#ma sei fuori???
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evadingreallife · 2 years ago
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Il tipo della segreteria dell'uni: ma come non lo sapevi, tUtTi gLi StUdEnTi SaNnO cHe NoN sI pUò CaMbIarE iL pIaNo Di StUdI sE sEi FuOrIcOrSo
Io, agli sgoccioli della santa pazienza: mmmmmmhhh sounds fake. Io sono uno studente e non lo sapevo, come te lo spieghi?
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phjlavtia · 1 year ago
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a girl can't even fuck up in peace anymore
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untuffonelpassato · 3 months ago
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Io non la penso come nessuno, difatti mi tengo tutti ben distanti da me, non mi occorre chi la pensa come gli altri per sentirsi meno solo.
Quest’applicazione ha lo stesso concetto di Threads, Instagram e snapchat.
Più ti fai vedere, più sei provocante, più attiri il marcio umano che ha contribuito alla rovina di tanti ragazzi, i quali pensavano di poter diventare chissà chi, per via dei seguaci, per la marea di “attenzioni passeggere” che ad alcuni bastano per sentirsi apprezzati, dunque dal nulla più totale, ma non è tanto questo, il fatto è che quando chiudi il telefono tu non esisti più, ognuno ha la sua vita, di merda o bella che sia, ha la sua, quindi appena hai un momento no, crolli, e capisci che non sei mai stato in pace con te stesso/a.
Metti da parte le tipelle che provocano con le loro foto in intimo, quelli che a loro volta commentano per puro sfizio personale, poiché passeranno successivamente a commentare da una tipa all’altra, togli anche i tipelli che postano foto delle proprie vene o del loro fisico scolpito, o ancor di più togli chi scambia questo tipo di social per uno psicologo astratto…dimmi, che cosa rimarrebbe?
Tu qui come su qualsiasi altro social, sei il nulla, come lo sono io, come lo è chi sta leggendo.
Dunque chi siete al di fuori di tutta questa messa in scena?
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angelap3 · 9 months ago
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Tutti bravi a restare accanto ad una bella donna, ad un bel sorriso, a due occhi incantevoli...ad una brava in cucina e a letto...
ma il vero amore non lo dimostri stando accanto alla tua donna quando tutto va bene,
lo dimostri nei momenti difficili, quando pure lei non riesce proprio a rialzarsi (e credimi che molto spesso lei cade e si rialza da sola e magari voi nemmeno ve ne siete accorti) e tu uomo le porgi la mano e l’aiuti, facendole capire che non sei lì per quello che lei è fuori ma per quello che ogni giorno ti ha dato e ti darà ...
(dal web)
È un’immagine forte lo so ... ma dice tutto sull’amare veramente. ❤️
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francesca-70 · 5 months ago
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Viviamo tra le troie e gli stronzi, le teste di cazzo e gli esperti nelle prese per il culo. Siamo nel tempo del “Ti amo, ma non voglio storie serie.”, “Non è colpa tua sono io che voglio stare solo.” La societá va in giro con le etichette tra le mani. Troppo gay, troppo magra, troppo grassa, troppo ingenua, troppo depressa, troppo masochista. Viviamo di quei “Troppo" che si leggono “Non sei abbastanza.” Siamo quelli dei baci sul collo e non sulla fronte, delle maniche corte ed addio le felpe, delle amicizie false e costruite, delle storie senza fondamenta e pareti. Siamo nella generazione in cui si esce con gli amici mentre si chatta con altri su whatsapp. Siamo nella generazione in cui si va a cenare fuori e invece di catapultarsi sul piatto, si fa la foto della pietanza per caricarla su instagram. Siamo nella generazione in cui se si incontra una persona interessante la si cerca il giorno dopo su Facebook, invece di parlarle immediatamente. Siamo nella generazione in cui ci si innamora con un cuoricino rosa in chat e non davanti a un tramonto.
Web -
Smail Forever
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orotrasparente · 2 months ago
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ieri pomeriggio mi scrive questa ragazza, io ero fuori x un caffè e rispondo un paio d’ore dopo verso le 21, scambiamo due parole di rito e mi fa “no ma io devo valutare se sei interessante, devi raccontarmi cose”
amo ma c sto facenn o test r’ingress all’università
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princessofmistake · 1 year ago
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Vorrei mancarti
E non te lo nascondo, vorrei mancarti quando ridi, quando sei triste o stanco, quando hai proprio tutto tranne che me e se te ne accorgi avverti un vuoto dentro. Vorrei mancarti quando fai tardi e quand'è troppo presto, perché tu capisca che essere fuori tempo è drasticamente importante anche per due come noi. Noi che, per quanto amore provassimo, non riuscivamo a non essere in anticipo oppure in ritardo su tutto: tu sui miei dubbi che risolvevi troppo tardi, io sui tuoi sorrisi veri che notava quando ormai si erano già spenti.
Vorrei mancarti quando la notte guardi la luna e senti che c'è qualcosa che non hai, che non hai più, che non sai se ce l'hai avuta mai. Vorrei mancarti quando sei in mezzo agli altri, altri che non hanno i miei occhi, che non sono me e che non mi somigliano nemmeno un po', e ti pesa, non te lo aspettavi, ma ti pesa.
Ti vorrei mancare quando tutta quella folla che hai intorno ti fa sentire solo al mondo, quando sei distrutto, sfatto, in discoteca da solo, oppure in compagnia nel letto.
Vorrei mancarti quando in piena notte ti svegli e allunghi il braccio per cercarmi.
Vorrei mancarti quando non sai che ti succede ma non ti va più di ascoltare la gente parlare, e vorresti solo spegnere il mondo e gettarti dentro ad una fotografia, quella che hai bene nella testa, di noi che ridiamo da tristi, di noi che sorridiamo da felici.
Io ti vorrei mancare perché significherebbe che t'è importato, che t'è importato tanto, che è stato doloroso ma incredibilmente speciale. Io ti vorrei mancare perché mi manchi. Più o meno tutto il tempo. E mancarsi, mancarsi in due, significa appartenersi.
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aigiornileggeri · 4 months ago
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ho il trucco sbavato dopo 12 ore fuori casa.
12 ore che Chardy è rimasta sola ma mi ha aspettata.
ha aspettato che cenassi, mi chiamava con la zampina da sotto il tavolo perché voleva venire in braccio.
torno a casa e inizia a miagolare come a dire: “ma dove sei finita?”
aspetta che vada a letto e viene su, si accoccola e ci facciamo la nostra dose di coccole.
noi ora ci addormentiamo così.
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ambrenoir · 4 months ago
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LA LETTERA D'AMORE PIU BELLA CHE IO ABBIA MAI LETTO.
"Cara Francesca,
Spero che questa mia lettera ti trovi bene.
Non so quando la riceverai. Quando io me ne sarò già andato.
Ho sessantacinque anni, ormai, e ne sono passati esattamente tredici dal nostro primo incontro, quando imboccai il vialetto di casa tua in cerca di indicazioni sulla strada.
Spero con tutto me stesso che questo pacchetto non sconvolga in alcun modo la tua vita. Il fatto è che non sopporto di pensare alle mie macchine fotografiche sullo scaffale riservato all’attrezzatura di seconda mano di un negozio o nelle mani di uno sconosciuto. Saranno in pessime condizioni quando le riceverai, ma non ho nessun altro a cui lasciarle e mi scuso del rischio che forse ti costringerò a correre mandandotele.
Dal 1965 al 1975 ho viaggiato quasi ininterrottamente. Nell’intento di allontanarmi almeno parzialmente dalla tentazione di telefonarti o di venire a cercarti, tentazione che da sveglio in pratica non mi lascia mai, ho accettato tutti gli incarichi oltreoceano che sono riuscito a procurarmi. Ci sono stati momenti, molti momenti, in cui mi sono detto: << All’inferno, vado a Winterset e, costi quel che costi, porto Francesca via con me>>.
Ma non ho dimenticato le tue parole, e rispetto i tuoi sentimenti. Forse avevi ragione, non lo so. So però che uscire dal viale di casa tua, in quella arroventata mattinata di agosto, è stata la prova più ardua che abbia mai affrontato e che mai avrò occasione di affrontare. Dubito, in effetti, che molti uomini ne abbiano vissute di più dure.
Ho lasciato il National Geographic, nel 1975 e da allora mi sono dedicato soprattutto a fotografare ciò che piaceva a me, prendendo il lavoro là dove potevo, servizi locali o regionali che non mi impegnavano mai più di pochi giorni.
Finanziariamente è stata dura, ma tiro avanti.
Come ho sempre fatto.
Buona parte del mio lavoro lo svolgo nella zona di Puget Sound. Mi va bene così. Pare che invecchiando gli uomini si rivolgano sempre più spesso all’acqua.
Ah, sì, adesso ho un cane, un golden retriever.
L’ho chiamato Highway, e lo porto quasi sempre con me, quando siamo in viaggio, se ne sta con la testa fuori dal finestrino, in cerca di posti interessanti da fotografare.
Nel 1972 sono caduto da una rupe nell’Acadia National Park, nel Maine, e mi sono fratturato una caviglia.
Nella caduta ho perso la catena e la medaglia, ma fortunatamente non erano finite lontano. Le ho recuperate e un gioielliere ha provveduto ad aggiustare la catena.
Vivo con il cuore impolverato, Meglio di così non saprei metterla. C’erano state delle donne prima di te, qualcuna, ma nessuna dopo. Non mi sono votato deliberatamente alla castità: è solo che non provo alcun interesse.
Una volta ho avuto modo di osservare il comportamento di un’oca canadese la cui compagna era stata uccisa dai cacciatori. Si uniscono per la vita, sai. Dopo l’episodio, ha continuato ad aggirarsi intorno allo stagno per qualche giorno. L’ultima volta che l’ho vista, nuotava tutta sola tra il riso selvatico, ancora alla ricerca. Immagino che da un punto di vista letterario la mia analogia sia troppo scontata, ma è più o meno così che mi sento anch’io.
Con la fantasia, nelle mattine caliginose o nei pomeriggi in cui il sole riflette sull’acqua a nord-ovest, cerco di immaginare dove sei e che cosa stai facendo.
Niente di complicato…ti vedo in giardino, seduta sulla veranda, in piedi davanti al lavello della cucina. Cose così.
Ricordo tutti. Il tuo profumo e il tuo sapore, che erano come l’estate stessa. La tua pelle contro la mia, e il suono dei tuoi bisbigli mentre ti amavo.
Robert Penn Warren scrisse: << Un mondo che sembra abbandonato da Dio >>. Non male, molto vicino a quello che provo per te certe volte. Ma non posso vivere sempre coì. Quando la tensione diventa eccessiva, carico Harry e, in compagnia di Highway, ritorno sulla strada per qualche giorno.
Commiserarmi non mi piace. Non è nella mia natura. E in genere non me la passo poi tanto male.
Al contrario, sono felice di averti almeno incontrata.
Avremmo potuto sfiorarci come due frammenti di polvere cosmica, senza sapere mai nella l’uno dell’altra.
Dio o l’universo o qualunque altro nome si scelga di dare ai grandi sistemi di ordini ed equilibri, non riconosce il tempo terrestre. Per l’universo, quattro giorni non sono diversi da quattro miliardi di anni luce. Per quanto mi riguarda, cerco di tenerlo sempre a mente.
Ma, dopo tutto, sono un uomo.
E tutte le considerazioni filosofiche non bastano a impedirmi di desiderarti, ogni giorno, ogni momento, con la testa piena dello spietato gemito del tempo, del tempo che non potrò mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale. E così sarà sempre."
“I ponti di Madison County”, R.J.Waller
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falcemartello · 5 months ago
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Non so se tutti si rendono conto delle dimensioni del disastro del settore automobilistico in Europa: gigantesco, epocale.
La causa non è la tecnologia, o i mancati investimenti (oddio un po’ sì, ma solo in parte): la causa è la forte crisi della domanda: in un mercato già in fase calante (per fattori economici, demografici, di stili di vita) la decisione di FISSARE una data (oltretutto stringente) per lo stop alla vendita delle auto termiche (unici al mondo) ha portato una tale incertezza negli acquirenti (cosa, come, ma soprattutto QUANDO comperare) che ha bloccato la domanda.
Provate a pensare all’effetto di milioni di cittadini che ritardano, anche solo di 1 anno, l’acquisto di un auto nuova, magari perché vogliono capire meglio che direzione prendere. Ne deriva un mercato dove la domanda va a intermittenza, o a piccoli strappi (tipo quando vengono reintrodotti gli incentivi per le auto elettriche). Il tutto con effetti devastanti sulla pianificazione industriale di un settore che ha cicli molto lunghi e investimenti enormi da fare per allestire gli impianti di produzione.
Un settore che occupa 13 milioni di lavoratori e vale l’8% del PIL europeo. Si stimava, l’anno scorso, che i posti a rischio fossero 1,5 milioni, ora sono molti di più. Volkswagen, ad esempio, ha appena rescisso il contratto collettivo sulla garanzia del lavoro: da gennaio i licenziamenti. Bosch a luglio ha raggiunto un accordo sindacale per un centinaio di esuberi in Italia, vediamo quanto dura.
Vorrei che fosse chiara una cosa però: il problema non è auto elettrica vs auto termica, quindi evitiamo di far partire la solita diatriba tra opposti supporter: il problema è aver messo una DATA DI SCADENZA. Una data di scadenza ha impatti forti sulla domanda di qualsiasi prodotto, figuriamoci su quella di un bene che rappresenta un investimento pluriennale.
Se una tale decisione fosse stata presa da un CdA ora i componenti sarebbero tutti a spasso, invece i politici che l’hanno presa sono ancora più o meno tutti lì, continuano a pontificare, e quel che è peggio, parte dell’elettorato gli dà ancora credito.
Voi direte: ma a suo tempo nessuno ha detto niente? Per la verità qualcuno, lato industria, ci fu, che disse che era una scelta folle, ma venne emarginato e bollato con lo stigma del “sei contro il progresso” (es. Tavares) ma ci fu anche chi sposò con entusiasmo l’idea, come il CEO di Volkswagen Diess, che è stato fatto fuori (anche) per questo.
Pagheremo a caro prezzo il fatto che nessuno abbia saputo fermare una decisione del genere, ma quel che è peggio è che non sembra proprio che abbiamo ancora sviluppato gli anticorpi per contrastare le follie ideologiche, che trovano invece ancora largo seguito.
Spiace pensare che solo una crisi profonda, che pagheranno tutti i cittadini, ci aiuterà, forse, a non commettere di nuovo certi errori.
Mauro Rizzi
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 3 months ago
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Perché alla fine anche se sei il Padrone... Fuori dai giochi mi concedi di essere me stessa... Di scherzare... Anche di prenderti in giro... Adori la mia compagnia e non mi cambieresti con nessuno al mondo... Sono la tua gioia e la tua passione... Sono la tua vittima... Ma anche la tua debolezza... Perché quando parli di me... Quando sei con me... Quando mi pensi... Non puoi che sorridere...
~ Virginia ~
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kon-igi · 7 days ago
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Sei l'amico che avrei meritato.
Sai qual è una cosa divertente?
Che se io dovessi chiedere all'intertumblr di definirmi in ask cosa sia un amico (o un'amica) difficilmente avrei due risposte che si somigliano.
Questo perché - come in qualsiasi rapporto emotivo - con la persona che ci è amica giochiamo al ping-pong del fraintendimento conoscitivo, durante quel lunghissimo periodo (una serata o una vita intera) in cui pian piano scopriamo nell'altro una risonanza o una dissonanza da noi.
Ma, esattamente, cosa chiediamo a quella persona?
Di solito gli si chiede di divertirsi insieme a noi.
Poi ci si aspetta di essere consolati quando non ci si diverte.
Infine si contraccambia.
Ecco, il primo è il secondo punto sono le costanti di ogni rapporto umano perché umano è il mettersi al centro di ogni interazione con l'altro
però
è la reciprocità la base di un rapporto duraturo perché anche se è vero che in ogni coppia c'è sempre qualcuno che ha più bisogno dell'altro, questa asimmetria, se non compresa e non ragionata, non può che portare a una frattura... può darsi da parte della persona che esige sempre di più e che al diniego dell'altra si sente tradita, può darsi della persona più disponbile che a un certo punto si rende conto di essere solo utile a senso unico.
Reciprocità e non univocità.
Condivisione e non esclusività.
Consenso e non scompenso.
Non solo io ma noi... e se hai bisogno anche solo tu. Poi magari io ma subito dopo ancora noi.
E il Grande Burattinaio sempre ci risparmi la pantomima del 'tradimento dell'amico'.
La maggior parte delle volte si è tradito noi per primi attribuendo all'altro qualcosa che volevamo noi e che lui non poteva essere o dare.
E soprattutto, signore e signori della giuria, SENSO DELLA MISURA nel richiedere amicizie convenienti perché chi colleziona amici 'utili', pretendendo che questi saltino fuori a risolvere problemi specifici in base alle competenze, potrebbe un giorno scoprire di essere stato contraccambiato e che una volta appurata la sua limitata utilità, essere deriso e abbandonato nella propria inutile solitudine.
Un ultima cosa: essere mio amico significa che se ci ubriachiamo lance saranno scosse, scudi saranno frantumati e prima che il giorno diventi rosso, ognuno di noi avrà un numero di ferite congruo al coraggio del proprio cuore.
Vero, @salfadog?
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scritti-di-aliantis · 16 days ago
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(Foto: jerusalem111)
Dopo la doccia, sei la donna più attraente del mondo. Non che prima non ti amassi: forse c'è proprio qualcosa che non va, in me. Perché ti desidero in tutti i modi. Più di ogni altra. Mai pagato, per amare una donna.
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(Foto: jerusalem111)
Ma per te, se tu lo volessi, tirerei fuori qualsiasi cifra mi chiedessi mai. Vieni qui, adesso. Ho urgenza del tuo respiro, roco e felice nelle mie orecchie, mentre ti apri per accogliermi in grembo. Ti sfioro appena e il sangue corre dove deve.
Aliantis
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(Foto: jerusalem111)
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angelap3 · 7 months ago
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"Magnifico "scritto"
"Donne stiamo attente, ci stanno levando tutto! Se ci levano anche la vecchiaia siamo fritte. Voglio restauraurare una parola fuori moda, fuori legge: vecchiaia.
La vecchiaia è un'età anche interessante, la vecchiaia è un'età molto anarchica e romantica. Perché ogni giorno può essere l'ultimo, perché sei in fuga dalla morte e ogni giorno in più dici: tié, ti ho fregato. È un età molto fervida, è un'adolescenza senza domani. E sarebbe un'età interessante se non fosse che poi si muore.
Cioè, io la retorica sulla bellezza della vecchiaia la lascio al mercato che ci adula a noi vecchi per venderci i suoi schifosi prodotti. Mi secca essere vecchia, perché è la porta della morte ed è, e resta, una maledizione biblica. Però non è mai stata così brutta da quando si cerca di nasconderla, da quando non si nomina più, cioè, non è una parolaccia è il nome di una stagione, perché esistono le stagioni e c'è una grande durezza, ma anche una grande dolcezza in questo.
Terza età, anziano, mi fa sentire in fin di vita mentre vecchio ha un bel suono di battaglia, vecchio! La vecchiaia femminile è stata abrogata dal mercato e la donna è stata demonizzata: la donna accetta la farsa della giovinezza obbligatoria, la plastica è il nostro burqua.
Ci fosse il filtro di giovinezza ti credo correrei! Farei qualsiasi bassezza, vorrei avere sedici anni in tutto, specie nella mente, ma anche in corpo, nel fegato... E se non mi sono rifatta non è perché non sono vanitosa, ma è perché sono vanitossissima, di una vanità ributtante, e non voglio aggiungere l'oltraggio del bisturi a quello del tempo. Certo, ci vuole un senso dell'umorismo sempre più spiccato per portare in giro la propria faccia, però mica sei vecchio sempre. La persona libera cambia età molte volte al giorno: siate nonne a quindici anni, fidanzate a ottanta, ma non siate mai quelle che gli altri vogliono.
La donna oggi: in una mano la ramazza nell'altra il biberon nell'altra il computer nell'altra la biancheria sexy nell'altra i vecchi da curare. Ma quante mani ha una donna? E adesso bisogna pure essere fighe fino a ottant'anni. Ma perché? Non facevamo già abbastanza?"
BARBARA ALBERTI
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raccontidialiantis · 24 days ago
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Sottomessa, come tu mi vuoi
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Eccomi: sono arrivata a casa tua dal lavoro. Mi spoglio e come tu comandi non farò neppure una doccia, perché quando facciamo l'amore a te piace sentire il mio odore naturale. E mi annusi ovunque: ti eccita, lo so. Non lo ammetterò mai di persona, perciò te lo scrivo mentre ti aspetto in questa e-mail che leggerai domani, ma questa cosa mi fa andare fuori di testa. Mi lusinga e mi fa sentire di avere un notevole potere su di te. Sento che ti piaccio in quanto femmina in calore. Ora mi lubrificherò nella zona anale. Sai: tu sei un po'… “ingombrante” e non è che io non gradisca, ma voglio agevolare la tua penetrazione senza dover soffrire per la notevole dilatazione del mio ano quando accolgo il tuo cazzo.
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E giuro che mi piace un casino, quando lo facciamo lentamente e con gentilezza: sento che decisamente mi desideri, che vuoi proprio me. Ti servono le mie carni, per il tuo piacere. So che non potrò scappare fin quando non avrai finito. Sono totalmente sottomessa a te. Sei un martello inesorabile ed eccezionale: mi sfondi inchiodandomi al letto. Quando affondi completamente nel mio culo, quello è il momento in cui proprio non ragiono più: chiudo gli occhi, mordo il labbro inferiore per non urlare di piacere e allargo ancora di più le natiche. Poi subito le alzo un po’ per accoglierti al meglio e quindi prendiamo a muoverci in sincrono.
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Quando avanzi e poi arretri, sento profondamente la frizione del tuo stantuffare. Man mano crescono la frequenza e l'intensità dei tuoi colpi, sino al momento in cui spingi al massimo e rimani tutto dentro di me. Sento allora che quello è il momento adorato in cui mi sborri nelle viscere. Vieni e mi riempi della tua crema preziosa. Cinque o sei getti sostanziosi. Ti chiedo il permesso e vengo anche io. Sei generoso. Null'altro al mondo vale questo nostro intimissimo istante: nulla. Questi sono i momenti preziosi in cui mi sento tua. Sono un tuo possedimento, una cosa profondamente tua e ti imploro di usarmi ancora. Sono felice di essere la schiava del tuo piacere. E oso godere solo se tu me lo permetti.
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Quindi, dopo che mi sei venuto nel culo, il rito è sempre questo. Lo sai e già ti vedo sorridere, con quelle fossette sulle guance che mi fanno bagnare solo a guardarle: fai per alzarti e andare in bagno. Magari vorresti pulirti, riposarti un attimo. Ma io invece ti prendo dolcemente per le palle, ti blocco a bordo letto e prima che tu possa dire una parola, rapida prendo in bocca il tuo uccello, dopo il rapporto un po’ rilassato: lo ingoio tutto sino alla radice. Riderei dalla felicità, se solo potessi farlo con la bocca impegnata! Invece con la bocca piena di te sono intenta a slinguarti, succhiarti per farti ritrovare la massima rigidità.
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Tu, iniziando a mugolare, ridiventi subito durissimo e mi scopi la bocca impaziente. Ti stimolo l'ano col dito medio e al momento giusto te lo infilo in culo fino in fondo. Contrai e stringi per trattenerlo. È allora che mi chiami: “maledetta puttana, cagna”, poi mi afferri saldo la nuca e sborri di nuovo in me, lo fai in modo copioso, mugolando libero. Io allora assaporo e inghiotto tutto, diligente e avida. Non si spreca una goccia. Sono brava, eh? Poi salgo per stringerti e baciarti, completamente pazza d'amore per te. Ecco: quello si che è un bacio appassionato tra due persone che si amano veramente.
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Poi mi rivesto e torno velocemente a casa da mio marito. Spesso è un mio segreto piacere, sbrigata rapidamente la cena e messi a letto i bambini, stuzzicarlo per poi farmi scopare dopo essere appena stata con te. Lui quando scopiamo nella situazione... “corna freschissime” mi trova inspiegabilmente molto calda, scatenata, insaziabile e diventa a sua volta appassionato, focoso. È con me quindi tenero e docile come un agnellino. Viene più volte dentro di me in modo tradizionale ed è molto soddisfatto. Il giorno dopo mi porta sempre un regalo: un vestito, della bigiotteria, fiori; cose così. Dice che mi ama.
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Io, tutto sommato, sono una brava moglie lo sai; solo che… amo troppo farmi scopare e inculare da te, solo da te. Almeno per ora: non lo avevo mai tradito con altri, ma mi sta piacendo, ‘sta cosa… Comunque… tranquillo :) non c'è nessun altro in vista! Niente scenate di gelosia: sarebbe troppo complicato, per carità. Ma a te però non rinuncio. Sai: penso proprio di amarti. Poi francamente lo sai che adoro troppo succhiare il tuo rispettabile uccello e leccarti le palle e l'ano. E ogni tanto anche masturbarti e vederti schizzare: adoro servirti come una troia diligente. Sono cose molto intime, piacevolissime e segrete tra noi.
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Nel mio lavoro sono una dirigente rispettata, obbedita e riverita da molti uomini, ma con te è diverso: sono un oggetto per il tuo godimento e ti faccio tutto ciò che mi comandi. Vedi la vita: lui non osa neppure chiedermele, le cosine che faccio con te! Qualche giorno magari gli farò provare il paradiso. Voglio proprio vedere che faccia farà; però spero che poi non inizi a sospettare… meglio di no. Ci sentiamo presto.
Bacio dove sai. :) Tua S.
P.s.: adesso che è mattina e leggi, quando scopiamo di nuovo?
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RDA
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orotrasparente · 2 months ago
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comunque ho appena finito un “tinder date” e ho capito che qualsiasi ragazza con cui uscirò appena avremo un momento “da soli” mi dirà sempre la stessa frase “sembri così tranquillo e poi…”
amo non so a cosa sei abituata ma io tiro fuori le doti da amante solo nel momento giusto
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