#narcisisti e prime donne
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argomento controverso ma bisogna dirlo, si parla sempre di girl's girl e solidarietà femminile, certe che dicono viva le donne sempre, ma alcune in realtà sono le prime che se possono ti trattano di merda e ti mettono da parte. non so se sono sfigata io, ma ho notato che in ambito amicale/di lavoro ci sono sempre quelle ragazze e donne che hanno questo modo di fare con tratti narcisisti o che comunque sono palesemente cariche d'astio e fanno di tutto per andarti contro. in quest'ultima occasione di lavoro sto avendo a che fare anche con la palese invidia (mi sembra così da varie uscite da parte di questa persona) oltre che a persona con tratti narci. e ho notato che nella mia vita sociale queste cose capitano solo con le donne (con gli uomini è capitato solamente in alcune relazioni sentimentali). dal canto mio io mi reputo una persona tranquilla, tengo moltissimo alle amicizie in generale, cerco sempre di essere educata, razionale e gentile (e lo possono dimostrare le amicizie che ho tuttora). però è abbastanza fastidioso questo atteggiamento che noto neanche così di rado purtroppo. di base mi approccio alle persone con neutralità, non faccio distinzioni di sesso anche perché lo trovo sinceramente stupido. non riscontro questa cosa con tutte le ragazze/donne ovviamente, né penso minimamente siano tutte così (ho amiche donne dopotutto e con l'altra mia collega mi trovo da dio e la amo). però boh, mi rattrista un po' sta cosa. in generale sarebbe piacevole la gente si facesse qualche viaggio introspettivo in più, piuttosto che dare adito a certi modi di fare disfunzionali relegando il tutto a "eh io sono fatta così". e non dico nemmeno che non ci siano ragazzi/uomini equamente narci o con atteggiamenti negativi di sto tipo, in questo caso però è solo una mia esperienza personale
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Quando succede che io decida di uscire fuori dal letto e intraprendere relazioni sociali per il mio e altrui benessere e quieto vivere - quando di vivere non ho voglia - , in questa cittadina grigia e sporca che pullula di narcisisti e istrionici, viscidi molestatori, ragazze bisognose di attenzioni intente a rinforzarne le avances squallide, manipolatori e manipolatrici, riti voodoo attorno a un fuoco, puzza pungente di aglio e tabacco nelle narici, gente così maledettamente banale da apparire un'esatta copia degli altri a prescindere dall'ostinazione dedicata al volersi mostrare alternativi e cinici, possono succedere potenzialmente due situazioni, che io decida di bere o meno:
1) mi attacco a lei (metaforicamente o fisicamente), come fossi una ventosa. Aspetto di calmarmi, la respiro a pieni polmoni e inizio a mettere un mattone immaginario di pensieri e sensazioni fisiche sopra l'altro, per costruire la nostra dimensione solo nostra in cui esistiamo noi e solo noi e ancora noi in paesaggi diversi senza tempo, dal passato remoto al futuro prossimo, fintanto che riesco a fingere interesse per il mondo al di fuori di questa fortezza.
2) Oppure, quando le reti neurali e le regioni cerebrali deputate al controllo delle emozioni non vogliono saperne di collaborare, divento severa, altera, e decido di alzare i tacchi che in realtà non indosso.
Perché certe situazioni e persone, non fanno per me. E non lo fanno i porci comodi altrui. E nemmeno chi, pur di elemosinare lode e apprezzamento, non riconosce la melma o ci sguazza tirando giù la purezza di altri con sé. E io sono responsabile solo di me stessa, ho lottato con il sangue per diventarlo, ho smesso di farmi trascinare giù dalle paturnie altrui. E questo è quanto.
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Nessuno tocchi Caino: Uomini che odiano le donne.
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E' stato strano, l’altro giorno, in Tribunale, prendere le difese di Alfa. So perché l’ho fatto: c’è un procedimento penale ancora in corso, noi comunque non dobbiamo giudicare, c’è un decreto da eseguire… le solite cose. Ma soprattutto l’ho difeso perché la collega con cui stavo parlando, che segue i suoi figli -e la sua ex- lo aveva definito “picchiatore seriale”, e infieriva, piena di bile, esclamando che “solo in Italia si da tanto spazio a gente così: nei Paesi civili uno così non li vede più i figli”. Non lo so se negli altri Paesi uno che (forse, verità processuale da stabilire) picchia la moglie, poi non vede più i figli. E non so nemmeno se, qualora così fosse, questo renda civili quei Paesi. So che Alfa nel mio ufficio mi aveva raccontato di avere perso 15 chili da quando non vedeva i bambini. Sì, sulle prime era stato un po’ stronzo, ma poi l’avevo rimesso al suo posto, e si era tranquillizzato. Aveva capito che non ero io il suo nemico. Eppure il suo caso è così simile a quello di Omega. Omega però col cazzo che mi sognerei di difenderlo. Perché allora?
Sei così parziale, Penelope? Quando segui solo il maschio di una coppia parteggi per lui e poi, quando ascolti anche la vittima, ti schieri con lei?
Può darsi. O forse nel farmi stare simpatico o antipatico un utente, non gioca un ruolo primario quello che lui ha fatto o non fatto alla sua ex, ma piuttosto quello che fa o non fa a me. Cinico, scorretto, immorale? Forse. E però è vero.
Alfa avrà anche picchiato la moglie -la realtà è che non sta a me giudicare, e per questo la collega avrebbe fatto meglio a chiudere il becco. Alfa avrà anche picchiato la moglie, dicevo, ma fintanto che non osserviamo la sua relazione con i suoi bambini come ci ha ordinato il giudice minorile, non potremo stabilire se per quei bambini sia meglio perderlo che trovarlo, questo padre. L’unico che hanno, in fondo. Mi disturba la leggerezza con cui la collega-usurata-dagli-anni-di-servizio pensa di poter ipotizzare di separare per sempre dei bambini dal loro (unico) padre. Cazzo sei, dico, tu, per dire una cosa del genere, anche solo per pensarla?! A te qualcuno ti ha mai tolto tuo padre quando avevi due anni così, sulla base di un giudizio fondato solo sul racconto di parte di una persona -la sua ex? Alfa avrà anche picchiato la moglie, ed è stato anche un po’ stronzetto all’inizio del nostro colloquio. Gli chiedevo della sua situazione sociale presente e mi rimandava a “leggere le carte, sta tutto lì e non è cambiato niente”. E poi “voi Servizi per otto mesi non avete fatto niente” -Alfa non vede i suoi figli, di due e tre anni, da otto mesi perché per fare incontri protetti nella zona di residenza dei suoi bambini (funziona così) c’è una lista d’attesa lunga un anno. La collega biliosa, davanti al giudice, parla di sei mesi. Perché toglie due mesi? Perché fa lo sconto alla pena di quest’uomo e alla responsabilità del proprio Servizio? In fondo mica è colpa sua! Ma che il suo Servizio è inadempiente, anche se per scarse risorse, questo vogliamo dirlo, almeno, oppure no? Forse i figli di Alfa si stanno dimenticando del loro papà -a quell’età vi sfido a non vedere un cristiano per otto mesi e ricordarvelo. Forse, se passa ancora tempo, si faranno l’idea che il papà li ha abbandonati -questa l’ha detta il suo avvocato, ma non mi sembra una cazzata. Alfa avrà anche (forse) picchiato la moglie, ma, a parte essere inizialmente arrabbiato ed esasperato perché non vede i suoi bambini da otto mesi, a me non ha fatto niente altro che pena.
Non ha certo tentato intimidazioni e minacce come Omega.
Mentre ero in visita domiciliare da lui, Omega mi ha mostrato la pistola. È un esponente delle forze dell’ordine -non che ci fosse un buon motivo per mostrarmi l’arma, un motivo che non fosse intimidatorio. Sono arrivata a casa sua e “casualmente” ci ho trovato un suo “amico e collega”. Questo tizio è rimasto lì per i due terzi della visita: io, basita, ogni minuto ero convinta che se ne sarebbe andato, che fosse solo di passaggio. E invece quello è stato lì per due terzi della visita, e io non l’ho mandato via e non mi sono scritta il nome. Sbarbatella-con-non-sufficiente-esperienza, sicuro. Ma anche shockata. E quando sei shockata ce ne vuole di lucidità per decidere in fretta di fare qualcosa. Così come quando mi ha mostrato la pistola senza apparente motivo. Era lì che gettava fango sulla sua ex -tanto per cambiare- raccontando di quella volta che è tornato dal turno di notte e l’ha trovata per terra con una bottiglia di vino vuota accanto. Mi dice che si è tolto il cinturone e me l’ha mostrato: lì, in quel cazzo di vano di quella cazzo di libreria Ikea a sportelletto. Niente chiave, niente cassetta di sicurezza: cinturone e arma nella libreria dell’Ikea, tiene il tipo. Perché uno dovrebbe mostrarti cinturone e pistola, che non tiene sottochiave come dovrebbe, solo perché in un racconto cita uno dei due oggetti? Perché, se non per fare una intimidazione? Ho sperato di trovare un altro motivo, ci ho provato: ma non mi è riuscito. Omega ha “forse” picchiato la moglie… no. Omega è stato arrestato in flagrante perché ha buttato sua moglie a terra e lei ha sbattuto la testa. Omega l’altro giorno mi ha minacciata al telefono. Continuava a parlare della moglie come se fosse una deficiente. Diceva che lei avrebbe dovuto dargli più notizie dei loro bambini -pare che la misura del giusto la abbia sempre e solo lui. “Se lei non me le da, io chiamo direttamente la scuola e chiedo a loro” ha esclamato, all’apice del suo sentimento di avere titolo per fare qualsiasi cosa. “Questo al momento non si può fare, per via della sospensione della sua responsabilità genitoriale” pezzo di idiota! Avrei voluto aggiungere. Lo capisci che tra un po’ i tuoi bambini li vedi in cartolina se continui così?! Avrei voluto proseguire. Invece mi sono trattenuta, e ho detto solo quella cosa della responsabilità genitoriale. Questo sottolineare la sua debolezza quando lui non fa altro che cercare di ostentare la sua forza, lo ha fatto scatenare. L’avevo smascherato. “Attenzione a dire certe cose, Dottoressa” mi ha apostrofato, pieno d’odio, “non vorrei che questa conversazione finisse in modi sgradevoli...” o qualcosa del genere. Lo shock. Lo shock non mi fa decidere prontamente e non mi fa ricordare i dettagli. Omega mi aveva minacciato. Velatamente, come si esprime sempre lui -giri e giri di parole senza dire nulla di chiaro- ma mi aveva minacciato. Qualche giorno dopo, ho scoperto che aveva minacciato anche una educatrice che lavora nel centro dove -lui sì- vede i suoi figli. Quella aveva osato dirgli di non abbassarsi la mascherina mentre era lì. Andando via le ha detto: “Mi ricorderò di lei…!”. Che ha fatto lei? Che volete che abbia fatto? Era shockata…
Uomini che odiano le donne, quindi? Alfa, e Omega, “picchiatori seriali”? Non lo so. Continuo a pensare che se parliamo di questi uomini come di una categoria omogenea non facciamo un favore a nessuno. Alcuni di questi saranno uomini che non sanno gestire le proprie frustrazioni, forse? Alcuni saranno uomini che amano le loro donne, ma non sono stati educati a tollerare i rifiuti? Alcuni saranno uomini poco pericolosi, la cui violenza emerge nel conflitto all’interno della relazione intima. Altri saranno come Omega, dei pericolosi e vendicativi narcisisti, disposti a tutto, che non conoscono l’autocritica, che ritengono davvero le donne esseri inferiori che devono esistere solo in loro funzione e che quando così non è vanno schiacciate, annientate. A me Omega fa strizza, Alfa no.
Voi continuate a parlarne un tanto al chilo, comunque: a me tocca confrontarmici, con questi uomini.
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