#leonardo calabrese
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I wold like Bayverse 🐢 matchup to pls
Some Info about me:
My name is Silvia im italian🇮🇹 the original Calabrese(don't know if that's important) and I love drawing,listen music,some movie,and I like animal my favorite animal is dog🐕🐩🐶,turtle🐢,birds🦜🐦,I love so much all shades of blue💙💙and black 🖤🖤,oh and I love cristal especialy the lapis lazuli ther are so gorgeous,I like japanis place there are so cool and I wanna learn it japan .Im go high school artist design goldsmith so I created some jewels,but im still a good artist.I would like learn the prospective drawing but im lazy😅.im not a fan of the meat i don't eating so much but I like so much pasta🍝💕eating snacks but they make me a little upsad becouse im a bit fat😅,and I'm one of those cute girlfriends who wants cuddles and attention. 👉👈👉👈👉👈👉👈
(I do this pictures in this morning)😉
💙💖💙💖💙💖
You'd be matched with... Leonardo💙
Leo is attentive so he'll give you all the cuddles and hugs and attention that you want
Need him just because?
He's by your side in a flash, just ask
Even if you have a bad day, he'll ask to see if you are fine and give you the support you're looking for
After all this time you've been together, he's still blown away that you chose him as a life partner💙
This Christmas he was wanting to give you the most perfect gift
But there's no such thing as perfection, everyone would say
He begged to differ
Without going into much detail, he was going to give all of him to you
Every feeling of love, passion, understanding, intimacy, he was going to open himself to you
Leo knows that he doesnt have to put up the whole leader persona around, but he just wants to be himself around you like you are with him
With bravery and courage that he was known to have, he let it all go 😊😉
What a night you were going to have😊💙💖
🐢💙💖👩🏻
Hope you like your match 👉💙👈
#tmnt#teenage mutant ninja turtles#tmnt bayverse#tmnt 2016#tmnt 2014#leo#leonardo#ask#matchup#match up#request#mistletoe
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L'ultima cena di Saracena
È la copia perfetta dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci riscoperta, di recente, all’interno del refettorio dell’ex convento dei Frati Cappuccini a Saracena, abbandonato da anni e ridotto ad un rudere raggiungibile solo a piedi. Ad attribuire l’opera murale al pittore pugliese Giacomo Bissanti (1822-1879), già operante nella cittadina calabrese, nella chiesa cinquecentesca di Santa Maria del…
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Tragico schianto mentre torna a casa, Leonardo muore a 15 anni: “Continuerai a giocare anche lassù”
DIRETTA TV 16 Luglio 2023 L’intera comunità del comune calabrese di Girifalco si è stretta attorno alla famiglia dell’adolescente Leonardo Scicchitano, giovane promessa del calcio locale morto tragicamente domenica per un incidente stradale in cui sono rimasti feriti gravemente tre suoi amici. 1 CONDIVISIONI Dolore e incredulità a Girifalco, in provincia di Catanzaro per la prematura e…
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Gusto Italia a Procida: dal primo al 4 giugno sulla passeggiata di Marina Grande
Gusto Italia a Procida: dal primo al 4 giugno sulla passeggiata di Marina Grande. La fiera dell’enogastronomia, del turismo e dell’artigianato, come d’abitudine, porterà con sé produttori ed artigiani, i quali rappresentano uno spaccato del Made in Italy di qualità, fatto soprattutto di passione e di famiglie. Si posizioneranno sulla passeggiata di Marina Grande, dando vita ad un’occasione unica per fare un tour attraverso 4 regioni italiane del Mezzogiorno, dalle ore 10 a mezzanotte. Patrocinata dal Comune di Procida, grazie al sindaco Raimondo Ambrosino e l’assessore Leonardo Costagliola, l’evento è firmato dall’Associazione Italia Eventi e gode del patrocinio dell’UNOE, l’Unione Nazionale Organizzatori di Eventi. “Procida accoglie con grande gioia Gusto Italia, in un momento importante per il turismo locale e nazionale. È fondamentale valorizzare il patrimonio enogastronomico della nostra Italia, assieme all’artigianato, rafforzando un turismo sostenibile ed esperienziale”, commenta l’assessore Costagliola. “Siamo entusiasti di raggiungere quest’isola autentica, la quale rappresenta in pieno il nostro desiderio di unire le eccellenze italiane ai luoghi più suggestivi e rappresentativi della nostra straordinaria nazione. Sarà una cornice unica per inaugurare le tappe marinare della stagione calda e continuare a raccontare le nostre tipicità, un patrimonio prezioso per la nostra cultura”, spiega il presidente di Italia Eventi Giuseppe Lupo. Quattro le regioni italiane presenti a questa tappa. Immancabile la Campania, regione ricca di biodiversità ed eccellenze. Salumi e formaggi cilentani, accanto a tartufi irpini. Dal salernitano giungeranno confetture, marmellate, sott’oli, creme e pesti. Dai Monti Picentini protagonista sarà la nocciola di Giffoni IGP, proposta sia tal quale che in versione croccante preparato al momento, ma anche in creme spalmabili e biscotti. Tanti i dolci tipici campani, ma anche i donuts in vari gusti e colori. Per i golosi caramelle, lecca lecca e marshmallow di una giovane azienda, liquore alla canapa e al finocchietto. Da Capaccio Paestum ottimo miele da apicoltura artigianale, assieme a numerosi prodotti derivati. Dal Puglia taralli friabili, anche senza lievito. Dalla Calabria tanta liquirizia, da cui nascono una serie di declinazioni e abbinamenti, e succo di cedro. Golosi i salumi e i formaggi, tra cui spiccano la nduja e i pregiati salumi da suino nero calabrese. Non mancheranno neanche sott’oli e creme dell’orto, alici ed altri prodotti ittici locali. Dalla Sicilia il cioccolato di Modica, assieme ai tanti dolci tipici dell’isola tra cui cannoli e pasta di mandorle. A questi si aggiungeranno gli amati waffel al cioccolato. Ricco anche l’angolo dell’artigianato, dove sarà possibile trovare bigiotteria in resina e in altri materiali, ma anche ceramiche artigianali, cristalli profumati e prodotti per l’aromaterapia. Gusto Italia in tour è attivo tutti i giorni, dalle ore 10 a mezzanotte, ad ingresso gratuito. Partner dell’iniziativa il blogzine Rosmarinonews.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Fake news on food, "Does eating citrus fruits in the evening hurt?": the expert's answer
A popular saying goes: “Orange is gold in the morning, silver in the afternoon and lead in the evening”. But is it really so? Can citrus fruit after dinner cause indigestion and heartburn? We asked the dietician Giorgio Calabrese. By Tecla Biancolatte Shooting Santiago Martinez De Aguirre (Snacks) Editing by Lorenzo Urbani Initials of Leonardo Sorregotti (Accenture media tech) Source link
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DARMAN - IN COLLABORAZIONE CON PROGETTO ITACA IL TOUR CHE GIRA DAPPERTUTTO: CONFERMATE LE PRIME DATE
L'artista calabrese Darman, ormai una certezza nel panorama rock e cantautorale italiano, porterà in giro per l'Italia il suo ultimo album "Rifugio", uscito lo scorso 18 novembre, partendo da Firenze il 13 gennaio 2023.
"Il tour che gira dappertutto", il nuovo giro musicale d'Italia di Darman, ha un sapore del tutto particolare. Il cantautore calabrese, infatti, porterà la sua musica nei Club di Progetto Itaca, Fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie. Darman suonerà per loro, in concerti intimi che sfoceranno in veri e propri laboratori musicali, dove la musica sarà il veicolo mediante il quale scoprire il bello che c'è in tutti noi e attorno a noi.
Le prime date confermate:
13/01 Firenze
9/02 Torino
13/02 Bologna
14/02 Parma
15/02 Milano
24/02 Lecce
14/03 Palermo
24/03 Napoli
28/03 Genova
Commenta l'artista il nuovo tour: "Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia che mi ha regalato un'esperienza unica: quella di condividere la mia esistenza con due persone per me speciali, Zia Nice e Zio Gregorio. Grazie a loro, alla loro gioia di vivere e grazie all'amore che i miei familiari hanno sempre trasmesso loro, ho potuto constatare in prima persona quanto ogni singola esistenza sia importante e quanto ogni storia umana vada vissuta fino in fondo. Il rispetto e l'importanza della vita vanno ben aldilà della semplice e, spesso, superficiale percezione personale. La realtà è soggettiva, e ciascun essere vivente la vive appieno per come percepisce e si muove in quello spazio e in quel tempo. Questa mia esperienza mi ha insegnato quanto sia importante il rispetto e l'amore per la vita, quanto sia bello donare gioia a persone speciali. Spesso ho suonato per i miei zii e da sempre avevo in mente di realizzare un progetto di questo tipo e regalare momenti di gioia e bellezza a più persone possibili. Tutto questo ha preso forma grazie all'energia vitale con cui Leonardo Artini ha risposto alla mia proposta di realizzare il tour al Club Itaca di Firenze. Il nostro entusiasmo è stato talmente contagioso che l'idea si è allargata a tutti gli altri Club della Fondazione, diventando un vero e proprio tour italiano. Sarò onorato di realizzare questi laboratori musicali coi Soci dei Club e vivere momenti di piacere e scambio culturale ed emozionale."
Spiega Leonardo Artini, responsabile comunicazione di Progetto Itaca Firenze: "Ogni mattina a Club Itaca (nostro progetto di riabilitazione per lo sviluppo dell'autonomia socio-lavorativa) leggiamo tutti insieme le mail e lo scorso maggio siamo stati meravigliosamente colpiti da questa proposta di Darman. Ci ha subito unito la passione per la musica, elemento che ci accompagna in molte fasi della giornata, il suo modo di scrivere e le parole utilizzate ci hanno fatto capire che ci fosse qualcosa di speciale in lui. Proprio come in ognuno di noi. Colpito da questo forte entusiasmo ho coinvolto subito Lorenzo (responsabile comunicazione di Fondazione Progetto Itaca) ed in seguito ad una call con il cantautore calabrese, ci siamo subito attivati per coinvolgere le altre sedi di Progetto Itaca. Le adesioni non hanno tardato ad arrivare. Adesso tutti i Soci (ragazzi con disagio psichico che aderiscono gratuitamente al Club) stanno aspettando il momento di conoscere Darman, le sue canzoni e di condividere piacevoli momenti insieme, ognuno con la sua storia. Tutto questo mi riempie di orgoglio e sono certo che la voce di Darman (con le sue note), da Milano a Palermo, possa amplificare il nostro messaggio a sostegno della salute mentale. Grazie ancora e stay tuned!"
Progetto Itaca nasce nell'ottobre del 1999 con l'obiettivo di promuovere programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie. Ciò che ha spinto alla fondazione di Progetto Itaca è stato sperimentare personalmente il dolore che colpisce un'intera famiglia quando una persona, quasi sempre molto giovane, si ammala di un disturbo mentale. Spesso il grave ritardo della diagnosi e della cura porta un danno grandissimo alla sua vita. Per il recupero del benessere, però, accanto alle terapie farmacologiche, altrettanto importanti sono un ambiente favorevole e una società più accogliente, sensibile e informata che possano attivare una forte rete di supporto. È trasversale, inoltre, per tutte le iniziative di Progetto Itaca la sensibilizzazione della comunità per superare stigma e pregiudizio, diffondendo una corretta informazione per favorire la prevenzione e l'orientamento alla cura. Nel corso degli anni, la piccola squadra iniziale di Progetto Itaca adesso conta più di 600 volontari attivi in ben 17 sedi in tutta Italia, e solo nell'ultimo anno ha sostenuto più di 12.300 persone, formandone più di 800 e sensibilizzandone più di un milione.
"Rifugio" è il "quarto album di inediti di Darman composto da 9 brani scritti e arrangiati dal cantautore calabrese (ad accezione del testo di "Come la mente sempre più assisa", di Umberto Alcaro). Darman sorprende ancora una volta con un disco acustico, che si discosta dalle tre precedenti produzioni alternative rock. Con Rifugio siamo in una dimensione più minimale negli arrangiamenti, in cui è preservata l'idea l'anima intima dei brani, impreziosita da scelte stilistiche di finezza e dolcezza.
Il filo conduttore che lega trasversalmente tutti i brani dell'album è la ricerca di un percorso di interiorità che possa condurre agli altri, al mondo. Il vero "Rifugio" è inteso come un senso di apertura e non di chiusura. Nella copertina, infatti, trova spazio un "ossimoro visivo", è come se il titolo fosse apparentemente contrapposto alla figura iconica del guscio d'uovo. Infatti, molto spesso, il rifugio è interpretato come un luogo nel quale chiudersi ed estraniarsi da ciò che ci circonda; nel significato di Darman, invece, il concetto è stravolto: qui si è davanti a un'apertura totale verso la scoperta del mondo, della vita vissuta a 360°, della conoscenza di sé stessi e, di riflesso, degli altri.
Biografia
Darman, volto nuovo dell'alternative rock italiano prossimo a lanciare il suo quarto album in studio "Rifugio", è attualmente impegnato con l'Eunomos tour 2022, col quale sta portando in giro per l'Italia la sua musica intima e luminescente.
Il cantautore calabrese di base a Torino ha già all'attivo tre lavori discografici, tutti pubblicati per l'etichetta Ayawasca Sciamani Musicali: "Four-Leaved Shamrock" 10 novembre 2015, "Segale Cornuta"; 20 aprile 2017 e "Necessità Interiore", 3 aprile 2020.
"Necessità Interiore", registrato ed editato da Christian Lisi al Not Brushing Dolls di Castel San Pietro Terme (Premio Tenco con "Il Grande Freddo" di Claudio Lolli), mixato da Dirk Feistel allo Studio X Berlin e masterizzato da Kai Blankenberg allo Skiline Tonfabrik di Dusseldorf, (entrambi freschi collaboratori per il live a Berlino dei Black Rebel Motorcycle Club) fa sbarcare Darman nei negozi di dischi grazie alla collaborazione con AudioGlobe.
Sono molti i singoli che Darman ha lanciato in questi primi cinque anni di carriera da solista. Come non citare "Strana Creatura", attualmente il suo brano di maggior successo, primo singolo estratto da Segale Cornuta e pubblicato in anteprima su Fanpage il 30 marzo 2017 (il videoclip su YouTube ha ricevuto oltre 210.000 views). O "Pubblicità Riflesso", primo singolo estratto da Necessità Interiore e pubblicato in anteprima italiana su Rockerilla e mondiale su Vents Magazine.
Il nome e il seguito che è riuscito a creare attorno a sé ha portato Darman a realizzare quattro tour italiani e uno europeo (il secondo sarebbe dovuto partire nella primavera del 2020, poi annullato per via della pandemia da Covid-19), oltre che a presenziare su palcoscenici importanti; ne sono un esempio il Concerto del Primo Maggio 2012 in Piazza Maggiore a Bologna, le due anteprime in Expo Milano 2015 e la partecipazione da headliner al festival italiano Musaic-On 2017 e al The Sound Festival 2018 in Olanda.
Anticipato dai brani "Agay" ed "Elle", venerdì 18 novembre esce il nuovo album "Rifugio" disponibile in tutti i negozi di dischi in versione cd e vinile e su tutte le piattaforme di streaming digitale distribuito da Audioglobe, prodotto dallo stesso Darman per Ayawasca Sciamani Musicali (Edizioni di Riccardo Rinaldi).
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West 9/13
Jess got up onto the table. “Quiet down guys!” There were a lot of new people this year. That was good. And most of them looked like underclassmen. They’d lost a lot of good seniors last year, so new people were gonna be necessary to carry them to Nats again.
The seniors laughed. “Jess, you’re not even an officer,” they chided her, not loud enough for most of the students to hear, “or a senior.”
Jess shrugged. “It was necessary.” She turned back to the rest of the club members again. “Guys, we’re gonna have a great year, so I’m gonna let the president get started as soon as possible. Listen to him!”
Nick raised his eyebrows at her skeptically, but the rest of the club responded. The dynamic level of the room settled down until only a few scattered troublemakers - better known as over-hyped underclassmen, good at science but not perhaps so good at behavior, of course - were still gossiping or whatever they were doing. Jess jumped off the table, then reconsidered, putting her hands out to push herself back so she was sitting on the edge, swinging her legs. Perfect view of the room. Presumably teachers would soon start telling her to not sit on tables, but not too long after that they would give up trying to change her behavior. That was how it always was. She may as well get through that stage with the Science Club coach as quickly as possible - she was going to be in this room a lot this year.
Nick peeled himself off the wall. “Welcome, all of you! I’m so glad to see so many new and returning members. As Jess said -” he paused to tilt his head at her teasingly again - “I’m Nick, I’m the president...”
He searched around momentarily for Leo, and they all went around with the introductions, and then the powerpoint was shown behind them, and all that boring stuff they did every year, which made Jess prefer the years she could have skipped the meetings and just read the emails. The car wash - she’d forgotten about that, she supposed. But still, reading a reminder that it was coming up soon would have been just as effective as hearing Nick and Leo talk about it.
But she was still supposed to be there. Upperclassmen weren’t allowed to do that stuff. Upperclassmen had to set positive examples, even when they were builders and would have been more useful working at home; there were no build materials here. Her only real purpose was to introduce herself, because building dues wouldn’t be collected for a while, and build tryouts wouldn’t start until a long time after that. No tryouts would start until a while after. Of course there was the officers’ pride in being able to say that not only had they won at States last year, they had won the last 2 years in a row. It had been a long time since anyone at their school had been able to say that about Science Olympiad.
Imagining being an officer next year introducing little froshbabies to a team that had won the past 3 years, Jess smiled. At the moment she could say that every year she’d been in high school, West had won States and gone to nats. She really wanted that to continue. They were going to be the year that created a streak and motivated their younger replacements to keep that shit up.
As long as East didn’t pull their shit together faster and better. Who were their officers and returning members? Jess couldn’t remember.
But they would find out soon enough, wouldn’t they, when they started coming up against each other at competitions. It really wouldn’t be that long. It was never that long, there was never enough time to prepare for Science Olympiad the way you wanted to.
Continue to East 9/15
#science olympiad#scioly#scio-is-a-story#novel#jessica tsien#club meeting#nick ghosh#leonardo calabrese
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Buongiollo, oggi inauguro ufficialmente la mia entrata nel Tumblr Calcio (non solo come spettatrice) con questa MasterChef au.
GIUDICI
Chef Locatelli è Chef Lanuel Mokatelli. L’unica caratteristica in comune tra i due è il cognome, ma può bastare così.
Chef Cannavacciulo è Chef Gigio Donnacciulo. Entrambi napoletani e giganti buoni. Magnano come se non ci fosse un domani. Tirano grandi menate agli altri e danno tanti bacini per confortare i compagni.
Chef Barbieri è Chef Giacomino Raspieri. Entrambi romagnoli, grandi intenditori di tortellini. Bassi di statura, ma un concentrato di sana cattiveria. Molto eleganti e precisi.
MASTERCLASS
La MasterClass è composta da 20 concorrenti, disposti in cinque file da quattro. La scelta dei posti dovrebbe essere casuale, ma il caso riserva sempre grandi sorprese: non sono i concorrenti a scegliere il posto, ma il posto a scegliere i concorrenti.
Le ultime file sono dedicate ai casinisti, a quelli che vogliono stare il più possibile distante dai giudici per poter confabulare in pace con i propri vicini di postazione. L’ultimissima fila è la completa anarchia: qui i 4 concorrenti diventano una bestia sola per poter sconfiggere di prepotenza i leccaculo delle prime file.
La prima fila è riservata a quelli bassi, ahimè, e ai sapientoni lecchini. Sempre sotto l’occhio vigile dei giudici, i primini cercano costantemente di fare bella figura. Il loro punto debole? Non posso copiare da nessuno.
La seconda fila è per quelli bravini, quelli tranquilli che pian piano, giorno dopo giorno, tirano fuori il meglio di se stessi e, zitti zitti buoni buoni, la mettono in quel posto ai wannabe vincitori.
La terza fila, ovvero la fila di mezzo, è per i buoni, per quelli che aiutano gli altri. Essendo in mezzo hanno la visione completa dell’intera cucina e possono gestire il gioco. Sono i registi della MasterClass.
CONCORRENTI
Dall’ultima alla prima fila.
Alessandro Florenzi detto Spizzi. Romano de Roma, è un vero caciarone. Porta una cucina tradizionale ben fatta, i suoi piatti forti sono quelli che gli cucinava la nonna da piccolo. Dà il meglio di sé durante le esterne, non è mai stato il capitano di una brigata, ma grazie alla sua attitudine da mattatore riesce sempre a far vincere la sua squadra.
Domenico Berardi detto Mimmo er matto. Calabrese doc, mette un pizzico di peperoncino in ogni piatto che fa, pure nel budino al cioccolato. Per questa cosa è stato soprannominato Mimmo er matto dal suo vicino di postazione Spizzi. Silenzioso e timido di giorno, ladro di notte: Mimmo er matto nasconde una personalità alla Dr. Jekyll and Mr. Hyde. Sembra docile e tranquillo, invece è l’artefice di numerosi furti all’interno dei frighi. Strano ma vero non è mai stato beccato.
Jorge Luiz Frello Filho detto Jorginho o cozinheiro. Italo-brasiliano, è il maestro della cucina fusion. Ride sempre, fin troppo. Viene sempre ripreso dai giudici, ma è talmente tanto amato che lo lasciano stare. È il burlone della classe, fa scherzi a tutti: nasconde gli ingredienti dei compagni, alza di più i fornelli nelle altre postazioni… Celebre è la frase “Mimmo, che è suceso? Stai tranquillo…” dopo che il suo vicino di postazione, Mimmo er matto, ha fatto scattare l’allarme antincendio dopo aver bruciato il sugo. Jorgi è anche un ottimo capitano, ha portato più volte alla vittoria la sua brigata. Per la sua simpatia è sempre il primo a fare le interviste.
Nicolò Barella detto Barellino. Cagliaritano, porta una cucina tradizionale sarda, ma in versione più chic. È il sommelier della classe, cucina pensando già quale vino abbinare al piatto. Arriva in cucina sempre con gli occhiali da sole, dicendo che è perché dorme poco per studiare, in realtà tutti sanno che è perché si spacca di vinello. È il meme vivente della cucina, ogni volta che non viene chiamato tra i tre migliori piatti fa scenate da premio Oscar.
Leonardo Bonucci detto Bonnie. Di Viterbo, è uno dei più anziani della classe. La sua cucina è molto saporita. È un vero stacanovista, pretende sempre la perfezione da se stesso. Uno dei capitani più vittoriosi nelle esterne, pretende il massimo anche dai suoi compagni. Non è ben visto da tutti perché ha sempre da ridire su qualcuno.
Giovanni Di Lorenzo detto DiLo. Toscano, è il miglior intenditore di carne. Le sue specialità sono le bistecche e gli affettati, basta che sia carne. Pensano sia il ladro di piatti nei frighi a causa della sua faccia da criminale, ma lui è buono come un babà. È il più veloce a correre in dispensa per accaparrarsi i migliori ingredienti. Anche lui timido e riservato, solitamente gioca sulla difensiva cercando di essere a metà classifica. A volte, però, sorprende tutti vincendo le sfide più difficili.
Emerson Palmieri detto Emerson. Italo-brasiliano anche lui, praticamente fa coppia fissa con Jorgi. A differenza del suo amico, lui è più riservato. È una delle maggiori vittime degli scherzi di Jorgi, ma lui non se la prende.
Alex Meret detto Alex. Friulano, la sua cucina è molto essenziale. Il suo viso fa trasparire ogni emozione e per questo viene sempre interpellato dai giudici per conoscere la sua opinione. Non sopporta chi fa casino in cucina, lui vorrebbe cucinare in completo silenzio. Molto sottovalutato, ma si rivela essere uno dei migliori della classe. È un po’ il cocco di Chef Raspieri.
Giorgio Chiellini detto Giorgione. Toscano anche lui, è il papà della classe. I suoi piatti finiscono sempre tra i migliori tre. Cerca di tenere a bada il suo amico Bonnie, insieme hanno vinto tutto. È il vero capitano delle squadre in esterna. Uno dei possibili vincitori già dai casting.
Salvatore Sirigu detto Sarà. Sardo, un pastore di pecore mancato. È l’anima della MasterClass, ha sempre belle parole per tutti. Dalla sua postazione centrale controlla tutta la cucina e cerca sempre di aiutare i suoi compagni. È sempre la prima scelta per le squadre nelle esterne, con sua carica emotiva fa la differenza. Motivatore nato, è un vero pastore. I suoi piatti rispecchiano la sua personalità, sono autentici e genuini. Va molto d'accordo con Chef Donnacciulo, hanno la stessa passione per il cibo.
Leonardo Spinazzola detto Spina. Umbro, porta la haute cuisine. È un gran osservatore dei suoi compagni e racconta i migliori aneddoti durante le interviste. Non sbaglia mai un piatto, ma sfortunatamente durante una prova si è tagliato una mano e ha dovuto lasciare la cucina prima del dovuto. Una grande perdita per MasterChef, poteva essere uno dei papabili vincitori.
Rafael Toloi detto Rafa. Terzo italo-brasiliano, porta una cucina prettamente brasiliana. È uno dei senatori della MasterClass, insieme ai suoi compagni della fila di mezzo cerca di tenere a bada le teste calde.
Andrea Belotti detto Gallo. Bergamasco, il suo piatto forte è il galletto fritto, da cui deriva il suo soprannome. Vincitore di molte sfide, ma non molto costante. È considerato uno dei possibili vincitori, ma non ha ancora vinto una sfida in esterna.
Ciro Immobile detto Ciro. Napoletano, molto legato alla cucina del suo territorio. È diventato molto amico del Gallo, suo vicino di postazione, nonostante ci sia una forte competizione tra i due. Ciro e il Gallo hanno uno stile di cucina molto simile, infatti vincono sempre loro, alternandosi le vittorie. È il belloccio del gruppo quindi viene sempre intervistato sebbene si faccia fatica a capire come parla.
Alessandro Bastoni detto Basto. Lombardo, la sua cucina è molto semplice. Ragazzo molto tranquillo e riservato, ha stretto amicizia, quasi inspiegabilmente, con quel casinista di Barella. È troppo alto per stare in seconda fila, per questo viene preso di mira dai compagni dietro perché non riescono a vedere i giudici. Viene sempre ripreso perché viene beccato a girarsi indietro a guardare Barella. Nasconde anche lui una vena un po’ cazzuta, quando nessuno è nei paraggi tira giù parecchi bestemmioni.
Matteo Pessina detto Pess. Monzese, il suo piatto forte è il risotto alla monzese. È il poeta della classe, scrive un diario per documentare la sua esperienza a MasterChef. È uno dei più bravi della cucina, ma si è fatto con il tempo, all’inizio nessuno avrebbe mai puntato su di lui. Ha un feeling particolare con Chef Mokatelli: lo chef ha puntato tutto su di lui firmandogli il grembiule ai casting. Pess ha sempre il sorriso ed è molto positivo.
Marco Verratti detto Marcolino. Pescarese, ma grande fan della cucina francese. È quello che mette più zizzania nella cucina e uno di quelli che si crede il gran vincitore di MasterChef. Fa tanto il gradasso, ma ha la lacrima facile. Si spaventa molto facilmente: una volta per poco non scappava dalla cucina pensando ci fosse un topo. Altro scherzo di Jorgi. Celebre la sua citazione “moccica l’avversario”.
Lorenzo Insigne detto Lorenzino. Altro napoletano, cucina solo polpette. Il più basso della classe, è considerato la mascotte di MasterChef. Insieme a Marcolino e Ciro compone il trio di quelli che parlano strano. Ama tutti, diffonde l’amore attraverso le sue polpette. Passa il tempo a distrarre il povero Basto e cerca di persuaderlo a entrare nella gang di Napoli. Il suo più grande impegno, però, è quello di spaventare Ciro nascondendosi dietro le porte. Famoso anche per il suo tiraggiro del piatto, una tecnica particolare di servire il cibo.
Federico Bernardeschi detto Berna. Toscano, ma propone una cucina vegana. È lo stiloso del gruppo, sempre il meglio vestito e quello più composto. Spera di vincere, ma neanche lui crede molto in se stesso. Si trova in prima fila perché spera di far bella impressione sui giudici.
Federico Chiesa detto Church. Genovese, ma è molto abbondante nei suoi piatti. È tra i vincitori assicurati e lui ne è consapevole. È già una star al di fuori della cucina grazie alla schiera di telespettatrici pazze per lui. È figlio d’arte perché suo papà è un celebre chef. Ha molto legato con Berna e cerca sempre di tirarlo su di morale. Famosa la sua espressione con gli occhi sbarrati che ha sempre nei momenti più difficili. È sempre tra i migliori della classe, se la cava molto bene nelle prove con gli ospiti esterni.
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Your random Trust thought of the day, since writing Primo and Paul interacting once again has me thinking about Paul’s relationship with language:
Much as I enjoy lovingly mocking Paul as a clueless American wandering around Italy speaking English all the time...he doesn’t actually seem to have much difficulty understanding what any of the Italian characters are saying. He seems to have a slightly preternatural ability to understand Primo in particular, even though (I think?) Primo only ever speaks to him in Calabrese, with a very occasional English phrase thrown in. But even beyond that, he seems to at least get the gist of what people are saying to him when he’s motivated to pay attention. And look, he’s been living in Italy for a significant portion of his life by the beginning of the show; even if he speaks English with his family and with his multinational group of friends, I think he understands Italian perfectly fine. And after five months in Calabria he understands at least some Calabrese. Like, he understands what Leonardo and Salvatore are talking about from a good distance away in an echoey tunnel; that’s not an easy listening comprehension situation.
He’s just not very confident at speaking Italian. It’s clearly not the first language he reaches for when trying to express himself. But high listening comprehension + low speaking ability/confidence seems like a very logical pattern of language acquisition for someone who’s spent a long time in an immersion environment but doesn’t have much patience for formal education, and also had the ability to attend school in their native language and spends a lot of time around wealthy expats who are likely to speak English. And of course native-English-speaker privilege is a thing, which means that he can get away with not being completely fluent in the language of the country he’s living in with very few negative consequences to himself.
And yes yes I know that on a Doylist level having Paul almost always be around someone who speaks English is partially for the audience, since this is a TV show made with a primarily Anglophone audience in mind. But I also think “listen and understand in Italian, reply in English” is a pretty logical way for him to interact with the language environment he’s in, and that’s mostly what we see him do with the characters who don’t speak English well.
There’s a couple fun Primo/Paul implications to this, I think. One is the idea that Paul would try to actively maintain his Italian comprehension when he’s not in Italy. Probably in his very haphazard Paul-ish manner, by doing things like “there’s a Rossellini retrospective at Film Forum and I’m going to go and sit there all day and just listen,” but hey, he’s trying. And the idea of flighty, dreamy Paul putting actual work into trying to understand Primo better (both literally and figuratively) is just...delicious.
I also really like the idea that he’d wind up with random Calabrese words and phrases in his vocabulary, probably without even realizing it; like he’ll just repeat something because he heard Primo say it and he understood from context clues what it meant, only to get a weird double-take from one of his Roman friends. Which maybe is awkward and confusing the first few times, but privately he likes the idea of having these little bits of Primo to hold onto.
#trust fx#little paul#primo x paul#language#look paul is DEFINITELY a clueless american#but i like the idea of him not being QUITE as clueless as he appears at first#hmm something something having little bits of primo in his mouth#i could've made that last line a lot dirtier but we'll save that for the fic
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Maria Bergamas, la madre che scelse il Milite ignoto. Aveva perso il suo unico figlio, Antonio, quattro anni prima. Era un disertore dell’esercito austroungarico, passò la frontiera e si unì all’esercito italiano. Il giorno in cui dovette fare quella scelta, si fermò prima sulle bare numero otto e nove, perché quei numeri le ricordavano il figlio. Poi dal dolore si accasciò e posò lo scialle sulla bara numero dieci. Probabilmente non perché pensasse che lì ci fosse il suo ragazzo, ma perché il corpo lì dentro apparteneva a ragazzo di un’altra madre, forse calabrese, sarda, toscana, campana, non friulana come lei. Maria si spense nel 1956. Al corpo del ragazzo che scelse in nome di tutte le madri d’Italia, il Milite ignoto, mettiamo fiori ogni anno, in ricordo di tanti come lui. A tutti loro, a Maria e a tutte le madri del tempo il nostro ricordo. Leonardo Cecchi
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Lo strano comportamento della Procura di Roma - Osservatorio Repressione
La Procura di Roma accusa Paolo Persichetti di avere diffuso informazioni riservate ma ignora le ripetute fughe di notizie segretate che hanno contrassegnato l’attività della commissione Moro presieduta da Fioroni
I tre anni di attività della seconda commissione parlamentare sul rapimento e l’uccisone di Aldo Moro sono stati contrassegnati dalle ripetute violazioni del protocollo interno che regolava il regime dei documenti da mantenere riservati o segretati. Durante i suoi lavori abbiamo assistito ad una continua rincorsa all’anticipazione di notizie, o presunte tali, dove il più delle volte roboanti effetti d’annuncio servivano a colmare l’assenza di fatti nuovi. E’ andata avanti così fino al febbraio 2018 quando a causa della conclusione della legislatura la commissione ha dovuto chiudere anticipatamente i battenti senza essere in grado di produrre una relazione conclusiva. Nel frattempo commissari e consulenti avevano intrattenuto relazioni privilegiate con la stampa, fatto filtrare veline, notizie, documenti, fake news, avvalendosi anche di giornalisti che svolgevano la funzione di house organ, e ognuno come poteva si era avvalso di consulenze esterne e informali. Normale amministrazione di un organo eminentemente politico che però nella legge istitutiva si era dato anche delle prerogative giudiziarie, dando vita ad un ibrido dalle molte e irrisolte ambiguità.
Le ripetute fughe di notizie riservate ignorate dalla procura
Nonostante queste continue fughe di notizie siano avvenute sotto gli occhi di tutti la procura di Roma, che pure con la commissione intratteneva continui scambi, ha sempre girato il capo altrove ignorando le ripetute irregolarità.
Una rapida inchiesta ci ha permesso di individuare almeno cinque episodi (ma il numero è probabilmente superiore) nei quali esponenti della commissione hanno diffuso sui media notizie o documenti riservati o segretati. Queste violazioni, due delle quali avvenute prima del dicembre 2015, hanno riguardato la diffusione di verbali segretati di tre testimoni, due escussi dai consulenti della commissione e dallo stesso presidente, uno audito in seduta segreta dalla commissione stessa, e due notizie riservate raccolte dai consulenti. Si trattava di materiale documentale di prima mano funzionale allo sviluppo di successivi approfondimenti investigativi la cui divulgazione poteva nuocere allo sviluppo degli ulteriori accertamenti. A questa prima circostanza bisogna aggiungere che la divulgazione sui media è avvenuta spesso attraverso un uso sapientemente selezionato di stralci e notizie tale da distorcere il contenuto stesso delle informazioni presenti nei verbali e nei documenti, dandone in pasto all’opinione pubblica una versione finalizzata ad avvalorare ipotesi cospirazioniste che i commissari o i consulenti protagonisti di queste indiscrezioni appoggiavano. In questo modo accanto alla violazione delle regole di riservatezza si è dato corpo anche alla circolazione di fake news, in taluni casi di vere e proprie azioni di depistaggio informativo.
Primo episodio
Il 13 marzo 2015 il deputato Gero Grassi, membro tra i più attivi della commissione, rivelava l’acquisizione da parte della commissione di alcune musicassette ritrovate nell’aprile del 1978 in via Gradoli. L’informazione era contenuta in una informativa riservata prodotta dal magistrato Antonia Gianmaria, una consulente che lavorava per la commissione. La notizia appariva sui maggiori quotidiani, Corriere della sera, Repubblica, Stampa. «Da quel che si conosce dagli atti – spiegava imprudentemente Grassi – erano 18 le cassette registrate ritrovate nel covo e mai ascoltate: ad oggi ne manca dunque una. Per il momento le cassette sono nella cassaforte della Commissione, presto ne conosceremo il contenuto e valuteremo la rilevanza per le nostre indagini». L’entusiasmo appena velato di Grassi era dovuto alla convinzione che le audiocassette contenessero gli interrogatori di Moro. Non era affatto vero: i nastri provenivano da tre sequestri avvenuti in epoche diverse nelle basi brigatiste di via Gradoli, via delle Nespole e nell’abitazione di viale Giulio Cesare. Contenevano in prevalenza selezioni musicali, come riferivano i verbali dell’epoca acquisiti successivamente dalla prima commissione Moro. All’appello non mancavano cassette: alcune erano vuote, altre contenevano canzoni di Francesco Guccini, Gabriella Ferri, Bob Dylan, Enzo Jannacci, il duo di Piadena, canti rivoluzionari, gli Intillimani, il sax di Fausto Papetti, una – recitava il verbale – era «registrata da ambo le parti in lingua inglese», senza specificare se si trattasse di canzoni, discorsi, corsi di lingua o cos’altro. Altre due cassette repertate in viale Giulio Cesare, dove Faranda e Morucci avevano trasferito l’archivio della “Brigata contro” dopo la loro uscita dalle Br, contenevano il messaggio telefonico di un mitomane e le dichiarazioni di una teste (Chiarantano) interrogata da un membro delle forze di polizia nel corso di indagini condotte contro ambienti della estrema sinistra genovese. Si trattava di materiale di provenienza processuale e le dichiarazioni della teste erano riportate integralmente sulle pagine di Lotta continua dell’epoca.
Un testo dell’Ansa del 16 marzo 2015, ore 8,27, che riprendeva le affermazioni di Grassi raccoglieva anche le proteste del vicepresidente della commissione Gaetano Piepoli: «Il riserbo e la prudenza – dichiarava – sono l’unica bussola che la ricerca della verità ha per non smarrirsi nel labirinto delle infinite ipotesi».
Secondo episodio
Per due giorni consecutivi, il 17 e il 18 novembre 2015 sulle pagine di Repubblica il giornalista Paolo Berizzi ebbe modo di riportare ampi stralci del verbale segretato dell’escussione di Raffaele Cutolo, avvenuta il 14 settembre precedente nella sezione 41 bis del carcere di Parma. Le ennesime dichiarazioni dell’ex capo della Nuova camorra organizzata sulla vicenda Moro erano state raccolte dal tenente dei carabinieri Leonardo Pinelli e dal magistrato Gianfranco Donadio, entrambi consulenti della commissione e che il giorno successivo protocollarono il verbale insieme alle osservazioni e proposte di approfondimento investigativo. Qualche manina interessata farà pervenire due mesi dopo a Repubblica il documento segretato. La vicenda provocò anche una coda polemica: un membro della commissione, il deputato Fabio Lavagno, denunciò la fuga di notizie in una dichiarazione pubblica sottolineando per altro come fossero riportate in modo distorto. Il giornalista di Repubblica replicò che le fonti che avevano ispirato i suoi articoli erano interne alla commissione.
Terzo episodio
Il 5 settembre 2017 viene audito dalla commissione in seduta segreta Pietro Modiano, ex direttore generale di Intesa san Paolo, divenuto nel frattempo presidente della società che gestisce gli aeroporti milanesi. Modiano viene sentito in relazione all’ipotesi di legami tra le Brigate rosse e la ‘ndrangheta calabrese durante il rapimento Moro. Il contenuto dell’audizione era stato anticipato all’Ansa il giorno precedente dal solito Gero Grassi: «uno dei commissari che ha segnalato la volontà di Modiano di far conoscere quello che apprese anni fa spiega quello che potrebbe essere almeno uno degli elementi rilevanti dell’audizione» – scriveva l’Ansa: «Modiano era molto amico di Don Cesare Curioni (Il capo dei cappellani delle carceri italiane utilizzato come canale di trattativa con le Br dal Vaticano) e quindi potrebbe rivelare particolari inediti sulla conoscenza che il sacerdote aveva del mondo brigatista. Ricordando anche che don Curioni era presente all’obitorio quando fecero l’autopsia ad Aldo Moro». Secondo quanto riportato da Gero Grassi nel suo Aldo Moro, la verità negata, Pegasus edizioni 2018, durante l’audizione segreta Modiano avrebbe rivelato che poco dopo l’omicidio Moro il sacerdote suo amico gli avrebbe riferito «che chi ha sparato materialmente è Giustino De Vuono, calabrese». Al netto del gioco di specchi dei de relato, dove amici e conoscenti riportano fantasmagoriche affermazioni di defunti, assolutamente non verificabili, ciò che qui interessa è la circostanza che il contenuto dell’audizione segretata, oltre ad essere anticipata appare su due lanci dell’Ansa del 5 settembre, ore 17,37 e in un libro.
Quarto episodio
Il 20 Settembre 2017 è lo stesso presidente della commissione, Giuseppe Fioroni, a rivelare all’Ansa il ritrovamento del corpo di Giustino De Vuono nonostante l’informazione fosse contenuta in un atto da lui stesso classificato riservato. L’episodio, alquanto surreale, viene raccontato da Fabio Lavagno nel volume, Moro. L’inchiesta senza finale, Edup ottobre 2018, scritto insieme a Vladimiro Satta. A p. 56 si riportano gli stralci essenziali della dichiarazione di Fioroni: «Il Presidente della commissione d’inchiesta sull’assassinio di Aldo Moro, Giuseppe Fioroni, a proposito della figura del criminale Giustino De Vuono […] rende noto che ‘tramite l’Arma dei Carabinieri è stato possibile stabilire con certezza la sua data di morte e il luogo di sepoltura: De Vuono, ristretto, nel carcere di Carinola dal 16 marzo 1991, venne ricoverato il 1 novembre del 1994 nell’ospedale di Caserta, già operato per aneurisma fissurato, e lì morì il 13 novembre dello stresso anno. La salma di de Vuono venne tumulata nella tomba di famiglia presso il cimitero di Scigliano […]». La figura di De Vuono, come abbiamo visto, è ritenuta centrale da alcuni narratori complottisti. A loro avviso infatti era presente in via Fani e sarebbe stato l’esecutore materiale dell’uccisione di Moro, per questo aiutato dai Servizi ed esfiltrato all’estero. Da qui le strenue ricerche condotte dalla commissione per infine ritrovarlo inumato in un paesino della provincia di Cosenza.
Quinto episodio
Il 17 marzo 2016 Francesca Musacchio sul Tempo riportava ampi stralci del verbale segretato di escussione che Angelo Incandela, ex maresciallo delle guardie di custodia del supercarcere di Cuneo, aveva rilasciato dieci giorni prima, il 7 marzo, nei locali della questura di Torino davanti al presidente della commissione Giuseppe Fioroni e al consulente Guido Salvini (p. 200 della relazione sull’attività svolta dalla commissione, dicembre 2017). Incandela avrebbe riferito di un incontro con il generale Dalla Chiesa, presente anche Pecorelli, e poi di carte che il generale gli avrebbe chiesto di nascondere all’interno del carcere e successivamente ritrovare con una perquisizione camuffata. L’ex maresciallo lasciava intendere che si trattasse del memoriale Moro o di parte di esso ritrovato dagli uomini del generale in via Monte Nevoso a Milano.
Lo strabismo investigativo della procura e la caccia al reato
Dopo cinque anni di assoluta inerzia davanti alle continue fughe di notizie provenienti dall’interno della commissione Moro 2, alla fine del 2020 la procura di Roma si è improvvisamente interessata ad alcune mie mail. Si trattava dell’invio ad una cerchia ristretta di persone di alcune pagine della prima bozza di relazione annuale nelle quali si affrontava l’abbandono delle macchine del commando brigatista in via Licinio Calvo. La trasmissione era avvenuta l’8 dicembre 2015, meno di 48 ore prima della sua pubblicazione ufficiale. Secondo la procura quella spedizione costituiva una fuoriuscita di documentazione riservata, nonostante fosse di natura ben diversa rispetto ai documenti segretati resi pubblici nei cinque episodi prima descritti. La relazione è un testo politico, sottoposto ad emendamenti e voto finale, che riassume per sommi capi audizioni – già pubbliche – e l’indirizzo delle indagini intrapreso dalla commissione non un verbale di interrogatorio o una relazione su indagini in corso scritta dai consulenti.
L’inchiesta della procura partiva da una serie di informative della polizia di prevenzione realizzate dopo una lunga attività investigativa, nata almeno un paio di anni prima e scaturita dal monitoraggio dei rifugiati politici degli anni 70. In un rapporto del novembre 2020 la Dcpp ipotizzava la presenza del reato di rivelazione di segreto d’ufficio (326 cp), accusa mossa contro ignoti. In un nuovo rapporto del mese successivo venivo identificato come il responsabile della divulgazione di questo materiale e contemporaneamente veniva modificato il titolo del reato da rivelazione di segreto d’ufficio a favoreggiamento (378 cp). Dopo le dichiarazioni del presidente della defunta commissione Moro 2, Giuseppe Fioroni, sentito come teste informato, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta introduceva una nuova imputazione: associazione sovversiva con finalità di terrorismo (270 bis) a corredo del favoreggiamento. Nello scorso mese di luglio, il tribunale del riesame, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità del sequestro del mio materiale d’archivio, dei miei strumenti di lavoro e dei documenti e materiali amministravi, sanitari e scolastici dei miei figli, avvenuto l’8 giugno precedente, riteneva la sottrazione del materiale legittima se inquadrata sotto un diverso titolo di reato: la rivelazione di notizie riservate stabilite dall’autorità (262 cp), smontando di fatto il quadro accusatorio disegnato della procura. Nel giro di 8 mesi ho così assistito alla successione di ben quattro imputazioni per un unico episodio. Questa difficoltà nell’inquadrare giuridicamente il presunto fatto-reato addebitatomi rivela quanto sia fragile e pretestuosa l’inchiesta condotta dalla polizia di prevenzione e dalla procura di Roma che con tutta evidenza mira ad altro.
Le insinuazioni del presidente della commissione Moro 2
Tra i contatti a cui avevo inviato alcune pagine della bozza di relazione, tutti legati al lavoro di ricerca storica che stavo conducendo insieme a Marco Clementi e Elisa Santalena in vista della pubblicazione di un libro sulla storia delle Brigate rosse e del sequestro Moro uscito nel 2017 (Brigate rosse, dalle fabbriche alla campagna di primavera, edizioni Deriveapprodi), erano presenti persone coinvolte nel sequestro. Si trattava di ex militanti delle Brigate rosse a cui avevo chiesto di vagliare il capitolo della “Relazione” e fornire la propria versione dei fatti, spunto da cui partire per una ricostruzione minuziosa poi sfociata in un capitolo del libro.
Nel corso della sua testimonianza Giuseppe Fioroni aveva insinuato un diverso scenario, sostenendo che fossero le informazioni contenute nella bozza il vero movente della divulgazione anticipata. Secondo l’ex presidente, le indagini condotte dalla commissione sulla possibile presenza di un garage compiacente o di una base dei sequestratori nei pressi della zona di via Licinio Calvo, avrebbero messo in allarme l’ambiente degli ex brigatisti. Da qui l’insinuazione che la diffusione in un circuito ristretto di quelle pagine non fosse dettata da ragioni di polemica storica, ovvero l’intenzione di contrastare le ricostruzioni dietrologie promosse dalla commissione perché travisavano i fatti, ma dalla necessità di carpire notizie in anticipo (48 ore sic!) sulla direzione delle indagini. Io sarei stato dunque una sorta di agente infiltrato!
Il capitolo su Licinio Calvo non conteneva anticipazioni o notizie riservate
Fioroni tuttavia dimentica di dire che il capitolo su via Licinio Calvo non conteneva notizie riservate ma fantasie ampiamente note. Il teorema del garage compiacente e di una base brigatista prossima al luogo dove vennero lasciate le vetture utilizzate per la prima fase della fuga e addirittura – secondo alcuni oltranzisti – prima prigione di Moro, è un clamoroso falso che circola da diversi decenni. Ne parlò già nel dicembre 1978 un articolo della rivista glamour Penthause, divenuta una delle maggiori referenze della commissione Fioroni. Soprattutto entrò nella sfera giudiziaria quando il pm Amato raccolse questa voce durante le udienze del primo processo Moro. Successivamente se ne occupò la prima commissione Moro e la leggenda fu ripresa nella pagine del libro di Sergio Flamigni, La tela del ragno, pubblicato per la prima volta nel 1988 (Edizioni Associate p. 58-61), divenendo uno dei cavalli di battaglia della successiva pubblicistica dietrologica. Alla luce di questi precedenti, con buona pace del povero Fioroni, l’allarme tra gli ambienti vicini ai brigatisti sarebbe dovuto scattare diversi decenni prima.
Il presunto favoreggiamento
C’è un altro aspetto davvero singolare di questa vicenda che merita di essere sottolineato: nelle informative della polizia di prevenzione mi viene contestato di aver riportato nelle pagine del libro dedicate a via Fani solo parte di quanto contenuto nelle mail intercorse tra me e uno dei partecipanti al rapimento Moro. Ad avviso dei funzionari di polizia avrei trattenuto dei passaggi che avrebbero consentito di attenuare il ruolo di Alvaro Loiacono Baragiola nella vicenda. Affermazione davvero ardita perché oltre a non esser vera in punto di fatto, nel volume si ricostruisce nel dettaglio – come mai era avvenuto in precedenza – il ruolo avuto da “Otello” in via Fani, dal punto di vista giuridico (che poi è l’argomento dirimente in questa circostanza) l’eventuale difesa di una persona, per giunta condannata in via definitiva per quei fatti, non comporta alcun favoreggiamento penale. Altrimenti quanti scrittori o giornalisti che hanno scritto libri o preso le difese pubbliche di un imputato o di un condannato avrebbero dovuto essere accusati di favoreggiamento? Mi pare superfluo ricordare che l’intento del mio lavoro non era quello di difendere o condannare qualcuno ma ricostruire, il più fedelmente possibile, contesto e dinamica dei fatti.
«Chi controlla il passato controlla il futuro»
La vera questione che questa indagine solleva è l’inaccettabile intromissione del ministero dell’Interno e della procura della repubblica nel lavoro complicato e complesso di ricostruzione del passato. In una delle ultime relazioni dei servizi di sicurezza (2019) si puntava l’indice contro la ricerca storiografica indipendente sugli anni 70. A preoccupare gli apparati era la presenza di una lettura non omologata di quel periodo, etichettata come «propaganda», rispetto alle versioni storiografiche ufficiali. Il pericolo – scrivevano gli estensori del testo – è quello di «tramandare la memoria degli “anni di piombo” e dell’esperienza delle organizzazioni combattenti», un «impegno divulgativo, specie attraverso la testimonianza di militanti storici e detenuti “irriducibili» che – sempre secondo i Servizi – rischia di trovare consensi «nell’uditorio giovanile».
Siamo un Paese dove polizia e magistratura pretendono di decidere cosa un ricercatore debba scrivere in un libro
Nonostante il quasi mezzo secolo trascorso gli anni 70 fanno fatica a ritagliarsi un posto nella storiografia suscitando ancora grossi timori in settori di peso delle istituzioni che pretendono di mantenere una tutela etica su quel periodo, estendendo all’infinito la logica dell’emergenza antiterrorismo fino ad occupare il campo della conoscenza del nostro passato. Da alcuni anni è venuto meno il monopolio delle fonti sugli anni 70, un accesso più fluido alla documentazione (direttiva Prodi e Renzi) ha democratizzato la ricerca storica, in passato nelle mani della magistratura e delle commissioni parlamentari con la loro scia di consulenti e periti. Agli apparati, come ai dietrologi, tutto ciò non piace. Per decenni l’accesso riservato alle carte aveva messo nelle loro mani un formidabile strumento per mistificare la storia, costruire un discorso funzionale ai poteri, una narrazione ostile alla storia dal basso, che nega alla radice l’agire dei gruppi sociali fino a negare la capacità del soggetto di muoversi e pensare in piena autonomia, secondo interessi legati alla propria condizione sociale, politica, culturale, dando vita ad una sorta di nuovo negazionismo storiografico. Recintare lo spazio storiografico degli anni 70, stabilire chi può fare storia è l’obiettivo di fondo di questa inchiesta giudiziaria.
Paolo Persichetti
da insorgenze.net
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Anthony Joseph Accardo born Antonino Leonardo Accardo, April 28, 1906 – May 22, 1992), also known as "Joe Batters" and "Big Tuna",[1] was an American longtime mobster. In a criminal career that spanned eight decades, he rose from small-time hoodlum to the position of day-to-day boss of the Chicago Outfit in 1947, to ultimately becoming the final Outfit authority in 1972. Accardo moved the Outfit into new operations and territories, greatly increasing its power and wealth during his tenure as boss During Prohibition, Accardo got the nickname "Joe Batters" after using a baseball bat to murder three mobsters who had betrayed the Outfit. Capone was allegedly quoted as saying, "Boy, this kid's a real Joe Batters".[citation needed] Chicago newspapers eventually dubbed Accardo "The Big Tuna", after a fishing expedition where Accardo caught a giant tuna and was famously photographed with his catch. In later years, Accardo boasted over federal wiretaps that he participated in the infamous 1929 St. Valentine's Day Massacre in which, allegedly, Capone gunmen murdered seven members of rival Bugs Moran's North Side Gang. Accardo also claimed that he was one of the gunmen who murdered Brooklyn gang boss Frankie Yale, again by Capone's orders to settle a dispute. However, most experts believe Accardo had only peripheral connections, if any, with the St. Valentine's Day Massacre and none whatsoever with the Yale murder, which was most likely committed by Gus Winkler, Fred Burke, and Louis Campagna. However, on October 11, 1926, Accardo may have participated in the assassination of Northside gang leader Hymie Weiss near the Holy Name Cathedral in Chicago. In 1932, Capone was convicted of tax evasion and sent to prison for an 11-year sentence, and Frank "The Enforcer" Nitti became the new Outfit boss after serving his own 18-month sentence for tax evasion. By this time, Accardo had established a solid record making money for the organization, so Nitti let him establish his own crew. He was also named as the Outfit's head of enforcement. Accardo soon developed a variety of profitable rackets, including gambling, loansharking, bookmaking, extortion, and the distribution of untaxed alcohol and cigarettes. As with all caporegimes, Accardo received 5% of the crew's earnings as a so-called "street tax". Accardo, in turn, paid a tax to the boss of the Outfit. If a crew member were to refuse to pay a street tax (or paid less than half of the amount owed), they would be killed. Accardo's crew included future Outfit heavyweights Gus "Gussie" Alex and Joseph "Joey Doves" Aiuppa. In the 1940s, Accardo continued to gain power in the Outfit. As the decade progressed, members of the Outfit were investigated for extorting labor unions in Hollywood. Nitti, who was claustrophobic and fearful of serving a second prison term, committed suicide in 1943. Paul "The Waiter" Ricca, who had been the de facto boss since Capone's imprisonment, took the role officially and named Accardo as underboss. Ricca and Accardo would run the Outfit for the next 30 years until Ricca's death in 1972. When Ricca subsequently received a 10-year prison sentence for his part in the Hollywood scandal, Accardo became acting boss. Three years later, when Ricca was barred from contact with mobsters as a condition for his parole, Accardo then became boss of the Outfit; in practice, he shared power with Ricca, who remained in the background as a senior consultant. In 1978, while Accardo vacationed in California, burglars entered his River Forest home. Shortly afterwards, the three suspected thieves and four related persons were found strangled and with their throats cut. Law enforcement officials believed Accardo had ordered the killings in retaliation for the burglary. In 2002, this theory was confirmed on the witness stand by Outfit turncoat Nicholas Calabrese, who had participated in all of the murders. The surviving assassins were all convicted in the Family Secrets trial, and sentenced to long prison terms.
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Fake news on food, "Does eating carbohydrates at dinner make you fat?": the expert's answer
Should bread, pasta and rice be avoided in the evening in order not to gain weight? Many believe that it’s best to eat carbohydrates at lunchtime to have time to burn off more calories in the afternoon. But is it really so? The words of Giorgio Calabrese, dietician and nutritionist, to unmask the false myths about nutrition in just over a minute. By Tecla Biancolatte Shooting by Leonardo…
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7 ottobre 2020
Al Dirigente Scolastico Al corpo docente Agli e alle studenti del Liceo Classico-Scientifico Statale “Socrate” Via Padre Reginaldo Giuliani, 15 – 00154 Roma (RM)
Siamo ex studenti del Liceo Socrate di Roma, e per questa ragione abbiamo sentito la necessità di riunirci a seguito degli eventi che recentemente hanno portato il liceo al centro di una bufera mediatica. Il nostro intento è quello di esprimere solidarietà agli e alle studenti del Socrate nella lotta contro il sessismo presente nella nostra società e, di conseguenza, anche nel contesto scolastico.
In primo luogo ci teniamo a condannare tanto l’accanimento dei media verso la docente protagonista della notizia quanto il sensazionalismo con cui l’evento è stato trattato. Tuttavia, riteniamo importante affrontare in maniera più articolata il complesso tema che l’evento scatenante ha messo in luce: la violenza di genere veicolata da una mentalità, più o meno consapevolmente, sessista.
Ricordiamo il Socrate come una scuola unica nel suo genere in virtù della sinergia tra corpo docente e studenti, e del caratteristico spirito critico di quest* ultim*. Ciononostante, ribadire che il Socrate abbia una vocazione progressista è insufficiente ad affrontare il problema evidenziato dagli e dalle studenti. Questa narrazione rischia di ignorare o delegittimare le esperienze negative che possono verificarsi in qualunque contesto. Nessun ambiente, infatti, è di per sé immune da pregiudizi e violenze.
La maggior parte di noi ha sviluppato la propria consapevolezza femminista e di genere oltre le mura del Socrate. Al liceo, non avevamo un’idea chiara di cosa fosse il femminismo, né tantomeno della sua importanza nella società contemporanea.
Anche per questo, alcune testimonianze di ex studenti che abbiamo raccolto in questi giorni sono state condivise solo oggi, portando alla luce episodi di bullismo, discriminazione di ragazze per comportamenti giudicati promiscui (slut-shaming), umiliazione del corpo e dell'aspetto fisico (body-shaming) e commenti offensivi sull'abbigliamento da parte di docenti e studenti. Al tempo, non abbiamo saputo riconoscere il contesto strutturale in cui si collocavano i singoli eventi. Questo ci differenzia dagli e dalle studenti attuali, che hanno invece saputo individuare un comportamento involontariamente sessista e reagire con consapevolezza.
Sosteniamo che la loro iniziativa vada incoraggiata anziché sminuita, prendendo atto del fatto che non si tratta di una dinamica nuova. La scuola ha un ruolo fondamentale nel determinare un esito positivo o negativo nel processo di scoperta ed espressione di sé tra i ragazzi e le ragazze, affinché possano scoprirsi ed amarsi per quello che sono.
Scriviamo questa lettera nella speranza di contribuire ad un importante dibattito che, a causa della crisi mediatica, è stato estinto prematuramente. Vorremmo cogliere questa occasione per proporre alcune riflessioni che riteniamo di valore:
- Se una persona prova disagio o impulsi sessuali davanti a parti del corpo scoperte, non può scaricare la colpa su chi le provoca tali reazioni, ma deve saperle controllare nel rispetto altrui e mettere in discussione la legittimità dei propri impulsi.
- L’ambiente scolastico deve far sì che gli e le studenti si sentano in grado di fare presente atteggiamenti discriminatori e offensivi con la consapevolezza che verranno presi seriamente in considerazione e tutelati come parte lesa, anche qualora si tratti di “micro-aggressioni”.
- Nessun comportamento all’interno dell’ambiente scolastico dovrebbe portare chi ne fa parte a sentire criticato il proprio corpo o il modo in cui esprime la propria identità.
- La critica di certe scelte di abbigliamento è spesso giustificata in riferimento al “decoro” o alla “sobrietà”. Tali termini sono tuttavia astratti, relativi e facilmente declinabili in forma coercitiva e discriminatoria. Crediamo che il presunto “decoro” non sia il vero problema, e riteniamo che venga usato come diversivo per evitare di mettere in discussione abitudini o modi di pensare più profondamente radicati. In assenza di un regolamento ufficiale a riguardo, ciò che è “decoroso” o meno non può essere deciso arbitrariamente.
- Intenzioni ed effetto prodotto non sempre coincidono: se un’affermazione viene fatta bonariamente o con fini protettivi ciò non le impedisce di trasmettere un messaggio discriminatorio o offensivo. Se questo viene fatto notare, è fondamentale ascoltare e dialogare con chi ritiene problematica l’affermazione in questione.
- Il benessere delle e degli studenti ed il rispetto verso la loro autodeterminazione ed identità dovrebbero risultare di primaria importanza a scuola.
Speriamo in una autoanalisi da parte del corpo docente ed un reale ascolto delle argomentazioni avanzate dagli e dalle studenti. Rimaniamo a loro disposizione qualora avessero bisogno di sostegno, senza voler interferire in una realtà di cui non facciamo più parte. Confidiamo che i nostri punti di vista siano ricevuti positivamente, sapendo che, come ex studenti, ci auguriamo il meglio per il futuro del Socrate.
Le ex allieve e gli ex allievi
Firme in ordine alfabetico (nome, cognome, anno di nascita):
Aggiungi la tua firma: https://forms.gle/EiNRtKVdgHnECKSf7
Arianna Aguirre, 1998 Beatrice Albè, 1995 Claudia Alfonsi, 1987 Alberto Anticoli, 1997 Andrea Arcese, 1995 Giovanni Ardizzone, 1997 Cecilia Ascenzi, 1993 Alessio Balletti, 1992 Alice Bardelli, 1997 Marta Baroni, 1989 Giulia Benedetti, 1996 Eva Bertelli, 1994 Linda Bettelli, 1997 Alessandra Bolletti, 1996 Andrea Bongiorno, 1993 Michela Boromei, 1996 Valerio Brandimarte, 1989 Luca Brigida, 1994 Corinna Calabrese, 1989 Federica Caliendo, 1990 Serena Cannavò, 1993 Dafne Capotondi, 1996 Giulia Castelli, 1993 Cecilia Catania, 1993 Chiara Cazzato, 1995 Daniela Cenni, 1994 Althea Ciminiello, 1985 Lorenzo Cioci, 1996 Sara Coccoli, 1999 Veronica Coia, 1995 Eleonora Colarieti, 1996 Lidia Conti, 1998 Marianna Coppo, 1990 Niccolò Costantini, 1995 Chiara Conte, 1991 Andrea D'Albero, 1997 Lavinia D'Angeli, 1990 Diletta Della Rasa, 1974 Chiara Dorbolò, 1988 Caterina D’Ubaldi, 1998 Elena De Pasqualis, 1994 Claudia Di Carlo, 1987 Matteo Di Carlo, 1993 Livia Di Gioia, 1988 Rebecca Donati, 1995 Giulia Drummond J., 1993 Serena Fagiani, 1992 Gianna Fanelli, 1997 Valeria Fanti, 1990 Gisella Fasone, 1991 Claudia Filippi, 1974 Alexandros Fokianos, 1996 Giulia Fontana, 1994 Elisa Formigani, 1998 Sara Fossatelli, 1995 Jacopo Franceschetti, 1994 Anna Fumagalli, 1998 Bianca Fumagalli, 1996 Elena Gargaglia, 1993 Camilla Giuliano, 1997 Francesca Gravagno, 1994 Gaia Graziotti, 1994 Carola Grechi, 1992 Flavia Grimaldi, 1991 Anna Haas, 1995 Francesca Haas, 1993 Claudia Lalli, 1999 Giulia Libianchi, 1992 Lorenzo Libianchi, 1995 Silvia Losardo, 1997 Livia Lozzi, 1989 Valeria Maestri, 1996 Alessandra Marsico, 1994 Renata Martinelli, 1997 Emanuela Masella, 1995 Marta Mastrobuono, 1990 Giulia Mattei, 1994 Martina Mazza, 1999 Marta Mastrobuono, 1990 Arianna Mele, 1991 Michela Meniconi, 1998 Mariam Migahed, 1994 Nilima Mittal, 1997 Federica Moccia, 1994 Martina Monaldi, 1989 Diana Musacchio, 1997 Ilaria Musci, 1996 Francesca Nardi, 1997 Elisa Nardini, 1988 Alice Nosiglia, 1996 Giulia Padolecchia, 1998 Thomas Palozzi, 1996 Giulia Panfili, 1989 Maria Cristina Parenti, 1996 Alessia Pasotto, 1998 Marianna Pasquali, 1994 Chiara Pastore, 1993 Bianca Paolucci, 1995 Giulia Perpignani, 1995 Valentina Perpignani, 1995 Elisa Pescitelli, 1993 Elisabetta Petrucci, 1997 Flavia Petrucci, 1994 Elena Pia, 1990 Andrea Pianalto, 1996 Valerio Picchi, 1987 Adriana Pistolese, 1996 Flavio Pistolese, 1993 Irene Proietto, 1996 Cecilia Rendina, 1995 Iacopo Ricci, 1990 Susanna Romanella, 1995 Gaia Romano, 1998 Gilda Romano, 1993 Greta Romano, 1996 Filippo Sabani, 1993 Benedetta Sabene, 1995 Silvia Saccone, 1995 Francesco Saracini, 1996 Vanessa Sauls, 1994 Maria Savi, 1994 Leonardo Scarton, 1997 Tiziano Scrocca, 1985 Camilla Schettino M., 1992 Giulia Sepe, 1991 Federico Serpe, 1995 Barbara Sideri, 1990 Flavia Sidoni, 1988 Iacopo Smeriglio, 1999 Valentina Spagnoli, 1987 Alice Straffi, 1995 Isabella Tabacchi, 1998 Giulia Tancredi, 1996 Lorenzo Trasarti, 1992 Elio Trevisan, 1995 Veronica Turchetti, 1986 Marta Vannelli, 1997 Francesca Vignali, 1993 Eugenia Vitello, 1995 Marco Vitiello, 1990 Giulia Zadra, 1996 Marco Zanne, 1988 Maria Cristina Zanne, 1995 Francesca Zanni, 1994 Linda Zennaro, 1995 Alessandra Zoia, 1990
Per chi non fosse al corrente dello svolgersi degli eventi citati in questa lettera: Niente minigonna a scuola, preside del liceo Socrate: “Ancora non ho ricevuto lettera studentesse” (18 settembre 2020): https://bit.ly/30ImnQW Roma, gli studenti del Socrate alla vicepreside che vieta la minigonna: "La scuola deve eliminare la cultura sessista" (18 settembre 2020): https://bit.ly/3iCReV6 Comunicato del Dirigente Scolastico del Socrate (data ignota) : https://bit.ly/3jSHaJ7 Integrazione al comunicato del Dirigente Scolastico (19 settembre) : https://bit.ly/3jFdleB «Niente minigonne a scuola? Io, vicepreside femminista, sono stata fraintesa» (20 settembre 2020) : https://bit.ly/2GOvtnL Minigonne al liceo Socrate, parlano i docenti: “Solo strumentalizzazioni” (21 settembre 2020): https://bit.ly/3llsO47
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OK, September 16
Cover: Reese Witherspoon (looking weird) and daughter Ava Phillippe -- Faith, Family and Southern Rules
Page 1: Contents
Page 2: Contents
Page 4: The ongoing stress of Lori Loughlin’s college admissions scandal seems to be taking a toll on her
Page 6: Paris Jackson’s mom Debbie Rowe approves of her romance with Gabriel Glenn
Page 7: Brian Austin Green’s confession that he and costar Tori Spelling hooked up in the ‘90s has Tori reminiscing about their time together and wondering if there still may be something there, Ryan Gosling hasn’t signed on for any upcoming projects so he can be a full-time dad to his two daughters while their mom Eva Mendes focuses on her clothing line but the opportunity to star in a Marvel flick now has him conflicted, Kristen Stewart’s friends have been begging her to slow down when it comes to partying and her string of romantic flings but their pleas have fallen on deaf ears so Kristen’s longtime mentor Jodie Foster has decided to intervene
Page 8: After years out of the spotlight Audrina Patridge is relishing the attention she’s receiving on The Hills: New Beginnings but it’s all going to her head, David Spade sold his talk show to producers on the basis that he’d enlist his A-list buddies to spill their dirty secrets but so far the show’s guests have been unrecognizable, Cameron Diaz may be retired but she still keeps in touch with Charlie Angels alum Lucy Liu who’s become friends with her Why Women Kill costar Ginnifer Goodwin and now the trio are inseparable
Page 10: Red Hot on the Red Carpet -- sequined gowns -- Adriana Lima, Sistine Stallone, Jessica Chastain
Page 11: Lucy Hale
Page 12: Who Wore It Better? Elizabeth Chambers vs. Kirsten Dunst, Beth Stern vs. Hilary Duff, Rachel Bilson vs. Erin Foster
Page 14: News in Photos -- Taylor Swift
Page 16: Jessica Chastain and Bill Hader, Idris Elba, Tia Mowry
Page 17: Cara Delevingne and Orlando Bloom, Regina King
Page 18: Fur-ever Friends -- Sofia Vergara and Baguette, Katy Perry and Nugget, Helen Hunt and Eddie and Emma
Page 20: John Travolta, Christina Aguilera
Page 21: Will Smith and Jada Pinkett Smith, Jerry O’Connell and Rebecca Romijn and Satanic Panic costars Hayley Griffith and Chelsea Stardust and Ruby Modine, Donny and Marie Osmond
Page 22: Angela Bassett and Debra Martin Chase, Autumn Calabrese, Pitbull
Page 24: Rob Lowe’s mansion for sale
Page 26: Scott Disick and Sofia Richie growing apart
Page 27: Lady Gaga and Dan Horton heating up, Kirsten Dunst and Jesse Plemons baby no. 2, John Krasinski and Emily Blunt stressed on the set of A Quiet Place sequel
Page 28: What seemed like a rebound has blossomed into something serious for Miley Cyrus and Kaitlynn Carter, Carrie Underwood and Mike Fisher are thinking of adopting, Love Bites -- Alex Fine and Cassie engaged and expecting their first child together, Bryan Abasolo and Rachel Lindsay married, Ray J and wife Princess Love expecting a daughter
Page 29: Kim Kardashian and Kanye West have been leading separate lives for months, Jennie Garth is opening up about how she and husband Dave Abrams overcame their obstacles to come out on top, Pete Davidson and Margaret Qualley dating
Page 30: Cover Story -- Reese Witherspoon and daughter Ava’s special bond
Page 34: Brad Pitt’s showdown with Angelina Jolie’s bodyguard
Page 36: Kendra Wilkinson stronger than ever
Page 38: The Brady Bunch secrets and scandals
Page 42: Christie Brinkley turns back the hands of time at age 65
Page 46: Style Week -- Madelaine Petsch -- Little Miss Sunshine
Page 48: Denim -- Whitney Port
Page 49: 5 Minutes with Lily Aldridge
Page 52: Beauty -- hair heroes -- Jessica Alba
Page 54: Entertainment
Page 58: Buzz -- Kylie Jenner and Travis Scott’s daughter Stormi steals the spotlight
Page 60: Hollywood Heat Meter -- Leonardo DiCaprio pledged $5 million to stop the Amazon rainforest fires, Peter Weber is the next Bachelor, Hilary Duff set to reprise Lizzie McGuire, Martha Stewart insults Gwyneth Paltrow, Rihanna’s Savage x Fenty lingerie line will have its own runway show, Stars swear by these secrets to wake up feeling refreshed -- Jennifer Lopez, Eminem, George Stephanopoulos, Tom Cruise, Mariah Carey
Page 61: Sound Bites -- Harry Styles, Lucy Boynton, Alec Baldwin
Page 62: Horoscope -- Virgo Adam Sandler
Page 64: By the Numbers -- Sacha Baron Cohen
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Sicilia, elezioni regionali del 25 settembre 2022. Ecco i candidati
Elezioni Regionali Sicilia 2022: sono state pubblicate tutte le liste dei candidati presentate dai partiti per le votazioni che si terranno il prossimo 25 settembre riguardanti la regione. Le liste dei candidati Partito Democratico La lista dei candidati del Partito Democratico della Sicilia su base provinciale per le prossime elezioni regionali e il listino “Caterina Chinnici presidente”: - Catania: Barbagallo Anthony, Saverino Ersilia, Burtone Giovanni, Chinnici Valentina, Grasso Lev Salvatore Boris, Ferrante Massimo, Lo Giudice Antonino, Maugeri Mario, Panebianco Ketty Rita, Petta Giovanni, Randazzo Santi Maria, Faro Anna Maria Rita, D’Orto Concetta Antonella; - Agrigento: Catanzaro Michele, Martello Salvatore, Mazza Vita Maria, Passarello Calogero Raoul, Vella Stella, Zarcone Antonio; - Ragusa: Dipasuale Nello, Brullo Giuseppa, Stornello Francesco, Melia Silvia; - Trapani: Venuti Domenico, Bianco Giuseppe, Canino Lucia Daniela, Licari Maria Linda, Safina Dario; - Caltanissetta: Andaloro Marco, Castiglione Marina, Di Cristina Peppe; - Palermo: Cracolici Antonello, Angelini Fabio, Calabrese Antonio, Chinnici Valentina, Cosentino Isabelle Christine, Crisci Maria Rita, Giambona Mario, Li Calzi Cleo, Macaluso Pietro, Martorana Cettina, Mattaliano Cesare, Miceli Carmelo, Ribaudo Francesco, Spera Leonardo; - Enna: Venezia Sebastiano (Fabio), Patelmo Angela; - Messina: Bartolotta Antonino, Capria Francesco, Leanza Calogero, Mancuso Palmira, Mastroeni Giovanni, Pulejo Laura, Vitarelli Giuseppe; - Siracusa: Caramella katiuscia; Ciulla Vania; Cutrufo Gaetano; Spada Tiziano; Stefio Giuseppe. Centopassi per la Sicilia La lista dei candidai di Centopassi per le prossime elezioni di tutte le province: - Catania: Fava Claudio, Bellante Bruna, Benincasa Pompeo, Boria Laura, Brancati Domenico, Caruso Rosario, Colombrita Mario, Feltri Emanuele, Grassi Nicola, Grasso Domenico, Guglielmino Rosaria Valentina, Papa Marina, Zampaglione Amalia; - Agrigento: Aquilino Pietro, Fontana Vincenzo, Galvano Angela, Mallia Mario, Montalbano Giuseppe, Monteleone Teresa; - Enna: Zampaglione Amalia, Lentini Ettore; - Caltanissetta: Rubolo Fabio, Basile Valentina, Li voti Francesco. Forza Italia Anche la lista dei candidati di Forza Italia è stata pubblicata: - Agrigento: Margherita La Rocca Ruvolo, Riccardo Gallo, Vincenzo Fontana, Alessandra Fiaccabrino, Luigi Salvaggio, Angelo Vincenti; - Palermo: Miccichè Giovanni, Caputo Mario, Lentini Salvatore, Tamajo Edmondo, Alongi Pietro, Bruno Giuseppina, Cascio Francesco, Cicero Ilenia, Fricano Mario, Maniscalco Margherita, Mazzarino Adelaide, Mincica Giacomo, Morreale Pierluigi, Nicosia Silviane, Parisi Ferdinando, Vitrano Gaspare; - Catania: Marco Falcone, Alfio Papale, Nicola D’Agostino, Marco Maria Salvatore Alosi, Riccardo Angelo Pellegrino, Desirè Platania, Ivana Catena Pollicina, Antonino Russo, Salvatore Scollo, Marina Scordo, Deborah Tommasina Sozzi, Salvo Tomarchio, Antonio Villardita; - Enna: Francesco Occhipinti, Luisa Lantieri; - Messina: Bernardette Grasso, Tommaso Calderone, Giuseppe Picciolo, Giuseppe Corvaia, Bruno Cilento, Giovanni Villari, Donatella Sindoni, Daniela Di Ciuccio; - Palermo: Giovanni Miccichè, Mario Capito, Salvatore Lentini, Edmondo detto Edy Tamajo, Pietro Alongi, Giuseppina Bruno, Francesco Cascio, Ilenia Cicero, Mario Fricano, Margherita Maniscalco, Adelaide Mazzarino, Giacomo Mincica, Pierluigi Morreale, Silviane Nicosia, Ferdinando Parisi, Gaspare Vitrano; - Ragusa: Daniela Baglieri, Vincenzo Cannizzaro, Giovanni Cugnata, Marco Greco; - Siracusa: Edgardo detto Edy Bandiera, Corrado Bonfanti, Irene Ferrauto, Riccardo Gennuso, Concetta Morello; - Trapani: Antonino Detto Toni Scilla, Stefano Pellegrino, Nicola Li Causi, Rossana Palermo, Giusy Milazzo. Popolari e Autonomisti I candidati nella lista “Popolari e Autonomisti – Noi con la Sicilia. Schifani presidente”: - Palermo: Amato Paola, Barrale Valerio, Dell’Utri Giuseppe Paolo Emilio Alessandro, Di Carlo Calogero, Di Salvo Bartolomeo, Ferrigno Salvatore, Furio Maria, Gucciardo Manuela, Manfrè Gabriele, Marfia Annalisa, Panno Martina, Picone Morena, Saladino Paola, Testaverde Antonio, Lodato Patrizio, Vitello Claudia; - Trapani: Hopps Maria Concetta; Bonanno Giuseppe; La Barbera Claudia; Sturiano Vincenzo Patrizio; Rocca Angelo; - Caltanissetta: Caci Rosario, Dell’Utri Massimo, Ricotta Carmela; - Catania: Compagnone Giuseppe, Amendolia Antonino, Barchitta Francesco, Bucisca Martina Concetta, Caruso Gabriella Patrizia, Castiglione Giuseppe, Garigliano Francesca Filippa, Italia Salvatore, Lombardo Giuseppe, Porto Alessandro, Renna Sabrina Lucia Concetta, Sgroi Francesco, Spalletta Maria; - Siracusa: Bonomo Mario, Carta Giuseppe, Leone Raffaele, Tata Carmela, Raiti Adriana; - Enna: Colianni Francesco, Gemmellaro Francesca; - Messina: Genovese Luigi, Greco Marcello, Carnevale Emanuele, D’Angelo Nunziata, Frontino Luca, Mangano Paolo, Mazzeo Rosa Angela; - Agrigento: Di Mauro Giovanni, Galluzzo Assunta, Gulisano Giulia, Intorre Dyana, Licata Domenico, Maglio Vito; - Ragusa: Amato Paolo, Arestia Giuseppe, Nigro Rosaria, Vindigni Giovanni. Prima l’Italia – Lega Salvini Premier La lista dei candidati per il partito “Prima l’Italia – Lega Salvini Premier” è la seguente: - Agrigento: Carmelo Pullara, Carmelo D’Angelo, Sabrina Lattuca, Paola Sacco, Cesare Sciabarrà, Antonino Lauricella; - Caltanissetta: Oscar Aiello, Roberto Alabiso, Valeria Piera Rita Vella; - Catania: Luca Rosario Luigi Sammartino, Fabio Cantarella, Anastasio Carrà, Santo Orazio Caruso, Carmelo Antonio Corsaro, Mercedes Floreana Di Mauro, Tiziana Fiscella, Agatino Giusti, Ignazio Mannino, Morsellino Brigida, Raffaela Musumeci, Sara Pettinato, Francesco Sanglimbene; - Enna: Nina Mancuso Fuoco, Lorena Amico; - Messina: Maria Aloisi, Antonella Bartolomeo, Giuseppe detto Peppino Buzzanca, Antonio Catalfamo, Giuseppe detto Pippo Laccoto, Giovanna Pantò, Davide Paratore, Marilena Salamone; - Palermo: Vincenzo Figuccia, Maria Anna Caronia detta Marianna, Alessandro Anello, Giovanni Di Giacinto, Giuseppe Arredi, Loredana Badalamenti, Carolina Barbagiovanni, Gaetano Cammarata detto Tanino, Maurizio Castagnetta, Salvatore Causarano, Michele Cerniglia, Giuseppe Di Vincenti, Simona Gallina, Davide Lercara, Alfonso Lo Cascio, Antonella Perrone; - Ragusa: Doriana Anzalone, Andrea La Rosa, Salvatore Mallia, Orazio Ragusa; - Siracusa: Vincenzo Vinciullo, Giovanni Cafeo, Deborah Marino, Corrado Roccasalvo, Martina Strano; - Trapani: Girolamo detto Mimmo Turano, Eleonora Lo Curto, Francesco Lombardo, Pietro Marino, Adelaide Terranova. Nuova DC I candidati per il partito “Nuova DC” in Sicilia sono i seguenti: - Agrigento: Carmelo Pace, Salvatore Fanara, Giuseppe Alaimo, Decio Terrana, Marinella Notonica, Chiara Cosentino; - Caltanissetta: Angela Cocita, Giuseppe detto Pino Federico, Calogero detto Gero Valenza; - Catania: Daniela Di Piazza, Maria Katia Muratore, Angela Reale, Cinzia Saccomando, Giovanni Bulla, Giovanni Giuffrè, Pietro Lipera, Giuseppe Marletta, Andrea Barbaro Messina, Giuseppe Orfanò, Giovanni Mario Rapisarda, Angelo Spina, Carmelo Tagliaferro; - Enna: Roberto Li Volsi, Filippa Greco; - Messina: Gabriella Barbera, Salvatore Merlino, Maria Teresa Prestigiacomo, Giovanni Princiotta, Federico Raineri, Carla Mariagrazia detta Mara Riscifuli, Massimo Russo, Salvatore Totaro; - Palermo: Nuccia Albano, Antonino Calia, Adriana Canestrari, Nicola Figlia, Giuseppe Gennuso, Nicola Greco, Elisabetta Liparoto, Giuseppe Manzella, Luciano Marino, Cristina Nasca, Sandro Oliveri, Angelo Onorato, Mauro Pantó, Carla Maria Grazia Riscifuli, Natale Tubiolo, Ignazio Zuccaro; - Ragusa: Ignazio Abbate, Sebastiano Gurrieri, Camerina Filippo Frasca, Paola Santificato; - Siracusa: Maria detta Maria Grazia Gennuso, Alessandra Giuffrida, Daniele Nunzio Lentini, Renzo Spada, Giuseppe Vasta; - Trapani: Giacomo Scala, Vito Gangitano, Rosalia Ventimiglia, Giuseppe Guaiana, Serafina Marchetta. Azione – Italia Viva La lista dei candidati con il partito “Azione – Italia Viva” è la seguente: - Agrigento: Fabrizio Di Paola, Rino Lo Giudice, Decimo Agnello, Giuseppe Pendolino; - Caltanissetta: Carmelo Migliore, Vincenzo D’Asero, Di Prima Giuliana; - Catania: Lucia Tuccitto, Nunzia Decembrino, Giuseppe Ferrante, Salvatore Bracci, Calogero Cittadino, Maria Alessandro Costarelli, Vincenzo D’Asaro, Davide Di Benedetto, Mario Greco, Massimo Maniscalco, Rosario Torrisi, Carmelo Sanfilippo, Cristiana Sammartino; - Enna: Andrea Virdi, Giuseppina Sinagra; - Messina: Gaetano Armao, Massimiliano Miceli, Maria Cristina Gambino, Antonio Giordano, Letterio Grasso, Luigi Sidoti, Noel Falduto, Massimo Maniscalco; - Palermo: Gaetano Armao, Francesco Bertolino, Aurelia Botto, Caronia Concetta Natalina detta Natalia, Calogero Randazzo, Domenico D’Agati, Guido Galipò, Leonardo Canto, Salvatore Biundo, Mauro Lo Baido, Sergio Burriesci, Maurizio Ficarra, Antonina Troia, Maria Calagna, Gaia Maria Perniciario, Manfredi Mercadante; - Ragusa: Maria Grazia Cultrera, Fabio Tolomeo, Vincenza Zagra, Tani Imelio; - Siracusa: Michelangelo Giansiracusa, Giuseppe Incatasciato, Giulia Licitra, Manuel Mangano, Giuseppina Valenti; - Trapani: Gaetano Armao, Giovanni Bavetta, Giuseppa Casabella, Francesca Incandela, Mariella Barraco. De Luca Sindaco di Sicilia Per quanto riguarda la lista dei candidati per il partito “De Luca Sindaco di Sicilia”, si tratta dei seguenti nomi: - Agrigento: Roberto Battaglia, Gaetano Cani, Ciro Miceli, Salvatore Monte, Maria Dalli Cardillo, Marzia Maniscalco; - Caltanissetta: Angelo Bellina, Marzia Maniscalco, Giampiero Modaffari; - Catania: Ludovico Balsamo, Alfio Barbagallo, Antonella Basso La Bianca, Salvatore, Giuseppe Canzoniere, Antonio Danubbio, Salvatore Giuffrida, Angelo Malannino, Davide Marraffino, Santo Orazio Primavera (detto Privitera detto Santo Privitera), Rita Graniti Puglia, Rita Carmelina Puglisi, Concetta detta Ketty Rapisarda, Davide Maria Catania Vasta; - Enna: Francesca Draià, Francesco Alberghina; - Messina: Cateno De Luca, Giuseppe detto Pippo Lombardo, Marco Giorgianni,Matteo Sciotto,Alessandro De Leo, Nicoletta D’Angelo, Concetta Crocè, Valentina Costantino; - Palermo: Ismaele La Vardera, Luigi detto Gigi Cino, Salvatore detto Salvo Geraci, Pietra detta Piera Chiarenza, Francesca Coco, Michele detto Ganci Gangi, Tommaso detto Massimo Gargano, Igor Gelarda detto Gelardi detto Gerarda, Antonella Panzeca detta Panseca, Salvina Profita, Umberto Richichi, Filippo Romano, Claudio Sala, Salvatore Sanfilippo, Pio Siragusa detto Siracusa, Thiyagarajah Ramani detto Ramy; - Ragusa: Saverio Buscemi, Lara Cavalieri, Antonio detto Antonello Firullo, Paolo Monaca; - Siracusa: Marco Bertoni, Mariano Ferro, Luigi Fiumara, Romina Miano, Luna Stella Sole; - Trapani: Daniele Mangiaracina, Giuseppe Lipari, Jessica Fici, Giuseppa Coppola, Franco Orlando. Sicilia Vera Invece, i candidati per la lista “Sicilia Vera” sono i seguenti: - Agrigento: Salvatore Malluzzo, Nicoletta Bonsignore, Alisia Casà, Eduardo Chiarelli Eduardo, Salvatore Marullo, Salvatore Nicolosi; - Caltanissetta: Marco detto Piero Maniglia, Guglielmo Panebianco, Maria Noemi detta Noemi Passaro; - Catania: Giuseppe De Luca, Luigi Messina, Angelo Villari Luigi Bosco, Rosa Contino, Nunziatina Di Cavolo, Vincenzo Di Silvestro, Federica Giangreco, Daniela Greco, Ginevra Liardo, Paola Marletta, Mirko Stefio, Attilio Luigi Maria Toscano; - Enna: Carlo Santangelo, Clorinda Perri; - Messina: Danilo Lo Giudice, Filippo Ricciardi, Antonio Restuccia, Marco Vicari, Eugenio Aliberti, Serena Giannetto, Stefania Giuffrè, Daniela detta Consolo Bruno; - Palermo: Antonino De Luca, Calogero Barbera, Giorgio Calì, Maria Carraro, Eugenio Ferraro, Maria Genduso, Vincenzo La Punzina, Valentina Lo Monte, Michele Longo, Maria Concetta Mandalà, Giovanni Mannino, Giuseppe Mineo, Maria Luisa Morici, Antonio Scaturro, Lina Vanessa Totaro, Francesco Valentini; - Ragusa: Andrea Distefano, Dario Giannone Malavita, Giulia Polizzi, Giuseppe Spadola; - Siracusa: Daniele Delia, Giuseppe detto Peppuccio Infantino, Maura Fontana, Enzo Vittorio detto Enzo Nicastro, Angelo Troia; - Trapani: Paola Badalucco, Sebastiano Grasso, Maria La Rosa, Francesco Poma, Salvatore Scianna. Movimento 5 stelle I candidati per il partito “Movimento 5 Stelle” sono i seguenti: - Agrigento: Giovanni Di Caro, Salvatore Ersini, Angelo Cambiano, Marcella Carlisi, Francesco Castrogiovanni, Veronica Bellicosi; - Caltanissetta: Nunzio Di Paola, Filippo Ciancimino, Maria Luisa Cinquerrui; - Catania: Nunzio Di Paola, Jose Marano, Cristiano Anastasi, Giuseppe Maria Purpora, Lidia Erminia Adorno, Martina Ardizzone, Teresa Corallo, Graziano Francesco Maria Bonaccorsi, Antonio Maria Bonaccorso, Angelo Attanasio, Giampaolo Caruso, Giuliana Gianna, Sebastiano Mario Valenti; - Enna: Angelo Parisi, Anne Ellen Devlin; - Messina: Antonino De Luca, Antonella Papiro, Cristina Cannistrà, Vera Giorgianni, Calogero Leanza, Lillo Valvieri, Giovanni Utano, Riccardo Zingone; - Palermo: Nunzio Di Paola, Luigi Sunseri, Roberta Schillaci, Adriano Varrica, Fabrizio Bilello, Provvidenza Barrovecchio, Massimo Ruggieri, Giorgio Castagna, Calogero Cerami, Maria Rosa Favuzza, Domenico Gambino, Irene Gionfriddo, Venera Lazareanu, Luca Lecardane, Antonino Parisi, Marianna Ruggeri; - Ragusa: Stefania Campo, Pietro Gurrieri, Gianluca Di Raimondo, Carmen Rabbito; - Siracusa: Giorgio Pasqua, Flavia Di Pietro, Fabio Fortuna, Carlo Gilistro, Serafina Prumeri; - Trapani: Nicolò La Grutta, Cristina Ciminnisi, Luca d’Agostino, Luana Maria Saturnino, Mauro Terranova. Fratelli d’Italia Il partito “Fratelli d’Italia” sta candidando le seguenti persone: - Agrigento: Paola Antinoro, Giovanni Cirillo, Giovanni Di Caro, Liliana Marchese Ragona, Matteo Mangiacavallo, Giusi Savarino; - Caltanissetta: Agata Amico, GiuseppeCatania, Salvatore detto Totò Scuvera; - Catania: Angela Foti, Gaetano Galvagno, Giuseppe Zitelli, Letterio Dario Daidone, Francesco D’Urso Somma, Tania Andreoli, Nocolò Bonanno, Riccardo Gabriele Castro, Santa Garilli, Francesco Longo, Barbara Agnese Mirabella, Carmelo Nicotra, Rosalba Giovanna Paglia; - Enna: Cermelo Barbera, Elena Pagana; - Messina: Elvira Amata, Giuseppe detto Pino Galluzzo, Luigi Miceli, Gaetano Nanì, Vincenzo Ciraolo, Ferdinando Croce, Giovanna Giacobbe, Teresa Pino; - Palermo: Alessandro Aricò detto Arricò detto Arigo, Brigida Alaimo, Antonella Calì, Simona Cascino, Fabrizio Ferrara, Valentina Guarino, Marco Intravaia detto Intravaglia (detto Intravia detto Travaglia detto Travaglio), Giosuè Maniaci, Giuseppe, Palmeri detto Pippo, Michele Pivetti Gagliardi detto Pivetti, Massimo Polizzi, Luisa Pullara, Giovanni Rossi, Francesco Paolo Scarpinato, Giuseppe Scialabba, Vincenzo Sclafani; - Ragusa: Giorgio Assenza, Mery Ignaccolo, Vincenzo detto Tato Cavallino, Alfredo Vinciguerra; - Siracusa: Giovanni Luca Cannata, Pietro Forestiere, Carlo Auteri, Francesca Catalano, Noemi Giangravè; - Trapani: Sergio Tancredi, Giuseppe Detto Peppe Bica, Nicolò Detto Nicola Catania, Antonietta Anna Maria Detta Antonella Pantaleo, Rita d’Antoni. Orgoglio Siculo Per la lista “Orgoglio Siculo”, i candidati che si presenteranno saranno: - Agrigento: Gianluca Lo Bracco, Marchetta Gerlando, Sicurello Giuseppe, Vassallo Anette, Vella Rosario Gioacchino, Vizzini Myriam; - Caltanissetta: Valeria Dell’Utri, Angelo Montebello, Francesco Rimmaudo; - Catania: Carmine Bertuccio, Annamaria Cannavò, Claudio Santi Collura, Paolo D’Amato, Salvatore Fiore, Donatella detta Donata Marchese, Pasquale Masi, Raffaele Panebianco, Pierpaolo Pecoraio, Agatino detto Tino Scarvaglieri, Caterina Scordo, Salvatore Stefio, Fabiana Famularo; - Enna: Rosa Maria, Antonio Messina; - Messina: Mario Briguglio, Vincenzo detto Enzo Pulizzi, Ivano Cantello, Serena La Spada, Rosaria detta Spinella Di Ciuccio, Daniela Zirilli, Concetta (detta Cettina Buonocore detta Cettina Bonocore), Francesco Fazio; - Ragusa: Antonino detto Tonino Converso, Valentina Maria Costanza Musumeci, Bastian Occhipinti, Sonia Tenerezza; - Siracusa: Agostino Rosolia, Salvatore Carcò detto Salvatore Glovo, Maria Luisa Garraffa, Carlo Palermo, Salvatore Ventura; - Trapani: Vanessa Barone, Fabrizio Misuraca, Francesco Sammartano, Eugenio Salvatore Strongone, Francesca Urzì. Siciliani Liberi - Catania: Eliana Silvia Saturnia, Ciro Lomonte, Sebastiano Antonucci, Giorgio Dadalamenti, Carmelo Camilleri, Carmela Cappello, Luisa Chifari, Angela Drago, Daniele Foti, Alfonso Genchi, Andrea Maugeri, Antonio Norrito, Ciro Emiliano Puopolo; - Palermo: Eliana Silvia Saturnia Esposito, detta Eliana, Ciro Lomonte detto Lo Monte, Giorgio Badalamenti, Carmela Cappello, Luisa Chifari, Francesco Calvagna, Alfonso Genchi, Marco Lo Dico, Anna Manzo, Andrea Maugeri, Renato Meli, Antonio Norrito, Mario Pagliaro, Emiliano Rini, Angela Romano, Salvatore Mario Cateno Turrisi; - Siracusa: Marco Lo Dico, Raffaella Esposito, Gianmarco Barraco, Mario Pagliaro, Angela Romano. Autonomia Siciliana - Enna: Ferdinando De Francesco, Irene Puzzo; - Messina: Cristina Catalfamo, Giovanna Detta Ivana De Vincenzo, Antonio Pennisi, Simona Oteri, Daniele Ruzzo, Giovanni Scopelliti, Bartolomeo Detto Cavallin Taranto (OlegTraclò); - Ragusa: Maria Grazia Angelica, Daniela Iurato, Cristoforo Nania, Daniela Ruta. Impresa Sicilia - Enna: Sebastiano Lombardo Facciale, Maria Crupi; - Messina: Ugo Sergio Detto Sergio Crisafulli, Francesco Detto Ciccio Conti, Cristiana Irrera, Anna Lo Bianco, Rita Pancrazia Micalizzi, Rocco Augusto Mordaci, Sara Rifici, Antonino Detto ToninoStracuzzi. Basta Mafie - Enna: Giuseppe Berittelli, Concetta Maria Iacona; - Messina: Oscar Andò, Marisa Arena, Grazia Calore, Salvatore Cosenza, Fabio Famà, Teresa Impollonia, Cristiano Tripodi, Roberto Zodda. Terra D’amuri - Enna: Antonio Di Marco, Maria Carmela Romano; - Messina: Irene Antonuccio, Alessandro Detto Briga Brigandì, Elisabetta Carrolo, Antonino Detto Nino Di Natale, Salvatore Ioppolo, Franco Maria Laimo, Marta Maniscalco, Salvatore Puccio. Lavoro in Sicilia - Enna: Lorenzo Messina, Benedetta Casullo; - Messina: Fortunato Barbaro, Nicoletta Campanella, Liborio Antonellomichele (detto Antonello Di Buono), Giuseppe Detto Pippo Fiocco, Stefania Formica, Mario Grazia Guido, Armando Mellini, Dorotea Sturiale. Giovani Siciliani - Enna: Cristian Cantale, Concetta Germanà; - Messina: Giulia Cappello, Alessandra Cardia, Giuseppe Di Mento, Tommaso La Macchia, Fabiana Mormino, Simone Natol, Domenico Ravidà, Francesco Detto Ciccio Romeo. Italia Sovrana e Popolare - Messina: Pietro Aloisi, Maria Baglione, Orazio Patrizio Felice Calì, Giusi Forestiere, Renzo Ioppolo, Giusi Orecchio, Gaetano Scoglio, Giuseppe detto Pino Siragusa; - Palermo: Fabio Maggiore, Calogero Pulici detto Carlo, Debora De Razza, Giuseppe Matranga, Alberto Lombardo, Domenico Ricotta, Maria Bentivegna detta Silvia, Marco Baiamonte, Gabriella Uccello, Massimo Marsala, Nunziatina Di Paola detta Nancy, Antonino Liberto detto Antonio, Maria Francesca Mosca detta Maria Francesca, Salvatore Vanella, Antonino Guaggente, Saverio Denaro; - Siracusa: Maria Franca Garro, Giuseppe Serrentino Giannone, Lorella Rossitto, Luigi Marletta, Armando Giovanni Zero; - Trapani: Calogero Detto Carlo Pulici, Giovanna Mazara, Giuseppe Matranga, Maria Detta Silvia Bentivegna, Carmela Marina Gabriele. Read the full article
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