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#metodo del pomodoro
i-libri-di-ale · 1 year
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Impara ad ottimizzare il tuo tempo
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apoyoestudiantil · 2 years
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método pomodoro
Tips de estudio
El método pomodoro es un método de estudio que ayuda a gestionar el tiempo y a aumentar la productividad. La desarrolló Francesco Cirillo a finales de los 80, y busca mejorar la administración del tiempo a través de dividirlo en fragmentos. El tiempo se divide en periodos de 25 minutos (pomodoros) separados por pausas de 5 minutos donde se descansa. Según la técnica pomodoro, las pausas ayudan a mejorar la agilidad mental, y la técnica aplicada al trabajo, podría contribuir a una mejora en la productividad, además de aumentar la capacidad de disminuir las interrupciones. La técnica estaría formada por cinco etapas: planeamiento (1), anotación (2), registro (3), proceso (4) y visualización (5).
Se decide la tarea que se va a realizar.
Se programa el pomodoro (generalmente un reloj con alarma) a un lapso de 25 minutos.
Se trabaja de forma concentrada e intensa hasta que suena la alarma. Cuando suena, se marca una X, que representa que se ha cumplido con un pomodoro.
Se descansa durante 5 minutos (tomar un café, darse un breve paseo, cualquier cosa sirve, excepto trabajar).
Se inicia de nuevo el proceso. Cuando se alcanzan los cuatro pomodoros, se toma un descanso más prolongado, de 20 o 30 minutos. La técnica pomodoro puede ser una herramienta útil a la hora de estudiar. ¿Uds conocían esta técnica? ¿Les ha servido si la han usado? Esperamos esta publicación les pueda ayudar a emplear un nuevo método de estudio Fuente: https://ingeniosas.org/blog/2020/03/16/metodo-pomodoro-una-tecnica-para-trabajar-en-casa-con-tus-hijas-e-hijos/
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metodosdeestudio146 · 3 months
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METODO DE ESTUDIO POMODORO!
Consiste básicamente en la división del tiempo en lapsos de 25 minutos de trabajo (conocidos como pomodoros) + 5 minutos de descanso. Durante ese tiempo debes concentrarte en realizar solo la actividad planteada, puede ser estudiar Inglés, hacer la tarea de Matemáticas, lo que tú decidas.
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lamilanomagazine · 8 months
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Pesaro 2024, sculture nella città 1971/2024. Dall'arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori.
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Pesaro 2024, sculture nella città 1971/2024. Dall'arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori. Sabato 3 febbraio (ore 18) al Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro Musei inaugura la mostra 'Sculture nella Citta' 1971/2024. Dall'arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori', a cura di Pippo Ciorra/Senior Curator MAXXI Architettura, e dei grafici e designer Michele Giorgi e Carola Nava, promossa dal Comune di Pesaro e realizzata in collaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro/Milano. L'organizzazione è a cura della Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive. Special partner, Banca di Pesaro – Credito Cooperativo. Nel palinsesto ufficiale di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 e concepita per gli spazi del Centro Arti Visive Pescheria, la mostra rappresenta il primo capitolo del progetto di dossier 'Dalle sculture nella città all'arte delle comunità' curato da Marcello Smarrelli che coinvolgerà nell'arco dell'anno i 12 Quartieri cittadini e il Municipio di Monteciccardo, sviluppando come fulcro tematico il rapporto tra le arti e lo spazio pubblico e come area di studio il centro storico. Pensato per il Quartiere 1 - Centro Storico, 'Sculture nella Citta' 1971/2024. Dall'arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori' comprende una mostra di ricerca nel loggiato della Pescheria e un'installazione di progetti contemporanei nella chiesa del Suffragio. L'evento scaturisce dalla memoria e dallo studio dell'esposizione 'Arnaldo Pomodoro: Sculture nella città' del 1971, occasione che vide la prima collocazione a Pesaro della versione in fiberglass della Sfera grande, 1966-67, diventata poi una delle opere più significative del patrimonio pesarese. 'Sculture nella città 1971/2024' intende aprire a una rilettura critica del progetto storico e allo stesso tempo avviare una nuova riflessione sugli ampi e complessi temi dell'arte e dell'architettura pubblica. Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, Marcello Smarrelli direttore artistico di Pesaro Musei, i curatori Pippo Ciorra, Michele Giorgi e Carola Nava, Paolo Benedetti direttore generale di Banca di Pesaro – Credito Cooperativo special sponsor del progetto 'Dalle sculture nella città all'arte delle comunità'. Ha aperto Marcello Smarrelli: La mostra costituisce il primo dei tredici episodi del progetto Dalle sculture nella città all'arte delle comunità, forse il più iconico tra quelli del dossier di Pesaro 2024, nato come metodo per nutrire l'immaginazione, interrogandosi su cosa Pesaro vuole essere e diventare. Azioni dirette, pensate da artisti, architetti, poeti, nominati ambasciatori dell'arte, realizzate coinvolgendo attivamente le persone che abitano i quartieri, vagliando il possibile ed esplorando l'ignoto, riflettendo sull'evoluzione di quella che oggi chiamiamo arte pubblica, come fece pionieristicamente Arnaldo Pomodoro nel suo intervento dirompente, che oggi possiamo indicare come una pietra miliare verso lo straordinario traguardo di Pesaro Capitale italiana della cultura. Daniele Vimini: questo è un progetto che testimonia molto bene il senso del dossier di Pesaro 2024 che abbiamo voluto spingere fortemente in avanti ma a partire da un'eredità storica importante che la stagione indagata in questa progetto illumina al meglio. E' un'occasione per leggere lo spazio urbano e le connessioni con il contemporaneo anche attraverso le residenze diffuse nei Quartieri e a Monteciccardo con scambi generazionali preziosi. Quindi è bello ripartire da quella storia che ha connotato fortemente il territorio. Ricordo anche il tema delle 'sfere', che a partire dalla Sfera Grande di Pomodoro ci fa arrivare alla Biosfera che verrà inaugurata in piazza del Popolo a breve con l'obiettivo di portare in città una sfera digitale in dialogo con il pubblico 24 ore su 24. Credo che la mostra in Pescheria sarà uno degli eventi più 'programmatici' di Pesaro 2024. Pippo Ciorra: Col cambiare del concetto di rigenerazione urbana è cambiato anche il rapporto che le molte arti spaziali hanno tra loro, con le comunità e con lo spazio abitato. Architettura, arti visive e plastiche, design, performance collaborano oggi nel riqualificare gli spazi abitati e la vita che vi si svolge attraverso interventi di natura diversa e quasi sempre "non edilizia", a cubatura zero. Scegliendo di ripartire dall'esperienza delle mostre pesaresi dei primi anni settanta e in particolare dalle "Sculture nella Città" di Arnaldo Pomodoro, abbiamo inteso riprendere il filo di una ricerca piena di energia creativa e forza innovativa per ritrovarne le tracce e le potenzialità nel lavoro dei giovani autori che abbiamo coinvolto. Le parole di Michele Giorgi e Carola Nava: Gli spazi della Pescheria e della chiesa del Suffragio rappresentano la scena ideale per allestire una mostra così concepita, essi stessi un pezzo di "arte urbana" involontaria lentamente riconquistata dalla città, a un tempo heritage, terrain vague, riciclo, museo. L'allestimento da noi proposto non fa che esaltare questa natura di piazza incerta e aperta alla vista della città, adattandola alle esigenze di uno spazio espositivo evoluto". Cornelia Mattiacci: sono molto felice che questo progetto abbia finalmente preso forma e ci tengo a ringraziare tutti gli artisti e autori coinvolti. Sin dall'inizio abbiamo capito che non si può più parlare di ambiti disciplinari in maniera chiusa, i territori dei linguaggi dialogano tra di loro e soprattutto in un terreno che è così complesso come quello di uno spazio urbano condiviso come il centro storico. I protagonisti di questo progetto sperimentale provengono infatti da discipline estremamente eterogenee. La sfida è stata quella di chiedere loro delle proposte per gli stessi spazi in cui nel '71 erano state esposte le opere di Pomodoro. E gli artisti sono stati estremamente coraggiosi nello sperimentare dei nuovi formati espositivi; in mostra si vedranno delle installazioni, dei modelli. Ricordo il ruolo chiave di Franca Mancini e Milena Ugolini nel dare forma alla stagione delle sculture nella città grazie alla galleria Segnapassi. Paolo Benedetti: arte e finanza non sono ambiti così lontani come potrebbe sembrare e invece la finanza ha sempre accompagnato la storia della cultura. Le banche del territorio hanno una missione che è quella di essere vicine alle comunità e al loro sviluppo anche e soprattutto in senso culturale. Grazie al Comune di aver coinvolto la Banca di Pesaro che ha considerato naturale l'adesione al progetto di Pesaro 2024. Nel 1971, grazie al lavoro di coordinamento tra la Galleria Segnapassi di Pesaro - fondata da Renato Cocchi, Franca Mancini e Milena Ugolini - e la Galleria Marlborough di Roma - diretta da Carla Panicali -, in collaborazione con Comune, Provincia e Azienda Autonoma di Soggiorno, Pesaro ospitò una mostra pubblica di sculture di Arnaldo Pomodoro, per la prima volta esposte tra le vie del centro storico. L'eredità di quell'evento si tradusse in altre due edizioni di "Sculture nella città:" nel 1972 con le opere lignee di Ceroli, e nel 1973 con la retrospettiva di Ettore Colla. Il fotografo Ugo Mulas - solidale interlocutore degli artisti, al contempo protagonista e testimone della scena artistica dell'epoca - documentò le installazioni e l'inedita interazione dei cittadini con esse, restituendo la vivacità del clima culturale. Nel 1976, la spinta visionaria della Galleria Segnapassi portò alla realizzazione della mostra di Alberto Burri presso il Palazzo Ducale. L'esperienza degli anni Settanta ha rappresentato una tappa fondamentale per la costruzione dell'identità contemporanea di Pesaro, i cui spazi pubblici negli anni successivi si sono arricchiti di installazioni permanenti di opere di artisti come Pietro Consagra, Eliseo Mattiacci e Mauro Staccioli. Nel loggiato della Pescheria, è allestita una selezione di documenti di archivio e fotografie provenienti dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro e dall'Archivio Ugo Mulas che permetterà di approfondire il lavoro di uno dei massimi artisti italiani, mettendo in relazione temporale, contestuale e concettuale il case-study del 1971 con quanto avveniva in altri scenari nazionali e internazionali. Sono inoltre esposte due delle sculture presenti nella mostra del 1971: Colonna intera recisa, 1969, e Rotante massimo, IV, 1969/1970, presenti nella mostra del 1971, insieme a un racconto per immagini e documenti d'archivio di cinquant'anni di vita della Sfera grande, diventata un'icona dell'identità pesarese. Per documentare l'impegno attuale di architetti, artisti, designer, grafici e performer nelle città, la chiesa del Suffragio accoglie i progetti commissionati a dieci autori under 35, invitati a concepire gli interventi in relazione alla memoria culturale e topografica cittadina, in dialogo con la sua attuale comunità. I dieci lavori sono presentati in forma di modelli e installazioni. La selezione comprende: gli studi di light design Anonima Luci (Milano) e urban design Cimitero dei Bambini (Pesaro), gli studi di architettura Atelier Remoto (Trento/Bergamo), HPO (Ferrara) e XA Archive (Buenos Aires/Barcellona/Milano), gli artisti Caterina De Nicola (Ortona/Zurigo), MRZB (Bologna/Amsterdam/Milano) e Lulù Nuti (Roma), lo studio di grafic-design Countersubject (Milano) e la compagnia di danza Dewey Dell (Cesena). Ciascuno di essi ha scelto di approfondire contesto e caratteristiche di una delle quattro aree del centro storico che nel 1971 erano state teatro dell'allestimento di Arnaldo Pomodoro: piazza del Popolo, piazzetta Mosca, piazzale Collenuccio e piazzale della Libertà, luogo quest'ultimo che ospita la Sfera grande. Il risultato è un repertorio di approcci e possibilità, un concorso di idee sull'azione - sia essa effimera, virtuale che strutturale -innescata dall'intervento pubblico: dall'analisi di densità edilizia alle strategie di marketing di un simbolo cittadino; dal rilievo di elementi architettonici come ready-made alla restituzione di un playground per la comunità; dalla speculazione narrativa filmica all'esplorazione di edifici abbandonati e inaccessibili; dalla risposta all'environnement sonoro alla performance a scena aperta. Completa l'installazione della chiesa del Suffragio la proiezione del video-documento di Elia Mazzini, libera restituzione della genesi dei singoli progetti. Il progetto di ricerca 'Sculture nella città 1971/2024' si è avvalso della consulenza curatoriale di Cornelia Mattiacci, membro dell'Associazione Culturale Il Teatro degli Artisti/Pesaro, e della ricercatrice Bianca Ugolini. Il progetto generale di allestimento e grafica è stato concepito da Michele Giorgi e Carola Nava, in dialogo con Giovanni Murolo. La mostra è possibile grazie al supporto di: Welcome (Lesmo) per la parte di logistica e produzione, DMM (Pesaro) e Modus Collezioni d'Arredo (Pesaro) per la realizzazione dell'allestimento Chico Bonito 4.0 (Pesaro) per la grafica. Sculture nella Città 1971/2024 Dall'arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori - a cura di Pippo Ciorra, Michele Giorgi, Carola Nava - 4 febbraio - 5 maggio 2024 - Centro Arti Visive Pescheria, corso XI settembre 254, Pesaro - inaugurazione sabato 3 febbraio ore 18 - orario martedì-venerdì 15:30/18:30, sabato, domenica e festivi 10:00/13:00-15:30/18:30 - Ingresso con card Pesaro Capitale e biglietto singola struttura, gratuito fino a 18 anni - Info 0721 387541 e al link Dida e crediti: Arnaldo Pomodoro, Colonna intera recisa (1969). Jardins du Palais Royal, Parigi, 2002. Foto Paolo Mussat Sartor, Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro. Arnaldo Pomodoro, Rotante massimo, IV (1969-1970). Jardins du Palais Royal, Parigi, 2002. Foto Ermanno Casasco, Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro. Ugo Mulas Arnaldo Pomodoro: Sculture nella Città, 1971. ©️Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano - Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli. Nella foto, da sinistra: Rotante massimo, IV, 1969 / 1970, e Rotante dal foro centrale, 1969, in piazza del Popolo, Pesaro. La mostra che inaugura sabato 3 febbraio in Pescheria costituisce il primo dei tredici episodi di cui si compone il progetto di Pesaro 2024 a cura di Marcello Smarrelli ‘Dalle sculture nella città all’arte delle comunità’, che nasce dalla memoria storica della mostra del 1971 di Arnaldo Pomodoro ‘Sculture nella città’ organizzata dalla galleria Il Segnapassi, pietra miliare nel dibattito sull’arte nello spazio pubblico e tappa fondamentale per l’identità contemporanea di Pesaro. Tra i più iconici del dossier di Pesaro 2024, il progetto ricolloca la città al centro delle strategie culturali relative alla rigenerazione urbana coinvolgendo oltre 40 soggetti tra artisti, autori e curatori, e nasce come metodo per nutrire l’immaginazione, interrogandosi su cosa è Pesaro e su cosa vuole diventare. Il soggetto attuatore è la Fondazione - Centro Arti Visive Pescheria. Special partner, Banca di Pesaro - Credito Cooperativo. Oltre alla mostra in Pescheria nel Quartiere 1 - Centro storico che ricostruisce la genesi del Parco Urbano di Scultura nato dal susseguirsi dei numerosissimi interventi artistici aventi come fulcro la Sfera Grande di Pomodoro, ‘Dalle sculture nella città all’arte delle comunità’ ha attivato 12 residenze artistiche nei Quartieri e nel Municipio di Monteciccardo, con 12 artisti e autori di diversa formazione e generazione nominati Ambasciatori dell’arte, affiancati da altrettanti curatori. Le residenze sono state l’occasione per artisti e curatori di entrare in contatto con ciascun Quartiere, instaurando profonde relazioni con il territorio di riferimento, allo scopo di attivare percorsi di co-progettazione e co-creazione artistica finalizzati alla realizzazione di 12 opere d'arte permanenti e site specific, la cui collocazione sarà strettamente dettata dalle necessità proprie di ogni singolo progetto e condivisa con i cittadini. Risultato di un lavoro che ha coinvolto per circa un anno artisti, autori e curatori nella creazione di un dialogo attivo - attraverso dibattiti pubblici e workshop - con le persone, gli alunni e gli insegnanti delle scuole, gli iscritti alle associazioni, le ‘opere’ realizzate rappresenteranno la testimonianza di un percorso che ha permesso di raccontare per la prima volta - con il linguaggio dell’arte - le micro e macro storie che caratterizzano i Quartieri dando visibilità anche a ciò che sta fuori dal ‘centro’. Attraverso i processi innescati nello svolgimento delle varie residenze, il curatore Marcello Smarrelli ha voluto avviare una riflessione che facesse il punto sulle questioni legate all’uso dello spazio pubblico e agli interventi d’arte site-specific legati all’estetica relazionale, partendo da quel dibattito pionieristicamente aperto da Arnaldo Pomodoro nella sua azione dirompente del 1971 che oggi possiamo leggere come ‘punto di partenza’ del percorso che ha condotto Pesaro allo straordinario traguardo di Capitale italiana della cultura 2024. I protagonisti Artisti ambasciatori dell’arte nei Quartieri e nel Municipio di Monteciccardo: Friedrich Andreoni, Benni Bosetto, Gianni D’Elia, Matteo Fato, Oliviero Fiorenzi, Cyprien Gaillard, Paolo Icaro, Nevio Mengacci, Arianna Pace, Lamberto Pignotti, Michele Alberto Sereni, Giovanni Termini, Ricardo Aleodor Venturi, Davide Mancini Zanchi Artisti e autori in mostra al Centro Arti Visive Pescheria (4 febbraio-5 maggio) - Loggiato: Arnaldo Pomodoro, Ugo Mulas. - Chiesa del Suffragio: Anonima Luci, Atelier Remoto, Cimitero dei Bambini, Countersubject, Caterina De Nicola, Dewey Dell, HPO, MRZB, Lulù Nuti, XA Archive. Dalle sculture nella città all’arte delle comunità a cura di Marcello Smarrelli PROGRAMMA Quartiere 1 – Centro Storico - Sculture nella Città 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori mostra a cura di Pippo Ciorra, Michele Giorgi, Carola Nava - 4 febbraio - 5 maggio 2024 - Centro Arti Visive Pescheria - inaugurazione sabato 3 febbraio ore 18 Quartiere 2 - Cinque Torri - Santa Veneranda - Friedrich Andreoni - Arco, Archè, Archetipo - A cura di Caterina Angelucci - Inaugurazione 26 aprile Quartiere 3 - Colline e Castelli - Davide Mancini Zanchi - Paesaggio bello - A cura di Giacomo Pigliapoco - Inaugurazione 28 giugno Quartiere 4 - Villa Fastiggi - Villa Ceccolini - Paolo Icaro - Meteorite, gemello - Con una poesia di Gianni D’Elia - A cura di Marcello Smarrelli - Inaugurazione 19 aprile Quartiere 5 - Cattabrighe – Vismara - Arianna Pace, Terra(cotta) - A cura di Bianca Basile - Inaugurazione 27 settembre Quartiere 6 - San Bartolo - Cyprien Gaillard - Against Sun and Dust - A cura di Cornelia Mattiacci e Alessandra Castelbarco Albani, con Ruggero Pietromarchi - Inaugurazione luglio Quartiere 7 - Montegranaro – Muraglia - Lamberto Pignotti - Stele Flaminia - A cura di Jonathan Pierini - Inaugurazione 12 luglio Quartiere 8 - Pozzo alto - Borgo S. Maria - Oliviero Fiorenzi - Giant Kite - A cura di Matilde Galletti - Inaugurazione 13 settembre Quartiere 9 - Soria – Tombaccia - Matteo Fato - Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta) - A cura di Simone Ciglia - Inaugurazione 5 luglio Quartiere 10 - Villa San Martino - Michele Alberto Sereni, Nevio Mengacci - Ecocosmico - A cura di Milena Becci - Inaugurazione 4 ottobre Quartiere 11 – Porto - Mare - Benni Bosetto - Verde d’Alghe - A cura di Attilia Franchini Fattori - Inaugurazione 26 luglio Quartiere 12 – Pantano - Ricardo Aleodor Venturi - Che cosa c'è dietro la scogliera? - A cura di Lucia Camela - Inaugurazione 24 maggio Municipio di Monteciccardo - Giovanni Termini - Where is Monteciccardo? - A cura di Marco Tonelli - Inaugurazione 10 maggio... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Condividere Bistrot: 12 mesi di costante crescita
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Ci troviamo ad Arona, cittadina sulla sponda piemotese del Lago Maggiore, in Alto Piemonte e più precisamente nella sua piazza centrale, la più scenografica, San Graziano. Il Condividere Bistrot ha recentemente festeggiato il suo primo anno di attività con una cena speciale aperta ad amici, giornalisti ed esperti del settore Enogarstronomico. Durante l'evento, sono stati riproposti i piatti e i vini che hanno caratterizzato i dodici mesi di successo del locale. I vini della serata sono stati presentati direttamente dai loro produttori: Silvia Barbaglia, che ha presentato i vini novaresi, e Elena Gillardi, che ha presentato i vini langaroli. Entrambe sono giovani e appassionate viticultrici piemontesi. Durante la serata sono stati degustati una varietà di vini, tra cui un metodo classico da uva rara, un bianco da Erbaluce, un Boca DOC, un dolcetto e uno Syrah. I proprietari del bistrot, Stefano e Melissa, insieme al loro giovane team, hanno presentato i piatti ai partecipanti, interagito con gli ospiti, condiviso progetti futuri e soffiato la prima candelina sulla torta di compleanno. Durante la serata è stato offerto un menu ricco e variegato, che ha sapientemente combinato sapori, aziende e prodotti di eccellenza del territorio, tra cui: - Focaccina con Crudo di Masera, maionese al pomodoro e caciocavallo di Bufala "Azienda Agricola Facchi" - Hummus di ceci con polvere di prezzemolo e microortaggi di rucola "Biomatto" - Manzo cotto al rosa con salsa tonnata e microortaggi "Biomatto" - Polpettina di panissa di Lago - Buns con tartare di Fassona e composta di Cipolla di Cureggio "Audere" - Barchetta con bollito misto e bagnetto verde - Tentacolo di polpo arrostito, patate schiacciate alla Senape e salsa tartara - Linguine di Gragnano cacio e pepe con Bottarga di Lago - Storione in oliocottura con cipolle caramellate e salsa di Dolcetto - Riso "Goio DOP 1929" al San Carlone "Luigi Guffanti" e rapa rossa - Ribs di maialino in salsa barbecue Tutte queste prelibatezze sono state accompagnate da vini rossi piemontesi e, per concludere, da bollicine. Il locale, che ha preso spazio in un'ex macelleria, ha ricevuto festeggiamenti da numerosi ospiti e clienti che apprezzano il suo stile originale. Gli spazi e alcuni arredi del bistrot ricordano l'antica destinazione del luogo. Questa formula ha conquistato sia gli aronesi che i turisti che visitano la città per una serata o una vacanza. Durante il ringraziamento pubblico, Stefano Minervino ha voluto esprimere la sua gratitudine a diversi collaboratori che hanno reso possibile l'evento. Ha ringraziato @i_fiori_di_bruna per la splendida composizione floreale che ha decorato i tavoli, @leyani.music e @raulbalardin per la perfetta accompagnamento musicale che ha creato l'atmosfera desiderata. Inoltre, ha ringraziato Silvia (@vinibarbaglia) ed Elena (@gillardiaziendaagricola) per i loro vini di alta qualità e professionalità che hanno accompagnato i piatti della serata. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a @zoppispremiumbeverages per aver fornito il vino perfetto per il brindisi più importante. Non sono mancati i ringraziamenti a @maisonmorotti di Arona per la bellissima e deliziosa torta e a @iosonobarz8 per le meravigliose foto che hanno immortalato l'evento. Stefano ha anche espresso gratitudine ai giornalisti presenti e a tutti i clienti che hanno scelto il loro locale, creando un legame speciale. Infine, ha ringraziato il suo team, composto da Davide, Karima, Valentina, Alessia e Roberto, per il loro contributo fondamentale al successo del Condividere Bistrot di Arona. Lasciateci chiudere esprimento un semplice concetto ma che soltanto le persone lungimiranti riescono a mettere in atto: CONDIVIDERE Realizzare serate o appuntamenti o eventi nei quali gestori e fornitori collaborano, creando modo di rapportarsi con professionisti, produttori, in un ambiente dove non esistono complicazioni... è il modo perfetto per fare business e sostenere il territorio. E' pieno di eventi dove si trovano fornitori fianco a fianco, con i propri banchetti, che elogiano naturalmente i propri prodotti ma che difficilmente si rapportano tra loro, trovandosi spesso di fronte a organizzatori improvvisati che non sanno minimamente valorizzare ciò che stanno rappresentando. Umiltà, creatività, volontà di collaborazione, buon gusto, intelligenza e investimenti, solo le basi per il successo che, come nel caso di Condividere Bistrot si vede all'orizzonte. Bene, bravi bis... Read the full article
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Cefalo allo spumante
Cefalo allo spumante
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante.
La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto.
Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco.
Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona.
Ingredienti per quattro persone
un cefalo di circa un chilo,
due etti di polpa di pomodoro,
due cipolle,
due peperoni gialli o rossi,
un cuore di sedano bianco,
mezza bottiglia di Asti Spumante secco,
olio,
sale,
pepe.
Tempo necessario
circa un’ora e mezzo.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale.
Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale.
Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti.
Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante.
Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni.
Abbinamento Vini
Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia.
L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto.
In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante.
Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce con la sua acidità.
In generale, l’abbinamento vino-piatti dipende dai gusti personali, ma in questo caso è importante scegliere un vino che non copra il sapore delicato del cefalo, ma che lo esalti, creando un equilibrio armonioso tra il vino e il piatto.
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mantruffles · 1 year
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Cefalo allo spumante
Cefalo allo spumante
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante.
La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto.
Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco.
Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona.
Ingredienti per quattro persone
un cefalo di circa un chilo,
due etti di polpa di pomodoro,
due cipolle,
due peperoni gialli o rossi,
un cuore di sedano bianco,
mezza bottiglia di Asti Spumante secco,
olio,
sale,
pepe.
Tempo necessario
circa un’ora e mezzo.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale.
Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale.
Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti.
Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante.
Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni.
Abbinamento Vini
Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia.
L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto.
In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante.
Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce con la sua acidità.
In generale, l’abbinamento vino-piatti dipende dai gusti personali, ma in questo caso è importante scegliere un vino che non copra il sapore delicato del cefalo, ma che lo esalti, creando un equilibrio armonioso tra il vino e il piatto.
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blissful-moontrip · 1 year
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Cefalo allo spumante
Cefalo allo spumante
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante.
La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto.
Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco.
Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona.
Ingredienti per quattro persone
un cefalo di circa un chilo,
due etti di polpa di pomodoro,
due cipolle,
due peperoni gialli o rossi,
un cuore di sedano bianco,
mezza bottiglia di Asti Spumante secco,
olio,
sale,
pepe.
Tempo necessario
circa un’ora e mezzo.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale.
Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale.
Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti.
Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante.
Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni.
Abbinamento Vini
Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia.
L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto.
In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante.
Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce con la sua acidità.
In generale, l’abbinamento vino-piatti dipende dai gusti personali, ma in questo caso è importante scegliere un vino che non copra il sapore delicato del cefalo, ma che lo esalti, creando un equilibrio armonioso tra il vino e il piatto.
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danni-phantom · 1 year
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Cefalo allo spumante
Cefalo allo spumante
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante. La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto. Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco. Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona. Ingredienti per quattro persone un cefalo di circa un chilo, due etti di polpa di pomodoro, due cipolle, due peperoni gialli o rossi, un cuore di sedano bianco, mezza bottiglia di Asti Spumante secco, olio, sale, pepe. Tempo necessario circa un’ora e mezzo. Difficoltà: D Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità). Preparazione Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale. Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale. Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti. Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante. Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni. Abbinamento Vini Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia. L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto. In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante. Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce … Leggi tutto
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captainvegas · 1 year
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante.
La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto.
Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco.
Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona.
Ingredienti per quattro persone
un cefalo di circa un chilo,
due etti di polpa di pomodoro,
due cipolle,
due peperoni gialli o rossi,
un cuore di sedano bianco,
mezza bottiglia di Asti Spumante secco,
olio,
sale,
pepe.
Tempo necessario
circa un’ora e mezzo.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale.
Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale.
Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti.
Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante.
Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni.
Abbinamento Vini
Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia.
L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto.
In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante.
Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce con la sua acidità.
In generale, l’abbinamento vino-piatti dipende dai gusti personali, ma in questo caso è importante scegliere un vino che non copra il sapore delicato del cefalo, ma che lo esalti, creando un equilibrio armonioso tra il vino e il piatto.
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Cefalo allo spumante
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante. La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto. Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco. Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona. Ingredienti per quattro persone un cefalo di circa un chilo, due etti di polpa di pomodoro, due cipolle, due peperoni gialli o rossi, un cuore di sedano bianco, mezza bottiglia di Asti Spumante secco, olio, sale, pepe. Tempo necessario circa un’ora e mezzo. Difficoltà: D Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità). Preparazione Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale. Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale. Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti. Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante. Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni. Abbinamento Vini Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia. L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto. In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante. Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce … Leggi tutto
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mimwashere · 1 year
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante. La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto. Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco. Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona. Ingredienti per quattro persone un cefalo di circa un chilo, due etti di polpa di pomodoro, due cipolle, due peperoni gialli o rossi, un cuore di sedano bianco, mezza bottiglia di Asti Spumante secco, olio, sale, pepe. Tempo necessario circa un’ora e mezzo. Difficoltà: D Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità). Preparazione Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale. Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale. Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti. Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante. Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni. Abbinamento Vini Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia. L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto. In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante. Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce … Leggi tutto
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante.
La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto.
Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco.
Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona.
Ingredienti per quattro persone
un cefalo di circa un chilo,
due etti di polpa di pomodoro,
due cipolle,
due peperoni gialli o rossi,
un cuore di sedano bianco,
mezza bottiglia di Asti Spumante secco,
olio,
sale,
pepe.
Tempo necessario
circa un’ora e mezzo.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale.
Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale.
Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti.
Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante.
Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni.
Abbinamento Vini
Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia.
L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto.
In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante.
Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce con la sua acidità.
In generale, l’abbinamento vino-piatti dipende dai gusti personali, ma in questo caso è importante scegliere un vino che non copra il sapore delicato del cefalo, ma che lo esalti, creando un equilibrio armonioso tra il vino e il piatto.
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joaomurakami · 1 year
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Cefalo allo spumante
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Il cefalo allo spumante è un piatto di pesce tipico della cucina italiana, in particolare della cucina ligure e piemontese. Il piatto viene preparato utilizzando il cefalo, un pesce azzurro che vive nelle acque del Mediterraneo, insaporito con il vino spumante.
La ricetta prevede la cottura del pesce in un tegame con olio extravergine d’oliva, aglio, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Quando il pesce è cotto, viene sfumato con il vino spumante, che viene fatto evaporare per qualche minuto, fino a quando il liquido si sarà ridotto. Il risultato è un piatto dal sapore delicato, ma deciso, perfetto da servire come secondo piatto.
Il cefalo allo spumante si abbina bene con una varietà di contorni, come patate al forno o verdure grigliate. Inoltre, si accompagna bene con un bicchiere di vino bianco, preferibilmente un vino spumante o un vino bianco secco.
Il piatto è molto apprezzato per la sua semplicità e la sua versatilità, ed è una delle ricette tipiche della cucina ligure e piemontese che vengono spesso proposte nei ristoranti della zona.
Ingredienti per quattro persone
un cefalo di circa un chilo,
due etti di polpa di pomodoro,
due cipolle,
due peperoni gialli o rossi,
un cuore di sedano bianco,
mezza bottiglia di Asti Spumante secco,
olio,
sale,
pepe.
Tempo necessario
circa un’ora e mezzo.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Pulire il cefalo, svuotarlo degli intestini, lavarlo, asciugarlo e inciderlo sulla pelle con qualche taglio trasversale.
Abbrustolire i peperoni sulla fiamma, eliminare la pellicina, tagliarli a grosse strisce e condirli con olio e sale.
Sbollentare il cuore di sedano per qualche minuto in acqua bollente, affettare le cipolle e tagliare la polpa di pomodoro a filetti.
Ungere una pirofila con un filo di olio, distribuirvi le cipolle, la polpa di pomodoro e il sedano tagliato a pezzetti, adagiarvi sopra il cefalo, condirlo con un filo di olio, sale e pepe e bagnare a filo il pesce con lo spumante.
Far cuocere in forno per circa quaranta minuti bagnando di tanto in tanto il pesce con il suo fondo di cottura. Poco prima di ritirare dal forno, unire i peperoni.
Abbinamento Vini
Accompagnare con Riesling dell’Oltrepò Pavese o Vermentino o Montecarlo Bianco o Ravello Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia.
L’abbinamento ideale per il cefalo allo spumante è un vino bianco secco e fresco, preferibilmente un vino prodotto con le uve autoctone della zona di produzione del piatto.
In particolare, si può optare per un vino bianco piemontese, come un Gavi o un Roero Arneis, entrambi prodotti con uve autoctone della regione. Anche un Vermentino, un vino bianco prodotto principalmente in Liguria e in Toscana, può essere un’ottima scelta per accompagnare il cefalo allo spumante.
Se si preferisce un vino spumante, si può optare per un brut o un brut nature, un vino spumante prodotto secondo il metodo classico, ideale per bilanciare la dolcezza del pesce con la sua acidità.
In generale, l’abbinamento vino-piatti dipende dai gusti personali, ma in questo caso è importante scegliere un vino che non copra il sapore delicato del cefalo, ma che lo esalti, creando un equilibrio armonioso tra il vino e il piatto.
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tess3f · 2 years
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Posted @withregram • @osterialabaitafaenza CENA GEMELLAGGIO EMILIA vs ROMAGNA: @osterialabaitafaenza ospita l’osteria @stallo.del.pomodoro Lunedì 20 Marzo 2022 – ore 20:30 presso L’Osteria Ristorante La Baita in Via Naviglio, 25/C, 48018 Faenza (RA) Dopo l’incursione emiliana della Baita in quel di Modena, Fabio è pronto ad ospitare Nunzio dello Stallo del Pomodoro, storica osteria modenese, con la quale avremo modo di confrontarci e soprattutto divertirci giocando con le nostre piacevoli diversità in compagnia dell’oste e di alcuni produttori di vino della zona. MENU' della serata Il nostro benvenuto Gnocchini fritti con mortadella - in abbinamento: VISIO, Azienda Koi (Metodo classico rosé da uve Trebbiano Modenese e Lambrusco di Sorbara) Antipasti Animelle dorate con finferli - in abbinamento: ILLUSIONE, Azienda Koi (Metodo classico di Trebbiano Modenese) Frittele di baccalà in agrodolce - in abbinamento: CONTESSA, Azienda Angol d’Amig (Bianco fermo da Trebbiani misti) Primi Tortellini in brodo di cappone - in abbinamento: LA BANDA, Azienda Angol d’Amig (Lambrusco Sorbara rifermentato in bottiglia) Passatelli con ragù dell’osteria (pollame allevato allo stato brado) - in abbinamento: LAMBROOSKLYN, Azienda Koi (Lambrusco Grasparossa) Secondo Guancia di manzo brasata con purè al whiskey - in abbinamento: FRANCO, Azienda Angol d’Amig (Lambrusco Grasparossa rifermentato in Bottiglia) Dolce Zuppa inglese Con la partecipazione di Nunzio - Lo Stallo del Pomodoro Fabio - Osteria La Baita Flavio Restani - @agrikoi Koi - Azienda Agricola Marco Lanzotti - Cantina Angol d’Amig POSTI DISPONIBILI: 50 PREZZO: € 50,00 PREZZO SOCI SLOW FOOD: € 45,00 Info e prenotazioni: 0546 21584 (presso Osteria Ristorante La Baita) https://www.instagram.com/p/CpkDpt3tpx3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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deivitdelejos · 2 years
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Ésta hueá del metodo pomodoro me tiene concentrado pal pico, besto método.
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