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Lucia Franceschini - Francesco Ferretti
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Patrimonio immateriale Unesco, nuovo traguardo per l'Italia
Nuovo traguardo per l'Italia che ha visto il riconoscimento del canto lirico come patrimonio immateriale dell'Unesco. La proclamazione è avvenuta nel corso della 18esima sessione dell’Intergovernmental Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage, tenutasi nel Botswana nei giorni scorsi. Nella stessa sessione la lista dei riconoscimenti ha coinvolto anche altri Paesi come Messico, Perù, Libano e Cuba. https://twitter.com/UNESCO/status/1732384854606495806?ref_src=twsrctfwtwcamptweetembedtwterm1732384854606495806twgr3ee734e4a310f375e4db8c9f2c07142a99cbc99btwcons1_&ref_url=httpswww.agi.itculturanews2023-12-06unesco-lirica-patrimonio-ceviche-bolero-24318972 Patrimonio immateriale Unesco: nuovo riconoscimento per l'Italia Il canto lirico italiano è diventato patrimonio immateriale dell'Unesco. Il procedimento per ottenere il riconoscimento Unesco era iniziato nel 2019 grazie ad Assolirica. Nell'aprile 2022, poi, l'allora ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il sottosegretario Lucia Borgonzoni, avevano presentato la candidatura ufficiale, sostenuta, in seguito, dall'attuale ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. L'intero percorso, non bisogna dimenticarlo, è iniziato ben 12 anni fa, nel 2011, con la creazione dell'associazione "Cantori Professionisti d'Italia" per la difesa e la diffusione del valore della musica e del teatro dell'opera come eccellenza della cultura italiana. Il canto lirico in Italia è un modo di cantare fisiologicamente controllato che esalta la potenza della voce in spazi acustici come anfiteatri e chiese. È associato a specifiche espressioni facciali e gesti del corpo e prevede una combinazione di musica, dramma, recitazione e messa in scena... È un mezzo di libera espressione e di dialogo intergenerazionale e il suo valore culturale è riconosciuto a livello nazionale e internazionaleDalla nota Unesco Si allunga l'elenco dei patrimoni Unesco targati Italia Con il riconoscimento del canto lirico si allunga la lista, già corposa in verità, dei patrimoni immateriali che portano la firma del nostro Paese che conta: - L’Opera dei Pupi Siciliani - Il canto a tenore sardo - Il saper fare del liutario di Cremona - La dieta mediterranea - La festa delle Grandi Macchine a Spalla - La vite ad alberello di Pantelleria - La falconeria - L’arte del “pizzaiuolo” napoletano - L’arte dei muretti a secco - La Perdonanza Celestiniana - L’Alpinismo - La transumanza - L’arte delle perle di vetro - L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia - Cerca e cavatura del tartufo Le altre new entry della lista La 18esima Commissione dell'Unesco, conclusasi il 7 dicembre scorso, ha riconosciuto tante altre realtà culturali nel mondo, tra piatti della tradizione, danze e mestieri. Tra i piatti prelibati riconosciuti ci sono il ceviche peruviano e il Man'ouchè libanese. Il primo è un piatto a base di pesce crudo marinato nel limone, il secondo è composto da pasta di pane condita con timo e farcita con formaggio o carne macinata. Riconosciuta anche un'arte transnazionale come la lavorazione a mano del vetro. La candidatura era stata presentata da Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria e Spagna. Altre arti legate a mestieri entrate nell'ambita lista sono la tessitura a motivi Naga tipica del Laos, la tessitura del perizoma della Costa d'Avorio, la costruzione di barche di legno della Martinica. Entrato per la prima volta nella lista anche l'Elechek, il tradizionale copricapo cilindrico indossato dalle donne in Kirghizistan. Le danze riconosciute sono state, infine, il bolero cubano e messicano e la danza Garba dello stato indiano del Gujarat. In copertina foto di TravelCoffeeBook da Pixabay Read the full article
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Cesena, a Teatro Bonci “Voci per l’infinito. Beethoven – Schumann: grandi solisti per due capolavori”
Cesena, a Teatro Bonci “Voci per l’infinito. Beethoven – Schumann: grandi solisti per due capolavori”. La Stagione concertistica del Teatro Bonci riprende mercoledì 29 marzo (ore 21.00) con Voci per l’infinito Beethoven – Schumann: grandi solisti per due capolavori: l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena diretta dal Maestro Paolo Manetti interpreta Mendelssohn, Schumann e Beethoven con Giuseppe Albanese, tra i più richiesti pianisti della sua generazione, e Alfredo Persichilli, primo violoncello del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. La cantabilità del Concerto per violoncello di Schumann è posta a confronto con la maestosa profondità del quarto Concerto per pianoforte di Beethoven. Centrale è la figura del solista, che da un lato riflette la condizione romantica dell’individuo di fronte all’infinito, dall’altra si apre sull’intimità più segreta. In apertura l’Ouverture per orchestra in si minore op. 26 La grotta di Fingal, composta da Mendelssohn dopo una visita all’arcipelago scozzese delle Ebridi nell’agosto del 1829. Giuseppe Albanese ha debuttato nel 2014 su etichetta Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo Fantasia, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Ha inciso anche per Decca e Universal. “Premio Venezia” nel 1997 e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, nel 2003 ha ottenuto il primo premio al “Vendome Prize” con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”. Laureato con lode e dignità di stampa in filosofia sull’estetica di Liszt, è docente al Conservatorio “Bruno Maderna”. Primo violoncello del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, Alfredo Persichilli si è diplomato a 17 anni con il massimo dei voti e lode sotto la guida del Maestro George Schultis. Ha eseguito come solista i più importanti concerti del repertorio dello strumento e ha registrato l’integrale dei trii per archi di Schubert e Webern insieme a quelli di Schönberg, Petrassi e Reger. Ha interpretato numerose composizioni contemporanee, classiche e d’avanguardia, di autori come Petrassi, Sciarrino, Lombardi, Boccadoro, Holliger, Sollima, fra cui alcune a lui dedicate: Le quattro maschere di Dioniso per violoncello e orchestra di Carlo Galante (prima esecuzione assoluta con i Virtuosi della Scala), il Trio per archi di Rudolf Kelterborn, il Concerto per violoncello e orchestra di Wolfgang Marschner. Orchestra Sinfonica del Conservatorio Bruno Maderna di Cesena direttore Paolo Manetti pianoforte Giuseppe Albanese violoncello Alfredo Persichilli musiche di Ludwig van Beethoven, Robert Schumann, Felix Mendelssohn Orchestra Sinfonica del Conservatorio “B. Maderna” di Cesena violini Chiara Arcidiacono, Chiara Bizzarri, Natalia Cavallo, Michelangiolo Chiavacci, Davide Disanti, Samuele Fattori, Giulia Franceschini, Umberto Frisoni, Giulia Galantini, Francesco Giovannini, Chiara Guida, Costanza Lugaresi, Ludovico Mealli, Tommaso Montalti, Marco Nerenti, Lucia Pacini, Isacco Pagliarani, Arianna Pasoli, Nicóle Vitale, Xiaojun Yun, Costanza Zappalà viole Caterina Bernocco, Novella Bianchi, Marta Cappetta, Antonio Gioia, Jasmine Ong, Gianluca Saggini violoncelli Giada Moretti, Alessandra Cefaliello, Virginia Grassi, Marcella Pavoni, Amerigo Spano, Vincenzo Taroni contrabbassi Pietro Agosti, Greta Battisti, Simone Francioni, Mattia Previati, Giovanni Valgimigli flauti Elisabeth Fanesi, Tayna Tacyane Aparecida Trigo oboi Alessandro Betti, Lucia Florio, Gianluca Tassinari corni Pablo Cleri, Andrea Menicucci clarinetti Michele Gigliotti, Gerardo Urban fagotti Javier Gonzales, Agostino Babbi trombe Aurelio Corda, Costanza Dalmonte, Elisa Valgimigli timpani Laura Conca, Antonio La Rosa tecnici del suono Andrea Jin Chen, Matteo Bertani PROGRAMMA Felix Mendelssohn Ouverture da concerto in si minore per orchestra La grotta di Fingal op. 26 Robert Schumann Concerto in la minore per violoncello e orchestra op. 129 Ludwig van Beethoven Concerto n. 4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 58 Informazioni: Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena Biglietteria: aperta dal martedì al sabato ore 11-14 e 16-19 | nei giorni di spettacolo ore 17-21.30 | la domenica ore 15-16.30 | T. 0547/355959 | [email protected] Biglietti da 16 a 8 euro. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Photo by Lucia Franceschini, 2020
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Istituito il "Dantedì": giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri Il occasione del 25 Marzo, il consiglio dei ministri ha istituito la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri: il "Dantedì"
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Anticipazioni per "#CARTA BIANCA" del 22 ottobre alle 21.20 su RAI 3: ospiti Dario Franceschini (PD) e Mara Carfagna (Forza Italia)
Anticipazioni per “#CARTA BIANCA” del 22 ottobre alle 21.20 su RAI 3: ospiti Dario Franceschini (PD) e Mara Carfagna (Forza Italia)
Anticipazioni per “#CARTA BIANCA” del 22 ottobre alle 21.20 su RAI 3: ospiti Dario Franceschini (PD) e Mara Carfagna (Forza Italia)
Questa sera, martedì 22 ottobre alle 21.20 su Rai3, nuovo appuntamento con #cartabianca. Ospiti di Bianca Berlinguer, Dario Franceschini, Pd, ministro per i Beni culturali; Mara Carfagna, Fi, vice presidente della Camera; Lucia Azzolina, M5s, sottosegretario…
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12 GIU 2019 12:10
“DOPO FERRARA, CI PRENDIAMO ANCHE LA REGIONE” – IL NEO-SINDACO LEGHISTA ALAN FABBRI SCATENATO: “CANDIDEREMO FERRARA CAPITALE DELLA CULTURA. PER MOLTI ANNI ABBIAMO AVUTO UN FERRARESE COME MINISTRO (FRANCESCHINI) E NULLA È STATO FATTO…” - LA SUA AGENDA: “RIVEDRÒ I REGOLAMENTI PER LE CASE POPOLARI, OGGI IL 50% DELLE ASSEGNAZIONI PREMIA GLI IMMIGRATI. SUBITO PRIORITÀ AI QUARTIERI OSTAGGIO DELLE BANDE AFRICANE” (LA SINISTRA PRENDA NOTA)
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Carlo Piano per “la Verità”
Si chiama Alan Fabbri, il sindaco che fece l' impresa. Il leghista con il codino che ha strappato Ferrara alla sinistra dopo oltre 70 anni di monopolio. Studia la cultura hippie, adora il rock duro e ogni anno organizza una mini Woodstock sulle rive del suo Po. Inoltre legge e rilegge, fin da quando era ragazzo, Il giovane Holden. Insomma il sindaco che fece l' impresa è un leghista atipico.
Che significa la sua vittoria?
«Come avete scritto è una svolta storica. Una vittoria che mi entusiasma e responsabilizza in una città che si è risvegliata dal torpore di un' amministrazione latitante. Penso che in parte dipenda dal cambiamento del clima politico italiano, però è vero che a Ferrara la sinistra si era arroccata nel palazzo».
Lei invece?
«Guardi io sono diventato sindaco perché ho ascoltato tutti. Ci siamo aperti al dialogo senza offendere nessuno. I miei genitori mi hanno cresciuto insegnandomi la buona educazione e il rispetto per gli altri».
Sta dicendo che vuole essere il sindaco di tutti?
«Di tutti i ferraresi, chi mi ha votato e chi no. Non mi interessano il colore politico, neppure la fede religiosa o i gusti sessuali. A differenza di quelli che mi hanno preceduto, che premiavano sempre il loro stretto entourage, parlerò con tutte le anime della città. E poi intendo lavorare con i sindaci di tutti i partiti per risollevare l' intera provincia».
Lei ha battuto sul tasto dell' immigrazione, che è un cavallo di battaglia del Carroccio.
«Non ho fatto campagna contro l' immigrazione, ma per la sicurezza. C' è una bella differenza: io voglio unire e non dividere. Quella per la sicurezza è stata una battaglia determinante perché certi quartieri sono stati abbandonati al degrado e alla delinquenza. Io voglio collaborare da subito con le forze dell' ordine coinvolgendo anche la nostra polizia locale, inoltre c' è da aumentare la videosorveglianza e ripristinare il decoro. Ma lo farò dialogando prima con i cittadini, che fino a oggi sono stati presi in giro».
Il governatore Stefano Bonaccini ha detto che la Lega non deve stappare lo champagne per le prossime regionali.
«Io invece al suo posto sarei piuttosto preoccupato. Con il candidato giusto la Lega può conquistare anche l' Emilia Romagna. In Regione si respira un' aria di rinnovamento e il gruppo del Pd ha paura eccome di perdere. Mi pare che le vittorie a Ferrara, Forlì, Mirandola e Sassuolo siano segnali non tranquillizzanti per i sonni di Bonaccini, che tra l' altro rispetto come persona».
Un altro tasto dolente è l' occupazione, che fare?
«Ferrara è il fanalino di coda dell' Emilia, bisogna portare lavoro su questo territorio che ha una fame enorme di occupazione. C' è da riorganizzare l' agenzia per lo sviluppo Sipro che è stata usata male, cambierò subito il presidente. Poi intendo varare una riforma per agevolare la fiscalità: abolire l' Imu sui fabbricati agricoli, togliere le imposte comunali su pubblicità e passi carrabili.
Sono tutte novità che inserirò nel prossimo bilancio, perché quello attuale è già fatto e si può solo correggere. Ci vuole una semplificazione della burocrazia per aiutare aziende e imprenditori che devono tornare ad assumere».
E per il problema degli alloggi? Anche quelli mancano.
«Uno dei progetti a cui tengo di più è inserire il criterio della residenzialità storica per l' accesso alle graduatorie delle case popolari. Non è numericamente possibile che oggi vengano assegnate per il 50% agli immigrati. Non voglio lasciare indietro nessuno, però c' è una questione di giustizia sociale».
E un altro progetto a cui tiene particolarmente?
«Candideremo Ferrara come capitale italiana della cultura. Chiederò un incontro con Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai Beni culturali. Per molti anni abbiamo avuto un ferrarese come ministro della Cultura (Dario Franceschini, ndr) e nulla è stato fatto.
È ora di dare un segnale di discontinuità con l' inerzia passata».
Cosa pensa dell' autonomia?
«Come capogruppo della Lega in Consiglio regionale ho sempre spinto per l' autonomia, l' ho sempre portata avanti perché è la soluzione più efficace a tanti problemi».
Quindi lei è per l' autonomia, anche se l' Emilia la governasse il Pd?
«L' autonomia è del territorio, non appartiene a un partito politico o l' altro. Ci vuole un passaggio culturale».
Quale sarà la sua prima decisione?
«Mi sono insediato oggi (ieri, ndr) e ho deciso di convocare il consiglio comunale nel quartiere Gad. Una volta era il fiore all' occhiello della città, oggi invece è occupato da bande di origine nigeriana. Vogliamo far tornare la zona Gad bellissima. Mi sembra un segnale doveroso nei confronti di chi ci vive. Per me il concetto di integrazione fa sempre rima con rispetto, libertà e voglia di lavorare».
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Minor Place (2017)
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With Minor Place, Giorgia Ohanesian Nardin invites the audience to a shared training of the gaze, to generate energy of bodily alliance through a series of practices.
Minor Place is a temporary gathering, a safe space where by entering each person is invited to take a position, to listen through looking, to practice empathy. Minor Place is an invitation to act, a practice of collective exposure.
In order to exist, Minor Place requires the active participation of the audience.
Through a series of simple guidelines, the participants are invited to access the performance space: everyone and anyone can join, with the freedom to decide at any time to interrupt or leave the practice.
Inspired by Caliban and the Witch: Women, the Body and Primitive Accumulation by Silvia Federici, Minor Place urges to claim a sense of responsibility physically translated, to question the point of view on the codes of fruition of the body.
To do this, Giorgia proposes to act together, to collectively indulge in poetic anatomy, to re-claim a fluid way of staying in relationship with the other.
idea and dance Giorgia Ohanesian Nardin sound F. De Isabella light design Giulia Pastore dramaturgy Merel Heering movement coaching Marta Ciappina costume Lucia Gallone in collaboration with INDIVIDUALS production Irene Bedin photo and video ©Alice Brazzit research Irene Bedin, Marta Ciappina, F. De Isabella, Frida Giulia Franceschini, Lucia Gallone, Merel Heering Giorgia Nardin, Giulia Tosi thank you Dansmariekes KV De Waggelerre`s Gravenvoeren, Comunicattive, Simone Congalesi, Peggy Olislaegers, Giulia Buvoli, Silvia Albanese, Federica Giuliano produced by Associazione Culturale VAN, Pivot Dance (CSC – Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, The Place – London), Gender Bender Bologna supported by AtelierSi Bologna, Centrale Fies Dro, Ariella Vidach Aiep - progetto di residenze NAOcrea Milano
Con Minor Place, Giorgia Ohanesian Nardin propone un allenamento condiviso al guardare, a generare collettivamente, attraverso una serie di pratiche, energia di alleanza.
Minor Place è un raduno temporaneo, desidera essere uno spazio sicuro dove nell'accedere si è invitat_ a prendere una posizione, ad ascoltare con gli occhi, a fare pratica di empatia. È un invito ad agire, una pratica di esposizione collettiva.
Perchè Minor Place possa esistere, necessita della partecipazione attiva del pubblico. Attraverso poche e chiare linee guida i/le partecipanti sono invitat_ ad accedere allo spazio scenico: tutt_ possono partecipare, con libertà di decidere in qualsiasi momento di interrompere o di sottrarsi alla pratica.
Figlia della lettura di Calibano e la Strega – le donne, il corpo e l'accumulazione originaria (Silvia Federici), Minor Place vive dell’urgenza di rivendicare un senso di responsabilità tradotto fisicamente, di rimettere in discussione il punto di vista sui codici di fruizione del corpo. Per fare questo, Giorgia propone di agire assieme, di godere collettivamente di anatomia poetica, e di rivendicare un modo fluido di stare nelle relazioni con l'altr_.
idea e danza Giorgia Ohanesian Nardin suono F. De Isabella disegno luci Giulia Pastore drammaturgia Merel Heering guida al movimento Marta Ciappina costume Lucia Gallone in collaborazione con INDIVIDUALS produzione Irene Bedin foto e video ©Alice Brazzit ricerca Irene Bedin, Marta Ciappina, F. De Isabella, Frida Giulia Franceschini, Lucia Gallone, Merel Heering Giorgia Nardin, Giulia Tosi grazie a Dansmariekes KV De Waggelerre`s Gravenvoeren, Comunicattive, Simone Congalesi, Peggy Olislaegers, Giulia Buvoli, Silvia Albanese, Federica Giuliano prodotto da Associazione Culturale VAN, Pivot Dance (CSC – Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, The Place – London), Gender Bender Bologna sostenuto da AtelierSi Bologna, Centrale Fies Dro, Ariella Vidach Aiep - progetto di residenze NAOcrea Milano
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Mozione sfiducia a Bonafede: sembra un mercato
(di Massimiliano D’Elia) Le opposizioni hanno presentato una mozione di sfiducia al ministro di Grazia e Giustizia, Alfonso Bonafede, per via delle circa 500 scarcerazioni (molti i boss in regime di 41bis, tornati a casa) avvenute durante l’emergenza della pandemia e per le pesanti accuse del Pm Di Matteo sulla mancata nomina a capo del DAP. Da quel dì nel palazzo di via Arenula è successo di tutto, dimissionari il capo del Dap (disordini nelle carceri) e il capo di gabinetto del ministro per le intercettazioni con una delle correnti della magistratura più oligarchica, quella le cui fila erano tenute dal giudice Palamara. In Paese normale, un ministro, dopo una sequenza di eventi di questo tenore avrebbe dovuto fare un passo indietro, rassegnare le dimissioni. Invece, no: si è difeso in Aula scaricando ogni responsabilità ai giudici di custodia cautelare sparsi in tutt’Italia. Quindi una mozione, quella presentata dalle opposizioni, “sacrosanta”, perché mai come questa volta si fonda su basi “forti”, motivazioni che mettono in dubbio la trasparenza di uno dei poteri fondamentali su cui poggia lo Stato democratico, quello giudiziario. Ma dalle premesse, finirà, come si è soliti di questi tempi a “tarallucci e vino”. La mozione verrà votata oggi al Senato, dove il Governo ha una maggioranza “ballerina”, per i contrastanti umori di Italia Viva che conta in Aula, ben 17 senatori. Renzi, l’abilissimo Matteo, intravede una ghiotta occasione per alzare l’asticella e fare la lista della spesa, con un contorno davvero prelibato: un bel rimpastino. Voci di Palazzo dicono che già circolano i nomi: Gennaro Migliore (o Lucia Annibali) come sottosegretario alla Giustizia e Luigi Marattin alla presidenza della commissione Bilancio della Camera, non è escluso che anche la Boschi, quella “odiata” dai grillini per Banca Etruria, possa ambire ad un ministero di livello. Proprio ieri la bionda Maria Elena è stata a Palazzo Chigi per un incontro con il capo di gabinetto del premier Conte, Gregoracci, in molti sostengono che abbia incontrato anche lo stesso Conte. Sul tavolo, la revisione della norma sulla prescrizione, l’avvio del piano shock con lo sblocco dei cantieri e il family act, dopo aver messo già nel cassetto la regolarizzazione dei migranti, colorita dalle lacrime della Bellanova, il taglio dell'Irap e i provvedimenti finanziari per scuole, asili e centri estivi. Sembra un mercato. Il Parlamento dovrebbe incentrare il proprio voto, sul merito, sull’operato del guardasigilli Bonafede e del suo ministero e non consentire di utilizzare la mozione per mercanteggiare poltrone e provvedimenti politici: “Tutto questo è vergognoso”. Al riguardo il silenzio del presidente della Repubblica Mattarella è "assordante". In tutto questo Giuseppe Conte non teme che possa cascare il governo perché sa benissimo che tutti tengono alla poltrona. Come scrive Corsera, se invece in gioco ci sono poltrone, rimpasti di governo o tentativi di imporre l'agenda da parte di un partito del 2 per cento, allora proprio no, su questo tavolo Conte non tratta. Il premier si è trovato di fronte, anche, al muro del Pd. Nicola Zingaretti è stato inflessibile e così Dario Franceschini e altri big del partito di maggioranza. “Se questa volta il presidente cede al diktat di Renzi, vorrà dire che governerà con Italia Viva e non con noi”, così un ministro del pd. A Palazzo Chigi confermano che ci sono convergenze sui temi, ma fanno sapere che Renzi si togliere dalla testa la storia di rimpasti o dimissioni di Bonafede. Read the full article
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FERMO – Ottimi risultati per “Lagrù Click”, la programmazione streaming dell’Associazione Lagrù nata durante il lockdown: nell’arco di 2 mesi sono state trasmesse 61 dirette, raggiungendo oltre 125.000 visualizzazioni e picchi di 350 spettatori collegati contemporaneamente.
Gli artisti dell’Associazione Lagrù, come Piero Massimo Macchini, Cesare Catà, i Rishow, Lagrù Ragazzi, Lucia Berdini e il Club Prestigiatori del Fermano, trasmettendo da casa, hanno riadattato i repertori per il web e cercato di restituire il coinvolgimento di uno spettacolo da vivo: da Shakespeare al Provincialotto, dai burattini alla magia, all’improvvisazione teatrale, yoga della risata, Marche-ting.
“I numeri fanno riflettere, sono indicatori della voglia di socialità, di ridere, ma anche di pensare, espressa da migliaia di persone nelle delicatissime settimane della quarantena. Ma attenzione: non chiamiamolo teatro”. Lorenzo Palmieri, presidente di Lagrù, su questo aspetto è netto: “Il teatro è un’altra cosa. Per questo dopo il 4 maggio abbiamo interrotto le iniziative online. Abbiamo deciso di fermarci perché crediamo che questa forma di spettacolo possa andare bene per un periodo di emergenza e non vogliamo rassegnarci al fatto che sia l’unica possibile in futuro. Aspettiamo delle regole da parte di Governo e Regione per poter ripartire con gli spettacoli dal vivo già da questa estate”.
Palmieri ricorda che è in atto un confronto tra AGIS e il Ministro Franceschini “ma purtroppo – dice – decisamente in ritardo rispetto agli altri settori produttivi. Siamo pronti, ad esempio, con la 31° edizione del Festival I Teatri del Mondo a luglio, ma chiediamo protocolli chiari da seguire come avvenuto per bar, ristoranti e spiagge”.
“Ringraziamo il pubblico che ha sostenuto Lagrù sia moralmente che attraverso le donazioni: grazie all’iniziativa “Macchini a domicilio” – dice Palmieri – inoltre, abbiamo raccolto più di 3000 euro per l’ospedale Murri di Fermo”.
Infine, ricordiamo che è possibile continuare a sostenere le iniziative dell’Associazione Lagrù anche grazie al 5×1000 inserendo nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale: 90056320444.
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MuCap e MADRE propongono opere e contributi speciali sui loro canali social nell’ambito della campagna nazionale #iorestoacasa
NAPOLI – Il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il MADRE | Museo d’Arte Moderna aderiscono alla campagna nazionale #iorestoacasa.
Il Madre da domenica 15 marzo propone sui suoi canali social una serie di nuove iniziative con Madre door-to-door, un ricco programma digitale fatto di appuntamenti con giorni e orari fissi, che porteranno l’arte a domicilio: contenuti inediti, opere e contributi speciali saranno diffusi a partire da domenica 15 marzo sui canali social. Il museo d’arte contemporanea della Regione Campania non si ferma, e intende continuare a restare aperto per i propri visitatori, seppur solo in forma virtuale: alle ore 11.30, un opening digitale, in cui sarà presentata per la prima volta in esclusiva la video-opera The Floating Grace, creazione originale firmata dal coreografo ucraino Vadim Stein e prodotta dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee al Madre, in occasione del percorso espositivo Robert Mapplethorpe. Coreografia per una mostra.
“Questi sono i momenti in cui è ancora più importante non rinunciare alla bellezza e non perdere il senso di comunità – ha dichiarato Laura Valente, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – impiegando le tecnologie e il web per arrivare a tutti. Come ci ha anche consigliato il ministro Dario Franceschini abbiamo lavorato ad una rassegna pensata esclusivamente per i social. Vorremmo continuare ad essere vicini ai nostri visitatori, proprio come l’intero staff del museo continua ad essere connesso, sebbene siamo tutti fisicamente distanti. Come da direttiva abbiamo infatti attivato le modalità di smart working, che ci offrono un’ulteriore opportunità per ripensare anche i modelli e i ritmi del lavoro”.
Madre door-to-door proseguirà con tre filoni principali:
IN SITE…La mostra(ogni mercoledì) La mostra I sei anni di Marcello Rumma, 1965-1970, in corso al Madre, sarà raccontata attraverso clip video e immagini che restituiranno un percorso espositivo virtuale sulla piattaforma Google Arts & Culture.
ON AIR…La collezione(ogni sabato e domenica) Eccezionalmente visibili online, per un determinato periodo di tempo, alcune opere andranno a formare uno spin-off della collezione dedicato al solo pubblico web.
UNRELEASED…Gli inediti. Materiali mai presentati prima, contenuti assolutamente inediti che diventano, con la loro pubblicazione temporanea, dei veri e propri eventi. Produzioni originali del museo, con cui si raccontano i suoi protagonisti e la sua storia.
Accanto a Madre door-to-door, il museo continuerà a proporre spunti e approfondimenti tematici, contest e playlist Spotify, oltre alla pubblicazione di una call to action per artisti e creativi, chiamati a riflettere su alcune parole e temi chiave per immaginare un nuovo ruolo dell’arte e forme differenti di fruizione delle opere.
Anche il Museo e Real Bosco di Capodimonte, diretto da Sylvain Bellenger, si mobilita e dà il suo contributo alla maratona L’Italia chiamò sul canale Youtube del Mibact. Aderisce all’iniziativa #iorestoacasa con una selezione di immagini di interni che va dal Ritratto di Galeazzo Sanvitale di Parmigianino al Ritratto di Giulio Clovio de El Greco, a San Girolamo nello studio di Colantonio a Interno di cucina di Vincenzo Abbati.
Inoltre, attraverso la rubrica quotidiana Capodimonte oggi racconta, il sito web del Museo propone al suo pubblico digitale un’opera al giorno, una lettura delle collezioni o un viaggio alla scoperta del bosco: un racconto corale fatto da chi a Capodimonte lavora con entusiasmo e passione.
La rubrica è partita lunedì 9 marzo con il racconto del dipinto di Fra Luca Pacioli a cura di Alessandra Rullo, storica dell’arte e curatore del XV secolo e andrà avanti fino alla fine dell’emergenza Covid-19. A seguire i testi di Valentina Canone sull’Ercole al Bivio di Annibale Carracci, di Paola Aveta sulla tela di Eduardo Dalbono Da Frisio a Santa Lucia e la descrizione dell’eleganza e della raffinatezza della Cassetta Farnese, vero caposaldo della Collezione Farnese di Capodimonte, a cura di Patrizia Piscitello, responsabile Mostre del Museo. In programmazione nei prossimi giorni Rinaldo e Armida di Carracci, la Crocifissione di Battistello, la Crocifissione di Van Dyck, Le Quattro Stagioni di Guido Reni, Harun al Rashid di Gaspari Landi, Gli iconoclasti di Domenico Morelli, il restauro della Letizia Ramolino di Canova, la Madonna del Divino Amore di Raffaello, il Vesuvio di Warhol, la galleria fotografica di Mimmo Jodice, i capolavori delle arti decorative, narrate anche in un video da far “girare la testa” del responsabile progetto digitalizzazione Carmine Romano, le origini della reggia e del sito culturale, la storia della Chiesa di San Gennaro e molto altro ancora. I racconti del sito web verranno poi riproposti su tutte i profili social del Museo: Facebook, Instagram e Twitter.
Domani sabato 14 marzo, per l’annullata “Giornata nazionale del paesaggio”, Capodimonte proporrà il racconto del giardino storico con i suoi valori botanici e ambientali, e un tour virtuale nel bosco, anche attraverso il proprio sito sulla piattaforma “Google Art & Culture” ( https://artsandculture.google.com/partner/museo-e-real-bosco-di-capodimonte ) che dispone di 18 visite virtuali tra museo e bosco, 16 stories che spiegano il messaggio di alcuni dipinti e ben 517 opere digitalizzate in alta risoluzione di cui oltre 200 con l’altissima definizione di Art Camera che permette di ingrandire i dettagli delle opere per scoprire particolari invisibili ad occhio nudo.
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L’Italia chiama e l’arte arriva a casa MuCap e MADRE propongono opere e contributi speciali sui loro canali social nell’ambito della campagna nazionale #iorestoacasa…
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Prefeitura de Pinhais lança Campanha do Agasalho Viva Solidário
(Foto: SMCS)
A Campanha do Agasalho 2019 – Viva Solidário já está no ar. O lançamento oficial aconteceu na quinta-feira (25), na Escola Municipal 31 de Março, no bairro Atuba. A campanha, que é coordenada para Secretaria de Assistência Social, terá duração de três meses.
Assim como tem acontecido nos últimos, a campanha é realizada com a colaboração de diversos órgãos municipais, empresas, comércios e indústrias. São mais de 90 pontos de arrecadação por todo o município. A prefeita de Pinhais, Marli Paulino, agradeceu o apoio recebido dos empresários do município. “Agradeço aos parceiros que todos os anos tem nos apoiado nessa causa. Esta é uma campanha importante voltada a atender nossa população em um momento tão importante, que é o frio”, salientou.
A campanha do ano passado arrecadou mais de 34 mil peças de roupas, calçados e cobertores que foram distribuídos para milhares de famílias em Pinhais. “Temos arrecadado a cada ano uma quantidade maior de donativos. Quem tem uma peça que não usa e está em bom estado, pode ajudar a aquecer o inverno daqueles que não tem as mesmas condições”, lembrou a secretária de Assistência Social, Rosangela Batista.
Estiveram presentes na abertura oficial da campanha, a prefeita, Marli Paulino; a vice-prefeita, Rosa Maria; o presidente da Câmara Municipal, vereador Marcinho; vereadora Professora Cineia; vereador Arnaldo do Vizinho Solidário; vereador Carlinhos do Eliza; secretária de Assistência Social, Rosangela Batista; secretária de Educação, Andrea Franceschini; secretário de Governo, Ricardo Pinheiro; diretora de Proteção Social Básica, Gizeli Filius e a diretora da EM 31 de Março, Maria Lucia Ceccon.
Também participaram do lançamento as empresas: Caixa Econômica Federal, Colégio Adventista de Pinhais, Colégio IEPI, Expresso Azul, Grupo Bemis Pinhais, Harpia Consultoria Empresarial, Innove Soluções Empresarial, Komatsu/Forest, Loja Sonia Maria, Sicredi e Supermercado Santa Helena.
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Prefeitura de Pinhais lança Campanha do Agasalho Viva Solidário
(Foto: SMCS)
A Campanha do Agasalho 2019 – Viva Solidário já está no ar. O lançamento oficial aconteceu na quinta-feira (25), na Escola Municipal 31 de Março, no bairro Atuba. A campanha, que é coordenada para Secretaria de Assistência Social, terá duração de três meses.
Assim como tem acontecido nos últimos, a campanha é realizada com a colaboração de diversos órgãos municipais, empresas, comércios e indústrias. São mais de 90 pontos de arrecadação por todo o município. A prefeita de Pinhais, Marli Paulino, agradeceu o apoio recebido dos empresários do município. “Agradeço aos parceiros que todos os anos tem nos apoiado nessa causa. Esta é uma campanha importante voltada a atender nossa população em um momento tão importante, que é o frio”, salientou.
A campanha do ano passado arrecadou mais de 34 mil peças de roupas, calçados e cobertores que foram distribuídos para milhares de famílias em Pinhais. “Temos arrecadado a cada ano uma quantidade maior de donativos. Quem tem uma peça que não usa e está em bom estado, pode ajudar a aquecer o inverno daqueles que não tem as mesmas condições”, lembrou a secretária de Assistência Social, Rosangela Batista.
Estiveram presentes na abertura oficial da campanha, a prefeita, Marli Paulino; a vice-prefeita, Rosa Maria; o presidente da Câmara Municipal, vereador Marcinho; vereadora Professora Cineia; vereador Arnaldo do Vizinho Solidário; vereador Carlinhos do Eliza; secretária de Assistência Social, Rosangela Batista; secretária de Educação, Andrea Franceschini; secretário de Governo, Ricardo Pinheiro; diretora de Proteção Social Básica, Gizeli Filius e a diretora da EM 31 de Março, Maria Lucia Ceccon.
Também participaram do lançamento as empresas: Caixa Econômica Federal, Colégio Adventista de Pinhais, Colégio IEPI, Expresso Azul, Grupo Bemis Pinhais, Harpia Consultoria Empresarial, Innove Soluções Empresarial, Komatsu/Forest, Loja Sonia Maria, Sicredi e Supermercado Santa Helena.
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Re-Irradiation of Locally Recurrent Prostate Cancer with Volumetric Modulated Arc Therapy (Vmat)
Publication date: Available online 27 February 2019
Source: International Journal of Radiation Oncology*Biology*Physics
Author(s): Giuseppe Roberto D’agostino, Lucia di Brina, Pietro Mancosu, Ciro Franzese, Cristina Iftode, Davide Franceschini, Elena Clerici, Angelo Tozzi, Pierina Navarria, Marta Scorsetti
Abstract
Purpose
This study explores the efficacy and safety of re-irradiation with modern radiotherapy technique in patients previously irradiated for prostate cancer and affected by local relapse of disease.
Methods and Materials
Patients affected by previously irradiated prostate cancer were enrolled in this re-irradiation study, if they had a biochemical relapse, and a 11C-Choline PET revealing the presence of a local recurrence of disease. Re-irradiation consisted of a stereotactic treatment delivered by IGRT-VMAT with flattening filter-free (FFF) technology in 5 daily fractions.
Results
Twenty-three patients were submitted to re-irradiation on prostate, prostatic bed or prostate and local recurrence. Re-treatment consisted of a median total dose of 25 Gy in 5 fractions. A biochemical response was observed in all cases. Acute toxicity was mainly genito-urinary grade 1-2 (n=13, 56.5%). One patient (4.3%) had a grade 3 hematuria. A grade 1 GU late toxicity was registered in 4 patients (17.4%), G3 in 1 patient (4.3%, urethral obstruction). GI toxicity was negligeable. Regression analysis showed that only a short distance in months from primary radiotherapy was significantly correlated to acute GU toxicity.
After a median follow-up of 33 months (range 5-58), median BRFS was 19 months, 2-year BFS was 39.4%. Median LC was 30 months, 2-year LC was 58.1%.
Conclusions
Re-irradiation of prostate cancer patients, previously submitted to radiation therapy, is a valuable option, which can be safely considered in order to delay the beginning of an hormonal treatment.
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JESI, 29 marzo 2018 – Si respirava un’aria di rinascita nella conferenza stampa di presentazione della stagione lirica e del Festival Pergolesi Spontini; una euforia accentuata anche dai tanti, particolari anniversari che cadranno proprio in questo 2018.
220 anni or sono aprivano le porte del teatro intitolato al grande compositore jesino, 50 anni or sono quel contenitore culturale era riconosciuto come “teatro di tradizione”.
Oltre a questi anniversari legati direttamente alla cultura del canto e dello spettacolo di prosa, la città ed i territorio festeggiano in questo 2018 i 50 anni dal riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata al vino bianco nazionale più premiato ed apprezzato: il Verdicchio dei Castelli di Jesi; sempre mezzo secolo fa prendeva corpo uno dei gruppi di canto popolare più apprezzati, La Macina. Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui per dedicarci ai contenuti della conferenza stampa odierna che ha visto la partecipazione di primi cittadini quali: lo jesino Massimo Bacci che ricopre anche la carica di Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini, il suo collega Sindaco di Maiolati Spontini e vice presidente della Fondazione, Umberto Domizioli, Roberto Campelli, Sindaco di Monsano e componente il Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Oltre a questi nel sala pergolesiana del teatro cittadino si sono ritrovati: Francesco Trasatti, vice sindaco ed assessore alla cultura del Comune di Fermo, l’assessore alla cultura del comune di Jesi, Luca Butini, i suoi omologhi dei comuni di Maiolati Spontini, Sandro Grizi, e di Ostra, Abramo Franceschini.
Ad una mattinata così importante per il “Pergolesi” non potevano mancare: Vinvenzo De Vivo, direttore artistico della Fondazione, Lucia Chiatti, responsabile area amministrativa della stessa Fondazione, Luciano Messi, direttore della Fondazione Rete Lirica delle Marche e Sovrintendente del Macerata Opera Festival, Guido Bucci ed Annalisa Pavoni, della Società Amici della Musica “G. Michelli” di Ancona, Amato Giacca, dell’Associazione Circolo Ernesto Nathan, Simone Guerro, Direttore artistico ATGTP e Gastone Pietrucci de “La Macina” e Monsano Folk Festival.
Come si può giudicare da questo lungo elenco, la Fondazione Pergolesi Spontini si presenta con una rete estesa di collaborazioni che garantiranno progetti di formazione e lirica di qualità per esaltare questi 220 anni di vita del Teatro jesino ed i 50 anni dal riconoscimento di Teatro di Tradizione, uno dei pochissimi situato in una città non capoluogo di provincia.
Passando alle anticipazioni è stato comunicato che per il XVIII festival Pergolesi Spontini saranno rappresentate: “Le metamorfosi di Pasquale”, un’opera ritrovata di G. Spontini, e “Il noce di Benevento” del compositore jesino Giuseppe Balducci in prima esecuzione italiana in tempi moderni.
Per quanto riguarda l’immancabile stagione lirica di tradizione (sospesa lo scorso anno per le note vicende economico/finanziarie) il cartellone prevede la rappresentazione de “Il Trovatore” di Verdi, “Le nozze di Figaro” e, in prima rappresentazione assoluta. Il CircOpera “Gran Circo Rossini”.
Come anticipato in apertura, la XVIII stagione del “Pergolesi Spontini Festival” coinvolgerà non solo Jesi e Maiolati Spontini, luoghi di nascita dei due maggiori compositori locali, ma anche Monsano, Ancona, Castelferretti, Fabriano, Ostra e Staffolo; in ognuno di questi centri ci sarà uno spettacolo che potrebbe non essere sempre musicale. Esempio di ciò l’evento inaugurale del 1° Settembre ospitato nella galleria di Palazzo Pianetti; qui, con inizio alle ore 21,00 è in programma “Di Vino Infinito” annunciato come “divagazioni leopardiane” con brani di Paganini, Rossini e Spontini. Tale inaugurazione vede il coinvolgimento sia dell’Istituto Italiano di Tutela Vini (IMT) in occasione del 50° della DOC al Verdicchio che dei Musei Civici di Jesi. Il giorno successivo, il 2 settembre il Festival rientra in teatro, al Pergolesi, con il melodramma “Il noce di Benevento” di Balducci diretto da Alessandro Benigni. Altra uscita dal chiuso dei teatri è prevista per il 7 settembre in occasione della Settimana dello Sport; in piazza della Repubblica, a Jesi, “Giro d’Italia”, un canzoniere italiano. Sabato 8 settembre il festival si propone sia a Castelferretti che ad Ostra per ritornare a Jesi nel giorno della festa di S. Settimio, il 22 settembre. Gli altri appuntamento sono: 29 settembre a Staffolo e ancora a Jesi, il 30 settembre ancora a Jesi .
La conferenza stampa è servita anche ad annunciare gli appuntamenti del “Festival in progress” che prevede “Percorsi di Jazz il 2-3 agosto nel centro storico di Jesi, “viaggio nella vocalità popolare” programmato dal 4 al 26 agosto a Jesi, Monsano, Ancona e Apiro e “viaggio di famiglia” precisto ancora una volta a Jesi, in piazza delle Monachette.
sedulio brazzini
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JESI / TEATRO PERGOLESI: RINASCE LA STAGIONE LIRICA, IN CARTELLONE ‘IL TROVATORE’ DI VERDI JESI, 29 marzo 2018 – Si respirava un’aria di rinascita nella conferenza stampa di presentazione della stagione lirica e del Festival Pergolesi Spontini; una euforia accentuata anche dai tanti, particolari anniversari che cadranno proprio in questo 2018.
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