#moretto da brescia
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Moretto da Brescia
#moretto da brescia#unicorn#art#artwork#fine art#fineart#painting#art history#history of art#women in art
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ab. 1520-1521 Moretto da Brescia - Portrait of a man
(Museum of Fine Arts, Budapest)
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Moretto da Brescia - Christ Carrying the Cross. 1518 - 1520
#art#renaissance#moretto da brescia#il moretto#alessandro bonvicino#christ carrying the cross#devoted
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Moretto da Brescia, Portrait of a Young Man (Fortunato Martinengo), 1540-45. Oil on canvas, 114 × 94.4 cm. National Gallery, London.
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The Holy Family in a landscape, Alessandro Bonvicino, called Moretto da Brescia
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02 Orientalist Paintings, The Art of War, Franz von StuGrief and Moretto da Brescia's The Civilian Massacre Continues, with footnotes, #119
After Franz von StuGriefThe Civilian Massacre ContinuesAI GeneratedWidth: 1024, Height: 1024Available at deviantart As the massacre continues Civilians are caught in the crossfire. A woman is bleeding as she walks the streets of the devastated city. There is rubble everywhere. She can see what remains of what was once her home. She is searching for medical assistance. But there is non to be had.…
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#Art#Artists#Biography#Civilians Massacre#Fine Art#footnotes#History#Moretto da Brescia#mythology#Orientalist#Paintings#religion#Zaidan
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Alessandro Bonvicino (also Buonvicino) (c. 1498 – December 22, 1554), more commonly known as Moretto, or in Italian Il Moretto da Brescia (1498-1555), Madonna col Bambino in gloria con i santi Rocco, Zenone e San Sebastiano
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Moretto da Brescia, Saint Justina Venerated by a Donor, 1530-1534 x
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“Portrait of a Young Man (Fortunato Martinengo)”, (1540-45) by Moretto da Brescia (1492–1554). Italian Renaissance painter. National Gallery, London. oil on canvas
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Portrait of Fortunato Martinengo Cesaresco (1542)
Moretto da Brescia
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Mary Magdalene by Moretto da Brescia
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Moretto da Brescia
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The Entombment
Moretto da Brescia (1554)
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Moretto da Brescia - Christ Carrying the Cross. Detail. 1518 - 1520
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Moretto da Brescia Piedad, década de 1520 Medio: óleo sobre tabla Dimensiones: Total: 175,8 × 98,5 cm, 116 kg Enmarcado: 206,06 × 129,06 × 7,62 cm Línea De Crédito: Colección Samuel H. Kress Número De Acceso: 1952.2.10 Artistas / Creadores: Moretto da Brescia (Italiano, 1498 – 1554)
Información e imagen de la web de la National Gallery of Art de Washington, D.C.
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Una lettera sul Pitocchetto
Caro Piero 1, ho visto: Lotto, Palma il vecchio, Cariani, Savoldo, Romanino, Morone, Moretto e poi ancora Fra Galgario, Piazzetta,
e perché no, Baschenis, Bettera ecc. tutti operativi nei due secoli d’oro della pittura Bergamasca e Bresciana (che allora però era sotto Venezia).
Perché no il Ceruti? No, non il Gino di Gaber, che “lo chiamavan drago”; Ceruti Giacomo soprannominato il Pitocchetto (Milano 1698- 1767), quello di Miseria e Nobiltà. No, non la commedia del grande Eduardo napoletano, quella del Museo di S. Giulia nella Brescia Capitale della Cultura dell’anno del Signore 2023 appena cominciato e bisognerà pure precipitarsi a Bergamo, associata per la grande occasione!
Perché no il Pitocchetto? A parte un paio di nature morte decenti della cucina bresciana (polenta e usei + graspa da raspi di Franciacorta filtrata nel cappello del montanaro, ah indelebile ricordo dell’amico ospite egregio negli anni ’60 / ‘61), pura fotografia, pura documentazione realistica della faccia di popolani e di signori. Sì, anche di quelle dei poveracci. Si occupa uno spazio un po’ negletto (ma l’idea non fu solo sua, è un po’ nell’aria spagnola-asburgo-veneta, e anche del grandissimo Velasquez) e si soddisfa una clientela con senso di colpa. E cosi il ritratto di chi ti dà del pitocco, perché non ce la fa a comprartelo,finisce nella sala da pranzo con camino fumante, insieme con la granseola appena arrivata da Venessia: Toh, l’è propio l’ciabatin, l’è lu!
La somiglianza non è facile a cogliersi! Allora perché no il Pitocchetto?
Perché l’arte non è solo mestiere, non imita la realtà, è invenzione. Per rendere la somiglianza poi di mestiere ne basta poco e ammesso e non concesso che ci sia, l’arte non è solo la toppa nel vestito, lo straccio, il cappello sfondato. La realtà, tutta la realtà è transeunte: una teoria di facce scomparse, nobili e poveraccie. Cosa crei a imitare la realtà ? l’arte è luce, tocco, sorpresa; è oltre la realtà. Al massimo, se ci riesce, consolazione per la morte. Qui casca l’asino, mentre il colore meravigliato nell’occhio di Fra Galgario è invenzione, aggiunta a qualcosa che non c’era, irrealtà. Perfino il parruccone in grigio matita del von austriaco (non mi ricordo più come si chiama) è luce autentica, sensibilità delicata dell’occhio del Piazzetta, lì nella stessa sala!
Ma allora perché tanto casino, tanto rumore (“Un grandissimo pittore” gli organizzatori) per questo produttore in serie di scatti fotografici su stracci ineccepibili? Ma è logico: è la democrazia! W il ritratto dei poveri migranti, quelli scampati alle carestie con la polenta delle americhe spagnole o ai naufragi nel Canale di Sicilia (7.3.23): mettiamoglieli in casa a sti borghesi arricchiti! Hai visto come siamo democratici? oggi come ieri e senza bisogno della cura suprema dell’atmosfera, alla Chardin, o più modesta, alla Baschenis (bergamasco con liuto cremonese). Oggi come ieri, perché anche oggi siamo furbi e sappiamo sfruttare le mode, le orde di piccoli schiavi della burrrocrazia (non è un lapsus) a caccia di patenti intellettuali, intruppati dietro le guide museali, biglietto 28 Euri sonanti (14 Museo di Villa Giulia + 14 Martinengo) per un centinaio, dicesi almeno cento, fotografie antelitteram, come quelle dei telefonini odierni alla portata di tutti i cretini, anzi soprattutto di genere femminile, cretine: è così bello apparire con la propria coiffure nel selfie davanti al Pitocchetto della Capitale della cultura!
Bah, che nausea, caro Piero! Perché ho scelto quel mestiere? Che nausea la realtà, i telefonini, le mostre di fotografia, la democrazia, il Pop. Sfoglio un contemporaneo del pitocco, niente popò di meno che Denis Diderot: “l’imagination ne crée rien, elle imite, pour creer il faut avoir de l’exprit critique” (1750 o giù di lì e Oscar Wilde 1880, citato da Carmelo Bene 2002). W la tabula rasa (3)
1 ½ Botta, che mi ha consigliato la mostra.
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