#luoghi dell'anima
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Baita alle Cascate (valle di S.Nicolò)
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Beloved Norway !
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itseriksen
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È passione quando vorresti possederla ed amarla in tutti i modi e luoghi immaginabili possibili, ma è Amore solo se mentre la "possiedi", lo farai con la passione e l'amore dell'anima.. ♠️🔥
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🏔️𝐦𝐨𝐮𝐧𝐭𝐚𝐢𝐧 𝐠𝐞𝐭𝐚𝐰𝐚𝐲
https://www.instagram.com.lovethenature95l
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Ogni città ha i suoi segreti, nascosti bene, luoghi remoti dove tutto può accadere, limbi di ambiguità, pozzanghere di perversioni, ricettacoli di vizi. Se ne bisbiglia fra sottintesi, con il dubbio che non esistano, che si tratti di leggende metropolitane, anfratti conosciuti ai pochi iniziati che ne hanno appreso per il passaparola: un po’ come quei parcheggi dove si appartano le coppie consapevoli che qualcuno si fermerà a guardare nascosto fra i cespugli.
In questo caso si trattava di un cinema ambiguo, un alcova oscura e riservata per lo più ai maschi ma, secondo alcuni e ad ascoltare i mormorii, anche a qualche donna.
Entrammo lì dentro approfittando del buio precoce e invernale di una domenica pomeriggio, quando le coppie dovrebbero soffermarsi davanti alle vetrine illuminate dei negozi del centro.
Accettai di entrare lì dentro accogliendo una sua sfida scabrosa, una delle tante a cui non mi sottraevo.
Sul grande schermo il colore predominante era quello dei corpi nudi, l’unico suono quello di gemiti estremi.
Lui seduto poco distante mentre io mi masturbavo con ostentazione al chiarore quasi lunare della cinepresa. Non si avvicinò nessuno, anche se sconosciuti presero posto nelle poltrone vicine, ora il film non interessava più a nessuno, il vero spettacolo ero io, il mio orgasmo sarebbe diventato uno di quei bisbigli, un passaparola fra pochi iniziati, quella leggenda metropolitana a cui pochi credono. I miei gemiti si mescolarono a quelli degli attori sul grande schermo e addosso mi sentivo gli occhi nascosti dal buio di alcune belve eccitate dal mio corpo discinto.
- Evasioni dell'Anima -
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Continuo a sognarti sai, ogni notte, ogni qual volta cado solo con la mia mente, continuo a cercarti, continuo a vederti, a pensarti, il tuo sorriso, la tua insistenza, i tuoi occhi scuri, i tuoi gesti, le tue mani, il tuo continuo parlare.
Sei rimasta sai, non riesco proprio a liberarmi di te, sei rimasta come una parte inalienabile dell'anima, legati da sempre, e non riesco a sottrarmi a questa sensazione.
Mi chiedo il perché di queste parole, nonostante tutti gli anni passati dal nostro addio smettere di pensarti non è un opzione. Nei sogni viviamo la vita che non abbiamo mai avuto il tempo di condividere, forse quella che avrebbe dovuto essere, la quotidianità, ridiamo, parliamo, ci aspettiamo, ci teniamo per mano e sarà assurdo ma invecchiamo assieme.
In quei momenti, sembra che il mondo si fermi, tutto quanto attorno appare offuscato come non esistesse, io e te solamente, come se il tempo, la distanza, non avessero mai avuto alcuna influenza. Noi siamo li, assieme.
Ho scelto di lasciarti andare, ti amavo tanto da temere di non essere abbastanza, non riuscendo a viverti come mi chiedevi sentivo che ti stavo derubando del tempo.
Il tempo la risorsa più preziosa, eppure lo lasciavo scorrere via, lasciavo che ti consumasse.
E non era ciò che ti meritavi, era insopportabile vivere con questo pensiero, insopportabile l’idea di trattenerti in un legame che non poteva essere vissuto come avremmo voluto.
Eppure, ora mi trovo qui, a sognarti ed a scriverti, perché tu sei ogni pensiero, viva in ogni piccolo gesto che ci siamo scambiati, nelle parole non dette, nella quotidianità c’è un filo invisibile che mi lega a te, anche se non esistiamo più.
C’è qualcosa di irrisolto che mi incatena, come se una parte di me ti appartenesse, come se una parte di me continuasse a vivere con te, ovunque tu sia.
Non ti ho dimenticata piccola, continuo a portarti con me, in quei luoghi segreti della mia mente dove i sogni ricostruiscono ciò che la vita non ci ha concesso.
Non ti ho dimenticata o forse solamente non voglio dimenticarti.
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Luoghi
Ci sono pensieri e sensazioni che non riescono a diventare parole. Ci sono luoghi che nemmeno le parole più autentiche possono raggiungere. Sono le trame profonde dell'anima, i valori dell'esistenza, la costruzione intima di se stessi.
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Ci sono donne che hanno il fascino di uno splendido tramonto o di un’alba. Che ti fanno provare un senso di libertà, di sollievo, di meraviglia. Donne come luoghi, oasi, dove ci si ripara dalle intemperie della vita. Quando le conosci non hai che un desiderio. Tornare a incontrarle, per trovare conforto e riparo...
“Gli Infiniti Adesso dell'Anima”
Agostino Degas
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LUOGHI DELL'ANIMA
Laghetto Tremorgio
[Prato Leventina]
Canton Ticino - Svizzera
"Devo tornarci"
Imperativo categorico
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Per anni, ho creduto di conoscere il significato di 'casa'. Un rifugio, un luogo dove nascondermi dal mondo. Poi l'ho incontrata, lei. E tutto è cambiato. 'Casa' non era più un nome, ma un verbo, un'azione che mi trasformava da dentro. Era sentirsi completamente se stessi, senza maschere, spogli di ogni difesa. Era conoscere ogni angolo, ogni segreto, ogni sfumatura di un'altra persona e desiderarne ancora, con una fame che mi sorprendeva. Era donarsi e accogliere totalmente, senza riserve, come un fiore che si apre alla luce del sole.
Con lei, ho scoperto cosa significava appartenere. Non a un luogo, ma a qualcuno. Senza la paura di perdermi, anzi, sentendomi più completa che mai. È stata la mia prima vera casa, quella dove ho messo le radici, dove sono rinata. Ricordo ancora quel sabato, dieci anni fa, come un'alba che ha illuminato ogni angolo della mia anima. Un'intesa profonda, un'assenza di giudizio che mi ha fatto capire quanto poco mi fossi conosciuta fino ad allora. In quel momento, è iniziato un lungo viaggio interiore, un lento smantellamento delle costruzioni mentali che mi limitavano, un'esplorazione verso una verit�� più autentica.
Non è stato facile. Ci sono stati momenti di confusione, di paura, di solitudine. Ma c'era lei, la mia stella polare, a indicarmi la strada. E c'era la speranza, quella piccola fiammella che non si è mai spenta, che mi ha spinto ad andare avanti.
Il mondo intero è diventato più chiaro, più nitido. Ho smesso di costruire castelli di sabbia su fondamenta fragili e ho iniziato a costruire una vita autentica, basata sulla verità e sulla sincerità. Ho capito che non tutte le case sono fatte di mattoni. Una casa è un luogo dell'anima dove essere completamente se stessi, senza filtri né maschere. È un posto dove ogni angolo è familiare, dove le radici affondano profonde e la crescita è continua.
Ci sono case dentro di noi, case nelle persone che incontriamo, case nelle passioni che coltiviamo. E a volte, dobbiamo abbandonare vecchie case per far spazio a nuove. È doloroso, ma necessario per crescere. Ho lasciato andare luoghi e persone che non mi rispecchiavano più, affrontando perdite e solitudini. Ma ho anche trovato nuove case, nuove passioni, nuove connessioni.
La pittura, ad esempio, è una delle mie case più intime. Quando dipingo, i confini si dissolvono e l'espressione diventa pura e libera. E poi c'è il mondo, un'avventura da vivere con intensità e autenticità, nonostante le ferite che può infliggere.
Lei, la mia prima vera casa, non è una persona che posso toccare, ma vive dentro di me, in ogni cosa che faccio. È la mia rinascita, il mio anno zero, il punto di partenza di tutto. È un sentimento che porto dentro di me, un’energia che mi guida. E so che niente potrà mai cambiare questo.
E voi, avete trovato la vostra casa? Quello spazio interiore dove sentirvi al sicuro, amati e liberi di essere voi stessi? Forse è una persona, un luogo, un'attività, un sogno. O forse è un insieme di tutte queste cose. L'importante è continuare a cercare, a esplorare, a costruire la casa dei nostri desideri. Perché solo quando ci sentiamo a casa con noi stessi possiamo davvero appartenere al mondo.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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Un giorno chiese ad Ade: Maestro chi siamo noi?
Noi siamo la somma delle nostre ripetizioni. esse possono essere sane o insane. Rispose.
Quale è una ripetizione insana?
È l'attaccamento ad un affetto decadente e romantico verso tutto ciò che è rimasto attorno ad un amore contraddetto dal tuo io.
Ciò che è rimasto capito male ritorna sempre; come un’anima in pena, non ha pace finché non ottiene soluzione e liberazione. Disse Freud
Nel secondo libro de “I fratelli Karamàzov” Dostoevskij parla di “Un dolore che cola in lamentazioni” e “le lamentazioni non gli danno alcun ristoro fuorché quello di esulcerare e di lacerare il cuore. È un dolore che non desidera neppure trovare consolazione: si nutre del suo senso di essere inconsolabile. Le lamentazioni sgorgano da un bisogno di rinfiammare costantemente la piaga”.
Se ripetiamo il ciclo INNOCENTE - ORFANO in ogni nostra rappresentazione, suggestione, proiezione e aspettativa della realtà, attiveremo il ciclo dell'illuso deluso, anima puer che non vuole diventare senex.
La coazione a ripetere, come dice Freud, ha carattere demoniaco.
Pensa bene a quali comportamenti ripeti ogni giorno.
Quella ripetizione, se occuperà tutti i tuoi luoghi interiori, non lascerà spazio al nuovo.
Quando le ripetizioni diventeranno forti e radicate e non lasciano spazio al CERCATORE, verrà attivato, dall'anima, il DISTRUTTORE.
Per far entrare il nuovo bisogna sempre prima distruggere il vecchio.
L'io ha paura del mistero, del nuovo, e tenderà sempre a far ingrandire il luogo della ripetizione fino a riempire la coppa del sapere in confortante ripetizione.
Il compito dell'anima è quello di svuotare la coppa delle ripetizioni che non lasciano spazio al nuovo.
Il corpo e le sue somatizzazioni saranno il segnale di questo conflitto interno tra i due duellanti dis-integrati.
Perciò tu sei la somma delle tue ripetizioni... pensaci sù.
Gabriel Darn
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Sono qui (o credo d'esserlo?) seduta alla scrivania con davanti il mio computer, intenta a scrivere su di me, o su ciò che credo che io sia, o stia tentando di essere. Facile, poter vedere me mangiarmi le unghie, alla ricerca di creatività dispersa chissà dove, chissà quanto a fondo nella pelle, sotto, sotto, giù, in basso o in alto, questo non lo so, ma in profondità sì, là, laddove cercherò, potrò vedere quel che cerco e ciò che serve, lascerò prenderlo agli altri. Il mio volto è l'essenza dell'anima persa, dell'esistenza critica, del bilico sbilenco che il giorno sbilancia e il silenzio equilibra, tra una bradipnea basale e una tachicardia sessuale, l'estasi neutrale che asseconda il mio pensiero, e il corpo, con esso, segue la via del giusto riposo, eterno, nell'attimo che non segue il passato e non precede il domani, futuro generatore di ansie, malesseri, crisi, in perenne impatto con l'angustia debordante da un calice che ruota su di un polveroso pendolo. Sedendovi, potreste ascoltare i miei occhi sbattere frenetici e percepire vibrazioni oniriche, convulsi movimenti di ricerca di un corpo nuovo, esterno, non il nostro: essenza di kundalini che s'arrampica dai sessi sulla schiena, serpente arrotolato su se stesso, stringe il petto, la pancia e la gola e i seni, e quel corpo, tanto richiesto, desiderato, inizia a irrigidirsi, si contorce sotto l'energia vitale, energia mantra, espressione della forza del momento, della agilità della simbiosi, del rovente flusso che attanaglia me e la mia esistenza. Le mie gambe hanno fretta di percorrere il reale, impazienti di giungere a un domani che un domani sarà morte, sarà fine, sarà traguardo, arrivo e arrivederci e grazie, sarà storia in breve tempo. Breve, come la vita di ogni uomo in paragone alla Terra che ci ha attesi. Ma, incurante dell'eterna sua natura, dona al sole una speranza e il nuovo giorno al caldo crogiola le sue virtù, ovvero noi, peccatori. La mia mente ruota attorno a un punto fisso, che sei te. Ventiquattr'ore smemorate, s'accende in me la pazza voglia di perdermi, con te, con lei, con loro. Chi crediamo d'essere, se è il male a farci gioia e il bene a darci la routine noiosa? Siamo o no incostanti nelle scelte, nelle azioni e nelle vie che portano alla fede per qualcuno? Siamo o no i nemici dello spazio, colmato in frazioni di secondo da un capo all'altro dell'universo? Siamo o no i fanatici del mito, della storia lunga, degli amori brevi, del fidanzamento certo e della cotta prematura, del "ti voglio ma non posso" e del "ti amo ma ho già un altro"? No, no, non lo siamo, e non vogliamo neanche esserlo. È la pace la via giusta e la rincorsa a giorni felici, e crediamo che sia lunga, e pensiamo sia difficile, ma per strada conosciamo luoghi puri, dove trova cibo per sfamarsi chi ha un cuore. O crede d'averlo.
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Allontanatevi dai "luoghi" in cui non dimorano essenze umane, valori, principi, sorrisi che rispecchiano il volto del pensare. Allontanatevi.
Prendete le distanze, prima che le distanze vi allontanino dal sentiero del vostro sorriso.
Nei luoghi in cui non dimora tutto ciò, nelle piazze in cui non vi è coerenza, non vi saranno mai "grandi" personalità.
Vi sarà tutt'altro. Quel tutto che non si sposa con il Vostro progetto di vita.
Ognuno di noi nasce per giocare la propria partita. Ed è inutile spiegare agli altri "i respiri" del gioco, il significato, o il risultato di ogni step.
Siamo diversi, meravigliosamente diversi.
E oggi più che mai siamo catapultati in un mondo sbagliato, in cui ogni logica dell'agire converge nella morsa della moda e del denaro.
Per i molti la vita è questa.
Per i pochi la vita è altro.
Ed è inutile spiegare i colori che risiedono nel termine "altro"; è inutile spiegare cosa vede, cosa sente, chi vola con le ali dell'anima.
Green Eyed Vincent
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Le anime antiche non hanno età. Sono creature che vagano nel tempo, giocando sulla spiaggia della vita. Sono dolci, ma sanno accogliere la forza, danzano con la mente, attraversano e superano le mode del mondo, vanno oltre il cuore, ma riempiono i vuoti, perché sentono senza parlare. Hanno occhi che ti leggono l’anima, incontrarle significa conoscerle da sempre, accoglierle. Quando gli uomini le attraversano vedono se stessi nei loro occhi e finalmente si conoscono. Portano con sé un profumo che sembra incredibilmente familiare e da loro rimani, anche quando ti allontani. Hanno il dono dell’intuizione e di una empatia quasi naturale, sono consapevoli della memoria del cuore. Sanno riflettere, specchiarsi nell'anima, fondersi. Ti convinceranno presto che il caso non esiste, che la tua vita è un predestinato avvicendarsi di persone e luoghi che ti aspettano da sempre. Le loro esperienze sono sogni, incanti, lucide visioni, ognuna è nel contempo molte. Viverle non è facile. Se le vuoi conquistare devi lasciarti prendere, se le vuoi vedere devi saper guardare, se le vuoi trovare devi saperti perdere. E ti troverai. (Agostino Degas - da "Gli infiniti adesso dell'anima") art _by_xandaclaus ********************** Ancient souls have no age. They are creatures that wander through time, playing on the beach of life. They are sweet, but they know how to welcome strength, they dance with the mind, they cross and overcome the fashions of the world, they go beyond the heart, but fill the gaps, because they hear without speaking. They have eyes that read your soul, meeting them means knowing them forever, welcoming them. When men cross them they see themselves in their eyes and they finally get to know each other. They carry a scent with them which seems incredibly familiar and you remain with them, even when you move away. They have the gift of intuition and an almost natural empathy, they are aware of the memory of the heart. They know how to reflect, mirror themselves in the soul, merge. They will soon convince you that the case does not exist, that your life is a predestined alternation of people and places that have always been waiting for you. Their experiences are dreams, enchantments, lucid visions, each is at the same time many. Living them is not easy. If you want to conquer them you have to let yourself be taken, if you want to see them you have to know how to look, if you want to find them you have to know how to get lost. And you will find yourself. (Agostino Degas - from "The infinite hours of the soul") art _by_xandaclaus
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Bisognerebbe avere un rapporto più intimo
con i propri sintomi.
Portarli fuori a cena in luoghi appartati e donare loro l'adeguata attenzione. Considerarli amanti segreti, da proteggere, custodire, da amare.
Non si dovrebbero presentare subito ad estranei perché sono nati solo per noi e nessuno li può avvicinare, vivere e comprendere come il nostro cuore. Così, all'emergere di un sintomo, nuovo o già conosciuto, ognuno di noi si dovrebbe vestire a festa, cancellare ogni appuntamento, prenotare una cena romantica e trascorrere una serata speciale, solo in compagnia di se stesso.
Non per fare un interrogatorio a quella spia del corpo, non per scacciarla via, non per pregarla di andarsene, ma per imparare a parlare il suo linguaggio. Il sintomo ha un codice tutto suo, è un dettato dell'anima che ha bisogno di presenza, di tempo, di fiducia nella vita per poter agire nel mondo tramite noi.
Siamo ponti tra i mondi, traghettatori di simboli, meravigliosi mediatori di storie. Prendiamoci allora un po' di tempo per stare con i nostri sintomi prima di presentarli al mondo, rimaniamo in questa relazione sacra, diamo fiducia al nostro cuore.
- Elena Bernabè
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Sfoglio e ricordo, immagini di luoghi ancestrali. Posti scolpiti nell'animo.
Solletico dell'anima del bimbo che fu.
Riecheggiano ancora argentee risate di bambini che scalinate di pietra solcavano scorrazzando.
Odor di fumo di ritti comignoli.
Fruscio di foglie, voce di vento, che giovani cuori ha consolato.
Suoni, odori, sensazioni, si spandono su muri che parlano di storia.
Nell'animo cassetti che rinchiuso han tanti momenti.
Momenti che son caldo crogiolo per anima triste.
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