#metricas social media

[djs-party-edm-italia]

RSoul DJ: disco dance dai lounge agli hotel, con missione engagement

Esistono professionisti della console che ai contesti classici del djing, come le discoteche, i club, i mega festival preferiscono le location più riservate ed esclusive, come gli aperitivi e le cene con sottofondo musicale nei lounge, o i party danzanti negli hotel e nei loft di lusso in Italia e nel mondo.

E' il caso di RSoul DJ, all'anagrafe Raoul Girometta, professionista del mixer che da lungo tempo fa emozionare il pubblico in party esclusivi in location d'eccellenza, come Radisson Collection e Terrazza Martini a Milano o Villa Agape a Firenze, con selezioni musicali al tempo stesso raffinate e coinvolgenti. Intrattenendo senza sosta pubblici di ogni età.

"La chiave del mio successo in pista sta nella perfetta coniugazione fra il mio bagaglio musicale e la mia esperienza nella gestione dei pubblici. Nel corso del tempo ho imparato a intrattenere platee eterogenee, riuscendo a far ballare anche le persone più timide e riservate in eventi serali che, in un trend ormai globalizzato, uniscono le generazioni. E ci riesco grazie a selezioni musicali che non scadono mai né nel volgare né nel troppo commerciale né, ancor peggio, nella noia (come  accade quando la consolle viene gestita dai cosiddetti deejay "primadonna")", spiega RSoul dj.

Quanto conta il coinvolgimento?

"Il mio unico vero misuratore resta l'engagement, termine marketing che significa coinvolgimento, risposta del pubblico. E' una metrica molto importante per i social media, dove la caduta di coinvolgimento potrebbe creare danni irreparabili all'ecosistema… proprio come succede con i party gestiti da deejay senza esperienza! Nelle mie serate sono protagonista nella misura in cui coinvolgo il mio pubblico per la perfetta riuscita della festa dall'inizio alla fine, senza farla scadere, proprio come un vero deejay dovrebbe agire, nel rispetto del suo "ruolo storico". Sia per il cliente privato che decide di festeggiare una ricorrenza come il proprio compleanno o anniversario, sia per le aziende che attraverso gli eventi vogliono riconfermare il proprio posizionamento di marca o un nuovo importante traguardo".

Prima di un evento fai un brief musicale con il cliente?

"Sì, esattamente. Con un approccio quasi 'da agenzia' parto da una selezione musicale che preparo specificamente per la serata in questione, con possibili playlist di preview per il cliente. Non una scaletta precostituita ma esempi di possibili "strade": playlist house, r'n'b, evergreen, piuttosto che ethnobeat, nu disco, lounge, funk, nu soul, magari follow-up di selezioni già adottate per altri eventi simili che possono aiutare e sostenere il cliente nella scelta dell'impostazione musicale di serata.  Vado poi a personalizzare durante l'evento stesso, in relazione al pubblico e al mood di serata. Attraverso azioni di comunicazione specifiche, che siano comunicati stampa nazionali e locali e/o campagne social o mailing posso poi aiutare a dare un boost all'evento. Un'attività di successo, testimoniata dai numerosi riconoscimenti di pubblico ricevuti in questi anni, con un indice di gradimento che, misurato, potrebbe arrivare a soglie percentuali molto alte, se non assolute. Le testimonianze dei miei clienti le trovate sui miei profili social, Instagram e TikTok"

Tanti dj scelgono di giocare sul sicuro e proporre un solo genere musicale, tu hai un approccio diverso?

"La vera sfida è giocare con più generi e più pubblici, costruendo eventi unici. Sono tornato a fare il dj dopo 25 anni di esperienza nel marketing di prodotto, con una filiera di partner nazionali e internazionali dell'entertainment digitale (Netflix, Apple Music, Spotify, etc) e con specializzazioni in management, comunicazione, produzione. Voglio portare questa mia esperienza sugli eventi e nelle produzioni multimediali, collaborando con i migliori professionisti della filiera, dagli studi di registrazione (House of Glass di Gianni Bini), ai fotografi di moda e musica (l'emergente Mastrantoni, sto corteggiando Micalizzi), fino ai catering e al food. Ho lavorato con Frau Knam e sto facendo il filo ad alcune importanti food blogger".

Hai una crew?

"Tutti i miei progetti si basano sul networking e sulle relazioni, una forma mentis poco italiana lo so, ma io ho una mentalità internazionale e UK nel cuore. Il fatto che mi sia aperto ospitando deejay italiani stranieri ai miei eventi o produttori emergenti nelle mie produzioni sta facendo nascere un interessante network di cooperazione internazionale per la musica e gli eventi, L'invito ad entrarci è aperto a tutti, sia ai bravi producer per la produzione musicale che ai videomaker e progettatori di 3D, grafica, agli organizzatori e ai PR. Chi è interessato può contattarmi con messaggio diretto ai profili social in calce".

Abbiamo parlato della pista e degli eventi, quindi di un mondo al 100% fisico. Ma qual è il tuo rapporto con il mondo internet e tutto quanto è digitale? 

"Ne sono assolutamente favorevole, nel momento in cui ci siano consapevolezza e (auto) controllo. Il digital è uno strumento per amplificare le esperienze e può essere assolutamente funzionale agli eventi stessi. Ad attraverso tramite i social: sui miei profili faccio spesso anche dirette e ho un canale Mixcloud online h24. Non a caso il mio account name è  "rsoul from the disco loft", perché il mio immaginario è quello di un disco loft musicale moderno e digitalizzato, una specie di versione 3.0 del loft musicale di Dave Mancuso, connesso con il pianeta attraverso il web e i social".

Cosa pensi del phygital? 

"Presto riunirà il mondo fisico e quello virtuale. Siamo nella fase di post-lancio del nuovo visore Apple, che in America da alcune settimane sta creando un forte hype mediatico. Grazie alle nuove tecnologie, in un futuro prossimo potremo teletrasportarci in luoghi ed eventi, per ballare e incontrare gente. Io il primo passo verso questo mondo l'ho già fatto due anni fa, con sessioni di produzione, mixing e mastering nell' HOG Studio di Gianni Bini a Viareggio, uno dei Top 5 in Europa. Le sto iniziando a raccontare attraverso i miei profili social, anche in vista del lancio delle mie prime produzioni. Brani tech-house ed ethnobeat in formato Dolby Atmos, che usciranno a nome Aegotism e Collectif D'Artistes Mediterraneens entro l'estate. 

A cosa sono dedicati questi nuovi progetti?

"Il primo progetto, Aegotism, è dedicato al tema dell'identità phygital e della metamorfosi dell'uomo moderno, tramite una narrativa a cavallo fra i due mondi. Il secondo, Collectif D'Artistes Mediterraneens, è un collettivo aperto di producer, musicisti e artisti multimediali per la riscoperta delle musiche, arti e e territori del Mediterraneo che porterà eventi multimediali nei locali e online, anche attraverso l'augmented reality. Per entrambe i casi usciranno produzioni audio e video immersive, da fruire attraverso ogni tipologia di device connesso -  notebook, tv connesse, visori Meta ed Apple – e prossimamente in eventi immersivi, anche fisici: alcuni locali all'estero come il Ministry of Sound di Londra hanno già un impianto Dolby Atmos Music e non a caso il mio primo video immersivo è stato girato lì (ride)".

[tarditardi]

RSoul DJ: disco dance dai lounge agli hotel, con missione engagement

Esistono professionisti della console che ai contesti classici del djing, come le discoteche, i club, i mega festival preferiscono le location più riservate ed esclusive, come gli aperitivi e le cene con sottofondo musicale nei lounge, o i party danzanti negli hotel e nei loft di lusso in Italia e nel mondo.

E' il caso di RSoul DJ, all'anagrafe Raoul Girometta, professionista del mixer che da lungo tempo fa emozionare il pubblico in party esclusivi in location d'eccellenza, come Radisson Collection e Terrazza Martini a Milano o Villa Agape a Firenze, con selezioni musicali al tempo stesso raffinate e coinvolgenti. Intrattenendo senza sosta pubblici di ogni età.

"La chiave del mio successo in pista sta nella perfetta coniugazione fra il mio bagaglio musicale e la mia esperienza nella gestione dei pubblici. Nel corso del tempo ho imparato a intrattenere platee eterogenee, riuscendo a far ballare anche le persone più timide e riservate in eventi serali che, in un trend ormai globalizzato, uniscono le generazioni. E ci riesco grazie a selezioni musicali che non scadono mai né nel volgare né nel troppo commerciale né, ancor peggio, nella noia (come  accade quando la consolle viene gestita dai cosiddetti deejay "primadonna")", spiega RSoul dj.

Quanto conta il coinvolgimento?

"Il mio unico vero misuratore resta l'engagement, termine marketing che significa coinvolgimento, risposta del pubblico. E' una metrica molto importante per i social media, dove la caduta di coinvolgimento potrebbe creare danni irreparabili all'ecosistema… proprio come succede con i party gestiti da deejay senza esperienza! Nelle mie serate sono protagonista nella misura in cui coinvolgo il mio pubblico per la perfetta riuscita della festa dall'inizio alla fine, senza farla scadere, proprio come un vero deejay dovrebbe agire, nel rispetto del suo "ruolo storico". Sia per il cliente privato che decide di festeggiare una ricorrenza come il proprio compleanno o anniversario, sia per le aziende che attraverso gli eventi vogliono riconfermare il proprio posizionamento di marca o un nuovo importante traguardo".

Prima di un evento fai un brief musicale con il cliente?

"Sì, esattamente. Con un approccio quasi 'da agenzia' parto da una selezione musicale che preparo specificamente per la serata in questione, con possibili playlist di preview per il cliente. Non una scaletta precostituita ma esempi di possibili "strade": playlist house, r'n'b, evergreen, piuttosto che ethnobeat, nu disco, lounge, funk, nu soul, magari follow-up di selezioni già adottate per altri eventi simili che possono aiutare e sostenere il cliente nella scelta dell'impostazione musicale di serata.  Vado poi a personalizzare durante l'evento stesso, in relazione al pubblico e al mood di serata. Attraverso azioni di comunicazione specifiche, che siano comunicati stampa nazionali e locali e/o campagne social o mailing posso poi aiutare a dare un boost all'evento. Un'attività di successo, testimoniata dai numerosi riconoscimenti di pubblico ricevuti in questi anni, con un indice di gradimento che, misurato, potrebbe arrivare a soglie percentuali molto alte, se non assolute. Le testimonianze dei miei clienti le trovate sui miei profili social, Instagram e TikTok"

Tanti dj scelgono di giocare sul sicuro e proporre un solo genere musicale, tu hai un approccio diverso?

"La vera sfida è giocare con più generi e più pubblici, costruendo eventi unici. Sono tornato a fare il dj dopo 25 anni di esperienza nel marketing di prodotto, con una filiera di partner nazionali e internazionali dell'entertainment digitale (Netflix, Apple Music, Spotify, etc) e con specializzazioni in management, comunicazione, produzione. Voglio portare questa mia esperienza sugli eventi e nelle produzioni multimediali, collaborando con i migliori professionisti della filiera, dagli studi di registrazione (House of Glass di Gianni Bini), ai fotografi di moda e musica (l'emergente Mastrantoni, sto corteggiando Micalizzi), fino ai catering e al food. Ho lavorato con Frau Knam e sto facendo il filo ad alcune importanti food blogger".

Hai una crew?

"Tutti i miei progetti si basano sul networking e sulle relazioni, una forma mentis poco italiana lo so, ma io ho una mentalità internazionale e UK nel cuore. Il fatto che mi sia aperto ospitando deejay italiani stranieri ai miei eventi o produttori emergenti nelle mie produzioni sta facendo nascere un interessante network di cooperazione internazionale per la musica e gli eventi, L'invito ad entrarci è aperto a tutti, sia ai bravi producer per la produzione musicale che ai videomaker e progettatori di 3D, grafica, agli organizzatori e ai PR. Chi è interessato può contattarmi con messaggio diretto ai profili social in calce".

Abbiamo parlato della pista e degli eventi, quindi di un mondo al 100% fisico. Ma qual è il tuo rapporto con il mondo internet e tutto quanto è digitale? 

"Ne sono assolutamente favorevole, nel momento in cui ci siano consapevolezza e (auto) controllo. Il digital è uno strumento per amplificare le esperienze e può essere assolutamente funzionale agli eventi stessi. Ad attraverso tramite i social: sui miei profili faccio spesso anche dirette e ho un canale Mixcloud online h24. Non a caso il mio account name è  "rsoul from the disco loft", perché il mio immaginario è quello di un disco loft musicale moderno e digitalizzato, una specie di versione 3.0 del loft musicale di Dave Mancuso, connesso con il pianeta attraverso il web e i social".

Cosa pensi del phygital? 

"Presto riunirà il mondo fisico e quello virtuale. Siamo nella fase di post-lancio del nuovo visore Apple, che in America da alcune settimane sta creando un forte hype mediatico. Grazie alle nuove tecnologie, in un futuro prossimo potremo teletrasportarci in luoghi ed eventi, per ballare e incontrare gente. Io il primo passo verso questo mondo l'ho già fatto due anni fa, con sessioni di produzione, mixing e mastering nell' HOG Studio di Gianni Bini a Viareggio, uno dei Top 5 in Europa. Le sto iniziando a raccontare attraverso i miei profili social, anche in vista del lancio delle mie prime produzioni. Brani tech-house ed ethnobeat in formato Dolby Atmos, che usciranno a nome Aegotism e Collectif D'Artistes Mediterraneens entro l'estate. 

A cosa sono dedicati questi nuovi progetti?

"Il primo progetto, Aegotism, è dedicato al tema dell'identità phygital e della metamorfosi dell'uomo moderno, tramite una narrativa a cavallo fra i due mondi. Il secondo, Collectif D'Artistes Mediterraneens, è un collettivo aperto di producer, musicisti e artisti multimediali per la riscoperta delle musiche, arti e e territori del Mediterraneo che porterà eventi multimediali nei locali e online, anche attraverso l'augmented reality. Per entrambe i casi usciranno produzioni audio e video immersive, da fruire attraverso ogni tipologia di device connesso -  notebook, tv connesse, visori Meta ed Apple – e prossimamente in eventi immersivi, anche fisici: alcuni locali all'estero come il Ministry of Sound di Londra hanno già un impianto Dolby Atmos Music e non a caso il mio primo video immersivo è stato girato lì (ride)".

[cinquecolonnemagazine]

Brand Awareness: Gianpio Gravina spiega i migliori investimenti

La brand awareness (letteralmente: consapevolezza del marchio) è una metrica di marketing che misura quanto un marchio o un'azienda è conosciuto e riconoscibile tra il pubblico di riferimento. In altri termini, indica il grado di familiarità e notorietà che un brand ha acquisito nella mente dei consumatori o degli utenti. La brand awareness è ovviamente fondamentale per il successo di un'azienda poiché rappresenta il punto di partenza per qualsiasi relazione con i clienti. Se le persone non conoscono un brand, è improbabile che considerino l'acquisto dei suoi prodotti o servizi. Ci sono diversi livelli di brand awareness: - No awareness (Nessuna conoscenza): è il livello più basso, le persone non conoscono l’esistenza del brand. - Brand recognition (riconoscimento del brand): le persone riconoscono il logo, il nome o altri elementi distintivi del brand quando li vedono, ma potrebbero non avere una profonda consapevolezza di cosa offra l'azienda o cosa rappresenti. - Brand recall (richiamo del brand): le persone riescono a ricordare il nome o il logo del brand quando vengono esposte a una domanda o a uno stimolo correlato. - Top-of-Mind Awareness (primo a venire in mente): il brand è il primo che viene in mente delle persone quando pensano a una categoria specifica di prodotti o servizi. Per esempio, se si chiede alle persone di pensare a un motore di ricerca, molti risponderanno "Google". Quali sono i migliori investimenti per migliorare il livello di brand awareness?  Abbiamo chiesto a Giovanni Pio Gravina, Founder dell’agenzia digitale milanese Publicom e consulente MarTech, quali sono i migliori investimenti per aumentare la brand awareness di un’azienda; il Ceo di Publicom ha spiegato che gli investimenti per migliorarla possono variare a seconda del budget, del settore di attività e del pubblico di riferimento. Tuttavia, ci sono alcune strategie di marketing comuni che spesso si rivelano efficaci:  - Content Marketing: creare contenuti di qualità e rilevanti che siano interessanti per il pubblico target può aiutare a costruire l'autorità e la visibilità del brand. Blog, articoli, video, infografiche e guide sono solo alcune delle forme di contenuto che possono essere utilizzate per attirare l'attenzione del pubblico e aumentare la consapevolezza del brand. - Social Media Marketing: le piattaforme social sono un ottimo mezzo per connettersi con il pubblico e promuovere il brand. Investire in campagne pubblicitarie mirate sui social media può aiutare a raggiungere nuovi utenti. - Influencer Marketing: Collaborare con influencer nel proprio settore o di nicchia può contribuire a raggiungere un pubblico più ampio e a guadagnare credibilità. Gli influencer possono promuovere il brand in modo autentico e coinvolgente, aumentando la consapevolezza del brand tra i loro follower. - Public Relations (PR): Una strategia di PR ben strutturata può contribuire a ottenere copertura mediatica e visibilità su diverse piattaforme. Questo può includere comunicati stampa, interviste con i media, e partecipazione a eventi o conferenze del settore. - Campagne di Search Engine Advertising (SEA): investire in annunci pubblicitari su motori di ricerca come Google può aiutare a raggiungere un pubblico attivamente interessato a determinati prodotti o servizi. Le campagne di SEA possono aumentare il traffico sul sito web e aumentare la visibilità del brand. - Eventi e sponsorizzazioni: partecipare a eventi del settore o sponsorizzarli può contribuire a far conoscere il brand tra il pubblico target. Gli eventi, ricorda ancora Gravina, offrono l'opportunità di interagire direttamente con potenziali clienti e stabilire relazioni significative. - Marketing di contenuto visivo: utilizzare immagini, grafica e video coinvolgenti può rendere il brand più facilmente riconoscibile. Investire nella creazione di contenuti visivi di alta qualità può differenziare il brand dalla concorrenza. - Marketing di affiliazione: collaborare con partner affiliati per promuovere il brand può consentire di raggiungere nuove audience e aumentare la visibilità. Foto di Karolina Grabowska da Pixabay Read the full article

[bloggileti]

Ventajas de medir con Google Analytics. Hoy en día todo se puede medir. Ayudo a los negocios y pymes a implementar estrategias de marketing digital, gestionar redes sociales, seo, sem y mucho más...

[gw2calendar]

Tyria Pride 2021

Added the Tyria Pride 2021 event to calendar.  Can’t wait to attend!  :D

Per the forum post:

Tyria Pride 2021 will be happening on June 26 & 27, on both NA and EU servers!

■ What is Tyria Pride?

Tyria Pride is an annual event that celebrates the LGBTQ+ community and our allies both in-game and out, and raises funds for Rainbow Railroad, a non-profit organisation which helps LGBTQ+ people around the world escape state-sponsored persecution and violence!

It's a 2-day event with a 6 year history, as part of which we'll be walking from Ebonhawke to the gates of Rata Sum in Metrica Province, hanging out & having fun while raising money to leave the world a better place than we found it!

■ When / Where?

The event takes place over two days, and will be held on both EU and NA servers.

Start locations:

• Saturday, June 26: Ebonhawke (at the portal from Divinity's Reach)

• Sunday, June 27: Lion's Arch (at the Field of the Fallen)

Start times:

• EU: 16:00 CEST [14:00 UTC] • NA: 4 PM CDT [21:00 UTC]

We tend to start marching about 15 minutes past the hour. Despite this, to get into the correct instance without any issues, it's recommended to be at the location at least 15 minutes before the hour.

■ How to join?

To accommodate everyone coming to the event, we'll have multiple volunteers helping everyone get together, and will be taking over multiple instances of the same map. Each instance can only take about 150 people, so not everyone will be able to fit on the same instance. Our volunteers will be opening LFGs to get everyone onto a number of maps.

One way to make this simpler and to get in touch with volunteers more easily is to join the Tyria Pride discord, at tyriapride.com/discord! As the event draws closer, we'll include a list of volunteers here that you can contact in-game as well!

Please note: Do not open your own LFGs, please wait for organisers to open theirs so that you can join on a map instance with an organiser on it. Due to how the megaservers work, just because you are in Ebonhawke / Lion's Arch, it doesn't mean you're with the organisers. That's why it's a good idea to arrive into the map before the event start time!

■ How to get involved?

The success and scope of Tyria Pride depends heavily on help and volunteers from the community! If you wish to help out, there are several ways you can do so:

• Volunteering: Volunteers help out on the day of the event by helping ferry/taxi everyone into the correct instance between maps, guiding the path, fielding questions & providing information (which you'll be provided as a volunteer in the form of copy-pastes). A commander tag helps greatly with this but is not necessary.

• Streaming the event: Streaming the event is a great way to spread the word! This year we'll be compiling and highlighting a list of streamers that will be attending the event, so if you're planning on streaming the event, let me know!

• Contributing in-game prizes: One of the ways that we encourage donations to the Rainbow Railroad fundraiser is by doing raffles of in-game prizes. In the past, this has included legendaries, rare materials and fancy skins! If you can contribute anything that you think might be a cool prize, get in touch!

• Spreading the word: The most important thing to any event is visibility! If you can spread the word to your friends, your guild, your grandma, your estranged cousins, share the event on social media, talk about it at brunch with your co-workers, explain it to your cat! For quick information, here's a promo image you can share!     If you want to get involved, either as a guild or as an individual, the best way to do that is to join our discord at tyriapride.com/discord and get in touch there, or contact me in-game at Lelling.6795 via in-game mail!

I also want to give a very special shoutout to  ❤ Gamers Giving Back  ❤ who are supporting the event with both volunteers on NA side and prizes, for the fourth year in a row! GGB are not only great supporters of Tyria Pride, but also organise other in-game charity fundraisers throughout the year such as the Pink Day in LA cancer fundraiser in October and the MS Toga Party for multiple sclerosis! Check out their amazing work at gamergivingback.org!

■ Fundraiser

But wait! We're not just talking the talk, we're also walking the walk, and we want to create actual change and improve the lives of LGBTQ+ people worldwide, so we are, as always, running a fundraiser for Rainbow Railroad, an organisation focused on helping LGBTQ+ individuals escape persecution and violence.

We'll be posting the fundraiser closer to June, as well as sharing it on other social media, so keep an eye out! Just like every year, those donating to the fundraiser will be able to participate in raffles to receive both in-game and out-of-game rewards!

■ Contact

If you have any questions about the event, feel free to ask them here on this post! I'll be checking it regularly and doing my best to reply to any questions! You can also join the Tyria Pride in-game guild, but note that the guild is inactive throughout the year, and is only used as an infopoint to let people know about this particular event. If you're looking for an active LGBTQ+ guild, the Tyria Pride event itself and our discord are a great place to look!

In-game contact: Lelling.6795

Tyria Pride discord: tyriapride.com/discord

[nftfun]

3 cose su Skillz che gli investitori intelligenti sanno

3 cose su Skillz che gli investitori intelligenti sanno

Gli investitori esperti in genere colgono i fattori cruciali che muovono il prezzo di un’azione. Questi fattori variano da azienda a azienda. Ad esempio, il costo del petrolio greggio può essere un fattore vitale per una compagnia aerea. Allo stesso modo, il totale degli utenti attivi giornalieri è una metrica cruciale per le azioni dei social media. Consideriamo tre cose che muovono il mercato…

[igualesenlared]

[COLECTIVOS VULNERABLES] Ana y Mia: prevenir, mejor que curar

Figura 1: Medir lo que comes

Fuente: Imagen extraída del banco de fotos Freepik. Licencia Freepik

Catalina et. al (2014) exponen que el “acceso involuntario” a contenidos inadecuados es uno de los riesgos existentes para los/as menores en la Red. De este modo, los/as niños/as y adolescentes podrían verse envueltos en “situaciones en las que [...] se convierten en objetivo de comportamientos malintencionados de terceras personas”, señalan estos/as autores/as. Con ello se refieren, por ejemplo, a páginas web o cuentas de redes sociales relacionadas con trastornos alimenticios como la anorexia y la bulimia.

Ruano et. al (2019) exponen el peligro de las redes sociales o sitios web que ensalzan estos comportamientos, conocidas como “páginas Pro Ana” (citan este término a través de Belen, Angel y Jerano, 2011). Afirman que los/as menores pueden verse fuertemente influenciados/as por “la importancia que tiene la imagen corporal en el mundo occidental”; especialmente en el caso de las mujeres, quienes se encuentran bajo una mayor presión social ante los cánones estéticos y el “ideal de delgadez” asociado a la belleza. Pese a que la anorexia y la bulimia tradicionalmente se asocia mayormente con el género femenino, Catalina et. al (2014) destacan que estos trastornos “se ha[n] equilibrado” recientemente; es decir, cada vez son más los hombres que también llegan a padecerlos.

Estas páginas, difundidas como sitios web, blogs, grupos de discusión y enlaces - que desde una perspectiva médica son considerados como nocivos y criminales - comienzan a fortalecer en personas que padecen desórdenes alimenticios un estilo de vida adaptado a las necesidades socioculturales, psicológicas e incluso médicas, de los individuos que interactúan en dichas comunidades virtuales. (Ruano et. al, 2019)

Es importante tener presente que esta clase de trastornos alimenticios, al conllevar una percepción distorsionada de la realidad y una fuerte influencia social, pueden haber aparecido como consecuencia de comentarios o humillaciones hacia la persona que las padece. El acoso escolar y el ciberbullying pueden llegar a ser los detonantes de esta problemática mediante burlas por tener un peso o cuerpo no normativo y es por ello que es relevante considerar a los/as padecedores/as un colectivo vulnerable. Incluso, es un problema que puede nacer por otros motivos diferentes al peso de la persona.

A continuación se presenta una propuesta de concienciación al alumnado para prevenir la aparición de estas conductas a tiempo. Debido a la complejidad de las mismas, irá dirigida específicamente al alumnado de 3º y 4º de Educación Secundaria. Estas edades de la adolescencia son aquellas en las que pueden empezar a aparecer estos problemas y nos aseguramos de que poseen la madurez suficiente para que la exposición de la información no genere un “efecto llamada”. Esta propuesta aboga por una educación en la que primen valores de respeto a la integridad tanto física como moral de cualquier adolescente.

CHARLA | Ana y Mia: Prevenir, mejor que curar

La propuesta consiste en la realización de una charla de concienciación -presencial u online, en función de las medidas sanitarias- de una hora y media de duración. La finalidad de la misma es garantizar que el alumnado comprenda el impacto que pueden generar los malos comentarios u otras acciones que puedan llevar a una persona a tomar medidas desesperadas, dejándose influenciar por los estereotipos, cánones y juicios de la sociedad en la que viven. La idea es, a través de la sensibilización, crear un ambiente en el aula que ayude a frenar tanto el ciberbullying como los trastornos alimenticios derivados de este.

Esta charla será llevada a cabo por dos personas: un/a profesional de la salud que aporte un punto de vista clínico sobre qué son estos trastornos, de qué manera afectan a la persona y cómo se manifiestan; y, además, una persona que en el pasado los haya padecido y que pueda explicar su experiencia en primera mano como afectada. De este modo, se presentan dos puntos de vista que permitirán comprender mejor lo que se expone y potencien la empatía que se quiere transmitir al alumnado.

A continuación se muestra un vídeo explicativo de las partes que tendría esta charla y cómo se llevaría a cabo:

Figura 2: Vídeo informativo sobre la charla “Ana y Mia: Prevenir, mejor que curar”

Fuente: Elaboración propia

En caso de que esta formación pueda realizarse presencialmente, el centro deberá disponer de una sala con asientos suficientes para el alumnado y para el profesorado que vaya a supervisar la actividad, de manera que puedan respetarse los 2 metros de distancia de seguridad. Para poder presentar las ponencias se necesitará de un ordenador u otro dispositivo electrónico que disponga de acceso a Internet y que sea posible conectar a un proyector. Asimismo, es importante tener acceso a altavoces y micrófonos que faciliten la comunicación entre formadores/as y asistentes.

Referencias

Catalina García, B.; López de Ayala López, M. C.; y García Jiménez, A. (2014) Los riesgos de los adolescentes en Internet: los menores como actores y víctimas de los peligros de Internet. Revista Latina de Comunicación Social, 69, 462-485. https://www.redalyc.org/pdf/819/81931771008.pdf

Plato blanco con bollo, cinta métrica amarilla y cubiertos en la mesa Foto gratis [fotografía]. (s.f). Recuperado de https://www.freepik.es/foto-gratis/plato-blanco-bollo-cinta-metrica-amarilla-cubiertos-mesa_8946229.htm

Ruano Ibarra, L. E.; Hoyos, Marcela; y Arboleda Ramos, J. D. (2019). Comunidades pro ana: una revisión de la anorexia en redes sociales virtuales. Revista Latina de Sociología (RELASO), 9 (2), 91-108. https://ruc.udc.es/dspace/bitstream/handle/2183/27790/6829-Texto%20del%20art%c3%adculo-22479-4-10-20210211.pdf?sequence=1&isAllowed=y

[vinetooth-prime]

50 Questions for your oc: SUBJECT 9730-X :O

SUBJECT 9730-X  ---  “Coll”

Personal

1)      Age?

adult (timelines are hard so there are no hard #’s yet)

2)      Gender?

(shrugs)  he/him pronouns tho

3)      Romantic/Sexual Orientation?

(SHRUGS) he’s not really concerned w/ that rn; ... but....... idk, demi? 🤔

4)      Height?

big... (about 5′3″? I think? I’m bad at heights too oops)

5)      Race?

asuran chimera (asura, jotun, saurian, canine...)

6)      What do they look like? (i.e, hair color, eye color, etc)

dark, semi-scaley skin with darker patches of freckles, splotches, and scalesblack, coarse hair always tied back in either his glamour or notgolden-orange eyes with black sclera

7)      Any disabilities?

no

8)      Is there a meaning to their name?

not really, no; just an easy name to remember & sign

9)      What makes them, them? 

I don’t understand this q... this feels like a Very Big Question...

10)   What do they want to be when they grow up/what do they want to do with their lives?

he’s sort of aimless right now; he’s recently come into having his own life, his own freedom, and he’s just been enjoying that for a while; once he gets bored, he might start looking at that kinda thing objectively

Family

11)   Do they have parents? What are they like and how do they act with their child(ren)?

he has a genetically-related mother in the Inquest, though he has never met her nor does he know (or care) who she is

12)   Do they have siblings? How do they interact with them? If not, do they wish they had siblings?

he has a half-brother named Maltt! who he isn’t aware of... they do interact sparingly, though, since Maltt works at The Hot Port which 9730/Coll frequents

13)   Extended family? Do they see them often?

nope

14)   Do they like where they live? (Is it a safe place?)

if you ask him, he’ll rebuff the question; but yes, he does (and yes)

15)   Where do they live? Are they wealthy? Poor? Middle-Class?

9730 lives in Metrica Province with Khallalh & Vex (@radioactivesoda-gw2​) in their residence/lab. 9730 doesn’t really have much money at all to his name. I don’t know about Khallalh...

16)   Do they have a lot of expectations/pressure on them from family to do great?

nope

17)   Do they have pets?

nope

18)   Who do they look up to the most/are the closest to in their family?

nobody

19)   This there anything special about their family?

uh... no... it’s just bad

20)   Do they wish they lived in a different family/household?

nope

Friends

21)   Best Friend(s)?

Right now? likely Khallalh & Vex

22)   Who was their first friend?

Khallalh

23)   What is their friend group like?

his friend group is steadily building up

24)   Do they have a love/hate relationship with any of them?

Mmm... Probably Vex. They get along pretty well, but they also grate on each other’s nerves easily.

25)   Do they consider any of their friends to be like siblings?

Nope. Not really.

26)   Have they ever hurt a friend or lost one?

emotionally? no. physically? ... yeah

27)   Do they have a crush on any of their friends?

nope!

28)   Do they share classes with good friends?

🤔?

29)   Whom do they go to the most when they need a shoulder to cry on?

He tends not to go to anyone... Although Khallalh usually has no trouble coming to him, instead.

30)   What would this person do without their friends in their lives?

he’d probably be fckin’ dead tbh

School

31)   What grade are they in? If they aren’t in school, how come?

no bc he’s....... an adult...actually none of these apply so--

32)   Do/Did they like their teachers? Was there a good one? Bad one?

33)   Do/Did they listen to their teachers or are/where they goofing off a lot?

34)   Are/Where they a good student grade wise?

35)   Do/Did they need extra help?

36)   What is/was their school like?

37)   Do/Did they have bullies in school?

38)   Have they ever gotten into a fight at school?

39)   Have they ever done something stupid/embarrassing at school?

40)   How far do they plan to go with school? If they dropped out, do they want to go back?

Other

41)   Are they dating anyone? Do they want to date? Are the married? Divorced?

he’s not dating, nor does he really want to date anyoneyet 👀

42)   What is their favorite hobby? Do they keep it a secret?

Either... eating or collecting bones (skulls, ribs, femurs etc) he finds around the lab. Neither is really a secret, though he doesn’t advertise either.

43)   If they could have one thing in life, what would it be?

probably something conceptual like “power/control” or “freedom” bc he’s an ass like that

44)   Do they work? If so, what is it? If not, are they looking for one or even want one?

He works for Khallalh in his krewe doing whatever’s asked of him. Errands, physical tasks, inventory...

45)   Do they use social media?

46)   Have they ever been in the hospital?

ttttteechnically?

47)   Do they believe in the supernatural, that there is more than the eye can see?

his world is magic and full of ghosts so sure?

48)   What do they do when they get angry, stressed, or upset?

He’s... very bad with words when he’s mad. He storms around a lot, breaks things... people...With stress, though, he kinda’ just... gets really pissy. Prone to chewing on things (mostly himself) especially. It’s a Really easy jump from Stressed -> Angry, too.

49)   Would they consider themselves as a good person, bad person, or morally grey?

He doesn’t think he does anything in the wrong, ever. Tho he doesn’t really consider himself good or bad bc those are “asuran concepts” and refuses to think on them.

50)   Does this OC have any part of you in them? (I.e, personality traits, similar background, etc)

originally? I thought nothen I noticed the way I eat burritos when I’m alone and I am embarrassed but unapologetic and yeah..............

[udinamo]

COMO ELEGIR UNIVERSIDAD

4 Criterios que te ayudaran a elegir correctamente Por Carlos Alberto Rodríguez Chávez / Universidad Dinamo de América /

Definitivamente nos enfrentamos a un nuevo desafío derivado de esta nueva condición mundial, esta pandemia que nunca olvidaremos generada por la llegada del COVID-9 definitivamente ha revolucionado la manera en que nos comunicamos, convivimos, consumimos, socializamos y por supuesto nos EDUCAMOS y FORMAMOS. Andrés Oppenhaimer en su libro “Sálvese quien pueda” publicado en el 2018 habla sobre el futuro del trabajo en la era de la automatización, citando a su vez un estudio de la universidad de Oxford del 2013 en el que se pronosticaba que el 47% de los empleos actuales registrados por el Departamento del Trabajo de los Estados Unidos podrían desaparecer en los próximos 15 años, es decir para el 2028 ., dicho análisis concluye en el hecho de que al final si tu  trabajo lo puedes describir con facilidad entonces será fácilmente automatizable. Esta automatización basada en robótica e Inteligencia artificial es un hecho conocido, y ya diferentes sectores sobre todo la industria llevaba años transicionando a un modelo de producción cada vez más automatizado, pero para lo que esta industria y en general la humanidad no estaba preparada era para una PANDEMIA de consecuencias catastróficas que al día de hoy fecha en la que se está publicando este blog 17 de Noviembre del 2020 llega a 54.7 millones de contagios en todo el mundo con la lamentable perdida de 1.32 millones de vidas humanas al día de hoy, siendo lo más preocupante el hecho de no contar ni con estrategia ni con vacunas que puedan revertir esta tendencia. Esta condición de confinamiento obligatorio ha puesto contra la pared a todos los modelos gestión gubernamental y por supuesto también a todos los sistemas económicos y modelos de negocios conocidos en todo el mundo, en este sentido las Universidades no son una excepción, entonces aquí toma relevancia la pegunta planteada con motivo de este Blog ¿COMO ELEGIR UNIVERSIDAD? LO QUE NO DEBES CONSIDERAR

Lo primero será que conozcas lo que “NO” debes considerar al momento de elegir universidad, en este sentido conceptos como: calidad docente, maestros con posgradoo antigüedad de la institución; NO pueden considerarse como DIFERENCIADORES hoy en día, ni mucho menos indicadores de calidad, en todo caso podríamos considerarlo como requisitos básicos, genérericos o mínimos indispensables a cumplir por cualquier institución educativa sin importar para este caso el nivel. También debes de descartar en tu análisis respecto a la toma de esta importante decisión conceptos cuantitativos como por ejemplo; número de alumnos ó cantidad de campus con lo que cuenta la universidad y la razón es muy lógica la cantidad de alumnos no es una métrica a considerar en relación a la calidad, ya que es  muy probable que la cantidad de alumnos  obedezca más a un tema de precio o ubicación que  realmente a una experiencia de aprendizaje realmente valorable y con respecto al número de campus establecidos es otro concepto que debe ser en este momento irrelevante ya que tampoco se pudiera establecer como una métrica a favor de la diferenciación y valor con respecto al modelo de enseñanza y aprendizaje ni mucho menos resulta ser garantía con respecto a la adquisición de las competencias requeridas y necesarias para poder desarrollarte como un profesionista de ALTO DESEMPEÑO. Y por favor NUNCA finques tu decisión basado únicamente en PRECIO, ya que en términos de educación y formación como coloquialmente se dice el dicho “lo barato sale caro” en todo caso sería más importante que consideres la relación PRECIO/CALIDAD, y dicha relación podrás medirla en función sobre todo de los testimonios de alumnos en activos y egresados cuyos comentarios puedan si así fuera el caso contar con un elevado sentido de valor recibido. Entonces una vez establecidos los criterios bajo los cuales NO debes tomar una decisión con respecto a ¿COMO ELEGIR UNIVERSIDAD?, pasaremos a establecer criterios más específicos y documentados en los cuales será importante basar esta trascendental decisión.

LO QUE SI DEBES CONSIDERAR

4 CRITERIOS QUE TE AYUDARAN A ELEGIR LA MEJOR UNIVERSIDAD

REFERENCIAS Para esto tomaremos como referencia el informe de  New Media Consortium (NMC) EDUCAUSE la cual comprende una comunidad de más de 2300 organizaciones y más de 100,000 personas en organizaciones de miembros en más de 50 países del mundo que integra líderes y profesionales de TI, profesionales de la enseñanza y el aprendizaje, lideres académicos y ejecutivos de campus principalmente estadounidenses, además de incluir personas influyentes de la industria de corporaciones, asociaciones y organizaciones que sirven a la comunidad de educación superior. Este informe denominado NMC  Horizon Report 2020 Higher Education Edition, define el impacto tecnológico, cambios y tendencias que deberán transformar la educación para los próximos años, este Informe Horizon ha sido reconocido por pronosticar las seis tendencias clave, los seis desafíos y los seis desarrollos en tecnología educativa con el potencial de ser adoptados a corto, mediano y largo plazo.

Tendencias clave que acelerarán la adopción de tecnología en la educación superior Esta sección muestra las tendencias "que se espera que tengan un impacto significativo en las formas en que las universidades se acercan a su misión principal de enseñanza, aprendizaje e investigación". Corto plazo (tiempo de adopción: 1 a 2 años) Rediseño de espacios de aprendizajeDiseño y Herramientas de aprendizaje híbrido Medio plazo (tiempo de adopción: 3 a 5 años) Avanzando las culturas de la innovaciónEnfoque creciente en la medición del aprendizaje Largo plazo (tiempo de adopción: +5 años) Repensando cómo funcionan las institucionesGrados modularizados y desagregados Desarrollos clave en tecnología educativa para educación superior Esta sección del informe incluye "seis tecnologías pronosticadas como importantes para la enseñanza, el aprendizaje y la investigación creativa en el futuro". Corto plazo (tiempo de adopción: 1 año o menos) Aprendizaje móvilTecnologías analíticas Medio plazo (tiempo de adopción: 2 a 3 años) Realidad MixtaInteligencia Artificial Largo plazo (tiempo de adopción: 4 a 5 años) BlockchainAsistentes virtuales Además, el informe analiza los seis desafíos que podrían impedir la innovación y la adopción o el escalamiento de tecnología en la educación superior. Estos desafíos se dividen en tres categorías relacionadas con el grado de dificultad en que cada uno podría resolverse a nivel institucional. Desafíos que impiden la adopción de tecnología de educación superior Solucionables (los que entendemos y sabemos cómo resolver) Mejorar la fluidez digitalDemanda creciente de experiencia de aprendizaje digital y experiencia en diseño instruccional Difíciles (aquellos que entendemos, pero para los cuales las soluciones siguen siendo difíciles de alcanzar) Los evolutivos roles de la facultad con estrategias de tecnología educativaBrecha del rendimiento Malvados (los que requieren datos e información adicionales antes de que las soluciones sean posibles) Avanzar la equidad digital Repensar la práctica de la enseñanza Ahora bien, basados en estos conceptos y a manera de que podamos establecer un esquema de sugerencia o valoración hemos incluido las siguientes infografías a fin de poder establecer una valoración con respecto a los conceptos que considero como los diferenciadores más importantes a tomar en cuenta en este momento si en este momento te has planteado esta pregunta de ¿COMO ELEGIR  UNIVERSIDAD?.

CRITERIOS

1. REDISEÑO DE ESPACIOS DE APRENDIZAJE. Las aulas de planta cuadradas o rectangulares con un estrado desde el cual el docente instruye y gobierna obedecen a un concepto de aprendizaje basado en el modelo PRUSIANO establecido por el rey de Prusia Felipe II en el siglo XVIII es un modelo en el que el alumno no forma parte de la experiencia de aprendizaje solo escucha y el docente solo instruye.

2. DISEÑO DE HERRAMIENTAS DE APRENDIZAJE Ó APRENDIZAJE HIBRIDO

El aprendizaje híbrido o blended learning consiste en incorporar a la instrucción tradicional formas de enseñanza multimedia basadas en recursos TIC. Algunos de estos recursos son los MOOC, intranet, foros, redes sociales, etc. El aprendizaje híbrido permite adaptarse a la realidad tecnológica actual y entiende las nuevas tecnologías como recursos provechosos para facilitar el aprendizaje. Las distintas técnicas no se limitan únicamente a la transferencia unidireccional del conocimiento (como puede percibirse con los vídeos tutoriales, únicamente), sino que se basa en la combinación de maneras de hacer y de herramientas para complementar el aprendizaje de forma constructiva y colaborativa. Más que transferencia se podría considerar construcción del conocimiento. Del mismo modo, al facilitar la comunicación entre agentes en cuanto a tiempo y espacio, se promueve el trabajo en comunidad. Algunas de las ventajas del aprendizaje híbrido: Creación y adaptación de contenidos a medidaFormación continuaComunicación activa entre compañeros y docentesDisponibilidad de la informaciónIncorporación de las tecnologías como elemento facilitador Una de las herramientas impulsadas por la UPF a través del TIDE (Grupo de Investigación en Tecnologías Interactivas y Distribuidas para la Educación) es el edCrumble, que sirve de apoyo para el proceso de diseño de los cursos o materias, combinando clases presenciales con actividades en línea y permite hacerlo en comunidad.

3. METRICAS Y ANALITICAS PARA DETERMINAR LA CALIDAD Y MEJORA DE LA EXPERIENCIA DE APRENDIZAJE

Lo que no puedes medir, simplemente no puedes mejorar entonces ante el comentario de decir “contamos con calidad docente” sería conveniente la pregunta ¿Y cómo miden esa calidad?, ¿con que frecuencia? y ¿de qué manera? Esto por citar un ejemplo, en cualquier caso, debe ser indispensable conocer como esta universidad está valorando la supuesta calidad, lo deseable deberá ser siempre contar con herramientas que permitan valorar o establecer esta métrica en tiempo real.

4. GESTIÓN ESCOLAR

Contact us business icon on smart phone Definitivamente antes de tomar la decisión es muy importante conocer cómo funciona la universidad, ¿cuál es el esquema organizativo con el que se cuentan?, ¿quiénes son los responsables de cada área?, ¿cómo se comunican entre los diferentes departamentos?, ¿cuáles son los medios de contacto?, los procesos para tramites y tiempo de respuesta, etc. Lo deseable en este sentido es que se cuente con una organización moderna donde cada departamento ejerza su propio liderazgo y no tenga que depender de otras figuras, departamentos o procesos burocráticos para dar solución a cualquier tipo de problemática, derivado del mismo proceso de matriculización que lleva el alumno. Este concepto debe ser fácil de entender departe del interesado y si el asesor educativo o elemento administrativo no puede o se le dificulta explicarlo definitivamente no querrás sufrir esa desorganización o burocracia para cada tramite que tengas que realizar.

5. APRENDIZAJE MÓVIL

El aprendizaje móvil o Mobile learning es el proceso de enseñanza que se realiza a través de dispositivos móviles (teléfonos inteligentes o tabletas) conectados a una red inalámbrica permitiendo así una interacción más inmediata entre profesor y alumno. De esta forma, se democratiza la formación online que rompe con las barreras espacio-temporales y se adapta a las necesidades formativas del alumno en su día a día.

6. RESUMEN

El objetivo específico de este ejercicio radica en la oportunidad de poner a tu consideración algún esquema de selección que considere elementos y conceptos que realmente puedan ayudarte a el ¿COMO ELEGIR UNIVERSIDAD? y puedas basar tu elección en aquellos criterios que realmente puedan dotar al modelo y experiencia de aprendizaje de conceptos de VALOR AGREGADO difícilmente perceptibles en una primera entrevista, pero sumamente necesarios para poder aspirar realmente a una formación que cumpla con lo criterios de adaptabilidad con respecto a este momento y desafiante futuro que nos espera. Te deseo en todo caso la mejor elección. Carlos Alberto Rodríguez / Universidad Dinamo de América/ Como elegir Universidad/ 17 de Noviembre del 2020/México. Read the full article

[br7digital]

12 passos para ser um Social Media de Sucesso 1- Defina os objetivos da sua estratégia de Mídias Sociais 2- Usar as palavras-chave e hashtags corretas 3- Poste com frequência, diariamente e nos mesmos horários que geram mais resultados 4- Descubra seu Público e acerte no alvo 5- Seja Criativo e aproveite todas as ferramenta que Cada Rede Social oferece 6- Pesquise a Concorrência e identifique as palavras chave e outras métricas interessantes 7- Identifique a (s) melhor (es) Redes Sociais para o seu objetivo de Marketing 8- Utilize sempre os perfis em modo comercial e habilite todas as ferramentas profissionais 9- Crie um Calendário de Postagens e agende o horário ideal 10- Teste vários aplicativos de vídeos para Stories 11- Entenda tudo sobre seu cliente e poste na primeira pessoa como se fosse ele 12- Acompanhe as métricas de postagens e analise o que funciona ou não #socialmedia #socialmidia #midiasocial #design #redesocial #hashtags #criativo #palavrachave #metricas #marketingdigital #calendario #stories #cliente #br7digital

[mavenupcreatives]

10 TIPS TO OPTIMIZE THE SEO OF YOUR SITE

The natural referencing (SEO) of a website makes it possible to gain visibility on the search engine results pages. It is a great opportunity to advertise a website or business. We have drawn up 10 criteria to optimize your SEO referencing .

1. ADOPT RESPONSIVE DESIGN

Responsive design, or adaptive website , consists of developing a website that will adapt to the device with which the internet user connects. This technology responds to new uses: the increase in traffic via mobile devices (tablets, smartphone, connected watch, Smart TV, etc.) with very different screen sizes. This change in the web design process makes it possible to display a web page optimally.

The mobile interface adapts to the size of the screen, but also to the ease of navigation (larger and more spaced links, adapted menus, etc.). The responsive web design provides improved the user experience (UX) . Developing this type of website can increase traffic via mobile devices and therefore reduce the bounce rate. Responsive design has become the standard: Internet users expect all sites to be adapted!

2. REDUCE SITE LOADING TIME

In addition to a responsive website, you need to think about the loading speed of each web page . Indeed, Internet users have too many choices on the web and do not want to wait to access information or content. In addition, they can navigate via a connection with a low speed.

Google penalizes sites that are too slow . A page loaded in 3 seconds or more will lose almost half of Internet users. This will increase the negative bounce rate and cause you to lose positions on SERPs from Google, Bing or Yahoo. Since 2010, Google has penalized websites with high loading times: measure the speed of your website with PageSpeed .

So how can you improve the loading speed of your site? Criterion # 1 to limit waiting and loading is to reduce the weight of the page . You can reduce the overall weight of a page by limiting the code / text ratio, but above all by reducing the weight of the heaviest elements such as photos, visuals, infographics and videos. Use tools like Compressor.io  for photos and host your videos with providers such as Vimeo or YouTube.

  3. OPTIMIZE YOUR TAGS AND METADATA

The Title tag and the Meta Description tag provide a short description of the content of the web page. They have a very strategic role: you have to create the urge to click on your site ! Good tags must be consistent with the landing page and your editorial line, include incentive action verbs and finally keywords. They are limited in number of characters: there are online SERP simulators to help you optimize your visibility on search engines .

The other tags on the h1, h2, h3… hn page are chapters of your web pages: placing the vocabulary of the expressions you target in these tags is a good way to improve your positioning on Google . But be careful not to overdo it, just reading all your titles should allow you to understand the content of the page without heavy repetitions.

4. DEFINE A KEYWORD STRATEGY

The search keywords is one of the steps strategic SEO a website. You must list all the Google queries that Internet users could make in order to come across your website and / or the queries on which you want to position yourself. This corresponds to your activity and your positioning in relation to your customers. Will you position yourself on “ Cheap Smartphone Accessories ” or “ Premium Quality Smartphone Accessories ”? Also think of natural queries oriented around questions “which Samsung model to choose?”… There are many keyword research tools like Mazen, SEMrush, Yooda Insight, Keywords Planner or even Google Trends

In addition to corresponding to your positioning, you must know what is the competition on the expression and also the number of requests. Keywords with low competition (in this case, it is easier to position yourself) or keywords with a high number of requests (important source of traffic) are to be favored. It is one of the most important areas of expertise for successful SEO . Your keyword strategy will greatly determine the content of your website.

5. CREATE QUALITATIVE CONTENT

Create qualitative content - web writing

The content of a website is one of the most important points. It will attract Internet users, convert Internet users into customers, but also play an essential role in the natural referencing of your site. The robots will crawl your content and the algorithms of Google and other search engines will try to determine what is the subject of your page and deal with many other criteria, which will allow them to position your website in relation to other content available on the internet. The content must be of good quality to participate in the proper positioning of your website.

All of the SEO projects within the 1st Position agency pass into the hands of our experts in  web copywriting and content marketing  to increase the quality of your positions in search engines of course, but also to boost your transformation . Content is with us KING !

6. OPTIMIZING THE REFERENCING OF CONTENT

Web writing must satisfy both human Internet users and robots. The use of a suitable lexical field, and significant lexies, and the use of the most important terms must be thought of to provide optimal text content. Be careful, even the algorithms spot spelling and grammatical errors as well as excessive optimization (over-optimization or keyword stuffing ). These techniques can be harshly by the search engines, what is more a text written with an intention of “spam” will make the Internet users flee.

WRITE ALTERNATIVE TEXT

The text is to date the only element analyzed by algorithms, as Olivier Andrieu puts it so well, “Google is a text obsessed”. Videos and photos must also be worked to facilitate the work of robots and attract the favor of search engine algorithms. It is necessary to define alternative texts (in particular with the alt attribute for images) to describe each image and allow Google to understand the content of the images. But first of all you have to place the images and videos in the right place, that is to say in a text block composed at least of a title Hn and a paragraph of explicit text in the semantic field of the video content. .

7. AVOID DUPLICATE CONTENT

“ Just copy and paste the most attractive content from competitors “. Search engines abhor this kind of attitude and they severely punish this practice, duplicate content . The web universe exists by creating new information every second making the web richer. Creating unique content (text, photos or videos) means being seen by search engines and making the difference with the competition!

8. CREATE A POWERFUL NETLINKING

Your website must bring new content to World Wide Web but also be part of the constellation of websites. To be included in other sites, you must set up a netlinking strategy . Links between sites help regulate web traffic and enrich the browsing experience.

The outgoing links of your site must be contextualized and directed towards quality sites with interesting content (thus having an important thematic trustflow ). The backlinks are a great opportunity to optimize your SEO if you designate other sites through links is that you are a reliable site with an interest to readers. Ask your partners to direct links to your site!

Also consider taking care of your internal network, it is just as important. As soon as you can, create links in your content to enhance your different pages related to the theme of the page. It is therefore a question of providing internal links towards pages relating to the thematic. This internal mesh approach is called “semantic cocoon”.

9. BEING PRESENT ON SOCIAL NETWORKS

The web is social! Impossible not to be present on social networks (Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Snapchat, Linkedin): they are suitable for all companies and all sectors of activity depending on the targets and objectives to be achieved. You can use some of these social platforms as a relay for your content.

optimize your SEO on social networks

Publishing interesting and relevant content can also be a way of arousing curiosity. We are talking about Social Media Optimization . Among the people who discover your content thanks to RSN , sooner or later there will be someone who will create a link for you on a real site, this will then have a direct impact on your natural referencing.

10. USE GOOGLE ANALYTICS AND GOOGLE SEARCH CONSOLE

Google Analytics is the benchmark for web analytics tools. The web giant offers businesses free tools to improve the statistical monitoring of SEO. Google Analytics  offers relevant and precise statistics that allow you to understand who your audience is, their behavior, traffic acquisition, conversion rate , but also analyzes on your SEA paid SEO campaign (Adwords, display, etc.).

Google Analytics: Anywhere presentation image. Anytime.

Google Search Console can improve many criteria and see how Google indexes your website (metadescription tags, robots.txt, sitemap ...), but also the performance of your positioning on keywords.

There are however other alternatives to Google, sometimes more efficient, we recommend in particular Yandex Metrica solutions and Bing's Webmaster tools.

Download the infographic in PDF

You now have food for thought to improve your natural referencing. It is important to remember that SEO can be combined with paid SEO (or SEA) to gain efficiency. Do not hesitate to ask our SEO experts for help to talk about your website and boost your visibility.

WHY OPTIMIZE YOUR GOOGLE SEO?

Natural referencing is closely linked to Google, to the point that we sometimes speak of Google referencing . With more than 90% of searches in almost all countries of the globe, the American search engine benefits from an indisputable position on the market. In fact, SEOs focus above all on this search engine to create SEO strategies and implement optimizations. Concretely, they mostly follow Google's instructions to webmasters to the letter and aim at all costs for the best possible position on Google.

With nearly 10 algorithm changes per day, Google is an engine that keeps evolving. Ask Google SEO experts to take charge of your site and guide you to the best positions!

To know more, click here.

[eliaspineirofernandez]

Elias Piñeiro Fernández Esperto italiano di SEO e marketing digitale

Elias Piñeiro Fernández è un esperto di marketing su Internet con 9 anni di esperienza professionale in SEO, SEM e SMO. Fornisce l'ultima tendenza della strategia SEO, Search Engine Marketing (SEM) e Social Media Marketing (SMM).

Elias è specializzata in Google Adwords, Bing Ads e PPC Affiliate Marketing con una conoscenza approfondita nell'impostazione, analisi del punteggio di qualità delle parole chiave e ricerca, gestione e monitoraggio CPA e eccellente analisi della campagna, pianificazione, analisi del ROI, metrica di conversione e implementazione di successo Strategie di offerta.

[thelmasirby32]

Six key content performance aspects that Google Analytics can’t measure

Google Analytics (GA) is one of the most popular traffic analytics tools for websites, but it can have serious drawbacks for anyone looking to measure content performance.

The problem is systemic: Analytics was built to track traffic for ecommerce and content sites, with the structure of its reports built around pageviews. It can provide some sophisticated data around those views – what kinds of audience members are behind them, how they might have arrived, what they did next, and other such questions – but today’s content marketers need the ability to measure and understand much more than that.

How do people interact with your content when they’re viewing an individual landing page? How do they feel about your brand after having been exposed to it on other media channels? Where are they running into conversion roadblocks? What are the content assets across touchpoints that people are consuming most on their paths to conversion? What assets are most compelling to your most qualified individual leads?

GA can hint at some of the answers to these types of questions, but to truly understand these aspects of your content marketing performance, you’ll need to turn elsewhere.

Here are a few of the biggest ways that Google Analytics can’t measure your content performance properly, along with some tips for overcoming these shortcomings.

1. On-page behavior

Google Analytics only tracks page views and movement within your site. Unless you manually add layers of event tracking, it can’t reveal what people do within specific pages. You’ll never know if visitors get two lines into your content and then get distracted by an interesting link.

This is the value of heatmaps, which are remarkably effective at showing user behavior. They map out which areas of the page get the most view time and the most clicks, and where the mouse rests.

A heatmap shows areas that get the most attention in red, shading to blue for those that get the least. It reveals whether the visitor engaged and interacted with the page, or left it open and unread for hours. With a heatmap, you can discover the most popular parts of your pages, the navigation links people click on most, and whether key elements below the fold are going unseen.

To get started experimenting with heatmaps, you can try using Hotjar, Lucky Orange or CrazyEgg.

2. Brand sentiment lift

Google Analytics is limited to tracking page views on your own website. It can’t tell you anything about the impact of your content on earned or shared media channels, where you don’t have the ability to install its tracking pixel. And even if you could use it track content views on all channels, you still wouldn’t know much about the impact that the content has on brand sentiment, or your share of voice in the general market.

Instead, use a social listening tool to track what people think about your brand. Social listening tools track social media shares, comments, reactions and mentions. This information has many key use cases, one of which is gaining a holistic view of brand sentiment.

The better platforms track far more than the number of brand mentions on social media, using semantic text analysis to reveal the emotions behind the posts and comparing these signals to those of your competitors. Merge these trends with your timeline of content marketing achievements, and correlations will start to emerge.

To get started experimenting with social listening for brand sentiment tracking, you can try using Awario, Mention or Talkwalker.

3. Friction points on forms

If a visitor tries to complete an online form and gives up in frustration, Google Analytics will never let you know. The best it can do is to show you how much time all visitors spent on the page. (Even this information can be extremely misleading since GA measures page view durations starting from the moment given page loads to the moment the next internal page loads. If your visitor stays for 10 minutes, reads your article from top to bottom, shares it, and then closes the tab without browsing any further within your site, GA will register ‘zero’ time on page.)

When it comes to lead capture forms, contact forms, and sales checkout forms, it can be hard to tell how many fields you’re best off including. The fewer fields your forms have, the lesser friction people will have opting in, which makes for more conversions.

On the other hand, the more fields you include, the more data you’ll have to work with when people do complete and submit forms, which is useful for identifying personas when executing segmented nurture sequences. You’ll also learn more about your audience, and you’ll be in the best possible position for determining the relevance of your leads. And there’s something to be said for asking a lot of your audience, as it helps to filter out people who are “just curious” about your lead magnet and will never actually do business with you.

To really understand the extent to which form fields are serving as roadblocks on the path to conversion, turn to your form builder tool’s analytics. The better platforms will reveal partial submissions, and how far a user gets through a form before abandoning it, so you can see if any single field is too long or question too confusing.

To get started experimenting with form conversion optimization, I recommend Formstack, Formismo or Jotform.

4. The identity of every visitor

One of GA’s biggest weaknesses is its inability to give context to visitor behavior. It can’t show you much about the identity of your visitors – at best, you can segment data about your entire pool of visitors according to their physical locations, devices, referrers, rough demographics and points of entry to your site.

What’s more, Google Analytics only uses a sample of your visitors, so that even if you tinker with your report settings to reveal the IP addresses of individual sessions, you can’t rely on this information as a comprehensive source of individual user insights.

Instead of GA, use audience intelligence tools that provide information about the interests, behavior, personal data (in a GDPR-compliant manner, of course.) and historic activity of every user, so that you can gain a deeper understanding of your visitors. This allows you to fine-tune your content to appeal to your audience, and it also reveals opportunities for account-based marketing.

To get started with audience intelligence, try Albacross, LinkedIn Website Demographics or Visitor Queue.

5. Funnel analytics

It is possible to use Google Analytics to track users through your funnel and measure its effectiveness. However, setting this all up can be highly complicated. You have to build a confusing series of filters and a dedicated URL structure that allows GA to correlate content pages with each stage of the funnel.

It’s much better to use a single tool that follows users through your funnel. Pick one that logs abandonment points and the cumulative impact of your various key funnel touchpoints. You’ll also need a good way to track the activity of returning visitors, which is another weak point for GA, thanks to uncertainty about cookies, lack of reliability when tracking visitors across devices, and the aforementioned notorious data sampling issue.

And if you integrate a funnel analytics tool with your CRM, logging each lead’s engagement activity on your website, you’ll be in great shape to set up a smart lead scoring system for identifying sales-readiness levels.

To get started with funnel analytics, check out Kissmetrics, Woopra or Yandex Metrica.

6. Off-site interactions

Google Analytics only measures interactions with the content on your own site. It’s not something you can use to measure the impact of content on shared, paid or earned media. So that guest post you recently published on someone else’s blog, or your LinkedIn Publisher articles, for example, will be blind spots for you.

GA can show you information about some of the visits you acquired via clickthroughs from these media presences, but that’s about it.

You’ll get better results from a multi-channel dashboard tool that pulls together user analytics from all channels, including email marketing, advertising tools, and social media. This type of solution can’t show you how people found your content on these properties, nor where they went next if they didn’t end up on your website, but it will help you consolidate all your metrics into one centralized dashboard for a more holistic analysis.

What’s more, if you combine data relating to engagement on all touchpoints into one timeline, you’ll start to see correlations between spikes on certain channels and website conversions, which can point you in the right direction for further drill-downs

To get started with multi-channel dashboards, try Klipfolio, Databox or Geckoboard.

Google Analytics isn’t a magic button

Google Analytics is hugely popular, but it can’t do everything, especially if you’re concerned about content performance. Fortunately, there are other tools that fill the gaps GA leaves behind, giving you a much clearer understanding of your content marketing success.

The post Six key content performance aspects that Google Analytics can’t measure appeared first on Search Engine Watch.

from Digital Marketing News https://www.searchenginewatch.com/2019/12/04/content-performance-google-analytics-cant-measure/

[abigailswager]

Un juez concluye que 97 repartidores de Deliveroo son empleados, no autonomos

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Un juez concluye que 97 repartidores de Deliveroo son empleados, no autonomos

Valencia, 27 jun (EFE).- El Juzgado de lo Social numero 5 de Valencia ha sentenciado que los 97 repartidores de la empresa Roodfoods Spain, matriz de Deliveroo, en esta ciudad son empleados y no autonomos y por tanto deberan ser contratados.

Esta sentencia, hecha publica este jueves por el sindicato Intersindical, es fruto de la demanda interpuesta contra la empresa por la Tesoreria General de la Seguridad Social en abril del ano pasado.

La empresa ha informado en un comunicado de que esta dispuesta a recurrir, por considerar que la sentencia “no refleja la forma en la que los repartidores colaboran con la compania”.

“Deliveroo colabora con repartidores autonomos, ya que es este tipo de trabajo el que les permite tener la flexibilidad y el control que ellos quieren. Como autonomos, los repartidores pueden elegir si quieren trabajar o no, asi como cuando, cuanto y con quien hacerlo”, anade la nota.

Por el contrario, la titular de Lo Social 5 ha concluido que estos repartidores prestan sus servicios integrados en la organizacion empresarial a la que pertenecen los medios de produccion, que estan constituidos basicamente por la plataforma tecnologica que conecta la oferta y la demanda.

Asimismo, insiste en que el repartidor no es libre de aceptar o no un pedido sin sufrir consecuencias desfavorables, ya que la aplicacion valora el servicio de cada uno de ellos con distintas metricas.

El pleito, segun ha informado hoy Intersindical, tuvo su origen en una comprobacion sobre la actividad de la empresa realizada por la Inspeccion de Trabajo en diciembre de 2016, que concluyo con una reclamacion de mas de 160.000 euros por las cuotas de la Seguridad Social dejadas de ingresar por la empresa.

Tras la impugnacion de esta reclamacion efectuada por la empresa, finalmente se celebro un juicio el pasado febrero en el que se analizo la relacion laboral de 97 de estos repartidores -38 de ellos asesorados por Intersindical-, ya que si bien la plantilla media de Deliveroo en Valencia es de unas 40 personas, ha existido una gran rotacion, segun han explicado las mismas fuentes.

La empresa demandada es titular de una plataforma virtual (Deliveroo) que, a traves de una aplicacion informatica, permite a un cliente previamente registrado pedir comida o bebida a restaurantes adheridos para que un repartidor se la lleve a su domicilio.

Esta plataforma es gestionada por personal dado de alta en la empresa, que tambien es responsable de las relaciones con los clientes, restaurantes y personas que prestan el servicio de reparto.

Cada repartidor debia disponer de un telefono con datos y una bicicleta o moto y estar dado de alta en el regimen de autonomos; mientras que la empresa les proporcionaba una chaqueta, dos camisetas, pantalon y una caja para transportar los pedidos, entre otro material, reteniendo una fianza en concepto de equipamiento.

En la sentencia se deja constancia de que la empresa remitia instrucciones a los repartidores para mejorar el servicio y les convocaba a reuniones obligatorias.

Ademas, la empresa conocia en todo momento la geolocalizacion de los repartidores, asi como los kilometros realizados, y les pedia que comunicaran cualquier ausencia con 48 horas de antelacion para que fuese aprobada por la empresa.

Por todo ello, la jueza considera que los verdaderos medios de produccion en esta actividad no son las bicicletas y los telefonos moviles de los repartidores, sino la plataforma digital que empareja oferta y demanda, y que la empresa “es la unica poseedora de informacion necesaria para el manejo del negocio”.

Se menciona asimismo en la sentencia que los repartidores van identificados en mayor o menor medida como personal de Deliveroo y que “prestan sus servicios personales insertos en la organizacion empresarial conforme a los criterios y repartos que la misma establece”.

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