#mancanza di controllo
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lui comunque ha una capacità di non centrare mai il punto del discorso non indifferente lol cioè va bene voler dare un consiglio - che comunque nessuno ha chiesto - ma prendertela con chi si spoilera cose non ha senso, considerato che ognuno fruisce di un prodotto nel modo che preferisce e ritiene più adatto a sé e non è neanche vero per tutti che lo spoiler rovina poi l'esperienza di guardare una serie..anzi, io negli spoiler ci sguazzo allegramente ma non per questo poi non mi godo gli episodi o non li apprezzo. però mi sento di dargli un po' ragione quando dice che c'è questa smania di dover "pubblicare" tutto che a volte mi sa di mancanza di rispetto verso chi lavora (nel caso delle riprese sul set pubblicate su tiktok) e verso chi gli spoiler non li sopporta..da ieri ho la tl di twitter piena di foto-video-tweet spoiler e la maggior parte non sono segnalati in alcun modo, buttati lì senza hashtag o altro, roba che non devi impegnarti manco tanto a cercarli perché te li trovi davanti proprio..ci sta volerne parlare, anzi, però con un po' di accortezza in più potrebbero coesistere sia quelli che amano gli spoiler sia quelli che li odiano 🥲 però ecco, non ha senso criticare chi se li legge, additandoli come dipendenti dai social, ma me la "prenderei" di più con chi li fa senza pensare che magari qualcuno possa essere "infastidito"..che poi vabbè ora la maggior parte delle cose le ha pubblicate la rai stessa per i famosi fini promozionali quindi boh se la prendesse con loro
Infatti su questo gli dò ragione, la gente dovrebbe curare meglio i contenuti che pubblica nel rispetto degli altri anche se spesso è difficile controllare ciò che circola. Lui si lamenta anche dei giornalisti e cazzi e mazzi, ma non venire a lamentarti con me spettatore, lamentati con chi di dovere se non ti sta bene come cosa, esercita quel briciolo di controllo che ti compete.
Detto questo e dandogli tutti i meriti e i diritti del caso, smettila di rompere su quanto e come mi voglio godere io la serie. È da quando hanno iniziato le riprese che si lamenta, io all'inizio gli davo pure ragione mo' basta
#se l'è presa anche con le clip della rai 'io non guarderei neanche quelle' parla con ə responsabili del marketing cosa vuoi da me#cioè poi io cringiavo da morire quando vedevo le orde di principalmente ragazzette che si appostavano lì sul molo#ho anche letto che hanno dovuto zittirle perché facevano talmente tanto casino che non riuscivano a lavorare e questa è proprio mancanza di#rispetto e immaturità#però vuoi (perché lo vuole e lo vogliono) il prodotto internazionale come quelli americani e poi si lamenta se la gente lo tratta come tale#i giornalisti che fanno gli articoli sugli spoiler li fanno perché sanno che la gente è affamata di notizie perché la serie è diventata#famosa#lo volevano? sì#erano pronti a tutto ciò che ne consegue? evidentemente no#e mo' o t'attacchi o ripeto: eserciti quel po' di controllo che ti compete#mi sta sul cazzo l'atteggiamento più che altro devo essere sincera
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Non voglio prendere lezioni di canto perchè non mi piace, mi frustra e mi imbarazza e sono completamente negata a sentire gli attacchi, però spero davvero che l'idea di fare il coro degli insegnanti vada avanti, perchè da quando mi sono trasferita canto molto molto meno e mi manca tantissimo. È una sensazione che ha più a che fare con il corpo che con la cosa che canti in sè, la carica che senti quando riesci davvero a far uscire la voce è una cosa unica e insostituibile con altre attività.
#canto#cose mie#io faccio tutto a cazzo di cane e non riesco a metterci troppa intenzionalità#ma in un coro dovrei funzionare#ho una consolidata abitudine alla musica popolare e quella che cazzo è se non coro#come solista a volte mi escono delle cose bellissime ma il problema è sempre la mancanza di controllo#che non ho voglia di imparare a sviluppare
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Il green è uno stratagemma globale per bruciare una massa monetaria ormai fuori controllo.
(Boni Castellane)
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Verrebbe quasi da pensare alla più grande operazione di lobbying della storia ma invece no, Greta è sicuramente spinta da motivazioni alte e nobili. Certo, come no...
L'auto elettrica sarà tenuta artificialmente in vita ancora a lungo con aiuti di stato.
Lo scopo del gioco è chiudere le fabbriche in Europa.
Ha iniziato Stellantis, VW/Audi segue, altri seguiranno. Vinceranno gli asiatici.
Sono scelte politiche per impoverire le società più floride.
Impedendo di lasciare troppo patrimonio ai figli e portandoli a lavorare accettando stipendi da fame.
La mancanza di fame impedisce la dinamica della società.
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♠️…La mia colpa, il mio fallimento, non sta nelle passioni che ho, ma nella mancanza di controllo su di esse.
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La mia colpa,
il mio fallimento,
non sta nelle passioni
che ho,
ma nella mancanza di controllo su di esse.
Jack Kerouac
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La mancanza d'amore genera sempre una mancanza d'essere.
Quando non siamo amati, o non ci sentiamo amati, abbiamo la netta percezione di non valere nulla. Soprattutto se questo accade quando siamo piccoli con i nostri genitori.
Se l'altro ci ama, se soddisfa le nostre aspettative di essere riconosciuti, di ricevere affetto, cure, gratificazioni, noi ci sentiamo visti.
Sentendoci visti, ci riflettiamo nei suoi occhi come in uno specchio, nel quale vediamo, finalmente, noi stessi.
È l'atteggiamento di cura, di amore, di interesse da parte dell'altro importante nei nostri confronti, a creare in noi la convinzione di essere qualcosa.
Qualcosa che è degno di essere amato.
Il valore che ci viene dato dall'altro, ci incoraggia a dare valore a noi stessi, e a considerarci come delle persone che hanno il diritto di esistere.
E proprio grazie a questa convinzione, che viene rinforzata attraverso l'atteggiamento dell'altro e mediante le interazioni tra noi e lui, che noi creiamo in noi stessi una nostra identità.
Il nostro io.
Se tutto questo viene a mancare, oppure risulta zoppicante, intermittente, o ambiguo; se l'amore dell'altro e il valore di cui ci investe risultano a corrente alternata, noi cominciamo a dubitare di noi stessi.
Avviene nel nostro intimo, nella nostra interiorità, quello che Claudio Naranjo chiama obnubilamento dell'essere.
Questa perdita del nostro essere, intesa come vuoto d'essere, non può essere messa da parte.
Da adulti, infatti, proviamo questo vuoto d'essere che ci spinge ad una ricerca spesso drammatica, tormentata e angosciante.
Potremmo dire che tutta la nostra esistenza si avvita di continuo all'interno di un labirinto invisibile rappresentato da questa assenza.
Il nostro stesso carattere non è altro che una formazione reattiva compulsiva, drammatica e spesso inconsapevole, alla mancanza del nostro essere o alle parti mancanti di esso, che sentiamo come tormento diffuso e indefinito nella nostra anima.
Ora, il problema è che noi andiamo a cercare la conferma di queste nostre parti mancanti, o del nostro essere stesso, servendoci di aspetti fallaci, maschere comportamentali e illusioni cognitive, che in qualche modo possono ricostruire in noi, anche attraverso il feedback degli altri, un'immagine compensatoria di quella presenza d'essere che, a qualche livello, sentiamo mancarci.
Alcuni lo fanno attraverso il perfezionismo perché in questo modo ottengono un qualche tipo di riconoscimento, dagli altri e da loro stessi.
Altri lo fanno attraverso il servire indefessamente le altre persone, fino allo sfinimento.
Altri ancora attraverso il dominio, il controllo, la rabbia esplosiva o implosiva.
Altri ancora attraverso il senso di colpa, il giudizio di sé, il vittimismo, il tutto ricoperto dalla patinata vernice rinforzante della virtù morale.
Questi atteggiamenti sono tutte modalità compensative attraverso le quali noi cerchiamo il nostro essere laddove non c'è.
E più lo cerchiamo attraverso queste modalità compensative, più ce ne allontaniamo.
Il trucco è comprendere che dietro alle nostre paure, mancanze e bisogni esistenziali negati, si nasconde quell'essere che tanto cerchiamo all'interno di comportamenti stereotipati, di formalità vuote e di astrazioni.
Se ne sta acquattato nel vuoto, pronto a farsi scoprire e al tempo stesso a lasciarsi costruire da noi, se ci dedichiamo a noi stessi con amore, gratitudine e semplicità.
Il nostro essere, come un seme cui viene data la possibilità di germogliare se piantato nel terreno giusto, emergerà da sé.
Dobbiamo solo avere fiducia nella potenza realizzativa della vita stessa.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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IL NARCISISTA NON TI AMA!
Non hai perso l'amore della tua vita, hai perso un Narcisista che ti stava prosciugando la vita.
I narcisisti non sono anime gemelle; sono predatori travestiti e comprendere questo è cruciale per la tua guarigione.
Indossano una maschera conveniente in ogni occasione.
La persona che hai visto alla fine della relazione è chi è veramente.
La sua vera natura era nascosta dietro una facciata di fascino, carisma e manipolazione.
Ti hanno attirato con false promesse, false emozioni, una marea di bugie e una maschera convincente.
Anche se sotto tutto, si stavano nutrendo della tua energia emotiva, della tua empatia, delle tue idee, distruggendo la tua autostima e erodendo il tuo senso di te stesso.
Quello che hai vissuto non è stato amore; è stato un ciclo tossico di abusi dove ogni giorno sembrava una battaglia per sopravvivere e per far capire le tue idee.
Il suo gaslighting, il ricatto emotivo, il silenzio e le sue continue critiche non erano segni di affetto; erano strumenti di controllo e dominazione.
La sua infedeltà, le bugie, lo sminuire la tua sofferenza, le triangolazioni, l'inganno e la mancanza di empatia non sono stati semplici errori; sono state azioni delibere per sfruttare le tue vulnerabilità.
Non hai perso una persona cara, sei scappata da un abisso tossico.
Ti sei liberato da un ciclo di abusi, e questo richiede coraggio, forza e resistenza incredibile.
I narcisisti sono incapaci di un amore autentico; lo imitano solo per ottenere ciò che vogliono.
Non sanno amare nulla al di fuori di se stessi.
Per guarire, devi accettare la verità: non sei stato amato, sei stato usato.
Sei stato una fonte di rifornimento, un mezzo per un fine e una pedina nel suo gioco manipolatore.
Anche se ora sei libero di riscoprire te stesso abbracciare il vero amore e vivere una vita piena di scopo, gioia e autenticità.
Meriti amore vero, connessione autentica e relazioni sane.
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Non hai perso l'amore della tua vita, hai perso un Narcisista che ti stava prosciugando la vita.
I narcisisti non sono anime gemelle; sono predatori travestiti e comprendere questo è cruciale per la tua guarigione.
Indossano una maschera conveniente in ogni occasione.
La persona che hai visto alla fine della relazione è chi è veramente.
La sua vera natura era nascosta dietro una facciata di fascino, carisma e manipolazione.
Ti hanno attirato con false promesse, false emozioni, una marea di bugie e una maschera convincente.
Anche se sotto tutto, si stavano nutrendo della tua energia emotiva, della tua empatia, delle tue idee, distruggendo la tua autostima e erodendo il tuo senso di te stessa.
Quello che hai vissuto non è stato amore; è stato un ciclo tossico di abusi dove ogni giorno sembrava una battaglia per sopravvivere e per far capire le tue idee.
Il suo gaslighting, il ricatto emotivo, il silenzio e le sue continue critiche non erano segni di affetto; erano strumenti di controllo e dominazione.
La sua infedeltà, le bugie, lo sminuire la tua sofferenza, le triangolazioni, l'inganno e la mancanza di empatia non sono stati semplici errori; sono state azioni delibere per sfruttare le tue vulnerabilità.
Non hai perso una persona cara, sei scappata da un abisso tossico.
Ti sei liberata da un ciclo di abusi, e questo richiede coraggio, forza e resistenza incredibile.
I narcisisti sono incapaci di un amore autentico; lo imitano solo per ottenere ciò che vogliono.
Non sanno amare nulla al di fuori di se stessi.
Per guarire, devi accettare la verità: non sei stata amata, sei stata usata.
Sei stato una fonte di rifornimento, un mezzo per un fine e una pedina nel suo gioco manipolatore.
Anche se ora sei libero di riscoprire te stessa, abbracciare il vero amore e vivere una vita piena di scopo, gioia e autenticità.
Meriti amore vero, connessione autentica e relazioni sane.
Meriti di essere vista, ascoltata e compresa.
Meriti di essere apprezzata, rispettata e profondamente amata.
Non accontentarti mai di qualcosa di meno.
Sei degna di amore.
(web)
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Sei mancanza di empatia e insensibilità, rabbia e violenza, prese in giro, sensi di colpa e svalutazione, sei manipolatrice e sempre in cerca del controllo, della competizione, del dominio... sei delusione negli occhi di chiunque ti circonda. E sei anche altro, certo... ma non ti rendi conto di come ti comporti, probabilmente non ne hai proprio la consapevolezza... dici che vuoi cambiare e migliorare, ma probabilmente non accadrà mai. Vivi nella tua bolla, plasmi la realtà secondo i tuoi personali pensieri e non esiste altro, giudichi senza ritegno e non accetti opinioni diverse dalla tua. Non sei come gli altri, sei peggio.
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“Le qualità che apprezzo? Quelle che mancano oggi: la discrezione, la sensibilità per gli altri, la mancanza di volgarità, il controllo delle proprie bassezze, un certo amore per la vita che manca completame.”
— Franco Battiato
#qualità#apprezzare#mancare#oggi#sensibilità#discrezione#autocontrollo#volgarità#attenzione#vita#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#franco battiato
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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Le qualità che apprezzo?
Quelle che mancano oggi:
la discrezione,
la sensibilità per gli altri,
la mancanza di volgarità,
il controllo delle proprie bassezze,
un certo amore per la vita
che manca completamente.
Franco Battiato
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Le qualità che apprezzo? Quelle che mancano oggi: la discrezione, la sensibilità per gli altri, la mancanza di volgarità, il controllo delle proprie bassezze, un certo amore per la vita che manca completamente. L’impegno più grande che un uomo possa assumersi è quello di mirare all’evoluzione di sé. Conta più di tutto. Guai alle persone che non sono coscienti di vivere.
Franco Battiato
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"LA CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA"Consiste nella capacità di riconoscere le proprie emozioni nel momento in cui hanno inizio. E' conosciuta anche come consapevolezza di sé o autoconsapevolezza e va concepita come una forma di attenzione non reattiva e non critica verso i propri stati interiori. La possediamo quando riusciamo a guardare i nostri stati interni come se stessimo guardando il contenuto di un vaso trasparente.La presenza di buoni livelli di consapevolezza emotiva si traduce in buon dialogo con se stessi che rappresenta il primo passo per rispettare le proprie esigenze e i propri bisogni quando si compiono le scelte quotidiane anche piuttosto importanti. Gli individui dotati di buona consapevolezza di sé non tendono a reprimere i loro vissuti emotivi, che continuerebbero ugualmente a produrre i loro effetti ma, al contrario, fanno il primo passo verso la gestione efficace delle proprie emozioni mediante un'attribuzione di significato a ciò che gli accade, resa possibile dalla mediazione operata dal linguaggio con cui definiamo quello che proviamo. Questa condotta è positiva perché rispetta il bisogno naturale presente in tutti noi di dare un senso alle nostre esperienze e ai nostri vissuti.L'autoconsapevolezza inoltre, comportando la capacità di riconoscere precocemente i segnali fisiologici che accompagnano un'emozione, risulta fondamentale soprattutto per far fronte a condizioni emotive più intense, come ad esempio l'ansia, in quanto permette di imparare il ricorso precoce a tecniche di rilassamento come il controllo del respiro e il biofeedback . Essa è inoltre determinante per prevenire disturbi psicosomatici di varia natura, come mal di testa, tensioni muscolari, tachicardia, che spesso affidano al corpo il compito di dire le emozioni non espresse utilizzando il sintomo. La carenza estrema in questa area emotiva coincide con la negazione delle proprie emozioni che può essere la base della tendenza stabile al silenzio emotivo, noto in psichiatria con il nome di alessitimia, che letteralmente vuol dire mancanza di parole per definire le emozioni. Diversi studi hanno mostrato come essa sia una caratteristica che contraddistingue soprattutto i pazienti psicosomatici, i tossicodipendenti, in cui l'azione sostituisce la riflessione su se stessi, nonché soggetti che hanno subito gravi traumi, che adottano massicci meccanismi di difesa verso la propria realtà interiore che è fonte di sofferenza.
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Molte persone si sono sentite ferite all'interno di una relazione, e questa ferita ha determinato il corso delle relazioni successive.
Se siamo stati traditi dall'altro che amavamo, in qualche maniera, è possibile che il nostro cuore si sia irrimediabilmente chiuso a chiave.
La chiusura del cuore allontana il ricordo della ferita e al tempo stesso ci mette a distanza dalla paura di essere nuovamente traditi.
Ma insieme al dolore, l'allontanamento dal cuore cancella anche la possibilità di provare gioia, piacere, entusiasmo.
Cancella la possibilità di accedere sia ai sentimenti negativi che positivi.
Inoltre, capita frequentemente che colui che è stato ferito in qualche relazione, possa mettere in atto una strategia difensiva come questa.
E cioè che abbandoni l'altro per primo, affinché non debba rivivere il trauma dell'abbandono e della separazione.
In questo modo egli ha una sensazione di presa sulla relazione, di controllo, di autoefficacia.
In realtà tale senso di autocontrollo, essendo difensivo e quindi reattivo, serve solo a compensare l'individuo che ne fa uso relativamente alle sue parti frammentate e in conflitto.
Ma come sappiamo, qualsiasi tipo di compensazione esterna come farmaci, alcol, sostanze o comportamenti, non solo non aggiusta il meccanismo nevrotico interno: ma lo allarga.
Abbandonare prima di essere abbandonati infatti oltre a promuovere un falso senso di controllo, alimenta la sfiducia nell'altro che, appunto, si continua a vedere come colui il quale può tradirci, abbandonarci o rifiutarci.
Tutto questo si riversa nuovamente su di noi, e sulla nostra incapacità di aprirci, richiudendo nuovamente le porte sulla relazione intesa come possibilità di una base sicura.
Ci fa sentire sfiduciati, ipervigilanti, e aumenta la paura e il senso di controllo.
Una delle soluzioni possibili per spezzare questo circolo vizioso, è quella di poter trovare un terapeuta capace di tollerare le nostre difese, la nostra sfiducia relazionale, le nostre spaccature interne, al fine di aiutarci a riavviare in noi il naturale movimento dell'amore.
Se il terapeuta si fida autenticamente di noi, ci considera positivamente, è davvero curioso di conoscere la nostra storia, al di là della corazza con la quale ci siamo rivestiti, possiamo cominciare, seppur con fatica, a fidarci nuovamente degli altri e ad aprirci all'amore.
Se è vero che è a partire dalla relazione che siamo stati feriti, è solo nella relazione che possiamo guarire il nostro cuore sanguinante.
Qualche giorno fa ho rivisto con piacere il film sette anni in Tibet.
L'inquieto e tormentato protagonista, dopo aver lasciato sua moglie incinta per inseguire il suo sogno di scalare montagne spesso in modo rischioso, nel tentativo di dimostrare di essere all'altezza di sé stesso e di suo padre, probabilmente, attraverso grandi sfide, ha un incontro rivelatore con il Dalai Lama, che ha più o meno 12 anni.
Tormentato dai suoi demoni interiori, trova un po' di pace trasferendo sul piccolo Buddha, a cui può insegnare qualcosa, e che non gli chiede altro se non di conoscere la vita, la mancanza del figlio che non ha mai conosciuto.
Alla fine, è solo ritornando da dove era venuto, cioè in Austria, e ricucendo lo strappo con il suo figlio reale, a cui insegna a scalare, ma in modo equilibrato stavolta, che riesce finalmente a guarire dalla sua inquietudine.
Le nostre mancanze d'amore non possono essere compensate con qualcosa che amore non è.
Pena, la ripetizione infernale di copioni nevrotici.
Quello che può guarire, non è nemmeno l'amore di qualcun altro.
Quello che guarisce la ferita d'amore è la possibilità di ritrovare, dentro di sé, a partire dall'altro, la capacità di aprire il proprio cuore al ritmo naturale della propria anima, e dei suoi reali bisogni.
Al di là delle difese, del dolore, della paura, c'è la nostra vera essenza, che attende di essere riscoperta e di poter nuovamente cantare di gioia.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#armaturainvisibile
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Geova è uno dei tanti nomi e inganni dei divini impostori assetati di potere e adorazione.
Tutte le religioni nascono con buone intenzioni ma vengono rilevate e distorte per un unico obiettivo: dividere,annullare il principio di ogni custode dello spirito.
Il demiurgo nella sua gerarchia come Geova o Yahvé sono entità egoiste i cui sfoghi di megalomania e crudeltà si possono vedere chiaramente nell'Antico Testamento della sacra Bibbia....che di sacro purtroppo non ha più nulla.
Nel corso dei secoli è stata riscritta, aggiustata e interpretata male...e oggi i vari traduttori ne hanno testimoniato abbastanza per sollevare dubbi e sollecitare i cuori impavidi di vera saggezza, a riscrivere i veri concetti d'amore incondizionato e crescita spirituale per poter aprire la porta allo spirito. Uno spirito chiuso in una gabbia illusoria di nebbia fitta che non permette il risveglio, non accende la coscienza addormentata.
Il demiurgo è allo stesso tempo quella forza mentale che crea il suo mondo illusorio solo grazie alla pura energia pensante della vera creazione originale... le vere essenze divine - che provengono dalla Sorgente.
I figli amati sono solo ostaggi, spiriti infiniti, immortali che sono stati intrappolati nei corpi umani eoni fa, per soddisfare la fame di energia di coloro che sono stati ingannati da un dio genetista che si spaccio' per la Fonte.
La loro predazione è basata sulla paura, il dolore, la sofferenza, la crudeltà, il male e i desideri che il demiurgo e le sue gerarchie provocano, si deve comprendere che, le polarità hanno istinti diversi, c'è chi sfrutta e provoca appunto basse energie vibrazionali e chi invece le fa' elevare perché si nutre di quelle sottili. La guerra è loro e usano noi come pedine.
Finisce un ciclo dove hanno governato gli oscuri e passano la palla ai nordici corrotti che la new age spinge ignorantemente dichiarandoli benevoli.
Richiedono la nostra energia per sopravvivere...e per tanto inganneranno attraverso la quinta dimensione,la nuova trappola soprannominata " il paradiso in terra, la Gerusalemme celeste".
I canalizzatori che riportano messaggi angelici non hanno compreso che sono messaggi ingannatori del basso astrale. Sono parassiti energetici, tanti sono esseri demoniaci e gli egregori mentali.
In altre parole è il demiurgo che come strategia di potere ci ha messo la mente per il controllo, la manipolazione e la predazione energetica.
La cosa più grave è che per mancanza di conoscenza, crediamo che sia la "nostra mente" e che tutti i pensieri siano nostri.
Abbiamo una mente superiore e una mente inferiore.
Così ci sottomettiamo e crediamo che questa realtà di limitazione imposta, accettando il dolore, la limitazione e la sofferenza sia parte obbligatoria della vita, come presunto "apprendimento" per "crescere" ed "evolvere" ciò che non è vero. Lo spirito infinito È per sempre libero senza limiti❗
Solo la connessione con il tuo interiore può farti uscire da questa prigione distruggendo le mura di Alcatraz.
Sarà la forza del tuo cuore, quella scintilla divina o Spirito che è il tuo vero Essere, che determinerà la tua scelta.
Si batterà in un duello contro il demiurgo, per poter riottenere il controllo di se stessi. Lui esercita sulla nostra mente con infinite trappole astutamente pianificate dove ti fa credere di aver trovato, in qualcuno, in qualcosa, nel denaro, nel potere, in una professione o in qualsiasi cosa, la tua forza, volontà e verità.
L'energia del corpo mentale nell'essere umano è il territorio dell' OPPRESSORE : il demiurgo.
Per spegnere il suo potere va fatta presenza della luce non è altro che il tuo spirito infinito che non è altri che il vero portatore di un'essenza pura e indistruttibile.
Non cercare fuori ciò che è solo dentro di te.
Una volta che avrai capito come distruggere il sistema operativo mentale che il demiurgo controlla, potrai dire di aver corretto la matrice. Non potranno agganciarti perché sei solo un Hacker.
Riflettiamo....... ❤
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