#lo farei pensando che arriverà il famoso quando meno te l’aspetti
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Adesso non ricordo più perché l’ho fatto ma una notte mi sono messo a pensare: con quante persone sono andato a letto nei miei 23 anni di vita? Così ho buttato giù una lista di nomi, pochi cognomi, ma sono 24 in tutto. Molti, pochi, troppi, non abbastanza… chi sono io per giudicare. Ma insomma, ventiquattro esseri umani hanno toccato il mio corpo nudo. Toccato, non conosciuto.
Tre di loro hanno lasciato segni che tutt’ora percepisco durante la malinconia notturna: tutti gli altri… perché? Innecesario? Forse. Probabilmente. Me ne rendo conto solo ora. Più che altro ricordo i motivi che hanno portato almeno 10 di loro e capisco che allora non sapevo ciò che so oggi, non capivo ciò che comprendo oggi, eppure se non esistessero queste 24 esperienze del mio passato non saprei neanche spiegare perché ora mi meraviglia immensamente il fratello della Benni che presta la sua giacca a Viola mentre usciamo dal magnolia per prendere le sue cose in macchina e perché lei lo ringrazia ridendo di se stessa dato che “se non fosse per te e il mio ragazzo che mi ha mandato qui con una felpa probabilmente stanotte sarei morta col cagotto”; un gesto puramente platonico, la gentilezza disinteressata che per un momento ha scaldato anche me. Se non avessi conosciuto la frivolezza non saprei apprezzare i dettagli importanti. Ricordo ancora le informazioni curiose e i racconti d’infanzia dei tre amori (se così posso definirli per distinguere meglio) e com’è bello accarezzare qualcuno che se diventassi cieco improvvisamente saprei riconoscere senza fatica
Ultimamente mi manca quella vulnerabilità che uno prova quando si sta innamorando. E vorrei dire che sono pronto a sentirmi di nuovo così ma penso che si tratti di una mezza verità, ancora non riesco, forse voglio ma non è il momento giusto, forse mi capiterà quando smetterò di pensarci, quando meno te l’aspetti come dicono sempre tutti.
Io ho imparato che non posso e non devo paragonare la mia vita a quella di nessuno tuttavia vedo i miei amici e mi accorgo che loro non hanno un 24, magari un 2/5/10 esagerando e il mio 3 per loro è un uno o un due, durato anni e anni, che continua, dall’adolescenza ad ora, è così diverso da ciò che io ho vissuto. Non la chiamo invidia perché in realtà sono molto felice per loro, menomale che non hanno vissuto ciò che io ho provato, però un po’ mi domando… ho perso la mia opportunità di costruire qualcosa del genere? È troppo tardi?
Inutile pensare così, lo so, volevo solo metterlo per iscritto e rileggerlo e poi sorridere e rispondermi da solo che no, Mabelle, hai solo vissuto come potevi, nell’unica forma che conoscevi anche se non era ottimale, ma adesso stai cambiando e i tuoi desideri cambiano con te e va bene così, adesso sai cosa non vuoi ed è già un passo avanti, quel ventiquattro è il risultato di anni di non sapere nemmeno cosa stavi cercando, figuriamoci che cosa dovevi evitare! Ora lo so ed è un piccolo sollievo.
Potrei lasciare in attesa questo genere di cose almeno fino a sanare completamente le conseguenze di tutto ciò che ho provato nel tentativo di autodistruggermi per così tanti anni anche se
#lo farei pensando che arriverà il famoso quando meno te l’aspetti#difficile rinunciare al finto amore quando ci si abitua#però sono 15 giorni che non torno sui miei passi#e invece sono 26 mi son ricordata di altri 2
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