#lupo fosco
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millilps-art · 5 months ago
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i made more
s1e43 out of context
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millilps · 2 months ago
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s1e99 Tonio fotografo (remake)
okay credo manchi un pezzo all'inizio e l'audio è estremamente basso
la macchina fotografica enorme mi fa spezzare
Lupo Fosco ingiustamente bullizzato
STREGA ROSAROSPA
why are they acting so awkward
WHY IS THIS SO GAY
"vedrai che troverai qualcuno meglio di Frankenstein" beh sì c'è fata Gaia
aiuto quanti personaggi ci sono in questo episodio
"ma lo sai che a fata Gaia piacciono i cavalieri in armatura" LA REFERENCE A DRAGO FOCUS VOLO NELL'IPERURANIO
"ma di cosa è fatto quel vetro, di acciaio?"
Tonio si sta facendo più soldi con le foto che con il chiosco
PURE GLI GNOMI
MA QUINDI LO SANNO CHE NÉ GAIA NÉ ROSAROSPA SANNO VOLARE E NON GLIELO DICONO RIDO FINO A DOMANI
no comunque Tonio shipper numero 1 di Gaia e Rosarospa, cioè okay sì cerca di mantenere la pace al Fantabosco e quindi farle andare d'accordo, ma sa benissimo che entrambe non volano quindi palese si diverte pure lui con i loro battibecchi (based tbh)
boh no comment è estremamente gay nonostante la qualità sia quella che è
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I will now go full 'tism*
*translation: I started my full Melevisione rewatch
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lovinglapislazuli · 5 years ago
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Inktober day 9: departures and arrivals
This how I imagine the departure of Lupo Fosco and the arrival of Lupo Lucio happened, it sure wasn’t an easy switch for either 🤔
Mi immagino così la partenza di Lupo Fosco e l’arrivo di Lupo Lucio, di sicuro non è stato uno scambio facile per entrambi 🤔
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gatto19 · 3 years ago
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"Io, serial killer al cinema e contadino nella vita protagonista con Dario Argento a Berlino" - la Repubblica
"Ho visto stasera il film e devo dire che mi ha davvero tenuto incollato a seguire ciò che accade o sta per accadere ... la musica aiuta come spesso accade in questo genere di atmosfere a sentire la suspense una minaccia imminente . E poi Ilenia è davvero molto intensa brava oltre che una bella ragazza; il tema della cecità lo conosco bene mio nonno Fosco aveva perso la vista durante un incidente in guerra. Portava appunto questi occhiali scuri. Mi voleva tanto Bene. Vedeva molto più di alcune persone a volte. Tornando al film, le Eclissi mi hanno sempre affascinato moltissimo e in questo film ho notato che si muovono il nero lucente o la luce nera se preferite, il rosso e il bianco. La luce del Sole che diventa Nero così come la luce scompare dagli occhi di Diana; che vede attraverso gli altro sensi e attraverso gli occhi di Nerea questo bellissimo cane lupo che la guida. Mi hanno shocato lo confesso la scena in cui il killer ferisce a morte la ragazza a inizio film la carne del collo che si apre e la condanna a morire dissanguata e la scena finale in cui Matteo viene assalito da Nerea che protegge Diana e Chin .. era anche un bel ragazzo Matteo e quanta Forza!!! Ho rivisto in quella scena l assalto di un Lupo. E parlando di cerchi il Sole l eclissi solare del film e stasera c è la Luna piena. "
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Gli Arcadi di Terra d'Otranto (17/x): Filippo De Angelis di Lecce
di Armando Polito
Comincio da alcune incongruenze emerse nel corso della ricerca riportando  la scheda presente in Francesco Casotti, Luigi De Simone, Sigismondo Castromediano e Luigi Maggiulli, Dizionario biografico degli Uomini Illustri di Terra d’Otranto, a cura di Gianni Donno, Alessandra Antonucci e Loredana Pellè, Lacaita, Manduria, 1999, p. 132.
Premesso che l’Accademia dell’Arcadia di Napoli  non può valere che come la colonia Sebezia (che era la sezione napoletana dell’Arcadia di Roma), debbo dire che il presunto nome pastorale Ficandro non compare in nessun catalogo. Preciso, inoltre, che Domenico Andrea De Milo entrò nell’Arcadia col nome pastorale di Ladinio Bembinio il 23 marzo 16991.
Passo ora in rassegna alcune pubblicazioni che del nostro parlano e comincio proprio dal fondatore dell’Arcadia,  Giovanni Mario Crescimbeni, con quattro suoi contributi:
1) L’istoria della volgar poesia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1714, p. 318: Nè meno onorato luogo avrà il cultissimo Rimatore Filippo De Angelis Leccese, allorché metterà al pubblico il suo Comento sopra il Sonetto Mentre che ‘l cor dagli amorosi vermi, il quale, siccome vien detto, è diviso in tre parti, contenenti, la prima la locuzione, la seconda l’artifizio, e la terza la sentenza. 
2) Comentari del canonico Giovanni Mario Crescimbeni custode d’Arcadia intorno alla sua Istoria della volgar poesia, Basegio, Venezia, 1730, volume  II, parte II, p. 267: Filippo De Angelis Leccese, tra gli Arcadi Licandro Buraichiano, ha dato alle stampe, tra le altre cose, un Volume di Rime; e il saggio è preso da i Codici manoscritti d’Arcadia.  Segue il saggio costituito da un sonetto sul quale tornerò più avanti. Qui, intanto, rilevo che Licandro corregge il Ficandro del Dizionario biografico citato all’inizio.
3) La bellezza della volgar poesia, Basegio, Venezia, 1730, p. 396: Licandro Buraichiano. D. Filippo de Angelis Napolitano. Prima aveva scritto Leccese; è vero, ma Napolitano qui sta per cittadino del Regno di Napoli.
4) L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 353: Licandro … D. Filippo De Angelis Napol.
In quest’ultimo volume il nostro risulta incluso tra gli iscritti all’Arcadia il 4 luglio 1701. Basterebbe questo dettaglio per correggere il secolo XVII della scheda del citato dizionario con XVII-XVIII, tanto più che non manca nell’elenco il simbolo relativo dell’eventuale avvenuto decesso alla data del 1711. Accanto al nome del nostro non compare, infatti, tale segno. I puntini di sospensione che seguono Licandro fanno pensare che alla data del 1711 non gli fosse stata ancora assegnata la seconda parte del nome pastorale, che di solito conteneva un riferimento topografico detto campagna.
Se Licandro fa pensare ad un composto dal greco λύκος (leggi liùcos), che significa lupo/lupa (con riferimento a Lecce2), e il tema ἀνδρ– (leggi andr-) di ἀνήρ (legi anèr), che significa uomo, per Buraichiano ipotizzerei una derivazione dal greco Βουραικός (leggi Buraikòs) fiume dell’Acaia, a sua volta dal nome della città Βούρα (leggi Bura).
Dopo aver integrato la scheda del citato Dizionario biografico … informando che le Rime uscirono per i tipi di Mutio a Napoli nel 1698, che il testo è molto raro (l’OPAC segnala la presenza di due soli esemplari:, entrambi nella  Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino a Cassino) e che il titolo originale è Prima parte delle rime di D. Filippo De Angelis dedicate al molto illustre signore il signore Paolo De Matthaeis3, Mutio, Napoli, 16984, riproduco e commento il testo del sonetto, saggio riportato dal  Crescimbeni e da me lasciato in sospeso, che sviluppa il consueto tema di una sorta di riconciliazione tra la religione pagana e la cristiana.
  Cercai, è ver, ma indarnoa, i fonti, e l’acque
del bel Parnasob, e la sacrata fronde
di monte in monte, e fra la terra, e l’onde,
ma stanco il corpo al fin dal sonno giacque.
Quando Donna regal, non so se nacque
simile al mondo ancor: – Tu cerchi altrondec
i lauri – disse – e i fonti; e l’almed sponde
del Tebroe lasci , e ‘l vero Apollof – e tacque.
E l’immago di te, Signorg sovrano,
mostrommi h tutta di piropii ardenti
fregiata, con le Muse intorno assisel.
Disse posciam: – Ogni luogo ermon, e lontano
ben riconosce le virtù splendenti
del mio gran Pietroo; ed io son Roma –  e rise.
_________
a invano
b Monte della Grecia consacrato ad Apollo ed alle nove Muse.
c altrove
d nobili
e Tevere
f dio
g Dio
h mi mostrò
i pietre preziose. Il piropo  è un minerale della famiglia dei granati; dal greco πυρωπός (leggi piuropòs) che alla lettera significa dallo sguardo di fuoco, composto da πῦρ (leggi piùr), che significa fuoco, e da ὄψ (leggi ops), che significa sguardo.
l sedute
m poi
n solitario
o S. Pietro
  Quanto al sonetto citato nel Dizionario biografico … e presente alla fine della Poesia di Lorenzo Grasso, preciso anzitutto che Grasso va corretto in Crasso,  che l’opera ebbe diverse edizioni, anche postume, con titoli diversi5 e che, comunque, Lorenzo morì nel 1681, quasi dieci anni prima che l’Arcadia fosse fondata,  ragion per cui il sonetto in questione esula, per motivi cronologici, dal taglio di questo lavoro.
Un altro sonetto ho reperito, invece, in Alcuni componimenti poetici di Giuseppe Baldassare Caputo detto fra gli Arcadi Alamande per le nozze degli Eccellentissimi Signori Pasquale Gaetano d’Aragona Conte d’Alife e la Principessa Maria Maddalena di  Croy de’ Duchi d’Aurè, sorella della Serenissima Principessa Darmstatt, dedicati alla Eccellentissima Signora la Signora D. Aurora Sanseverino de’ Principi di Bisignano, Duchessa di Laurenzano, etc., Muzio, Piedimonte, 1711, p. 15. A differenza di altri componimenti di altri autori inseriti in questa raccolta, in testa a questo c’è la dicitura Di Filippo De Angelis, senza aggiunta del nome pastorale. Tuttavia il fatto che Giuseppe Baldassare Caputo, abate napoletano, fosse arcade (col nome pastorale di Alamande  Meliasteo) dal 7 febbraio 17076 rende più probabile che si tratti proprio del leccese.
Gioisca lieto omaia il bel Tirreno
in questo giorno avventuroso, e caro;
ogni tristo pensier, fosco,  e amaro
sgombri il Sebetob dal profondo seno.
E ‘l gran Padre Ocean, la Scheldac appieno
faccian Eco gioconda al doppio, e raro
di virtù, di valor ben degno, e chiaro
essemplod, al cui lodar l’arte vien menoe.
E dove muore, e dove nasce il Sole
faccia pompaf Imeneog de l’almah, e illustre
coppia gentil, che qui s’ammira, e gode.
E risuoni con fama eccelsa, industre
Maddalena e Pascale; anzi in lor lode
s’alzi eterno trionfo, eterna molei.
__________
a ormai
b Fiume antico di Napoli. Tirreno e Sebeto sono legati alla figura dello sposo duca d’Alife (in provincia di Caserta).
c Fiume che attraversa Francia, Belgio e Paesi bassi. Ocean e Schelda qui sono legati alla figura della sposa di origine fiamminga.
d esempio
e la cui lode adeguata l’arte non è in grado di fare
f solenne celebrazione
g In origine personificazione del canto nuziale, poi dio conduttore dei cortei nuziali.
h nobile
i testimonianza
(CONTINUA)
Per la prima parte (premessa): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/   
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/   
Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/   
Per la quarta parte (Gaetano Romano Maffei di Grottaglie): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-4-x-gaetano-romano-maffei-di-grottaglie/      
Per la quinta parte (Tommaso Maria Ferrari (1647-1716) di Casalnuovo): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/  
Per la sesta parte (Oronzo Guglielmo Arnò di Manduria,  Giovanni Battista Gagliardo, Antonio Galeota e Francesco Carducci di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-6-x-oronzo-guglielmo-arno-di-manduria-giovanni-battista-gagliardo-antonio-galeota-e-francesco-carducci-di-taranto/  
Per la settima parte (Antonio Caraccio di Nardò): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/17/gli-arcadi-di-terra-dotranto-7-x-antonio-caraccio-di-nardo/  
Per l’ottava parte (Donato Capece Zurlo di Copertino): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-8-x-donato-maria-capece-zurlo-di-copertino/
Per la nona parte (Giulio Mattei di Lecce):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/28/gli-arcadi-di-terra-dotranto-9-x-giulio-mattei-di-lecce/  
Per la decima parte (Tommaso Perrone di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/03/gli-arcadi-di-terra-dotranto-10-x-tommaso-perrone-di-lecce/  
Per l’undicesima parte (Ignazio Viva di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/11/gli-arcadi-di-terra-dotranto-ignazio-viva-di-lecce-11-x/  
Per la dodicesima parte (Giovanni Battista Carro di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/18/gli-arcadi-di-terra-dotranto-12-x-giovanni-battista-carro-di-lecce/ 
Per la tredicesima parte (Domenico de Angelis di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-13-x-domenico-de-angelis-di-lecce-1675-1718/
Per la quattordicesima parte (Giorgio e Giacomo Baglivi di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-14-x-giorgio-e-giacomo-baglivi-di-lecce/ 
Per la quindicesima parte (Andrea Peschiulli di Corigliano d’Otranto): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-15-x-andrea-peschiulli-di-corigliano-dotranto/
Per la sedicesima parte (Domenico Antonio Battisti di Scorrano): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/05/gli-arcadi-di-terra-dotranto-16-x-domenico-antonio-battisti-di-scorrano/
____________
1 Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 348
2 Vedi http://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/17/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-814-lecce/
3 Non è dato sapere se e quando uscì la seconda parte.
4 Al di là della rarità del volume, anche se l’avessi reperito in rete, non sarebbe stato possibile qui riprodurne e commentarne il contenuto, che occupa 144 pagine. Di seguito, però, riporto il sonetto  da Filippo dedicato al fratello Domenico ed inserito (nell’originale è a p. 140) nella parte che raccoglie la recensione delle opere di quest’ultimo a p. 260 del secondo volume di Le vite de’ letterati salentini, Raillard, Napoli, 1713:
Domenico fra tanti Archi ed illustri/trofei, che già leggesti onde fu Roma/adorna, or vedi al variar de’ lustri/spenti, ed appena il sito oggi si noma./Ma mirando gl’ingegni alti, ed illustri,/che furo, e che di lauro ornar la chioma,/eterni, e appar di fragili ligustri/avesser sciolta la terrena soma./Teco dirai, che non in bronzi, e in marmi/s’eterna il nome,od in sepolcri alteri:/ma ‘l saper sol può rintuzzar l’obblio.Ma più Signor da’ tuoi laudati carmi,/che per istudio altrui s’attende il rio/tempo già vinto, e che la fama imperi.
5 Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano Baba, Venezia, 1655; Poesie di Lorenzo Crasso barone di Pianura, Combi e la Noù, Venezia, 1663; Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano Baba, Venezia, 1665; Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano, Combi e la Noù, Venezia, 1667; Poesie di Lorenzo Crasso (terza edizione), Conzatti, Venezia, 1668;  Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano, Combi e la Noù, Venezia, 1678; Pistole eroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano, Lovisa, Venezia, 1720
6 Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, op. cit. p. 368
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millilps · 4 months ago
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oddio inizialmente avevo letto "is there a fandom for Melevisione" e stavo già dicendo "IO IO IO IO IO" mentalmente
ricordo veramente poco di Milo e sono ancora agli episodi con Tonio nel rewatch (sì sto facendo in rewatch e sì ci vorranno tre secoli però vedere tutto) però Tonio è assolutamente così HAHA nella realtà invece Danilo ha spiegato recentemente il motivo per cui aveva lasciato lo show e neanche lui sa chi ha inventato tutta quella storia ma ci è rimasto veramente male :(
però c'è di interessante, vedendo le altre descrizioni, il fatto che tra tutti i personaggi della serie uno dei più amati sia proprio Lupo Lucio (che comunque è veramente iconico), è ironico che tra il centinaio di personaggi apparsi o menzionati a diventare famoso sia stato proprio il lupo, che da sempre è un animale che viene visto come un pericolo e generalmente rappresentato come un personaggio negativo se non direttamente il cattivo della situazione, quando in realtà la maggior parte dei comportamenti di lupo Lucio e lupo Fosco prima di lui sono gesti istintivi da animale dettato dal suo istinto di sopravvivenza, come il suo avere sempre fame, rubare il cibo a Balia Bea o discutere del territorio con Orco Bruno (successo con Fosco), per quanto sia antropomorfo e in grado di parlare, dalla sua caratterizzazione emerge che è molto probabile che se necessario riusciresti a distrarlo lanciando una paperella di gomma che fa squeak o un bastoncino like any doggo ever
i personaggi nella serie vengono divisi in buoni e cattivi, ma guardando poi effettivamente come si comportano negli episodi è chiaro che questa distinzione sia solo a livello teorico senza risultare poi in cose che i personaggi possono lista non possono fare a seconda della categoria di appartenenza - e ci regala anche dinamiche molto interessanti tra i personaggi (fata Gaia e strega Rosarospa my beloveds e nessuno potrà convincermi che tra le due non c'era del queer subtext anche se non di proposito)
andando poi ad analizzare tutto, in effetti i personaggi "cattivi" spesso compiono azioni più meschine o hanno intenzioni maligne, ma per la maggior parte queste loro azioni poi vengono annullate da azioni positive che compiono per sistemare il danno creato (e spesso aiutati da o sotto consiglio di Tonio)
ovviamente non solo i personaggi "cattivi" compiono azioni negative, fata Gaia e strega Rosarospa (appena menzionate) hanno una dinamica interessante proprio perché alla base ci sta questo loro desiderio di rubare qualcosa all'altra (le ali di Gaia e la scopa volante di Rosarospa) che è ovviamente un comportamento più da personaggio negativo che positivo, oltre che una rivalità in tutto quello che fanno che però spesso si trasforma in solidarietà o comunque in gesti carini per l'altra. uno dei migliori esempi è s1e58 Chi Ride Prima: passano l'intero episodio a essere rivali e cercare di fare ridere l'altra, quando poi Rosarospa perde la sfida ridendo per il e del trucco da clown di Gaia e capisce di aver ferito i suoi sentimenti decide di scusarsi truccandosi anche lei e raccontandole barzellette. in s1e62 Doni perdoni, per una festa in cui si scambiano doni con qualcuno con cui si ha litigato Gaia e Rosarospa si fanno regali e per quanto inizialmente il regalo di Rosarospa dovesse essere una scusa per rubarle le ali dopo aver visto il regalo di Gaia si sente in colpa per aver cercato di ingannarla e le fa un regalo diverso. ultimo episodio che menziono in questo contesto è s1e32 Drago Focus in cui fata Gaia è stata catturata da drago Focus e indovina chi decide di andare a salvarla? proprio Rosarospa, che si finge un cavaliere e va ad affrontare il drago per liberarla finendo catturata al posto suo, fata Gaia riesce poi a distrarre il drago per salvare il misterioso cavaliere che l'aveva salvata e per cui si era presa una bella cotta non sapendo che non era un cavaliere ma solo Rosarospa travestita - e tutto questo è successo mentre Rosarospa continuava ad affermare che la stesse salvando solo per avere le sue ali nonostante si sia messa a fare un enorme discorso su quanto la presenza della fata sia fondamentale per l'equilibrio dell'intero Fantabosco. Tonio se la rideva di gusto durante il finale dell'episodio. iconico. gay gay homosexual gay.
ma tornando al discorso iniziale, non penso di avere degli unhinged takes sulla Melevisione oltre a dire che quasi la totalità dei personaggi (che conosco) hanno queer subtext più o meno palese, o che come programma era anni luce avanti e che purtroppo se la facessero adesso riceverebbe molto più odio e non durerebbe 17 stagioni e un numero totale di episodi più alto degli episodi di One Piece e lo cancellerebbero molto prima, cioè io sono lì che guardo la puntata e ci sono momenti che penso "i conservatori e le Karen su twitter odierebbero questa cosa così tanto" e sicuramente qualcuno che ha odiato il programma c'era data la voce completamente falsa che era circolata su Danilo
this said avrei potuto rispondere in inglese ma il mio cervello ha detto no
"on the off chance that this show has escaped containment" diciamo non ancora, non del tutto. ne ho parlato con tre (perché sono gli unici tre che hanno effettivamente mostrato interesse) amici non italiani di cui due stanno imparando l'italiano quindi... it's slowly breaching containment. magari un giorno sarà improvvisamente famoso di nuovo e decideranno di doppiarlo in altre lingue 🥺
i am sorry this will read as meaningless and batshit crazy to anyone that's not an italian millenial. still writing in english on the off chance that this show escaped containment.
guys is there. is there a fandom for truly unhinged melevisione takes? like do we all agree that tonio cartonio was an anarchist con-artist bartender that provided contraband to anyone in fantabosco regardless of their political faction and mostly acted out of profit, but deep down had a heart of gold? and he was replaced in the show by evil milo cotogno that presented a more palatable facade while actually being a bootlicker for catholic demo-christian ideology? all this in a art-imitates-life move where the (queer) actor for tonio was removed from the show on (fabricated) drug abuse accusations on account of this being considered shameful for a children show?
these are not even my wildest takes please someone tell me i'm not crazy and come discuss with me.
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frontiera-rieti · 7 years ago
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Imminenti le iniziative del Liceo Artistico di Rieti per far conoscere il percorso di studi liceali agli studenti e ai loro genitori. Il via agli open day che si terranno a scuola (via P. Togliatti) sarà il prossimo 16 gennaio dalle 15:30 alle 18, e a seguire il 20 gennaio dalle 9 alle 13 e il 1 febbraio dalle 15 alle 18. Si potranno visitare le aule speciali e vedere alcune attività di laboratorio come la stampante 3D in azione; inoltre ci sarà l’occasione per prendere un contatto informale con i docenti e per chiedere consigli e informazioni, anche per gli studenti delle classi seconde quale orientamento “in itinere” interno e per ingressi da altri Istituti.
Oltre a queste giornate dedicate, il “Porte aperte” del Calcagnadoro lancia l’incontro pomeridiano di cultura aperto anche ai cittadini: giovedì 6 febbraio alle 16 ci sarà la manifestazione, molto attesa, dedicata all’Arte con il giornalista e scrittore Fabio Isman, al quale gli studenti partecipanti, i lettori di libri e gli appassionati di turismo culturale potranno porre domande (ingresso libero fino a esaurimento posti).
Isman, di origini triestine, dopo essersi occupato soprattutto di politica e di terrorismo, da anni è particolarmente attento al saccheggio dell’archeologia clandestina in Italia, ma anche a divulgare lo stato di bellezza, o denunciare lo stato di degrado, delle città e dei borghi italiani. È stato per molti anni inviato de «Il Messaggero». Tra i suoi libri, I predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia (2009) e Il ghetto di Venezia (2010), entrambi editi da Skira e, per i tipi de Il Mulino, Andare per le città ideali (2016).
Altrettanto importante e di originale qualità è l’evento del 10 febbraio ore 11 con lo scrittore vincitore del Premio Strega 2017 Paolo Cognetti, incontro riservato agli studenti delle ultime classi del Liceo Artistico. Il suo ultimo libro, Le Otto Montagne, grazie al quale ha vinto il premio più ambito d’Italia, sta spopolando in tutte le librerie ed è tradotto all’estero in 38 Paesi. Prima di recarsi in una visita ad Amatrice, a Rieti incontrerà i giovani dell’Artistico in compagnia del suo amico Nicola Magrin, artista affermato e potente acquerellista (sue sono le illustrazioni del recente libro di Fosco Terzani, Il cane, il lupo e Dio). Entrambi, coetanei e di origine milanese, sono legati da un profondo amore per la vita in montagna, in quota e nella natura più silenziosa, luoghi eletti per trovare l’essenziale di se stessi in una difficile conciliazione tra dimensione urbana e selvatica.
Il Calcagnadoro dà il via agli open days e ai suoi appuntamenti culturali ----------------------- Il “Porte aperte” del Calcagnadoro lancia l’incontro di cultura aperto anche ai cittadini: giovedì 6 febbraio ci sarà la manifestazione dedicata all’Arte con il giornalista e scrittore Fabio Isman. Il 10 febbraio l'incontro degli studenti con il vincitore del Premio Strega Paolo Cognetti. Imminenti le iniziative del Liceo Artistico di Rieti per far conoscere il percorso di studi liceali agli studenti e ai loro genitori.
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andreaadastra · 7 years ago
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Martedì 8 Agosto 2017
[Foto: La vista sulla valle dal rifugio Regina Elena] Mi sveglio alle 7, passo una notte insonne nel rifugio a causa di un tizio di Genova della Protezione Civile che sembra Jerry Calà obesissimo, con le trofie al pesto al posto della barella. Russa tutta la notte costantemente e mi sento fortunato perchè posso ascoltare questi rumori de profundis direttamente dal letto a castello a fianco, poltronissima numerata riservata VIP. Durante la giornata precedente conosco Diego, simpatico e incredibilmente somigliante ad un mio amico spilungone che ha appena avuto un figlio che ha chiamato Dieg- GIURO. Comunque Diego è simpatico, ma è anche un Carabiniere, quindi quando deve salire sul letto a castello in alto, salta sul mio letto e su quello a fianco con fare ardito et atletico, nel mio ricordo accenna anche diversi “Op! Op! Eh-‘llaah..” Mi sembrava brutto fargli notare la scaletta dall’altro lato del letto a castello, così decido di portare questo ricordo con me per poterlo appoggiare qui.
Martedì è una bellissima giornata dentro al rifugio. Conosco Renata e Piero, la coppia di ultrasettantenni che è responsabile in queste settimane della gestione da parte dell’Associazione Nazionale Alpini. Persone di buon carattere, forte morale, e di natura gentile; lei un po’ apprensiva e lui decisamente fascista col culto della Madonna, si vanta di aver cenato più volte con (quel porco merdoso di) Bagnasco, ma sono disponibili quando si tratta di cose pratiche come fare il bucato, scambiare due chiacchiere, farsi intervistare dal sottoscritto per capire com’è la vita nei loro panni. Trovo un tubo che raccoglie l’acqua a monte, ha un rudimentale rubinetto attaccato e cade in una tanica lercia da fare schifo, lo dico mentre penso a quanto facevo schifo io in quella situazione, quindi credetemi: non ci avrebbe messo il muso un maiale. Lavo tutto nell’acqua gelata, trovo un catino bucato ed un modo per riuscire a riempirlo, resto con addosso un indumento che sarebbe stato perfetto per una giornata caldissima di sole da solo in montagna. Diciamo che se non mi si vedeva direttamente il cazzo era molto facile intuirlo, questo dettaglio mi fa un po’ ridere per la vergogna altrui, un po’ dispiacere perchè è brutto gettare scandalo in una microsocietà all’antica. Il vento che soffia durante la mattina diventerà verso le 15 una tempesta che asciuga i miei panni in orizzontale, a tratti li bagna, poi fa comparire il sole, di nuovo lo fa sparire. Dal rifugio la giornata trascorre serena, mentre i volontari della Protezione Civile concludono i lavori iniziati il giorno prima, finiscono di catramare e dipingere il tetto di primo mattino prima che il vento ceda alla pioggia e creano delle piazzole per tende nel parco sotto l’acqua. Questa attività non è esattamente legale ma tutto sommato è giusta, il rifugio è troppo piccolo, e per parecchi kilometri non c’è un’altro luogo dove cercare riparo in caso di maltempo. Non ci sono piazzole, tutta l’area è una sassaia o un giardino di pietre e rododendri cresciuti su un pugno di terra. Poter piazzare una tenda da quattro potrebbe concretamente salvare delle vite, specie quando il rifugio è chiuso ed i suoi 6 letti a castello non sono disponibili.
A metà mattina ho dato una mano alla signora Renata, dopo il bucato attacco bottone e la aiuto in cucina. Siamo tantissimi per il pranzo, molti amici sono venuti a trovare i volontari che custodiscono il rifugio e quelli che oggi si occupavano di ristrutturarlo, perciò  A PRANZO HO MANGIATO UN SACCO DI FOCACCIA CON LE CIPOLLE E SENZA. Ripeto: la focaccia. In montagna. Mentre fuori c’è la tempesta. E la crostata di albicocche, madò me la stavo dimenticando, meno male che l’ho segnata sui miei appunti di viaggio. Lascio spazio ai viaggiatori più classici (senza tenda che cercano nel rifugio un albergo spartano dove mangiare e dormire) perchè a pranzo non c’è posto a sedere, ne approfitto per fare altro bucato e rilassarmi. Mangio alle 14:30 e aiuto la Renatona a fare i piatti. Alla fine mi promette un letto anche per questa notte e questa sera un piatto di pasta al pesto fatto da lei; è nato un bellissimo circolo virtuoso di ospitalità, lavori manuali, chiacchiere, e cibo, siamo tutti molto felici.
Gioco a fare l’affascinante straniero dal fosco passato venuto a cercare rifugio tra i monti per il tempo che serve. (mentre scrivo questa descrizione rido da solo) Fondamentalmente trascorro quindi una giornata a fare lavori per rendermi più comodo il viaggio che mi aspetta, e mangio ligure 100% con mia somma sorpresa. Dormirò molto meglio senza Jerry Calà.
La sera incontro quattro persone speciali che avevo visto il primo giorno al Soria-Ellena (pazzesco poi incontrarli al Regina Elena, anche solo per l’assonanza). Ho sbirciato questi francesi mentre giocavano a Bridge e mi ha stupito come uno dei quattro avesse un viso furbo e navigato, l’altro un po’ da ingenuo, uno stacco che mi ha fatto pensare ad una bella amicizia o ad una situazione losca con scenari di malaffare e crimine sulle Alpi Marittime (d’altra parte molti passi e sentieri portano ancora i nomi dei ladri che sconfinavano con chissà quali criminosi intenti). Parlo con loro e finisco per spiegare cosa mi porto nello zaino, rimangono colpiti dal mio sistema per mangiare, faccio da interprete per Renata che ovviamente pora stèla non sa una parola d’inglese, e li guardo giocare a Bridge con una gioia negli occhi che solo chi conosce questo massacro di ultraviolenza spacciato per un gioco di carte conosce. Mi raccontano che sono amici di vecchia data, una coppia di Marsiglia (quella con il tipo furbo, come in un racconto hardboiled raga!) ed una di Parig- EH NO, APPENA IL MARSIGLIESE DICE PARIGI GLI ALTRI LO CORREGGONO: “SIAMO DI VERSAILLES” Ne approfitto per ricordare loro che abitare in quella zona è fonte di quel misterioso mal di gola associato a cervicale che viene sovente guarito dalla separazione del cranio dal resto del corpo tramite una pesante lama a caduta, quindi cortesemente che se la menino di meno. Faccio due mani con loro, una la vince il marsigliese all’ultima mano perchè si è affrancato un sette e vince di quello, poi mi spiegano alcuni modi per contarsi bene i punti in mano in base a quanto sei estremamente lungo o estremamente corto di un seme (ad una mano avevo 6 picche mediocri e non sapevo bene come contarle).
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Giocare a Bridge mi ha fatto pensare molto ai miei zii, alle estati in Corsica in campeggio oppure in Sardegna in casa, a quante mani giocate col culo e a quanti “Tuffi nel Naviglio” fatti perchè non si sono asciugate le briscole. Credo che anche questa parte del viaggio sia stata magica, anche se non ho camminato in queste 24 ore ho avuto riferimenti simbolici a persone lontane e scene di ricordi passati che sento sempre vicini. Son contento anche di aver bevuto un bicchiere di vino e di aver staccato dal ritmo preciso del viaggio. Purtroppo son costretto a rivedere i miei piani, l’8 che dovevo disegnare sulla mappa diventerà un grosso anello. L’indomani partirò per i laghi di Valscura, lungo il sentiero potrò racchiudere in un anello di terra l’impronta di un lupo che ha fatto il mio stesso percorso poco prima.
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millilps · 4 months ago
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a grandissima richiesta cioè letteralmente solo @persa-tra-i-miei-pensieri
✨ricetta per il Tiramisuper✨
come tutti i migliori(?) blog di cucina partiamo con la storia della mia vita! tutto è iniziato nel 2002... no, non è vero, nel periodo covid. tutti cucinavano, e per qualche motivo ho pensato "e se creassi le bibite della Melevisione?" e ho fatto un deep dive nella wiki per vedere cosa esisteva dato che di alcune bibite neanche ricordavo l'esistenza.
il Tiramisuper non è l'unica bibita che ho creato: ci sono anche Scivolizia, Favolizia, Spumosa, Pioggialatte, Acquolina Dolce, Fruzziante e Ghiacciolata, ma ovviamente il Tiramisuper resta il fiore all'occhiello (oltre che la più complessa per numero di ingredienti, mentre le altre sono straight to the point senza fare il giro dal mondo delle fiabe del nord) e sì tutto questo in pandemia prima del rewatch proprio così puro autismo
(continua sotto al taglio per evitare che il post sia troppo lungo)
quando ho iniziato il rewatch sono partita dall'episodio che Rai Play segnava come il primo per poi scoprire che quello su Rai Play è il remake, cioè l'episodio 93 in effetti ha senso perché nel 93 c'è lupo Fosco che arriva nel 37 mentre nel 1 non c'è. la cosa interessante è che in questo episodio vediamo il Tiramisuper, ed è fatto così:
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sembra... non lo so. un gelato? un dolce? di sicuro non una bibita. beh insomma, se lasci sciogliere un gelato lo puoi bere... in ogni caso questa bibita ha tutto fuorché senso, perciò un senso ho dovuto darglielo io. confusa ma piena di idee, mi sono messa all'opera per creare qualcosa che rendesse onore al super nel nome. spero.
🍫ingredienti (questa ricetta varia sia per gusti personali che per disponibilità di ingredienti)
bibita base:
latte
Nesquik, cacao zuccherato o cacao (colora di più ma non piace a tutti)
per la decorazione (non è necessario usare tutto, è un mix and match):
altro latte (per la schiuma) o panna montata
sprinkles, zuccherini, quelli insomma
glassa(?) al cioccolato, quella da mettere sul gelato per capirci
un singolo savoiardo
cacao
pezzi o gocce di cioccolato (qualunque tipo cioccolato va bene)
innanzitutto la base. in un bicchiere o tazza a vostra scelta versate il latte (freddo o caldo non è importante, sappiate solo che se è caldo e usate la panna si scioglie come niente), aggiungete il cacao o il Nesquik e mescolate continuando ad aggiungerne finché viene un colore abbastanza scuro. se preferite potete aggiungere zucchero, e se avete la Nutella potete aggiungerne un cucchiaio sul fondo del bicchiere prima di versare il latte.
una volta fatto ciò siamo pronti a decorare: nel post precedente ho usato un cappuccinatore/montalatte per creare della schiuma di latte che ho rovesciato nel bicchiere, decorando poi con glassa al cioccolato e sprinkles. altre volte ho usato panna con cacao spolverato sopra e un pezzo di savoiardo in riferimento al tiramisù, panna con cacao e gocce di cioccolato, panna e sprinkles... le combinazioni sono infinite.
un'altra idea è il caffè invece che il latte al cioccolato, ma ancora non l'ho provato quindi non saprei dire se viene bene o meno. provate e fatemi sapere :)
mi sento cuoco Danilo, un like e droppo anche le altre ricette
a volte dico cose tipo "basta vado a farmi un Tiramisuper" o "vado a bere della Scivolizia" o altre cose simili e dimentico che la maggior parte delle persone probabilmente pensa che lo dico per ridere e non sa che invece intendo per davvero
quindi
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✨ Tiramisuper ✨
(e sì, se volete vi dò la ricetta sia del Tiramisuper che della Scivolizia)
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millilps · 2 months ago
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s1e98 Lo spaventapicchio
la qualità audio ha detto "no ✨"
okay quindi l'inglese esiste al Fantabosco o comunque lo conoscono this is sending me
birbs
il modo in cui riconosco tipo la metà dei nomi di uccelli che ha menzionato
IL PICCHIO CHE FA I BUCHI SULLA PORTA HSHSHSHSHSHS
lupo Fosco ingiustamente bullizzato
quanto amo le pinze a forma di farfalla di fata Gaia
in qualche modo la qualità è diventata ancora peggio ma va bene lo stesso
dove li hanno trovati così tanti richiami
BIRB
LUPO FOSCO CHE FA LO SPAVENTAPASSERI SHAJBDJAJDJA
I will now go full 'tism*
*translation: I started my full Melevisione rewatch
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millilps · 2 months ago
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s1e97 Il manto della noia
iniziamo benissimo
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onesta rappresentare la noia come un mantello grigio è veramente geniale
Ronfo sempre iconico
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10/10 sia per Tonio sempre più perso che per aver sottolineato che la noia non è una cosa strettamente negativa ma che anzi può dare delle ottime idee
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millilps · 2 months ago
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s1e95 Con la carta si può! (remake)
FINALMENTE UN EPISODIO CHE POSSO VEDERE (e che episodio!!)
carta t'incanterà 🗣️🗣️🗣️
cosa non darei per avere uno di quegli inviti
ma la Spumosa non è verde, perché è rosa, che succede
LAMPOOOOOO
LINFAAAAAA
chi gli ha dato il permesso di essere così carini
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tascabili.
forbici dalla punta arrotondata 🗣️🗣️🗣️
"hai la testa piena di lucciole, un'idea più brillante dell'altra" top 10 regali di compleanno
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Ronfo che dorme sulla scala della piattaforma mi spezza, come fa ad essere comodo
"buongiorno, buon riposo e buonanotte"
"mi sono addormentato ieri, l'altro ieri o una settimana fa?"
"prima regola per fare bene un lavoro bisogna essere molto riposati" i mean. he's not wrong
"eh no non te lo dico, altrimenti poi mi copi la ricetta" 😔
Rosarospa che si schianta non mi farà mai non ridere
ma da quando Ramazzante squittisce
drama queen
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la ruota random. top 10 cose che non so fare
peccato che ci sia solo per una stagione, è così iconica, mi mancherà
ma quanto è grande la cantina di Tonio per non aver sentito niente
"non ne hai consegnato neanche uno!" "ma va? eppure... devo averlo sognato"
Tonio ha proprio detto "well too bad! I have Linfa anyway"
comunque che icona devi essere per essere uno slay anche in un vestito di carta crespa
percepitemi così
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millilps · 3 months ago
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s1e79 Il vento Matteo
"ciao nuvoletta" 🥺
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RADIO GUFO
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arte.
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HSDHUSHUS che bello fare le bolle raga è così silly
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millilps · 3 months ago
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s1e76 Tonio fotografo
non ho ancora capito se l'episodio che ho trovato è questo o il remake quindi boh lo guardo e poi lo commenterò nel post del remake
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*translation: I started my full Melevisione rewatch
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millilps · 4 months ago
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s1e73 Gli occhi delle mani
la gang
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adesso ho bisogno di disegnare Rosarospa
I will now go full 'tism*
*translation: I started my full Melevisione rewatch
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millilps · 4 months ago
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s1e70 Pan per focaccia
incredibile ben due episodi di fila di cui c'è il video
ciao lupo Fosco sei riuscito a tornare dopo esserti perso nella corsa?
che buono il pane
"che buono pane e cartone" Saikebon al pollo e Melevisione va bene lo stesso?
mi spacco in che senso il bancone del chiosco ha un forno
lupo Fosco ingiustamente bullizzato/j
le pinzette a forma di farfalla di fata Gaia sono troppo carine
oddio quanti secoli che non costruisco una girandola
forbici dalla punta arrotondata 🗣️🗣️🗣️
ho bisogno di biscotti
"buona merenda" ho letteralmente appena finito pranzo HAHA
"io dal Fantabosco non me ne vado via neanche a colpi di schioppettate" i sure hope so you're hilarious
I will now go full 'tism*
*translation: I started my full Melevisione rewatch
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