#nello rosati
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1975 (on set & promo pics) L’Inferniera Also Known As (AKA) International I Will If You Will Argentina Confesiones de una Enfermera Mexico Sua Especialidade … Sexo Uk The Nurse Ex Yugoslavia Vetrena Bolnikarca Bulgaria (Bulgarian title) Болногледачката Germany (DVD title) Wilde Betten 2 Spain La enfermera France Défense de toucher Greece (transliterated) Nosokoma, i maitressa mou Hungary Az ápolónő Peru La enfermera erótica Turkey (alternative title) (Turkish title) Seksi Hemsire USA (reissue title) Nurse Anna USA The Secrets of a Sensuous Nurse USA The Sensuous Nurse West Germany Operation mißlungen - Patient lebt
Directed by Nello Rossati
Music by Gianfranco Plenizio
Filming Dates July 1975
Release Dates Italy 19 December 1975 France 15 June 1977 (Paris) Spain 15 October 1977 USA September 1979 West Germany December 1985 (video premiere) UK 21 October 2013 (DVD premiere)
Writing Credits Claudia Florio Roberto Gianviti Nello Rossati Paolo Vidali
Filming Locations Venice, Veneto, Italy
Vittorio Veneto, Treviso, Veneto, Italy
technical specifications Runtime 1 hr 45 min (105 min) 1 hr 38 nin (86 min)
Cast Ursula Andress Ursula Andress … Anna Duilio del Prete Duilio Del Prete … Benito Varotto Luciana Paluzzi Luciana Paluzzi … Jole Scarpa Lino Toffolo Lino Toffolo … Giovanni Garbin Mario Pisu Mario Pisu … Leonida Bottacin Jack Palance Jack Palance … Mr. Kitch Marina Confalone Marina Confalone … Italia Varotto
#linfermiera #laenfermera #thesensuousnurse #thenurse #ursulaandress #nellorosati #italiancultmovie #italiangiallocomedy #italiancult #italianmovies #italiancinema #giallofever #stracult #lucianapaluzzi
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Quello con la d muta
Siamo onesti. Django 2 il grande ritorno non è nemmeno un brutto spaghetti western. Ma è una cosina così. Datata 1987. Opera del regista Nello Rosati sotto lo pseudonimo di Ted Archer. Django si è ritirato in un convento. Ma torna in mezzo al secolo per uno stronzone vestito di bianco che naviga su una groooossa nave nera. Lo stronzone ha la mania delle farfalle. E ha rapito la figlia di una donna che pare sia stata molto amata dal nostro. Direi che è tutto qui. La confezione è simpatica. C’è anche una battuta carina da segnarsi. Io lo ricordo con affetto per averlo visto in prima visione televisiva. L’unica cosa che posso aggiungere è una nota sul cast. Al fianco di Franco Nero troviamo Christopher Connelly nei panni dello stronzone (ha lavorato molto nel cinema di genere italiano: I predatori di Atlantide, La leggenda del rubino malese...) e Donald Pleasence, che non ha bisogno di commenti particolari. Altro non c’è. E io mi taccio.
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Il 5 novembre '21 Miki Garzilli dj set @ Fam - Desenzano (BS)
Venerdì 5 novembre ecco un nuovo evento musicale di livello assoluto al Fam - Desenzano (BS) (ingresso libero con cons. facoltativa e Green Pass, tel. 030 9120281Via Zamboni n 5). Questa volta, dalle 22 e 30, nella zona American Bar, ecco che va in scena la house music di qualità assoluta di Miki Garzilli (nella foto). Professionista del sound internazionale, da sempre in onda su Radio Studio Più, oggi con il suo coinvolgente "I Feel Love", porta in giro la sua musica da anni. Si è esibito un po' ovunque in Europa, da Ibiza alla Costa Azzurra e ovviamente in molti dei club italiani di riferimento.
E chi cerca qualcosa di davvero speciale da mangiare prima di rilassarsi con la musica, al ristorante di Fam - Desenzano (BS), da mercoledì 3 novembre 2021, prova un appuntamento culinario a prova di gourmet: arriva sua maestà il Tartufo Bianco, per un Menu Speciale tutto da gustare (fino ad esaurimento scorte).
Fam, a Desenzano (BS) in zona Spiaggia D'Oro, è infatti ormai da tempo uno degli luoghi di ritrovo di riferimento sul Garda. E' il locale perfetto per chi ha voglia di passare una serata speciale con gli amici o in coppia, nello scenario mozzafiato che qui il lago sa offrire.
Fam sta per Family e prende vita mettendo insieme un grande ristorante con terrazza per pranzi e cene vista lago, un rilassante Beach club immerso nel verde (da godere in ogni stagione, grazie a sorprese ed eventi) ed un American Bar, il luogo giusto per gustare cocktail ricercati, aperitivi e after dinner pieni di musica d'eccellenza.
Fam è perfetto la sera a cena, ma va vissuto tutto il giorno e pure dopo cena: è infatti aperto dalle 12 a mezzanotte, nel weekend fino alle 2. Perché il divertimento ed il relax hanno bisogno di essere vissuti in libertà. Nel weekend c'è anche il brunch, da non perdere in uno scenario unico (https://famlifestyle.it/listini/brunch-list.pdf).
La cucina di Fam, grazie ad un menu sempre aggiornato disponibile sul sito - https://famlifestyle.it/listini/menu-restaurant.pdf - offre piatti d'eccellenza che spaziano dalla tradizione a ricette gourmet e mettono insieme pesce fresco, special di stagione (lumache, tartufo, etc) e prima di tutto carni alla brace d'eccellenza provenienti da tutto il mondo. La cantina di Fam - https://famlifestyle.it/listini/wine-list.pdf è all'altezza delle aspettative dei più esigenti: decine e decine d'etichetta tra bollicine italiane e francesi, bianchi, rosati, rossi, orange e dolci. Ci sono bottiglie importanti, vini dal rapporto qualità - prezzo davvero interessante e pure diverse proposte al bicchiere.
Fam - Desenzano (BS) www.familylifestyle.it [email protected] +39 030 9120281Via Zamboni, 5 25015 – Desenzano del Garda (BS) https://www.instagram.com/fam.lifestyle/
https://www.facebook.com/fam.lifestyledesenzano/
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Milano 12 dicembre 1969 - Piazza Fontana, Strage di Stato - Osservatorio Repressione
A Milano il 12 dicembre 1969 una bomba esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, provocando 17 morti e 88 feriti. La Strage è fascista e di Stato e, nel pieno dei movimenti di massa di studenti e operai del biennio 68-69 che mettevano seriamente in discussione – in tutto il Paese – lo stato di cose presenti, inaugura la “Strategia della tensione”. Nello stesso orario a Roma scoppiarono altre bombe. Infine, nella banca Commerciale di Milano venne trovata una borsa contenente una bomba che venne fatta esplodere in tutta fretta, eliminando una prova preziosa per le indagini.
Immediatamente – a dimostrazione di un disegno preordinato – le indagini, pur senza alcun indizio, seguirono la pista anarchica che allo stesso tempo venne subito gettata in pasto alla stampa e all’opinione pubblica. Il commissario Luigi Calabresi, alle 19,30 (3 ore dopo la strage) fermò alcuni anarchici davanti al circolo di via Scaldasole. Nella notte vennero illegalmente fermate circa 84 persone, tra cui Giuseppe Pinelli. La sera del 15, dopo 3 giorni di continui interrogatori, il militante anarchico Giuseppe Pinelli morì volando dal 4° piano della Questura (i verbali della Polizia parleranno di “malore attivo”).
Le inchieste dal basso dei movimenti studenteschi e operai di quel periodo, e solo successivamente il processo giudiziario (che comunque non porterà mai alla condanna dei reali responsabili), stabilirono quello che era chiaro a tutti da subito: dietro la strage c’era la mano dei militanti neofascisti di Ordine Nuovo.
Abbiamo parlato della Strage fascista e di Stato di piazza Fontana con Elia Rosati, docente a contratto di Storia Contemporanea all’Università Statale di Milano e autore, insieme ad Aldo Giannuli, del libro “Storia di Ordine Nuovo” (ed. Mimesis). Ascolta o scarica.
https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2018/12/elia-rosati-piazza-fontana.mp3
A Milano movimenti e realtà in piazza per ricordare la strage fascista e di stato di 49 anni fa, quella di Piazza Fontana e della bomba scoppiata alla Banca Nazionale dell’agricoltura il 12 dicembre 1969. Ci parla dell’iniziativa Walter Boscarello di Memoria Antifascista Ascolta o scarica
https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2018/12/Walter-Boscarello-piazza-fontana.mp3
da Radio Onda d’Urto
la cronologia
12 dicembre 1969 Alle 16 e 37 esplode una bomba nella Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana, a Milano: alla fine si conteranno17 morti e 88 feriti;
15 dicembre 1969 Fermato subito dopo la strage, l’anarchico Giuseppe Pinelli precipita dal quarto piano della questura di Milano, della quale il commissario Calabresi è vice capo dell’Ufficio politico;
16 dicembre 1969 Vengono arrestati gli anarchici Pietro Valpreda e Mario Merlino (che poi si scoprirà essere un neofascista infiltrato);
23 febbraio 1972 A Roma si apre il processo sulla Strage. Successivamente verrà trasferito a Milano e poi, per motivi di ordine pubblico, a Catanzaro;
3 marzo 1972 Vengono arrestati i neofascisti Franco Freda, Giovanni Ventura e Pino Rauti. Le indagini evidenziano legami tra l’estrema destra eversiva e i servizi segreti italiani;
7 maggio 1972 Elezioni anticipate. Il neofascista Rauti viene eletto in parlamento con l’Msi. Il manifesto candida Valpreda, che non viene eletto;
17 maggio 1972 Il commissario Luigi Calabresi viene ucciso a Milano;
29 dicembre 1972 Valpreda viene scarcerato; 27 ottobre 1975 Il giudice D’Ambrosio chiude le indagini sulla morte di Pinelli. Tutti prosciolti gli agenti della polizia. La caduta dalla finestra della questura sarebbe avvenuta per un «malore attivo»;

18 gennaio 1977 Si apre a Catanzaro il processo per la Strage. Andreotti depone sul coinvolgimento dei servizi segreti e, davanti ai giudici, dice per trentatré volte «non ricordo»;
4 ottobre 1978 La polizia accerta la scomparsa di Freda; 16 gennaio 1979 Ventura fugge all’estero;
23 febbraio 1979 Sentenza di Catanzaro: ergastolo per Freda, Ventura e per l’altro neofascista Giannettini; 4 anni e 6 mesi per Valpreda e Merlino, condannati per associazione a delinquere. Pene minori per alcuni membri dei servizi segreti;
12 agosto 1979 A Buenos Aires viene arrestato Ventura; 23 agosto 1979 Freda viene arrestato in Costa Rica; 22 maggio 1980 A Catanzaro comincia il processo d’Appello;
20 marzo 1981 Sentenza del processo d’appello: tutti assolti per la strage di Piazza Fontana. Freda e Ventura condannati a 15 anni per le bombe di Padova e Milano del 1969. Confermate le condanne per Valpreda e Merlino;
19 giugno 1982 La Cassazione annulla la sentenza d’Appello di Catanzaro; 23 dicembre 1982 Nell’ambito di una nuova indagine sulla strage, la procura di Catanzaro ordina l’arresto del neofascista Stefano Delle Chiaie; 13 dicembre 1984 a Bari comincia il nuovo processo d’Appello;
1 agosto 1985 Tutti assolti nel processo di Bari. Condanne per reati minori per esponenti dei servizi segreti; 27 marzo 1987 A Caracas viene arrestato Delle Chiaie; 26 ottobre 1987 A Catanzaro comincia un nuovo processo. Imputati i neofascisti Massimiliano Fachini e Delle Chiaie; 20 febbraio 1989 Tutti assolti a Catanzaro. La procura aveva chiesto l’ergastolo per gli imputati; il 5 luglio 1991 La Cassazione conferma la sentenza di Catanzaro;
Primavera/estate 1995 Il giudice Guido Salvini indaga sul mondo della destra neofascistia A luglio Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi vengono indagati per la strage; 14 giugno 1997 Ordine di carcerazione per Zorzi e Maggi;
8 giugno 1999 Viene disposto il processo per Zorzi, Maggi e altri neofascisti; 30 giugno 2001 Zorzi e Maggi vengono condannati all’ergastolo;
6 luglio 2002 A 69 anni muore Pietro Valpreda;
12 marzo 2004 La Corte d’Appello di Milano assolve Zorzi, Maggi e gli altri neofascisti; 3 maggio 2005 La Cassazione conferma la sentenza. I familiari delle vittime della strage dovranno pagare le spese processuali.
(Mario Di Vito da il manifesto)
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Annalisa, online il video del nuovo singolo “Bellissima"
Annalisa, online il video del nuovo singolo “Bellissima". È uscito "Bellissima", il nuovo singolo di Annalisa, dopo il successo estivo "Tropicana" con i Boomdabash. Un brano nuovo, manifesto del nuovo corso musicale della cantautrice che come dice lei stessa "Ti fa ballare, si, ma con le lacrime. È un racconto sofferto, un pugno nello stomaco, ma scritto con autoironia e un pizzico di isteria romantica". È online anche il video, con la produzione di Brotalco TV e la regia di Giulio Rosati , che rappresenta metaforicamente il significato della canzone: Il giorno dell'incontro è arrivato, stai aspettando in macchina. Arriva una telefonata (quella che apre il video) e scopri che non ci sarà nessun incontro quella sera, lui non si presenterà. Questo punto di svolta trascina Annalisa in una dimensione del tutto onirica e introspettiva, in cui gli unici elementi oltre a lei sono dei grandi specchi che riflettono la sua immagine: il confronto con sè stessa avviene in maniera intima e profonda fino alla consapevolezza che la luce è dentro di sé. Adesso può voltare pagina e affacciarsi al nuovo capitolo.... Read the full article
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'opera prescelta è " Le superstizioni degli abruzzesi " di Emiliano Giancristofaro.
L’etimologia del termine “folklore” deriva dall'unione di due parole di antica origine sassone : “folk” popolo e “lore” sapere, sapere del popolo. Lo studio e l’interpretazione delle tradizioni popolari in Abruzzo sono iniziati ad opera di studiosi che ne avevano intuito l’importanza molto tempo prima della famosa definizione del folklore da parte di Gramsci: “non una bizzarria, una stranezza, una cosa ridicola ma una cosa molto seria”. Uno dei padri delle tradizioni popolari si deve ritenere il medico siciliano Giuseppe Pitrè che iniziò il lavoro di raccolta, studio ed interpretazione del folclore con la creazione della Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane. Egli uscì dai confini della sua isola per relazionarsi con altri studiosi tra cui l’eminente antropologo Gennaro Finamore che per primo sistemò organicamente la cultura popolare abruzzese; anch'egli medico, proprio dall'esercizio della sua professione ebbe il primo impulso a raccogliere i documenti della vita popolare della nostra regione. Suo contemporaneo e altro studioso del folclore abruzzese fu Antonio De Nino che si dedicò agli studi demiologici e linguistici contenuti nella sua raccolta “Tradizioni popolari abruzzesi” che fu definita 'letteraria' in contrapposizione a quella a carattere invece 'scientifico' di Finamore.
Dalle ricerche e dagli studi compiuti da questi padri del folklore e delle tradizioni popolari è venuta alla luce tutta una serie di documenti riguardanti i riti magici, le superstizioni e le terapie naturali dei tempi passati. Tante erano le pratiche attuate allo scopo di scongiurare gli eventi e tutelarli da ogni soprannaturale influsso negativo. Tali condotte riguardavano tutti gli aspetti e le tappe della vita umana secondo un ritmo cadenzato del tempo: la nascita, il fidanzamento, il matrimonio, la morte.
Ma in questo saggio Emiliano Giancristofaro si interroga nello specifico sul concetto stesso e sulle origini della superstizione e nonché sulle sua caratteristiche. Al di là della derivazione etimologica del termine "superstitio", sopravvivenza, con cui il Cristianesimo indicava il residuo del paganesimo, il ricorso alla superstizione si configura come un meccanismo rassicurante in epoche attraversate da malessere e disagio. Non si tratta dunque di amenità o mere curiosità circoscrivibili all'area regionale o meridionale: esse “circolano” ovunque e le loro forme locali assumono maggiore significato proprio nel confronto con quelle delle altre zone culturali, nazionali ed europee.
In questo volume, pertanto, l’autore ha ricostruito le superstizioni più diffuse tra gli abruzzesi, in una breve elencazione che toccherà i temi più comuni del mondo magico, dal malocchio (o l’invidia) che detiene il primato, ai rimedi magici tradizionali ancora attivi, agli amuleti, alle credenze sui sogni e sugli animali, sul sale e sull'olio versati, sul pane, sulla luna, su fantasmi e personaggi portatori di poteri magici, su oggetti e cerimoniali contro gli influssi stregoneschi.
Emiliano Giancristofaro (1938–2022) è stato un etnologo e saggista italiano, studioso del folklore abruzzese. Negli anni sessanta fu tra i fondatori della prima sezione abruzzese di Italia Nostra (di cui divenne presidente regionale dal 1994 al 2003). Assieme a Beniamino Rosati e altri intellettuali locali, condusse l'opposizione popolare all'insediamento dell'industria petrolchimica in Val di Sangro e la battaglia per la salvaguardia dell’Abbazia di San Giovanni in Venere. Dal 1963 al 2000 ha diretto la Rivista Abruzzese, fondata nel 1948 da Francesco Verlengia, con scopo di valorizzare con la ricerca gli studi abruzzesi. Tra il 1972 e il 1994 è stato anche direttore editoriale della casa editrice Rocco Carabba, della cui rinascita era stato promotore. Ha curato, con Ireneo Bellotta, gli “Scritti rari” di Alfonso Maria Di Nola, usciti in due volumi per la collana «Quaderni di Rivista Abruzzese» (Lanciano 2000-2004). Nel 1972 ha diretto l'emittente TV locale Telemax. Nel 2005, assieme a Sergio Marchionne (Fiat) e Renato Rossi (Sixty), ha ottenuto il riconoscimento speciale di "Fedeltà al Lavoro e al Progresso" dalla Camera di Commercio di Chieti. È stato Deputato di Storia Patria negli Abruzzi a L'Aquila, sostituendo il lancianese Corrado Marciani (1899-1972). Dagli anni ottanta fino ai primi 2000 ha realizzato diverse puntate del rotocalco "Le storie del silenzio", per l'emittente TVQ di Pescara, in cui presentava varie inchieste sulle varie tradizioni popolari abruzzesi, con interviste e riprese dei riti sacri. Inoltre Giancristofaro registrò anche dei cd con delle canzoni popolari di contadine e racconti, il tutto estrapolato dai nastri delle inchieste del "Mangiafavole", per conto della sede Rai di Pescara. Tutto il materiale è stato consegnato dallo stesso Giancristofaro alla biblioteca comunale di Lanciano. Risiedeva a Lanciano, nella casa di via Fagiani, sede della redazione della Rivista Abruzzese, la cui gestione, dal 1994, è passata nelle mani dei figli Enrico e Lia. È morto il 15 giugno 2022 nell'ospedale di Lanciano, all'età di 84 anni.
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⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜ 🍸 “ TREVIRI 273 “ 🍸 Cocktail 🍸 ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ ⚜️ crafted by “Marco Barman” ⚜️ ⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜ ⚜️Enjoy🍸Anisetta Rosati 1877⚜️ ⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜ ⚜️ #SantEmidioAscoliPiceno ⚜️ ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ 🍸 “TREVIRI 273” cocktail 🍸 ~ 30 ml. Anisetta Rosati Montereal; ~ 30 ml. Riesling Mosel wine (trocken); ~ 20 ml. mix of fresh organic Orange & Lemon juice. 🍸 Method: Throwing and double strain. 🍸 Garnish: sprig of basel. 🍸 Tks a lot to: mo. @marcobarman mixologist. ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ 🍸 Magnifico cocktail ideato dal maestro barman Marco Pompili per le celebrazioni in onore di “Emidio da Treviri” martire e Santo Protettore della nostra Città di Ascoli Piceno. Il nome del Cocktail “Treviri 273” è stato scelto per ricordare il luogo e l’anno di nascita del Santo; il Riesling è uno splendido vino della regione Mosella che prende il nome dall’omonimo fiume che attraversa la città di Treviri (gemellata con Ascoli); il basilico è la pianta sacra che cresce spontanea nello splendido Santuario di “Sant’Emidio alle Grotte”. ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ #Treviri273 #MarcoBarman #Mixologist #SantEmidio #SantEmidioFoundation #AnisettaRosati1877 #PremiumSpirits #PremiataFarmaciaRosati #AscoliPiceno #PremiataFarmaciaCentrale #Anisette #UmbertoRosati #Farmacista #FarmacieStoriche #ErbeOfficinali #Picenoshire #Anisetta #Rosati1877 #DestinazioneMarche #AnisettaRosati #AnticaFarmacia #FarmaciaStorica #AmaroRosati #MarcheTourism #PremiataFarmaciaCentraleRosati #AscoliCapitaledellaCultura2024 #AnisettaRosatiElixirImperiale #AmaroRosatiQualisSuperior #AnisettaRosatiMontereal ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ @premiatafarmaciarosati @anisettarosaticocktails @anisettarosati1877 @anisettarosatibew @elixirimperiale @anisettarosati @amarorosati @picenoshire @rosati1877 (presso Anisetta Rosati dal 1877) https://www.instagram.com/p/CR_ABzasOw1/?utm_medium=tumblr
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I Consiglieri Comunali Nello Rosati e Gennaro Della Mura, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, stanno organizzando un grande spettacolo con il supporto della SCABEC. A Nocera Inferiore arriveranno i The Kolors in concerto , la band capitanata dal carismatico Stash Fiordispino. Lo spettacolo, che si rivolge alle famiglie ed ai più giovani, e' un evento da vivere in piena sicurezza in un luogo importante come Piazza Diaz , con tutti i presidi ed i controlli sanitari, che la situazione attuale naturalmente richiede. Divertirsi in sicurezza è possibile. Piazza Diaz scelta perché diventi la location di grandi eventi e di attrattiva regionale. Il costo degli artisti non grava sulle casse comunali. Vogliamo Nocera Capitale dei Grandi eventi !!! Vamos Nocera Tra La Gente... A breve comunicheremo la data del concerto, che si terrà nel mese di ottobre 2020 Vincenzo Stile Giancarlo Giordano Dario Loffredo Nello Rosati #thekolors #you #out #iwant #stashthekolors #stashfiordispino #thekolorstash #danithekolors #danielemona #alexthekolors #alexfiordispino #photoedit #photography #videoedit #music #lovemusic #igers #instalike #instastories #stories #follow4follow #like4like #live #fan #losangeles #love #artiste #thekolorslightchallenge #universalmusic #nonevero @thekolors_stash @alex_thekolors @dani_thekolors https://www.instagram.com/p/CFWjAkQhnQ-/?igshid=64k5jjxnitn2
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La tecnica della pittura a verdaccio nel ritratto secondo Adrian Gottlieb
Ritratto di Gregg (oil, 26×20), Adrian Gottlieb Adrian Gottlieb è un pittore americano molto apprezzato per i suoi ritratti ad olio e in questa sequenza dimostra come interpreta in chiave moderna questa antica tecnica, nata nel rinascimento. Secondo questo pittore, il miglior soggetto per un ritratto è una persona interessante dipinta dal vero. Dichiara che quando si dipinge da una fotografia, ci si trova di fronte a un simulacro, ad una rappresentazione statica di un essere umano. Un ritratto dal vero invece cresce e si approfondisce man mano che l'artista lavora su di esso e in questo consiste la meraviglia e l'emozione che la ritrattistica può donare. Ecco le fasi della pittura di un ritratto eseguito con questo metodo
1. dopo aver fatto alcuni studi di disegno e sul colore, si delinea la forma e si definisce usando un pennino caricato di inchiostro marrone (seppia) o un pennellino con una tinta (terra d'ombra diluita con trementina) su una imprimatura (primo strato, la vernice di fondo) di terra d'ombra bruciata diluita con trementina, in modo da avere un fondo caldo piuttosto scuro su cui lavorare. L'imprimatura consiste nello stendere della terra d'ombra diluita in essenza di trementina sulla tela per poi rimuoverla in parte sfregando leggermente con tampone di stoffa, prima in orizzontale e poi in verticale in modo da ottenere una superficie omogenea. Il valore della imprimatura deve avvicinarsi al valore medio delle ombre del soggetto principale. Subito, sul disegno tracciato, si impostano con leggerezza le ombre più scure usando ancora terra d'ombra.
2. Nel passaggio successivo, si costruisce il piambura o piombura: una base modellata con il bianco, gestita sfumando molto sottilmente. Questo stadio va curato attentamente affinché il dipinto finito abbia un effetto luminoso e traslucido. La creazione equilibrata dei rapporti fra i valori di chiaroscuro e la precisione del modellato e della struttura del soggetto sono aspetti molto importanti e richiedono molta attenzione, in modo che il lavoro risulti ben impostato fin dall'inizio.
3. La tecnica del Verdaccio, si utilizza su un nuovo livello del lavoro ed è particolarmente vantaggiosa per far risaltare il soggetto su uno sfondo relativamente scuro. Bisogna modellare completamente le forme, utilizzando variazioni nella temperatura dei colori (freddi e caldi) spaziando tra blu-verdi nelle ombre e rosati nelle parti in luce. La pittura va tenuta abbastanza chiara in termini di valore perché quando si passeranno le velature, i valori (di chiaroscuro) e i toni potranno abbassarsi di molto.
4. A sinistra, si possono vedere i risultati delle velature primarie e secondarie, eseguiti in strati sottili, con zone di colore simili come grado di trasparenza e tinta. Su questi strati è possibile stendere a mezza pasta strati semi coprenti di colore per raggiungere una esattezza della colorazione e stabilire il giusto equilibrio tra figura e sfondo. Di seguito aggiungo una galleria degli studi realizzati da un pittore sulla piombura che ho trovato su internet #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel { margin-bottom: 0px !important; background-color: #ffffff; border: 2px solid #cccccc; border-radius: 2px; -webkit-box-shadow:0px 0px 21px -8px #000000; box-shadow:0px 0px 21px -8px #000000; -moz-box-shadow:0px 0px 21px -8px #000000; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-default > .wpsm_panel-heading { background-color: #ffffff !important; border-color: rgba(0,0,0,0.05); border-top-left-radius: 0px; border-top-right-radius: 0px; border-top-left-radius: 2px; border-top-right-radius: 2px; text-align:left !important; padding:14px 15px !important; } #colorbox_main_container_11045 .colorbox_singel_box{ margin-bottom:20px !important; padding-top: 5px; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-title{ margin-top: 0 !important; margin-bottom: 0 !important; font-size: 18px !important; color: #000000 !important; font-family: Open Sans !important; word-wrap:break-word; text-align:left !important; padding: 0px !important; line-height:1.5 !important; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-title span{ font-size: 18px !important; color: #000000 !important; vertical-align: middle; display:inline-block !important; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-title a{ padding:0px !important; margin:0px !important; text-decoration:none !important; outline:none !important; border:0px !important; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-title a:hover{ color: #000000 !important; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-body{ color: #000000 !important; background-color:#ffffff !important; font-size:16px !important; font-family: Open Sans !important; overflow:hidden; text-align:left!important; line-height:1.5 !important; border-bottom-left-radius: 2px; border-bottom-right-radius: 2px; } #colorbox_main_container_11045 .wpsm_panel-heading { background-image: none !important; } @media (max-width: 992px){ .colorbox_singel_box{ width:50% !important; } } @media (max-width: 786px){ .colorbox_singel_box{ width:100% !important; } } Come disegnare a memoria o dal vero la testa da qualsiasi angolazione
Impara a disegnare la testa e il volto da qualsiasi angolazione visualizzando nella mente un modello che ti guidi nei ritratti dal vero o ti permetta di inventare una testa che sembri naturale anche a memoria. Oppure dai un’occhiata alla presentazione della dispensa jQuery(window).load(function(){ jQuery('#colorbox_main_container_11045').masonry({ itemSelector: '.colorbox_singel_box_11045', }); });
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Fam - Desenzano (BS): tarfufo bianco o Scotch Glenlivet? E un novembre... super!
Fam - Desenzano (BS) (ingresso libero con cons. facoltativa e Green Pass, tel. 030 9120281Via Zamboni n 5) è ormai da tempo uno degli luoghi di ritrovo di riferimento sul Garda. E' il locale perfetto per chi ha voglia di passare una serata speciale con gli amici o in coppia, nello scenario mozzafiato che qui il lago sa offrire. E' aperto da mezzogiorno a mezzanotte, fino alle 2 nel weekend, per cui è perfetto quasi sempre, dal brunch in poi…
Ecco cosa succede a metà novembre al Fam.
Continua ancora per qualche giorno un appuntamento culinario a prova di gourmet: è infatti arrivato sua maestà il Tartufo Bianco, per un Menu Speciale che è possibile gustare solo finché il prodotto sarà disponibile.
Venerdì 12 novembre 2021 al Fam prende vita una serata dedicata alla degustazione Scotch Glenlivet 12,15,18, Naburra. La degustazione è facoltativa, a disposizione sia degli ospiti del ristorante, sia degli ospiti dell'American Bar.
La filosofia di Fam: Family & Lifestyle
Nello "slang" americano, Fam sta per famiglia, non solo come nucleo vero e proprio, ma indica un gruppo di amici legati tra loro da una stessa passione comune.Il calore dei fratelli Guidetti, che insieme gestiscono il locale, si rispecchia proprio in questo termine che oltre a rimandare all'affiatamento della loro famiglia numerosa. Fam abbraccia gli ospiti facendoli sentire parte di quello che, più che un progetto imprenditoriale, è un vero e proprio stile di vita.
Fam sta per Family e prende vita mettendo insieme un grande ristorante con terrazza per pranzi e cene vista lago, un rilassante Beach club immerso nel verde (da godere in ogni stagione, grazie a sorprese ed eventi) ed un American Bar, il luogo giusto per gustare cocktail ricercati, aperitivi e after dinner pieni di musica d'eccellenza.
Fam è perfetto la sera a cena, ma va vissuto tutto il giorno e pure dopo cena: è infatti aperto dalle 12 a mezzanotte, nel weekend fino alle 2. Perché il divertimento ed il relax hanno bisogno di essere vissuti in libertà. Nel weekend c'è anche il brunch, da non perdere in uno scenario unico (https://famlifestyle.it/listini/brunch-list.pdf).
Fam: cucina e cantina d'eccellenza
La cucina di Fam, grazie ad un menu sempre aggiornato disponibile sul sito - https://famlifestyle.it/listini/menu-restaurant.pdf - offre piatti d'eccellenza che spaziano dalla tradizione a ricette gourmet e mettono insieme pesce fresco, special di stagione (lumache, tartufo, etc) e prima di tutto carni alla brace d'eccellenza provenienti da tutto il mondo.
La cantina di Fam - https://famlifestyle.it/listini/wine-list.pdf è all'altezza delle aspettative dei più esigenti: decine e decine d'etichetta tra bollicine italiane e francesi, bianchi, rosati, rossi, orange e dolci. Ci sono bottiglie importanti, vini dal rapporto qualità - prezzo davvero interessante e pure diverse proposte al bicchiere.
Fam - Desenzano (BS)
www.familylifestyle.it [email protected] +39 030 9120281Via Zamboni, 5 25015 – Desenzano del Garda (BS) https://www.instagram.com/fam.lifestyle/ https://www.facebook.com/fam.lifestyledesenzano/
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Nel quadro dell’azione delle destre contro l’assistenza e la solidarietà verso chi fugge da fame e guerre, si stanno anche animando articolazioni pericolose come Gioventù identitaria, una sorta di coordinamento europeo nato in Francia nel 2003, con sezioni in Austria, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Repubblica Ceca e Slovenia, che punta ad armare navigli per respingere nel Mediterraneo i barconi dei migranti attraverso una criminale azione diretta.
Il progetto ha assunto il nome di «Defend Europe» e si ripropone di comprare o affittare navi per poi andare a ostacolare le operazioni di soccorso sulle rotte della migrazione che approdano in Europa, in Italia soprattutto. A tale scopo hanno lanciato una raccolta fondi che ha raggranellato in poco tempo oltre 64 mila euro, in buona parte attraverso PayPal, che ha subito congelato il conto dichiarando di non accettare versamenti a favore di «organizzazioni che predicano l’odio, la violenza o intolleranza razziale».
A maggio sono però riusciti ad impedire con una loro imbarcazione, messa di traverso nel porto di Catania, l’uscita per i soccorsi della nave francese Aquarius della Ong Sos Mediterraneé.
Ora è la volta di un altro tentativo con una nuova nave di 40 metri, la C-Star, affittata a Gibuti e, proprio in queste ore, diretta nel porto di Catania per imbarcare neofascisti italiani, francesi e tedeschi e successivamente spostarsi a largo della Libia per ostacolare i soccorsi.
Quelli di Generazione identitaria si definiscono «Patrioti», parlano di «amore per le proprie culture» e si scagliano contro chi alimenta «violenza e razzismo verso le nostre identità, con il chiaro intento di distruggerle». Le loro parole d’ordine sono: «terra, etnia e tradizione» e i loro nemici «tutti coloro che hanno deciso di supportare l’immigrazione di massa»: il mondo sindacale, la Chiesa Cattolica e l’antagonismo antifascista. Il simbolo adottato è quello che a suo tempo veniva inciso sugli scudi degli opliti spartani, la lambda, una sorta di triangolo verso l’alto che indicava il nome arcaico di Sparta.
Con il termine «Remigrazione», Generazione identitaria propone, tra l’altro, l’abolizione di qualsiasi tipologia di Ius Soli, il congelamento di tutti i processi di naturalizzazione, l’abolizione di qualsiasi tipo di ricongiungimento familiare, pene detentive per datori di lavoro che assumano immigrati non regolari, il divieto di costruzione di mosche e minareti e «lotta senza quartiere al razzismo anti-italiani». Lorenzo Fiato, il loro segretario italiano, nello scorso mese di giugno, in una sorta di tour informativo, ha presentato il progetto di Defend Europe toccando città come Catania, Olbia, Brescia, Modena e, come ultima tappa Bolzano, dove ha tenuto una pubblica assemblea insieme alla Lega.
Neanche tanto nascosta la natura neofascista del gruppo. In un’intervista al blog «EreteicaMente» animato, tra gli altri, da Mario Merlino (ricordate? il provocatore di Avanguardia nazionale infiltratosi tra gli anarchici nel 1969), Generazione identitaria non ha disdegnato di indicare tra i propri principali riferimenti Julius Evola, il padre del neonazismo italiano.
Saverio Ferrari, Marinella Mandelli
da il manifesto
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“DEFENDE EUROPE”: COS’E’ ‘GENERAZIONE IDENTITARIA’?
Neofascisti in azione contro i migranti, sfruttando la canea mediatica estiva sugli sbarchi, attraverso il clima di paura e diffidenza già alimentato da partiti e governo, sulla pelle dei più deboli. Oltre 50 striscioni con la scritta “Refugees not welcome” sono stati affissi la scorsa notte da CasaPound lungo l’Autostrada del Brennero e ai caselli, in entrata e in uscita, dal valico ad Ala.
Intanto è “attesa” nel Mar Mediterraneo la nave C-Star, affittata a Gibuti dai neofascisti di Generazione Identitaria, network transnazionale europeo nato in Francia nel 2012 e che ora sta cercando di diffondersi anche in Italia.
A Catania dovrebbero i razzisti europei dovrebbero salire a bordo della nave con l’obiettivo di andare poi al confine marittimo con la Libia per disturbare le navi delle Ong, impegnate nelle operazioni di soccorso dei migranti in mare, e segnalare le navi dei migranti alla Guardia Costiera Libica.
Ma chi sono i neofascisti di Generazione Identitaria? Lo abbiamo chiesto a Elia Rosati, nostro collaboratore e studioso di movimenti e gruppi neofascisti italiani ed europei. Ascolta o scarica.
L’intervento ai nostri microfoni del giornalista Guido Caldiron, giornalista de Il Manifesto e autore di diverse pubblicazioni e libri sul fenomeno delle destre radicali Europee. Ascolta o scarica.
da Radio Onda d’Urto
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Una mostra celebra il rosa
Solo all’apparenza innocuo, pochi colori hanno una storia controversa come la sua: dalla regina alle prigioni, dai pussyhat all’iPhone al “millennial pink”, da Lady Bird ad Alessandro Michele. Una mostra racconta.
«Al suo esordio il rosa era un colore unisex», dice Valerie Steele, a capo del Fashion Institute of Technology di New York e curatrice della mostra “Pink: The History of a Punk, Pretty, Powerful Color” (dal 7/9 al 5/1/19). «La regola “rosa per le bambine e blu per i bambini”, infatti, si affermò, in modo arbitrario, intorno alla metà del secolo scorso per esigenze commerciali dei grandi magazzini». Oggi diremmo: strategie di marketing. «A rendere popolare l’attribuzione contribuì l’acquisto milionario, molto pubblicizzato, dei dipinti “Ragazzo in blu” (di Thomas Gainsborough, 1770) e “Pinkie” (di Thomas Lawrence, 1794) da parte di un noto collezionista». Freudianamente, si rimarcava l’importanza di rinforzare la psicologia della differenza di genere fin dalla prima infanzia. «E una volta definita, la codificazione è lì per prosperare».
La parola è emersa solo nel tardo 600, ma poi il colore ha preso voga, come testimoniano i ritratti di Fragonard e Gainsborough. Nel 1775 alla corte francese di Maria Antonietta il “couleur puce” divenne «l’uniforme di Fontainebleau e il solo colore che si potesse indossare», scrisse Lady Spencer. Imprescindibile anche negli arredi. In “Viaggio intorno alla mia camera”, Xavier de Maistre (1794) lo prescrive: «Ho dimenticato di suggerire a ogni uomo che ne ha possibilità di avere un letto rosa e bianco dedicato al piacere e alla felicità».
D’altra parte, già dall’800, epoca della grande rinuncia maschile, s’avviava quella femminilizzazione del colore che giunti nel secondo dopoguerra identificava il rosa con una donna remissiva e un po’ giuliva (consumismo onnicomprensivo: shampo, bubble gum, Barbie e la canzonetta “Think Pink” invita a farsi rosa pure il lavandino della cucina), finanche un po’ “sgualdrina” («rimanda alla biancheria intima e alle zone erogene», sottolinea Steele). Di poca sostanza, in fondo. D’altro canto nello stesso periodo sono numerosi gli “sgusciamenti”, come le camicie da uomo di Brooks Brothers, o il più proletario bomber fluo delle Pink Ladies di “Grease”. L’osavano portare gli eccentrici, eccezione che conferma la regola, dal Gatsby di Robert Redford a David Hockney. «Oggi piace ai rapper in versione Camo», aggiunge Steele. Se cinquant’anni anni fa appare addirittura nelle carceri – una certa tonalità satura alle pareti avrebbe smorzato l’aggressività nei reclusi –, non sempre il rosa è stato usato a scopi riabilitativi. La storica svizzera Dominique Grisard in “Queer Futures” ricorda che, in South Carolina, detenuti colti in atteggiamenti onanistici o esibizionistici erano confinati per tre mesi, costretti a indossare una tuta rosa. Rosa come il triangolo che nei lager nazisti marchiava gli omosessuali.
Solo all’apparenza innocuo, pochi colori come questo hanno una storia controversa ed è perciò singolare che il fenomeno detto “millennial pink” sia una cifra dei nostri tempi. Giusto nell’estate 2017, Vanessa Friedman, abbagliata dall’assortimento di look rosati presenti sul green degli U.S. Open e al contempo nelle cerimonie pubbliche londinesi, commentava sul “New York Times”: «Quando golfisti e famiglia reale si ritrovano a fare le stesse scelte sartoriali è chiaro che non si tratta solo di moda».
Così, mentre la peculiare palette si sbandiera a destra e a manca, un odierno catalogo disordinato di cose rosa comprenderebbe l’iPhone rose-gold, le sportine di Acne, l’abito “prom” di Saoirse Ronan in “Lady Bird”, i pussyhat alla marcia delle donne a Washington, una buona dose del guardaroba di Harry Styles, lo store Paul Smith a L.A., la corrente mania per le sneakers, i divani, l’oro rosa e i distillati rosé. (Rimangono agli annali digitali i capelli di Kate Moss ritratta da Juergen Teller come le Converse nel film “Marie Antoinette” di Sofia Coppola).
Serve ancora un passo indietro. Tra i capitoli più esaltanti della vicenda v’è senz’altro quello sventato tono di fucsia noto come rosa shocking. Nel 1937 Elsa Schiaparelli ne fu inebriata quando lo vide indosso all’ereditiera Daisy Fellowes e lo incorporò nel packaging (e nel nome) del suo primo profumo. «Brillante, impossibile, impudente, avvenente, energico, come tutte le luci e gli uccelli e i pesci del mondo insieme, colore della Cina e del Perù ma non d’Occidente – un colore scioccante, puro, indiluito », scriveva. «Gli amici avevano cercato di smorzare l’entusiasmo della stilista», racconta Steele, «dicendole che nessuno avrebbe voluto quel “colore da negri”. E lei: “Beh, ma i negri sanno essere incredibilmente eleganti”».
Cruciali poi i ’70, quando è stato impugnato dai movimenti femministi (e Lgbt, memori del triangolo rosa). Pronunciando il discorso: «Women’s rights are human rights and human rights are women’s rights…» lo indossava Hillary Clinton nel 1995 a Pechino, vessillo del riscatto.
L’odierno revival parte nel 2014, con il film di Wes Anderson, “Grand Budapest Hotel”, tutto un pink dégradé dalla facciata Art Nouveau dell’albergo alle montagne di scatole della pasticceria. In settembre a Londra, il ristorante Sketch si rinnova con un fotogenico maquillage della designer India Mahdavi. Ne dà conto Laura Collins su “The New Yorker”: «Sicura com’era del concept, divenne ossessiva su un aspetto dell’esecuzione. “Uff”, fece Mourad Mazouz, il proprietario. “Un mese per trovare il rosa. Ho taciuto, ma volevo dirle: Suvvia, rosa è rosa!’’».
Nel 2015 Pantone lancia Rose Quartz come colore dell’anno. A fomentare poi il trend potranno aver contribuito le passerelle – da Alessandro Michele per Gucci fino a Kim Jones al debutto con Dior Homme –, ma il rosa, nel suo proliferare, ha ritrovato una declinazione androgina. «Con oltre due secoli alle spalle non è più lo stesso», chiosa Steele. «È la società a “fare” il colore; non si cancella ciò che è stato, ma si aggiungono nuovi significati, in una stratificazione continua».
Vogue Italia, settembre 2018, n.817, pag.522
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Pryxie a Hogwarts
Giardino | 27 Aprile | Mattina Durante le sessioni di giardinaggio orchestrati da Eileen Walker, una nuova piantina dai petali argentei, come la luna di notte, è sbocciata nel terreno arido del giardino rivelando la nascita di una Pryxie. Distinguerla da una Fata è difficile anche per chi segue Cura, non facendo parte del programma scolastico, ma potrebbe bastare osservare la maniera in cui si comporta per intuire si tratti di qualcosa di diverso: durante il giorno la si può osservare svolazzare per il giardino accostata alle corolle dei minuscoli fiorellini piantati dal gruppo della Walker così come a quelle piante - magiche e non - che sono spuntate nei dintorni della pianta luminosa, una espansione che dilungherà il raggio d'azione nel trascorrere dei giorni come un fenomeno di rinascita del giardino accudito dalla Pryxie. Se approcciata, la fatina ha poco interesse al dialogo e conversazione, presa più ad accudire il giardino di Hogwarts, il suo Primo Sguardo.
Il giorno dopo, una fanciulla dai lunghi capelli rosati è stata scorta indaffararsi nei pressi della pianta, ma basterà approcciarla perché si presenti come Phoebe Mayson, spedita dalla Tulange tramite accordi con la scuola.
Ha i capelli d`un mogano ramato, questa minuscola donnina fasciata da foglie a mo` di vestitino, la pelle chiara degli scozzesi e gli occhi scuri non dissimili dalla terra da cui è nata. Si guarda intorno, coscienziosa, prendendo confidenza con le ali che si dispiegano luminose, delicatissime, provocando lo spuntare di scintille fatate, quasi nello scrollare delle ali vi fossero cadute via. ELEANOR osa qualcosa da cui è la stessa Pryxie a difendersi: richiude le ali prima che lei possa accostarsele troppo e le spalanca successivamente provocando la folata necessaria a sollevarsi il volo. Ha gli occhi scuri ma riflessi luminosi tra le iridi, una espressività non lontana da quella fatata che però le lascia al contempo una maturità diversa. Questi sono i primi `animali` con cui entra in contatto, questi ragazzini, e deve imparare a comunicarci ma sembra quasi stia dicendo un `per favore` a Eleanor nell`allontanarsi e fissarla dritta negli occhi, senza ostilità ma solo eloquenza a rispettare le distanze. Sarà la reazione della ragazzina e delle altre a insegnarle cosa siano questi umani ma dopodiché lei ha priorità diverse: accudire il giardino. In volo, ha una visione migliore dell`ambiente attorno a sé ed è così che comincia a muoversi, delicatamente, accostandosi al terreno morto vicino alla sua pianta luminosa quasi a cercarvi qualcosa. La prima dimostrazione di magia avviene con l`utilizzo della polvere fatata: pare frugare sulla superficie del terreno rivelando il minuscolo bocciolo d`una bacca dirigibile che sicuramente Eileen né nessuno ha ancora piantato. Vi si affacenda qualche istante e poi s`allontana in volo, a ripetere l`operazione qualche centimetro più in là.
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CHANEL • COCO CODES • Collezione Makeup - Primavera Estate 2017 - "C'è qualcosa di autobiografico nelle creazioni di Gabrielle Chanel. Non poteva fare a meno di utilizzare questi colori, questi "codici", rappresentavano il suo essere, la sua vita." Lucia Pica • CHANEL Global Creative Makeup & Color Designer Rosso. Nero. Oro. Bianco. Beige.Cinque colori dominanti nella vita di Mademoiselle. Li utilizzava sempre, comunque, in modo spesso provocatorio, inatteso, audace e sempre inevitabilmente originale. Queste tonalità iconiche diventano oggi la base della nuova collezione makeup Chanel Coco Codes e, grazie a Lucia Pica, si trasformano in cromie contemporanee, anticonvenzionali, che sovvertono le aspettative in tema di bellezza, colori rigenerati che affrontano nuove sfide di bellezza. Così il Rouge Noir può essere indossato in trasparenza sulle labbra anche in primavera, bianco e beige sono reinventati per la manicure, il rosso è più sfrontato e intrigante che mai, l'oro e il nero si interfacciano in un gioco di contrasti inedito. "Il nero va con tutto, come il bianco. Sono di una bellezza assoluta, è l'accordo perfetto", sosteneva Gabrielle Chanel e il suo codice è perfettamente decifrato e splendidamente personalizzabile nella palette cromatica di Coco Codes. I colori si prestano ad infinite scoperte ed armonie, si sovrappongono, si intrecciano, collidono, si illuminano, lasciano ad ognuna la possibilità di essere interpretati, indossati in libertà e con una rinnovata pienezza emotiva. Sguardo - Oro e Beige i capisaldi cromatici della collezione. Le palette ombretti Les 4 Ombres tracciano variazioni cromatiche opulente e barocche che sanno trasformare e rinnovare un look in modo semplice e non convenzionale. Codes Élégants abbina le tonalità audaci e raffinate dell'oro, platino, marrone scuro e oro antico, Codes Subtils scandisce le tonalità makeup di tendenza con rosa pesca cipriato, tortora dai riflessi platino e bronzo, grigio denso e marrone con vibrazioni bronzee. Perfette per regalare allo sguardo la lucente luminosità del giorno e l'intensità dei chiaroscuri notturni.Intensità e profondità allo sguardo grazie a Stylo Yeux Waterproof, in due toni intensi: Noir Pétrole da abbinare a contrasto con i beige rosati di Codes Subtils e Mat Taupe, marrone bronzo che esalta le sfumature di Codes Élégants. Colorito - le tonalità simboliche Chanel ampliate in bellezza e rese profonde e radiose. Lucia Pica ha racchiuso quattro tonalità dell'universo cromatico della Maison nella creazione esclusiva della collezione, il blush Coco Code. Splendido nel suo design geometrico, con cialda impressa dal logo Coco Code e composto da quattro tonalità: beige pesca e beige miele dorato dal finish satin per giocare con la luce sulla pelle, beige caramello e rosso mattone dal finish opaco, ideali per il contouring e il tenero tocco bonne mine. Da utilizzare in solo o unendole in uno schema a più combinazioni, passando il pennello in dotazione in verticale, diagonale, orizzontale a seconda dell'intensità che si desidera ottenere, enfatizzare e ampliare la luminosità sul viso. La delicata sfumatura beige oro rosata del fard Joues Contraste in Élégance dona all'incarnato l'effetto pelle radiosa baciata dal primo sole di primavera. Labbra - I codici colore Chanel trovano il loro territorio d'elezione nei sensazionali rossi per le labbra. Lucia Pica come Coco Chanel adora il rosso palpitante sulle labbra e in questa collezione la sua interpretazione del rouge si declina nelle tre gamme lipstick: Rouge Allure con Ardente, corallo luminoso e Indépendante rosso fuoco sofisticato dalla texture ultrafine e comfort estremo, Rouge Allure Velvet dal finish setoso opaco con i due nuovi toni beige La Secrète, rosa pesca lieve e Libre beige rosato antico, e infine Rouge Coco Shine la cui brillantezza e trasparenza ha ispirato a Lucia Pica un layering con effetto surprise nei toni Beige Doré oro fuso scintillante opalescente e Noir Moderne un rouge noir in trasparenza, emblematico della collezione, reinventato ad hoc per la stagione primaverile. Unghie - Se lo smalto dice molto di noi e del nostro stato d'animo, con la nuova collezione smalti Chanel Le Vernis Longue Tenue ci sarà posto per una magia in punta di dita. Tre le nuance selezionate, rivisitazioni di tonalità evergreen, il rosso amabile e fresco di Rouge Red, il bianco latteo opalescente di Blanc White e il nude che vira al rosa di Beige Beige. Nulla sarà come sembra se a compiere l'incantesimo è lo spettacolare top coat Black Métamorphosis, un nero vibrante glossy che applicato preferibilmente sopra Rouge Red esalta e dona profondità allo smalto. "Per lo smalto mi piaceva molto l'idea di avere dei top coat che permettessero di trasformare i colori, un'evoluzione della tecnica del layering applicata questa volta alle unghie" confida Lucia Pica. Un omaggio al concetto "su misura" che permea tutta la collezione Coco Codes e stupirà anche le addicted più tenaci. La collezione è disponibile nelle profumerie concessionarie da metà Gennaio 2017 e nello store online Chanel qui ©thebeautycove
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SAN BENEDETTO – E’ iniziato sabato scorso nelle Marche il Torneo Nazionale FIGC : Sesta Categoria. Quest’anno sono ben 8 i club iscritti, arrivati anche da fuori Regione come Rimini, Pescara, e Lanciano. Confermata al via la forte compagine Fermana Montepacini (Campione regionale 2019) e poi ecco Ascoli Borgo Solestà, Porto Potenza Picena LNPB e la new entry marchigiana Castelfidardo Calcio.
Si preannuncia quindi un bellissimo torneo che terminerà a giugno con le finali nazionali dove accederanno tutte le vincenti regionali per il gran finale che nello specifico verranno fuori da Lombardia, Marche, Sardegna, Lazio, Piemonte, Liguria e Toscana.
Tra le varie importanti novità di stagione, è stata presentata e bagnata da uno splendido sole la mascotte ufficiale della Stella del Mare, una bellissima Stella alta oltre 2 metri che ha preso vita grazie a Veronica, un’atleta della società sambenedettese che fa parte della squadra di danza, perchè lo sport nel club rivierasco si fa sempre a 360 gradi. Oltre al calcio e alla danza, infatti la Stella del Mare segue altri progetti sportivi come basket e nuoto.
Per Veronica “ è stato il giorno più bello della mia vita –dice-bellissimo tifare la squadra da vicino- Mi sono divertita tantissimo”
Confermato per il terzo anno di fila il supporto al progetto calcio da parte della Famiglia Fioretti (Idea Pallet), che ormai è diventata parte integrante della giovane realtà sambenedettese.
“Siamo molto felici –afferma Andrea Fioretti-di continuare questo connubio, stare in mezzo a questi ragazzi ti riempie il cuore, spero che la squadra possa raggiungere i suoi obbiettivi di stagione, quest’anno saremo spesso con loro ad applaudire le loro prestazioni, forza ragazzi!”
Nell’esordio di stagione la Stella del Mare San Benedetto ha avuto la meglio su di un coriaceo Lanciano per 3-0. La gara è stata in equilibrio per gran parte della tempo fin quando bomber Laghi è salito in cattedra siglando una bella doppietta. Il terzo goal è stato realizzato da Pietro Del Gran Mastro che ha bagnato così al meglio la sua prima da capitano
“Sono molto felice del mio primo goal stagionale –commenta Del Gran Mastro- ma anche della prima stagione con la fascia al braccio e poi sono felice per la vittoria. Ma oggi ho visto delle belle squadre e quindi penso che ci dovremo mettere di grande impegno per poter arrivare tra le prime del girone e poi… chissà. La nostra speranza è quella di fare le finali come nel 2018, una bellissima esperienza che è ancora viva nella nostra mente”.
Nella seconda gara di campionato i giallo-oro di mister Paolo Rosati hanno incontrato la novità Castelfidardo, dopo i primi due goal iniziali di svantaggio gli anconetani si sono pian piano riorganizzati e, anche grazie a degli infortuni difensivi dei sambenedettesi, sono riusciti a capovolgere l’incontro fissando il punteggio finale a loro favore per 5 a 3. In gol per la Stella del Mare sono andati Pignotti, Neroni e Laghi (che sale cosi a tre nella classifica marcatori).
Nelle due gare disputate va fatto un plauso generale ai difensori Nardella, Pasini e Aloisi. Ai centrocampisti Neroni, Capriotti, Napoli. Agli attaccanti Pignotti e Laghi oltre che al portierone Katia (unica ragazza in squadra). Ma su tutti bisogna rilevare una prestazione monumentale del difensore centrale Marcelli, una vera e propria diga per i giallo-oro.
Presenti alla manifestazione anche il vice presidente regionale FIGC Ivo Panichi e il vice presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Marche Piero Celani che si sono complimentati con tutti i presenti per la bella manifestazione e con il presidente De Laurentiis per il bellissimo clima di festa che si vive all’interno della Stella del Mare San Benedetto del Tronto dove tra Mascotte in campo, pon pon sulle tribune e bandiere sventolate dai familiari al seguito, tutto ha contribuito a creare quell’atmosfera magica fatta di sorrisi e spensieratezza.
“E’ stata una bellissima giornata di festa sia in campo che fuori –analizza Roberto Ciferni, diggi della Stella del Mare- come ci teniamo che sia ogni volta. L’idea di creare una Mascotte è stata sicuramente una scelta vincente che ha riscosso il favore di tutti. Faccio i complimenti per la splendida organizzazione del torneo alla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale magistralmente guidata da Valentina Battistini ed alla società sportiva Borgo Solestà Ascoli con il deus ex machina Adriano Pistolesi”.
CALCIO PARALIMPICO 2020
SESTA CATEGORIA FIGC
1^ Giornata
Stella del Mare SBT – Lanciano 3-0
Borgo Solestà Ascoli – Porto Potenza Picena LNPB 6-1
Demia Biancazzurra Pescara – Montepacini Fermo 7-0
Esplora Rimini – Castelfidardo Calcio 7-4
2^ Giornata
Stella del Mare SBT – Castelfidardo Calcio 3-5
Lanciano 1923 FS – Montepacini Fermo 1-8
Borgo Solestà Ascoli FS – Esplora Rimini 6-3
Porto Potenza Picena LNPB – Demia Biancazzurra Pescara 9-7
Classifica
6 – Montepacini Fermo
6 – Borgo Solestà Ascoli FS
3 – Stella del Mare SBT
3 – Porto Potenza Picena LNPB
3 – Castelfidardo Calcio
3 – Esplora Rimini
0 – Demia Biancazzurra Pescara
0 – Lanciano 1923 FS
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