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#la controfigura
buscandoelparaiso · 10 months
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ho appena visto il video della canzone nuova di leo gassmann e ho delle domande
perche il montaggio e' fatto con windows movie maker 2005
perche alla fine leo abbraccia domenico cuomo, damiano gavino e una controfigura di nicolas????
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givemeanorigami · 1 year
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Mi hanno incastrato ad andare a mangiare fuori con tutto il rumorissimo e numerosissimo gruppo con cui andiamo a sciare. La mia voglia di andare si riassume così:
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giovaneanziano · 2 months
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Ehi questa è la maxi storia di come apparentemente sarei in coma in ospedale.
Ma ehi ehi ehi non è così! Fatemi spiegare, venite a fare un viaggio con me: durante una tranquilla giornata lavorativa, ci mandano in rosso in culo ai lupi per morso di vipera. Mentre procediamo in rosso, un coione ci si piazza dietro ai 130 superando il superabile standoci attaccati al culo. Literally. Ad un certo punto vedo una bestia marrone nera attraversarmi la strada: dallo spavento inchiodo e sto mona mi tampona. La velocità erano più o meno i 130 km/h. Ora vi evito tecnicismi ecc, ma sono stato male sia di schiena che di testa, annoverando anche mezz'ora di coma (GCS Glasgow Coma Scale di 6), e sono stato ricoverato 1 giorno e mezzo in pronto soccorso. Ora mi ritrovo con un collare con dolori lancinanti con il collo che puzza di pesce putrefatto tanto sudo e dolori interessanti diciamo per non dire DI MERDA. Prognosi minima fino al 6 agosto.
Ora il mio post non è per aggiornarvi, cioè anche si, ma per raccontarvi come il mio lavoro sia un paesone pieno di gente che inventa e di fake news:
RACCONTO 1: Secondo collega X di postazione di Culoailupi, sembrerebbe che io abbia avuto uno shock anafilattico da Fentanyl e sia intubato in rianimazione, quindi si sono presi la briga di chiamare MIA MADRE. Fonte della Fake News non reperibile
RACCONTO 2: Secondo collega Y di postazione di LontanelloParecchio sarei in lizza per diventare la controfigura di Stephen Hawking visto che dall'urto ho una vertebra cervicale schiacciata/lesionata. Chiamata in lacrime. Fonte irreperibile
RACCONTO 3: Secondo collega Z di postazione di MaEsisteStoPosto sarei in coma farmacologico in Rianimazione. Chiamata fatta direttamente a migliore amica che poi ha scritto a me. Fonte apparente l'infermiere che mi ha fatto i farmaci, il quale ha negato in quanto MI HA VISITATO SUBITO LUI. Quindi Fonte Falsata.
State tunati per altre versioni.
Ah la versione della mia possibile morte è quotata attualmente a 1.20 alla SNAI.
bei colleghi di merda
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angelap3 · 4 months
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"Non dimenticatemi"
Massimo Troisi ❤️
Camminando sulla spiaggia nera del Pozzovecchio, aleggia ancora l'anima di un personaggio forse tutt'oggi ancora troppo poco apprezzato nella sua vera grandezza.
Nn a Procida però, dove il suo ricordo è ancora vivo.
Diverse persone durante le riprese del "Il Postino" si accalcavano fuori le ringhiere del set per rubargli uno sguardo.
A Massimo.
Sempre gentile, simpatico, dicono.
Ma anche molto silenzioso.
Che si faceva vedere poco, e che aveva una controfigura per le scene in cui il postino andava in bicicletta, anche tra altre strade, oltre a quelle di Salina.
Quando a Corricella, Massimo ha girato la sua ultima scena, a fine set, tutti gli applausi sono per lui.
Massimo sorride, ringrazia.
Poi sale su un gozzo che lo sta per portare via.
Si gira verso il molo della Corricella.
"Nn dimenticatemi.", dice.
Saluta con la mano, sorride un'ultima volta.
Il giorno dopo, a Ostia, si spegne nel sonno.
Il tempo di lasciarci un'opera indimenticabile.
Che nn riesce a vedere realizzata.
Ultima di pochi film, ma sempre pieni di pensiero.
In una Napoli dove il sole, il famoso sole, c'è e nn c'è, dove un ragazzo nn vuole emigrare ma solo "viaggiare, conoscere...", dove se il Napoli perde col Cesena è un bel problema, dove basta perderti nella campagna per ritrovarti nel 1492 ("quasi millecinque"), o sederti su una sedia a rotelle perché nn sai affrontare la vita, dove parli dell'amore in tutte le sue forme, provando a pensare fino alla fine che sia soltanto "un calesse".
"Nn so cosa teneva d'int 'a capa", diceva Benigni.
Ma sicuramente "ha fatto più miracoli il suo verbo di quello dell'amato San Gennaro".
Il 4 Giugno 1994 ci lasciava il Grande Massimo❤️
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orotrasparente · 7 months
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credo che i miei problemi di egocentrismo siano nati alle elementari quando alle recite scolastiche mi davano la parte del cespuglio, in silenzio in un angolo a fare da contorno, o addirittura il top fu quando mi fecero fare la c o n t r o f i g u r a del protagonista nel caso in cui si fosse assentato, ma a quale ragazzino fanno fare la CONTROFIGURA in una recita scolastica?
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bicheco · 6 months
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Chi non muore si rivede
La notizia non è che Putin ha vinto le elezioni dopo un testa a testa mozzafiato con se stesso. Ma che l’autocrate è ancora vivo, è saldo al comando, ha più consensi di quando invase l’Ucraina, la Russia esiste ancora, i russi sono contenti per la guerra e l’economia (il sondaggista indipendente Volkov a Repubblica: “I russi stanno col leader per l’economia e per Kiev. Un ruolo importante lo hanno giocato anche l’aumento di salari, pensioni e benefit sociali”). Che strano. Le famose sanzioni non hanno mandato Mosca “in default entro qualche giorno” (Letta, 9.3.’22), né avuto “il massimo impatto in estate” (Draghi, 31.5.’22), né sortito “effetti devastanti” (Gentiloni, 4.6.’22). Eppure gli espertoni erano unanimi. Mario Deaglio: “Il rublo non vale più nulla”. Dario Fabbri: “Comunque vada, il fallimento della Russia è già evidente”. Rep: “Il default russo è a un passo”. Stampa: “Per la Russia è default”. Giornale: “Mosca è in default (ma solo tra un mese)”. La sua “Armata Rotta” che “combatte con pale del 1869” e “le dita al posto delle baionette”, ha “finito i russi”, “le divise”, “le munizioni”, ”i missili” ed estrae “i chip per i carri armati da lavatrici, frigoriferi e addirittura tiralatte elettrici”, passava da una disfatta a una ritirata. E l’Invincibile Armata Kiev-Nato trionfava. Rampini: “È iniziata la disfatta militare russa”. Tocci: “Putin ha perso la guerra”. Ferrara: “Kiev le sta dando di santa ragione al colosso russo”. Riotta: “Putin sconvolto dalla Caporetto dell’esercito”. Molinari: “Putin isolato in un vicolo cieco”. Sempreché fosse ancora vivo. Il dissidente Khodorkovsky alla Cnn: “Putin è impazzito, gli resta un anno o forse tre”. Recalcati (Rep): “Malato? Sofferente? Intaccato dalla morte”. New Lines: “Ha un tumore del sangue”. Daily Telegraph: “Sta morendo di cancro all’intestino”. Proekt, giornale indipendente russo: “Ha un tumore alla tiroide e lo cura facendo il bagno nel sangue estratto da corna mozzate di cervo”. Libero: “Cura il cancro con i clisteri”. Rep: “Il gonfiore del viso, il problema a una gamba, la fatica a muovere un braccio”. Messaggero: “Gonfiore e scatti d’ira da farmaci e steroidi per il tumore”. Stampa: “Demenza senile o Parkinson”. Corriere: “Problemi alla colonna vertebrale per pregressi traumi sportivi, o una neoplasia al midollo spinale compatibile con difficoltà deambulatorie e irrequietezze posturali… down depressivo ed esaltazione maniacale”. Giornale: “Può anche essere diabete”. Messaggero: “Putin è morto? Per Zelensky, ‘non è sicuro che sia ancora vivo’. Quello sugli schermi potrebbe essere una controfigura”. Ora che la cara salma ha rivinto le elezioni con una discreta cera, sorge un dubbio atroce: uno scambio di cartelle cliniche fra la sua e quella di Biden.
Marco Travaglio
P.s. La particolarità di Travaglio è che lui conserva gli articoli dei colleghi e questo rappresenta un problema (per i colleghi). Detto ciò sarebbe confortante, di quando in quando, leggere un articolo in cui un qualunque "giornalista" rendesse conto delle proprie affermazioni, sul tipo: "Signori, ho scritto una cazzata, scusate".
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ross1fum1 · 16 days
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Un tizio sotto il post di Sky riguardo a Martin che fa da controfigura e quindi ha la scritta The Rocket sul culo ha scritto “mettitelo nel culo il razzo”😭😭
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Quando alla fine dell'estate dovevo rimettere i piedi nelle scarpe, era finita la libertà. Non solo per metafora, perché le libertà procedono dal basso verso l'alto, ma per evidenza: il contatto con la libertà iniziava dalla pianta scalza sul selciato dell'isola d'Ischia, sull'aspro degli scogli. Era l'inspessimento dell'epidermide che diventava buccia. Poi toccava al resto del corpo arrossarsi, far bolle sulla schiena, da bucare con l'ago. Era la mutazione estiva, caduta la pelle di carta velina della città, spuntava l'altra, compatta, colore di carruba, coi peluzzi gialli.
Da adulto ho iniziato a portare sandali per gran parte dell'anno, anche in inverno. Poi ho smesso. Dopo la domanda premurosa e centesima: "Non hai freddo ai piedi?", ho dovuto arrendermi. Quando vado in città o sono in viaggio metto le scarpe chiuse, ma sento i piedi scontenti. Sono abituati a stare all'aria, hanno una loro temperatura indipendente.
Stare sotto al sole è abituale per i mediterranei, ma non resisto a mettermi sdraiato. Cammino lungo le rive, nuoto, scalo qualche scoglio, poi mi copro. Ho dei punti bruciati della pelle sui quali spalmo una protezione, non sul resto del corpo. Mi tengo il sole addosso, pure il sale, una seconda pelle.
Nelle pagine del libro sacro Kohèlet/Ecclesiaste si ripete a cadenza di affanno: "tàhat hashèmesh", sotto il sole. Non è quello delle vacanze, ma quello che pesa sulla schiena piegata dei braccianti. È la più potente, schiacciante forza della natura.
Ho conosciuto questo sole, che sovrasta chi non può mettersi all'ombra. Per questo amo quella degli alberi e continuo a piantarli. Vedo la loro crescita, il tronco che espande il diametro, la chioma che allarga a ombrello il suo riparo in terra.
I pescatori d'Ischia non scherzavano con la forza del sole. Nicola, quello che mi ha insegnato a pescare, portava il basco a bordo, i pantaloni blu rimboccati al ginocchio e una canottiera bianca che non toglieva mai. A lui e agli altri non importava niente l'uniformità dell'abbronzatura.
Borges ha scritto un eroico elogio dell'ombra, quella della sua cecità. Io posso lodare la circonferenza protettiva dei rami di un albero. Durante le mietiture in Africa vicino all'Equatore, in mezzo ai trent'anni, ricordo il sole che calava rapido a terra alle sei di sera e rispuntava alle sei del mattino. Abituato alle oscillazioni di orario del Mediterraneo, chiamavo con la marca di un orologio svizzero quel saliscendi puntuale.
Appena tramontato uscivano in volo fitte schiere di pipistrelli. Volavano basso, sfioravano. I loro scatti vicini di alta pressione mi ricordavano le sforbiciate leggere di un barbiere. A mezzogiorno il sole era così a piombo sulla terra che i corpi non facevano ombra. Buffo camminare in piena luce e non trascinarsela dietro. Non ho dimestichezza con la parola anima, ma con la sua controfigura, l'ombra, con lei sì. Mi gira intorno, mi tiene compagnia meglio di un cane, anche di sera a lume di lampadina, di camino acceso. Non si fa accarezzare.
Quando scalo una parete al sole sento il suo fiato sul collo, sul dorso delle mani. È contatto fisico, non solamente luce. Se mi batte dritto davanti, faccio schermo con il palmo sugli occhi, non uso occhiali di protezione. Come i piedi, anche gli occhi sono fatti per stare alla luce.
" 'O sole nun è ddoro": così inizia una poesia di Rocco Galdieri. Non è d'oro, invece è geografia, per chi è del Mediterraneo. La sua irradiazione feconda la terra, e noi di questo mare mangiamo e beviamo il sole e i suoi derivati.
Erri De Luca, Il sole
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questouomono · 4 months
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Questo uomo no, #138 - Il poràccio
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Il poràccio è un uomo che imbratta o deturpa i luoghi come Lucha y Siesta; il poràccio è uno che attacca le associazioni di CAV con parole e notizie false. Il poràccio da sempre apprezza la strategia del vile: senza il coraggio di affrontare un pericolo, di riconoscere e ribellarsi al potere che lo domina (il patriarcato), di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, insulta o danneggia altre persone con sfacciata protervia, nella fiducia o sicurezza di restare impunito. Salvo poi aggiungere la strategia vittimista piagnona, cioè la lamentela continua da posizioni nascoste o irraggiungibili o, appunto, poràcce.
Così il poràccio aggiunge letame al già poco piacevole olezzo della reputazione maschile, resa schifosa da secoli e secoli di sopraffazioni, ingiustizie, stragi e follie politiche contro chiunque, in un delirio di potere tipicamente maschile che viene usato - come sa bene chi lavora non "sulla violenza" ma "a contatto con i violenti" - da uomini di qualsiasi ceto, livello culturale, provenienza geografica, età.
Tutto questo mentre molti femminismi hanno fatto vedere come si lavora per la liberazione e la ricostruzione di una identità libera e non violenta per il proprio genere. (Nota per i poràcci che pensano subito a riportare qualche esempio di donna omicida: se non sapete capire cosa leggete prendetevela con la vostra formazione, non con me o con i femminismi.)
Da quando poi in Italia abbiamo alla più alta carica del potere esecutivo una donna che si fa chiamare al maschile, che pensa che la propria famiglia sia immune dal patriarcato perché fatta di donne e poi per ogni suo atto di ripicca politica chiama in causa l'assenza delle femministe, il poràccio si crogiola nell'ignoranza soprattutto del proprio genere, mentre continua a lordarlo con la sua condotta irresponsabile, tipo dare a lei della "donna con le palle" perché bullizza la controfigura di Totò mentre tace contro suoi colleghi dittatori e genocidi.
Il poràccio è così: stron2o, e questa parola gli piace tanto.
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ambrenoir · 5 months
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🌟”Non mi sento proprio di mettermi nei panni di quello che si loda da sé, né ritengo sia il caso di sopravvalutare quello che definiscono il mio talento. Preferisco lasciar decidere al pubblico: se lo soddisfo, so che ho ottenuto un risultato e questo mi basta."
L'immenso Daniel Day Lewis, unico interprete maschile ad aver vinto tre volte l'Oscar come miglior attore protagonista!
-Per il film "l'insostenibile leggerezza dell'essere" imparò la lingua Ceca e non uscì dal personaggio per gli 8 mesi di riprese.
-Per il primo ruolo da Oscar ne "Il mio piede sinistro" si faceva imboccare, portare in bagno o a letto, come se fosse veramente paraplegico, imparò ad usare il piede per dipingere e scrivere e si incrinò due costole per la posizione storta che tenne per tutte le riprese.
-Per "l'ultimo dei Mohicani" ha imparato a cacciare nella foresta e a costruire delle canoe.
-Per "Nel nome del padre" ha passato delle notti in isolamento in una prigione abbandonata ed è rimasto sveglio per tre giorni di fila prima della scena dell'interrogatorio.
-Per "La seduzione del male" si costruì da solo la casa in legno e non si lavò per i tre mesi di riprese.
-Per "The Boxer" si allenò un anno e mezzo con un ex pugile prima delle riprese.
-Per "Gangs of New York" diventò apprendista macellaio per imparare il mestiere e non mise mai dei vestiti pesanti perché non in linea con il periodo.
Si ammalò di polmonite ma non prese farmaci moderni.
-Per il secondo Oscar ne "Il Petroliere" imparò ad usare i vecchi macchinari per estrarre il petrolio e si ruppe una costola perché non volle una controfigura.
-Per il film "Nine" ispirato a "8 e mezzo" di Fellini, imparò l'italiano.
-Per il terzo Oscar in "Lincoln" imparò per un anno l'accento esatto del ex presidente degli stati uniti, soggiornando nei luoghi dove era nato e cresciuto e per tutto il film si fece chiamare "Mr. President" da Spielberg e dalla crew.
-Per "Il filo nascosto" ha cucito da solo un intero abito di sartoria a mano.
-Dal 1997 al 2001 sparisce dallo Star System, facendo anche l'apprendista calzolaio in una bottega a Firenze, il venerdì usciva prima per andare a Parigi dal figlio, per poi tornare tutti i lunedì mattina al lavoro.
-Solo 20 film in carriera, sei dal 1997 ad oggi.
-Nel 2018 da l'addio al mondo del cinema. L' attore britannico con cittadinanza irlandese.
Viene considerato uno dei maggiori interpreti della Storia del Cinema🌟
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donaruz · 1 year
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"Non mi sento proprio di mettermi nei panni di quello che si loda da sé, né ritengo sia il caso di sopravvalutare quello che definiscono il mio talento. Preferisco lasciar decidere al pubblico: se lo soddisfo, so che ho ottenuto un risultato e questo mi basta."
L'immenso Daniel Day Lewis compie oggi 66 anni
L'unico interprete maschile ad aver vinto tre volte l'Oscar come miglior attore protagonista!
-Per il film "l'insostenibile leggerezza dell'essere" imparò la lingua Ceca e non uscì dal personaggio per gli 8 mesi di riprese.
-Per il primo ruolo da Oscar ne "Il mio piede sinistro" si faceva imboccare, portare in bagno o a letto, come se fosse veramente paraplegico, imparò ad usare il piede per dipingere e scrivere e si incrinò due costole per la posizione storta che tenne per tutte le riprese.
-Per "l'ultimo dei Mohicani" ha imparato a cacciare nella foresta e a costruire delle canoe.
-Per "Nel nome del padre" ha passato delle notti in isolamento in una prigione abbandonata ed è rimasto sveglio per tre giorni di fila prima della scena dell'interrogatorio.
-Per "La seduzione del male" si costruì da solo la casa in legno e non si lavò per i tre mesi di riprese.
-Per "The Boxer" si allenò un anno e mezzo con un ex pugile prima delle riprese.
-Per "Gangs of New York" diventò apprendista macellaio per imparare il mestiere e non mise mai dei vestiti pesanti perché non in linea con il periodo.
Si ammalò di polmonite ma non prese farmaci moderni.
-Per il secondo Oscar ne "Il Petroliere" imparò ad usare i vecchi macchinari per estrarre il petrolio e si ruppe una costola perché non volle una controfigura.
-Per il film "Nine" ispirato a "8 e mezzo" di Fellini, imparò l'italiano.
-Per il terzo Oscar in "Lincoln" imparò per un anno l'accento esatto del ex presidente degli stati uniti, soggiornando nei luoghi dove era nato e cresciuto e per tutto il film si fece chiamare "Mr. President" da Spielberg e dalla crew.
-Per "Il filo nascosto" ha cucito da solo un intero abito di sartoria a mano.
-Dal 1997 al 2001 sparisce dallo Star System, facendo anche l'apprendista calzolaio in una bottega a Firenze, il venerdì usciva prima per andare a Parigi dal figlio, per poi tornare tutti i lunedì mattina al lavoro.
-Solo 20 film in carriera, sei dal 1997 ad oggi.
-Nel 2018 da l'addio al mondo del cinema. L' attore britannico con cittadinanza irlandese.
Viene considerato uno dei maggiori interpreti della Storia del Cinema
Atlantide
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AAAAAA non ho notato bene questa cosa della bocca peró ho trovato stranissimo che abbia esposto le mani (non so se magari pensava ci fosse meno luce? anche perchè i cameramen dicevano di non inquadrarle peró poi lui ha scelto di farle vedere mostrando il 3)
per lo smalto ho trovato bellissimo 🩵
la cosa della bocca l'ho notata solo in alcuni punti, sarà stata una mia impressione? le mani non dovevano inquadrarle perché altrimenti si sarebbe capito che non era lui? boh, quel che sia la verità sarebbe comunque molto da liberato mandare avanti una controfigura in tv
lo smalto in ogni caso è stupendo, concordo 💙
E STANOTTE A MEZZANOTTE TUTTƏ PRONTƏ PER IL NUOVO SINGOLO LIBERÀ NUN C'APPENNERE
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gianlucacrugnola · 2 years
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Nirvana’s Last Show With Kurt Cobain
Il primo marzo 1994 al Terminal Einz di Monaco di Baviera, ex hangar trasformato in locale da live, va in scena l’ultimo concerto dei Nirvana, l’epilogo di una rivoluzione culturale si consumava su quel palco dove la controfigura di Kurt Cobain portava a termine la straziante e difficile esibizione di un rocker schiacciato dai problemi fisici ed esistenziali, un’anima pura e ribelle che non si…
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carmenvicinanza · 2 years
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Gina Lollobrigida
https://www.unadonnalgiorno.it/gina-lollobrigida/
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Gina Lollobrigida, La Lollo è stata una delle nostre attrici più conosciute a livello internazionale e una delle più belle dive di ogni tempo.
La sua passione per l’arte, l’indipendenza che l’ha sempre contraddistinta, la voglia di vivere e sperimentarsi, l’hanno accompagnata per tutta la sua lunga vita.
Diretta dai più grandi registi, ha recitato in oltre sessanta film accanto ai colossi del cinema come Vittorio De Sica, Vittorio Gassman, Burt Lancaster, Tony Curtis, Anthony Quinn, Frank Sinatra, Steve McQueen, Marcello Mastroianni, Yves Montand, Sandra Dee, Alec Guinness e molte e molti ancora.
Accantonate le scene per un lungo periodo, è stata anche un’affermata fotografa, fotoreporter e scultrice.
Numerosi sono stati i riconoscimenti artistici che le sono stati conferiti negli anni: oltre ad aver ottenuto la famosa stella sulla Hollywood Walk of Fame, anche se troppo in ritardo rispetto alla sua carriera, è stata premiata con un Golden Globe, sette David di Donatello, due Nastri d’argento e ha ricevuto una candidatura ai Premi BAFTA per il famoso film Pane, amore e fantasia.
Nacque a Subiaco, in provincia di Roma, il 4 luglio 1927, era figlia di un facoltoso produttore di mobili caduto in rovina durante la seconda guerra mondiale.
A diciassette anni ha debuttato a teatro in una commedia di Eduardo Scarpetta.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma mentre, per mantenersi agli studi vendeva caricature disegnate col carboncino e posava per i primi fotoromanzi, con lo pseudonimo di Diana Loris.
Aveva 18 anni quando è stata violentata da un calciatore della Lazio di cui non ha mai voluto rivelare il nome. Poco tempo dopo ha sposato Milko Skofic, medico sloveno che prestava servizio fra i profughi temporaneamente alloggiati a Cinecittà, sono stati insieme per vent’anni tra alti e bassi e hanno avuto un figlio Andrea Milko, nel 1957.
Dotata di una straordinaria bellezza, nel 1947 si è classificata terza al concorso di Miss Italia, dietro le future stelle del cinema Lucia Bosè e Gianna Maria Canale.
Al cinema ha iniziato dalla gavetta, è stata comparsa e controfigura, prima di ottenere piccoli ruoli di contorno e finalmente arrivare a recitare in film di successo che l’hanno consacrata una star internazionale, prima in Francia e poi negli Stati Uniti.
Tra gli altri, nel 1953 ha interpretato, al fianco di Vittorio De Sica, il personaggio della Bersagliera, premiato con il Nastro d’argento e candidato al BAFTA, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (Orso d’argento al Festival di Berlino).
Ha spesso raccontato aneddoti riguardanti i suoi rapporti buoni e conflittuali con alcune delle più grandi star della cinematografia internazionale.
Nella prima produzione televisiva a cui ha preso parte, nel 1972, è stata la Fata Turchina nel fortunato Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, rimasta ancora nell’immaginario collettivo di intere generazioni.
In quegli anni ha gradualmente abbandonato lo schermo per dedicarsi alla fotografia. Ha ritratto personaggi come Paul Newman, Salvador Dalí, Henry Kissinger, Audrey Hepburn, Ella Fitzgerald, è rimasta alla storia l’intervista fatta a Fidel Castro del 1973. Ha pubblicato libri, reportage e esposto le sue sculture in tutto il mondo.
Negli anni ottanta è apparsa in varie importanti serie tv statunitensi, ma i suoi impegni come attrice si sono sempre più diradati, fatta eccezione per alcuni celebri cameo.
Nel 1996 è stata premiata con il David di Donatello alla carriera e nel 2006 ha ricevuto un riconoscimento speciale in occasione del cinquantenario del trofeo di cui era stata la prima vincitrice, nel 1956.
Il 16 ottobre 1999 è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
Il 2011 l’ha vista, per la prima volta insieme sul grande schermo con Sophia Loren, considerata la sua storica rivale, nel documentario Schuberth – L’atelier della dolce vita.
Attiva anche politicamente, è stata candidata alle elezioni europee del 1999 in una lista di centro-sinistra, senza risultare eletta.
Anche molto in avanti con gli anni non ha mai smesso di far parlare di sé e della sua affermazione di libertà. Nel 2006 ha dichiarato a una rivista spagnola di volersi sposare con Javier Rigau dopo una relazione tenuta segreta per più di vent’anni: lei aveva 79 anni, lui 45. L’uomo che, successivamente ha sostenuto di essere il suo amante da quando aveva 15 anni, l’ha poi lasciata attraverso un comunicato del suo avvocato. In seguito, l’attrice ha dichiarato di essere stata sposata con l’inganno attraverso una falsa procura da lei firmata, una vicenda arrivata fino in tribunale.
Nel 2007 è stata nominata cittadina onoraria di Pietrasanta, dove aveva organizzato la sua prima mostra di scultura.
La sua vita intensa e incredibile si è interrotta il 16 gennaio 2023 a Roma, aveva 95 anni.
Piena di vita, si è sperimentata con successo in varie arti, sempre attenta al suo contemporaneo, è stata coinvolta in varie cause sociali.
Gina Lollobrigida è stata una delle ultime grandi dive, la sua incredibile bellezza si mescolava col suo talento e con un carisma che la rendeva quasi irreale, nonostante non nascondesse mai la sua grande umanità. Aveva un’aura che la rendeva magica e anche in vita sembrava eterna, il suo nome resterà scritto a caratteri cubitali nella storia del cinema mondiale.
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tacabanda · 1 month
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Alberto Moravia, La controfigura. Racconti romani
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m2024a · 2 months
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È morto Arnaldo Dell'Acqua, stuntman per Bud Spencer Arnaldo Dell'Acqua, uno dei più noti stuntman del cinema italiano, talvolta anche attore, è morto martedì 23 luglio a Roma all'età di 86 anni. Nato a Campobasso il 14 maggio 1938, appartenente a una famiglia di cascatori (era fratello di Alberto, Roberto e Ottaviano Dell'Acqua), dopo la gioventù nel circo aveva intrapreso l'attività di stuntman e controfigura a Cinecittà, apparendo in oltre 120 film. In diversi film è stato anche la controfigura di Bud Spencer. La notizia è stata data dal fratello Ottaviano sui social. Tra i numerosi film in cui Arnaldo Dell'Acqua ha dato prova delle sue mirabolanti capacità di cascatore figurano Gli invincibili tre (1964), Lo chiamavano Trinità... (1970), ...continuavano a chiamarlo Trinità (1971), La spada normanna (1971), La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? (1972), Piedone lo sbirro (1973), Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto (1973), Ci risiamo, vero Provvidenza? (1973), Safari Express (1976), I due superpiedi quasi piatti (1977), Lo chiamavano Bulldozer (1978), Zombi 2 (1979), Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre (1979).
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