Tumgik
#lottare per niente
pgfone · 9 months
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STORIA LUNGA E TRISTE
Un po' di tempo fa mi telefona un signore del mio paese che faceva il fabbro, mi dice che gli affari gli sono andati male per svariati motivi e che sia l'oliveto di sua proprietà che il capannone andranno presto all'asta, mi dice "ho pensato che magari ti poteva interessare visto che ci confini" e così io li per li spiazzato e lusingato per aver pensato a me gli dico SI! di getto, senza pensarci troppo. L'accordo consisteva in questo: visto che avevamo pochi soldi entrambi e che a lui interessava riprendersi il capannone e a me l'oliveto (che lui aveva già abbandonato da tempo) mettevamo un po' di soldi per uno e così non lasciavamo che gli sciacalli si aggiudicassero l'asta. Bene, inizia una trafila burocratica abbastanza lunga che non sto a raccontarvi dove come al solito metto tutto me stesso, arriviamo quindi a una ventina di giorni dall'asta, è tutto pronto ma il signore inizia a gohstarmi, non mi risponde al telefono, fa finta di non vedermi quando passo in mezzo al paese, si nega al citofono; non riesco proprio a comprendere questo comportamento e intanto passano i giorni, quando a 3 giorni dall' asta mi telefona e mi dice che non se ne fa più niente, che vuole riprendere tutto la moglie (da cui è separato) che è la prima creditrice e così è tutto più semplice. Mi assicura che però il nostro accordo non si cambia, appena acquisito tutto poi per la stessa cifra mi venderà l'oliveto senza nemmeno pagare le spese notarili. La cosa mi puzza ma lascio perdere, avete presente quando proprio non avete energie per lottare? E poi lottare per cosa? Per un oliveto abbandonato? Bene, passano i mesi e il silenzio è tombale, do quest'affare per perso ormai fino a che oggi, porto l'olio a un mio nuovo cliente, iniziamo a chiacchierare e mi racconta che nella zona dove opero voleva prendere un oliveto molto bello, me lo descrive e somiglia proprio tanto a quello del fabbro, mi racconta che il proprietario se lo voleva riprendere insieme a un ragazzo agricoltore ma alla fine la moglie si è fatta prestare i soldi da due tizi e si è presa tutto lei e adesso ha messo in vendita il tutto per il quadruplo del prezzo.
Chi sono i due tizi? I miei zii.
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falcemartello · 2 months
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LA CENSURA AI TEMPI DEI REGIMI DEMOCRATICI
Di Ivan Surace
In perfetto stile orwelliano la neolingua ha coniato un nuovo termine per la censura tanto di moda nei secoli passati: standard della community.
Suona bene vero?
Un termine inc(u)l(o)sivo, comunitario, che ci fa sentire tutti membri dello stesso gregge in maniera allegra e positiva, contro un non meglio precisato nemico che non rispetta gli standard.
D’altronde un secolo di studi e applicazioni di public relations alla Bernays ha portato i suoi frutti, soprattutto da parte di chi ha capito come funziona la massa e che quindi, senza troppi scrupoli, utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione per manipolarla a suo piacimento censurando, o meglio facendo scomparire, chiunque e qualunque cosa possa mettere In dubbio la propaganda di regime, la narrazione dominante.
Come ultimo esempio in questi giorni abbiamo la questione climatica.
Vi sarete resi conto di come la propaganda su questo argomento sia cresciuta in maniera esponenziale in questi ultimi anni, parallelamente alla cosiddetta transizione green, che porta con se il passaggio al “tutto elettrico” in ogni campo e alla sostituzione con l’IA, di gran parte della gestione sociale, politica economica e sanitaria della popolazione.
Stiamo assistendo alla conversione coatta della società in un grande allevamento intensivo di ultima generazione, in cui ogni singolo capo di bestiame, trasformato in un pezzo di carne senza personalità né anima, viene controllato in maniera totale e continuativa.
Comunque la si pensi, questo è il futuro che immaginano per l'umanità e che si sta progressivamente attuando in maniera totalitaria, a cominciare dai grandi centri urbani, trasmormati in vere e proprie aziende zootecniche per umani.
Ma torniamo alla questione climatica, l’intesificarsi della propaganda su questo argomento serve a giustificare e a far accettare all’opinione pubblica l’entrata in vigore di leggi e restrizioni normalmente inaccettabili in qualsiasi società democratica.
Quindi la questione climatica é il pretesto, lo storytelling, la fiction, su cui si basa la ricerca di consenso da parte del potere, per imporre il cambiamento antropologico necessario, per realizzare i loro piani di controllo totale della popolazione.
Affinché la fiction sia credibile e possa essere sostituita alla realtà, occorre eliminare tutte le eventuali prove, critiche, controversie, che contrastano, anche minimamente, con la narrazione dominante.
È in ossequio a questa logica che negli ultimi mesi su FB, in maniera discreta e disinvolta, con vera tecnica da desaparecidos, sono stati rimossi diverse pagine e profili che facevano informazione sul clima in maniera non allineata al pensiero unico e dove venivano condivisi studi, grafici e informazioni scientifiche di fondazioni come Clintel o di scienziati come Prestininzi, Scafetta, Prodi, Curry, Lindzen, Spencer, ecc.
La pagina 'Klima e scienza', solo per fare un esempio recente, é stata fatta evaporare non appena raggiunti i 10mila iscritti.
Stessa sorte a profili di privati cittadini e di gestori dei profili sopra menzionati, anch’essi fatti sparire da un giorno all’altro con estrema discrezione, al punto che se uno non ci fa caso, neanche se ne rende conto e tutto continua come se niente fosse accaduto.
La situazione é estremamente pericolosa perche da un lato si procede con le epurazioni senza sosta e dall’altro non vi è nessuna presa di coscienza di quanto stia succedendo.
Se e quando la massa si renderà conto di tutto ciò, sarà già troppo tardi.
Al limite avverrà quando l’identità digitale, il portafoglio digitale e tutte le restrizioni ad essi legate, saranno già legge e routine quotidiana e non penso si dovrà attendere molto.
Se non ci sarà un totale cambio di passo da parte della minoranza non allineata nel lottare contro questo regime, tra i più subdoli e raffinati della storia, la fine della società e dell’umanità per come l’abbiamo sempre vissuta percepita e immaginata sarà certa come la morte.
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schizografia · 2 months
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Mi fanno soltanto ridere. Con le ferie non voglio avere niente a che fare. Le odio addirittura. [...]. Per me non hanno la minima attrattiva, io morirei se mi dessero le ferie. Voglio lottare con la vita fino a cadere a terra per colpa mia, non voglio gustare né libertà né comodità, odio la libertà se mi viene gettata così, come si getta un osso a un cane. Ecco quel che penso delle sue ferie.
Robert Walser
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prisonerinthedark · 4 months
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Ci sono uomini che sanno badare ai dettagli. Non tutti gli uomini hanno una certa sensibilità. Non tutti gli uomini hanno le parole giusto al momento giusto.
Ci sono uomini che non riescono ad esternare i loro sentimenti e uomini che invece, lo sanno fare benissimo.
Ci sono uomini che ti sanno toccare, ti sanno parlare, ti sanno amare. Ti sanno far sentire speciale.
Riescono a capire quando stai male, di cosa hai bisogno, cosa c’è che non va.
E tu, è inutile che neghi, loro ci arrivano comunque.
Ci sono uomini che ti fanno sfogare e ti fanno sentire leggera come una piuma.
Ci sono uomini che amano farti sentire al centro dell’attenzione, uomini che ti fanno sentire bella. Speciale. Unica.
Ci sono uomini che ti sorprendono con poco e non con gesti eclatanti. Quei gesti che ti entrano nella mente e nel cuore.
Ci sono uomini che ti spogliano l’anima.
Ci sono uomini che ti carezzano il viso, le mani, i piedi, ti baciano dolcemente ovunque e ti parlano piano fino a farti venire i brividi in tutta la schiena. Ci sono uomini che sono puri, non hanno problemi a farti vedere davvero chi sono, senza dover mascherare. Ci sono uomini che farebbero pazzie per la propria donna. Ci sono uomini che ti dedicano del tempo e non ti fanno mancare niente. Ci sono uomini che le attenzioni non devono mancare mai. Ci sono uomini che ti capiscono e che ti fanno sentire protetta, al sicuro. Quelli che ti danno sicurezza.
Quelli che ti fanno sentire nuda anche da vestita.
Quelli che non c’è bisogno che parli, basta che ti guardino negli occhi.
Ci sono uomini un po’ speciali.
Gli stessi per cui vale la pena rischiare.
Lottare.
Gli stessi per cui vale la pena lasciarsi andare.
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anima-complicata-80 · 7 months
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“Sei perfetta perché sai sbagliare bene
E non hai paura di buttarti, di spaccarti il muso
Non hai paura di rialzarti, di pulirti dal sangue
Guardarti in giro, rassicurare chi ti guarda
E fare con le spalle quel verso di chi si è fatta niente
Sei perfetta non perché non fai errori
Ma perché ne fai tantissimi
Perché ci provi sempre e ci riprovi ancora e non molli mai
Testa dura, cuore morbido
Sei perfetta perché riconosci le tue cazzate
E sai chiedere scusa, sai chiedere scusa guardando negli occhi
Non ti nascondi dietro un messaggio
Tu esci fuori all’improvviso come i petali del girasole
E ti fai trovare sotto casa e consegni a domicilio le tue scuse
Sei perfetta, perfetta non significa impeccabile
Perfetta significa “per fetta”
Significa che ci hai provato così tante volte
Da essere a fette, a pezzi, distrutta, disintegrata
Che ci hai provato così tanto che ora è da stupidi mollare
Sei perfetta
Sei perfetta perché tutte le persone
Che anche per un secondo ti passano accanto
Si ritrovano all’improvviso con la voglia matta
Di lottare per i propri sogni.”
(Gio Evan) 🌾💛
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ilpianistasultetto · 1 year
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NOI SIAMO VITTIME E NON CARNEFICI
Lisa, Marco e il cane Lino. Dalla primavera vivono in questo angolo di Cinecitta', fermata Lucio Sestio della metro. Il muretto e' il loro letto, la panchina di marmo il loro salotto. Quell'angolo a cielo aperto e' la loro casa in tutto e per tutto. Una valigia con qualche straccio di ricambio, le colonnine telecom a fare da mensola per saponi, deodoranti, zucchero, sale, qualche barattolo di vetro pieno di detersivo e un marciapiede- pavimemento sempre lindo e pinto da poterci mangiare sopra. E poi c'e' la loro storia. Buttati fuori dalla loro casa popolare da delinquenti mafiosi che poi quelle case le rivendono. Nessun aiuto, nessuna giustizia. Lisa si e' tagliata i capelli a zero per avere una testa piu' pulita. Cardiopatica, diabetica e altre mille complicanze. Marco, il giorno se ne sta spesso vicino al mercato con il suo bastardino nella speranza di rimediare qualche elemosina o qualcosa da mangiare, regalata da persone di cuore che tirano fuori cose dai loro carrelli della spesa per sostenere tutta quella pena comunicativa. Quando ci parli racconta poco di se' stesso. Tutto il suo fiume di parole lo regala per quella sua compagna cosi sfortunata e malconcia. Pero' non ne parla mai con rassegnazione. No! Sempre con spirito fiero, come avesse accanto una combattente nata. Lei dorme, ricoperta da un sacco a pelo, lui racconta e le carezza continuamente la testa, come a volerle dire: "dai, vedrai che insieme ce la faremo anche questa volta. Ce la caveremo come abbiamo fatto sempre". Quel "ce la caveremo" non pretende molto, anzi, quasi niente. Questa e' gente disperata dalla nascita, gente abituata a lottare ogni giorno con le unghie e con i denti. Gente che se riesce a mangiare e' come vincere una lotteria. Gente comunque fiera, dignitosa. Ci parli e sembra sempre vogliano scusarsi per il fastidio che potrebbero dare a chi ce l'ha fatta, scusarsi per quelle loro mani tese che chiedono aiuto: qualche spicciolo o una semplice mela. Quando passo davanti quella loro casa sotto le stelle mi fermo sempre. Chiedo come se la stanno passando. A volte do a lui qualche 20 o 50 euro. Li do sempre con un po' di vergogna, forse perche' non e' solo quello che a loro serve. Stamattina Marco m'ha commosso. M'ha chiesto se conoscevo qualche B&B in zona che potesse accettarli per un paio di giorni. Ha detto che Lisa doveva riposare, farsi una doccia perche' non puoi lavarti sempre alla fontanella. Questa estate e' stata durissima sotto quel sole cocente, quel caldo asfissiante. Lisa doveva riposare, ne aveva bisogno estremo e lui voleva accontentarla. Voleva solo vedere la sua Lisa almeno una notte dormire sopra un letto vero. Voleva farle almeno questo regalo. Un regalo enorme, come chi regala un brillante enorme alla sua donna.
Noi siamo abituati a vedere storie come queste in tv o a leggerle sui giornali. Abbiamo uno schermo che racconta, che fa vedere ma non tocchiamo mai con mano e invece le cose, per capirle, per capirle veramente le devi toccare, ci devi stare dentro. Per capire, come e' scritto in quel cartello che Marco ha messo in un angolo di quella sua casa, che loro sono vittime e non carnefici. @ilpianistasultetto
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gregor-samsung · 2 months
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“ «Mi ha detto che scrive romanzi, un bellissimo lavoro, ma è molto complicato. Nessuna specie in natura lo sa fare, solo gli esseri umani. Conosce altre lingue oltre l’italiano?» «L’inglese, il francese, più o meno lo spagnolo... Sto studiando il coreano.» «Preferirebbe non saper fare nessuna di queste cose a patto di non ammalarsi mai? Gli organismi unicellulari non sviluppano neoplasie, ma non imparano lingue. Le amebe non scrivono romanzi.» Si guardarono per un tempo che a entrambi parve lunghissimo, durante il quale lei ebbe la certezza che, al contrario del Risiko iniziale fatto di nuove colonie avide di pozzi iracheni, quelle specifiche parole l’oncologo le avesse trovate solo per lei. Fino a pochi minuti prima aveva avuto mille domande. Questioni su quanto sarebbe stato lungo il combattimento che stava per affrontare. Se aveva qualche possibilità di vincerlo. Quanto tempo aveva per lottare. Voleva gli estremi dello scontro, il piano militare. Ma l’inadeguatezza del registro bellico, quello con cui aveva sempre sentito definire il rapporto con una malattia mortale, ora la ammutoliva. Era colpa del medico, ovviamente. Le parole che quell’uomo aveva usato cambiavano lo scenario simbolico e la costringevano a muoversi verso un obiettivo che non le era familiare: il patto di non belligeranza. Quello che doveva essere un avversario da distruggere le era appena stato dipinto come un complice della sua complessità, una parte disorientata del suo corpo sofisticato, un cortocircuito del sistema in evoluzione, niente di più di un compagno che sbagliava. Non era abituata a perdere a parole. Qualunque battaglia avesse immaginato di fare alla malattia, ora suonava come un progetto autolesionista. Di far guerra a sé stessa non aveva voglia né forze. “
Michela Murgia, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Mondadori, maggio 2023¹; pp. 10-12.
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mikaelarebel · 6 months
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Molti mi definiscono “diversa”, io semplicemente, penso di essere “rara”; ho dei difetti, ne ho parecchi, ma ho anche dei pregi, forse pochi.
Sono una persona di cuore, lo sono troppo. Non do mai tanto quanto gli altri danno a me, se posso e se voglio do tutta la mia vita. E no, non me ne pento mai, se c’è una cosa che voglio lasciare dentro una persona è il mio bel ricordo. Amo lottare per chi penso possa valerne la pena, e non mi tiro indietro al primo problema, anzi, abberei muri e cancelli.
Lascio agli altri la libertà di farmi del male, non sono stupida e nemmeno una fifona, purtroppo vedo del buono anche nelle brutte persone provando a tirar fuori il loro meglio, vorrei davvero che le persone fossero come realmente le vedo io. Sono un’ingenua, basterebbe solo aprire un po’ di più gli occhi. Le brave persone, quelle che ti amano soprattutto, non ti farebbero mai lo sgambetto.
Sono testarda, quando mi impunto non c’è verso che io cambi idea, ho bisogno di sbattere contro un palo e di cadere 1000 volte, per far sì che ascolti i consigli degli altri. Non ho paura del giudizio altrui, anzi non mi tocca minimamente, ma voglio sbagliare e camminare con le mie gambe, voglio poter capire da sola quali sono le cose che ostacolano il mio cammino e non mi lasciano passare.
Sono impulsiva, maledettamente impulsiva. Se c’è qualcosa che odio sono le bugie e le doppie facce. Ho bisogno di dire tutto ciò che penso, non riesco a trattenermene una. A volte questo mio lato viene “condannato”, non a tutti piace la verità sbattuta in faccia, eppure penso si vivrebbe meglio. Viviamo in un mondo fatto di menzogne.
Odio il grigio, o è bianco o è nero, le mezze misure non mi piacciono. Quando chiudo una porta, butto via la chiave, non torno indietro, tendo a farmene una ragione sin da subito.
Sono la persona più paziente al mondo in assoluto, sopporto fino a quando non scoppio, ma quando mi incazzo non mi trattengo.
Sono una romanticona, mi piace l’amore, io amo l’amore. Odio le sdolcinatezze, non mi si addicono per niente (sono quasi una scaricatrice di porto). Preferisco il cinema alla discoteca, un film con una pizza piuttosto che una cena a lume di candele al ristorante. CHE IMBARAZZO!! Sono passionale, mi piace fare l’amore con la persona per la quale mi batte il cuore. Sono una sognatrice, mi piace immaginare cose che per la maggior parte delle volte non accadono, però mi fanno star bene, meglio di niente, no?
Mi chiudo a riccio quando non conosco qualcuno, sono sfiduciosa verso il genere umano, ma quando prendo confidenza divento logorroica e inizio a parlare di tutto il mio albero genealogico e della mia vita dalla mia prima parola.
Sono insicura, non sempre mi convincono le decisioni che prendo e spesso, tendo a cambiare idea facilmente anche mentre la sto cambiando, mi sento una pazza!!
Sono folle, mi piacciono le pazzie, d’amore...
Sono una persona gelosa, non morbosa ma controllata, so cosa è giusto e cosa è sbagliato, nei limiti.
Sono complicata, è vero, ma non chiedo né pretendo nulla da nessuno, sono questa PRENDERE O LASCIARE
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lamentele · 10 months
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Sono così stanca di lottare per ottener qualcosa, per poi vedere altri che con il niente lo hanno subito.
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canesenzafissadimora · 5 months
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Chi ci tiene veramente
a te
ha un modo diverso
di stringerti le mani
di abbracciarti
di esserci.
Chi ci tiene veramente
a te
ti promette il buongiorno
e dopo lo mantiene.
Inizia ad essere felice
dal tuo primo sorriso
e mentre il cornetto
sbriciola ovunque
non smette un solo istante
di guardarti le labbra.
Chi ci tiene veramente
a te
sa che il mare non finisce con l’estate
e per questo ti porta a guardarlo.
Quando più nessuno esce.
E tutto intorno è profumo di onde.
Di silenzio e di vita.
Chi ci tiene veramente a
te
non ti dice
che per forza si deve vincere
ma piuttosto, ti insegna
a non aver paura mai di perdere.
Chi ci tiene veramente
a te
lascia che tu possa sbagliare
ma fa in modo che niente
possa spengerti quel fuoco
che ti brucia negli occhi.
Chi ci tiene veramente
a te
ti insegna ogni giorno
a lottare
ma con dolcezza ti racconta
che a volte
alcune cose
semplicemente
vanno lasciate andare.
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Andrew Faber
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libriaco · 2 months
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Ma cosa sono mai le ferie!
Mi fanno soltanto ridere. Con le ferie non voglio avere niente a che fare. Le odio addirittura. [...]. Per me non hanno la minima attrattiva, io morirei se mi dessero le ferie. Voglio lottare con la vita fino a cadere a terra per colpa mia, non voglio gustare né libertà né comodità, odio la libertà se mi viene gettata così, come si getta un osso a un cane. Ecco quel che penso delle sue ferie.
R. Walser, [Geschwister Tanner, 1907], I fratelli Tanner, Milano, Bompiani, 1982 [Trad. V. Rovelli Ruberl]
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ragazzoarcano · 1 year
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Wabi - Sabi
Trova la pace nell'imperfezzione.
Riconosci che niente nella vita è perfetto, né tu né gli altri.
Invece di lottare per la perfezione, trova gioia nell'imperfezzione che rendono la vita unica e bella.
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smokingago · 1 year
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🍀
Chi ci tiene veramente a te
ha un modo diverso di stringerti le mani di abbracciarti di esserci.
Chi ci tiene veramente a te
ti promette il buongiorno
e dopo lo mantiene.
Inizia ad essere felice dal tuo primo sorriso e mentre il cornetto sbriciola ovunque non smette un solo istante di guardarti le labbra.
Chi ci tiene veramente a te
sa che il mare non finisce con l'estate e per questo ti porta a guardarlo.
Quando più nessuno esce.
E tutto intorno è profumo di onde.
Di silenzio e di vita.
Chi ci tiene veramente a te
non ti dice che per forza si deve vincere ma piuttosto, ti insegna a non aver paura mai di perdere.
Chi ci tiene veramente a te
lascia che tu possa sbagliare ma fa in modo che niente possa spengerti quel fuoco che ti brucia negli occhi.
Chi ci tiene veramente a te
ti insegna ogni giorno
a lottare ma con dolcezza ti racconta che a volte
alcune cose semplicemente
vanno lasciate andare...
Andrew Faber
#smokingago
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emozparole-blog · 3 months
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Guardami, sono solo una donna pronta a lottare per qualcosa in cui crede..!!! Non abbasso la testa e non mi regalo a nessuno perché io il valore che porto lo conosco e chi non è capace di vederlo non merita niente di me...!!!
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* S.Nelli *
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stupid-exaggerate · 10 months
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Questa è una dedica per Giulia, una dedica che posto qui perché non voglio farmi pubblicità o altro; vorrei semplicemente chiedere scusa a Giulia, e a tutte quelle donne che purtroppo a causa di una società orribile non sono riuscite a raggiungere i propri sogni, semplicemente perché un uomo deviato glieli ha portati via.
Vorrei chiederle scusa perché sono sicura che si sarebbe laureata con il massimo dei voti, e avrebbe festeggiato in modo stupendo, con tutte le persone che la amavano insieme a lei. Inoltre dopo la laurea sarebbe finalmente andata a studiare nel luogo dei suoi sogni, dando libero sfogo alla sua creatività, disegnando probabilmente dei fumetti meravigliosi.
Vorrei chiederle scusa perché non la conosco, eppure non riesco a smettere di pensare a lei; non riesco a smettere di pensare a come una settimana fa era felice e magari nervosa all’idea di laurearsi, mentre adesso non c’è più. Non riesco a smettere di pensare a quanto suo padre potesse essere orgoglioso nel vedere la sua bambina con la corona d’alloro in testa, quella bambina che ogni giorno la salutava con un “ciao papino!”
Vorrei chiederle scusa perché mi viene da piangere, perché per quanto una settimana fa non avessi la minima idea di chi fosse, adesso in qualche modo condivido il suo dolore, e vado fuori di testa pensando a come potrebbero essere stati gli ultimi istanti della sua vita, di quanto possa aver sofferto e come nonostante tutto abbia provato a difendersi, a lottare, anche se è stato tutto inutile.
Mi scuso perché da quello che ho capito lei era una persona dall’animo buono e gentile, perché nonostante il deviato si mostrasse effettivamente pericoloso, lei si è fidata di lui, gli ha donato ancora una volta la sua gentilezza, non avendo la minima idea che a lui, del suo buon cuore, non gliene fregava proprio niente; e se lei è stata così buona, io adesso non provo altro che odio verso tutto ciò che le è successo e verso chi ha fatto sì che tutto ciò succedesse.
Mi dispiace tanto Giulia, mi dispiace veramente veramente tanto, perché la tua vita si è spezzata, si è distrutta, e nessuno è venuto a salvarti quando ne avevi un disperato bisogno.
Mi sento impotente, impotente con il bisogno disperato di fare qualcosa, qualcosa che non ho assolutamente idea di come poter fare, perché ormai l’unico modo per cambiare il mondo è distruggerlo completamente. Siamo una società rotta, deviata, manipolata da luoghi comuni e stereotipi, e non vedo modo di far sì che tutto prenda una strada migliore.
Leggo ovunque la frase “educate i vostri figli”, “educate gli uomini”, ma come si può educarli, se fin da quando erano piccoli gli è stato insegnato che non si deve piangere perché i veri uomini non piangono mai, che ad ogni guaio o marachella la punizione era la violenza, le sberle? Sono cresciuti deviati, siamo tutti stati deviati. E ora non ho la minima idea di come si possa cambiare strada.
Per questo mi scuso cara Giulia, per non essere in grado di offrire alle donne come te, come noi, un luogo sicuro in cui crescere, in cui sognare, in cui poter vivere.
Per quanto insignificante possa essere, sappi che ora hai un posto nel mio cuore, e per quanto effimera possa essere, sappi che per te rimane accesa una mia piccola speranza, la speranza che un giorno questo mondo malsano rimanga soltanto un brutto ricordo.
Con tanto tanto amore,
Giulia.
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ilfascinodelvago · 2 years
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Ci sono donne che non hanno diritto a un'istruzione, a un lavoro, che non possono scegliere il compagno/a da amare oppure non possono lasciare il marito che qualcuno ha scelto per loro e che ne è diventato il padrone. Donne che non possono disporre della loro vita. Vivono in Afghanistan, Iran, Siria, Arabia Saudita e altri cento paesi in tutto il mondo. Sopravvivono, anzi. Ci sono donne vittime degli uomini, picchiate, uccise, violentate, considerate proprietà, "tu sei mia", talmente plagiate e sottomesse da confondere la violenza con l'amore. E questo succede nel mondo occidentale, ma un po' di più nel nostro Paese patriarcale, maschilista e gerontocratico. In Europa, in Italia soprattutto, ci sono donne che hanno in mano il potere e non fanno niente per le altre donne, anzi provano a riportarle indietro in quanto mogli madri e donne di casa, sono donne potenti ma quando qualcuno le attacca sul merito si difendono dicendosi discriminate in quanto donne, e lo dicono protette da guardie del corpo. Alle prime auguro di avere la forza per continuare a lottare e finalmente debellare un mondo e una religione che le vuole prigioniere. Alle seconde auguro di riuscire ad imparare dalle prime il coraggio per ribellarsi e riprendere in mano le loro vite. Alle ultime invece auguro di andare a visitare più spesso le persone che fuggono da guerre, carestie e persecuzioni, persone che hanno perso tutto, persino una speranza per il futuro, e non andare soltanto a dispiacersi davanti alle bambole di pezza dei bambini morti sotto le bombe russe. Si sporchino le mani e i vestiti di quelle persone, non spargano lacrime di coccodrillo davanti ai peluche.
Ecco, questo è il mio pensiero per un 8 marzo a due facce, diviso tra donne preoccupate che chiedono ai follower quale smalto abbinare alla borsa (non lo so, sto vagheggiando) o che si lamentano di non trovare posto il sabato sera al jappo dopo una settimana di lavoro duro e donne che vedono morire i propri bambini tra le braccia affamati, annegati o mutilati dalle bombe. Ognuna ha i suoi dolori, non intendo assolutamente criticare chi ha il privilegio di avere problemi più risolvibili, alcune hanno solo la colpa di essere nate dalla parte sbagliata del mondo.
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