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x-heesy · 3 years
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tmnotizie · 5 years
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ANCONA – Misurare la reputazione: un nuovo strumento di governo in sanità; reputazione e comunicazione: opinioni a confronto; Ospedali Riuniti: le strategie. Questi gli argomenti affrontati presso l’Auditorium Totti degli Ospedali Riuniti di Ancona dove si è svolto un interessante convegno dal titolo: “Reputazione, Comunicazione e Futuro in ambito sanitario”.
Un momento di confronto importante che ha visto la presenza di operatori sanitari, esperti di comunicazione e rappresentanti delle Istituzioni. A moderare gli interventi e a dare un prezioso contributo alla discussione, il giornalista Roberto Giacobbo volto noto della TV per Voyager e Freedom, programmi da lui condotti.
“La reputazione in ambito sanitario – ha detto Giacobbo – è un parametro che in Italia ancora non è utilizzato dal punto di vista puramente tecnico. All’estero invece, alcune strutture private già lo adoperano. E’ uno strumento importante che potrà aiutare a valutare in maniera oggettiva e corretta la qualità di ogni centro. Questo aiuterà anche i pazienti non soltanto per sapere meglio dove andare per la loro particolare patologia ma aiuterà anche le stesse strutture a migliorarsi.”
“Le definizioni di reputazione sono tante da Socrate in poi. Lo abbiamo visto oggi”, ha esordito Michele Caporossi, Direttore Generale degli Ospedali Riuniti. “È importante – ha proseguito – misurare quel che dicono di noi, misurare quel che pensano di noi e quindi alla fine apportare miglioramenti sulla base di tutti i suggerimenti che ci vengono dati dai cittadini prima di tutto, ma anche dai medici, dagli infermieri, dagli operatori sanitari, da tutti coloro che ruotano attorno alla sanità.
E sono tanti. Finora la reputazione non si è misurata. Noi siamo una delle più grandi Aziende delle Marche ma questa cosa spesso passa sotto silenzio. Si parla solo di ciò che non funziona. Noi vogliamo invece che si parli di tutto, di ciò che funziona e di ciò che è necessario migliorare perché il nostro obiettivo primario è una sanità che funziona e che è al servizio dei cittadini. Vogliamo dare un futuro migliore ad una sanità gentile, generosa, geniale.”
“Questi momenti di confronto e di discussione tra tutti gli attori del mondo della salute sono molto positivi – ha sottolineato Dario Scapola Direttore Market Access di Roche S.p.A. – perché avvicinano l’opinione pubblica a temi indubbiamente complessi, ma per tutti importanti perché riguardano il bene più prezioso: la salute. Ciononostante, gli italiani hanno spesso una percezione falsata di chi opera in questo settore: per contribuire a comprenderlo meglio, siamo fortemente impegnati a rendere sempre più trasparente il nostro operato e le nostre collaborazioni.
Continuare ad assicurare il diritto alla salute e alle migliori cure è l’obiettivo che Roche persegue e lo facciamo collaborando da anni al fianco delle realtà locali, dalle istituzioni agli ospedali, per trovare congiuntamente le migliori soluzioni per la sostenibilità del Sistema Salute. L’invecchiamento della popolazione e il cronicizzarsi di molte patologie, un tempo incurabili, comportano alcune importanti riflessioni sulla governance della spesa farmaceutica, affinché si possa continuare ad offrire le migliori cure disponibili a tutti cittadini italiani.”
Dell’importanza dei social e del ruolo che possono avere al servizio dei pazienti ha parlato la professoressa Rossana Berardi, Direttrice della Clinica Oncologica Univpm/Ospedali Riuniti Ancona. “Oggi – ha detto la professoressa Berardi – sappiamo che se vogliamo comunicare velocemente i social rappresentano uno strumento utilissimo per raggiungere milioni di persone in pochissimo tempo. Alla luce di tutto questo, dobbiamo saper usare questi strumenti per comunicare con i nostri pazienti, con i nostri studenti e per comunicare le eccellenze di cui disponiamo. Il paziente è sempre al centro nella nostra attività, nella nostra professione ma deve essere anche al centro dell’aspetto comunicativo. La buona sanità passa anche attraverso l’attività comunicativa.”
“Comunicare la scienza: rendere normale l’eccezionale” è stato l’argomento affrontato da Andrea Giacometti, Direttore della Clinica Malattie Infettive Emergenti e Immunodepressi Ospedali Riuniti.
Tra gli interventi, anche quello del Rettore dell’Università Politecnica della Marche Gian Luca Gregori. “La reputazione – ha detto Gregori – richiede un comportamento coerente e da questo punto di vista, il fatto che venga esaminata questa tematica in una Facoltà di Medicina e in un’Azienda Ospedaliera, credo che sia un passaggio culturale molto importante.”
Molti dunque gli spunti di riflessione ai quali hanno preso parte anche il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia UNIVPM Marcello D’Errico e l’imprenditore Alberto Rossi.
Al termine della giornata di lavori, si è svolto il saluto ai dipendenti, ai pensionati e ai benefattori con un brindisi augurale allietato dalle note musicali di Marco Santini, Gabriele Esposto e Rosa Sorice. Ha coordinato il giornalista Maurizio Socci.
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calabriawebtvcom · 5 years
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SOSPESI DA PUBBLICI UFFICI DIRIGENTE REGIONE
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SOSPESI DA PUBBLICI UFFICI DIRIGENTE REGIONE
Nella mattinata del 7 maggio 2019, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di catanzaro hanno eseguito un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari nei confronti di un dirigente generale della Regione Calabria e del direttore generale dell’azienda calabria lavoro, per i quali viene disposta la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.
Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della procura della repubblica di catanzaro, nell’indagine condotta dal sostituto procuratore Vito Valerio, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.
Il provvedimento è stato eseguito nei confronti di Fortunato Varone (dirigente generale della Regione Calabria) e Giovanni Forciniti (Direttore generale di Calabria Lavoro) in relazione al reato di abuso in atti di ufficio.
Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza cautelare e nell’ambito della stessa attività di indagine, i militari del comando carabinieri per la tutela dell’ambiente – reparto operativo – sezione operativa centrale di roma hanno proceduto alla notificazione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari anche nei confronti di altri diciotto indagati.
GLI INDAGATI
I destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono Mario Oliverio, 66 anni, presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, 62 anni, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, 64 anni, commissario della Sorical, la società di gestione delle risorse idriche regionali; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luca Morrone, 41 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni; Pietro Ventura, 53 anni, Rocco Borgia, di 75 anni; Antonio Capristo di 60 anni; Giuseppe Trifirò, 58 anni; Tito Nulli Berti, 63 anni; Santo Marazzita, 56 anni; Pasquale Gidaro, 52 anni; Arturo Veltri, 37 anni; Giulio Marchi, 69 anni; Armando Latini, 65 anni; Giovanni Forciniti, 55 anni; Fortunato Varone, 42 anni; Eugenia Montilla, 56 anni.
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jucks72 · 7 years
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L’esempio del cervo al “Gigianca” per valorizzare la carne di selvaggina
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L’esempio del cervo al “Gigianca” per valorizzare la carne di selvaggina
Bergamo, provincia ricca di ungulati, fa da apripista in Italia con cene a tema e un corso di aggiornamento per ristoratori in tema di selvaggina, carni tradizionali dall’elevata qualità nutrizionale.
Bergamo dunque fa da apripista a livello nazionale per la creazione di una filiera tracciata della carne di selvaggina. Il progetto scientifico si chiama “Selvatici e Buoni”, curato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con il dipartimento di Medicina Veterinaria Università di Milano, Società italiana medicina veterinaria preventiva, il sostegno della Fondazione Una Onlus e l’adesione di numerose realtà del territorio, tra cui Ascom, Slow Food e Consorzio Valcalepio.
Intervenuti alla prima delle serate dimostrative a tavola, alla Trattoria Al Gigianca di Bergamo, i veterinari Luca Pellicioli, Antonio Sorice e Paolo Lanfranchi hanno ricordato che la sfida è quella di coinvolgere i ristoratori per ridare valore ad un’eccellenza alimentare troppo spesso sottovalutata, ma che nel nostro territorio ha enormi potenzialità, considerata la presenza in Bergamasca di 13mila ungulati selvatici, tra cui cervi, camosci, caprioli e cinghiali. L’utilizzo di carni di selvaggina rappresenta una scelta sostenibile e a bassissimo impatto ambientale, volta a rivalutare il vero prodotto locale, gestendo eventuali squilibri di incremento della fauna selvatica.
La prima serata Al Gigianca ha visto come protagonista la carne di cervo servita in tre lavorazioni: carpaccio di cervo marinato al ginepro con cavolfiore; anoli di cervo con burro, timo e bergamotto; cervo scottato con spinaci. L’abbinamento con i vini: Villa Domizia Brut Millesimato 2012 della Quattroerre di Torre de’ Roveri; Riesling 2015 e Valcalepio Rosso doc bio 2013 dell’azienda Tosca di Pontida. Applauditi i titolari del Gigianca, Alessia e Luigi Pesenti. Se c’era un locale da scegliere per questa iniziativa era proprio Al Gigianca, dove la cuoca Alessia, titolare con il marito Gigi, da tempo pone attenzione, in sintonia con Slow Food, alla valorizzazione di prodotti trascurati, come ad esempio la carne di capra orobica.
C’è da dire che, trattate con l’abilità della cuoca, le carni di animali cosiddetti “selvatici”, perdono il loro odore di selvatico e danno nuove soddisfazioni al palato. Senza contare che rivalutare le carni di selvaggina vuol dire tenere sotto controllo il numero degli ungulati nei boschi, ucciderli nei dovuti modi e tempi nei macelli autorizzati, costruire una filiera esatta della carne, per la salute dell’ambiente e anche dei buongustai.
Altre tre serate sono in programma nel Bergamasco: con le carni di daino il 15 novembre alla Trattoria Selva di Gelso di Clusone; il 22 al ristorante Bellavista di Riva di Solto protagonista il cinghiale; il 30 novembre al ristorante Peccati di Gola di Vilminore di Scalve con il camoscio.
Per informazioni: www.algigianca.com
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tmnotizie · 6 years
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MACERATA – Enzo Savastano conquista la giuria di Musicultura e si aggiudica il Premio Un Certain Regard per la migliore esibizione della serata. L’ artista beneventano, seguitissimo dal popolo del web,  con i suoi testi ironici, cantati in puro stile neomelodico, ha divertito il pubblico con una satira sui temi sociali della vita dell’italiano medio, accompagnato dai suoi musicisti: Ignazio Toro (batteria), Antonello Duraturo (basso), Lello Sorice & Santo Subito (saxophones), Domi Esposto (percussioni), Paolo Freud (pianola) e Paolo Battello (chitarra elettrica)
In stile a metà tra Elio e le storie Tese e  Checco Zalone,  ma in maniera educata,  Enzo Savastano ha proposto “Amico Zampognaro”, dedicata ai zampognari e a tutte le loro sofferenze,  in quanto “non si vive  solo di zampogna”,  “Le mogli dei cantanti famosi” che  sono delle mogli a metà tempo, dice il testo ironico e allegro di Savastano che ha  chiuso la sua performance con “Una canzone Indie”.
Nel dialogo con la giuria, Enzo Savastano si è tolto i suoi occhiali da sole ed è uscito dal personaggio, è stato Antonio De Luca   ha parlare del suo progetto nato con Valerio Vestoso. Savastano è un personaggio nato per gioco che con una sagace ironia, offre al pubblico una nuova liturgia, una visione diversa da cui osservare il nostro paese. “Uno degli aspetti più belli dell’essere Enzo Savastano” – ha raccontato Antonio – è che proprio tutti stanno al gioco e si offrono discepoli al suo cospetto”.
Il favore del pubblico con il Premio Val Di Chienti  è andato a suon di grandi applausi   alla band Osimana Gli Amici dello Zio Pecos, composta da  Francesco Zagaglia (voce, chitarre, synth), Thomas Bellezze (voce, chitarre), Luca Pucci (voce, contrabbasso) e Nicola Emiliani (voce, batteria). Attesissimi,  hanno divertito ed entusiasmato i presenti  con un “pop d’autore” offrendo “Le azioni noiose”, “Noventasei” e “Officina” il racconto di un amore semplice non necessariamente quello per una donna, ma quello che ci fa evadere.
“Ci lega un amicizia forte e nel tempo abbiamo cambiato molti generi musicali, – hanno raccontato –  facevamo folk a volte cantavamo anche in dialetto perché il pubblico ce lo chiedeva. Oggi siamo in una nuova fase e per noi è intrigante “infilzare” le giuste parole in italiano nei testi e nelle musiche pop”.
Applausi anche per Foscari, il cantautore campano che crede  fortemente che l’instabilità quotidiana ed emotiva sia una fonte per conoscere i propri orizzonti e limiti, questo il tema del suo primo brano “Stabile non è” , ha eseguito poi  “ Giorno”  e  “Stendhal” ,   tre brani tra pop e cantautorato, conditi da sonorità  contemporanee tratti dal disco I giorni del rinoceronte,  un invito all’  osservazione  e alla  solitudine  per conoscersi e per poter stare meglio con gli altri quando si torna nel gruppo.
Manuel Finotti classe’95, cantautore di Latina, ha proposto a Musicultura “21 Marzo” giorno del suo compleanno, un brano che è una sorta della sua carta di identità, e “Forse dovremmo parlare” ha chiuso l’esibizione con  “Sotto l’arcobaleno” una canzone melodica e nostalgica che Finotti dedica ai suoi nonni, in segno di ammirazione e stima per la loro felice e duratura unione.
Arianna Poli ventenne, di Ferrara, accompagnata dalla sua chitarra  ha presentato: “Non ti conosco” una separazione forzata da una persona a lei cara  “Interludio”, un brano scritto durante gli esami di maturità, in cui Arianna era  sovrastata dallo studio e “In questi casi si dice buona fortuna” come un giro di parole, che si fa quando non si sa che cosa dire, allora magari si dice ‘buona fortuna’ e basta!
Sul palcoscenico di Musicultura di domani sabato 2 marzo Roberto Michelangelo Giordi di Napoli, Sorelle Prestigiacomo di Trapani, Francesco Sbraccia di Teramo, Caleido di Misterbianco CT e Zic di San Casciano in Val di Pesa Firenze.
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