#ma questa è un'altra storia
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givemeanorigami · 1 year ago
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Travolta sta vivendo questo momento di qua qua dance con la stessa finta allegria di quando ero a ballare e mi mettevo in disparte per x ragione e degli sconosciuti mi tiravano dentro a ballare sotto braccio.
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ALLORA
c'è da dire che gli scamattesi sono imbattibili, le probabilità che veramente scopino non sono mai 0, però anche questi due sono tra i preferiti qui sopra per un motivo
prove:
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e ovviamente l'indimenticabile scusa di bastoni per dire di volerselo portare in camera con lui
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B A S T O N E L L A
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lady--vixen · 4 days ago
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ieri una vecchietta mi ha fatto piangere
Ieri mattina. Farmacia. Entro. Una signora anziana con addosso la pettorina di plastica dei volontari per non so quale causa, mi ferma. Il primo pensiero: oh che rompicoglioni, dai, che ho fretta. Mi dice che è la giornata della raccolta del farmaco per i poveri. Mi dà un volantino. Io fingo di dare un'occhiata, vedo che c'è un QR code. Penso: ok, dirò che farò una donazione da casa e poi, forse, ci penserò. Lei mi spiega, senza insistere, in cosa consiste l'iniziativa. Per i più poveri, dice, e lo fa non mettendo pietà in quella parola, ma dignità. Vado al bancone. Prendo uno sciroppo antinfiammatorio per quella cretina della gatta dei miei, che si è rotta un dito da sola. 20 euro. Entra un'altra persona. Sento alle mie spalle l'anziana volontaria che ripete le cose che ha appena detto a me. È impegnata. È distratta. Sarebbe il momento giusto per pagare e uscire senza sensi di colpa. Chissenefotte dei poveri! Li vedo tutti i giorni davanti alla mensa. La fila sempre più lunga. Dovevate pensarci prima. Chissà che scelte avete fatto nella vita per essere lì a mendicare un pasto caldo. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, no? No? O forse no... Da due mesi ci sono sempre più donne in fila. Ce n'è una col cane. Assomiglia a me. Anche il suo cane somiglia al mio. Anche il suo cappotto. Ho paura che, se la guardo bene, scopro di essere io. Che ne sai come vanno a finire le cose? Essere al di qua o al di là di un muro è solo questione di fortuna. E tu lo sai. Non sei sottoterra mica per merito. Come lo cambi il mondo se non fai la tua parte?
Sono viva, ho pagato le tasse che mi hanno pagato la chemio. Ho appena speso 20 euro per una gatta rintronata. La senti la fortuna di essere ancora viva? Lo senti che sei ancora qui per uno scopo? Apri quel portafoglio. Dai l'esempio! E dico alla farmacista che voglio prendere qualcosa per l'iniziativa. Lei passa il codice, prende il medicinale e lo mette nel cesto della signora. Saluto la farmacista e mi volto per uscire.
È qui che la signora allunga un braccio e mi ferma. Dice grazie, ma lo dice come se la povera fosse lei. Lei, infagottata nella plastica della pettorina dei volontari. Come se con un gesto tanto semplice (ma che, a giudicare dal vuoto della sua cesta, facciano in pochissimi) possa salvare qualcosa dentro di lei. Dice un grazie così sentito, che io mi sento una merda per averci ricamato sopra una storia, per non aver dato di più, per non essere anche io lì in piedi da ore a fare la volontaria. Rispondo solo: Grazie a lei per essere qui. E la voce mi si rompe subito. Chissà perché la gentilezza mi colpisce sempre in faccia come un pugno. Perché riesco a piangere solo per cose come questa? La signora mi sta accarezzando il braccio. Lo fa come faceva mia nonna. Gentile. Grata. Cristo, fatemi uscire da qui. Scappo fuori. Non voglio veda le lacrime. Non le voglio vedere nemmeno io. Metto gli occhiali da sole. Tiro su col naso. Vado via.
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falcemartello · 6 months ago
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Il 6 Agosto di 79 anni fa il lancio della prima bomba atomica sul Giappone.
Polverizzarono all'istante più di 70000 persone ed altrettanto morirono per cro negli anni successivi.
Lo ricordiamo oggi come il primo lancio di bombe chirurgiche e democratiche di chi da li a breve penso' che in fondo, lanciarne un'altra, non era poi così disumano perché la pace prima di tutto.
I criminali di guerra USA non dovranno comparire davanti ad un tribunale militare stile Norimberga, non verranno mai giudicati.
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Il Giappone voleva arrendersi. Lo aveva detto chiaramente a più riprese e loro, gli Usa, lo sapevano. Lo sapevano perfettamente!
Ma non gli bastava una resa, a loro non è mai bastato raggiungere l'obiettivo della pace, non gli è mai importato nulla di tutto ciò. Hanno sempre mirato a mostrare al mondo intero uno strapotere militare criminale per i propri vantaggi economici e per riscrivere la storia a proprio piacimento. L'obiettivo è stravincere e umiliare gli avversari spargendo sangue e macerie, soprattutto per dare benzina al motore della propaganda Hollywoodiana, per fare in modo che tutti pensino di essere di fronte al paese perfetto che salva sempre il mondo dai cattivi e che persegue la democrazia per sé e per conto terzi.
Nessuno ancora oggi, almeno nella parte occidentale, chiama le bombe atomiche sganciate a Hiroshima il 6 agosto e a Nagasaki il 9 agosto del 1945 "crimini di guerra". Nessuno in quel pezzo di mondo occidentale ha il coraggio di pronunciare questa frase nonostante siano stati inceneriti in mezzo secondo centinaia di migliaia di civili bambini, donne e anziani Giapponesi che non c'entravano nulla. Il crimine di guerra più atroce della storia pari solo ai crimini di guerra israeliani ai danni dei Palestinesi.
In quel lontano 1945, come dicevamo, il ministro degli esteri Giapponese aveva inviato un messaggio al suo ambasciatore a Mosca. Quel messaggio diceva che volevano far finire la guerra perché ormai si erano resi conto di essere stati sconfitti. In sostanza avevano offerto la resa a patto che l'imperatore non subisse ritorsioni. Cosa peraltro successa anche dopo le bombe atomiche perché gli Usa imposero che l'imperatore diventasse un loro fantoccio. Oltre a questo c'è un'altra cosa altrettanto importante, c'è il Memorandum MacArthur: questo documento riporta ben cinque richieste di resa arrivate agli Usa da alte personalità Giapponesi che agivano per conto dell'imperatore.
Ma agli USA non interessava nulla. Loro dovevano sganciare quelle bombe, bruciare vivi civili e contaminare per le successive generazioni un intero territorio per far vedere al mondo intero, soprattutto alla Russia che era stata già designata come prossimo avversario strategico di avere a disposizione queste armi nucleari. Qualcuno nei ranghi dell'esercito statunitense propose di sganciare le bombe in un'isola remota per evitare una strage. Ipotesi scartata perché quando sei un criminale naturale nato da un genocidio, la cosa più importante è continuare a delinquere. Allora come oggi.
Questa è storia che viene scientemente tenuta nascosta subdolamente. Infatti in nessun libro di storia dei cicli di istruzione nel mondo occidentale la si trova. Intere paginate sullo sbarco in Normandia mentre le bombe atomiche relegate come nota a margine. Esattamente come la battaglia di Stalingrado dove venne sconfitto Hitler per mano del sangue Russo. Ma non può essere cancellata. Bisogna fare in modo che non venga cancellata, costi quel che costi! È necessario coltivare la memoria per non essere fuorviati dalla propaganda che continua a trattarci come degli imbecilli.
Si continua a far credere, con ogni metodo possibile e immaginabile, che ci sia un paese detentore di verità e giustizia. Un paese che si erge e viene eretto a più grande e perfetta democrazia del mondo. Credo che queste siano le bugie più grandi della storia dell'umanità. Ma non perché lo dica io, semplicemente perché i fatti smentiscono categoricamente questa narrazione. Parliamo dello stesso paese che, ed è bene rammentarlo continuamente, a oggi è stato l'unico a sganciare l'atomica. Senza alcuna motivazione. Solo perché avevano deciso così...
GiuseppeSalamone
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Angelo, angelo…
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Eccoci di nuovo: sai che non mi profondo mai in troppe spiegazioni, a riguardo di ciò che faccio. Né tantomeno sto lì a chiedere clemenza, a intercedere. Quanti grattacapi ti ho dato sinora e quante emozioni, quanti batticuore; ma anche quante risate ci siamo fatti e quante emozioni abbiamo provato, assieme! E ancora vedo davanti un bel pezzo di strada da fare, per entrambi. Una curiosità: non è che i capelli bianchi che io ancora inspiegabilmente non ho, magari sono venuti a te? Probabilmente no, perché sono quasi sicuro che tu invece sia una donna: bellissima, fiera e paziente.
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Con una lunga chioma corvina incolta che caratterizza e incornicia un viso bellissimo. Retaggio di luce pura. Chi l'ha detto che un angelo debba essere per forza di sesso maschile? Senti: io sono qui, in salute, vivo e vegeto, grazie al tuo Capo; se volessi intervenire nella mia vita, sai benissimo come manifestarti. Mandami uno dei tuoi soliti segni. E se sto per fare qualche scemenza delle mie, per favore fammelo capire. Anche se io in passato raramente ho seguito la strada indicata dai tuoi segnali, tu comunque provaci sempre. Proteggi i miei cari, quelli della cerchia a me vicinissima e infine tutte le altre persone che sai essermi care...
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L'amore e la pazienza sanno moltiplicarsi e far ritorno a chi li elargisce con generosità. Sai che non ho eccessive richieste né troppi rimpianti: mi conosci. Sto bene ovunque. È andata com'è andata: sono sempre qui e mai stato... in galera, malgrado me! Be', non è esattamente così: in Kenya, nel '95 tre ore in cella me le sono fatte, ma questa è un'altra storia. Magari, evitami un po’ di ostacoli se riesci. Senza contravvenire al tuo CCL celeste, ovviamente. E se mai tu dovessi partecipare a un qualche sciopero lassù, per una vostra possibile sacrosanta rivendicazione di categoria, mandami magari un buon Cherubino, come tuo supplente. Amen!
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RDA
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unwinthehart · 12 days ago
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ma perché che sta succedendo?
Emis Killa ritirato perché indagato per associazione a delinquere.
Nel frattempo Fabrizio Corona è on a roll e dopo aver fatto uscire una puntata del suo podcast (???), apparentemente concordato con Fedez in cui viene fuori che Federico per anni è stato con un'altra ragazza della Milano bene mentre era sposato con Chiara Ferragni, adesso la suddetta che ha provato ad usare questa storia per attirarsi empatia (proprio oggi che è arrivata la notizia che si farà un processo per truffa aggravata), viene accusata di aver ripetutamente tradito anche lei Federico con (tra gli altri) Achille Lauro.
In tutto questo Achille Lauro al momento ha una laison con la sorella di Sarah Toscano (in gara); un altro flirt di Fedez è notoriamente Taylor Mega, ex di Tony Effe (in gara, con cui Fedez ha già scazzato), che ora sta con Giulia De Lellis, ex di Irama (in gara pure lui).
Tony Effe viene da una polemica sui suoi testi misogini e per restare sul tema, Fedez dovrebbe cantare "Bella Stronza" (per l'amante, non l'ex moglie) alla serata delle Cover, che pure è notoriamente un testo sessista.
Ah a quanto pare il Presidente del Senato della Repubblica ha provato a fermare l'uscita del podcast di Corona perché la tizia in questione, l'amante di Fedez, è un'amica di suo figlio (quello accusato di stupro, sì). Come se la seconda carica dello Stato non avesse altri problemi di cui occuparsi.
Ci sarebbe pure la questione di Rose Villain denunciata da un brand di make up australiano perché parrebbe averlo copiato lanciando il suo.
Potrei aver dimenticato qualcosa perché solo nelle ultime 24 ore è successo il finimondo.
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occhietti · 9 months ago
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Le donne sono puro istinto...
Non confonderle con "le altre" perché loro con le femmine non si mischiano mai.
Hanno occhi per guardare, testa per ragionare e cuore per agire perché farsi adulare, conquistare e gettare non fa per loro.
Se non sai riconoscerle non è colpa loro.
Loro non c'entrano con il vostro bisogno disperato di trovare "Qualcosa" di decente.
Non etichettarle come "Pazze" se non sai essere abbastanza onesto o "Ingestibili" se non sei abbastanza uomo. A chi racconterai di loro, non inventare storie assurde solo per giustificare la tua pochezza. Per quelli come te ci sono altre tipologie...
Le donne non cercano, si lasciano trovare
ma poi scelgono qualcuno che sappia tenerle testa ed essere all'altezza del loro valore.
Tuttavia, a volte sbagliano ed è incontrando qualcuno davvero bravo nel vestire i panni di un vero Uomo che ci rimettono il cuore, ma questa è un'altra storia...
- Silvia Nelli
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ragazzadalsorrisonero · 3 months ago
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[…]
presa da un atto di coraggio, recuperai carta e penna, iniziando a scrivere le ultime parole che ti concessi, prima di dirti definitivamente addio.
23 novembre 2023
Ciao amore,
sono passati un po’ di mesetti dall'ultima volta che ti scrissi una lettera, ormai ne ho scritte così tante che ne ho perso il conto, anche se a dire la verità non le ho mai contate.
come ben sai, scrivere è il mio unico modo per esprimere ciò che ho dentro e ciò che non riesco a dire a voce...
in alcune lettere menziono sempre il fatto di dove io avessi sbagliato, di come avrei potuto fare scelte diverse o semplicemente raccontare le mie giornate o quello che comunque faccio nel presente.
poche volte menziono i ricordi, molte volte ripeto quanto ti abbia amato, e soprattutto quanto ancora ti amo.
questa è l'ultima lettera che ti scriverò, ho deciso di mettere la parola fine e il punto a tutto ciò che c'è stato in passato, ma soprattutto alla nostra storia, consapevole che il sentimento che ho provato per te, non lo proverò con nessuno.
ho capito che ci sono un'infinità di amori, che ogni amore con una persona è diverso dall'amore con un'altra, questo l'ho capito con il passare del tempo, e mi dispiace se me ne sia accorta troppo tardi.
ho provato a fare del mio meglio, come tu hai provato a fare del tuo, lottando con anima e corpo.
ogni tanto la sera prima di andare a dormire, rileggo le tue lettere, ogni volta è sempre un'emozione diversa, ogni volta ricado nei ricordi ed è bellissimo riprovare certe emozioni, ma è alquanto bruttissimo invece leggere e rileggere le stesse righe, le stesse frasi, le stesse parole, senza essermi resa conto dei dettagli.
citavi sempre che io meritassi di meglio, che ti sentissi sbagliato per me, e l'ultima volta che le ho rilette, ho capito troppo tardi che tu non ti sentissi all'altezza, e ti chiedo scusa se non me ne sia accorta, ti chiedo scusa se ti ho fatto sentire così, ti chiedo scusa se non ho fatto nulla per far si che non pensassi più cose del genere.
tu mi meritavi, tu eri all'altezza, senza di te mi sarei sentita persa, senza di te sarei crollata ancora prima di rialzarmi, senza di te sarei annegata, per farti capire che tu per me eri importante.
eri tu tra i due il più forte, eri tu tra i due che non mollava, eri tu tra i due che lottava, eri tu e sei sempre stato tu a non mollare tutto. sei determinato, furbo, intelligente, forte, un po' testardo, ma hai un grandissimo cuore e tanto da offrire a mio parere, ora non so come tu sia, ovviamente grande vaccinato e maturo, ma quando ami dai il mondo.
ci siamo sempre detti che nonostante non ci fosse più un per sempre tra di noi, di non mettere al primo posto nessun altro, io l'ho fatto, ma ora ti chiedo di non farlo a te, metti al primo posto Lei, dalle il mondo, amala, rendila felice, voglio che tu sia felice, che tu stia bene in primis, anche se questo porta a lei al primo posto anziché me.
in futuro se mai avrai una famiglia, oltre ad essere un buon padre, che ci scommetto che lo sarai, non raccontare di me, del tuo amore che hai provato per me, non raccontarlo, significherebbe raccontare il dolore, e l'amore non dovrebbe essere dolore, dovrebbe essere felicità.
tienimi solo come un bel ricordo, come una lezione di vita non so, ma tienimi solo per te come la ragazza dagli occhi belli da dio che hai conosciuto al lago durante una banalissima e noiosissima gita scolastica. solo questo ti chiedo.
ama tanto e sii amato, te lo meriti. spero con tutto il cuore che Lei ti stia dando tutto ciò che io non sono riuscita o non ho potuto darti.
grazie per aver fatto parte della mia vita, ti devo molto, ho anche mantenuto la promessa di non farmi del male, ma ora è arrivato il momento di lasciarti andare del tutto e volevo dirti anche che quel giorno dopo le lezioni di recupero in estate, quando hai ammesso di aver sbagliato a fare quello che hai fatto, lo stesso giorno in cui mi hai accompagnata in autobus ascoltando la nostra canzone e canticchiandola labbra contro labbra, in quel esatto momento ti avevo già perdonato, non mi importava del male che mi avevi fatta, non mi importava del male che poi in futuro mi avresti fatto, non mi importava perchè il sentimento che provavo per te era così forte e bello che sovrapponeva il dolore.
però so che tu non mi hai mai perdonata per la scelta che ho fatto, e va bene così, questo ha portato a un te felice ora, e se tu lo sei la sono anche io.
grazie per tutto.
per sempre tua.
[…]
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seduction-fatale78 · 29 days ago
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Vi sorprenderà molto, ma esistono Donne che sono eccellenti alla guida, amano il sesso, odiano parlare durante i film, non desiderano il denaro degli uomini e dicono sempre quello che pensano...
Cit.
Poi, ci sono io, che posso essere descritta come indescrivibile, ma questa è un altra storia o forse è un'altra Donna
@seduction-fatale78
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givemeanorigami · 5 months ago
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Stavo cercando una foto di quando ero piccola, ovviamente non si trova, chissà dove sarà finita tra le mie foto sparse tra i vari parenti, ma ho trovato l'ennesima riprova che mia nonna, nei miei ricordi di ultima nipote arrivata tardi che la vedeva vestirsi bene per andare a fare la spesa e in poche altre occasioni di cui ho memoria prima che l'Alzheimer la colpisse, aveva un grandissimo stile nel vestire. A parte l'abito da sposa, che stupendo e meraviglioso, ma ho appena (ri)scoperto un vestito a tuta pezzo unico marrone con cintura dalla fibia in color oro abbinata ai bottoni sulle spalle che, io che frugavo ovunque in casa sua, non ho mai visto dal vivo e non esiste in nessun'altra foto neanche per portarla a una sarta e farmela fare che ora sognerò per tutta la vita.
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francesca-70 · 9 months ago
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Una forza e una generosità straordinarie sono il dono di ogni madre, e sono la base di quell’amore incondizionato che solo una madre sa offrire e che tutti dovremmo avere la possibilità di assaporare. Un vecchio proverbio napoletano recita: «Chi tene ‘a mamma, nun chiagne» (chi ha la mamma, non piange), ed è vero. Le madri sono scudo pronto a difenderci da ogni dolore, a volte persino esagerando.
La verità è che l’amore può tutto, che un sorriso, uno sguardo sincero, una carezza sono sorsi di eternità, che nel dolore la fiducia nel domani può soltanto diventare più grande.
Una terribile battaglia da combattere “un lungo addio”.. “un addio rubato..un addio mancato.. un addio finto”.
Perché tra di noi, mamma, non può esserci addio.
La mia persona più amata si dissolve lentamente in piccoli pezzi, ed è impossibile andare a ripescare quale sia stata l’ultima conversazione. Struggente ed emozionante, «il segreto della vita».
Tutto ruota intorno ai ricordi e alla memoria, al loro disperdersi e riemergere continuo e imprevedibile, trasportando tutti in una sorta di infinito presente. Una storia di cui non conosco né l’inizio né la fine, ma di cui ho vissuto e vivo intensamente ogni giorno con dolore, paura, rabbia, fatica, solitudine, curiosità, ostinazione. Facile perdersi in questo guazzabuglio di emozioni. Non so dire con precisione quando quel processo abbia avuto inizio. Sono stata incapace di cogliere i primi segnali quotidiani. E mi sono trovata direttamente a decidere quanti scatoloni avrebbero occupato i ricordi della mia infanzia e della mia adolescenza, riempiendoli ad una velocità molto superiore a quella delle mie emozioni, che mi soffocavano la gola. “Questo è il momento più difficile”, mi racconto ma intanto sto tatuando il mio cuore. In maniera indelebile.
Figlia unica di un genitore non autosufficiente, come la definisce la USL.
Il muro che ho dovuto attraversare per trovare il mio binario è fatto di rifiuto, disoriento.
Dovevo combattere con i fantasmi del mio passato, guardare negli occhi una persone che non mi riconosceva piu e specchiarmi nelle sue paure. Una micidiale danza di emozioni contrastanti: l’eterno presente senza ieri e senza domani il passato remoto improvvisamente prende vita catapultandoti in una dimensione surreale e spiazzante. Mi trito il cuore cercando di cogliere un’espressione diversa sul volto, un lampo negli occhi, un gesto, ma lei ė in un'altra dimensione e questo fa male. Come tenere tutto dentro.
Ecco come vedo, assisto e vivo questo lento perdersi. Un lento svanire. Spegnersi poco a poco, spettatore di questa surreale esibizione della vita. Dove il regista è il tempo e la trama è composta dalla memoria, dai ricordi, che a tratti riemergono da quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo. Sono sempre lì. Sono sempre loro. Solo nascosti in qualche angolino. Basta aspettare il momento giusto... ed eccoli.
Un viaggio nei legami affettivi più forti, nelle nostre paure e nei nostri bisogni di amare, alla ricerca della felicità anche nelle situazioni apparentemente più avverse.
A 52 anni proprio non me lo aspettavo. Di figli ne avevo già uno, ormai grande, proiettato verso un futuro luminoso insieme alla famiglia che si era creato.
Ed io, invece, ecco che mi ritrovo, inaspettatamente, a dover fare i conti con la dolorosa esperienza di diventare “madre di mia madre", nel suo lento declino fisico e mentale.
Eppure il suo sguardo, di tanto in tanto, torna per un fugace momento (tanto fugace che, a volte mi chiedo se sia veramente successo) a fissarsi su di me, limpido e cosciente. Come se davvero fosse tornata a vederMi...tornata ad essere mia madre. Quella che si preoccupava per me. E si prendeva cura di me, sempre con un sorriso sulle labbra. Non so bene come spiegarmi. C’è da non trovare le parole quando hai a che fare con una persona che se ne sta andando lontano, sempre più, suo malgrado. C’è da augurarselo di non trovarle, mettere in fila i pensieri richiederebbe di voler vedere quello che si ha davanti e io non voglio.
“Mamma, sono io, sono Francesca”. Te lo ricordo, te lo ripeto, non perderlo il mio nome. Non lasciarmi andare. Nei tuoi pensieri troncati, assillanti, confusi non sei persa, perché non si può affogare in una pozzanghera, e non sei rinchiusa finché fai di tutto per stare a galla. Attaccati a me, aggrappati all'amo, salda più che puoi, con le mani e con lo sguardo, che ti tiro verso di me, non smettere di respirare.
Quanto fa male trasformarsi. “Sono io, mamma, sono Francesca”. “Lo so,” mi rispondi. Sei arrabbiata. In te c’è ancora forza...non molli, non cedi, ti ribelli. Mi prenderesti a schiaffi. Ti vedo, seduta sul divano. Ti stringi, ti rimpicciolisci, scompari, eppure io ti trovo sempre. So dove cercarti. So dove trovarmi. Anche se potremmo essere il gioco dei contrari io e te. Tu, che sei tanto diversa da me eppure ti assomiglio. Ho paura..e nello stesso tempo ho Il bisogno di non far vedere agli altri che sto male.
Ho tanti sensi di colpa: sono una mamma, come te. Quanta malinconia c’è, quanto mi ricordo di te..ricordi che si diluiscono. All’inizio mi concentro sul come fare per catturarti e quando ti ho catturata penso a come trattenerti; quando sto per perderti cerco di invogliarti a restare con un nuovo stratagemma; quando ti ho persa iniziano i propositi per fare meglio la volta dopo. Ricomincio, riprovo, non mollo mai. I tentativi si susseguono senza sosta. Non c’è fine, non c’è pausa. Ci pensi anche quando non lo fai. Ci deve essere da qualche parte una linea di confine che, se oltrepassata, è un cambio perenne di stato. E ci pensi mentre fai la spesa o sei in fila dal dottore, mentre parli al telefono con un’amica e perfino mentre ti fai la doccia. Quando sei sotto il getto dell’acqua tiepida piangi per il fallimento: non importa quanto poco ti consoli l’esserci per accudirla. L’acqua si miscela alle lacrime nel gorgo dello scarico e dovrebbe andare giù, lasciarti, non tornare, giusto? No, non va giù. La lacrima stagna, imputridisce. Si deposita. È l’acqua delle pozzanghere. Non conosce colore, non conosce fine. Non riflette tutto il cielo, non è nemmeno una finestra. Non bisogna scoraggiarsi.. ma mi mancano le forze o forse il coraggio. A volte ricordo i tempi piu felici che sono anche i più taglienti.“Eccomi! Ciao, come stai oggi? Hai visto che è arrivata l'estate???....
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Guardami,
"sono Francesca, mamma
Mamma❤”.
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greatmoonballoon · 7 days ago
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Mi manca da vedere l'ultimo episodio della serie su Mussolini.
È un vero capolavoro, il disprezzo e di disgusto che ho provato per questo pagliaccio e le lacrime che mi ha fatto versare il martirio di Matteotti. Per quanto mi riguarda è una serie fatta davvero bene, tutte le volte in cui viene inquadrato di statura minuscola e le fattezze di un vero fantoccio. I colori e le atmosfere che mi ricordano l'espressionismo tedesco.
Può piacere e può non piacere ma per me merita tanto!
Allo stesso tempo mi sono chiesta che cosa avranno provato tutti gli attori e le comparse nel doversi immergere in parti così disgustose. Soprattutto quando dovevano fare il saluto o osannare il duce. Ma questa è un'altra storia.
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libero-de-mente · 3 months ago
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INTERSTELLAR
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- Buongiorno papà, questa sera andrò al cinema a vedere Interstellar, per il suo 10° anniversario - così questa mattina mentre tentavo un approccio a una tazza di caffè bollente, con delle labbra poco convinte, ho ricevuto il buongiorno da figlio 1. L'Edward Cullen di famiglia che adora i film di Christopher Nolan.
Interstellar. Già... l'ultima volta che ho visto quel film ho lacrimato anche l'ultima goccia di liquido amniotico presente in me.
Si tratta di uno di quei film che ho salvato nella memoria esterna, un disco rigido, dove ho raccolto pellicole di vario genere.
Uno di quei film dove, per guardarlo, devo armarmi di coraggio e solitudine. 2 ore e 49 minuti di pathos, accidenti.
Credo che un viaggio incredibile, intrOstellare, lo stia facendo anche io. Come il personaggio di Joseph Cooper ho sentito l'impulso di intraprendere un viaggio alla ricerca di qualcosa di più grande. Che sta in me.
Mio padre quando se ne andò non mi promise di tornare, anche se nei sogni lo ha fatto spesso. E come nel film anche lui non è mai invecchiato ai miei occhi. Chissà come reagirebbe davanti a un figlio che ha quasi la sua stessa età, quella di quando lui partì.
Una cosa che accomuna i due protagonisti di Interstellar e IntrOstellar è il senso di responsabilità verso i propri figli. Sono loro gli obiettivi, spesso dimenticandoci dei nostri, di quello che ci farebbe stare meglio. Ho sacrificato il mio cuore sull'altare di un'anima meravigliosa lungo il mio cammino.
Esiste un diverso scorrere del tempo tra il mio corpo e la mia mente, più rapido per il primo e molto più lento per la seconda.
Mai come in questo periodo la dicotomia tra di essi è così marcata.
Vorrei un giorno tornare al me stesso di molti anni fa, avendo a disposizione giusto il tempo per spiegare alcuni modi di interpretare la vita con l'esperienza acquisita. Così da lasciare un giovane me con le giuste capacità per non incorrere in gravi errori. Spesso questi errori, come per molti di voi, hanno un nome e un cognome oltre a quelli realmente commessi con nostri ragionamenti sbagliati.
Lo sto facendo con Edward Cullen, figlio 1, e con Eric Draven, figlio 2, nei tempi e nei modi che mi concedono. Rispettando chi sono e come ragionano. Credo che mi vedano come Beetlejuice, con poteri risolutivi ma tanto goffo e pasticcione.
Ho compreso che in IntrOstellar la forza motrice di tutto è la costante ricerca dell'amore, inteso come un'indagine di un sentimento da parte di chi è cresciuto in un mondo anafettivo.
Un insegnamento condiviso con Interstellar c'è l'ho: quello di mantenere viva ogni speranza anche davanti a difficoltà insormontabili. Perché il segreto sta nel comprendere che nulla è insormontabile, ma bisogna crederci.
Se ci sarà un nuovo inizio ve lo farò... no, non lo dirò a nessuno. Se ne accorgeranno solo le persone che a me tengono davvero. Il resto può solo trasformarsi in invidia, meglio evitare che ne ho subita abbastanza.
Chiudo dicendovi "Ad astra"... ah no, questo è un altro film. L'avventura di Roy McBride è un'altra mia storia simile. A presto.
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angelap3 · 8 months ago
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Voglio raccontarvi una storia...
È lunghetta vi avviso, però, almeno secondo me interessante.
"Quando la bellezza non basta"
Ho una cara amica bellissima (lo è ancora oggi, nonna di un nipotino bello quanto lei) che soffre di una profonda insicurezza.
Da ragazza era molto corteggiata, eppure non si è mai sentita bella
e la sua insicurezza ha sempre compromesso la sua serenità.
Ho pensato a lei ammirando questo dipinto di Waterhouse: "Psiche che apre la scatola d'oro".
Non sto a raccontarvi il mito, storia avventurosa piuttosto complicata (inserita da Apuleio nel suo "L'asino d'oro"). Potete trovarla sul web, se ne avete voglia, ma vi narro in sintesi il punto focale.
Eros, splendido dio dell'amore,
si innamora (contraccambiato) di Psiche. Tuttavia Venere, madre di lui, non tollera che esista al mondo un'altra donna stupenda quanto lei... o anche di più. Quindi la allontana dal figlio e la sottopone a una serie
di terribili prove.
Tra queste, la invita a scendere agli Inferi a prendere un cofanetto dove,
a suo dire, Proserpina conserva la sua eccezionale bellezza.
Psiche si fida, va e lo apre, ma in realtà nel cofanetto c'è solo una nebbia malefica che la fa cadere in un sonno infernale.
Rispetto ai miti dell'epoca questa favola, stranamente, finisce bene: Eros, che non ha mai smesso di cercarla, la salva, intercede presso suo padre Giove, chiede la ragazza
in sposa e la porta con sè nell'Olimpo.
L’episodio mi ricorda la storia di Pandora, (anche lei vittima della sua curiosità), ma si arricchisce di un elemento sottovalutato: la donna più bella del mondo - talmente bella da far invidia a Venere stessa - è insicura al punto da voler prendere la bellezza di un’altra perché pensa che la sua non le basti...
Perchè l'ingenua Psiche ha desiderato la bellezza di Proserpina, rischiando conseguenze letali?
Ma perché non ha fiducia in se stessa, teme che l'abbandono di Eros sia colpa sua e dipenda dal suo aspetto e dal non essere all'altezza!
La morale l'avete già capita, no?
Non facciamoci sopraffare dall’insicurezza, guardiamoci con stima, riconosciamo il nostro valore. È unico e irripetibile e non dobbiamo dipendere dal giudizio degli altri per riconoscerlo!
🎨 John William Waterhouse
pittore britannico
(1849-1917)
"Psiche che apre la scatola d'oro"
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susieporta · 2 months ago
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Abitare il vuoto.
Quanto è importante, per noi, per le nostre scelte, per le nostre decisioni, per la nostra gestione emotiva e per la realizzazione di sé, saper stare nel vuoto?
Molto, anche se mediamente non ce ne accorgiamo.
Ci sono persone che saltano da uno smartphone a un altro, da una macchina a un'altra, da una vacanza a un'altra, da un ristorante a un altro, da una relazione a un'altra, pensando di aver trovato la felicità.
In realtà questa è l'immagine della ruota del criceto.
Attraverso la dipendenza compulsiva da cibo, da relazioni, da vacanza, da cose, da attività, scambiano la felicità con la dose di dopamina che viene rilasciata dalla novità in corso, unita al bisogno di riempire il proprio vuoto.
Infatti, non appena finisce una storia, molte persone si tuffano subito in un'altra, perché non sanno stare nel vuoto, nella solitudine.
Cioè con loro stesse fino in fondo.
Pensano di aver trovato l'amore della propria vita, ma in realtà spesso è solo un fuoco di paglia che nasce dalla fame di voler riempire quel vuoto, e dalle proiezioni che sviluppano per soddisfare quella fame.
Non appena viene a mancare qualcosa, colmano un bisogno, cercano di riempire uno spazio, un anfratto, un interstizio, che sentono rimasto vuoto.
E subito dopo se ne ripresenta un altro, e poi un altro e un altro ancora.
Schopenhauer diceva che la vita è come un pendolo che oscilla continuamente tra il dolore e la noia.
Il dolore di ciò che ci manca, e la noia di averlo trovato e esserci abituati ad esso.
Quando ci manca qualcosa proviamo infatti dolore; ma quando ce lo abbiamo, la nostra pancia è piena, sopraggiunge la noia, e quindi la ruota deve ricominciare.
È il meccanismo della dipendenza, il quale si basa sulla incapacità di stare nel vuoto.
Il vuoto, è come il silenzio: se c'è qualcosa al suo interno che ti disturba, nel vuoto viene amplificato diventando non solo disturbante, ma terrificante.
Se sei da solo in una stanza, in silenzio, e ascolti il vuoto che hai intorno, vedrai che in breve tempo i pensieri cominceranno a affollare la tua mente come un formicaio.
Eppure il vuoto, come ci insegna la fisica quantistica, rappresenta la maggior parte di noi e del nostro essere.
Siamo costituiti di vuoto, di nulla.
Se ad ogni bisogno insoddisfatto né sopraggiunge un altro, se ad una relazione né sopraggiunge subito un'altra, se a ogni desiderio o azione né arriva compulsivamente subito un altro, il rischio non è solo quello di non saper stare con il vuoto, e quindi di riempire costantemente il tuo essere.
Ma di abbracciare bisogni, desideri e convinzioni, che non sono veramente tue.
Convinzioni e bisogni di altri, della società, della famiglia, dettati dalle mode o dall'idea circolante sui social, in un determinato momento.
Tali contenuti emotivi, energetici, comportamentali, servono soltanto ad allontanare il nulla dentro di noi, a scacciarlo dalla nostra vita come fosse una mosca fastidiosa.
In realtà, il nulla, è il fondamento del nostro essere.
È il nostro essere.
Ma per saper stare con quel nulla capace di creare la nostra vita e di dare vita alle nostre azioni più sincere, le nostre scelte più vere e autentiche, dobbiamo imparare a stare con noi stessi.
In solitudine, in silenzio, senza pensieri.
A quel punto, dopo che ci saremo abituati stare con il nulla che siamo, senza fare niente, senza aver bisogno di cose per riempire la nostra vita attivando il circolo vizioso della dipendenza, cominciamo a scoprire che quel nulla contiene interi universi.
Perché ci può permettere di sentire tutto, realmente: ma davvero tutto, in tutta la sua purezza.
E non semplicemente come ciò che può riempire, in modo indifferenziato, il nostro fastidio nello stare con quello che ci manca.
Saper abitare quel vuoto, cioè non fare per forza qualcosa, non doverci relazionare a qualcuno, attaccarci a qualcuno o a qualcosa, ha l'effetto di una spugna su una lavagna sporca.
Pulisce la nostra mente e predispone l'anima a scegliere secondo le sue vere inclinazioni, realizzando se stessa.
Più imparerai a stare nel vuoto, più ti accorgerai che non hai veramente bisogno di nulla.
Perché sarai diventato capace di accogliere tutto, di sentire tutto, di provare tutto, di realizzare tutto.
Avrai sviluppato, in te, la capacità di fare e di essere tutto ciò che ti serve.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#armaturainvisibile #vuoto #sistemidifensivi
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itsbritneybitchandimback · 1 month ago
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Capodanno 2023 è stato il motivo per cui a Natale di quell'anno è successo quel che è successo, saremmo dovuti partire per la montagna con le mie amiche e i loro fidanzati, saremmo state 4 coppie, ma lui da un giorno all'altro non voleva più partire, odiava tutte le mie amiche e i loro fidanzati, quando sul gruppo di whatsapp scrissero che avrebbero preso da bere (ovviamente) lui è uscito e non ne ha più voluto sapere niente. Voleva che festeggiassimo a casa con la sua famiglia, ma io ero determinata, volevo passare il capodanno con le mie migliori amiche e così ho fatto, quel 31/12/2023 sono partita per la montagna da sola, io e 3 coppie, il viaggio l'ho passato piangendo, mi sentivo triste, sola e umiliata. Le parole che mi ha scritto poco prima che partissi ve le risparmio, ma ancora rimbombano nella mia testa.
L'idea iniziale era che per non farmi stare da sola avremmo dormito tutte le ragazze in una stanza e i ragazzi in un'altra, non andò così e questo fece ancora più male, mi ritrovai a dormire al piano di sotto da sola, tutte le coppie sopra, inutile dire che ho passato la notte piangendo e fumando, mi domandavo se era questo che volevo per me, mi domandavo perché nessuno mi chiedesse come stavo. Quel giorno feci la cosa che mi viene meglio, fingere che tutto andasse bene, che ero felice di aver chiuso quella storia ed era così, ma ero comunque una persona che si è lasciata dopo aver vissuto un incubo per un anno.
Ad oggi, un anno dopo, posso ancora sentire la tristezza che ho provato quel giorno, nessuno penserà a questa cosa ed io farò ancora finta di niente, ma una parte di me spererà sempre che qualcuno si accorga di me e di quello che porto dentro.
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