prole confusa, una prole che non capisce quando è amata se lo è davvero e in base a cosa.
Io penso che mio padre abbia cominciato a volermi autenticamente bene e dunque a stimarmi come essere umano quattro anni prima della sua morte. A quel punto ero ormai grande, si chiacchierava dei più svariati temi, riconosceva che avevo dell’intelletto, e forse anche dei valori, ci trovavamo sempre io e lui a parlare o in silenzio. Per questo, dopo il suo suicidio, la cosa straziante è stata dover accettare che lui avesse deciso di andarsene proprio quando avevamo appena cominciato a volerci bene davvero.
Le mie storie sentimentali si infrangono sempre nello stesso punto: questo vuoto desertico che nessuno sente ma comprende solo per vie cognitive. Avendo avuto ormai la mia buona dose di esperienza nei rapporti umani posso dire con certezza che l’unica persona che nella mia vita ho autenticamente amato è stata mia sorella, perché il suo vuoto combacia col mio, abbiamo attraversato lo stesso inferno. È simile a quando due soldati che hanno passato la trincea assieme poi diventano inseparabili. Il motivo è semplice: solo loro due possono realmente capirsi. Ed è anche il motivo per cui i tossicodipendenti finiscono con i tossicodipendenti, i punk con i punk, i letterati con i letterati, non è semplice etichettismo egoico di appartenenza, il filo comune è sempre lo stesso: l’esigenza di sentirsi capiti e di capire veramente qualcuno.
Talvolta questo porta a dinamiche disastrose (vedi i tossicodipendenti), e infatti non ho alcuna intenzione di morire in due di overdose, (per ora), il punto è capire quanto questo vuoto interiore che mi porto dietro dalla nascita possa incastrarsi con quello di un’altra persona. Non è facile, non è impossibile, ma richiede una consapevole solitudine autoindotta. Il problema principale, credo, sia capire cosa sia l’amore per noi e cosa vogliamo ricavarne da questo sentimento sempre più astratto e confuso, ed io voglio ricavarne la comprensione autentica, sentita, sincera. Per farci che poi? Niente, tutto? Il punto è che non mi interessa il fine utilitaristico di questo processo, sono certa che potrebbe non portarmi necessariamente ad avere dei figli, una famiglia e una casa felice e accomodante; il punto essenziale è che se il discrimine è sentirsi capiti e capire l’altro anche solo nello spazio di un’ora, per alcune persone, vale più di cento case, cento bambini e cento cene; vale più di qualsiasi miraggio di felicità.
Non so dove mi porterà questa ostinata ricerca, probabilmente da nessuna parte, ma per la prima volta nella mia vita non ho più intenzione di cedere pezzi di me a favore di qualcuno, affinché sia più “adattabile” a non so quale schema sano e funzionale di coppia.
“La gente ti toglierebbe volentieri pezzi di te, se potesse; ma questo è Frankestein, non è amore”.
Ed io stavolta voglio tenermi tutta intera.
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mia madre non è portata per fare il genitore, non lo è mai stata e non lo sarà mai. nel corso degli anni sono riuscita a farmi andare giù questa cosa, ma ora sono stanca. la cosa che proprio non tollero è che si lamenta di me e mia sorella per qualsiasi cosa, quando lei è peggio di noi. non le si può dire niente che inizia subito a fare la vittima, non ha voglia di fare un cazzo ed è sempre stato così, è capace solo ad entrare dentro casa e rovinare immediatamente l'atmosfera. per un periodo ho pensato di essere pazza io, ma ho cambiato idea quando mia sorella e mia zia (la sorella di mamma) mi hanno detto che la pensano esattamente come me. anche la mia psichiatra ha voluto parlare con lei, ovviamente in mia presenza, e le ha detto chiaramente che fare la vittima non la porterà da nessuna parte e che sostanzialmente dovrebbe smetterla, ed ha anche aggiunto che deve smettere di stressarmi perché non può pretendere che io guarisca completamente in un attimo e inizi a fare mille cose insieme. nonostante questo, mia madre non ha ancora capito un cazzo e continua imperterrita a fare la vittima e a stressare me e mia sorella, perché purtroppo le rode sempre il culo per gli affari suoi e riversa tutto sulle figlie. poi però piange quando dico che voglio morire e le dico chiaramente che preferivo di gran lunga papà. non la sopporto più, mia sorella non la sopporta più, la situazione sta diventando intollerabile e mi sono veramente rotta i coglioni. come posso stare meglio se vivo con una persona che riesce a farmi stare solo peggio?
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Torno a parlare di Musica.
Lo so che l'idea era quella di aprire un blog parallelo dove parlavo solo di musica, ma è ancora la e non so se la attuo perché alla fine posso mettere un bel tag e chi vuole si legge i post musicali. Comunque, oggi vedo un video di Silvestrin dove nella foto iniziale c'è Bruce Dickinson (per chi non lo sapesse è il cantante degli Iron Maiden), allora che fa non lo guardo? Nel video Enrico loda, in questo caso, il frontman dicendo che la sua proposta su come tirare su la musica è decisamente la migliore fin'ora. Avevo parlato tempo fa del video sempre di Silvestrin dedicato all'idea di Kanye West, riassumo : lui dice che come nel cinema quando esce un disco per il primo mese lo si trova in vendita e passato quel periodo pure in streaming. Mentre Bruce (la faccio breve, per chi è curioso si può guardare il video che metto sotto) dice che i fan, cioè quelli che tengono alla musica devono avere più spazio, come per esempio quello davanti al palco che ormai è destinato a VIP e influencer solo per far vedere che erano all'evento, perché un fan che compra il disco e poi viene al concerto non ha tutti quei soldi per poter stare in prima fila; per gli altri, cioè gli ascoltatori della domenica, quelli che non gli frega un cavolo della musica e per loro è solo un sottofondo, quelli possono andare a fanQ. Più o meno il discorso è questo, cioè ridare la musica a chi la ama veramente e non a chi si ascolta brani random e non sa neanche chi e cosa sta ascoltando. L'idea non è male di per se, forse non tutti hanno voglia di svilupparla, cioè i due artisti hanno proposto qualcosa che forse alle case discografiche non interessa, oppure a quelli che organizzano i concerti non conviene, anche se lo spazio davanti al palco è grande se ci metti tavolini e bar perdi spazio prezioso dove poter mettere centinaia di persone che anche se pagano 50€ di biglietto sono centinaia, beh questo dipende da come si calcolano i costi, se fai l'area VIP e ci guadagni di più è ovvio che non si potrà mai fare. Ma la cosa che noto è che finalmente qualcuno che sta ai piani alti si sta facendo sentire, se fino a poco fa nessun artista si era fatto avanti adesso si vede che c'è in qualche modo l'intenzione di cambiare le cose dall'alto, questo anche perché attraverso lo streaming (spotify è solo uno dei tanti) nessun artista guadagna, forse le case discografiche ma forse poco, questo è un campanello d'allarme che suona sempre nei momenti di crisi o quando il conto in banca non sale ma scende e basta.
Nel sottobosco le cose vanno diversamente, se ti va bene vendi qualche cd, qualche copia digitale su bandcamp, ma l'incasso lo fai andando sul palco e questo non cambierà mai, ci saranno sempre concerti e ci saranno sempre band che suonano, non importa se si guadagna tanto o poco, se si campa o meno, l'importante è comunicare le proprie idee attraverso la musica, come gli artisti di altre discipline fanno, anche se il periodo è turbolento per tutti.
Un nota personale, non ci sono più movimenti (musicali o culturali) e questo fa si che ci sia poco interesse da parte del pubblico perché ognuno fa per se e così si è da soli a cercare di emergere, coi movimenti si andava tutti in una direzione (tutti quelli che facevano parte del movimento).
A voi il video
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Ehilà!
Sei veramente bellissima, quanto ti invidio.
Posso chiederti cosa ti eccita sessualmente del tuo ragazzo? (Per favore non rispondere col classico “tutto”) come mai lui mette tante tue foto e tu non ne metti nemmeno una di lui?
Grazie, spero di non sembrare scortese.
Magari fossi bellissima come dici!
Non sembra, o forse non traspare molto, ma questo blog nasce principalmente a causa delle mie insicurezze sul mio aspetto fisico. Proprio per questo motivo pubblico principalmente (ma non solo) foto in cui mi mostro io. Anche perché, parliamoci chiaro, resta comunque il mio blog personale.
L’altro motivo è che lui non è interessato a mostrarsi da solo, quindi nonostante lo trovi bellissimo e attraente da morire e fosse per me pubblicherei sue foto dalla mattina alla sera, rispetto le sue volontà.
Di lui sessualmente mi eccitano un sacco di cose, ma ne elenco giusto qualcuna, cercando di non essere banale:
Il modo in cui mi guarda quando mi desidera
Le sue mani, in generale
L’entusiasmo con cui parla di cose che non conosco
Il modo in cui mi rimprovera quando faccio o dico qualcosa che lo infastidisce
Di lui, ma come anche di una qualunque persona in generale, non mi eccita sessualmente l’aspetto esteriore (anche se è gnocco e l’occhio vuole la sua parte ecc ecc), ma il modo di fare, di parlare, di porsi con gli altri.
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Te lo volevo dire da tempo non ho mai visto un ragazzo parlare così bene delle sue frequentazioni. Mi ha colpito tanto un tuo post, eri innamoratissimo, questa F. è stata fortunata, perché il mio ex parla ancora male di me figurati. Sei veramente da sposare, sicuro che non sei fidanzato? Perché è strano bo, chiedo per amici eh...
Ti ringrazio per le belle parole. Mi dispiace per la tua storia, però posso solo dire che se denigri vuol dire che non hai mai amato. Io quando amo qualcuno, lo amo davvero e spero sempre di lasciare bei ricordi di me oltre che augurargli ogni bene, lei è stata un mio primo bacio in un certo senso (anche se non lo saprà mai), le augurerò sempre il meglio e non è stata fortunata, sono una persona normalissima come tutte le altre. E comunque no, non sono fidanzato, in una relazione non basta essere solo gentili, ho ancora tanta strada da fare, sono timidissimo.
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A te che sei importante per me
Non penso ti manderò mai questo messaggio perché dopo tutto quello che è successo ho un po’ paura a parlare e a dire cosa penso…ultimamente nonostante stia provando a mascherarlo non sto benissimo con me stessa, non mi lamento per carità però i momenti di buio dal quale non riesco ad uscire non sono passati…come ti dicevo in questi giorni si sono fatti sotto alcuni problemi che pensavo di aver ormai superato ma che purtroppo cosi non è stato. Non parlo di cibo o autolesionismo…quello ne ho avuto abbastanza (anche se non riesco a cancellarli dalla mia mente), parlo di altri problemi che mi spaventano e mi tormentano la testa… sono molto spaventata dal nostro ritorno perché ho capito cosa significa per me stare senza te e non riesco a gestirlo. Vorrei che le cose tornassero come prima ma ho davvero tanta paura e penso anche tu, credo. Io ci provo a essere quella di sempre, quella dolce e sempre disponibile ma non so più se questo ti va bene, non so se ti piaccio o se stai con me solo per un attaccamento emotivo…non lo so davvero. Sto provando a cambiare, ad essere una persona migliore per piacerti ma ho la continua paura di sbagliare tutto di nuovo. Spero davvero questa sia la volta giusta perche un’altra botta ora, per quanto possa impegnarmi, non penso la supererei. Ho provato con tutta me stessa ad andare avanti, a “dimenticare” tutto per non starci più male ma certe cose non si dimenticano, certe sensazioni, certe frasi e certe promesse. Tutto ciò che è successo tra noi è stato magico e vorrei solo accadesse nuovamente, ma non parlo solo di fare l’amore, in generale, scherzare, tu che mi pettini, mangiare insieme, vedere il tramonto con le canzoni di Bob Marley, stare abbracciati senza vestiti sul letto, fare la doccia insieme…tutte emozioni nuove che mi hai regalato tu e di cui ti ringrazio immensamente perché mi hai insegnato ad amarti, accettarti ed apprezzarti veramente ogni momento. Mi hai insegnato ad accettare ogni tuo difetto e a trovarci il lato positivo per farlo diventare un pregio, sei un ragazzo molto speciale per me e voglio solo il meglio per te…l’altro giorno ero disposta a rimanere “amica” tua per non perderti, nonostante quella fosse la scelta più dolorosa della mia vita. Ti amo davvero con un amore che è inqualificabile e non so spiegarti come sia nato, se con uno sguardo, un bacio, un abbraccio o se con tutto insieme però è successo e ora non posso farne a meno. So che a volte con i miei messaggi ti rompo il cazzo e ti rompi a leggerli però sappi che non sei obbligato, giuro, sono solo cose che vorrei dirti a voce ma non riesco e sento il bisogno di liberarmene. A volte li inizio a scrivere con il pensiero di non mandarteli, però poi rileggendoli capisco quanto sia importante che tu sappia queste cose. Prima ero “quella senza sentimenti” perché pensavo che dopo tutte le delusioni, l’unica soluzione per non soffrire più fosse staccarsi da tutti ed essere apatica, non provare nulla per nessuno ma poi sei arrivato tu, che piano piano mi hai fatta aprire con te capendomi ed apprezzandomi così giorno dopo giorno e notando ogni piccolo cambiamento per migliorare. Io spero davvero questa relazione funzioni perché per me è davvero speciale. Tu sei davvero speciale per me. Grazie per tutto e scusa se rompo il cazzo per dormire con te in chiamata, non lo faccio più giuro…Hai ragione, è una cosa inutile.. scusami…per me ogni istante con te è molto importante perché potrei perderti di nuovo da un momento all’altro…notte
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ciao, sono l'ennesimo anon nella folla del tuo inbox, ma volevo proprio ringraziare te e miei omonimi (omoanonimi?) per la bella discussione che mi sono appena recuperata bevendo la tisanina <3 e niente, se posso aggiungere dei pensieri sparsi sulla questione charlos (detto da una che in generale non ama il gossip) vorrei dire: 1- per me è veramente palese che quest'anno quei due abbiano combinato qualcosa che li abbia fatti avvicinare tantissimo, e per me l'unica vera prova schiacciante è lo sguardo di carlos: sì, gli occhi non mentono mai, ma carlos già è un meme per come dalla sua faccia trasparisca ogni emozione che prova (e lo amiamo per questo) ma la differenza tra 2021/2022/2023 per come guarda charles è veramente sconvolgente... da subito c'era chimica tra di loro ed era palese che andassero d'accordo, ma quest'anno a malapena riesco a guardarli per come carlos (e spesso anche charles, ma noto che lui evita di guardare carlos in faccia davanti alle telecamere) si sciolga nel senso più letterale possibile quando sta accanto a charles, il sorriso dolcissimo che ha quando lo guarda, e il fatto che lo guardi in continuazione... cose che non succedevano affatto nel 2021, e guardando una clip qualunque di quell'anno sembrano persone totalmente diverse 2- a proposito di uscite segrete, un esempio abbastanza innocente per me è quando prima di quest'estate sono andati a pranzo insieme (e forse con qualcuno della ferrari) al ristorante montana vicino maranello, e nonostante ci fossero diverse foto di fan (e persino di leo turrini) che posavano singolarmente con loro, palesemente nello stesso lasso di tempo, non ce ne stava UNA di loro due assieme, quando era ovvio che fossero insieme (ed è successo pure altre volte)... ed è una stronzata, ma continuo a pensarci... perché nascondere quella che può tranquillamente essere un pranzo di lavoro? e non è neanche una questione di folla, perché quando pierre/charles o carlos/lando escono fuori assieme ci sono sempre dei fan che chiedono delle foto con tutti e due nello stesso momento... e le uniche volte che ho visto foto di loro due assieme al ristorante o in giro erano quelle condivise da membri dello staff ferrari o altri piloti (quindi gente che gli avrà chiesto il permesso)... boh non so neanche dove arrivare con questo solo che. boh? strano? 3- questo è il punto un po' più icky per me perché non amo parlare delle wag ma sono matta io a notare che le due (bellissime) ragazze sembrino le versioni femminili dell'altro pilota? cioè quando ho visto la fidanzata di charles la prima volta sono stata tutto il tempo a chiedermi chi mi ricordasse per poi vedere una foto di carlos in una simila angolazione e ho detto ah.... ok tutto normale.....
heyyy buongiorno (o buonanotte in realtà ���) nuovo anon <33333 sono davvero contentx che la discussione ti sia piaciuta e che te la sia recuperata tutta perché devo dire che merita moltissimo (i tuoi omoanonimi (sei un genio btw) sono statx tuttx davvero impressionanti!!!). poi la tisanina è un tocco di classe, mi piace ✨
allora dirò le cose per punti per comodità:
“the eyes chico, they never lie” core fr fr, a volte carlos ha davvero la faccia da pesce lesso (e lo amiamo davvero anche per questo <333), ma con charles, oh con charles lui si vede che si accende come le lucine di un albero di natale 🥹 also vero come si vede davvero il cambiamento netto tra negli anni, nel 2021 era un po’ meh (comfortable ma comunque distaccato), nel corso del 2022 è diventato molto “🤨🏳️🌈?” e nel 2023 sono diventatati completamente irrecuperabili 😭
TU MI CAPISCI LO AVEVO NOTATO ANCHE IO!!! e io ero anche molto offesx del fatto che effettivamente non avessimo mai foto di loro insieme quando uscivano, ma della carlando e della piarles sí 😭 ma ora mi hai fatto davvero pensare ad un altra prospettiva: semplicemente non si fanno vedere insieme/paparazzare insieme perché potrebbe uscire qualcosa di irreparabilmente incriminante rispetto alla loro relazione, e non vorrebbero essere forzati a fare coming out quando non sono pronti, e quindi le uniche foto che possono essere pubblicate devono essere di loro singoli O devono prima essere approvate da entrambi (si sa mai che potrebbero esserci degli indizi nascosti strani) ha perfettamente senso!!! (i am delulu). quindi sì, decisamente strano
sinc nemmeno a me piace molto parlare delle wag (menchemeno delle loro attuali wag, le uniche che mi interessano davvero sono hanna e minttu akksjs), però cazzo se hai ragione, io non l’avevo mai notato ma damn se è vero……………anche le loro ex devo dire che boh un po’ mi ricordano dell’altro ma idk potrei essere io mattx 😭
qua abbiamo davvero scoperto dei grandi altarini 👀 molto interessante :)))
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La prima intimità
Eravamo lì, sdraiati nel mio letto. Faceva particolarmente caldo, quindi ho deciso di chiudere finestra e porta e mettere l’aria condizionata. Tutto intorno a noi si stava raffreddando, sentivo l’aria più fresca, eppure noi eravamo così caldi. Avvinghiati l’uno all’altro, lui che mi teneva stretta anche mentre dormiva, era diventato la mia coperta. Sentivo sul mio collo il suo fiato caldo e il suo respiro era diventata una melodia bellissima: soave, leggera e a tratti si faceva più pesante. Sono una ballerina, qualsiasi suono che sento è un ritmo diverso, diciamo una scusa per inventarci sopra una coreografia. Il suo respiro, a ritmo alternato, era diventata la mia musica preferita: sognavo di ballare con un vestito leggiadro, bianco, lungo, che seguisse tutti i miei movimenti. Lo guardavo dormire e ancora non capivo cosa avesse avuto di speciale rispetto agli altri ragazzi incontrati quegli anni, per farmi addirittura cambiare le date degli esami e, credetemi, sono una secchiona: niente e nessuno ci è mai riuscito. Quel ragazzo dagli occhi verdi, stava diventando il mio “ne vale la pena”. In realtà, non è vero che ha gli occhi verdi, a lui piace dire così. Ha degli occhi veramente unici: da una parte quel verde fa ricordare le colline toscane, quelle curate, in cui tutti vorremmo trascorrerci delle ore davanti a un bel vino rosso (decorosamente toscano), regalandoti spensieratezza e tranquillità. Dall’altra parte, quando prende un po’ più di sole, insieme al verde, escono delle sfumature cristalline che ti ricordano il mare. Non un mare qualsiasi, ma quello cristallino, color smeraldo, forse paragonabile a quello sardo. Questo color cristallino ti permette di lasciarti cullare dal suo dinamismo, ti dà sicurezza e al contempo non puoi non lasciarti trasportare dal ritmo delle sue onde. Il mare però è anche turbolento quando agitato, di fronte a una tempesta indomabile, non puoi fare altro che aspettare che il flusso diminuisca. Ancora. Nei suoi occhi puoi scorgere anche un po’ di ambra, colore rarissimo da trovare negli occhi di una persona. Questo colore così giallastro che ti ricorda il sole: una presenza calda, piacevole, di cui tutti abbiamo bisogno. Lui forse è tutto questo per me: è entrato nella mia vita come una tempesta che sconvolge tutto, eppure non mi sono mai sentita cosi tranquilla e protetta come oggi. Forse, è troppo presto per dire di avere bisogno di lui, però sicuramente sento che averlo accanto mi rende più sorridente, più serena.
È incredibile come tutti questi pensieri mi siano venuti mentre lui sta dormendo, decorosamente ad occhi chiusi. Nonostante sia rilassato, lì fermo immobile, senza lasciarmi un attimo, riesco a scorgere le sue rughette. Rughe che sicuramente in parte sono di espressione, ma dall’altra sono un po’ di vecchiaia. Succede a prendersi uno di 10 anni più grande. Ma posso dire che le trovo anche sexy? Quelle rughe sinonimo del suo grande sapere, della sua enorme saggezza che ogni volta mi impressiona. Ha una cultura che, quando lo senti parlare, hai quasi paura a stargli accanto. Questo suo enorme sapere che farebbe sentire stupidi chiunque, anche tra i più secchioncelli. Questo suo enorme sapere che ti rende piccolo piccolo quando sei con lui e ti fa capire quanto una persona così nella tua vita non può fare altro che arricchirti e migliorarti.
Non appena ho sentito il suo sospiro farsi sempre più pesante, volevo provare ad alzarmi: aveva il braccio sotto di me, perchè non voleva lasciarmi. Non voleva che i nostri corpi fossero distanti nemmeno un cm, come se avesse avuto paura che al suo risveglio, io non fossi accanto a lui. Come se fosse, quello che stavamo costruendo insieme, quell’inizio (spero) della “nostra” storia, fosse un bellissimo sogno. Però, non potevo permettere che questa sua paura gli facesse giocare il braccio. Allora, ho provato ad alzarmi, delicatamente, senza far rumore, addirittura avevo smesso anche di respirare per paura che potesse sentire un fiato ancora più caldo sul suo collo. E niente, si è svegliato per prendermi con sé, girarmi con lui dall’altra parte e cambiare posizione. Ormai si era svegliato per colpa mia, non potevo essere responsabile della sua insonnia. Allora, nel posare delicatamente le mie labbra sulla sua pelle calda nonostante il condizionatore segnasse 18 gradi, gli accarezzavo la mano. Ed eccolo lì tempo due minuti ed era già crollato. Di nuovo. Per paura di risvegliarlo, stavo ferma, respiravo a mala pena. Ho smesso anche di fargli i grattini, di accarezzargli la mano per paura di dargli noia. Non so bene cosa stava sognando, però, non ho fatto in tempo a smettere che lui cercava la mia mano. Non so bene spiegarvelo, ma mi ha fatto impressione: io e lui, attaccati come le patelle, smesso di accarezzargli una mano, lui la rimuove come se avesse sentito la mia mancanza. Io riinizio subito, incredula, a sfiorargli delicatamente la mano. “No dai, è uno degli spasmi che si fanno durante il sonno” mi dicevo. Convinta di questa tesi, smetto di fargli i grattini. e invece, la mia tesi era sbagliata: lo spasmo c’è stato di nuovo. e così, altre due o tre volte. Esterrefatta di come un ragazzo così uomo dall’esterno, avesse bisogno di cosi tante coccole anche durante il sonno. Un ragazzo che si definisce come “spirito libero”, che non vuole incatenarsi, che però inconsciamente aveva bisogno di una mano che lo accarezzasse, come se questo gli regalasse tranquillità e sicurezza - due cose che, in realtà, forse non aveva bisogno. Almeno, io ero convinta di quello.
Lui ha qualcosa di speciale, non so bene ancora cosa. Ma lo ha, sento che lo ha, sento che è diverso. E questa sua diversità mi fa paura, perchè credo che stia iniziando a piacermi. e seriamente anche.
Il titolo di questo racconto è la “prima intimità” perchè credo che dormire con una persona a cui tieni in modo particolare, sia un vero senso di intimità. Sei povero, indifeso, debole, esposto a tutti i pericoli. Eppure non te ne frega, perchè ti fidi della persona che è lì con te, ti lasci cullare, ti lasci proteggere. è un’altra forma di intimità rispetto a quelle che verrebbero in mente nel momento in cui si legge questa parola, ma forse anche più importante, più forte, più travolgente.
Ho paura di questa tempesta. Ho paura della tempesta che sta portando dentro di me. Sarò capace di domarla? O meglio, sarò capace essere abbastanza forte da resistere a tutto? Sarò abbastanza per un qualcuno così?
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Ammettilo, ammettilo a te stessa. Nessuno dei tuoi ex era l'uomo della tua vita, perché l'uomo della tua vita non è un tuo ex. Sai di chi parlo. Lo sai benissimo.
Ogni santa volta che finisce una tua relazione, tu torni a pensare a lui, a rileggere i suoi messaggi. Torni a pensare all'unico uomo con cui non sei riuscita ad avere una relazione vera, perché avevi troppa paura di rovinare un'amicizia che tanto nel tempo si è poi persa per mille vicissitudini. Migliori amici da anni, vite e impegni molto diversi tra loro, ma costante desiderio di mantenervi l'una nella vita dell'altro. Hai avuto relazioni nel frattempo, come le ha avute lui, ma eravate sempre l'uno il porto dell'altra per ritornare a parlare di felicità. Tutti pensavano sareste stati perfetti, "proprio per questo, non funzionerebbe. Faremmo sfigurare gli altri" rispondevate. Paradossalmente era l'unico che tu abbia veramente amato e forse anche lui in cuore suo ti amava. L'hai sempre saputo, ma andando a rileggere i messaggi te ne sei resa conto anche a questo giro. Da quei messaggi traspare una forma di amore che non hai più espresso per nessuno; un amore dolce, romantico, del tutto spontaneo e di pancia. Ogni volta ti viene in mente il vostro primo bacio. Un bacio rubato e regalato allo stesso tempo, che tuttora non sai da chi sia partito. Per la prima volta in vita tua non eri stata baciata, ma nemmeno avevi baciato tu: vi siete baciati in contemporanea. C'era sempre stato un rapporto molto stretto, ma non avevi mai pensato sareste arrivati a quel punto: una sera, sul divano, durante un film noiosissimo, ha iniziato ad abbracciarti come al solito, per poi darti un bacio su una guancia, che si è presto trasformato in una carezza che entrambi vi siete dati in contemporanea, che ha portato ad un bacio. La passione, l'energia, la spinta che ti ha dato quel gesto non l'hai mai più provata in vita tua. Ne sei consapevole ma cerchi di non ammetterlo a te stessa perché sarebbe brutto pensare di aver trovato l'anima gemella (o qualsiasi sia il concetto di persona giusta) e averla fatta fuggire. Preferisci pensare che "è andata come doveva andare". Poi vai a rileggere i messaggi per convincerti che sia stato meglio così e inevitabilmente ritrovi quel pezzo di conversazione in cui, alle tre del mattino, lui era in viaggio per andare al mare e tu eri china sui manuali di neuroscienze, ma nessuno dei due riusciva a dimenticare il sapore dell'altro. Vi siete scritti che vi mancavate a vicenda, che vi stavate pensando con un'intensità maggiore del solito e che nessuno dei due riusciva a togliersi l'altro dalla testa.
"Cicci, posso essere sincero? Non mi era mai successo di provare quell'energia. Pensavo fosse roba da cinematografo"
Ogni volta, ogni santa volta quando arrivi a questo messaggio hai il cuore a mille. Sono anni che ci ripensi e torni su quelle conversazioni. Ogni volta ti viene male al petto per non aver portato avanti niente.
Ora lui vive in Francia e ha una bellissima ragazza. Ha una carriera nel settore che ha sempre sognato, vive con lei e hanno dei gattini dolcissimi. Lei ha un sorriso splendido e non riesci nemmeno a immaginare quanto possa essere bello quello di lui, quando il mattino la vede svegliarsi e pensa di essere l'uomo più fortunato al mondo. Lui si merita questo e altro. Se sei abbastanza fortunata, vedrai i post del loro matrimonio, potendo reagire in privato; se non lo sei, lo incontrerai per strada e lo scoprirai da lui, dovendo reagire in pubblico.
Ma tanto lo sai già come andrà a finire: un rapporto così non lo troverai mai più e passerai la vita a maledire il giorno in cui, dopo l'orgasmo più bello della tua vita, avete deciso in lacrime di non parlarne mai più, per il bene di entrambi, e tutto è andato a farsi benedire.
Amen.
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Ren - Dear god (Official Lyric Video)
Caro Dio Dov'eri quando ne avevo bisogno? Quando ho fatto una cazzata e l'ho ripetuto? Quando hanno stabilito il limite e io l'ho superato? (Dov'eri?) La mia vita è come un libro che hanno giudicato da una copertina ma non si sono mai presi il tempo di leggere quella merda (Cazzo!) Ricordo di averti detto i miei obiettivi e i miei sogni, ma tu non mi hai nemmeno risposto, quindi immagino che non ci credessi. Ricordo di essermi seduto con una pistola alla testa cercando di chiederti aiuto, ma immagino che tu non ci credessi! Non voglio la religione, ho bisogno di quella spiritualità Non voglio una chiesa, ho bisogno che la gente chiami una famiglia Non voglio dire i miei peccati a un altro peccatore solo perché ha una toga e ha frequentato una qualche accademia Non voglio leggerlo in un libro, voglio sentirlo da te Non voglio impararlo nella mia scuola perché nascondono la verità (Giura..) Non voglio parlarne con un altro fottuto essere umano e questo è l'unico motivo per cui ho messo piede in questo stand
Caro Dio Come posso prendere questa oscurità e trasformarla in luce? (Parlami) Come credere in un concetto in cui parlo con un uomo che non ho mai visto con i miei occhi? (Come?) Come faccio a sapere che la religione non è stata fatta solo per separare il mondo e creare un intero travestimento solo per tenerci in queste catene mentre i ricchi diventano più ricchi e i poveri ti pregano e perpetuano una menzogna? Come faccio a sapere che questo non è un grande scherzo? Come? Come posso avere fede quando non c'è speranza? Come diavolo fa un uomo ad avere 100 miliardi di dollari e noi abbiamo ancora gente per strada che è al verde? Ci sono un sacco di cose di cui voglio parlare e di cui voglio togliermi un peso dallo stomaco Non riesco a dormire perché il diavolo non mi lascia riposare Conoscevo un fottuto pastore in una chiesa e sento ancora le urla dei bambini che molestava.
Caro Dio Mi sentite? Mi sentite? Io dovrei temerti ma tu non hai detto un cazzo, quindi forse sei tu che hai paura di me? Non conosco la risposta, voglio solo vederla con chiarezza Tante bugie ci sono 1000 teorie diverse Tutto quello che voglio sapere è chi ha fatto veramente la religione perché so che non sei stato tu ma nessuno mi crede Niente più bugie, niente più morte Riporta indietro King, riporta indietro X Ti prego, caro Dio, lascia riposare le loro anime Proteggere chi è rimasto e sorvegliare i suoi passi Caro Dio (Caro Dio) Non voglio dovertelo chiedere di nuovo Spero solo che sappiate che sono ancora un credente, quindi porrò fine a tutto questo dicendo amen
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dormo poco ormai,
la notte mi sveglio con l'ansia
più che ansia è paura
paura di non ricordarti
mi asciugo il sudore
e cerco il tuo volto nel buio
cerco il tuo sguardo
cerco te nelle cose
arraffo il bicchiere con l'acqua
bevo facendo un rumore fastidioso
mentre l'acqua gocciola sulle lenzuola
è brutto quel senso di bagnato
credo che non ti piacerei adesso
non potrei piacerti con la mano tremante
con quella paura così poco dignitosa
con quello scatto nervoso e fragile
devo essermi agitato troppo
anche questo non ti piacerebbe
è così devastante il lenzuolo bagnato
e il bicchiere era pieno solo a metà
adesso dovrei alzarmi
cercare delle lenzuola asciutte
ma ora che ti ricordo
non voglio muovermi ci metterei troppo tempo
mi sposto di lato
e chiudo gli occhi
come quando si mangia qualcosa
di veramente buono
camminavamo vicini
sentivo la tua mano timida
mentre la stringevo con la mia
non mi importava nulla del resto del mondo
stavamo in silenzio
sopraffatti da tutta quella felicità
si, era così
posso ancora vederti
alzo la mano con le dita storte
e traccio nell'aria il tuo profilo
come feci quel pomeriggio
con le mie belle mani che tu amavi tanto
anche oggi mi sono ricordato
ti ho vista ancora
ho sentito la tua risata
ti ho abbracciata stretta
cosa farò quando non riuscirò a ricordare
il colore dei tuoi occhi
il tuo viso
quando non ricorderò le tue parole
sarà come perdere una parte di me
un'amputazione
sarà come vedermi morire
o mi sentirò per la prima volta solo
ho paura
io non so dove tu sia
se ti ricordi ancora di me
se puoi ricordarti
ma non importa
io ti penso per entrambi
lego attorno a noi i ricordi
così forse non ci perderemo
non so cosa succede dopo
ma so cosa vorrei che succedesse
vorrei essere sopraffatto ancora dalla felicità
vorrei avere le mani che non tremano per tenerti bene
la gamba mi fa male
ma devo ricominciare a camminare
camminare aiuta la memoria dicono
e io ho bisogno di una memoria buona
sono caduto come un vecchio
inciampando in qualcosa che non ho visto
e come un vecchio non guarisco
non sono mai guarito da te neanche da giovane
è facile parlare con te lo è sempre stato
mi fai compagnia
una compagnia buona
ma devo ricordarmi di te
ho bisogno di ricordarmi come piegavi la testa di lato
devo ricordare come camminavi
come ti toccavi capelli
come ti accigliavi
è che sono stanco
e sono vecchio
e ho paura
di non riuscire a inventarti più
m.c.m.
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Ho sofferto di bullismo per anni.... Più di metà della mia vita.
Ma nonostante tutto non ho mai perso il mio essere educata e altruista nei confronti degli altri... Anzi lo trovo gratificante poter essere d'aiuto a chi ne ha bisogno.
Odio vivamente le persone, sembra un controsenso, o le odi o le accetti; ma se c'è da aiutare non mi tiro indietro faccio quello che posso...
Quando ero piccola non sono mai stata zitta su ciò che mi succedeva ma non é mai cambiato nulla in qualche modo mi sono dovuta arrangiare.
Crescendo ho capito....
Sono diventata molto più selettiva, migliorando me stessa ed arrivando ad uno stato di pace... Mettendomi in testa che non c'è nulla di sbagliato in me.
In un paio d'anni mi sono avvicinata a degli amici fantastici, ho trovato il ragazzo migliore del mondo che non smetterò mai di amare. Una migliore amica che c'è sempre nei momenti del bisogno ed é pazza quasi quanto me, sono convinta che per me e per ciò di cui ho bisogno, non esista nessuno meglio di tutti loro.
Ho imparato a farmi scivolare addosso tutte le assurdità che la gente dice senza prima pensarci.
Non sono un genio delle conversazioni, non lo sono per nulla, anche se un tempo ero veramente tanto timida e grazie alle persone che mi sono sempre vicine, mi hanno aiutato tutte quante a crescere in meglio e a farmi forza...
Anche se tutt'ora non mi piace parlare con gli altri almeno penso prima di parlare...
Bisogna accettare se si vuol essere amati dagli altri.
#frasi vita#pezzi di vita#stile di vita#storie vere#domande#frasi italiane#frasi per pensare#frasi solitudine#frasi tristi#frasi tumblr#vita#pensieri#parole#citazioni#storie di vita#frasi belle#amicizia#amore#bullismo#lavitafattapuntino
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Lettera della vittima dello stronzo del Genoa FC
“Negli ultimi anni ho scoperto di avere tanti nomignoli: Chiara, Sara, Claudia, Marta, ’quella di Portanova’, ’sicuramente una poco di buono’, ’la stuprata’ e chi più ne ha più ne metta. Ho scelto di scrivere, una scelta un po’ tarda potreste pensare… ma sapete, non è mai facile esprimere sé e il dolore quando si è in mezzo a una burrasca giudiziaria. Tutto può essere preso di mira, può essere visto da qualcuno come un piccolo enorme dettaglio per puntarmi il dito contro. Ma sono qua oggi, per rispondere a una conferenza stampa, per rispondere a chi potrebbe credere più alle parole di qualcuno rispetto all’esito di un primo grado di giudizio. Per rispondere a voi, che per salvare l’immagine continuate pubblicamente a fare dichiarazioni del tutto distorte.
Perché rispondere? Perché scrivere? Perché oltre a ciò che ho dovuto subire nella notte tra il 30-31 maggio 2021, mi ritrovo oggi di fronte a qualcuno che tenta di affossare la mia persona e mettermi in cattiva luce. Purtroppo oltre ad un tribunale giudiziario ne esiste anche uno mediatico e sociale, molto crudele, del quale con sincerità posso affermare che siamo vittime tutti. Non sono stata io a voler dare clamore a questa orribile vicenda. Però il fatto sta nel voler portare alla luce la verità.
’Ti sei scelta bene i cavalli da giocare’, dice qualcuno. Se solo sapeste quanto sia stato difficile per me riuscire anche solo a denunciare. Vi chiederete il perché. Cosa ci voglia a sporgere querela contro degli autori di reato. Denunciare significava dover ammettere, dover accettare il fatto che tutto era realmente successo. Ma soprattutto denunciare una violenza sessuale significava dover affrontare anni di svalutazioni, di insulti, anni in cui avreste provato a dire che era un gioco e che ero d’accordo. Denunciare significava affrontare processi, udienze, dover leggere articoli su articoli di giornale, dover affrontare le calunnie più malvagie.
Significava dover rivivere ogni volta quei momenti, avvocati che avrebbero tentato di rigirare ogni mia frase contro di me, che avrebbero tentato di farmi inciampare e di mettermi in difficoltà, che avrebbero provato a stravolgere il senso delle mie parole. Confesso che è esattamente ciò che è successo durante le mie 7 ore di incidente probatorio, dove ho raccontato tutta la verità, in mezzo alle lacrime e all’esasperazione. Veramente pensate che io avessi voglia di tutto questo? Che volessi passare il futuro girando tra un tribunale e l’altro? Pensate che a 23 anni, per gioco avessi intenzione di rovinarmi la vita così? Perché questo è, tutto ciò mi ha cambiata e mi ha fatto vivere momenti di buio assoluto. Non ero pronta, dovevo ancora fare i conti col dolore e coi sensi di colpa.
Quando il 1 giugno mi sono svegliata con la polizia in casa, non avevo neanche il coraggio di fare i vostri nomi… dopo quella notte e una giornata passata in pronto soccorso sarei voluta solo sprofondare in un abisso fatto di amnesia. Grazie alle persone vicine ho trovato la forza di parlare, di raccontare, di comprendere che il problema non ero io, il problema non era stata la mia scarsa forza fisica che mi aveva impedito di reagire con potenza, la colpa non era la mia, la colpa non era quella di non aver finto abbastanza bene di svenire sperando che mi lasciaste in pace, la colpa non era quella di essermi fidata di qualcuno a cui credevo di piacere anche solo un po’, la colpa non era di aver smesso di lottare fisicamente e di non aver urlato.
Ho fatto quel che andava fatto perché sapevo che se mi fossi tenuta tutto dentro, mi avrebbe divorata viva. Ho fatto ciò che andava fatto per me stessa, ho ritrovato quell’amor proprio che credevo perso. E si sa, è normale star male, anche dopo aver fatto la scelta giusta.
Ho desiderato spegnermi. Mi sono chiusa in un guscio di silenzio e freddezza, nessuno doveva chiedere, nessuno poteva sfiorarmi, anche solo farmi una carezza, nessuno. Ricordo di aver abbracciato mio cugino per primo e di avergli detto ’mi fa male tutto’. I farmaci mi hanno trasformata per mesi, ma mi hanno aiutata, il dolore negli occhi dei miei genitori non lo dimenticherò mai come l’affetto e l’aiuto di persone insospettabili.
Ad oggi, dopo essermi vergognata di me per mesi per aver dato fiducia ad uno come te, non posso che essere fiera di aver intrapreso questa strada. Per me stessa e per tutte le altre persone che sarebbero potute cadere in questa trappola. Sono fiera di me, di quanto fatto, di chi mi è stato vicino, di essermi ritrovata quando credevo di non poter sopravvivere.
Cerco di riprendere la mia vita in mano giorno per giorno e di andare avanti. Ogni volta le vostre dichiarazioni mi fanno sprofondare di nuovo nel dolore e provocano tempeste mediatiche che mio malgrado mi coinvolgono. Avete organizzato una conferenza stampa per cercare di mettere in dubbio la sentenza di condanna. Credete davvero che il Tribunale non abbia già valutato e respinto tutti gli elementi portati per difendervi? Credete davvero che avrebbe dovuto assolvervi perché, mesi dopo i fatti, ho fatto mie le parole della lettera scritta da una ragazza americana, violentata da un atleta?
Delle tante che ho scritto alla psicologa, l’unica lettera non interamente mia, una lettera a me a cuore perché in quella ragazza ho rivisto me stessa, la stessa notte di buio, lo stesso dolore e ho voluto riportarlo all’interno di un mio scritto quando ancora non trovavo parole mie per esprime l’orrore che vivevo. Non era certo un segreto, quella lettera famosa: ne hanno discusso in tribunale i miei avvocati e il Giudice ne ha tenuto conto. In quella lettera ho trovato anche una possibile via d’uscita: io accetto il dolore, tu accetti la pena, e andiamo avanti. Ti ho invitato a diventare una persona migliore, che riuscirà ad usare questa storia per fare in modo di evitare che un’altra storia come questa possa mai più succedere e ti ho offerto il mio sostegno in questo percorso.
Hai, avete rifiutato la via di uscita che con questa lettera ho offerto e avete cercato di utilizzarla contro di me, come se fosse chissà quale prova della vostra innocenza. Se cercate un perdono sociale e mediatico, accettate le conseguenze di ciò che avete scelto di fare. Una condanna in primo grado non viene emessa in maniera casuale. Se la giustizia ha fatto il suo giusto corso vi chiedo di smetterla di prendervela con me, ancora e ancora in mille modi possibili".
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18\04\2023 ore:1.40
*******,
Sono passati tanti mesi da ciò che è successo fra di noi e io tutt’ora alle volte fatico a pensare a come stava la mia persona prima di averti conosciuto.
Alle volte ho paura di non tornare più me stessa e vivere con un senso di rabbia verso il mio io per tutta la vita.
Sono certa che il tempo guarirà le ferite ma sono anche certa che non me le cucirà a pieno, ci sarà sempre un piccolo segno nascosto dentro me stessa, perché il dolore che tu m'hai provocato mai nessuno è stato in grado di farlo e ciò che mi fa più male è proprio che tu m'hai provocato più dolore di quanto mio padre abbia fatto e io, mai me lo perdonerò, di essermi fatta violare in tale modo.
Sono stata violata verso ogni frangente: psicologico, fisico, sessuale, economico e famigliare.
Ero solamente una bambola e tu il mio burattinaio, giocavi a farmi fare le cose più orribili e io ne ero totalmente cieca. Accecata da un amore fittizio e idealizzato. Convinta che tu potessi davvero cambiare, per me, per noi.
Nonostante passano i mesi, non passa giorno nel quale io non pensi a te, ma non ai nostri ricordi felici ma alle mostruosità che hai fabbricato con cura e a tutte le menzogne a me dette. Non passa giorno nel quale io non mi punisca e voglia strapparmi questo dolore di dosso con tutta me stessa, sradicare le radici e gettarlo via, ma ahimè, non posso.
Hai commesso la peggiore delle crudeltà: mi hai marchiata a vita di questo dolore e io mai ne guarirò, e io, non posso che odiarti solamente perchè altro non posso fare.
In un anno e tre mesi di relazione sono stata imprigionata mentalmente di te ******, di un pazzo con manie narcisistico - sessuali, continuo a scoprire tradimenti successi sotto i miei occhi, giochetti che hai combinato per soddisfare la tua libido malata ed io lo negavo a me stessa, ma inconsciamente, nel profondo, lo sapevo, eccome se lo sapevo.
Alle volte mi tornano in mente flashback di cui mi vergogno a parlare a voce alta, ricordi che vorrei sfumino dalla mia mente, ma che non riesco ad esaurire.
Mi guardo allo specchio e un riflesso kafkiano giunge in me e si chiede se al tempo fossi veramente io o mi avevi ipnotizzata.
Vorrei davvero che la seconda risposta sia la corretta, almeno, avrei una scusa per non auto-punirmi tutto il tempo in tal modo.
Solamente qualche tempo fa, avrei assurdamente risposto di aver avuto ricordi felici con te. Al giorno d’oggi mi trovo a non avere risposta, ciò che ho vissuto con te era un mero specchietto per le allodole, una farsa, una finzione, una trappola ed io, ci sono cascata con tutti i piedi, il corpo, la testa .
Ciò che mi fa più rabbia è che io avrò questo trauma a vita.
In una prossima relazione, me ne rendo conto che sarò petulante, osservatrice e paranoica ai massimi livelli. Ma tu?
Tu come te la vivrai? sarai tranquillo? come riuscirai a dormire la notte? come hai fatto a dormire sonni tranquilli tutti questi mesi? Perchè io ***** è tanto tempo che ormai non dormo più senza addormentarmi e pensare a ciò che è successo fra di noi.
Al giorno d’oggi mi sento più che mai fossilizzata e sento che il tempo corre e io non riesco ad inseguirlo, e tu che conoscevi le mie paure a nudo, sapevi quanto io ho sempre cercato di dominare questo tempo fuggitivo, ricordi? eri uguale a me, avevamo le stesse paure, gli stessi vissuti, inizialmente per questo motivo ci siamo innamorati. Ricordi?
Quella notte di giugno nella tua terrazza bevevamo birra e ci spogliammo di un trascorso mai raccontato a nessuno, ricordo quella notte come se fosse ieri, i nostri occhi facevano l’amore con lo sguardo e le nostre mani si intrecciarono per farci sostegno a vicenda mentre aspiravamo le nostre ultime sigarette rimaste, aspettando l’alba, era un’alba fredda per essere giugno, la ricordo ancora, come se fosse ieri.
Conoscendo te ho scoperto il significato della parola amore, ma il nostro non era un amore sano, era un amore malato.
Un amore che ti prende non solo il cuore, ma la testa, le ossa, la persona . Un cancro all’ultimo stadio.
Io non ero più una persona che camminava, io ero la tua bambola. Ero totalmente annichilita e dissipata.
Non vedevo più i colori e non sentivo più gli uccelli canticchiare, la città era diventata di una fragranza amarognola e il mio io si era scolorito, sciolto.
Nemmeno le botte facevano più effetto, i lividi erano solo il segno di una metastasi molto più grande e insidiosa che viveva dentro me. Non ero più una persona.
E invece, il tuo io è veramente fuoriuscito, il tuo sguardo non era più dolce, la tua voce era cambiata, la tua schiena si era curvata, le parole che fuoriuscivano dalla tua bocca erano cattive e le tue mani non mi sfioravano più come un tempo, ma lasciavano dolore e brutalità.
Dentro me sapevo che era sbagliato, davvero, ma tu **** mi hai annullata e ho pensato di non riuscire ad essere una persona libera e indipendente senza di te.
Tu eri la mia droga e ogni giorno avevo bisogno della mia dose, l’astinenza era più dolorosa della droga stessa e io, non riuscivo a sopravvivere senza.
Oggi convivo con tanta rabbia, ma non solo verso me stessa (che è quella più grande che provo al momento) ma anche verso di te, non cerco risposte ai tuoi comportamenti e nemmeno scuse, mi domando davvero se ogni tanto riesci con lucidità a rileggere il passato in maniera più oggettiva, anche se, dubito fortemente.
Mostri narcisisti come te, mai lo faranno, si sentiranno sempre superiori alle genti.
Mi pento d’essere stata così amorevole, di aver speso così tante energie, di esserti stata così vicina nella tua fase depressiva e aver trascurato me stessa in tutto quel periodo.
Tutt’ora alle volte evito di fare cose che mi ricorderebbero te, alle volte è impossibile, il tuo ricordo purtroppo è ancora vivo e vegeto nei meandri della mia mente e io non avrò pace finchè non ti vedrò condannato per tutto il male che hai provocato a me e alla mia famiglia.
Spero che succederà presto affinché tu non possa fare del male ad un’altra persona, perché tu sei davvero un mostro. Il mostro più malvagio e perverso che io abbia mai conosciuto e io vivo per vedere che un giorno tu ne pagherai le conseguenze per tutto il male che hai commesso. Lo giuro.
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