#ma in quell'attimo
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TEMPO E TEMPI
Non c'è un unico tempo:
ci sono molti nastri
che paralleli slittano
spesso in senso contrario
e raramente si intersecano.
E' quando si palesa la sola verità che, disvelata,
viene da subito espunta
da chi sorveglia i congegni e gli scambi.
E si ripiomba poi nell'unico tempo.
Ma in quell'attimo
solo i pochi viventi si sono riconosciuti
per dirsi addio, non arrivederci.
(da "Satura" di E. Montale)
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Cara Sofia,
Sto amando un'altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l'amore è questo,
mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte.
Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest'incantesimo
non è mai riuscito.
Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato.
Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole.
Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo
tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile.
Non ti amo più e non mi ami più ma quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma resti l'amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi l’abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l'amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell'attimo c'è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell'attimo c'è sempre perché tu
sei l'amore della mia vita, l'incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare.
Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre
l'amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso
di amarti molto tempo fa.
- Charles Bukowski
#mi metto a piangere#vita#vivere#amore#persone#frasi#citazioni#messaggi#frasi belle#dolcezza#tiktok#dolore#lacrime#piangere#soffrire#ferita#amore non corrisposto#amore non ricambiato
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C'è chi piange ogni volta, come fosse la prima, la scomparsa di un caro amico peloso.
C'è chi rinuncia a vacanze e tanto altro, perché è felice di stare accanto a chi con garbo e affetto incondizionato dimostra il proprio amore.
C'è chi invece con malvagità, credendo di avere quell'attimo di notorietà, con tanto di riprese per i social, lancia un povero gattino da un ponte, tra le risate demoniache degli amici...
Sono fiera di essere una persona sensibile (a malincuore perché la sofferenza che si prova è tanta) ed amare gli “animali” in modo incondizionato… ringrazio la mia famiglia per avermi insegnato i valori e il rispetto per il prossimo di qualunque specie essa sia.
Riposa in pace piccolo angioletto 💔
dal web
Non sono parole mie ma mi riconosco in ognuna di esse
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Mi piacciono i tempi lunghi di due corpi che si regalano ai reciproci sguardi.
Mi piace essere spogliato, partendo dalle scarpe, che ti fai ancella con le mani che indugiano sui miei piedi.
E poi mettermi comodo e godermi i tuoi movimenti, mentre ti liberi dei vestiti, fino a quell'attimo in cui le mutandine scivolano d'incanto sulle caviglie. Adoro raccoglierle e annusarle, assaggiarle, pregustando il tuo sesso bagnato.
Mi piace ancora di più che mi parli, che lo fai da nuda e senza segreti, come se i pensieri seguissero la sorte di quel perizoma di pizzo leggero.
Mi piace che alle parole seguano i fatti e che i fatti siano identici a quelle parole.
Mi piacciono i tempi lunghi, ma che arrivino al traguardo, che non restino appesi come utopie. ♠️🔥
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Quell'attimo indelebile diventa ricordo.
La possibilità di riviverlo nella memoria tutte le volte che si vuole.
Ma così non basta.
Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò
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Ospedale, interno giorno. Cambio turno e cazzate
Nel mio reparto tra infermieri spaziamo dai 22 ai 64 anni, inevitabilmente il gap generazionale si avverte ma nonostante questo andiamo d'accordo e riusciamo a lavorare insieme discretamente, e credo sia quasi un miracolo. Ma stavo dicendo che qualche giorno fa al cambio turno durante un inaspettato momento di calma parlavamo di queste differenze di età, e una collega ci chiede che differenza c'è tra boomer e millennial ecc...al che ci lanciamo in varie discussioni e spiegazioni sulle varie generazioni boomer, gen x, millennial e via dicendo. Ci chiede dettagli, spieghiamo, pare aver capito. A un certo punto si crea uno di quegli attimi di silenzio in cui anche se si è presi in una discussione nessuno dice niente per un secondo (avrà un nome questa cosa?), e in quell'attimo lei ad alta voce candidamente mi chiede: ma quindi MILF che generazione è? Abbiamo dovuto darle altre spiegazioni, tra risate incontenibili che hanno richiamato anche alcuni medici e la caposala dallo studio adiacente, e per un momento abbiamo davvero riso tutti come non ci capitava da tanto tempo. E sì lo so che ora i caposala si chiamano coordinatori. Ogni tanto il mio lavoro è divertente.
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Quell'attimo in cui devi decidere, se scappare o andare a lavorare.
"ricordati che sei molto povera"
sussurra la vocina. 🥺😅
Vorrei dirle che sono ricca dentro.
Ma so già la risposta!
😝😝😝
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Sfortunatamente negli ultimi tempi la mia salute mi ha costretto a frequentare alcune delle stesse strutture ove ero solito accompagnare mia madre prima e durante la sua malattia. Non è una bella sensazione trascorrere il tempo nelle stesse sale d'attesa e corridoi coi ricordi che arrivano a sorpresa, ma ancora più triste e spiacevole è a volte sentire i passi di qualcuno in avvicinamento fuori dal mio campo visivo e pensare insensatamente che possa veder apparire mia madre e avere quell'attimo in cui mi illudo davvero possa essere lei rimanendoci poi inutilmente male per alcuni effimeri secondi pur sapendo già dall'inizio che sarebbe impossibile.
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Racconto ritrovato: LA VISTA
Aveva scelto per lui come secondo senso La Vista.. Aveva preparato con attenzione la stanza stando attenta a non trascurare anche il più piccolo dettaglio. La seta nera ricopriva il letto donandogli un'alone di mistero mentre specchi di varie foggie e dimensioni erano sparsi per la stanza.. Il campanello suonò e lei lentamente nella sua maestosa nudità andò ad aprire la porta.. Candele dal delicato profumo illuminavano fiocamente la stanza, Lui la seguiva in silenzio, curioso di sapere cosa la Sua Adorata avesse preparato per Lui.. Entrò nella stanza e si bloccò.. L'atmosfera era quella di altri tempi dove le donne di piacere amavano accogliere i loro clienti in stanze profumate di erotici profumi.. Specchi e raso nero ovunque.. Il cuore perse un colpo quando si rese conto di quanto Lei nonostante il poco tempo da che si conoscevano avesse percepito quali erano le cose che più amava..La guardò, così innocente ma nello stesso tempo perversa mentre davanti ad uno specchio si accarezzava guardandolo con occhi socchiusi.. Capì che quella sera era davanti a quello specchio che voleva esser presa.. Si spogliò rabbioso per quell'attimo di debolezza, non le avrebbe permesso di renderlo schiavo.. Avanzò verso di lei deciso, la prese per i polsi e gle li sollevò sopra il capo inchiodandola col viso contro lo specchio.. " Guardami.." Le sussurrò rabbioso, e Lei ubbidì, incatenò il suo sguardo a quello di Lui attraverso il riflesso dello specchio mentre Lui come se volesse punirla la prendeva senza dolcezza, propio lì in modo che ogni sua minima emozione sarebbe stata catturata dal riflesso dello specchio.. Fù fuoco e lava incandescente fù tempesta e prepotente tuono.. Ma alla fine, quando entrambi ebbero raggiunto l'orgasmo fù il vento caldo del sud..L'accarezzo per un tempo che parve interminabile senza smettere di guardarla.. Era così innocente e così perversa.. Così donna e femmina.. Così Sua.. La girò verso di se stringendola in silenzio.. Quella notte alla fine, nonostante la sua aggressività aveva vinto Lei.. Era stata Lei la padrona, lo aveva portato dove aveva deciso fin dall'inizio.. Alla follia..
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l'Eterno e il Tempo
Uno sguardo sul futuro non può prescindere da una riflessione sul tempo. Nella Grecia antica, ad esempio, ci sono tre figure che rappresentano il tempo:
una è Aion, l’eone, il tempo eterno;
l’altra è Chronos, il tempo che scorre, misurato, che divora l’esistenza.
e poi c’è il Kairos, l’opportunità.
Aiòn, "tempo" in greco antico connesso etimologicamente con l’avverbio aèi "sempre”. Un tempo inteso come eternità, come "sempre essente", distinto dal tempo "chrònos" e dal tempo "kairòs".
Rappresentato nelle fonti antiche, letterarie e iconografiche, come un fanciullo o un ragazzo, con il cerchio dello zodiaco (o un serpente) avvolto intorno al corpo. Eraclito scrive: "Aiòn è un bambino che gioca con le tessere di una scacchiera: di un bambino è il regno del mondo". Con Aiòn si allude alla vita come durata, nelle intermittenze e anacronie dell’esistenza personale. Si tratta di una distinzione in parte assimilabile a quella introdotta da Henri Bergson tra tempo della fisica, quantitativo e calcolabile, e durata, dimensione della coscienza irriducibile a qualsiasi logica sommativa e lineare.
Chrònos "tempo" in greco antico inteso come successione di istanti, di ore, di giorni, tempo che rovina e distrugge.
Già nelle fonti letterarie e iconografiche ellenistiche gli attributi mortiferi e distruttivi del tempo-chronos, vengono confusi con gli attributi del dio Kronos, che nel mito divora i suoi figli, ma viene poi ingannato ed evirato dal figlio Zeus. In particolare l’attributo del falcetto, strumento della mietitura e metafora della ciclica rinascita delle messi, passa dalla divinità sincretica Saturno-Kronos al Tempo-Chronos, la cui iconografia andrà sempre più identificandosi con quella della Morte. Kaìros in greco significa "momento opportuno". Questa parola si riferisce al tempo e in special modo intende al "momento fra", cioè quel determinato periodo di tempo in cui interverrà qualcosa che cambierà lo stato attuale delle cose. Si può tradurre come momento propizio, opportunità.
Da notare che su una delle colonne di Delfi, i sette sapienti avevano fatto incidere la massima “kairòn gnôthi" riconosci il momento giusto. Kairos, l’Opportunità, viene interpretato come un fanciullo alato con i capelli lunghi caduti sulle spalle davanti, ma calvo dietro, come a dire che quando il momento favorevole è passato, esso non può essere preso all’ultimo istante per i capelli. Che ora è? Che anno è? L’orologio e il calendario indicano un tempo che ci domina. Egli è Chronos, che ci dà una cifra convenzionale, senza comunicazione con le leggi della natura.
Ma se ci chiediamo: -Che cosa avviene?- ci interroghiamo e scopriamo se è " il tempo opportuno " dei rapporti continui, seppure inavvertiti dalla maggioranza degli uomini, che intercorrono tra il microcosmo e il macrocosmo. Kairos è un tempo rivelatore, ci svela il senso, l’importanza dell’ora che volge, ci suggerisce il mistero della reazione a catena che collega le cause agli effetti, il prima al dopo, che immette l’uomo nel cosmo ed il cosmo nell’uomo, ci rende consapevoli del fatto che tutto è interconnesso. Nel tempo di Kaìros occorre essere aperti per poter cogliere un momento di rottura che precipita la possibilità di mettere in atto ciò che si è preparato. Sta a noi lavorare per cogliere quell'attimo. Carpe diem, direbbe Orazio. Lo stesso fa la cuoca, se sa cogliere l'attimo in cui i suoi piatti, nel forno, son cotti a puntino; lo stesso fa chi governa una barca, se vira al momento opportuno e nel senso giusto e alza o ammaina le vele, lo stesso il pilota che deve sapere quali comandi e in che momento usarli per decollare sollevarsi accelerare, atterrare; l'atleta, se a tempo debito e con la dovuta forza lancia il disco, scocca la freccia, incalza o molla l'avversario, lo stesso il medico, se dosa il farmaco e il punto e la profondità dell'incisione che va praticando.
E il politico che deve conoscere quali provvedimenti faranno il bene del Paese in quel momento storico- economico; l’insegnante che sa quali saperi al momento opportuno e quali competenze sviluppare nel discente con una progettazione adeguata e misurata sull’allievo. Non per caso la più bella immagine di Kairòs, l'istante topico, l'occasione, o l'attimo fortunato, trovata a Traù, nell'attuale Croazia, era forse posta all'ingresso d'uno stadio. Il bassorilievo raffigura un giovane con le ali ai piedi, recante in mano una bilancia posta in equilibrio su un rasoio e, soprattutto, con un gran ciuffo di capelli sulla fronte, ma la nuca rasata. Se sarà passato oltre non sarà più possibile afferrarlo. Sta a noi prevenirne i movimenti e la fuga, sta a noi, in una serie di attimi, scovare, cogliere, afferrare quell'unico frammento di tempo in cui saremo a tempo perfetto con l'armonia cosmica. Comprendere, agire ed operare bene, godere, essere felici: sforzarci e faticare per tutto questo e poi, con semplicità e facilità inattese, riuscire ed uscire dal tempo, dall'indifferenza infinita e divorante di Chrònos, guadagnare, sia pur solo per quell'attimo, il tempo adatto a noi, nella perfezione di ciò che la nostra natura poteva compiere e che di fatto ha saputo compiere.
Così Rainer Maria Rilke dice dell Kairòs greco antico: “E a un tratto, in questo faticoso nessun dove, a un tratto, / l'indicibile punto, dove quel ch'era sempre troppo poco, / inconcepibilmente si trasmuta, salta / in un troppo, vuoto. Dove il conto a tante poste / si chiude senza numeri”.
Dentro un Chrònos infinito e inesorabile, un Kairòs unico, capace dunque, se colto opportunamente, di renderci, per quell'attimo e per sempre, eterni.
-C. D'Eramo
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L'amore se ne frega.
Ho accumulato ormai un bel mucchio di anni nello studio, tali e tanti da poter testimoniare alcune verità, conosciute ma tacitate, che attraversano il vivo dell'esperienza degli uomini, e delle donne.
L'amore, che vuole 'Ancora', è a scapito di ogni cosa. L'amore comporta una perdita delle relazioni umane, un calo nelle gerarchie sociali, una discesa nel potere di acquisto.
L'amore, e le sue conseguenze, se ne frega di ogni convenzione.
Dove vissuto intensamente, sino alla fine, quand'anche durasse un solo giorno, l'amore per una persona fa a meno degli orari di lavoro, dei tempi, del rispetto delle regole convenzionali.
L'amore prende treni andata e ritorno in giornata, sale su aerei senza poterli pagare se non a costo i sacrifici immani.
L'amore infrange tutta quella serie di asfittiche regole, normali, utili, normalizzanti, necessarie alla vita, al lavoro, al progresso.
Quando è vero, quando cioè diventa fine e tensione della vita stessa, vale sempre la pena.
'Valeva la pena uscire da quella riunione di lavoro e perdere la promozione'? ' Ah si, dottore. Lui era la sotto con i fiori, e mi ha portato via'
' Oggi il suo stipendio è assai basso'
'Si, ma quel momento valeva una vita intera.
Non potevo perderlo '
'Valeva la pena accettare l'invito di quella donna, pur sapendo dei precedenti, del carcere?
' Si dot, la mia famiglia mi ha cacciato via, quasi diseredato, ma non avrei ma potuto dirle di no.
Rinunciare all'amore per convenzione per morale, per costume, per tradizione familiare, perché 'non si deve', non è ' giusto'.
Perché questo ,quell'altro, priva la vita di quell'attimo incandescente che , da solo, rappresenta una luce che illumina l'universo.
Dopo il big bang, l'universo divenne freddo, tetro, gelato ed infinito.
Ma quel bagliore valeva tutto.
I casi suddetti, e altre mille ne potrei citare, conducono oggi vite non ricche, non visibili. Molti di essi hanno difficoltà economiche, a causa delle loro scelte.
Ma sono vite piene, colme.
Dire no all'amore per la convenzione, come accade nella maggior parte dei casi, conduce ad una vita mediocre, normale, normalizzata. Ricca, spesso agiata, confortevole. Rispettabile.
Nei canoni.
Ma quando giunge l'autunno della vita, il lungo e freddo periodo del rimpianto, questo viene quasi tutto speso nel rammarico, nella dannazione di aver lasciato per strada l'amore, vero. Il declino dell esistenza diviene un lungo prodomo alla morte, vissuta come una liberazione. Nessuno immagina quanti uomini e donne in questa deriva passano nello studio di un analista.
Questo è in nuce il discorso che stamattina, farò ad un emittente radiofonica che mi ha invitato , il link della quale metterò solo dopo essermi accertato che si apra, vista la mia nota dabbenaggine nel indicare link che poi si aprono in punto cieco.
Come sempre, psicoanalisi e desiderio.
Mentre tutta l'intellighenzia vi blatera, in tv, ' fate i bravi, siate monogami, siate fedeli anche quando tutto è morto. Obbedite, lasciatevi giudicare', la forza sovversiva del desiderio indica la strada opposta. Come diceva Freud ' noi portiamo la peste'
Molla tuto, alzati in piedi, corri giù dalle scale.
Vai incontro a chi ti sta aspettando, non corre il rischio di perderlo.
Insomma, vatti a prendere l'amore, ovunque esso sia.
Vi ricordate la ' Canzone di Carla' ?
George si innamora di Carla, e per lei compie azioni inconsulte, al punto di fermare un autobus per farle fare un giro. La ditta lo riprende e lo licenzia.
Ma quella scena, vale tutto il film.
Maurizio Montanari
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Ci sono momenti come questo che la mia mente viaggia su sentieri che non mi piacciono. La sensazione di non essere all'altezza mi fa intrecciare lo stomaco e tira forte, come una raffica di pugni. Vengo trasportata e spinta dal pensiero di non farcela e la mia produttività si blocca, come congelata nel tempo, in quell'attimo. E poi penso che ho già perso tanto tempo, che se sono arrivata fin qui è perché è la strada giusta, ma lo è davvero? Mi sento come rimpicciolita e messa in gabbia dentro me stessa, ho la chiave tra le mani ma non la utilizzo perché se uscissi da quella gabbia non saprei esattamente dove andare e, credo, che l'idea di un cielo vasto e immenso in cui volare faccia più paura del restare qui seduta a guardare in alto. E leggo, leggo, ascolto, sento, rifletto, mormoro, ripenso, elaboro pensieri che diventano ragnatele, per chi poi? Solo per me stessa. Più concentrata a pensare dove mi porterà il prossimo passo, piuttosto che a farlo, quel passo. Rimango lì, col piede a mezz'aria, ferma come in una fotografia in cui fingi di camminare, e guardo su, guardo avanti, senza mai far toccare al mio piede l'asfalto, tutti sfrecciano, vanno, continuano, il mondo gira e gira e gira ma poi che resta? Ma voi le guardate mai le persone solo per guardarle e non per giudicarle? Vite, quante vite. Li guardo sempre tutti, l'anziana con i guanti, il ragazzo con lo spartito, il signore con gli occhi stanchi, la signora che digita veloce e la ragazza che viaggia vuota e sola sui social. E fanno passi, uno dopo l'altro, senza chiedere, senza chiedersi. Io li guardo e penso
ma questa gente è felice?
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lo credo che il DESIDERIO di fare l'amore con un'altra persona (parlo del desiderio denso, intenso... non passeggero, non legato all'istante), non abbia a che fare con il sesso o con il piacere fine a se stesso, ma con il desiderio di appartenenza... di FARE PARTE DI.
Anche e solo per quell'attimo meraviglioso dell'unione dei corpi, si vive a pelle l'ineguagliabile sensazione di essere uno dentro l'altro, un'unica cosa... insomma. Ecco... io trovo che il piacere assoluto sia nel desiderio che nasce proprio da lì... Dal pensiero che anela all'altro così tanto da volersi perdere in lui, in un gioco di dimenticanza di confini. Quel Noi che non è solo metafora, ma magico gioco a incastro, dove abbandono e resa sono presupposto di comunicazione sottile. Che, da questo, nasca il piacere, credo sia naturale conseguenza di quelle anime che - nell'amore - perdono i limiti di un corpo per toccarsi davvero.... ♠️🔥
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Quell'attimo indelebile diventa ricordo.
La possibilità di riviverlo nella memoria tutte le volte che si vuole.
Ma così non basta.
Cesare Pavese
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Gli incontri spesso sono fatti di coincidenze, un'istante, uno sguardo, un clik. Arrivano nella nostra vita quelle persone che non scegliamo, che non cerchiamo, ma per caso si uniscono a noi dietro quell'attimo inaspettato...
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Nella vita basta un attimo per essere felice, ma spesso quell'attimo lo lasciamo fuggire dalle nostre mani come una farfalla colorata.
- R. Battaglia
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