#mancanza di controllo
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lui comunque ha una capacità di non centrare mai il punto del discorso non indifferente lol cioè va bene voler dare un consiglio - che comunque nessuno ha chiesto - ma prendertela con chi si spoilera cose non ha senso, considerato che ognuno fruisce di un prodotto nel modo che preferisce e ritiene più adatto a sé e non è neanche vero per tutti che lo spoiler rovina poi l'esperienza di guardare una serie..anzi, io negli spoiler ci sguazzo allegramente ma non per questo poi non mi godo gli episodi o non li apprezzo. però mi sento di dargli un po' ragione quando dice che c'è questa smania di dover "pubblicare" tutto che a volte mi sa di mancanza di rispetto verso chi lavora (nel caso delle riprese sul set pubblicate su tiktok) e verso chi gli spoiler non li sopporta..da ieri ho la tl di twitter piena di foto-video-tweet spoiler e la maggior parte non sono segnalati in alcun modo, buttati lì senza hashtag o altro, roba che non devi impegnarti manco tanto a cercarli perché te li trovi davanti proprio..ci sta volerne parlare, anzi, però con un po' di accortezza in più potrebbero coesistere sia quelli che amano gli spoiler sia quelli che li odiano 🥲 però ecco, non ha senso criticare chi se li legge, additandoli come dipendenti dai social, ma me la "prenderei" di più con chi li fa senza pensare che magari qualcuno possa essere "infastidito"..che poi vabbè ora la maggior parte delle cose le ha pubblicate la rai stessa per i famosi fini promozionali quindi boh se la prendesse con loro
Infatti su questo gli dò ragione, la gente dovrebbe curare meglio i contenuti che pubblica nel rispetto degli altri anche se spesso è difficile controllare ciò che circola. Lui si lamenta anche dei giornalisti e cazzi e mazzi, ma non venire a lamentarti con me spettatore, lamentati con chi di dovere se non ti sta bene come cosa, esercita quel briciolo di controllo che ti compete.
Detto questo e dandogli tutti i meriti e i diritti del caso, smettila di rompere su quanto e come mi voglio godere io la serie. È da quando hanno iniziato le riprese che si lamenta, io all'inizio gli davo pure ragione mo' basta
#se l'è presa anche con le clip della rai 'io non guarderei neanche quelle' parla con ə responsabili del marketing cosa vuoi da me#cioè poi io cringiavo da morire quando vedevo le orde di principalmente ragazzette che si appostavano lì sul molo#ho anche letto che hanno dovuto zittirle perché facevano talmente tanto casino che non riuscivano a lavorare e questa è proprio mancanza di#rispetto e immaturità#però vuoi (perché lo vuole e lo vogliono) il prodotto internazionale come quelli americani e poi si lamenta se la gente lo tratta come tale#i giornalisti che fanno gli articoli sugli spoiler li fanno perché sanno che la gente è affamata di notizie perché la serie è diventata#famosa#lo volevano? sì#erano pronti a tutto ciò che ne consegue? evidentemente no#e mo' o t'attacchi o ripeto: eserciti quel po' di controllo che ti compete#mi sta sul cazzo l'atteggiamento più che altro devo essere sincera
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Non voglio prendere lezioni di canto perchè non mi piace, mi frustra e mi imbarazza e sono completamente negata a sentire gli attacchi, però spero davvero che l'idea di fare il coro degli insegnanti vada avanti, perchè da quando mi sono trasferita canto molto molto meno e mi manca tantissimo. È una sensazione che ha più a che fare con il corpo che con la cosa che canti in sè, la carica che senti quando riesci davvero a far uscire la voce è una cosa unica e insostituibile con altre attività.
#canto#cose mie#io faccio tutto a cazzo di cane e non riesco a metterci troppa intenzionalità#ma in un coro dovrei funzionare#ho una consolidata abitudine alla musica popolare e quella che cazzo è se non coro#come solista a volte mi escono delle cose bellissime ma il problema è sempre la mancanza di controllo#che non ho voglia di imparare a sviluppare
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Il green è uno stratagemma globale per bruciare una massa monetaria ormai fuori controllo.
(Boni Castellane)
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Verrebbe quasi da pensare alla più grande operazione di lobbying della storia ma invece no, Greta è sicuramente spinta da motivazioni alte e nobili. Certo, come no...
L'auto elettrica sarà tenuta artificialmente in vita ancora a lungo con aiuti di stato.
Lo scopo del gioco è chiudere le fabbriche in Europa.
Ha iniziato Stellantis, VW/Audi segue, altri seguiranno. Vinceranno gli asiatici.
Sono scelte politiche per impoverire le società più floride.
Impedendo di lasciare troppo patrimonio ai figli e portandoli a lavorare accettando stipendi da fame.
La mancanza di fame impedisce la dinamica della società.
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♠️…La mia colpa, il mio fallimento, non sta nelle passioni che ho, ma nella mancanza di controllo su di esse.
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La mia colpa,
il mio fallimento,
non sta nelle passioni
che ho,
ma nella mancanza di controllo su di esse.
Jack Kerouac
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La mancanza d'amore genera sempre una mancanza d'essere.
Quando non siamo amati, o non ci sentiamo amati, abbiamo la netta percezione di non valere nulla. Soprattutto se questo accade quando siamo piccoli con i nostri genitori.
Se l'altro ci ama, se soddisfa le nostre aspettative di essere riconosciuti, di ricevere affetto, cure, gratificazioni, noi ci sentiamo visti.
Sentendoci visti, ci riflettiamo nei suoi occhi come in uno specchio, nel quale vediamo, finalmente, noi stessi.
È l'atteggiamento di cura, di amore, di interesse da parte dell'altro importante nei nostri confronti, a creare in noi la convinzione di essere qualcosa.
Qualcosa che è degno di essere amato.
Il valore che ci viene dato dall'altro, ci incoraggia a dare valore a noi stessi, e a considerarci come delle persone che hanno il diritto di esistere.
E proprio grazie a questa convinzione, che viene rinforzata attraverso l'atteggiamento dell'altro e mediante le interazioni tra noi e lui, che noi creiamo in noi stessi una nostra identità.
Il nostro io.
Se tutto questo viene a mancare, oppure risulta zoppicante, intermittente, o ambiguo; se l'amore dell'altro e il valore di cui ci investe risultano a corrente alternata, noi cominciamo a dubitare di noi stessi.
Avviene nel nostro intimo, nella nostra interiorità, quello che Claudio Naranjo chiama obnubilamento dell'essere.
Questa perdita del nostro essere, intesa come vuoto d'essere, non può essere messa da parte.
Da adulti, infatti, proviamo questo vuoto d'essere che ci spinge ad una ricerca spesso drammatica, tormentata e angosciante.
Potremmo dire che tutta la nostra esistenza si avvita di continuo all'interno di un labirinto invisibile rappresentato da questa assenza.
Il nostro stesso carattere non è altro che una formazione reattiva compulsiva, drammatica e spesso inconsapevole, alla mancanza del nostro essere o alle parti mancanti di esso, che sentiamo come tormento diffuso e indefinito nella nostra anima.
Ora, il problema è che noi andiamo a cercare la conferma di queste nostre parti mancanti, o del nostro essere stesso, servendoci di aspetti fallaci, maschere comportamentali e illusioni cognitive, che in qualche modo possono ricostruire in noi, anche attraverso il feedback degli altri, un'immagine compensatoria di quella presenza d'essere che, a qualche livello, sentiamo mancarci.
Alcuni lo fanno attraverso il perfezionismo perché in questo modo ottengono un qualche tipo di riconoscimento, dagli altri e da loro stessi.
Altri lo fanno attraverso il servire indefessamente le altre persone, fino allo sfinimento.
Altri ancora attraverso il dominio, il controllo, la rabbia esplosiva o implosiva.
Altri ancora attraverso il senso di colpa, il giudizio di sé, il vittimismo, il tutto ricoperto dalla patinata vernice rinforzante della virtù morale.
Questi atteggiamenti sono tutte modalità compensative attraverso le quali noi cerchiamo il nostro essere laddove non c'è.
E più lo cerchiamo attraverso queste modalità compensative, più ce ne allontaniamo.
Il trucco è comprendere che dietro alle nostre paure, mancanze e bisogni esistenziali negati, si nasconde quell'essere che tanto cerchiamo all'interno di comportamenti stereotipati, di formalità vuote e di astrazioni.
Se ne sta acquattato nel vuoto, pronto a farsi scoprire e al tempo stesso a lasciarsi costruire da noi, se ci dedichiamo a noi stessi con amore, gratitudine e semplicità.
Il nostro essere, come un seme cui viene data la possibilità di germogliare se piantato nel terreno giusto, emergerà da sé.
Dobbiamo solo avere fiducia nella potenza realizzativa della vita stessa.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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IL NARCISISTA NON TI AMA!
Non hai perso l'amore della tua vita, hai perso un Narcisista che ti stava prosciugando la vita.
I narcisisti non sono anime gemelle; sono predatori travestiti e comprendere questo è cruciale per la tua guarigione.
Indossano una maschera conveniente in ogni occasione.
La persona che hai visto alla fine della relazione è chi è veramente.
La sua vera natura era nascosta dietro una facciata di fascino, carisma e manipolazione.
Ti hanno attirato con false promesse, false emozioni, una marea di bugie e una maschera convincente.
Anche se sotto tutto, si stavano nutrendo della tua energia emotiva, della tua empatia, delle tue idee, distruggendo la tua autostima e erodendo il tuo senso di te stesso.
Quello che hai vissuto non è stato amore; è stato un ciclo tossico di abusi dove ogni giorno sembrava una battaglia per sopravvivere e per far capire le tue idee.
Il suo gaslighting, il ricatto emotivo, il silenzio e le sue continue critiche non erano segni di affetto; erano strumenti di controllo e dominazione.
La sua infedeltà, le bugie, lo sminuire la tua sofferenza, le triangolazioni, l'inganno e la mancanza di empatia non sono stati semplici errori; sono state azioni delibere per sfruttare le tue vulnerabilità.
Non hai perso una persona cara, sei scappata da un abisso tossico.
Ti sei liberato da un ciclo di abusi, e questo richiede coraggio, forza e resistenza incredibile.
I narcisisti sono incapaci di un amore autentico; lo imitano solo per ottenere ciò che vogliono.
Non sanno amare nulla al di fuori di se stessi.
Per guarire, devi accettare la verità: non sei stato amato, sei stato usato.
Sei stato una fonte di rifornimento, un mezzo per un fine e una pedina nel suo gioco manipolatore.
Anche se ora sei libero di riscoprire te stesso abbracciare il vero amore e vivere una vita piena di scopo, gioia e autenticità.
Meriti amore vero, connessione autentica e relazioni sane.
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Non hai perso l'amore della tua vita, hai perso un Narcisista che ti stava prosciugando la vita.
I narcisisti non sono anime gemelle; sono predatori travestiti e comprendere questo è cruciale per la tua guarigione.
Indossano una maschera conveniente in ogni occasione.
La persona che hai visto alla fine della relazione è chi è veramente.
La sua vera natura era nascosta dietro una facciata di fascino, carisma e manipolazione.
Ti hanno attirato con false promesse, false emozioni, una marea di bugie e una maschera convincente.
Anche se sotto tutto, si stavano nutrendo della tua energia emotiva, della tua empatia, delle tue idee, distruggendo la tua autostima e erodendo il tuo senso di te stessa.
Quello che hai vissuto non è stato amore; è stato un ciclo tossico di abusi dove ogni giorno sembrava una battaglia per sopravvivere e per far capire le tue idee.
Il suo gaslighting, il ricatto emotivo, il silenzio e le sue continue critiche non erano segni di affetto; erano strumenti di controllo e dominazione.
La sua infedeltà, le bugie, lo sminuire la tua sofferenza, le triangolazioni, l'inganno e la mancanza di empatia non sono stati semplici errori; sono state azioni delibere per sfruttare le tue vulnerabilità.
Non hai perso una persona cara, sei scappata da un abisso tossico.
Ti sei liberata da un ciclo di abusi, e questo richiede coraggio, forza e resistenza incredibile.
I narcisisti sono incapaci di un amore autentico; lo imitano solo per ottenere ciò che vogliono.
Non sanno amare nulla al di fuori di se stessi.
Per guarire, devi accettare la verità: non sei stata amata, sei stata usata.
Sei stato una fonte di rifornimento, un mezzo per un fine e una pedina nel suo gioco manipolatore.
Anche se ora sei libero di riscoprire te stessa, abbracciare il vero amore e vivere una vita piena di scopo, gioia e autenticità.
Meriti amore vero, connessione autentica e relazioni sane.
Meriti di essere vista, ascoltata e compresa.
Meriti di essere apprezzata, rispettata e profondamente amata.
Non accontentarti mai di qualcosa di meno.
Sei degna di amore.
(web)
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“Le qualità che apprezzo? Quelle che mancano oggi: la discrezione, la sensibilità per gli altri, la mancanza di volgarità, il controllo delle proprie bassezze, un certo amore per la vita che manca completame.”
— Franco Battiato
#qualità#apprezzare#mancare#oggi#sensibilità#discrezione#autocontrollo#volgarità#attenzione#vita#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#franco battiato
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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Dopo 3 mesi in Amazon lavoravo con due braccia alla velocità di quattro. Alla fine dei 9 mesi imballavo pacchi a occhi chiusi in pochi secondi e precisione certosina.
L'uomo è anche una macchina organica, la mente quando ripete un'azione diventa quasi robotica.
Questo video mostra capacità insolite, la maggior parte delle quali sono frutto di costanza, riconferma e schematicità.
Si possono fare cose incredibili con la concentrazione e la replicazione di un controllo.
Ciò dimostra anche un potenziale enorme, spesso sprecato per mancanza di volontà.
#manualità#mente#controllo#società#capacità#svegliatevi#aprite gli occhi#verità#umanità#talenti#costanza#impegno#disciplina#responsabilità#conosci te stesso#lavoro su di sé
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Le qualità che apprezzo?
Quelle che mancano oggi:
la discrezione,
la sensibilità per gli altri,
la mancanza di volgarità,
il controllo delle proprie bassezze,
un certo amore per la vita
che manca completamente.
Franco Battiato
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CARATTERISTICHE COSTANTI NEL MANIPOLATORE NARCISISTA
Indipendentemente dalla diagnosi (clusterB/psicopatia), ci sono alcuni tratti della personalità che si possono riscontrare in tutti gli autori di abuso psicologico e che ne fanno un manipolatore emotivo. Il detto “l’albero si riconosce dai frutti” è perfetto per descrivere la situazione: il più delle volte del soggetto abusante non abbiamo una diagnosi, la presenza però di alcuni comportamenti e tratti della personalità possono sopperire egregiamente e permetterci di fare una diagnosi teorica, ma assai verosimile.
A mio avviso vi sono caratteristiche principali, che non mancano quasi mai se parliamo di autore di abuso narcisistico: ▪Scarsa o totale mancanza di empatia ▪Anaffettività ▪Assenza di rimorso ▪Assenza di senso di colpa ▪Menzogna ▪Egocentrismo ▪Comportamento e umore intermittente.
Oltre a questi tratti, ve ne sono altri tipici, quasi sempre riscontrabili: ▪Crudeltà mentale ▪Comportamento aggressivo passivo ▪Desiderio di dominio e controllo ▪Insensibilità ▪Prevaricazione Possessività ▪Camaleontismo ▪Inaffidabilità ▪Critica e svalutazione ▪Sfruttamento ▪Umore imprevedibile (modalità “Dott Jackil e Mr. Hyde”) ▪Colpevolizzazione ▪Assenza di stima per la partner ▪Falsità ▪Noia.
Le personalità con questi tratti fingono di interessarsi al bene altrui, ma in realtà sono chiusi in una loro sfera di desideri e bisogni, non importa loro di ciò che gli altri provano. Possono essere intelligenti, talentuosi, piacevoli, simpatici, affascinanti, come chiunque possono avere qualità, che useranno per truffare e far cadere la preda nella loro trappola. Sono persone opportuniste, possono recitare ciò che vogliono al fine di ottenere ciò che desiderano.
I narcisisti patologici o maligni sono attori nati, ottimi bugiardi. Possono essere, soprattutto in caso di psicopatia, altamente competitivi e abili nell’argomentare. Sanno trovare giustificazioni per ogni cosa abbiano fatto, senza mai assumersi la responsabilità per i propri errori, sono fedeli solo a loro stessi, hanno cura solo di sé. I manipolatori perversi, non hanno alcun rispetto per il prossimo, alcun affetto autentico, indossano maschere per intrappolare, per far innamorare di sé e nutrire il proprio ego. Desiderano il potere e il controllo e in una relazione affettiva, soprattutto attraverso il sesso, possono ottenere il controllo sia della mente che del corpo di un altro essere umano.
(Dott.ssa Mina Rienzo diritti riservati
"La violenza psicologica un abuso che non si vede" 2020 ebook su Amazon )
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Le qualità che apprezzo? Quelle che mancano oggi: la discrezione, la sensibilità per gli altri, la mancanza di volgarità, il controllo delle proprie bassezze, un certo amore per la vita che manca completamente. L’impegno più grande che un uomo possa assumersi è quello di mirare all’evoluzione di sé. Conta più di tutto. Guai alle persone che non sono coscienti di vivere.
Franco Battiato
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Il controllo è associato alla paura.
Nelle famiglie disfunzionali i bambini devono imparare a monitorare continuamente e senza tregua ogni minimo cambiamento nell'umore, comportamento o atteggiamento dei genitori, per poter scappare in tempo, evitare sfuriate o punizioni.
Ogni minima variazione crea allerta e preoccupazione, perché le conseguenze possono essere imprevedibili e dolorose.
Da adulti il controllo non scompare ma si manifesta come stato di allerta continuo, tensione muscolare, difficoltà a fidarsi degli altri, impossibilità a delegare, controllo esasperato, ricerca della perfezione, fissazione sul corpo, cibo, casa, sui vicini...
Alla base, in realtà si nascondono paure antiche, mancanza di protezione e accudimento da parte dei caregiver.
L'estenuante sensazione di non potersi mai rilassare perché nessuno ci potrà salvare e prendersi cura di noi.
Il controllo è una maschera che il bambino utilizza per entrare in relazione con i genitori disfunzionali, allo scopo di sopravvivere e continuare ad assicurarsi l'amore.
I bambini si adeguano ai genitori, rinunciando ai propri bisogni.
Solo se si può accedere alle paure antiche e sperimentare la protezione, il controllo esasperante potrà finalmente essere sostituito con la capacità di poter oscillare in modo sano dal controllo al rilassamento in base a ciò di cui si ha necessità nel qui ed ora.
Fare psicoterapia significa concedersi delle alternative alla rigidità e al percorso a senso unico dell'inconsapevolezza.
Annarita Bavaro
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"LA CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA"Consiste nella capacità di riconoscere le proprie emozioni nel momento in cui hanno inizio. E' conosciuta anche come consapevolezza di sé o autoconsapevolezza e va concepita come una forma di attenzione non reattiva e non critica verso i propri stati interiori. La possediamo quando riusciamo a guardare i nostri stati interni come se stessimo guardando il contenuto di un vaso trasparente.La presenza di buoni livelli di consapevolezza emotiva si traduce in buon dialogo con se stessi che rappresenta il primo passo per rispettare le proprie esigenze e i propri bisogni quando si compiono le scelte quotidiane anche piuttosto importanti. Gli individui dotati di buona consapevolezza di sé non tendono a reprimere i loro vissuti emotivi, che continuerebbero ugualmente a produrre i loro effetti ma, al contrario, fanno il primo passo verso la gestione efficace delle proprie emozioni mediante un'attribuzione di significato a ciò che gli accade, resa possibile dalla mediazione operata dal linguaggio con cui definiamo quello che proviamo. Questa condotta è positiva perché rispetta il bisogno naturale presente in tutti noi di dare un senso alle nostre esperienze e ai nostri vissuti.L'autoconsapevolezza inoltre, comportando la capacità di riconoscere precocemente i segnali fisiologici che accompagnano un'emozione, risulta fondamentale soprattutto per far fronte a condizioni emotive più intense, come ad esempio l'ansia, in quanto permette di imparare il ricorso precoce a tecniche di rilassamento come il controllo del respiro e il biofeedback . Essa è inoltre determinante per prevenire disturbi psicosomatici di varia natura, come mal di testa, tensioni muscolari, tachicardia, che spesso affidano al corpo il compito di dire le emozioni non espresse utilizzando il sintomo. La carenza estrema in questa area emotiva coincide con la negazione delle proprie emozioni che può essere la base della tendenza stabile al silenzio emotivo, noto in psichiatria con il nome di alessitimia, che letteralmente vuol dire mancanza di parole per definire le emozioni. Diversi studi hanno mostrato come essa sia una caratteristica che contraddistingue soprattutto i pazienti psicosomatici, i tossicodipendenti, in cui l'azione sostituisce la riflessione su se stessi, nonché soggetti che hanno subito gravi traumi, che adottano massicci meccanismi di difesa verso la propria realtà interiore che è fonte di sofferenza.
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