#lui pure re della comicità
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CHE SIGNIFICA CHE BRUNORI SAS È L'AUTORE DELLE CANZONI DI GINO IL POLLO URLO
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Invernale
Ha messo su un disco di Rory Gallagher per metterci a tacere. Voleva farmi sentire di nuovo Tattoo Man, ma in realtà si è perso nei brani precedenti, mettendosi a ballare per sdrammatizzare un discorso che lui stesso aveva tirato fuori. Il bisogno di sdrammatizzare tutto è una cosa che ho sempre detestato nelle nostre discussioni da focolare domestico. Mio padre è così, e sa anche cosa ne penso: il re della repressione, un'eredità pesante che mi ha consegnato mentre tutti incolpano il cattolicesimo, che pure non aiuta. Ma parlare dei ricordi dolorosi gli scatena una rabbia inusuale; di colpo sembra che ogni traccia della sua pelle scateni un prurito che potrebbe rivelarsi fatale, come quando eravamo piccoli e gli abbiamo attaccato la varicella. Abbiamo ancora le fotografie che mia madre gli ha scattato con quella vecchia Leica grigia e nera con il flash smontabile che sembrava il sidecar di un piccolo veicolo, la fotocamera aveva il motore e il flash si faceva portare in giro per illuminare le nostre facce o, in quel caso, una schiena piena di papule rosse, come tende di un nemico che aveva conquistato una terra straniera accampandosi dove non avrebbe mai dovuto.
Stavamo parlando dei suoi genitori, per cui continua a nutrire un gigantesco senso di colpa che, pure quello, sembra disegnare una freccia invisibile, che parte da me a lui, o da lui a me, per indicare la nostra somiglianza. Nessuno concorda con quel senso di colpa, pensiamo che sia stato un figlio straordinario fino alla fine; ma per lui è impossibile vederla a questo modo, così parla di loro in un singulto amoroso brevissimo, e un attimo dopo i muscoli si irrigidiscono e il suo viso diventa una lavagna impenetrabile su cui scrive solo una rigida negazione. Non si parla di queste cose.
Repressione incoerenza e inutile comicità: dover sempre sdrammatizzare invece di piangere e guarire. Letteralmente le mie paure e le mie profezie che faccio puntualmente avverare nella lotta con me stessa.
Oggi ho ripensato a quel momento, ambientato nel salotto di casa dei miei, lo stereo acceso e mio padre che mi ricorda che Rory Gallagher sarebbe per pensiero unanime universale il miglior chitarrista del mondo, per correggere l'inciampo di aver citato la propria madre. Ci ho ripensato mentre ero seduta al tavolino di un bar e chiudevo con un rumore ovattato "Invernale" di Dario Voltolini, un libro sul decadimento della carne di un padre, altra cosa che mio padre ha vissuto, perché, come ricorda, già tre genitori gli sono morti fra le braccia. Anche se il quarto, quello che invece è diventato un fratello nel tempo e che alla fine è stato un figlio, è quello che ancora riconosco gli ha fatto più male.
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Jerry Calà fa show con “Una Vita da Libidine”... 12/1 Milk Torino 18/1 Noir - Lissone (MB)
Re della comicità italiana: Jerry Calà, torna con un nuovo entusiasmante show musicale "Concert-Show? che ripercorre, in musica, tutta la sua carriera? una storia che ha scritto alcune pagine del Cinema della commedia all'Italiana. Sia da adolescente come attore di cabaret, musicista e cantante, che come protagonista al cinema, la vita di Jerry Calà è sempre stata accompagnata da bellissime canzoni che hanno fatto da colonna sonora ai suoi spettacoli cominciando dagli albori con il gruppo dei Gatti di Vicolo Miracoli, proseguendo la sua carriera artistica con i film, che hanno rilanciato vecchi successi degli anni '60 e '70 e naturalmente degli anni '80. Chi meglio di lui, allora, per raccontare la musica italiana dagli anni sessanta ai giorni nostri. Così il geniale Attore attraverso irresistibili racconti di vita vissuta, divertenti gag e canzoni indimenticabili coinvolge il pubblico travolgendolo per due ore di grande divertimento. Dagli anni della "Verona Beat?, alle canzoni da cabaret del periodo in cui, con i Gatti, si esibiva al Derby Club di Milano sotto l'influenza di Cochi e Renato e i primi successi musicali come "Prova? e "Capitooooo!? e tutte le sue frasi tormentoni entrati a far parte del nostro quotidiano. Lo show prosegue ancora con un omaggio ai più grandi nomi della musica italiana da Franco Califano ed Enzo Janacci ai Pooh e Gino Paoli, ricordati tra le note di un emozionante amarcord che non manca di ricevere consensi da parte di critica e pubblico sapendo fuggire il ricatto della nostalgia. Si riparte con il cinema e gli oltre 50 film che vedono Jerry Calà come protagonista raccogliendo nella quasi totalità un grandissimo successo. Da "Sapore di mare? dei Vanzina diventa addirittura il motore del rilancio delle musiche degli anni '60; un revival che, dall'uscita di quel film, non è mai più finito, tanto che oggi i ragazzi, anche giovanissimi, cantano a memoria canzoni di quarant'anni fa; un vero miracolo così come pure la colonna sonora di "Vacanze di Natale? il primo vero Cine-panettone, che lanciò brani di disco music anni '80 diventate delle Hit, come "I like Chopin?, e in particolare "Maracaibo? che Jerry, alias Billo, cantava al piano bar e divenuta in seguito uno dei suoi più grandi cavalli di battaglia, come pure "Ancora? di Edoardo de Crescenzo. Jerry Calà, cantandole nei suoi film, è riuscito a rendere queste canzoni un po' sue e si diverte a riproporle dominando il palcoscenico con le sue abili doti, nello stile dei celebri "One Man Show? americani accompagnato da una big band live ed un maxi schermo alle sue spalle, che trasporta lo spettatore in un viaggio a ritroso nel tempo. Qual'è il punto di forza dello show? Sicuramente il giusto mix tra musica comicità e coinvolgimento del pubblico che Jerry Calà da abile crooner ed entertainer riesce a mescolare con il suo effervescente umorismo, sempre attuale. Perché Jerry si diverte divertendo tutti.
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