#mostra Lecce 2024
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aracne
Filo per filo Punto per punto Segno per segno
MUST Museo storico città di Lecce
Must Edizioni, Lecce 2024, 288 pagine, 21x21cm, ISBN 9788894758115
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra MUST Lecce 22 marzo 22 ottobre 2024
L���esposizione presenta una significativa selezione di opere di Fiber Art, «una corrente che fonda il suo operare sull’uso della tessilità, intesa sia come polpa, filo, fibra o tessuto, sia come procedimenti tecnici, concettuali o virtuali», come l’ha definita la docente, giornalista e saggista Renata Pompas. La trama e l'ordito, i movimenti sapienti e reiterati per tradizione nei secoli dalle donne diventano spunti e materiale per l'espressione artistica, uscendo dallo stretto ambito domestico e superando i limiti del genere. Osservando la vasta fenomenologia dell'arte contemporanea, si comprende come il tessuto sia divenuto un linguaggio artistico, autonomo da quello prettamente sartoriale seguendo, come ogni altro ambito umano, l'evoluzione della società. Non sono pochi gli artisti che utilizzano intrecci, ricami, stoffe, fili per la realizzazione delle loro opere, al fine di trasmettere messaggi eterogenei, in linea con le proprie linee di ricerca. È il caso – solo per fare degli esempi – di Alighiero Boetti (1940 – 1994) che, a partire dagli anni Settanta, eseguì le sue celebri “Mappe ricamate”, vere e proprie tavole geografiche realizzate con tessuti cuciti. L’ago e il filo divennero, per l’artista, che le considerava “il massimo della bellezza”, strumenti per osservare il mondo dal punto di vista delle sue mutazioni politico-sociali. Anche Maria Lai (1919–2013) adoperò la tessitura per trasmettere messaggi sociali: la similitudine tra il cucire e la costruzione di rapporti comunitari è, ad esempio, alla base di “Legarsi alla montagna”, evento partecipativo del 1981.
17/11/24
#aracne#filo per filo#mostra Lecce 2024#Fiber art#MUST Lecce#Alighiero Boetti#Maria Lai#textiles books#art exhibition catalogue#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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immagini dalla mostra "costa es-posto", lecce, luglio 2024, a cura di pierluigi scardino
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Scrittura e microscrittura nelle opere di Enzo Miglietta in mostra a Lecce - di Stefania Carofalo
La Galleria Artpoetry ospita sino al 27 marzo 2024 le opere di poesia verbo visiva del novolese Enzo Miglietta. La mostra curata da Salvatore Luperto e presentata da Anna Panareo è composta da una serie di elaborati grafici realizzati tra il 1981 e il 2011. ph Salvatore Luperto La caratteristica principale dell’artista consiste nell’uso di un particolare pennello: le parole. Le sue opere, che…
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Oggetto libro - ABA Lecce
Accademia di Belle Arti di Lecce,1° marzo 2024, ore 11.00.61 opere, tra libri d’artista, Ibridi e di design, 26 dei quali arricchiti dalla realtà aumentata, e la collezione “100 x Segnalibro”realizzata in occasione del centenario Fila, Fabbrica Italiana Lapis ed Affini.La mostra prosegue fino al 20 marzo.Accademia di Belle Arti di Lecce1 – 20 Marzo 2024, ore 11.00Orari di visita della mostra:…
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Lucus di Yuval Avital a cura di Massimo Guastella Inaugurazione: sabato 15 luglio 2023, ore 19.00 Apertura al pubblico: 16 luglio 2023 – 7 gennaio 2024 Fondazione Biscozzi | Rimbaud Lecce, piazzetta Giorgio Baglivi 4
Sabato 15 luglio 2023 si inaugura alla Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce la mostra Lucus di Yuval Avital, a cura di Massimo Guastella, quinto appuntamento espositivo dell’istituzione fondata nel 2018 dai coniugi Luigi Biscozzi e Dominique Rimbaud con l’intento di promuovere l’arte moderna e contemporanea attraverso un programma di mostre che ha visto sin qui come protagonisti Angelo Savelli.
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VIA APPIA. LA STRADA CHE CI HA INSEGNATO A VIAGGIARE Mostra a cura di Lorenza Campanella e Simone Quilici
Roma, Complesso di Capo di Bove, Parco Archeologico dell’Appia Antica
7 giugno – 1 dicembre 2024
Dal 7 giugno al 1° dicembre 2024 il Complesso di Capo di Bove, al IV miglio dell’Appia antica, ospita una stanza immersiva che accompagna lo spettatore lungo un percorso unico al mondo, tra passato e presente, in un racconto per immagini di grande potenza, costruito con le straordinarie fotografie realizzate da Andrea Frazzetta nel corso del suo viaggio condotto da Roma fino a Brindisi per National Geographic.
Accompagnati in cuffia dal racconto di Giovanni Carrada (autore RAI per Superquark e Noos, esperto nella divulgazione e comunicazione del patrimonio culturale), guidati dalle voci di Francesco Prando nella versione in italiano ed Edwin Alexander Francis in quella inglese, nella proiezione immersiva su doppio schermo, realizzata con la regia di Raffaella Ottaviani, si viene travolti in un coinvolgente percorso tra archeologia, paesaggio, persone e storie. Il viaggio del fotografo diventa il nostro viaggio nella bellezza e nella storia, attraverso un territorio segnato dall’antico ma anche dalla modernità, in un percorso ricco di stimoli che attraversa quattro regioni, collega il Tirreno all’Adriatico, conduce verso Oriente.
Partendo dal basolato romano, affiancato da sepolcri monumentali e resti delle grandiose ville imperiali, si ha l’impressione di ‘entrare’ nelle fotografie di Andrea Frazzetta e di vivere con lui il viaggio lungo i 540 chilometri che separano Roma da Brindisi, tra i restauratori all’opera nella Villa dei Quintili, gli invitati di un matrimonio nella piazza di Terracina, le vivaci scolaresche che si rincorrono tra le colonne di Minturno. Lungo il tragitto ci si perde tra le gallerie dell’anfiteatro di Capua, nelle immense distese di grano della Campania Felix, tra i campi eolici, gli uliveti, le gravine. Si resta incantati dai colori e dalla luce di Taranto e ci si ritrova a ballare la pizzica a Mesagne, per arrivare infine, carichi di emozione, al porto di Brindisi dominato dall’iconica colonna che oggi segna la fine del nostro viaggio ma che apre lo sguardo alla Grecia e all’Oriente, facendoci d’un tratto comprendere tutta la forza della Regina Viarum.
Andrea Frazzetta nasce a Lecce nel 1977. Vive a Milano, dove ha studiato arte e architettura. National Geographic Photographer e contributor di The New York Times, ha lavorato in più di 80 paesi nel mondo. Le sue fotografie sono state pubblicate su National Geographic Magazine, The New York Times, Newsweek, Newyorker, The Times, The Guardian, Der Spiegel, GEO, El Pais, Internazionale, Corriere Della Sera, D di Repubblica, Vanity Fair. I suoi progetti sono stati presentati in festival internazionali di fotografia, tra i quali Arles, Roma, Cortona On The Move, Visa Pour l’Image di Perpignan. Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Canon Giovani Fotografi, il premio giornalistico internazionale Luchetta, il PDN Photo Annual, l’American Photography, il PX3 (The Prix de la Photographie, Paris). È stato nominato per il World Press Photo Masterclass, il Foam Award, il Prix Pictet, il Leica Oskar Barnack Award. Il reportage “The Life and Death Shift”, realizzato durante la prima fase della pandemia in Italia, come storia di copertina per il New York Times Magazine, è stato insignito nel 2020 del prestigioso Premio Ischia Internazionale di Giornalismo. Andrea Frazzetta è beneficiario del “National Geographic Society’s Emergency Fund for Journalists”. Il suo lavoro sulla Via Appia, pubblicato da National Geographic, ha vinto il premio Lowell Thomas 2023 della Society of American Travel Writers Foundation come miglior progetto multimediale.
L’esposizione è promossa dal Parco Archeologico dell’Appia Antica e dal Ministero della Cultura.
qui una 'preview' senza commento/narrazione ->
youtube
photograph by courtesy of Andrea Frazzetta for National Geographic
The stretch of the Via Appia Antica within the city of Rome. The Via Appia Antica began at Porta Capena, near the Circus Maximus, and continued southward with a linear and easy route until it reached Capua and then Brindisi. For the first 4 km, the ancient roadway is no longer visible and the main monuments can be reached by following the modern Viale delle Terme di Caracalla and Via di Porta San Sebastiano. From the junction with Via Ardeatina, however, begins a long straight stretch of the Roman road exceptionally well preserved and dotted with hundreds of ancient monuments that parade at the edge of the roadway.
articolo per gentile concessione di:
ROMA – Giovedì 6 giugno alle 18.00, all’interno del Complesso di Capo di Bove, nel cuore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, si apre la mostra immersiva Via Appia. La strada che ci ha insegnato a viaggiare, che ripercorre l’intero tracciato della Via Appia, da Roma a Brindisi, attraverso le straordinarie fotografie di Andrea Frazzetta.
La Via Appia Percorsa nei secoli da legionari, mercanti, viandanti, pellegrini, artisti e letterati, denominata “Regina viarum” dal poeta Stazio nel I secolo d.C., l’Appia è stata la prima vera strada pubblica, un’opera di ingegneria e visione pionieristica che è diventata il prototipo dell’intero sistema stradale romano. Tagliando la penisola italiana nel modo più razionale, l’Appia proietta Roma verso il Mediterraneo e l’Oriente, mantenendo la sua rilevanza sia antica che moderna.
(c) Andrea Frazzetta, Via Appia Antica, Brindisi
Valorizzazione della Via Appia A quasi dieci anni dal viaggio a piedi di Paolo Rumiz per il reportage 'Alla ricerca dell’Appia perduta' pubblicato su La Repubblica, il tracciato della Via Appia è al centro di un’importante azione di valorizzazione promossa dal Ministero della Cultura. Questo sforzo ha portato al recupero della strada e alla proposta per l’inserimento come sito seriale nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Recentemente, l’ICOMOS ha raccomandato la sua iscrizione, che sarà valutata dal Comitato Unesco nella prossima seduta del 21 luglio 2024 a Nuova Delhi.
(c) by courtesy of Andrea Frazzetta for NatGeo
La mostra immersiva La mostra "Via Appia. La strada che ci ha insegnato a viaggiare" mira a promuovere la riscoperta della Via Appia e a sensibilizzare il pubblico sulla sua unicità. Ospitata nel Complesso di Capo di Bove, al IV miglio dell’Appia Antica, l’esposizione conduce i visitatori in un percorso immersivo e coinvolgente tra passato e presente dell’antico tracciato. Le fotografie di Andrea Frazzetta, realizzate per il reportage di National Geographic 'Reviving the Road to Rome', curato da Nina Strochlic, raccontano la storia della Via Appia con una potenza visiva straordinaria.
(c) by courtesy of Andrea Frazzetta for NatGeo, 'Reviving The Appian Way', Minturno
Accompagnati dalle narrazioni in cuffia di Giovanni Carrada, con le voci di Francesco Prando per la versione italiana e Edwin Alexander Francis per quella inglese, i visitatori vengono trasportati in un’esperienza visiva su doppio schermo, diretta da Raffaella Ottaviani. Un viaggio visivo e narrativo che esplora l’archeologia, il paesaggio, le persone e le storie lungo il percorso di 540 chilometri che collega Roma a Brindisi.
(c) by courtesy of Andrea Frazzetta for NatGeo, 'Reviving The Appian Way', Capua
Il viaggio fotografico di Andrea Frazzetta Le fotografie di Andrea Frazzetta catturano la bellezza e la storia del “popolo dell’Appia”, tra passato e presente. Dai restauratori della Villa dei Quintili, agli invitati di un matrimonio nella piazza di Terracina, alle scolaresche tra le colonne di Minturno, ogni immagine è un tassello di questo viaggio affascinante.
SCHEDA INFORMATIVA "Via Appia. La strada che ci ha insegnato a viaggiare." Mostra promossa da: Parco Archeologico dell’Appia Antica – Ministero della Cultura
A cura di Lorenza Campanella & Simone Quilici
Fotografie e video di Andrea Frazzetta
Installazione immersiva Storyline e Testi: Giovanni Carrada Regia: Raffaella Ottaviani Montaggio: Paola Traverso, Il Gigante; Salvatore Strazzanti Colonna sonora: Paolo Modugno, O.A.S.I. studio Speaker: Francesco Prando, Edwin Alexander Francis Allestimento e tecnologie BOTW
Progetto grafico e identità visiva mostra Daniele Zendroni / VisiOnAir Studio
sito web Parco Archeologico dell’Appia Antica (purtroppo solo in lingua Italiano) ->
https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/
Complesso di Capo di Bove, al IV miglio dell’Appia Antica ->
Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione, ha deliberato l’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale che diventa così il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’UNESCO.
È la prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato i lavori per la predisposizione della documentazione necessaria a richiedere l’iscrizione nella Lista.
Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Regione Lazio, Regione Campania, Regione Basilicata e Regione Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede e Roma Capitale.
<- photos by Andrea Frazzetta
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