#la mia parola preferita
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ho appena realizzato che sia il nome di questo blog che di quello che uso per rebloggare li ho presi senza piena intenzione da rodari
#lapalissiano è la mia parola preferita e l'ho scoperta da una storia di rodari#e macchinista del vapore è un verso di una filastrocca di rodari musicata dai mercanti di liquore
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Il verde mi sta bene. Sembro un albero 🌲😅
Il rosso e il verde stanno bene insieme.
Forse perché rosso e verde insieme fanno tanto Christmas Time.
🤪🤪🤪
La mia parola preferita.
Bella quest'opera d'arte scomposta.
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la mia parola preferita in questo momento: tuttavia
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A volte serve una parola, qualsiasi parola.
Anche una vocale, quella che preferisco è accompagnata da una consonante è Si,
la mia parola preferita è si,
si.
Non direi più ti amo, ti voglio bene, direi solo si.
Vorrei che nella mente mi urlassero voci e si si si, solo si nella mia vita, aprirei le mie porte e spiccherei il volo, non voglio il paracadute, voglio cadere nei miei Si.
Tatiana Andena
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Minchiarimento è la mia nuova parola preferita.
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Ho appena discusso con il mio fintocapo. In realtà per me non abbiamo discusso, ma per lui sì. E un po' mi dispiaccio, pensavo questo tornando in macchina nella mia strada preferita tra i vigneti mentre cantavo. Mi spiace perché per me confrontarsi con educazione e, in questo caso, sincerità è normale. E' una persona molto orgogliosa e viene da una famiglia (lavorativa e familiare) dove la sua parola non viene mai messa in dubbio, dove non si può dire la propria, dove bisogna abbassare la testa perché lui è il Pater o il Capo. Mi spiace perché è una persona buona con me (la maggior parte delle volte / sotto sotto / considerando i mezzi che ha a sua disposizione) gli manca solo qualcosa per comprendere che il vero mondo non funziona come a casa sua o nel suo grande negozio, soprattutto che io non lavoro per lui e che se anche lo facessi con me non potrebbe comportarsi come fa con i suoi "sudditi" (NB. io non ho problemi a stare sotto capo, affatto. Non ho problemi con mia autostima e la mia persona tanto da ritenere un capo una minaccia per la mia persona. E ho sempre avuto capi stronzi, quindi..). Poco fa controllando che mi avessero messo tutto gusto nella fornitura, ignorando la spocchiosità del "non ti fidi?" (anche perché mancavano delle cose quindi Neno, fly down), di corsa, affannata, sveglia dalle 6, mi ha fatto una domanda che ho trovato inopportuna e invadente e gli ho detto, con tutta calma, che non avevo tempo di parlarne che però andava meglio. La mia risposta non da suppellettile adorante lo ha fatto innervosire un pochino, poco, ma quel tanto da dirmi "Me lo segno che mi hai risposto così e che non me lo vuoi dire. Attenta." con quel vago retrogusto di finta minaccia e quel profondo sapore di se ti faccio una domanda devi rispondere. E allora, poverino, ho risposto. Con calma ed educazione. No, non ti devo per forza rispondere, non arriva fin qui il tuo ruolo e in tutta sincerità non ho voglia di affrontare questo argomento ora, con te. Il sunto del mio discorso è stato questo ma nella sua mente non so come ha suonato. Ho visto chiaramente qualcosa andare in tilt, guardarmi come un essere mitologico che risponde e non lo venera, ha una sua indipendenza, ma ascolta (io lo ascolto sempre, imparo sempre tanto da lui, gli chiedo sempre consigli perché ha molto da insegnarmi), questo vedo che lo destabilizza perché non è abituato. Lo vedo che mi osserva e non capisce, non sa come catalogarmi, non conosce un modo per interfacciarsi con una persona come me, nel suoi occhi vedo il mio riflesso come un'arpia o il cerbero della mitologia greca, non si capacita di come io possa essere così diversa dai Suoi. Come posso osare questo atteggiamento? Mi dispiace per lui. E comunque vaffanculo, oh.
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4. Qual è la tua parola preferita?
5. Se tu fossi un tipo di albero, cosa saresti?
24. Si può avere solo un tipo di sandwich. Ogni ingrediente noto all'umanità è a tua disposizione. Crea il tuo panino.
🤍🍮🥛.
4. Fantasia.
Quella che i bambini hanno e vivono per essa, ma gli adulti si dimenticano che esiste. Tutti noi dovremmo ricordarci che esiste la fantasia e sognare un po' di più.
Saremmo sicuramente, tutti un po' più felici.
5. Albero di ciliegio.
È così bello, ed in più rappresenta parte della mia personalità.
Invece se mi dici scegli una rosa ti dico la rosa nera.
24. Mh, interessante domanda 😋
Direi insalata, salmone, e Philadelphia (perché l'ho provato al sushi e non c'è cosa più buona di questo abbinamento) peccato che viene segnalato come "vietato" per gli intolleranti al lattosio quindi da quando ho deciso di smettere di mangiare alimenti con lattosio ho eliminato questo "sushino" come si chiamano? Ahahah
Grazie per le domande.
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Secondo il dizionario...e secondo me...ci sono più di trenta significati diversi e sinonimi della parola meschino.
Canaglia carogna disgraziato farabutto disonesto bastardo verme vigliacco abietto cattivo gretto ignobile miserabile indegno barbaro brutto depravato crudele coglione detestabile perfido violento esecrabile sciagurato criminale degenerato somaro sleale infame abominevole.
E la mia preferita: stronzo.
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ormai la mia parola preferita è " sto bene "
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Ho fatto il bravo con i bambini, utilizzavo abitualmente "mannaggia" e loro lo ripetevano col loro accento nordamericano calcando sulla "i", "mannàggiia". Mannaggia si può dire. Solo una volta mi sono scappati un paio di "ma che cazzo!" durante una mano particolarmente sfortunata di scopa (cercate di capirmi, mi arrivavano solo due e tre), ma loro hanno fatto finta di niente. Andando a vedere sul dizionario "mannaggia" significa "mal n'aggia", cioè "male ne abbia", ma è talmente camuffato che nessuno se ne accorge. Quindi bestemmiatori abituali e imprecatori contro tutti i santi redimetevi, adottate un sobrio stile vegano anche nel linguaggio! La mia imprecazione preferita è porca troia.
Il piccolino in particolare era un demonio, un diavoletto della Tasmania, stava mai fermo, la sua principale occupazione era fare l'esatto contrario di quello che gli dicevamo e quando tentavamo di usare la psicologia inversa ci prendeva invece in parola, sta di fatto che un paio di volte mi ha fatto uscire i santissimi pure a me che notoriamente sono un santone indiano, un maestro zen, lui è stato il fallimento di tutte le mie pratiche ascetiche racchiuso in un soldo di cacio: ma come? mi ero costruito così bene in tutti questi anni! C'è niente come i bambini piccoli per farti andare in crisi esistenziale e tirarti fuori tutto lo Sturm und Drang.
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Libri che vanno letti 50
Nella mia vita di lettore mi è capitato di scoprire degli scrittori tramite amici e conoscenti. Così è successo con Pierluigi Cappello, poeta del quale ignoravo l'esistenza. Me ne aveva parlato tanto tempo fa una carissima amica. Io, però, non mi ero mai deciso a leggerlo. Poi la Rizzoli ha raccolto in un bel volume tutte le sue poesie. E io ne ho approfittato.
Ho poi saputo che se non fosse prematuramente morto nel 2017, l'avrebbero proposto per il Nobel. Io, però, temo che non avrebbe vinto. Perché era un poeta vero. Con uno straordinario senso della parola, del verso e della metrica. È capace che leggendolo riesca a sorprenderti con endecasillabi come non se ne scrivono più da tanto. Basta considerare questa poesia, che è la mia preferita:
E c'è che vorrei il cielo elementare azzurro come i mari degli atlanti la tersità di un indice che dica questa è la terra, il blu che vedi è mare
Non se ne può dir nulla. Parla da sola.
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[✎ ITA] W Korea : V, Intervista per il Rilascio di 'FRI(END)S' | 21.03.24⠸
__ “Tornerò presto”
Taehyung x W Korea
- Intervista per il rilascio di 'FRI(END)S' -
youtube
d. Dicci, come sono andate e cosa ne pensi delle promozioni per il tuo primo album solista?
Taehyung: Spero le persone che amano la musica lo apprezzeranno. Sono molto soddisfatto delle promozioni.
d. C'è qualche motivo particolare dietro al rilascio singolo di ognuna delle tracce?
Taehyung: Credo di aver infuso un po' della mia storia in ognuna delle canzoni, quindi invece che raggrupparle tutte insieme, spero le ascolterete individualmente, una ad una... Invece che tutte insieme in un sol colpo, tipo ta-ta-ta-dak!
d. Riguardo 'FRI(END)S'
Taehyung: Inizialmente, 'FRI(END)S' doveva essere inclusa in 'Layover', ma ho pensato sarebbe stato meglio rilasciarla separatamente. Quindi l'ho messa da parte ed è stata lì per circa 2 anni. Ecco perché l'ho rilasciata solo ora. È un brano che risveglia molti ricordi. L'ho ascoltata con gli amici e gli hyung più stretti e ho detto loro che volevo assolutamente rilasciarla, prima o poi. E ora è uscita.
d. La tua parte preferita [in 'FRI(END)S']?
Taehyung: “But once we cross the line / There's no denying you and / I can never turn around” [* Ma una volta superata quella linea / Non possiamo più negarlo, tu ed / Io non potremo più tornare indietro]. Sono versi dalla seconda strofa. In questa parte, c'è un vocalizzo che non uso spesso, e c'è anche un leggero cambio di tonalità che però fa una gran differenza, stilisticamente. È come una boccata d'aria fresca, quindi mi piace molto.
d. [Domande con la compitazione di 'FRI(END)S']
F per FIRST __ Cosa ti viene in mente quando senti la parola 'first ( primə)''?
Taehyung: La nostra prima esibizione, il nostro showcase... Abbiamo debuttato attraverso uno showcase. Non ci saranno state neppure 100 persone, quel giorno. E non esisteva neanche ancora il nome ufficiale 'ARMY'. Sul serio, mi piacerebbe tornare a quel periodo. Non ho mai provato tanta agitazione come quel giorno.
d. R per RE-(wind) __Il momento cui vorresti tornare?
Taehyung: Mi piacerebbe tornare alla mia infanzia, al primo anno di scuole medie. Ero un tale testone. Vorrei tornare ad essere quel ragazzino impertinente e sregolato.
d. I per IDENTITÀ __Che differenze ci sono tra V e Kim Taehyung?
Taehyung: Credo fondamentalmente la personalità sia la stessa, desideriamo e lavoriamo entrambi per realizzare obiettivi simili e la pensiamo anche allo stesso modo. Ma V è come una sorta di personaggio, è un alter ego creato da Kim Taehyung. Cioè, V ad esempio non mangia.. V esiste solamente sul palco. Quando scendo dal palco, torno ad essere Kim Taehyung.
d. E per EGO __ Qual è il punto di forza del tuo io interiore?
Taehyung: Il mio orgoglio. Ciò di cui vado fiero: il mio lavoro, il gruppo e le/i fan... Ogni volta che ci esibiamo, lo faccio con orgoglio. Amo me stesso così come amo ciò che faccio.
d. N per NEED (bisogno) __ Di cosa hai più bisogno al momento?
Taehyung: Di tempo. 24 ore al giorno non bastano. Nei giorni lavorativi, non faccio altro che lavorare e non mi rimane molto tempo per rilassarmi. Ho poco tempo anche per riposare e dormire. Di tanto in tanto, mi chiedo come sarebbe avere più tempo in una giornata.
d. D per DRAMA __ Se la tua vita fosse un drama, che genere sarebbe?
Taehyung: Credo sarebbe una commedia nera.
d. S per SPECIALE __ Ciò che vorresti dire a qualcuno di speciale?
Taehyung: [ai BTS] Al momento siamo distanti e manca ancora parecchio, ma fino al giorno in cui ci riuniremo, cerchiamo di riguardarci, essere felici e raccogliere le energie e allenare il fisico così da non restare senza fiato quando ci esibiremo in concerto. Quello che mi preoccupa di più, in tal senso, però sono io. Farò del mio meglio.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#TradITA#ITA#Intervista#BTS#방탄소년단#뷔#V#KimTaehyung#Taehyung#김태형#FRI_END_S#WKorea#VxCARTIER#210324#Youtube
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Il testamento di un cane 🐕
1. I miei beni materiali sono pochi e li lascio tutti a te.
2. Ti lascio il mio collare rosicchiato su una delle punte, un letto disordinato e un contenitore d’acqua che ha il bordo rotto.
3. Ti lascio metà della palla di gomma (l’altra metà l’ho mangiata e digerita), una bambola rotta che troverai sotto il frigorifero, un topo di gomma dietro la credenza, in cucina e molte ossa sepolte nel vaso di rose nel giardino e vicino alla mia cuccia.
4. Inoltre, ti lascio i miei ricordi, che sono molti e molto belli.
5. Ti lascio un piccolo promemoria: i miei enormi e amorevoli occhi marroni, una coda corta e appuntita e un debole guaito dietro la porta, quando andavi al lavoro.
6. Ti lascio anche una macchia sul tappeto nel soggiorno, vicino alla finestra.
L’ho fatta quando, nelle sere d’inverno, mi sono appropriato di quel posto, come se fosse il mio. D’estate, invece, mi piaceva rotolarmi lì come una palla per prendere un po’ di sole. Ti lascio anche quel raggio di sole.
7. Ti lascio un tappetino goffo di fronte alla tua poltrona preferita… l’ho masticato io quando avevo 5 mesi di età, ti ricordi?
8. Ti lascio solo per te, il rumore che facevo correndo sulle foglie dell’autunno quando camminavamo in mezzo ai boschi.
9. Ti lascio anche, il ricordo dei bei momenti al mattino, quando uscivamo insieme a passeggiare sulla sponda del fiume e mi davi i biscotti alla vaniglia.
10. Ti lascio il ricordo delle tue risate quando non riuscivo a raggiungere quel gatto impertinente.
11. Ti lascio in eredità la mia lealtà, la mia simpatia, il mio sostegno quando le cose non andavano bene e il mio abbaiare quando sentivo strani rumori…
12. Non sono mai andato in chiesa e non ho mai sentito un sermone. Tuttavia, anche se non ho mai detto una parola in tutta la mia vita, ti lascio il mio esempio di amore, pazienza e comprensione.
13. Non posso, però, lasciarti la cosa che per me era la più preziosa di tutte… non posso lasciartela perché eri proprio TU !!! Ma sono sicuro che capirai
14. Ti lascio i miei grazie e spero che la tua vita sia stata più felice… con me al tuo fianco.
Autore sconosciuto
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your favorite pick up line?
Ah...
One of the more humorous ones in my mother tongue.
Come ti chiami? Che coincidenza! Questa è la mia parola preferita.
It means, ah... What is your name? What a coincidence! That is my favourite word.
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POETI
Raffaello Baldini ( 1924 - 2005 )
Le sue poesie sono vere e proprie narrazioni, immagini, in versi, spesso così taglienti da far male.
I personaggi sono coloro che non avrebbero mai voce, popolari, a volte fino al grottesco. Soli. Insoliti. Di una solitudine che si esprime in monologhi chiusi, di un’umanità spesso sghemba.
Frammenti di vite, ritratti in versi, spesso visionari, a volte struggenti.
Una su tutti, la mia preferita: in un dialetto che è il mio - il Romagnolo - (ma non è il mio, per una questione di suono, perchè ogni zona, in Romagna, ha pronunce e accenti diversi, oltre a differenti varianti della stessa parola) e che comprendo ma non saprei replicare con le stesse sonorità ma con le mie, [dialetto cesenate].
LA MAESTRA DI SANT'ERMETE
La mèstra ad Sant’Ermèid
dal vólti, e’ dopmezdè,
la s céud tla cambra e la zènd
una Giubek. La n fómma.
Stuglèda sòura e’ lèt
la guèrda ch’la s cunsómma.
U i pis l’udòur.
Dal vólti u i vén da pianz.
Traduzione:
La maestra di Sant’Ermete
delle volte, il pomeriggio,
si chiude in camera e accende
una Giubek. Non fuma.
Sdraiata sul letto
la guarda consumarsi.
Le piace l’odore.
Delle volte le viene da piangere.
(Raffaello Baldini, in La Nàiva Furistír Ciacri, Torino, Einaudi 2000, p. 14)
Quante volte ho immaginato quella sigaretta
Una sigaretta, come la solitudine, come la vita che consuma... che si consuma.
Amo questo tipo di poesia asciutta.
Che dice, che sa raccontare, che ti regala una storia a partire da una immagine.
A volte, con una sequenza di immagini che hanno la grazia dell’essenziale.
Come le fotografie.
Come una Mostra Fotografica.
Silenziosa sì,
ma che sa raccontare storie.
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ATTENZIONE FINOCCHI
ora, la mia parola preferita italiana è "pipistrello"
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PPstrello 🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇🦇
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