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#moda anni 30
fashionbooksmilano · 4 months
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Pierre Le-Tan Album
Dirécteur ouvrage : Frank Maubert
Aubier, Paris 1990, 158 pages, 23,5x31cm, ISBN 2-7007-2838-6
euro 520,00
email if you want to buy [email protected]
“I suoi disegni devono essere letti e le sue parole devono essere viste“, dice di Pierre l’amico e scrittore Umberto Pasti. E’ un privilegio entrare, seppur virtualmente, nella casa studio parigina – un tempo pied-a-terre di Jean Cocteau – di Pierre Le-Tan (1950-2019), illustratore e artista, nato a Parigi da padre vietnamita e madre francese.
E’ dal padre, pittore e figlio di un nobile tonkinese, che Le-Tan impara a disegnare, appassionandosi presto all’amore per i libri antichi e le stampe giapponesi e cinesi. Tanto che – ancora adolescente – Le-Tan è incaricato dal New Yorker Magazine di creare una copertina, opera che segna l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione editoriale anche con molte altre pubblicazioni, da Vogue e Harper’s Bazaar. Per il New Yorker Pierre realizza 18 copertine.
In oltre 50 anni di lavoro la creatività di Le-Tan si arricchisce, spaziando dalla scenografia per il cinema e il teatro, alla collaborazione con la casa di moda parigina di sua figlia Olympia, ma soprattutto eccelle nella invenzione di oltre 100 copertine di libri e poster di film. Il lavoro di Le-Tan è stato esposto nelle gallerie di tutto il mondo; nel 2004 è stato oggetto di una retrospettiva al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Ha realizzato copertine per libri di scrittori noti, come il romanziere premio Nobel Patrick Modiano.
La prosa malinconica di Modiano è perfetta per le riflessioni di Le-Tan spesso rivolte ad una Parigi dimenticata, piena di personaggi strani e fascinosi. Una delle pubblicazioni di Le-Tan, “Album” (1990), traduce al meglio il suo stile intimo e insieme eclettico: un “album” pieno di ricordi, di Greta Garbo, Christian Lacroix, Mick Jagger, foto di vecchi amici, centinaia di disegni che raccontano della gita a casa di Cecil Beaton, a un portasigarette realizzato da Picasso, alle scarpe di Cardin, a una sedia che proviene dalla Reggia di Versailles.
30/05/24
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diceriadelluntore · 2 months
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Storia Di Musica #333 - Elvis Costello & The Attractions, Get Happy!!, 1980
Quando, in una sera del 1976, gli venne l’idea di presentarsi con un nome d’arte omaggio alla sua nonna, pensava forse che sebbene volenteroso, il suo vero, Declan Patrick Aloysious McManus, sarebbe stato preso per uno scherzo. Quella sera si presenta come D.P. Costello, che cambierà nel definito Elvis Costello, come omaggio al Re del Rock’n’Roll. Occhialoni alla Buddy Holly, look che esibiva orgogliosamente il suo essere fuori moda, a metà degli anni ’70 Costello è un giovane arrabbiato che ha le carte in regole per dire la sua, in modo interessante, oltre il nichilismo furbetto del punk. Quando Nick Lowe, suo amico e collaboratore, gli trova un ingaggio per la Stiff Records, lui non essendo in totale fiducia decise di non abbandonare il proprio posto da operaio nella ditta di cosmetici Elizabeth Arden (a cui dedicherà una stupenda canzone, I’m Not Angry). In effetti non erano tempi da cantautori, ma bastano i primi guizzi di My Aim Is True (1977) per sgombrare il campo: l’offensiva antifascista di Less Than Zero unite a doti melodiche di alto livello (la mitica Alison, suo pezzo culto) presentano al pubblico un nuovo modo di raccontare musicalmente i tempi. La seconda prova è ancora meglio: This Year’s Model (1978) lo vede insieme ai The Attractions, il gruppo di Stevie Nieve (alle tastiere) e Bruce Thomas (basso) e Pete Thomas (batteria, i due non erano parenti), e in un disco multiforme, dai testi lunghissimi, sciorina la sua bravura in canzoni stupende come I Dont’ Want To Go To Chelsea, Pump It Up (altro inno di quegli anni), Little Triggers e Night Rally. È richiestissimo e parte per Tour in Europa e Stati Uniti. Nelle pause delle date, scrive sull’onda dell’entusiasmo altre canzoni, che compongono il terzo disco in tre anni, Armed Forces (1979): segnato dallo stress e dai primi, evidenti eccessi di vita, è un disco ansiogeno e un po’ frettoloso, che alle belle e ormai garantite belle canzoni aggiunge riempitivi. Sarebbe tutto normale, ma le cose stanno prendendo una brutta piega: le dipendenze da alcool e droga lo rendono nervoso e aggressivo e durante il tour americano, a Columbus, in Ohio, si incontrò con Stephen Stills nel bar dell’Holyday Inn. Qui in preda a deliri alcolici sbiascica pesantissimi insulti razzisti a James Brown e Ray Charles, litiga fino alle mani con la cantante Bonnie Bramlett (che era diventata famosa nel duo con il marito Delaney & Bonnie) e vede in un attimo disintegrarsi la sua reputazione negli Stati Uniti. Ci furono ulteriori polemiche poiché la vicenda fu quasi semi oscurata dai giornali britannici. Le successive scuse in una goffa conferenza stampa non servirono a nulla. Torna in patria e nel 1979 produce il primo, storico, album degli Specials, fa l’attore in Americathon (semisconosciuto film di Neil Israel, dove Costello si esibisce cantando Crawling In the USA). Durante la produzione del disco degli Specials, scrive e suona da solo tutti gli strumenti per del nuovo materiale nei piccoli studi di registrazione Archipelago (scritto così) di Pimlico, nei sobborghi londinesi. Costello ha la necessità di dare un taglio al suono precedente e per il nuovo si ispira alla musica afroamericana degli anni ’60, allo ska, e ha tantissime cose da dire.
Get Happy!! (che esce nel 1980) prende il titolo dalla canzone omonima composta da Harold Arlen, con i testi scritti da Ted Koehler, negli anni ’30 del ‘900, che riprendeva un testo di tipo evangelico. Fu portata al successo da Judy Garland e negli anni è divenuto uno standard per centinaia di artisti. Registrato tra Londra e i Paesi Bassi, a Hilversum, prodotto da Nick Lowe e Roger Béchirian, è un disco-mondo dove Costello mette 20 brani, molti dei quali brevissimi, meno di 2 minuti. È una prova di amore per quella musica, e anche di liberazione in un certo senso (nonostante anche durante le sessioni perdureranno i problemi con alcool e droghe). Ci sono due cover: I Can't Stand Up For Falling Down di Sam & Dave e I Stand Accused dei Merseybeats come omaggio al mai abbandonato amore per il suono di Liverpool. Per il resto, l’enormità (per l’epoca dove esistevano solo i vinili) dei 18 pezzi rimanenti passano dagli omaggi fin troppo sfacciati (Temptation è in pratica la Time Is Tight di Booker T & The MG’s con un testo diverso),a canzoni stupende come Love Me Tender (che apriva il disco), Possession, King Horse fino ai capolavori come New Amsterdam elegia sulla selvaggia New York, High Fidelity, doloroso e drammatico affresco sulle delusioni dell’amore e Riot Act, canzone scritta sui fatti di Columbus. L’omaggio alla musica r’n’b è evidente nella copertina: dalla grafica e dai colori cari alla Stax di Memphis, vedeva tre foto identiche di Costello sfalsate in colori acidi, e aveva una particolarità: l’effetto vissuto del cerchio bianco proprio al centro, a imitare il consumo dell’uso eccessivo. Tra l’altro le prime edizioni avevano la scaletta scritta al contrario, con Riot Act primo brano e Love Me Tender ultima, e valgono di più nel mercato dei collezionisti.
Il disco all’epoca fu accolto con grande favore dalla critica e dal pubblico: numero 2 in Gran Bretagna e un sorprendente numero 11 negli Stati Uniti. Negli anni il disco ha guadagnato ancora più favori, sottolineando la scelta niente affatto facile di Costello di distaccarsi sempre con intelligenza dai generi imperanti per la ricerca di una via personale alla sua necessità di musica. Scriverà un altro disco capolavoro, Imperial Bedroom (1982) che è una grande prova di pop d’autore, che aprirà le porte ad una nuova trasformazione verso un colto, raffinato, ma un po’ meno eccitante, modello di voce-pianoforte che diventerà il modulo classico della maturità costelliana. Ne ha fatta di strada in decenni quel tipo con gli occhialoni che prese in prestito dalla nonna il suo nome d’arte per la celebrità.
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francesca-fra-70 · 1 year
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Video-diretta da Lampedusa, panoramica sui migranti: Omaccioni di 80kg, buoni in salute e alcuni anzi la maggior parte con taglio di capelli e accessori alla moda. Sono uomini dai 20 ai 30 anni in condizioni fisiche perfette.
Bambini pervenuti 0
Donne pervenute 0
La buffonata della guerra e carestia continua!
Suvvia venite a noi, la valle delle lacrime accoglierà tutti, il blocco navale era solo una fregnaccia.
8.000 clandestini in 24 ore. L'Italia derisa, umiliata, presa d'assalto da popolazioni straniere pronte a farne il proprio pisciatoio, sputando sulla nostra storia, cultura, dignità.😏
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1933 , ragazze sofisticate e semplici allo stesso momento , in abiti fasciati come voleva la moda anni ‘30, incorniciate in un panorama unico .( foto Adolfo Porry Pastorel)
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mchiti · 3 months
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qua per dire solo che la gente che sull’altro social dà dei falliti ai giocatori della nazionale di calcio per esaltare il loro sport da fighetti con la puzza sotto il naso hala stessa energia degli elettori di calenda e italia viva. Non andró oltre, lascio a te cogliere il subtext…
😭😭😭😭😭 anon parli del tennis tipo? Se è quello, a me non piace ed è anche vero che ci sono differenti dinamiche socio-culturali, non tra i tifosi figurati, ci mancherebbe, ma sicuramente gli atleti molto spesso vengono da altri contesti rispetto al calcio. E sicuramente il calcio con tutte le brutture e le ingiustizie è, in questo, uno sport più popolare e più da rivalsa sociale. Purtroppo sui calciatori si riversa sempre questo accanimento che puzza spesso di classismo (non per quello che sono ora ovviamente, ma per quello che rappresentano) e di superiorità culturale. Sai quanti signori di “””sinistra”””” conosco che si vantano di non seguirlo e sono tipo ok il cazzo che ci frega ahhsjajsjxjxjdk. Cioè storicamente il tennis nasce come sport per ricchi, pensa tipo a come ci giocavano i ricchi nelle ville quando andava di moda negli anni ‘30/‘40
però è anche vero che il tennis (o qualunque sport tu intendessi) sta superando queste barriere ora ed è seguito da tantissima gente diversa. Però mi hai fatto ridere abbshshsj
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ipierrealism · 8 months
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A me comunque sembra che, nonostante tutto l'impegno, l'oggettificazione e la sessualizzazione dei corpi sia solo aumentata in qualsiasi ambito di questa vita, a partire dalla moda contemporanea (e qui copriamo tutti gli abbigliamenti da quelli eleganti agli indumenti da palestra/spiaggia) sino ai contesti di vita più generici. Per questo mi infastidisce parecchio quando qualche attivista prova a sostenere che le lotte e diatribe sul tema hanno portato a grandi risultati... Siamo letteralmente in una situazione drasticamente peggiore di 20/30 anni fa e il fatto che i movimenti in merito si sono piegati alla dialettica capitalista e hanno giocato sul concetto di "empowerment" per giustificare l'ingiustificabile mi fa solo smattare il doppio
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano, 30 anni fa la strage di via Palestro. I parenti delle vittime: «Chi dietro la mafia?»
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Milano, 30 anni fa la strage di via Palestro. I parenti delle vittime: «Chi dietro la mafia?». Milano oggi ha ricordato le cinque vittime della strage di via Palestro, nell’anniversario dei 30 anni dall'attentato mafioso in cui una bomba è scoppiata davanti al Padiglione di Arte Contemporanea nel centro della città. Alle 23.14 del 27 luglio 1993 l'esplosione di un’autobomba provocava la morte di cinque persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l'agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e il venditore ambulante Moussafir Driss che dormiva su una panchina. La giornata del ricordo è iniziata con il prefetto Renato Saccone e il sindaco Giuseppe Sala sul luogo dell’esplosione, insieme ad altre autorità, per deporre corone di fiori. «Quella bomba ci ha colpito al cuore ma non ci ha abbattuto», ha detto Sala, che ha precisato: «Non ci ha abbattuto nemmeno in quelle ore di paura e smarrimento che ci hanno fatto rivivere le stragi di Capaci e via D'Amelio. Cinque nostri fratelli sono stati uccisi dalla mafia. Trenta anni dopo Milano ricorda con il massimo impegno quella pena e la lezione sul disgusto della mafia che abbiamo imparato con il sangue». Tra gli interventi, anche quello di Nicola Perna, cognato di Carlo La Catena e presidente della omonima associazione che ricorda le vittime della strage di via Palestro: «Dopo 30 anni c'è ancora tanto da aggiungere e da sapere. La cattura di Matteo Messina Denaro non è un arrivo, semmai un altro tassello di questo puzzle che bisogna continuare a riempire. Capire bene anche chi si è nascosto dietro la mafia facendo questi attentati per destabilizzare il nostro Paese. Non dimentichiamo che quel giorno c'è stato un carosello di bombe e quando Ciampi si è precipitato a Palazzo Chigi ha trovato le linee interrotte. Era un colpo di Stato? Io sono arrivato sul luogo della strage la mattina del 28 luglio e qui era un'apocalisse, un campo di guerra. Quello che vedete oggi non c'era più, tutto buttato giù. C'era una grande buca, un campo di battaglia». A margine della commemorazione, l'intervento del Presidente della Regione Attilio Fontana: «È doveroso rendere onore a chi non c'è più, tenendo alta la guardia, con un impegno serio e costante nella lotta alle mafie e alle organizzazioni criminali, in tutte le loro forme e trasformazioni. Il problema mafioso oggi è diverso, apparentemente meno aggressivo ma altrettanto pericoloso». “Ricorrono trent'anni da quella notte, tra il 27 e il 28 luglio del 1993, in cui la mafia effettuò gli attentati in via Palestro a Milano e davanti alle Basiliche romane di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro. Si è trattato di una sfida alla nostra convivenza civile, di un tentativo di minacciare e piegare lo Stato democratico, costringerlo ad allentare l'azione di contrasto al crimine e il rigore delle sanzioni penali. Fu un piano eversivo che è stato sconfitto”. A ricordarlo, in una nota, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ribadendo la necessità della lotta alla mafia, “questione morale che orienta l'azione quotidiana del Governo”, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato in una nota: “Nessuno potrà mai dimenticare quegli anni così difficili per la nostra Nazione, caratterizzati da feroci attentati e da una lunga scia di sangue e violenza. Il male non ha avuto l'ultima parola”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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gcorvetti · 1 year
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Live music 2.0?
Guardo un video di Silvestrin, che ha abbandonato FB e ha chiuso i commenti sul tubo quindi interazione oramai zero se non vai sul suo canale twich, ognuno, video che come tanti altri sulla piattaforma è solo un estratto delle due ore giornaliere che fa live su twich, come sempre prendo con le pinze quello che dice perché nonostante lo stimi e pensi che quello che dice sia una buona medicina per la musica in questo momento, non sono sempre d'accordo con lui, soprattutto perché lui sentenzia e non pone interrogativi, ma è anche un modo di fare il suo lavoro e lo apprezzo anche per la sua sincerità. Detto questo che mi pare averlo già ribadito altre volte veniamo all'argomento della sua critica aspra, a beccarsi il merdone sono gli U2, band che ho apprezzato molto quando ero adolescente fino a Joshua tree e che apprezza anche lui, infatti come me pensa che la loro parabola artistica sia stata comunque valida anche quando con gli album dopo JT si sono decisamente commercializzati, se pensate a Pop o Zooropa mentre Actung Baby era già masticabile, sapeva di U2. Il nodo della questione è il doppio concerto fatto il 29 e 30 dello scorso mese a Las Vegas alla nuova struttura enorme chiamata The Sphere, un enorme mastodontica sfera che è un monitor, non ho ben capito come sia possibile ma è così. Enrico fa notare che sul palco non c'è niente che riporti al concerto, niente amplificatori, niente luci, solo quattro pali dietro questo pezzettino di palco, se non fosse per la batteria e gli strumenti di Adam (basso) e di Edge (chitarra), nota dolente manca Larry alla batteria non ho trovato il perché, probabilmente non se la sentiva ma risulta ancora lui il batterista (e membro fondatore) della band. Dicevo questo palco spoglio, il fatto che il pubblico oltre a stare sotto il palco, penso con un costo del biglietto da vendita di un rene infatti sotto il palco ci sono poche persone, è stipato su gradoni che arrivano ad un'altezza esagerata tanto che si vede il palco come un francobollo da sopra, penso i biglietti che costano un prezzo abbordabile.
Per evitare di descrivere il concerto e di riportare le parole del VJ vi posto il concerto in fondo, tanto lo trovate sul tubo. cosa ne penso? Intanto lo sto ascoltando mentre scrivo e devo dire che nonostante l'audio pessimo dei telefonini con cui è ripreso (tutti col telefono in mano, tristezza) sembra che Bono non abbia più quella gran voce che aveva, infatti in alcune canzoni stecca aimè, ma può capitare anche ai migliori cantanti. Penso che il fatto che Enrico dica "le persone non vanno ad un concerto per ascoltare musica e vedere i musicisti che suonano ma per l'evento in se, non è un concerto." beh, non è un concerto come siamo abituati a vedere, sicuramente, ma non capisco questa sua negatività su un evento che ha dato il via, infatti è il primo concerto dentro la sfera e onestamente mi fa piacere che siano stati loro a battezzarla, qua ci sta la frase di John Cage " la musica è in continua evoluzione...", penso anche che questo [cristo Bono non puoi steccare su Streets dai :D] dia l'inizio ad un nuovo filone che vede i concerti cambiare, certo ci vorranno anni prima che tutti i palchi siano diversi da come li conosciamo noi, non con la sfera che è per ora esclusiva di Las Vegas, ma con questa triste e vuota modalità senza ampli ecc ecc, come ho scritto sopra e come potete vedere nel video. Chiudo ribattendo alla frase di Enrico che dice che il pubblico va al concerto perché è l'evento e non la musica che interessa, dice sono instagrammabili come andare a vedere Barbie perché è di moda. Piccola nota, il colpo d'occhio però di sta sfera è incredibile, se non vi va di sorbirvi tutto andate agli ultimi 2 pezzi. Per concludere dico che come sempre la nostra Signora ci riserva sempre delle sorprese, quindi se vi capita di parlare male della Musica sappiate che lei se ne fotte e va avanti.
Purtroppo il video è stato bloccato dal tubo per questioni di copyright, vediamo se ne posto un altro se poi lo censurano.
youtube
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personal-reporter · 2 years
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I grandi marchi: Versace
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Oggi Versace è tra le più celebri aziende  nel campo del mondo della moda, e ha segnato per sempre  la storia della Milano da bere.  Fu Gianni Versace a fondare l’azienda nel 1978 e  da subito si distinse per la sua originalità. Calabrese di nascita, ma vissuto fin da piccolo a Milano a fianco della madre nella sartoria di famiglia, Gianni si fece conoscere nel mondo della moda per la stravaganza dello stile e per l'attenzione alla ricercatezza dei materiali e alla qualità dei tessuti. Il suo stile stravagante, elaborato e dirompente riuscì a catturare l'attenzione delle star' sempre presenti alle sue sfilate, da Elton John a Bon Jovi, da Sylvester Stallone a Madonna, con cui aveva solidi rapporti di amicizia. Inoltre a Versace si deve la nascita del fenomeno delle supermodelle, quelle che si trasformano in vere e proprie icone, con nomi come Naomi Campbell, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Carla Bruni e Cindy Crawford. Gianni era fiero del suo impero,  nel 1995 la rivista Time lo consacrò uomo del momento e diceva spesso "Chi si innamora di Versace non torna indietro", dopo aver scelto la Medusa, creatura mitologica che venne maledetta dagli Dei dell'Olimpo, come simbolo della sua maison. Nel 1988 entrò nell'azienda la sorella minore, Donatella, a cui fu affidata la direzione del marchio Versus, linea giovane Versace. Gianni era molto legato alla sorella, fin da ragazzi erano molto uniti e lei assecondava le fantasie del fratello, vestendosi a 11 anni secondo i suoi suggerimenti,  con i capelli biondo-platino, in minigonna e gli stivali alti di pelle. Il 15 luglio 1997 Gianni Versace fu assassinato nella propria villa a Miami Beach dal serial killer Andrew Cunanan e, dopo una solenne cerimonia,  fu sepolto sul lago di Como. Alla morte dello stilista, che lasciò la sua quota alla nipote Allegra di 11 anni, il marchio sprofondò in una grave crisi economica pur riuscendo a rimanere tra i brand più amati. La storia  continua grazie alla grinta di Donatella Versace e la sua collaborazione con Lady Gaga, fino al Jungle Dress sfoggiato da Jennifer Lopez sul red carpet dei 42 Grammy Awards nel 2000, sempre fedele all'eredità  lasciata dal fratello. Nel 2004 arrivò Giancarlo Di Risio come ad del gruppo che riuscì con un drastico taglio dei costi a rimettere l'azienda in sesto, il posto di direttore creativo del brand passò a Donatella Versace. Il 20% della controllante GiVi holding, con il 30% in mano a Santo Versace, il 20% a Donatella Versace, il 50% a Allegra Versace Beck, nel febbraio 2014 fu acquisito dall'americano Blackstone Group per 150 milioni di euro. Nel settembre 2018, la maison annunciò che il 100% delle quote di Blackstone e della famiglia Versace sono state vendute al gruppo Michael Kors Limited. Successivamente, nel gennaio 2019 la griffe entrò a far parte del gruppo Capri Holdings Limited, creando un nuovo gruppo del lusso assieme a Michael Kors e Jimmy Choo. Read the full article
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magliacal · 2 days
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Maglia Giallonera: Come il Borussia Dortmund Ha Ridefinito la Moda Calcistica
1. Introduzione
La maglia giallonera del Borussia Dortmund non è solo un capo d’abbigliamento sportivo, ma un simbolo potente di identità e appartenenza. Dal suo debutto nei primi anni del club, questo iconico kit ha accompagnato il Borussia Dortmund attraverso periodi di grande successo e sfide difficili, riflettendo non solo le tendenze del design ma anche l'evoluzione della propria identità.
Questo articolo esplorerà l’evoluzione della maglia del Borussia Dortmund, analizzando come i cambiamenti nel design abbiano influenzato e rispecchiato la crescita e la trasformazione del club nel corso degli anni. Dall’adozione dei colori giallo e nero alla sua affermazione come elemento distintivo della cultura calcistica, la maglia del Borussia Dortmund è diventata un segno indelebile di passione e orgoglio.
Esamineremo le origini di questo simbolo, le sue trasformazioni nel tempo, il significato dei colori e dei dettagli di design, e l’impatto che ha avuto sulla cultura e sull'identità dei tifosi. Inoltre, analizzeremo come le innovazioni tecnologiche hanno influenzato il design moderno della maglia, mantenendo viva l’essenza di un club che è tanto famoso per il suo calcio vibrante quanto per il suo abbigliamento iconico.
Questo viaggio attraverso la storia e il design della maglia del Borussia Dortmund offrirà una prospettiva unica su come un semplice indumento possa diventare un potente emblema di una squadra e della sua storia.
2. Origini della Maglia Giallonera
La maglia giallonera del Borussia Dortmund ha radici profonde che risalgono all’inizio del XX secolo, segnando l’inizio di una lunga tradizione che oggi rappresenta uno dei simboli più iconici nel calcio mondiale. Fondato nel 1909, il Borussia Dortmund indossava inizialmente maglie con colori differenti, come il bianco e il blu, che riflettevano le tradizioni calcistiche del tempo.
Fu nel 1913 che il club decise di adottare i colori giallo e nero, un cambiamento che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla sua identità visiva. Questa scelta cromatica non fu casuale: il giallo brillante e il nero scuro furono scelti per rappresentare un contrasto audace e facilmente riconoscibile, che non solo distingueva il Borussia Dortmund dagli altri club, ma evocava anche un senso di energia e dinamismo.
I colori giallo e nero erano inizialmente ispirati dai simboli delle industrie locali e dalla bandiera della città di Dortmund. Questo legame tra i colori della maglia e la comunità locale contribuì a rafforzare il senso di appartenenza tra i tifosi e il club. L’adozione di questi colori segnò un momento cruciale nella storia del Borussia Dortmund, creando un’identità visiva che avrebbe resistito al tempo.
Nei primi anni, la maglia Borussia Dortmund era caratterizzata da design piuttosto semplici, con pochi dettagli decorativi. Tuttavia, i colori giallo e nero divennero rapidamente sinonimo di riconoscibilità e orgoglio. La maglia giallonera non era solo un indumento sportivo, ma un simbolo che rappresentava la resilienza e lo spirito combattivo della squadra e dei suoi tifosi.
Questo periodo iniziale fu fondamentale per stabilire le basi di un’identità visiva che sarebbe evoluta e maturata nel corso degli anni, ma che rimase sempre ancorata alle sue origini storiche. La maglia giallonera del Borussia Dortmund è quindi non solo un capo di abbigliamento, ma un testimone della crescita e dell’evoluzione del club, incarnando la sua storia e il suo legame con la città di Dortmund.
3. Evoluzione del Design nel Tempo
L’evoluzione del design della completini calcio è un riflesso delle tendenze calcistiche, dei cambiamenti sociali e dell’innovazione tecnologica avvenuti nel corso degli anni. Da quando i colori giallo e nero sono stati adottati nel 1913, il design della maglia ha subito numerose trasformazioni, ognuna delle quali ha contribuito a modellare l’identità visiva del club.
Anni '20 e '30: Prime Trasformazioni
Nei primi decenni del XX secolo, la maglia del Borussia Dortmund era relativamente semplice. Il design consisteva in un classico schema a strisce orizzontali gialle e nere, che enfatizzava i colori distintivi del club. La semplicità del design rifletteva l'epoca e le limitazioni tecnologiche del periodo. Durante gli anni '30, il Borussia Dortmund adottò alcune variazioni minori nel design, come l’aggiunta di colletto e maniche in contrasto, ma il concetto di base rimase invariato.
Anni '50 e '60: Ritorno alla Modernità
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Borussia Dortmund riprese la competizione calcistica con un rinnovato entusiasmo. Negli anni '50, la maglia subì una significativa evoluzione, con l'introduzione di un design più elegante e sobrio. I dettagli del colletto e delle maniche divennero più moderni, e il design fu caratterizzato da un look più uniforme e meno elaborato. Questo periodo segnò anche l’inizio della personalizzazione delle maglie con numeri e nomi dei giocatori, un elemento che divenne presto una caratteristica distintiva.
Anni '70 e '80: Innovazione e Creatività
Gli anni '70 e '80 furono caratterizzati da un'esplosione di creatività nel design delle maglie. Il Borussia Dortmund introdusse modelli con motivi più audaci e sperimentali, tra cui schemi a zig-zag e geometrie variate. Il club cominciò anche ad utilizzare tessuti più leggeri e traspiranti, migliorando il comfort dei giocatori. Le maglie di questo periodo riflettevano l’influenza delle mode sportive e l’innovazione tecnologica, con un design che cominciava a distaccarsi dai modelli più tradizionali.
Anni '90 e 2000: Il Rinascimento del Design
Negli anni '90 e 2000, la maglia del Borussia Dortmund tornò a un design più sobrio, ma con dettagli modernizzati. Il giallo brillante divenne un segno distintivo e il nero fu utilizzato in modo più strategico per accentuare il design. Il club introdusse anche edizioni speciali e maglie alternative, con elementi grafici e motivi che celebravano occasioni speciali e traguardi significativi. L’influenza della globalizzazione e della moda sportiva portò a una maggiore attenzione ai dettagli e alla qualità dei materiali.
Anni 2010 e Oltre: Sostenibilità e Tecnologia
Nel corso dell'ultimo decennio, il design della maglia del Borussia Dortmund ha continuato ad evolversi, con un crescente focus sulla sostenibilità e l'innovazione tecnologica. I materiali utilizzati sono diventati più ecologici e le tecnologie di produzione hanno migliorato il comfort e la performance. Il design della maglia è rimasto fedele ai colori tradizionali, ma con accenti moderni che incorporano tecnologie anti-umidità e traspiranti. I dettagli decorativi e le edizioni speciali continuano a celebrare il legame tra il club e i suoi tifosi, mantenendo viva l'eredità storica del Borussia Dortmund.
Questa evoluzione del design della maglia non solo riflette i cambiamenti stilistici e tecnologici, ma rappresenta anche una continuità nella tradizione e nell’identità del Borussia Dortmund. Ogni fase del design racconta una parte della storia del club e del suo impegno verso l’innovazione e la qualità.
4. Simbolismo e Significato
La maglia giallonera del Borussia Dortmund non è solo un indumento sportivo, ma un simbolo ricco di significato che va ben oltre il semplice design. I colori e gli elementi della maglia incarnano valori profondi e riflettono l'identità del club e della sua comunità.
Colori Giallo e Nero: Identità e Orgoglio
Il giallo e il nero, i colori principali della maglia, sono simboli distintivi del Borussia Dortmund. Questi colori sono stati scelti per rappresentare l'energia e la determinazione del club. Il giallo brillante è associato alla vitalità e all'ottimismo, mentre il nero evoca forza e resilienza. Insieme, questi colori creano un contrasto visivamente potente che non solo cattura l'attenzione ma trasmette anche il carattere combattivo e la passione del Borussia Dortmund.
Legame con la Comunità Locale
L'adozione del giallo e nero non è solo una questione estetica; riflette un profondo legame con la città di Dortmund. I colori della maglia sono stati ispirati dai simboli della città e dalle industrie locali, creando un forte senso di appartenenza tra i tifosi e il club. La maglia giallonera è diventata un emblema di orgoglio cittadino, rappresentando non solo il club ma anche la comunità che lo sostiene.
Simbolismo del Design e degli Elementi Grafici
Nel corso degli anni, la maglia del Borussia Dortmund ha incorporato vari elementi grafici e design che hanno aggiunto ulteriori strati di significato. I motivi e le strisce, ad esempio, sono spesso utilizzati per evocare una sensazione di movimento e dinamismo, in linea con lo stile di gioco energico e veloce della squadra. Ogni variazione nel design della maglia racconta una storia, che può riflettere i periodi di successo, le sfide affrontate dal club o eventi significativi.
Il Ruolo delle Edizioni Speciali
Le edizioni speciali delle maglie, spesso realizzate per celebrare occasioni particolari come anniversari, vittorie importanti o eventi commemorativi, hanno un significato aggiuntivo. Questi design celebrano momenti chiave nella storia del club e rafforzano il legame tra il Borussia Dortmund e i suoi tifosi. Le maglie commemorative diventano oggetti di culto, rappresentando un legame emotivo e storico tra il passato e il presente del club.
Riflessioni sui Valori del Club
La maglia giallonera del Borussia Dortmund non è solo un simbolo visivo, ma anche un riflesso dei valori fondamentali del club: determinazione, comunità e orgoglio. Ogni volta che i giocatori indossano questa maglia sul campo, e ogni volta che i tifosi la indossano sugli spalti o per strada, rappresentano questi valori e contribuiscono a mantenere viva la tradizione del club.
In sintesi, la maglia giallonera del Borussia Dortmund è molto più di un semplice articolo di abbigliamento sportivo. È un potente simbolo di identità, orgoglio e appartenenza, che riflette non solo la storia e i valori del club, ma anche il profondo legame con la città di Dortmund e i suoi tifosi.
5. Impatto sulla Cultura e Sulla Fanbase
La maglia giallonera del Borussia Dortmund ha avuto un impatto profondo e duraturo non solo sul campo di gioco, ma anche nella cultura e nella vita dei suoi tifosi. La sua influenza si estende ben oltre il mondo del calcio, permeando vari aspetti della cultura popolare e della comunità locale.
Un Simbolo di Identità e Orgoglio Locale
La maglia giallonera è diventata un potente simbolo di identità per i tifosi del Borussia Dortmund. In una città con una forte tradizione calcistica come Dortmund, il colore giallo brillante e il nero scuro rappresentano orgoglio e appartenenza. Indossare la maglia non è solo un atto di supporto al club, ma anche un'affermazione di orgoglio cittadino. I tifosi considerano la maglia come un segno distintivo della loro connessione con la squadra e con la città, creando un forte senso di comunità tra i residenti e i sostenitori.
La Maglia come Oggetto di Culto e Cultura Popolare
Nel corso degli anni, la maglia giallonera è diventata un elemento iconico nella cultura popolare. La sua presenza in film, programmi televisivi e nei media sportivi ha contribuito a consolidare la sua immagine come simbolo di passione e lealtà. Le maglie del Borussia Dortmund sono spesso indossate non solo durante le partite, ma anche come dichiarazione di moda e stile di vita, dimostrando l'influenza del club sulla cultura urbana.
L’Influenza nei Tifosi e nelle Tribù Calcistiche
Il design distintivo della maglia ha contribuito a creare una forte identità per i gruppi di tifosi del Borussia Dortmund. I supporter, noti per il loro entusiasmo e la loro dedizione, sono spesso riconoscibili per la loro maglia giallonera e per i colori del club. La maglia diventa quindi un simbolo di unione tra i tifosi, che si radunano negli stadi e nei luoghi di incontro per celebrare la squadra. L’atmosfera vibrante e il famoso tifo della Curva Sud, lo stadio del Borussia Dortmund, sono emblematici di come la maglia e la cultura dei tifosi siano strettamente intrecciate.
Eventi e Celebrazioni Speciali
La maglia giallonera viene spesso utilizzata in occasione di eventi speciali e celebrazioni che coinvolgono la fanbase. Dalle feste per le vittorie ai raduni annuali dei tifosi, la maglia rappresenta un punto di riferimento visivo e un elemento centrale nelle celebrazioni. Le edizioni speciali della maglia, create per commemorare anniversari o eventi particolari, rafforzano ulteriormente il legame tra il club e i suoi sostenitori, offrendo ai tifosi un modo tangibile per esprimere il loro amore e il loro supporto.
L'Impatto Economico e Commerciale
La popolarità della maglia giallonera ha avuto anche un impatto significativo sul piano economico. Le vendite delle maglie rappresentano una parte importante delle entrate commerciali del club. L'attrattiva globale della maglia e il suo riconoscimento internazionale contribuiscono a mantenere il Borussia Dortmund come uno dei club più seguiti e rispettati in Europa. Il merchandising legato alla maglia, dalle magliette alle sciarpe, non solo genera introiti per il club, ma contribuisce anche alla diffusione del marchio Borussia Dortmund in tutto il mondo.
In sintesi, l’impatto della maglia giallonera del Borussia Dortmund sulla cultura e sulla fanbase è profondo e multifacetico. Non solo rappresenta l’identità e l’orgoglio dei tifosi, ma è anche un simbolo di appartenenza e di comunità che trascende il campo di gioco, influenzando la cultura popolare e il panorama commerciale del calcio.
6. Innovazioni Tecnologiche e Design Moderno
Nel corso degli anni, la maglia del Borussia Dortmund ha visto numerose innovazioni tecnologiche e aggiornamenti nel design, riflettendo i progressi nella produzione sportiva e le tendenze moderne del design. Questi cambiamenti non solo hanno migliorato le prestazioni sul campo, ma hanno anche contribuito a mantenere la maglia rilevante e attrattiva per i tifosi.
Materiali Avanzati e Tecnologie di Performance
Con il passare degli anni, le innovazioni tecnologiche hanno portato a significativi miglioramenti nei materiali utilizzati per le maglie. Le maglie moderne del Borussia Dortmund sono realizzate con tessuti avanzati che offrono una serie di benefici funzionali. I materiali traspiranti, come i polimeri leggeri e le fibre tecniche, sono progettati per migliorare la gestione dell'umidità e il comfort dei giocatori. Le tecnologie come la traspirazione ClimaCool e la ventilazione Aeroready permettono ai giocatori di mantenere una temperatura corporea ottimale durante le partite, migliorando le loro prestazioni sul campo.
Design Ergonomico e Personalizzazione
Il design delle maglie è diventato sempre più ergonomico, con un'attenzione particolare alla vestibilità e alla funzionalità. Le maglie sono ora dotate di tagli e cuciture che seguono la forma naturale del corpo, garantendo libertà di movimento e riducendo l'attrito. Inoltre, la possibilità di personalizzare le maglie con nomi e numeri dei giocatori ha reso il design delle maglie più personale e unico per ogni tifoso. Questa personalizzazione non solo consente ai tifosi di sentirsi più connessi con la squadra, ma contribuisce anche a rafforzare il legame emotivo tra i sostenitori e il club.
Estetica e Tendenze Moderne
Il design estetico delle maglie del Borussia Dortmund ha continuato a evolversi per riflettere le tendenze moderne della moda sportiva. Le edizioni recenti hanno incorporato elementi grafici audaci e innovativi, come motivi geometrici, dettagli riflettenti e accenti di colore. Questi design non solo celebrano l'identità storica del club, ma si allineano anche con le ultime tendenze nel fashion sportivo, mantenendo la maglia fresca e rilevante nel panorama globale.
Sostenibilità e Impatto Ambientale
Negli ultimi anni, c'è stata una crescente attenzione alla sostenibilità nel design delle maglie. Il Borussia Dortmund, in collaborazione con i suoi partner produttivi, ha adottato pratiche più ecologiche nella produzione delle maglie. L'utilizzo di materiali riciclati e processi di produzione a basso impatto ambientale è diventato una priorità. Questi sforzi non solo aiutano a ridurre l'impatto ambientale, ma rispondono anche alla crescente domanda dei consumatori per prodotti sostenibili e responsabili.
Innovazioni nel Merchandising
Il design moderno delle maglie non si limita al campo di gioco; si estende anche al merchandising e alla moda urbana. Le edizioni limitate e le collaborazioni con designer e marchi di moda hanno portato a collezioni esclusive che uniscono lo sport e lo stile. Questi prodotti non solo attraggono i tifosi, ma ampliano anche l'influenza del Borussia Dortmund nel mondo della moda e del lifestyle.
Tecnologie Digitali e Interattive
Infine, le innovazioni digitali hanno influenzato il modo in cui le maglie vengono presentate e promosse. L'integrazione di codici QR e applicazioni mobili consente ai tifosi di interagire con la maglia in modi nuovi e coinvolgenti. Ad esempio, i codici QR sulle maglie possono fornire contenuti esclusivi, come video dietro le quinte e aggiornamenti sul club, migliorando l'esperienza complessiva per i tifosi.
In sintesi, l'evoluzione della maglia giallonera del Borussia Dortmund riflette una combinazione di innovazioni tecnologiche e tendenze moderne, che migliorano le prestazioni, la sostenibilità e l'estetica del prodotto. Questi sviluppi non solo mantengono la maglia all'avanguardia nel design sportivo, ma rafforzano anche il legame tra il club e i suoi tifosi, offrendo un prodotto che rappresenta l'eccellenza tanto sul campo quanto nella vita quotidiana.
7. Conclusione
La maglia giallonera del Borussia Dortmund rappresenta molto più di un semplice capo d'abbigliamento sportivo; è un simbolo carico di storia, orgoglio e innovazione. Attraverso i decenni, questa maglia ha evoluto non solo il suo design estetico, ma anche la sua funzione e significato, riflettendo il dinamismo e la crescita del club.
Un Viaggio di Evoluzione e Innovazione
L'evoluzione del design della maglia giallonera è testimone del progresso e dell'adattamento del Borussia Dortmund. Dalle sue origini semplici ai sofisticati design moderni, ogni cambiamento ha contribuito a rafforzare l'identità del club e a rispondere alle esigenze dei giocatori e dei tifosi. Le innovazioni tecnologiche e i materiali avanzati hanno migliorato le prestazioni sul campo, mentre le edizioni speciali e le collaborazioni hanno arricchito l'aspetto estetico e il valore culturale della maglia.
Un Simbolo di Identità e Orgoglio
Il significato della maglia giallonera va oltre il colore e il design. È un simbolo di identità per la città di Dortmund e per i suoi tifosi, rappresentando un legame profondo e viscerale con il club. La maglia non è solo un indumento sportivo, ma un emblema di orgoglio, passione e appartenenza. Ogni volta che un tifoso indossa la maglia, si connette con la tradizione e la storia del Borussia Dortmund, esprimendo un senso di comunità e lealtà.
Impatto sulla Cultura e sulla Fanbase
La maglia giallonera ha avuto un impatto significativo sulla cultura e sulla fanbase del Borussia Dortmund. La sua influenza si estende dalla moda urbana alla cultura popolare, diventando un simbolo riconoscibile che trascende il mondo del calcio. L'affetto dei tifosi per la maglia è evidente nelle celebrazioni, nelle manifestazioni di supporto e nell'orgoglio con cui la indossano, contribuendo a creare una comunità unita e appassionata.
Sostenibilità e Futuro
Le recenti innovazioni nel design e nella produzione della maglia giallonera mostrano un impegno verso la sostenibilità e la responsabilità ambientale. L'adozione di materiali riciclati e processi eco-friendly rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile nel merchandising sportivo. Questo non solo risponde alle aspettative dei consumatori moderni, ma dimostra anche la responsabilità del club nel preservare l'ambiente.
In conclusione, la maglia giallonera del Borussia Dortmund è un simbolo di evoluzione e innovazione che continua a rappresentare l’essenza e l’orgoglio del club. Con il suo design distintivo, il significato profondo e il suo impatto culturale, la maglia rimane un elemento centrale dell'identità del Borussia Dortmund, unendo passato, presente e futuro in un unico emblema di passione calcistica e comunitaria.
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fashionbooksmilano · 2 years
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La grammatica dei tessuti
Michela Finaurini
Illustrazioni : Shutterstock Images
Gribaudo, Milano 2022, 224 pagine, Rilegato,  18.4 x 25.5 cm,   ISBN 978-58-580-4312-7
euro 22,90
email if you want to buy :[email protected]
Il gioco dei colori e delle consistenze, la trama e l’ordito, la storia dei tessuti e il loro modo di “parlarci”, i miti e le leggende che li riguardano... Troverete questo e molto altro fra le pagine di un libro da leggere tutto d’un fiato, come un lungo racconto, o a piccoli brani, compagno quotidiano che ci svela il legame intimo fra noi e i tessuti del passato, del presente e del futuro. Per riconoscere, attraverso le parole dell’autrice, che il tessuto è “un’anima sopra la pelle”.
Michela Finaurini da oltre 30 anni collabora con maison del lusso italiane nell’ambito dell’innovazione della ricerca tessile e della sperimentazione di materiali e lavorazioni, sempre tramite un’attenta analisi dei trend e dello sviluppo di tessuti, fibre, filati, pellami e metalli, attraverso un percorso dedicato alla progettazione e alla continua evoluzione di nuovi linguaggi contemporanei. Da alcuni anni è Textile Creative Director di diverse realtà tessili italiane ed è specializzata nei processi di sviluppo di materiali, stampe e ricami ecosostenibili. Affianca da sempre a questo ruolo quello di illustratrice di moda contemporanea, analista dei trend e artista, creando disegni, ispirazioni visive e opere d’arte che riguardano la moda. Ha esposto in diverse gallerie e contest nazionali e internazionali: Parigi, New York, Budapest, Milano, Ancona, Firenze.
02/12/22
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pettirosso1959 · 3 days
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Vedi Napoli e poi muori.
E' quanto successo alla turista Chiara Jaconis , 30 anni , una bellissima ragazza patavina che viveva e lavorava a Parigi, nel campo della moda.
Una morte assurda, che mette rabbia, quella di questa giovane donna.
Una morte talmente stupida da mettere un incontenibile livore in corpo. Finire così, in un lercio vicoletto di questa lercia città, provenendo da una delle capitali del mondo, anzi, da un altro mondo, con tutti i problemi di Parigi, ma vuoi mettere.
La sua storia mette i brividi.
Colpita da una pesante statuetta appoggiata sul davanzale di una finestra in una domenica mattina di vento fortissimo, questa ragazza è VITTIMA dell'INCIVILTA' che attanaglia la mia città da tempo ormai immemore.
Un'inciviltà che non estirpi, hai voglia ad attirare turisti a frotte con l'illusione di un qualcosa che non esiste e che, se anche esistesse, è annullato dall'abominio di questi zozzi vicoli diventati, assurdamente, di "tendenza", di "moda" e dove invece impera il pressapochismo da selvaggi, la vita da giungla vera e propria.
E Chiara di moda s'occupava, di tendenze, e quelle tendenze , stavolta malefiche, truffaldine, le sono costate la vita.
E poi lo sballottamento da un nosocomio all'altro, altro cancro tipico della città.
Vai in un ospedale, in condizioni gravissime, e ti sbolognano, come un pacco, in un altro, perché in quello più vicino manca sempre qualcosa.
Manca la rianimazione, manca il chirurgo, manca il neurologo, Dio solo sa cosa mancava, all'ospedale "Vecchio Pellegrini" , in pieno centro, per sballottare questa ragazza nell'infame "Ospedale del Mare" , nell'estrema periferia di Ponticelli.
E nel tragitto, altro tempo perso, un tempo che poteva essere esiziale, chi lo sa ? chi di noi , di voi , lo può sapere ?
Questa è la Sanità pubblica voluta dal votatissimo De Luca, 70 % delle preferenze dei napoletani, da sempre causa dei loro stessi mali, popolo masochista per eccellenza. Ignorante nella sua povertà, ipocrita nelle sue frange più ricche, vittime del radical-scicchismo più bastardo ed insopportabile, e masochista.
Lacrime di coccodrillo, sono quelle piante dal sindaco Manfredi, responsabile in toto , in pieno, in prima persona, di questa infame distorsione culturale e fattuale della realtà che ha portato questa ragazza a venire a morire su quell'infame selciato, in quella buia, maledetta salita, quel velenoso serpentello di basoli di pietra lavica oppresso dagli edifici, come nemmeno un cane avrebbe potuto, dopo un intervento chirurgico inutile e 48 ore d'agonia.
Le scuse non servono, da napoletano, ai familiari di questa ragazza.
La vergogna, è il sentimento che bisogna provare ed esprimere per chiedere perdono.
E io la provo, fortissima.
[Giuseppe Sabatino.]
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destroyyyyy · 1 month
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andata abbastanza male abbiamo perché abbiamo trovato quello "oggi l'autismo e l'adhd vanno di moda" in senso letterale se n'è proprio uscito così letteralmente (occhi al cielo) e mi rode troppo perché invece quella di mia sorella dei piccoli era super intelligente. poi roba tipo ah noi qui siamo l'unico serio (non faceva manco 30 anni). proprio infastidente. comunque deve finire la valutazione. tra l'altro dicono che io dovrei essere il 7 o il 3 e sono abbastanza preoccupato di dover riparlare co sto broccolo perché non so se mi posso contenere altrettanto perché infatti appena sono uscito mi sono incazzato. per fortuna conosce quelli dove vado e per me la mia doc ha dato le indicazioni per quello e ho anche già la valutazione con tutti i sospetti e le indicazioni quindi spero che nel caso mio sarà più facile. se mi fanno tribolare pure questi impazzisco mi viene da piangere al pensiero i rely on the chance of meds like lourdes. comunque mi girano troppo le palle perché questo era troppo stupido aveva proprio gli occhi spenti da pesce lesso e il nulla dietro e mi viene da piangere forse morirò di rabbia perché più sono scemi più ti devi arrangiare da solo e diventare intelligente per chiarirti le idee. spero che almeno sia vero che mi chiamino. spero che te te la passi meglio. voglio andare a bereeeeee. baciiiiii
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sounds-right · 2 months
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Alberto Salaorni & Al-B.Band: dal 15 al 30 agosto dal vivo tra Jesolo, Mantova e il Garda
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Il 15 agosto, concerto come da tradizione a Jesolo (VE), per la scatenata festa in piscina dell'Hotel Capri. Giovedì 22 eccoli a Bagnolo di  Nogarole Rocca (VR) per la Sagra di San Luigi. Sabato 24 agosto eccoli invece alla Festa della Quarta d'agosto a Costermano sul Garda (VR). Infine, segnaliamo anche l'ultimo concerto ad oggi già confermato. Il 30 agosto si ascolta grande musica live alla Festa del Tartufo a Caprino Veronese (VR).
Avete appena letto i concerti dal 15 al 30 agosto della Al-B.Band, la scatenata live band di Alberto Salaorni e Davide Rossi. Il primo è protagonista con chitarra e voce, il secondo al basso e sono sempre accompagnati da altri grandi musicisti come  Irene De Pascalis (voce), Andrea Mai (tastiere), Luca Modena (batteria e percussioni). E perché questo gruppo ha come slogan live music is back in fashion, ovvero la musica dal vivo è tornata di moda? Perché i concerti della Al-B.Band mette sempre energia.
Quando ci sono di mezzo loro, la Al-B.Band, con la loro musica e la loro allegria, l'evento è perfetto per godersi un po' di successi dal vivo e cantare con gli amici. Quale musica? Beh, la migliore di sempre, rivista e risuonata da una band unica. Al-B.Band infatti è infatti un gruppo in grado di far scatenare ogni tipo di pubblico. Da  oltre 15 anni i loro concerti, che spesso sono dinner show scatenati, fanno divertire l'Italia e non solo. Riassumendo, sono in tournée da una vita. Il loro slogan è: "live music is back in fashion", ovvero la (bella) musica dal vivo è tornata di moda.
Un concerto di questa formazione veronese, la Al-B.Band, una volta vissuto, lo si dimentica difficilmente. Per le canzoni e per l'energia che i musicisti regalano. Guidati da Alberto Salaorni, non hanno mai una scaletta definita. Passano da un brano all'altro a seconda dell'atmosfera e del feedback del pubblico. E le loro scelte sono sempre originali. Ad esempio, la Al-B.Band raramente ripropone le canzoni di Vasco Rossi e Ligabue, preferendo quelle di Battisti, Mina o grandi successi anni '70, col risultato che il sound di questa formazione risulta molto originale, una caratteristica molto rara nel panorama musicale di questi anni. 
https://www.instagram.com/al_b.band
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djs-party-edm-italia · 2 months
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Alberto Salaorni & Al-B.Band: dal 15 al 30 agosto dal vivo tra Jesolo, Mantova e il Garda
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Il 15 agosto, concerto come da tradizione a Jesolo (VE), per la scatenata festa in piscina dell'Hotel Capri. Giovedì 22 eccoli a Bagnolo di  Nogarole Rocca (VR) per la Sagra di San Luigi. Sabato 24 agosto eccoli invece alla Festa della Quarta d'agosto a Costermano sul Garda (VR). Infine, segnaliamo anche l'ultimo concerto ad oggi già confermato. Il 30 agosto si ascolta grande musica live alla Festa del Tartufo a Caprino Veronese (VR).
Avete appena letto i concerti dal 15 al 30 agosto della Al-B.Band, la scatenata live band di Alberto Salaorni e Davide Rossi. Il primo è protagonista con chitarra e voce, il secondo al basso e sono sempre accompagnati da altri grandi musicisti come  Irene De Pascalis (voce), Andrea Mai (tastiere), Luca Modena (batteria e percussioni). E perché questo gruppo ha come slogan live music is back in fashion, ovvero la musica dal vivo è tornata di moda? Perché i concerti della Al-B.Band mette sempre energia.
Quando ci sono di mezzo loro, la Al-B.Band, con la loro musica e la loro allegria, l'evento è perfetto per godersi un po' di successi dal vivo e cantare con gli amici. Quale musica? Beh, la migliore di sempre, rivista e risuonata da una band unica. Al-B.Band infatti è infatti un gruppo in grado di far scatenare ogni tipo di pubblico. Da  oltre 15 anni i loro concerti, che spesso sono dinner show scatenati, fanno divertire l'Italia e non solo. Riassumendo, sono in tournée da una vita. Il loro slogan è: "live music is back in fashion", ovvero la (bella) musica dal vivo è tornata di moda.
Un concerto di questa formazione veronese, la Al-B.Band, una volta vissuto, lo si dimentica difficilmente. Per le canzoni e per l'energia che i musicisti regalano. Guidati da Alberto Salaorni, non hanno mai una scaletta definita. Passano da un brano all'altro a seconda dell'atmosfera e del feedback del pubblico. E le loro scelte sono sempre originali. Ad esempio, la Al-B.Band raramente ripropone le canzoni di Vasco Rossi e Ligabue, preferendo quelle di Battisti, Mina o grandi successi anni '70, col risultato che il sound di questa formazione risulta molto originale, una caratteristica molto rara nel panorama musicale di questi anni. 
https://www.instagram.com/al_b.band
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tarditardi · 2 months
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Alberto Salaorni & Al-B.Band: dal 15 al 30 agosto live tra Jesolo, Mantova e il Garda
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Il 15 agosto, concerto come da tradizione a Jesolo (VE), per la scatenata festa in piscina dell'Hotel Capri. Giovedì 22 eccoli a Bagnolo di  Nogarole Rocca (VR) per la Sagra di San Luigi. Sabato 24 agosto eccoli invece alla Festa della Quarta d'agosto a Costermano sul Garda (VR). Infine, segnaliamo anche l'ultimo concerto ad oggi già confermato. Il 30 agosto si ascolta grande musica live alla Festa del Tartufo a Caprino Veronese (VR).
Avete appena letto i concerti dal 15 al 30 agosto della Al-B.Band, la scatenata live band di Alberto Salaorni e Davide Rossi. Il primo è protagonista con chitarra e voce, il secondo al basso e sono sempre accompagnati da altri grandi musicisti come  Irene De Pascalis (voce), Andrea Mai (tastiere), Luca Modena (batteria e percussioni). E perché questo gruppo ha come slogan live music is back in fashion, ovvero la musica dal vivo è tornata di moda? Perché i concerti della Al-B.Band mette sempre energia.
Quando ci sono di mezzo loro, la Al-B.Band, con la loro musica e la loro allegria, l'evento è perfetto per godersi un po' di successi dal vivo e cantare con gli amici. Quale musica? Beh, la migliore di sempre, rivista e risuonata da una band unica. Al-B.Band infatti è infatti un gruppo in grado di far scatenare ogni tipo di pubblico. Da  oltre 15 anni i loro concerti, che spesso sono dinner show scatenati, fanno divertire l'Italia e non solo. Riassumendo, sono in tournée da una vita. Il loro slogan è: "live music is back in fashion", ovvero la (bella) musica dal vivo è tornata di moda.
Un concerto di questa formazione veronese, la Al-B.Band, una volta vissuto, lo si dimentica difficilmente. Per le canzoni e per l'energia che i musicisti regalano. Guidati da Alberto Salaorni, non hanno mai una scaletta definita. Passano da un brano all'altro a seconda dell'atmosfera e del feedback del pubblico. E le loro scelte sono sempre originali. Ad esempio, la Al-B.Band raramente ripropone le canzoni di Vasco Rossi e Ligabue, preferendo quelle di Battisti, Mina o grandi successi anni '70, col risultato che il sound di questa formazione risulta molto originale, una caratteristica molto rara nel panorama musicale di questi anni. 
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