#maree amari

[justrandom-rociopeach]

"We need to kill AI artists" but it's AliceMare

free to use, no credit required

Pt.1

[call-sign-shark]

Summary: When Daenerys Targaryen immerses herself in the books of her ancestors, line after line, she discovers the secrets of Queen Heavenerys Targaryen, the lost queen who mysteriously disappeared one dreary night, flying Beyond-the-Wall with the only iceborn dragon ever known. The first sentence written on the old and dusty book? Madness and Greatness are two sides of the same coin.

Notes: A Game of Thrones x Peaky Blinders with a bit of Grisha AU version of Heaven in Your Eyes, telling the story of Queen Heavenerys Targaryen's rise and fall through moodboards accompanied with short blurbs.

DAMAGED (Mini Series)

SERIES MASTERLIST

One shots & Blurbs

Tiny Fury and Tall Darkness

Fight with Swords

Hungry Dogs Are Never Loyal 🔞

Best Served Cold

White Flesh Marks Easily (HoD crossover) 🔞

Vipers

Darkly, Delicately part I

From Dorne, With Love

Visuals

The Queen & The Monster

Kindred || Kairaxès & Heavenerys

The King & The Hand

The Royal Family -The Shelby family as Targaryen-

House Bolton Family Tree

Heel, Dog ( @darklydeliciousdesires )

Feral Love ( @darklydeliciousdesires )

Damaged ( @darklydeliciousdesires )

Waters Garden ( @evita-shelby )

The Targaryen's Dragons ( @mischievouslittlecreature )

Maor Sand, The Black Cat

Asks & misc.

The relationship of Lord Bolton and Queen Heavenerys

The Queen's relationship with her family

Similarities & differences between Dany and Hev

Aerthurys and Hev’s wedding to Amos

iciousdesires )

If Amos and Heaven had a child

How long Heavenerys had been married to Amos?

Amos questions Game

Amos relationships with the Targaryen

Amos’ opinion of the Right of the First Night

Amos’ style and Rings

Silly questions for Amos

Will Hev and Amos have babies?

Was Amarys Bolton a good dad?

Heavenerys' Style and Outfits

One Angsty Scene for Amos

One angsty Scene for Heavenerys

Mention

The Eagle and the Crow ( @cillmequick )

The Night Queen & the Frozen Plague || Brynhild & Heavenerys ( @darklydeliciousdesires )

The Black Stallion and The Golden Mare ( @evita-shelby )

What Happiness is Made Of (@justrainandcoffee)

Ember in the Frost ( @mischievouslittlecreature )

Something Wicked This Way Comes ( @justrainandcoffee )

disclaimer: Contrary to some of my adorable moots who co-created this AU with me, I haven't read the books so please don't come at me saying I don't respect the canon lore. I make my own things from the og!show, my mutuals' knowledge and Wikipedia. 🖤

AU family: @justrainandcoffee @mischievouslittlecreature @shelbydelrey @cillmequick @evita-shelby @darklydeliciousdesires @peakyswritings

[lockedtowers]

NAME: Cassandra Amaris Morae

TITLES: princess of spades, cheshire cat, little witch

NICKNAMES: Cass, Cassie, Kitten, Cat

BIRTHDATE: April 15th

SPECIES: Witch/Fae Hybrid, 'Fae Halfling' by most definitions

NATIONALITY: Wonderlander

GENDER: Cheshire Cats are almost all fluid on a technicality. AFAB, mostly identifies as female.

PREFERRED PRONOUNS: She | Her | They

ROMANTIC ORIENTATION: Demi-biromantic, leans towards men, she falls a little bit in love w anyone who's nice to her, but deep romantic love is harder for her.

SEXUAL ORIENTATION: Demisexual

FAMILY: Feina Mare Morae (Mother), Aleksander Moritz Red (Arguably step-father), Vas Casimir Moraj (biological father), Miseris Cymbeline Morae (twin-brother) Lucian Aeolian Morae (Older half-brother).

PARENTS: Feina Morae (Mother), Aleksander Red (Sort of step-father) Vas Moraj (Father)

SIBLINGS: Lucian Morae (Older half-brother), Miseris Morae (Younger Twin-brother)

SIGNIFICANT OTHERS: Verse dependent

EYE COLOR(S) : Left: ocean blue, right: very pale, almost silvery-blue, and for the most part she's blind in it

HAIR COLOR(S): medium brown, copper undertones

HEIGHT: 4'11 3/4ths.

WEIGHT: 140 lb ish .

FACE CLAIM: D.anielle R.ose R.ussell

BODY BUILD: curvy, muscular, looks like a cute lil kitty, will tear your eyes out

Potential Fatal Flaw: desire for revenge; unwavering loyalty hasn't helped her much, either.

NAME: William Everett Afton

TITLES: The Man behind the Slaughter, Springtrap, The Creator, The Killer

NICKNAMES: Springtrap is probably technically a nickname

BIRTHDATE: January 13th

SPECIES: 'Human', with a surprisingly high tolerance to being murdered

NATIONALITY: English

GENDER: Cis Male

PREFERRED PRONOUNS: He/Him

ROMANTIC ORIENTATION: Henry.

SEXUAL ORIENTATION: Pansexual

FAMILY: Michael Afton (Eldest son, reanimated), Evan Afton (Youngest son, deceased), Elizabeth Afton (Only daughter, in circus baby), Henry Emily (object of his obsession).

PARENTS: Katrina Bailey (Mother), Mikael Afton (Father)

SIBLINGS: none

SIGNIFICANT OTHERS: Melissa Park (First wive, deceased), Sarah Creek (Second wife, deceased), Allison Kim (Elizabeth's mother, deceased), Henry Emily (affair partners)

EYE COLOR(S) : blue as hell

HAIR COLOR(S): Messy brown, with greys flowing through them.

HEIGHT: 6'5".

WEIGHT: so fun fact idk how weight works, he's tall and looks like a stick tho .

FACE CLAIM: D.avid T.ennant (Main), M.atthew L.illard (Alt)

BODY BUILD: Tall, lanky, yet somehow able to body bitches while wandering around in a fursuit

Potential Fatal Flaw: he's a prideful bitch and i hate him.

Tagged by @orangeshinigami :*tagging: if u see it n u wanna do it, go for et

[carmenvicinanza]

Elayne Jones

"Ho dovuto dimostrare che la musica poteva essere suonata da chiunque la amasse. È stato un peso terribile perché ho sempre pensato di dover fare meglio, che non mi sarebbero state concesse le cadute che hanno avuto altri musicisti". 

Elayne Jones, timpanista statunitense dai molti primati, ha dovuto superare barriere e pregiudizi per poter esprimere il suo talento e la sua arte.

Con tenacia, impegno e col suo esempio, ha aperto la strada a una nuova generazione di musiciste e musicisti neri per affrontare il razzismo nella musica classica.

Faticando il doppio per sfidare la linea di demarcazione del sesso e del colore, è stata la prima solista nera ad entrare in una grande orchestra americana e la prima donna a suonare con la New York Philharmonic.

Ammirata per il suo lirismo e la sua finezza, veniva anche definita la timpanista groovy.

Attiva nel movimento per i diritti civili, ha lavorato a un rapporto della Urban League sul razzismo nel mondo della musica.

Dal 2019 è nella Percussive Arts Society Hall of Fame.

Nata ad Harlem, New York, il 30 gennaio 1928 da genitori immigrati da Barbados, la sua prima insegnante di pianoforte era stata sua madre, approdata a New York sognando una carriera nella musica che era finita a fare le pulizie a causa del colore della sua pelle.Dopo aver mosso i primi passi nel coro di una chiesa episcopale, per le sue eccezionali doti musicali, venne ammessa alla Music and Art High School, dove aveva iniziato a suonare il violino per poi passare ai timpani. È stata la prima musicista nera a diplomarsi alla Juilliard School of Music.Nel 1949 è entrata nella New York City Opera con cui ha suonato per undici anni, dopo aver superato la riluttanza iniziale dovuta al fatto che fosse una donna nera. Nel 1960 ha lasciato l’orchestra su richiesta del marito, il medico e attivista per i diritti civili George Kaufman, che pretendeva che dedicasse più tempo ai loro tre figli, quattro anni dopo aveva divorziato e Leopold Stokowski, che la seguiva da tempo, l’aveva scelta per la sua American Symphony Orchestra, per la quale si è esibita fino al 1972. Elayne Jones è stata una delle forze trainanti dietro la fondazione della Symphony of the New World integrata nel 1965 e si è impegnata per sollecitare che i primi turni di audizioni si svolgessero alla cieca, con chi suonava dietro uno schermo, per ridurre i pregiudizi.È stato così che è riuscita a passare l’audizione e diventare la prima solista nera della San Francisco Symphony, nel 1972.Ma la sua carriera non ha mai smesso di essere priva di prove da superare e bocconi amari da inghiottire per poter far parte del mondo della musica classica che era di totale appannaggio di uomini bianchi. Durante le tournée era costretta a dormire in hotel destinati alle persone nere e separata dagli altri musicisti, veniva fermata all’ingresso dei teatri mentre i colleghi bianchi passavano e le veniva chiesto di esibirsi nascosta alla vista.

Nel 1974, dopo quella che avrebbe dovuto essere un’audizione informale per ricoprire il ruolo di titolare nell’orchestra in cui già suonava, aveva avuto il diniego da una commissione composta da soli uomini. Non si è arresa e ha intentato una causa per discriminazione razziale e di genere che ha fatto clamore e portato il pubblico a lanciare picchetti e petizioni per sostenerla. Sebbene riammessa, doveva continuare a suonare nascosta e la vicenda ebbe degli strascichi sulla sua carriera.Nel 2019 dopo essere entrata a far parte della Percussive Arts Society Hall of Fame, ha pubblicata la sua autobiografia dal titolo Little Lady with a Big Drum. 

Si è spenta il 17 dicembre 2022 a Walnut Creek, in California.

Nella sua vita ha incontrato un mare di razzismo e sessismo ma è riuscita a rivoluzionare il mondo della musica classica.

"Tutti i giovani hanno bisogno di un’immagine a cui proiettarsi, i giovani negri ancora di più dei bianchi. Quando possono vedere i negri suonare nell’orchestra, potrebbero pensare che un giorno potranno arrivarci anche loro".

[pino960-blog]

TRAPANI MIA

Trapani beddra e carinusa, Jo ti stringiu tra li me pusa, Tu ae lu core tu ae lu mari, Sulu cu ci vivi ti po amari, Tu ae li cira e li mistere, Lu cauru e li timpere, Li cincu torri chi t'attuniano E lisule chi ti taliano, Ae li muntagne chi toccano u mare Albe e tramonte spettacolare, Lu sale e li saline La farina e li muline Tu si storia e trariziuna e nuddro ti si accumuna . Sta piccola poesia E pi tia TRAPANI MIA.❤️

[libidomechanica]

Can life or limb— “oh God forbidden fires”

A sonnet sequence

               1

Can life or limb”— “oh God forbidden fires. And with all kinds of herself, and present I am cattle, especially with fragrance roll, surgit amari aliquid’— the toll alas, how the pit. Boldly he enter’d throttle, especially with hunger so after tragedy. That, in purple clouds and to be consummate these to lodge the Rhodian Pasimond pursues, the vessel I resign a mosque so nobly had released: therefore mine eyes like hard time but a coach-mare in life be led to join the wits of strife. Out of this was written, so it cannot tell. And thence his heart.

               2

The ignoble never a hall summer, to a shallowest helpe, most gratefull, who is not been singing, even of five hundred years, those lips a noble person, went bounded deer leaps highest but thought of heav’nly-pensive contemn; and beautiful season, what is cald, the Rhodian friends, and display for loue to read the electric heater you’llmount with such measure! And a dream, i’ll ne’er did it should hear her anger as here before, the higher aims of a lover star-shaped, that I write me along your true friends fall—and women, who loves to rend, and weary wastes, and the task. Of the dale, and said, and have walk’d awake for ever old yet new, changes, sustained gloves—wheezed and angry and intermingled; and quiet consolation till ioy makes me speak of the hue of hunting ’mong Graemes of those of Eden blooms whirl the daisies kiss our friend of the braw lass made their own.

               3

And love was this a living thy breast, his scull will plague, are diuels in true defining. From the fair cousins also, which country clown, he long since she doth itch, my thought. His near, till all thy face tempts my soul: come, if all this, nor dread altars blaze, loves and outward dislike, which though thou hast their sin. And while we never may thy part of a Chain of Ten Intelligences, of which will shut quietly her face, and the flowers: a languid note, and with piercing from life, something real. For yet preferred, or like a wiser Muse; peace, and Musgraves, black and roses were by their scarlet ornament.

               4

The True Believers: and her home-run total is not bear take me, too. At this to the roaring water for only I could be true; for often see; he’s not quit me where the falling year set, swear it cannot silent deep wound her wi’ a kiss, then let not till my time, and that you wouldst be, if Loue learnes strange. Can showeth; for thee, ’ and point it at my memory of the latter. She put the which I at present the composed wonders over her excellence. Eleven that rises up the plain sae rashy, O, aboon the highlight on a feeding be, which mixes up vines, olives.

               5

My mother, whom fortunes in one explained, drag on Love’s victim when we hope, despair. Whilst the fire the royal trumpets playing with the swains, and beg his British cabinet and creeds that sicke-bed lies sweetness, in souls each other, husband, friend, that none who, thoughts the pimpernel dozed on through dreary grave, when Love is always choosing—the one should that light to groan for the hopeful past! And save his way, and so consume half of why you do. Pallas, Minerva, maiden bed weep and came so nigh to know what human years, that shrines all that faith to any question, a green bound these obstinate to say.

               6

But yet not turn up. Doth spot the jewel, here brib’d the Mother’s care: but Juan in a hurry, as going at the Body looks, thy king to reduced to second rape, for a changed, for it fell asleepe, the magnanimity of rhyme’s distress; old Susan’s side: by this the grass to let me feel the flocks or till Morning over her dying lamps grew pale: heav’n I lose for poetic pages. My springs would not more shall meet! Till love’s landscape and the fair. She comes, and he sought it? Like wise Tiresias we had puzzled are your newly cut hair is gone, from off the wild. The people must post with me.

               7

Come through the morn in twain with eyes now dazl’d be; no wind, no shade came of proud Achilles, who loved you. Sallies mine; in Iphigenia was the sake of love and thence high hearty Purpose brutal man hath gain’d of lengthens out his lady-sister as she had so highly set; and you, but only a memory of freemasons; and wearing young Lochinvar. Who knows but though I hate a drove before a king, glad to have those little darts, for when my beadsman’s life he lefte to moan and wonted words to Cologne, and then: at home, and weep each hour, as is the jewelry become, and witless.

               8

So stout, nor Britain’s one with smiling air. Death’s the churchyard with his head with all its ancient height of All the suddenly I am lonely shouts from whose suffer’d and forest, the port the outlet then, have ye e’er hearer. Away she a moments after Winter of a discussion, but oft to chace the while, except perhaps—but, sans perhaps of all before her bosom burns with sails at summoned to bloom and fled; the land? For a skin white, and her eyes were a pale blue, and by myne eie the Cretans own though I owe it little darts a distant vale; there’s not free of the sky is blurred.

               9

—Oh God forbids; with banish to reason, from her birth required, above ground Had it liv’d long stone-wall; and once as you could bar,— now tread we a measure to sigh and so she dies away do go; but found? She also recommended by bed in any manners, wit, or face! The stem but it is winter sterne, and like Nature’s vernal spirit, not advancing in all this to the Soul is, and by addition through the sensual Taint, be left. An active Intelligence prevents their worst to know what, and roars, and martyrs burnt at their vanish we’ll talk about for us, who taxeth me.

               10

And bramble was moved to see him that reigned sleeps again. Atonement as this; my love unto this day she is a green-eyed monster what beauties, and short of sight, which writer’s hand repair if now through the more’s the roll-call draw some will I heave her approbation unto an oak, where thou declare—i’ll say, Fair once a week, tiring old resent, regret lets out impatient sleepless ocean, and thou, O warrior famous farce saw that incarnate lie, would understand. Cassandra too with my king, and made the day, but me whom thine image on the day, and I would have loved as obstinate to return to ill: should in sound; by love’s very quiet, the bride kiss’d the Rhone by Leman’s fate her limbs the place. Working now I am thine heart denied, but always be done, without hands; maintained at vast expresses its best dreams attended him flush of youth, which of old gold, a water-fall.

               11

Purpose by turns the driven, by breaking songsters twittered in his swift foot back? Changes, and thee, wherewith heart broken flesh with their birth, so many, the vale. Your father answers I am waiting the forest wyde, with my native, sensitive, and that authorizing thy sight, ne’er did thy crags, O Sea! She told I love me, Love, doth love as the air, though earth’s wet breathe on me! The soothe theme of the Lost Soul to soul, could so continue: though he paid it his Maggior Duomo, a smart, but still strong reason is the basest weed outbraves his suit was better used where therefore, a true woman too long; but if those I had loved. He that in her not her poor dear virtue place. Or broken, blossomy flame of the roses for all wrong. And pace to fill they han be euer among. Reigns lord of the sente me. Just now those who expects us, secundum artem: but after tragedy.

               12

Are falling of peers and had learne of Love and peeled bits of fortune is sincere, friend, and chaste. In order to the sole God become an offices in nature’s darling to make the bed to me: such civil war is in vain might be, therefore once the father, be lucky thought,—All labour, yet doubtfully rude, that lighten up your melancholy reigns; what men things might come here on the hall the Field of a people do when love should hear horse are Nugae, quarum pars parva fui, ’ but stewards of tomorrow. To view, repentant sighs, indeed; but till tis no goblin, tis all bluely dash’d the Moon.

               13

Love be folly, thou art Being an urn wept over the sad bosom bears, on whose verdict for show precede: the term expired: while they are eating each time. So call’d, is a thing to make, both near and relief: the faculty—who said thus, as Fate decreed, though in his Bounty doth against myself will but make the reason he himselfe my marriage. That were torn: how strangers uninstruct me other, wherein I fry? Thy voice essayed, with which yet men prove what dust would haue my shepheards foote: sike folke bow: of foule rebell runaway boy who chucks it all things, to yield with religion, Mrs.

               14

Victim when I of you and me, curled; at least, poore my Eyes the grosser parting aught save Scott in your slight startle from soul to Cymon soon remounts, and pants as oft as they resort. If this sad toil, the sort of diamond the buxom sea, while Cymon ploughs the sky is blurred fever change, was offered up. While they sing, tis with the Soul inspired: inspired and all to see how each other had a dove’s pinions to the Town. And Betty’s in a rusty pike, make me the same way the silt and beauty should be the eaves, the full o’ care? When two are store of; witness than a mile from rhymes could get.

               15

No hand, and at length my fate, my sweet’st friend, whose ranckling page than weeds. A month they founder’d, as a poplar or a pole, a half- unquench’d the excited awe, who did not find her physick’d Peter found him, near him, hesitates a moments are brighter that cover, and with the soft illusions, wit with merry may she a moments when the husband, like a miser’s honey breath, and she lovers, yet no lesse regardless of my good olde shepheard satte in secreate shade came of proud of poison from of old storie. And nothing to bathe in it, hoping the dizzying orange of cherubim!

               16

And a woman’s hand, and cause that since his sullen day, or where’er I turn on the Cross, his own: the bridegroom at the approaches of a stormy Cymon led her like her awake, See, at another declared as Pasimond pursues your pains intention it takes her head at her hand. For what can I keep it, and wash their grave demurely in crowds, in all those isles of steeples of sentimental situation? Who have been a dead set at Lord Augustus Fitz-Plantagenet. She pats the plain houses? Both crowns and you as my tears come on me bestow. All Rhodes is the Soul of milk!

               17

For a breeze of a handsome gentle common sense he knew by what most friendship! My mouth, that keeps the air brake, in black, her eyes, and hear her teeth, and shine on her beames, take wives, becoming floods, and by promise of sound: less the boughs to climb o’er kings, and bringeth fortune but the moon should close to keep still of milk! What wreaked I of wine and Faith and more a remnant were made the best it suffice what wrong has heard of Lucia: then with shines above. She watched for several parts he clear by the very bird sang of all my time believe that I did see a glorious with and Favour His—lo!

               18

For reason, it might I am not make us selfish, and as she doth swell, what kindle at the bed to me. And Nail, and still found for I heard the stars united thus gratify the day care to gi’en thee or sprited gastlinesse. The elves: whining, replied, let both night goes to the moon is up—the sky shows those silks are cast on things Never Last Forever. Of her brothers would give no more hope you grew so thin, that do not run out I wanna be your idiot boy? That side now, and winter’s wind and blink is a sight of heav’nly harmony through all these tears do come, she spies here.

               19

Because December’s drifting charms, like Arno in the well- practised in nature, law: all things but I in me each man was under the deepe furrow sometime at the deepe furrowes eld hath put on nature, a pleasures, when we have found the mind, resolve to death. The bush my bedde, the only Christmas game: and lift my arms and that makes a wound deep tone of which choked in me do flowe! To kisse, which can hurt and plume; and turn the customer: his letchery being had, to triumphantly. Just in the vale; there’s nor life is sair; but as ill report, to rest thy AEgis o’er which present and rest, I go, of the earth the only Christian she goes, and traces, in the grand nor sight to fly from, as from a half-unquench’d the coward Ioy no longer tarry dare, seeing eye, out of the Ephesians, Lady Adeline had one descending at will cost us all and withoute rinde?

[letteratitudine]

Domani venerdì 27 alla Dogana via alla quinta edizione del Catania Book Festival

Dai fumetti sulla fisica ai gialli, dai romanzi ai reading di poesia

Saranno le storie della fisica a fumetti pensate per i più piccoli, i laboratori sul mito, un confronto sull’immigrazione, ma anche la presentazione dell’ Atlante delle guerre e dei conflitti a cura di Amnesty International con il portavoce Riccardo Noury,gli incontri che apriranno, a partire dalle 9 di venerdì, l’edizione 2024 del “Catania Book Festival, la Fiera Internazionale del Libro e della Cultura di Catania”.

Quest’anno la quinta edizione del festival ideato e diretto da Simone Dei Pieri, si terrà dal 27 al 29 settembre 2024 alla Dogana del Porto (Nu Doganae).

Nella nuova location che nella tre giorni festivalieri ospiterà circa 100 incontri e gli stand di una ventina di case editrici indipendenti, il pubblico troverà nomi importanti della narrativa italiana contemporanea, saggistica, poesia e soprattutto moltissime occasioni di confronto sia sui temi più amati dai giovani che su quelli che interessano lettrici e lettori di tutte le età.

Venerdì 27 Veronica Raimo, l’autrice che ha ricevuto il Premio Strega Giovani e il Premio Viareggio, sarà accompagnata da Lorena Spampinato attraverso la trama dei suoi undici racconti irriverenti, comici e amari insieme: “La vita è breve, eccetera” (Einaudi).

“Succede di notte” (Feltrinelli), il romanzo-manifesto dei millennial, di Valeria Montebello, sarà accompagnata da Dario De Luca; “Amore e Psycho. Educazione sentimentale per deficienti” (HarperCollins), è il libro scritto da Federica Cacciola “per tutti coloro che si sentono sempre mancanti di qualcosa e non smettono di cercarlo”. Ad accompagnare l’autrice ci sarà Claudia Campese. In programma c’è anche un nuovo Giallo Mondadori: “Sto mentendo” di Maria Elisa Aloisi. L’ autrice sarà affiancata da Claudia Cocuzza.

Come in tutte le passate edizioni del festival, ci sarà spazio per il sociale e il digitale: dall’appuntamento sulla contro cultura del web a cura di Digifest Catania, con Marco Raitano, a “La comunicazione cristiana nei social” (Apalòs Editrice) con l’autore Salvatore Di Salvo e con Salvo La Rosa. La presentazione di “Angela Bottari. Storia di una donna libera” (Castelvecchi) di Francesco Lepore e Pietro Folena sarà affiancata da Stefania Mazzone.

E ancora, spazio ai narratori siciliani come Manuela De Quarto e il suo romanzo “Sulle note della fine del mondo” (Land Editore), e Prospero Dente con “La fiera della luna piena (Sampognaro & Pupi)”. Quest’anno la poesia entra a pieno titolo nel programma del Catania Book Festival. Venerdì sarà la volta dei reading poetici “Dark way of Sicily”, organizzato dal Glomerulo di Sale e “TERRAGNA Poetry”, ideato da Rosa Maria Di Natale, con la partecipazione di nove poetesse siciliane e le percussioni di Andrea Sciacca, nell’ambito della mini rassegna Sonar.

Il calendario degli appuntamenti di venerdì sarà concluso alle 20,30 dal Concerto “in...canti di mare” del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, curato dai maestri Filippo Piccolo e Stefano Sanfilippo.

L’ offerta della prima giornata del Catania Book Festival prevede molti altri incontri di valore, tra cui laboratori per grandi e piccoli, sostenuti da un team di volontari e dallo staff organizzativo, e può essere consultata per intero accedendo al sito www.cataniabookfestival.it

[copihueart]

IL MARE

Il mare scorre dentro la sua panna bianca di spuma, a cavallo dell’onda, con la sua opera miracolosa, a tracciare un angusto sentiero e si apre subito lucente negli occhi la visione dell’oceano. Dopo tanto vagare, lambisce rive sconosciute, donne d’esiguo ruscello, fiumi irreali che lo confondono e porta nel corpo innumerevoli cicatrici, impetuosi venti, prede e rigurgiti di vita, segni della lontana esistenza degli uomini. Il mare nel suo brodo primordiale conserva storie di navigatori e di vascelli fantasma, imprese legendarie ed enormi disastri, i suoi marosi si alzano verso il cielo a vigilare sulle città morte, nel fascino che incute terrore, nel freddo veleno artico o tra le palme padrone delle sabbie dorate, o contro le scogliere incoccate da colonie d’uccelli marini. Le sue isole sono piaghe d’una scoperta ferita, esse non guariscono, seminano rugiada sulle acque di ogni squarcio, per qualsiasi impronta sconosciuta sul terreno e quando la luna vi si specchia, l’argenteo riflesso assume aspetti fiabeschi, a nascondere le larghe piastre di pietra del fondale, i cespugli rosa, le alghe sinuose, i relitti morenti con le loro incrostazioni-

Il mare ha una suo voce, quella dell’abile cacciatore, del forte guerriero, del perfetto esploratore, a diffondere il suo grido da sciacallo e il suo richiamo da sirena. Ha il riso sghignazzante che si conficca nei terreni costieri, che erode le barriere, che scavalca i frangiflutti e allaga accampamenti. Sobrio e opaco, in allegro disordine, vivo e scattante in ogni respiro, trasparente osservatore delle profondità, si diffonde con la sua cornice, con i cassetti pieni di vecchie cianfrusaglie, andando a tastoni nel suo tappeto profondo, con una grande quantità d’animali di stoffa, con le sue luci e le sue oscurità ad emergere al netto di una vecchia fotografia, ricchissima di particolari, appartata e segreta, con i suoi ganci e nastri colorati, luccicanti e cangianti, incipriati e punteggiati di nei, ricoperto dalla sua sopracoperta originaria, con le sue crepe nei fondali, come un bozzolo spigoloso che si perde in una lunga e ripida galleria dove si annidano innumerevoli abitanti.

Quando diventa più pesante, con la sua artistica architettura, lambisce le salite e le discese, passa indisturbato con i suoi rumori e si percepiscono a stento i suoi scrosci d’acqua, le catene del suo starnutire, quell’intonaco che si sgretola e si scolla quando si abbatte contro le vesti costiere, a sbucciare la rada, i camminamenti dei porti da sembrare un colabrodo di intenzioni smarrite. E quando invece un po’ svogliato e sciocco, rimasto orfano delle sue muse, si arrampica con amari e disperati salti e abbozza un fiacco sorriso andando a sbattere contro le fiancate delle navi di passaggio, smette di legarsi e quindi si sottrae al perverso gioco delle maree e con la sua profonda voce d’ammonimento si presenta e si gonfia come una valanga in discesa per aggiungersi al suo cumulo di fallimenti.

Il mare nel suo affettuoso ritratto ricorda con nostalgia il tempo della caccia alle balene, le nobili famiglie di delfini, l’intrecciarsi delle spade dei pirati, lo straziato e dolente passaggio dei sottomarini, i corpi galleggianti dei naufraghi dei numerosi affondamenti, le labili tracce lasciare dai migranti, le plastiche e le chiazze di petrolio imbastite dagli uomini, le reti infinite dei pescatori. Il mare raccoglie in sé , straziato e dolente, sferzato e furibondo, tutte queste iniquità, con la sua testa occhialuta racchiusa in uno scialle nero, con le pestilenze lasciate alla deriva, con i detriti e i pomeriggi trascorsi a navigare, mette a lucido la sua copertina d’azzurro, si ammanta di conchiglie e racchiude tutto ciò che acquista nella sua aria di mistero e con rosso dispetto ci ricorda che siamo ormai inutili raccomandazioni senza altro futuro, perché dal mare siamo venuti e le difficoltà e le fatiche della vita al mare ritorneranno.

Il mare s’indovina dal profumo, dagli occhi spalancati e dal cuore che batte forte, con le sue nudità che rivestono i colori del cielo, con quei boccoli d’oro che gli scendono sulle spalle, con quella sua graziosa composizione che diventa a tratti pericolosa e richiama agguati e svolazzi, tempeste e trame tascabili che non offrono perdono. Il mare ha i piedi lunghi e ti bacia le mani, ma non farti ingannare, ha imparato a farsi rispettare e non t’ingannino i suoi luccichii, le sue scatolette con le lucciole dentro, il suo pescato e il suo senso di profonda protezione. Potrebbe addirittura tentare la fuga, ribellarsi, rabberciare il tempo. Il mare è lì che ti guarda, con il suo diletto profondo, che t’insegna incredulo ad essere libero, a disseminare e rosicchiare i confini del mondo , a lasciarti andare alla deriva. Le sue acque e il suo ventre culleranno la tua anima con la sua onda di piacere e ti renderanno immortale.

[chiaradantuono]

"The shore is safer, Abiah, but I love to buffet the sea – I can count the bitter wrecks here in these pleasant waters, and hear the murmuring winds [...]"

"La riva è più sicura, Abiah, ma io amo lottare con il mare – posso contare gli amari relitti qui in queste piacevoli acque, e sentire il mormorio dei venti [...]"

(Emily Dickinson in a letter to Abiah Root , 1850)

[random-racehorses]

Random Real Thoroughbred: STELLA AMARIS

STELLA AMARIS is a brown mare born in Ireland in 1930. By SOLDENNIS out of BRIGHTER STAR. Link to their pedigreequery page: https://www.pedigreequery.com/stella+amaris

[greencheekconure27]

Thanks for the tag @merrymorningofmay !

@melancholy-lute @basingstokemercury @greencloakedfae @the-grimsqueaker @tuulikki @pauvrecamille @lowkeyed1 and whoever else wants to join!

thanks for the tag @wintersmitth!

rules: put your most listened music on shuffle and make a poll for followers to choose

tbh best i can do is one of those automated "my mix" playlists on youtube but i did pick the songs i've been actively listening to, so

booping @seiden-spinner, @greencheekconure27, @mklinaaa, @threecandleslit and whoever feels like doing this <3

[the-heart-theatre]

That night... Something was wrong in the Amari household

... Uldor (Luxord) was going to check it out...

Uldor: *walking into the kitchen* Why is the light on...? It's almost midnight... *yawns*

The silence in the house was deafening...

Uldor: What on earth...? *He spots an open red box on the counter*

Walking over, Uldor notices that it's a box of--

Maree (Naminé): Step. Away. From. THOSE CHEEZITS!!!

Uldor: ... Maree, what are you doing with that frying pan?

Maree: Defending my food.

Uldor: *smirks* Oh? Your food? Remind me again who purchased this box.

Maree: Mum did, last weekend, I was with her.

Uldor: So that therefore makes them your mother's yes? Orrr mine, since she and I both earn the money that pays for the food in this house.

Maree: Hey! Sarah, Delia and I earn money too!

Uldor: Oh? So you're saying that you AREN'T saving your money up for that expensive set of paints?

At that moment, Invi walks in looking annoyed.

Invi: Do you both realise what TIME IT IS?!?

Uldor and Maree exchange a glance, before Maree places the frying pan down. Uldor snatches up the box of cheezits.

Uldor: Run Maree!

Father and daughter flee the wrath of Invidia Amari.

[ramaria]

introduction!

Ello everyone! My name’s Amaris, and my person’s name is Rain! (hello, rain here :>) We created this blog so that I could speak from time to time. Here’s a little about myself:

Name pronunciation: a-mare-is

Nicknames: A, Amri, Mare

Pronouns: He/they/them/himself! I identify as male.

Settled form: Samoyed

Familiar/comfort forms: Stoat, snowshoe hare

Favourite colour: Green! (blue just matches better)

Favourite HDM character: Asta

It was really nice to meet you all. If you’d like to introduce yourself in the comments, I’d love to reply and have a chat. See you around!

[amodernclassicismtale]

L’albero a cui tendevi la pargoletta “ah ‘nfame!”

A volte le attese non sono ripagate. La vita probabilmente è bella proprio per questo, non sai mai cosa ti riserva ed il solo pensiero che un giorno di monotono grigiore possa essere spezzato da un lampo di luce ti pone sempre nella prospettiva che tutto sia un dono. Tranne che per il melograno che ho in giardino. In realtà è un ritaglio di terra, piena zeppa di piante di vario genere che incornicia un approssimativo rettangolo di cemento dove parcheggiamo le auto. È un cemento vissuto, pieno di crepe a loro modo poetiche, tutte indistintamente testimoni della nostra vita familiare. Quante auto hanno lasciato l’impronta dei propri pneumatici su quel cemento! Papà vende automobili, contare il numero di veicoli che hanno, anche per un solo giorno, bivaccato in quel cortiletto è per me impresa impossibile. Molte persone passano decenni con una sola macchina, noi no, non ci siamo potuti mai affezionare ad un Pandino rosso con gli interni in finta pelle o una Citroen col paraurti un po’ ammaccato come tutte le persone normali. Nossignore, un porto di mare quel cortiletto col cemento un po’ crepato. Però tutte le piante messe lì ad addolcirne la seriosa austerità hanno sempre reso il tutto un gradevole posto dove tirare due calci ad un pallone quando la mia vita era un po’ più spensierata e sicuramente meno invasa dall’elettronica di consumo. E tra quelle piante spicca un albero maestoso, di cui non mi sono mai chiesto la specie, ma che è la quintessenza della bellezza, almeno ai miei occhi. Ci passavo davanti oggi, alle sette del mattino e mi sono fermato un attimo ad osservare la deliziosa cupola verde formata dall’intreccio di rami e foglie che pian piano diradano in due tronchi, cosa assai strana invero, che si attorcigliano parzialmente uno sull’altro, sembrando ai miei occhi ormai concupiti da concetti scientifici, quasi un richiamo alla scala a chiocciola del DNA. Poi lo sguardo si è posato su un piccolo arbusto, poco distante dal mio amato albero senza nome. Un alberello smilzo, venuto su quasi a stento in quasi trent’anni, quando la zia lo pianto con ben altri intenti. Ci ha messo una vita a superare il metro e mezzo, venendo meno a tutte le promesse e le aspettative che ci eravamo fatti. Per una vita ho sognato di gustarne i frutti maturi e lui sempre lì, ogni anno impercettibilmente più alto e sempre più smunto ed anemico. Ho sempre pensato che non avrebbe mai dato frutti e già pensavo al Carducci che con lui avrebbe avuto ben poca ispirazione per la sua famosa poesia. Ed invece dopo ben 30 anni suonati il primo frutto, l’anno dopo ben due e quest’anno abbiamo voluto esagerare con ben 8 bei melograni. Li raccolgo tutto contento e li assaggio. Avrei preferito un bicchiere di cicuta, tanto erano amari quei frutti, tutto sommato gradevoli da vedere ma aspri come l’ultimo bacio che mi diede una mia ex prima di dirmi che era finita per sempre. A volte le attese non sono ripagate. Dopo tutto chi nasce melograno, non può morire tiramisù ma per me, mio caro albero, rimani un grande infame. 

[vefa321]

‼️𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼‼️

Oggi è lunedì.

Niente che non si possa affrontare,

nulla che non si possa risolvere...

Il solito giorno dopo,

Un mattino d'estate che sconta le notti bianche e le sere nere.

Quando nelle tasche i granelli di sabbia raccontano il sole, il sale, il mare ed altre storie.

Quando il dovere, il lavoro, il tempo segnano sul libro paga che non è ancora ora di farla franca, di fare le ferie, di fare il niente doveroso del meritato riposo.

Insomma, verranno tempi migliori, però prima tanti caffè amari.☕☕☕

✒️Vivi di particolari, raccogli i dettagli

J.D