#la bambina di neve
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petalididonna · 2 days ago
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Mi hai chiesto una poesia
che parlasse del Natale,
che ti piace così tanto,
ma non l’ho;
la cerco in questa casa senza facce,
fra le rose luminose con la pila,
che ho comprato dai cinesi, già frugate
nei cestoni da altre mani,
ma non c’è.
Io vorrei darti le pigne che ti aspetti,
i teatri in miniatura con la neve.
Non lo sai quanta cannella, quanto muschio,
quanti piccoli pacchetti bianchi e rossi,
ti darei,
ma il Natale non è
qui con me;
l’ho lasciato alla bambina che guardava
il disegno sul servizio
di piatti di Limoges,
svenduto al primo offerente,
l’ho soffiato via col talco nelle calze
di mia nonna,
l’ho perduto nel gonfiore delle dita
che graffiavano nel gelo i parabrezza
di una fuga,
l’ho mangiato,
a piccoli pezzetti, anno
dopo anno,
sulla tavola, da sola.
L’ho dormito,
pregato via, dissolto
nella scusa fosse un giorno come un altro.
E ora non ho più
Natale
per la semplice poesia che tu mi chiedi.
Mi è rimasta:
la coda da lucertola a ricrescere
della stella che realizza i desideri
e la nascita del giorno
di ogni giorno che verrà,
te le lascio tutte e due,
a te che forse
sei l’unica persona che saprebbe
farmi amare anche il Natale.
Beatrice Zerbini
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elenascrive · 24 days ago
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Stamani quando sono uscita di casa c’erano appena 0º e la prima brina copriva le macchine. Era talmente spessa da risultare quasi neve. Incredibile!
Sono oramai giorni che sono piuttosto raffreddata, sentendomi debole e stanca. Ho una voce nasale da far paura, anche se mi hanno detto che risuona piuttosto sensuale… però mi sa tanto che me l’hanno detto per rincuorarmi!
Chissà quando ne uscirò? La vedo una cosa piuttosto lunga, soprattutto considerato il fatto che non ho la possibilità di poter restare a casa al caldo almeno per un paio di giorni…
Già, avrei tanto bisogno di calore, come quando da bambina non appena era solita arrivarmi la febbre, Mamma mi poggiava le Sue labbra sulla fronte calda per assicurarsi che la stessa non stesse aumentando ed Io in quel semplice, tenero Gesto trovavo tutto L’Amore di cui avevo bisogno. Ricordo ancora bene che quando mi ammalavo per assurdo mi sentivo serena, poiché sapevo che c’erano appunto i Miei genitori pronti a prendersi cura di Me per farmi stare subito meglio, coccolandomi e viziandomi come non mai. Sentirmi protetta e al sicuro è da sempre tra le sensazioni che più preferisco percepire.
A distanza di anni, mi sento ancora così, come quella bambina che ha ancora bisogno di carezze e di attenzioni per poter guarire più velocemente. Peccato che agli adulti ciò venga riservato meno, dando per scontato che ce la possono fare a prescindere. Ed invece no, ne abbiamo lo stesso bisogno.
@elenascrive
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vividiste · 5 months ago
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Questa è una bellissima lettera di Fiona Apple, che spiega ai suoi fan perché deve posticipare una data del concerto. Sono impressionato da come sia stata in grado di prendere la decisione di scegliere l'amore rispetto alla carriera. Il mondo ha davvero bisogno di più di questo. Godetevi la storia...
Sono le 18 di venerdì, e sto scrivendo a qualche migliaio di amici che non ho ancora incontrato. Sto scrivendo per chiedere loro di cambiare i nostri piani e incontrarci un po' più tardi.
Ecco il punto.
Ho un cane, Janet, e lei è malata da circa 2 anni, poiché un tumore è rimasto inattivo nel suo petto, crescendo molto lentamente. Ora ha quasi 14 anni. L'ho presa quando aveva 4 mesi. Avevo 21 anni allora — ufficialmente adulta — e lei era la mia bambina.
È un pitbull, ed è stata trovata a Echo Park, con una corda intorno al collo e morsi su tutte le orecchie e il viso.
Era il cane che i combattenti usavano per aumentare la fiducia dei contendenti.
Ha quasi 14 anni e non l'ho mai vista iniziare una lotta, mordere o anche solo ringhiare, quindi capisco perché l'abbiano scelta per quel ruolo terribile. È una pacifista.
Janet è stata la relazione più costante della mia vita adulta, e questo è un fatto. Abbiamo vissuto in numerose case, e ci siamo unite a qualche famiglia improvvisata, ma alla fine siamo sempre state solo noi due.
Dormiva nel letto con me, con la testa sul cuscino, e accettava il mio viso isterico e lacrimoso nel suo petto, con le sue zampe intorno a me, ogni volta che avevo il cuore spezzato, o ero abbattuta, o semplicemente persa, e col passare degli anni, mi ha permesso di prendere il ruolo del suo bambino, mentre mi addormentavo, con il suo mento appoggiato sopra la mia testa.
Era sotto il pianoforte quando scrivevo canzoni, abbaiava ogni volta che cercavo di registrare qualcosa, ed era in studio con me, tutto il tempo in cui abbiamo registrato l'ultimo album.
L'ultima volta che sono tornata dal tour, era vivace come sempre, ed è abituata a che io sia via per qualche settimana, ogni 6 o 7 anni.
Ha la malattia di Addison, il che rende più pericoloso per lei viaggiare poiché ha bisogno di iniezioni regolari di Cortisolo perché reagisce allo stress e all'eccitazione senza gli strumenti fisiologici che ci impediscono letteralmente di andare in panico fino alla morte.
Nonostante tutto questo, è gioiosa e giocosa senza sforzo e ha smesso di comportarsi come un cucciolo solo circa 3 anni fa. È la mia migliore amica, mia madre, mia figlia, la mia benefattrice, ed è lei che mi ha insegnato cos'è l'amore.
Non posso venire in Sud America. Non ora. Quando sono tornata dall'ultimo tratto del tour negli Stati Uniti, c'era una grande, grande differenza.
Non vuole nemmeno più fare passeggiate.
So che non è triste per l'invecchiamento o la morte. Gli animali hanno un istinto di sopravvivenza, ma un senso di mortalità e vanità, non ce l'hanno. Ecco perché sono molto più presenti delle persone.
Ma so che si sta avvicinando il momento in cui smetterà di essere un cane e inizierà invece a far parte di tutto. Sarà nel vento, nel suolo, nella neve, e in me, ovunque io vada.
Non posso semplicemente lasciarla adesso, per favore capite. Se me ne vado di nuovo, temo che morirà e io non avrò l'onore di cantarle per farla addormentare, di accompagnarla fuori.
A volte mi ci vogliono 20 minuti solo per decidere quali calzini indossare per andare a letto.
Ma questa decisione è stata immediata.
Queste sono le scelte che facciamo, che ci definiscono. Non sarò la donna che mette la carriera davanti all'amore e all'amicizia.
Sono la donna che resta a casa, a cucinare tilapia per la mia cara, vecchia amica. E la aiuta a sentirsi a suo agio, confortata, sicura e importante.
Molti di noi oggi temono la morte di una persona amata. È la brutta verità della vita che ci fa sentire terrorizzati e soli. Vorrei che potessimo anche apprezzare il tempo che giace proprio accanto alla fine del tempo. So che sentirò la conoscenza più travolgente di lei, della sua vita, e del mio amore per lei, negli ultimi momenti.
Devo fare del mio meglio per essere lì per questo.
Perché sarà l'esperienza più bella, più intensa e più arricchente della mia vita che abbia mai conosciuto.
Quando morirà.
Quindi resto a casa, e ascolto il suo russare e ansimare, e mi godo il respiro più paludoso e terribile che sia mai emanato da un angelo. E chiedo la vostra benedizione.
Ci vediamo presto.
Con affetto,
Fiona❤
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quellochemivadidire · 3 months ago
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C'è ancora, quella ferita così aperta,
anche se sono lontana
è ancora lì che mi aspetta.
Quindi mi adagio
accanto a quella "stupida" bambina
che si cela alla sinistra del mio petto e
le sussurro un segreto,
mentre mi racchiude qualche mio pensiero.
Quella cosa così brutta da non poter dire,
lo sgrido di chi avrebbe dovuto quietare il mio cammino,
come posso raccontarlo?
Solo la neve sciolta che solca le gote
può descrivere il gelo
per una mancata morsa, netta.
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libero-de-mente · 10 months ago
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Questa mattina ho aspettato che aprisse il supermercato, per comprarti le cose che ti servono. Sono arrivato con qualche minuto d'anticipo sull'apertura.
Tenendo in mano la lista che hai scritto di tuo pugno. Scritto con quelle lettere da "elementare" che ancora portano la grafia di una bambina, di un'epoca completamente diversa da oggi.
Che forse non ha mai smesso di sognare. Nonostante la vita.
Non credo che oltre me ci siano altre persone che possano interpretare quelle parole.
Mi sembra di essere un po' Jean-François Champollion quando tradusse la Stele di Rosetta.
Ho atteso l'apertura per comprarti il pane caldo, il tuo preferito.
Poi sono passato nella pasticceria d'élite, quella che produce dolci di alta scuola. Il titolare è anche famoso nel suo settore. Non volevo deluderti.
Anche se di delusioni, da parte mia, ne hai avute tante. Ricordandomelo spesso.
Da piccolo trofeo da esporre, a persona non all'altezza da non tenere in considerazione per le cose importanti.
Erano altri quelli che meritavano la fiducia. Salvo poi rivelarsi come lo squallore tramutato in persona vivente.
Non puoi mangiare molte cose, non riesci a mangiare tanti cibi, le tue debolezze e i dolori non ti aiutano.
Quello che ti ho portato sa di buono, si scioglie in bocca.
Come le speranze di essere capito, come neve al sole.
Ti ho comprato un pensiero e l'odore del pane fresco riempe la stanza, dando quell'atmosfera di casa, di ricordi, di persone che condividevano il pane fresco attorno al tavolo.
Oggi ci sono solo io. Solo io. Dici che basto, ma non ci credo.
Più tardi passeranno i miei ragazzi, che sono anche i tuoi ragazzi, a salutarti e abbracciarti.
Sarà in quel momento che piangerai dalla commozione, che ripeterai all'infinito "ti voglio bene, vi voglio bene". Ma non adesso, non con me ora.
Come sempre. Come d'abitudine.
Però ci sono, come sempre. Anche dopo le litigate, e le sentenze assolute di non "essere più tuo figlio".
Non si dovrebbero mai dire queste cose. Mai.
Sono qui mamma, buon compleanno.
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greenbor · 2 months ago
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Poesia di https://www.tumblr.com/s-a-f-e-w-o-r-d--2
Con la tua innocenza di bambina hai affrontato il mondo, l'estate stava arrivando e il sole ti bruciava la pelle... Quel giorno mentre rimpiangevi la neve, un altro fuoco ti si accese... Aveva i capelli neri e faceva il bagno nel fosso. Per giorni lo spiasti, nascosta tra i ciliegi e con gli occhi lo guardavi e ti si spalancavano sinceri. Poi un giorno decidesti di avvicinarti un po' di più e alla fine il bagno lo facesti anche tu... Così morì la tua innocenza... Sotto ai suoi occhi scuri e la sua avvenenza.
~ Virginia ~
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lunamagicablu · 3 months ago
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Quando ero piccola al mio paese correvamo veloci proprio come te bambina. Avevamo la fretta di chi ha ancora tante cose da svelare e l’incapacità di coglierne i tempi. Coloro che Sapevano invece non affrettavano mai troppo il loro passo se non per ballare. Avevano lo sguardo attento e dolce di chi conosce che l’impazienza indica solo la mancanza di maturità per affrontare le stagioni. E così più ci ostinavamo e maggiori erano gli intoppi. Più lasciavamo fluire e più tutto si aggiustava. Solo ora credi sia diverso. T’illudi ancora che possa variare la sequenza delle stagioni e la verticalità nella crescita del seme. Una terra pronta a divenire estate sente il suo grembo esplodere e non ha nessun bisogno di sforzare. Durante il freddo preghi il calore proprio perché ne hai mancanza. Durante la notte accendi le luci perché l’ombra non ti permette di vedere. La stessa assenza che ti sprona è tutto quello che ti manca per poter lasciare accadere ciò che cerchi. Impara a sfiorare il tempo come il vento apre le acque in cerchi e spirali. Impara ad assecondare tutti i tuoi respiri. Impara ad accadere. La vera Forza che è nel Cuore non ha nessun bisogno di sforzare. Conosce da sempre la maturazione delle mele, il silenzio delle notti di novembre e la lenta veglia delle sere. Ho imparato questo al mio paese. Ma il mio paese è il luogo dove tu ora cerchi di arrivare. Te lo dico per esperienza personale: lascia andare. Ancora occorrerà la neve e ancora la morte delle fiere. I passi distratti dell’assenza e la veloce corsa della lepre. Ricorda bambina quando ero piccola al mio paese Coloro che Sapevano ascoltavano e non smettevano mai di assecondare. Assecondando il buio imparavano a proteggersi dal male, assecondando il freddo imparavano a riposare e assecondando la solitudine imparavano ad accogliere la nuova stagione e i nuovi arrivi di coloro che sarebbero stati. Ancora mi parlano i Saggi al mio paese. Io ascolto la loro voce immersa sotto dalle acque, nelle correnti gelide di neve. Ascolto i passi che mi portano altrove e la voce che sempre dice: il tempo che ci vuole è quello giusto per accadere.. Sara Cabella art on Pinterest
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s0ltant0illusioni · 3 months ago
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22, 37, 40, 58
22 "hai un talento segreto?" Se è segreto deve rimanere tale. (In realtà non mi viene in mente nulla)
37 "hai mai fatto un pupazzo di neve?" Si da bambina
40 "alba o tramonti" tramonti, anche perché sono più facili da vedere rispetto all'alba
58 "la tua auto da sogno" Non ho mai avuto la passione per le auto, per me sono solo un mezzo di trasporto.
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ninfaribelle · 2 years ago
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Lei è quella che se le scrivi "quando hai bisogno sono qui", ti scrive solo quando è arrivata al limite. Perché non vuole disturbare, perché crede di rovinare in un certo modo la felicità altrui con i suoi drammi, e quindi si tiene tutto dentro. Fino a quando ci riesce, cerca di cavarsela da sola. Ti scrive solo quando è al limite della sopportazione e del dolore, ti scrive perché ha seriamente bisogno di aiuto.
Lei è quella che da consigli a tutti ma che non riesce a salvare se stessa.
Finge un sorriso e ti dice che va tutto bene, però poi dentro? Cosa le succede?
Lei ti dice che non ha bisogno di aiuto, ce la fa benissimo da sola. E poi se le dai un abbraccio scoppia a piangere come una bambina da difendere.
Lei è quella forte, quella che sembra una dura e poi è morbida come neve. Ma nessuno lo sa, perché mai nessuno riesce a capirla veramente.
E quindi lei ti dirà che va tutto bene, quando in realtà basterebbe guardarla negli occhi per capire il casino che ha dentro.
(Annamaria Fanucchi)
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mucillo · 4 months ago
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Sara Teasdale "Stelle d’inverno"
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Sono uscita di notte, da sola;
  Il sangue giovane che scorreva al di là del mare
Sembrava aver infradiciato le ali del mio spirito –
  Duramente sopportavo il mio dolore.
Ma quando ho sollevato la testa
  Dalle ombre tremanti sulla neve,
Ho visto Orione, verso est,
  Brillare costante come un tempo.
Dalle finestre della casa di mio padre,
  Sognando i miei sogni nelle notti d’inverno,
Guardavo Orione quand’ero bambina
  Al di sopra delle luci di un’altra città.
Passano gli anni, passano i sogni, passa anche la giovinezza
  Il cuore del mondo sotto il peso delle sue guerre si spezza,
Tutto è cambiato, tranne, verso est,
  La fedele bellezza delle stelle.
(Sara Teasdale)
............
durante le notti di inverno un conforto può essere anche, in un mondo che si fatica a riconoscere, il sereno brillare delle stelle che guardavamo nell’infanzia e che continuano a splendere immutate.
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umi-no-onnanoko · 8 months ago
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Zucchero e sale
Non ho mai bevuto,
per scambiare il bene col male,
ci avevo creduto,
ma è una guerra di zucchero e sale.
Soldato caduto
contro il mondo rivale
non so chiedere aiuto
per non restare mai tale e quale.
Noi siamo insicuri,demoni impuri
frutti acerbi non ancora maturi.
Tu che ci vuoi fare
amare fino a stare male
spegnere il fuoco, ma continuare a bruciare
disinfettare le ferite col sale.
Le impronte sulla neve sono segni,
come quelli lasciati da cicatrici
e da bambina facevo disegni
imparavo ad andare in bici.
Ora siamo tutti pieni di impegni,
di vita lettori e lettrici,
incastrati dentro a vecchi congegni
nella speranza di esser felici.
Ma la leggerezza è andata perduta
la libertà a due metri da terra caduta.
Tu che ci vuoi fare
amare fino a stare male
spegnere il fuoco, ma continuare a bruciare
disinfettare le ferite col sale.
Eppure qui dentro è un muro di ghiaccio
dove non arriva l'alito del sentimento,
le emozioni vendute allo spaccio,
ma dove nessuno è contento.
Ciascuno aviluppato nel proprio legaccio
sottoposto a un nuovo intervento :
"Perché da solo io non ce la faccio"
e si da avvio a un nuovo lamento.
Sì stava meglio prima
ma siamo tutti naufraghi alla deriva.
Tu che ci vuoi fare
amare fino a stare male
spegnere il fuoco, ma continuare a bruciare
disinfettare le ferite col sale.
Dovremmo riscoprire il tepore del sole
fermarci per strada per fare l'amore
senza dare importanza a torto o ragione
Ma tu che ci vuoi fare
amare fino a stare male
spegnere il fuoco, ma continuare a bruciare
disinfettare le ferite col sale.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Film italiani in uscita a settembre
Io Capitano (Matteo Garrone): 07/09
Una fiaba omerica che racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, i pericoli del mare e le ambiguità dell’essere umano
Il più bel secolo della mia vita (Alessandro Bardani): 07/09
Un'assurda legge impedisce a Giovanni, figlio non riconosciuto alla nascita, di sapere l'identità dei suoi genitori biologici prima del compimento del suo centesimo anno di età. Per riuscire ad attirare l'opinione pubblica, la sua unica speranza è ottenere la complicità di Gustavo, unico centenario non riconosciuto alla nascita in vita. Il solo che avrebbe il diritto di avvalersi di questa normativa ma che sembra non aver alcun interesse a farlo. Il più bel secolo della mia vita racconta l'incontro tra un centenario proiettato nel futuro e un giovane ancorato al passato e della loro inaspettata amicizia
Uomini da marciapiede (Francesco Albanese): 07/09
Siamo in giugno e i tifosi più appassionati si preparano ai trenta giorni di partite degli Europei di calcio 2021, un manipolo di squattrinati per sbarcare il lunario si mette a fare il mestiere più antico del mondo per mogli e fidanzate annoiate alla ricerca di qualche avventura facile. Ma un piano che sembra facile si trasforma ben presto in una vicenda paradossale e piena di imprevisti divertenti, infatti i nostri "uomini da marciapiede" avranno alle calcagna la polizia e la mala di tutta la città.
L'expérience Zola (Gianluca Matarrese): 13/09
Anne è una regista teatrale. Si è separata dal marito e sta cambiando casa. È spenta, senza desideri. Conosce Ben, vicino di casa servizievole e attore senza scritture. Lui la guarda con occhi appassionati, lei non vuole mai più legarsi a un uomo. Ma quando decide di mettere in scena "L'assommoir" di Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. Man mano che la storia si sviluppa, il confine tra la vita reale e la rappresentazione teatrale si riduce sempre di più. Tra letture e prove, tra ricerca e studio, la realtà sfuma nella finzione e i due sembrano ripercorrere esattamente tutti i passaggi della storia di Coupeau e Gervaise, fino alla rovina.
Patagonia (Simone Bozzelli): 14/09
Nonostante abbia una ventina d'anni, Yuri viene trattato come un bambino dalle zie con cui vive in un paesino sulla costa adriatica dell'Abruzzo. Sarà l'incontro con Agostino, l'animatore che viene a lavorare a una festa per il cugino piccolo, a far scattare qualcosa in lui. Attrazione, desiderio di libertà, un interesse per lo stile di vita di un ragazzo che vive in camper e sembra non dover sottostare a nessun legame. Scappato di casa, Yuri si stabilirà in una comunità di gente simile ad Agostino, che vive alla giornata tra un rave e l'altro.
L'invenzione della neve (Vittorio Moroni): 14/09
Carmen ha un passato non facile. Da bambina è stata tolta alla madre, insieme alla sorella Sonia, e inserita in una casa famiglia. Ora è a sua volta madre di una bambina, Giada, che ha avuto con il suo compagno Massimo. La bambina è stata affidata dal giudice al padre e Carmen la può vedere solo al sabato ogni 15 giorni. Ma lei non intende accettare questa decisione perché, nonostante gli errori commessi in passato, si sente e vuole essere madre a pieno titolo.
Una sterminata domenica (Alain Parroni): 14/09
Estate. Roma e zone limitrofe. È in quest'area che si muovono tre adolescenti. Kevin, sedicenne, Alex che di anni ne ha appena compiuti diciannove, e Brenda che è incinta. Il loro è un girovagare tra città, campagna e periferia, costantemente insieme e apparentemente uniti fino a quando un'allusione modifica gli equilibri. Il loro processo di crescita privo di bussola passa a una nuova fase.
Mamma qui comando io (Federico Moccia): 14/09
Filippo e Michela sono marito e moglie prossimi alla separazione e genitori di Francesco, che ha nove anni, un carattere vivace ed è molto furbo. Mentre si trovano in tribunale, i due iniziano a litigare riguardo a chi debba spettare la casa i famiglia e su chi sia il genitore più adatto ad avere la custodia del bambino. È così che il giudice inaspettatamente decide di assegnare la casa a Francesco, mentre la madre e il padre dovranno alternarsi ogni inizio settimana nell'abitazione.
Goffredo e l'Italia chiamò (Angelo Antonucci): 15/09
La vita, gli amori, gli ideali di libertà del giovane poeta e patriota Goffredo Mameli, autore dell'inno degli Italiani, morto a soli 21 anni, il 6 luglio del 1849, combattendo per l'indipendenza dell'Italia.
Felicità (Micaela Ramazzotti): 21/09
Roma. Desirè lavora come truccatrice nei set cinematografici e da quando era adolescente ha sempre messo i soldi da parte. È ingenua e disponibile e molti se ne approfittano come il padre che la sottopone a continui ricatti morali o il compagno Bruno, un professore universitario narcisista che la fa sentire spesso inadeguata. Quando il fratello Claudio, per il quale ha firmato dei documenti su pressione dei genitori per poter pagare una Mercedes nera con cui il ragazzo avrebbe dovuto iniziare un lavoro come autista, entra in depressione, Desirè capisce che è l'unica che lo può aiutare e, per riuscirci, deve allontanarlo dalla sua famiglia che ha sempre trascurato i suoi problemi psichiatrici. E per farlo può contare solo su sé stessa
Infiniti (Cristian de Matteis): 21/09
Roberta e Davide stanno felicemente insieme da quattro anni da quando si sono incontrati e innamorati al Museo di Casa Leopardi a Recanati: oggi Davide sta cercando di affermarsi come pittore, mentre Roberta, nonostante la sua passione letteraria, è diventata un agente immobiliare e lavora nell'agenzia di Davide, sposato alla ricca e annoiata Greta ma segretamente innamorato di lei. Quando Roberta scopre che Davide all'inizio della loro relazione l'ha tradita, il rapporto tra i due entra in crisi profonda e la ragazza comincia ad interessarsi a Lorenzo, il commesso del supermercato che ha un tatuaggio "leopardiano" sul polso. Ma anche nelle relazioni non tutto è come sembra e come nel nastro di Moebius due persone possono camminare nello stesso spazio ma ritrovarsi alla fine in punti diametralmente opposti.
Non credo in niente (Alessandro Marzullo): 28/09
Una pianista e un violinista che lavorano in nero per un ristoratore dispotico. Un aspirante attore che alterna i rari provini alle frequenti a scopate senza futuro. Una hostess che disegna, canta, balla da sola e non crede (più) all’amore eterno, considerandolo un sentimento che si possono permettere solo i ricchi. Sono i quattro protagonisti, tutti alle soglie dei trent’anni, di una storia crepuscolare che si svolge in una Roma sporca e ostile, soprattutto ai giovani, cui offre solo umiliazioni della loro dignità e l’invito costante ad accantonare i propri sogni e le proprie aspirazioni artistiche.
Nata per te (Fabio Mollo): 28/09
La storia di Luca e Alba: un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l'uno dell'altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. Il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta per ottenere l'affidamento di Alba. Quante famiglie "tradizionali" devono dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione? Può una bambina rifiutata dal mondo diventare il premio di una vita?
Documentari
Tiziano Terzani: il viaggio della vita (Mario Zanot): 11/09
Enzo Jannacci - vengo anch'io (Giorgio Verdelli): 11/09
Le mie poesie non cambieranno il modo (Annalena Benini, Francesco Piccolo): 14/09
La storia di Patrizia Cavalli è il cammino di una donna totalmente libera, bisognosa di pubblico e di amicizia, bisognosa di giocare seriamente con la vita. Una ragazza che scappa dalla provincia e dalle sue regole ordinarie per diventare, avanti e indietro nel tempo, regina di se stessa. Con grande talento, innocenza e sense of humour. Il documentario restituisce allo spettatore la carnalità, la libertà e il calore delle poesie di Patrizia Cavalli, l'esperienza di un'autentica ispirazione poetica fondata sulla vita quotidiana, e il senso profondo di un'esistenza che rifiuta la banalità delle definizioni. Patrizia Cavalli è morta il 21 giugno 2022, durante la post-produzione di questo film, che custodisce la sua ultima testimonianza.
Zucchero Sugar Fornaciari (Valentina Zanella, Giangiacomo De Stefano): 25/09
The years we have been nowhere (Lucio Cascavilla, Mauro Piacentini): 27/09
Il filo conduttore del film, sono le storie di Sulemain, Fatima Kamakuye e Patrick che hanno lasciato la Sierra Leone in cerca di un futuro migliore, riuscendo a costruirsi delle nuove vite e delle famiglie in Europa e negli Stati Uniti. Ma, a causa di problematiche dal carattere burocratico ed alcune infrazioni amministrative, vengono condannati e strappati alle loro famiglie per essere rispediti nel paese d'origine, dove ormai hanno perso i contatti con amici e familiari di una volta
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cutulisci · 2 years ago
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14.08.42. Una lettera mai inviata trovata presso il soldato tedesco Iosef. La lettera era destinata alla sua sorella Sabina: “ Oggi ci siamo organizzati con 20 polli e 10 mucche. Stiamo portando via dai paesi tutti- sia adulti che bambini. Non li aiutano le loro preghiere. Sappiamo essere spietati. Se qualcuno rifiuta di venire, viene ammazzato. Poco fa in un paesino un gruppetto di abitanti si sono intestarditi e non volevano venire. Siamo andati su tutte le furie e li abbiamo fucilati sul colpo tutti quanti. Poi è successa una cosa terribile: due donne russe pugnalarono col tridente due soldati tedeschi… Ci odiano qui. Nessuno a casa riesce immaginare la collera che hanno i russi nei nostri riguardi”.
Un appuntato Felix Kendels scrive all’amico: “Abbiamo frugato nei bauli, poi abbiamo organizzato una buona cena e abbiamo deciso di divertirci un po’. La bimba è capitata cattivella, ma l’abbiamo sistemata pure lei. Ce la siamo spassata tutti quanti…Fa niente…Non preoccuparti. Mi ricordo bene il consiglio del tenente- la bambina è muta come una tomba…”
24.07.42. Mateas Zimlih scrive al fratello, un’appuntato Henrih Zimlih: “A Laiden c’è un campo per i russi, li si possono contemplare. Non hanno paura delle armi, infatti usiamo la frusta quando parliamo con loro…”
Il soldato Ximan della SS scriveva alla sua moglie in Munhen il 3 dicembre 1941: “Adesso siamo a 30 km da Mosca. Quando esci di casa puoi vedere alcune torri di Mosca. Fra poco il cerchio si chiude e ci prenderemo i lussuosi appartamenti moscoviti, ti manderò i regali talmente belli da Mosca che Minna morirà di invidia”.
29.10.41. La lettera trovata presso il tenente Gafn: “Era molto più facile a Parigi. Ti ricordi quei giorni di miele? Le russe sono le diavole, bisogna legarle. Prima mi piaceva pure, ma oramai sono pieno di graffi e lividi, di morsi, quindi la risolvo mettendole la pistola alla tempia. Vedi che si raffreddano subito. Poi è successo un fatto eclatante qui, mai successo niente di simile: una ragazza russa si è fatta esplodere insieme al tenente maggiore Gross. Adesso prima di���le spogliamo e controlliamo tutto. Dopo le buttiamo nei campi”.
La lettera del soldato Gainz Muller: “Gerta, mia dolce cara, ti scrivo la mia ultima lettera. Non riceverai più nulla da me. Maledico il giorno in cui sono nato tedesco. Sono sconvolto da quello che fa il nostro esercito in Russia. Perdizione, sciacallaggio, violenza, omicidi su omicidi. Tutti vengono massacrati: vecchi, donne, bambini. Uccidono per il gusto di uccidere. Ecco perché i russi si difendono cosi’ all’impazzata e cosi’ da coraggiosi”.
Tenente maggiore Langhe (il trasferimento postale 325324) scriveva a Ghedi Beisler: “A Lvov c’è stato un vero spargimento di sangue…La stessa cosa fu a Tarnopol. Nessuno fra gli ebrei è rimasto in vita. Come puoi ben immaginare, noi non avevamo nessuna pietà. Cos’altro poi è successo non te lo posso scrivere”.
La fidanzata del maresciallo Zigfrid Kruger, Lenhen Shtenger gli scrive il 13 giugno dal Dattingen:
“Il pellicciotto è meraviglioso, era un po’ sporco ma la mamma l’ha pulito bene e ora è bellissimo…Le scarpe vanno bene alla mamma, giuste- giuste. Anche il tessuto per il vestito è bellissimo. Sono contenta anche di calze e delle altre cose”.
La lettera dell’appuntato Mang alla moglie Frida: “Se tu pensi che mi trovo tuttora in Francia, sbagli. Sono già sul fronte orientale…Mangiamo le patate e le altre cose che portiamo via ai russi. I polli non ce ne sono più…Abbiamo scoperto una cosa: i russi mettono tutto quello che hanno sotto la neve. Poco fa abbiamo trovato nella neve un boccione di carne di maiale salata e lardo. Abbiamo trovato anche il miele, i vestiti pesanti e il tessuto per il vestito. Di giorno e di notte siamo alla ricerca delle cose nascoste…Qui ci sono tutti nemici, ogni russo, indipendentemente da quanti anni abbia, 10, 20 o 80. Quando li distruggeranno tutti si starà meglio. I russi devono essere ammazzati tutti. Bisogna ucciderli tutti, fino all’ultimo”.
Un appuntato Zimmah: “Oggi noi con tutta la divisione abbiamo “organizzato la maialata”,- scrive all’inizio della guerra alla sua amata uno dei rappresentanti della “razza superiore”,- io ho bevuto come non mai. Ho mangiato tutta la testa del maiale per intero. Ma non ce l’ho fatta a finire un’orecchio e l’ho buttato al mujik bielorusso. Ma il nostro pastore Nettuno lo afferrò per primo. C’era da morire dal ridere”.
Ecco la lettera della moglie Lota al marito-tenente Gotfrid Verner, inviata al fronte:
“Non potresti togliere da qualche lurido ebreo un cappotto col pelo? Tanto non ne risentono, loro. Dicono che in Russia ce ne sono tanti di cappotti cosi’. E non ti dimenticare del tessuto per il vestito. Pensaci cos’altro c’è da portare, non aver pietà di quei bastardi. Almeno compensiamo un po’ questi tempi duri. Io qui proprio non ci riesco trovare un buon tessuto per il vestito”.
09.08.41. Dal diario del tenente maggiore Krauze, ucciso a seguito in Ucraina. Krauze passò per Polonia, Francia, Ugoslavia, Grecia, alla fine arrivò in Ucraina. Le pagine del suo diario condotto in tutti questi paesi si assomigliano parecchio: è un resoconto delle violenze, sciacallaggi e teppismo:
“Fra poco divento un’amante a livello internazionale! Ho sedotto le contadine in Francia, le polacche, le olandesi….” Poi seguono i dettagli dei suoi “atti eroici” a dir poco improponibili. Segue: “Oggi finalmente ce l’ho fatta a rilassarmi. La bambina aveva 15 anni ed era molto impaurita, mi mordeva le braccia. Poverina, ho dovuto legarla…Il tenente mi disse: per questi atti epici meriti una croce di ferro”.
Un carrista Karl Fux:
“Qui è impossibile vedere il viso gradevole e intelligente. Tutti selvaggi, impauriti, deficienti a tutti gli effetti. Pensa che questa feccia guidata dai giudei e galeotti aveva in mente di sottomettere l’Europa e il resto del mondo. Grazie a dio il nostro fuhrer Adolf Hitler non lo ha permesso”.
La lettera al soldato tedesco Gainz da parte di Ioganna Rohe di Vaissenfels: “Da noi adesso lavorano molti russi, uomini, donne e bambini. Ci odiano a morte e colgono ogni occasione per scappare. Due settimane fa signor Kushtbah ha fermato due russi in Vinberger. Un boscaiolo vicino al Fraiburg tentò di fermare alcuni russi scappati dal campo, ma gli fecero resistenza. In settimana il nostro maresciallo di cavalleria ha fermato in paese due ragazze russe che scapparono dal casale. Le han frustate con i bastoni di gomma”.
Hamurg, 12 agosto 41.
“Mio caro Gans, oggi ho ricevuto ancora la tua lettera ed ero felice (…). Nei settimanali ci fanno vedere bene come sono terribili lassù, si fa fatica a guardare. È una vergogna che questa feccia vive su questa terra, persino quando vedi le facce terribili dei prigionieri viene lo schifo. Ma basta parlare di questo (…). Sono molto raffreddata e visto il tempo, non c’è da stupirsi. Fa freddo come in autunno e voi che dovete sudare lassù. Tua Gisel”.
La cittadina Anna Geller scrive al marito dal Naikirhen (Sassonia): “Quando bisognava raccogliere il pane, la russa s’impiccò. Questa gente fa veramente schifo. Le davo da mangiare e le ho dato persino il grembiule. Prima urlava che non vuole stare nel seminterrato assieme al Karl. Io penso che questa feccia dovrebbe essere onorata dal fatto che un tedesco non abbia schifo di lei. Poi rubò i crackers della zia Mina. Quando io la puni’ s’impiccò nel seminterrato. Ho già i nervi sottosopra, immagina vedere uno spettacolo del genere. Dovresti dispiacerti per me”.
Come fonti di informazione sono stati usati i libri: N.I.Buslenko- “ Sui rubiconi di Rostov- le lettere tedesche del 41”, “ Sconfitta dei tedeschi vicino a Mosca. Dichiarazioni del nemico”, Robert Kershow- “Lettere tedesche del 41. Croci di betulla invece delle croci di ferro.”
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sergiodb · 9 months ago
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Il peso della valigia
Luciano Ligabue
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui E ti è toccato partire bambina Con una piccola valigia di cartone Che hai cominciato a riempire
Due foglie di quella radura che non c'era già più Rossetti finti ed un astuccio di gemme E la valigia ha cominciato a pesare Dovevi ancora partire
E gli occhi han preso il colore del cielo A furia di guardarlo E con quegli occhi ciò che vedevi Nessuno può saperlo
E sole pioggia neve tempesta Sulla valigia e nella tua testa E gambe per andare E bocca per baciare
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui E ad ogni sosta c'era sempre qualcuno E quasi sempre tu hai provato a parlare Ma non sentiva nessuno
E ti sei data ti sei presa qualche cosa chissà Ma le parole che ti sono avanzate Sono finite tutte nella valigia E lì ci sono restate
E le tue gambe andavano sempre Solo sempre più adagio E le tue braccia reggevano a stento Il peso della valigia
E sole pioggia neve tempesta Sulla valigia e nella tua testa E gambe per andare E bocca per baciare
Sole pioggia neve tempesta Sui tuoi capelli su quello che hai visto E braccia per tenere e fianchi per ballare
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui Ma adesso forse ti puoi riposare Un bagno caldo e qualcosa di fresco Da bere e da mangiare
Ti apro io la valigia mentre tu resti lì E piano piano ti faccio vedere C'erano solo quattro farfalle Un po' più dure a morire
E sole pioggia neve tempesta Sulla valigia e nella tua testa E gambe per andare E bocca per baciare
Sole pioggia neve tempesta Sui tuoi capelli su quello che hai visto E braccia per tenere e fianchi per ballare
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rideretremando · 1 year ago
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Dalla bolla FB di Ivano Porpora
"Mi piacerebbe avere una piccola sezione dei 20, 25 libri più rappresentativi dei migliori autori in Italia; e credo che interessi anche i miei allievi, e chi mi segue.
Qui sotto la lista dei libri. Parte l'elezione de L'ALTRO LIVELLO. Potete votarne solo dieci. Se ne votate undici, cancello il vostro commento, perché state portando rumore. Il libro può anche non essere quello: ripeto, per me Nove ha raggiunto l'apice con La vita oscena.
Aldo Nove - Milano non è Milano, 2010
Alessandra Carnaroli - La furia, 2023
Alessandra Sarchi - L’amore normale, 2014
Alessandro Baricco - Mr Gwyn, 2011
Alessandro Piperno - Con le peggiori intenzioni, 2005
Alessio Forgione - Napoli mon amour, 2018
Alessio Mosca - Chiromantica Medica, 2022
Alfredo Palomba, Quando le belve arriveranno, 2022
Andrea Bajani - Un bene al mondo, 2016
Andrea Canobbio -
Andrea Donaera - Io sono la bestia, 2019
Andrea Pomella - L'uomo che trema, 2018
Andrea Tarabbia - La calligrafia come arte delle guerra, 2010
Andrej Longo - L'altra madre, 2016
Antonella Cilento, Lisario o il piacere infinito delle donne, 2014
Antonella Lattanzi - Questo giorno che incombe, 2021
Antonio Manzini - 7/72007, 2016
Antonio Moresco - La lucina, 2013
Aurelio Picca - Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, 2020
Benedetta Palmieri - Emersione, 2021
Carola Susani - Eravamo bambini abbastanza, 2012
Claudia Durastanti - La straniera, 2019
Claudia Petrucci - L'esercizio, 2020
Claudio Morandini - Neve, cane, piede, 2015
Claudio Piersanti - Quel maledetto Vronskij, 2021
Daniela Ranieri - Stradario Aggiornato di tutti i miei baci, 2021
Daniele Del Giudice - Orizzonte mobile, 2009
Daniele Mencarelli - Tutto chiede salvezza, 2022
Daniele Petruccioli - La casa delle madri, 2020
Dario Voltolini - Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia, 2006
Davide Orecchio - Storia aperta, 2021
Demetrio Paolin - Conforme alla gloria, 2016
Domenico Starnone - Vita mortale e immortale della bambina di Milano, 2021
Donatella Di Pietrantonio - L’arminuta, 2017
Edgardo Franzosini - Questa vita tuttavia mi pesa molto, 2015
Edoardo Albinati - La scuola cattolica, 2016
Edoardo Zambelli - Storia di due donne e di uno specchio, 2018
Elena Ferrante -
Emanuela Canepa - Insegnami la tempesta, 2020
Emanuela Cocco - Tu che eri ogni ragazza, 2018
Emanuele Tonon - La luce prima, 2011
Emanuele Trevi - Due vite, 2020
Emidio Clementi - L’amante imperfetto, 2017
Emiliano Ereddia - Le mosche, 2021
Eraldo Baldini - L’uomo nero e la bicicletta blu, 2011
Ernesto Aloia - I compagni del fuoco, 2007
Ezio Sinigaglia - Eclissi, 2016
Fabio Bacà - Nova, 2021
Fabio Bartolomei - We are family, 2013
Fabio Geda - Nel mare ci sono i coccodrilli, 2010
Fabio Genovesi - Esche vive, 2011
Fabio Stassi - L'ultimo ballo di Charlot, 2012
Fabrizio Patriarca - Tokyo transit, 2016
Federico Platania - Il Dio che fa la mia vendetta, 2013
Filippo Nicosia - Come un animale, 2010
Filippo Tuena - Ultimo parallelo, 2007
Francesca Genti - Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza, 2018
Francesca Manfredi - L’impero della polvere, 2019
Francesca Marzia Esposito - Corpi di ballo, 2019
Francesca Mattei - Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa, 2019
Francesco Dimitri - Pan, 2008
Francesco Maino - Cartongesso, 2014
Francesco Pacifico - Class, 2014
Francesco Pecoraro - La vita in tempo di pace, 2014
Francesco Targhetta - Perciò veniamo bene nelle fotografie, 2012
Franco Stelzer - Il nostro primo solenne stranissimo Natale senza di lei, 2003
Fulvio Abbate - Roma vista controvento, 2015
Giacomo Sartori - Anatomia della battaglia, 2005
Gian Marco Griffi - Ferrovie del Messico, 2022
Gianluca Morozzi - Blackout, 2004
Gilda Policastro - La parte di Malvasia, 2020
Giordano Meacci - Il cinghiale che uccise Liberty Valance, 2016
Giordano Tedoldi - Tabù, 2017
Giorgia Tribuiani - Blu, 2018
Giorgio Falco - La gemella H, 2014
Giorgio Fontana - Il mago di Riga, 2022
Giorgio Vasta - Il tempo materiale, 2008
Giovanni Dozzini - Qui dovevo stare, 2021
Giulio Mozzi - Le ripetizioni, 2021
Giuseppe Genna - Dies irae, 2006
Greta Pavan - Quasi niente sbagliato, 2023
Helena Janeczek - La ragazza con la Leica, 2017
Ilaria Palomba - Vuoto, 2022
Laura Pariani -La valle delle donne lupo, 2011
Laura Pugno - Sirene, 2007
Letizia Muratori - Casa madre, 2008
Licia Giaquinto - La briganta e lo straniero, 2014
Lorenza Pieri - Il giardino dei mostri, 2019
Lorenzo Mercatanti - Il babbo avrebbe voluto dire ti amo ma lo zio ne faceva anche a meno, 2014
Luca Ricci - Gli autunnali, 2018
Luigi Romolo Carrino - Non è di maggio, 2021
Maddalena Fingerle - Lingua Madre, 2021
Marcello Fois - Nel tempo di mezzo, 2012
Marco Balzano - Resto qui, 2015
Marco Drago - Innamorato, 2023
Marco Mancassola - Last love parade, 2005
Marco Missiroli - Atti osceni in luogo privato, 2015
Marco Peano - L'invenzione della madre, 2015
María Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata, 2023
Maria Rosa Cutrufelli - Il giudice delle donne, 2016
Marino Magliani - Peninsulario, 2022
Mario Desiati - Spatriati, 2022
Marta Cai - Enti di ragione, 2019
Massimiliano Santarossa - Pane e Ferro, 2019
Matteo Cavezzali - Nero d'inferno, 2018
Matteo Galiazzo - Cargo, ne 2013
Matteo Melchiorre -Requiem per un albero, 2004
Mauro Covacich - La sposa, 2016
Michele Mari - Leggenda privata, 2017
Michele Orti Manara - Il vizio di smettere, 2018
Michele Vaccari - Un marito, 2018
Niccolò Ammaniti - Io non ho paura, 2001
Nicola Lagioia - La città dei vivi, 2020
Orso Tosco - Aspettando i naufraghi, 2018
Paola Barbato - Zoo, 2019
Paolo Cognetti - Sofia si veste sempre di nero, 2012
Paolo Colagrande - Salvarsi a vanvera, 2022
Paolo Giordano -
Paolo Nori - Vi avverto che vivo per l’ultima volta, 2023
Paolo Zanotti - Bambini bonsai, 2010
Paolo Zardi - Il giorno che diventammo umani, 2013
Piera Ventre - Gli spettri della sera, 2023
Piersandro Pallavicini - Atomico Dandy, 2005
Raul Montanari - Il buio divora la strada, 2002
Remo Rapino - Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, 2019
Romolo Bugaro - Non c'è stata nessuna battaglia, 2019
Rosa Matteucci - Costellazione familiare, 2016
Rosella Postorino - Le assaggiatrici, 2018
Rossana Campo - Dove troverete un altro padre come il mio, 2015
Sacha Naspini - I cariolanti, 2020
Sandro Campani - I passi nel bosco, 2020
Sandro Veronesi - Caos Calmo, 2005
Sara Gamberini - Maestoso è l’abbandono, 2018
Sebastiano Vassalli - Le due chiese, 2010
Sergio Claudio Perroni - Entro a volte nel tuo sonno, 2018
Silvia Ballestra - La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, 2022
Silvia Bottani - Il giorno mangia la notte, 2020
Simona Baldanzi - Figlia di una vestaglia blu, 2006
Simona Baldelli - Vicolo dell'Immaginario, 2018
Simona Vinci - La prima verità, 2016
Tiziano Scarpa - Cose fondamentali, 2010
Tommaso Pincio - Panorama, 2015
Tullio Avoledo -
Ugo Cornia - Quasi amore, 2001
Valentina Durante - Enne, 2020
Valentina Maini - La mischia, 2020
Valeria Corciolani - La regina dei colori, 2023
Valeria Parrella - Lo spazio bianco, 2008
Valerio Evangelisti - Noi saremo tutto, 2004
Vanni Santoni - Gli interessi in comune, 2008
Veronica Galletta - Nina sull’argine, 2021
Veronica Tomassini - L’altro addio, 2017
Vincenzo Pardini - Il valico dei briganti, 2023
Viola Di Grado - Fame blu, 2022
Vitaliano Trevisan - Works, 2016
Walter Pozzi - Carte scoperte, 2015
Walter Siti - Troppi paradisi, 2006
Wu Ming - 54, 2002"
Poi è partita una lotta nel fango di scrittori che gridano e si tirano i capelli e dicono meglio quello meglio quell' altro e poi io, ci devo essere io. Ed i miei amici x e y..."
E lui alla fine ha tolto il post.
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amamiofacciouncasinoo · 1 year ago
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Fastidi.
finire la cartaigienica - l'audio di instagram - le persone che guardano il telefono mentre gli parlo - lo spritz annacquato - le rose - i dossi alti - le strisce colorate per capire dove cazzo devo andare in ospedale - gli inviti - i matrimoni - l'acqua fredda quando fa freddo - l'acqua della doccia che non tiene la temperatura - la muffa - le spine nel pesce - la pescheria nel supermercato - le code in autostrada - i coglioni che viaggiano nella corsia centrale in autostrada - le mamme pancine - i tuttologi - i ricchi - la spia dell'olio - i sughi pronti - le penne lisce - l'immondizia - le stampanti che non stampano - la gente che chiede la pizza con abbondante pomodoro - i barattoli che non si aprono nemmeno bestemmiando - lavare la doccia - pisciare - pisciare fuori - pisciare in piedi - pisciare seduti in inverno - il vino del cazzo - il vino costoso - il freezer - i nomi degli alcolici - le spugne - radersi - trovare i calzini uguali - gli zaini scomodi - le chiamate - le casse del supermercato - le cassiere lente del supermercato - le cassiere troppo veloci del supermercato - la tovaglia con le briciole - i fari al led delle macchine nel senso opposto - la musica da discoteca - il cagotto - il cagotto in viaggio - la digestione - le ricette - il tempo di cottura - i fagioli cannellini - i compleanni - gli amici che si fidanzano - gli amici che si mollano - io che non mi fidanzo così non posso mollarmi - la convivenza - i tavoli tondi - la birra belga - la gente che ordina birra belga - i musei - le audioguide - scegliere l'avocado migliore - il reparto ortofrutta - la verdura per terra dopo il mercato - il mercato - l'erba - gli insetti che stanno nell'erba - le cimici - i frutti che cadono dagli alberi - i frutti spiaccicati per terra dopo esser caduti dagli alberi - i bigliettini da visita - le richieste di amicizia - le notifiche - non ricevere notifiche - i soldi di carta - le monete - il pin del bancomat - i manifesti con un sacco di testo - la musica rock che però non è proprio rock rock diciamo - i Coldplay - Don Matteo - le strisce pedonali - le assicurazioni che pagano solo se attraversi sulle strisce - i bambini - i bambini degli altri - il pensiero di avere un bambino - i preservativi - la pillola - le coperte felpate - la neve - la pioggia quando c'è la neve per terra - i guanti che non tengono caldo - i guanti che mi devo togliere per poter usare il telefono - le scritte romantiche sui muri - i post romantici - i gatti grandi - la musica metal - i cantanti growl - i frontali - le quote rosa - l'ingresso gratuito per le ragazze in discoteca - i giochi di carte - i rompicapo - nomi cose città - le feste di capodanno - il forno che non forna mai come dovrebbe - i libri - le biblioteche - l'incertezza - il clima - le meteoriti - le cose che vedo - le cose che non vedo - le cose che non vedrò - gli appuntamenti - gli eventi in calendar - le mail lunghe - gli imprevisti - le visite - i medici incompetenti - i medici che non si capisce un cazzo di quello che scrivono - i nomi delle medicine - il menù delle pizze - la gente che non capisce cosa dico e mi costringe a ripetere - i computer vecchi - i computer lenti - la voltura - le offerte - gli scaffali con troppa scelta - le esperienze - le esperienze di coppia - le degustazioni - le cantine aperte - le località turistiche - i ristoranti - gli amici che parlano di ristoranti - l'ansia da prestazione - gli esami - il percorso universitario - i treni regionali - il sudore - gli amici che poi se ne vanno - le abitudini che cambiano - le mamme e i papà che annunciano con gioia l'annuncio l'arrivo di un nuovo bebè - i bebè - i nomi dei bebè (come cazzo fai a chiamare una bambina "Agape Amelia"?) - i nomi delle persone - la lavanda dei piedi - il catechismo - la dottrina - le buone maniere - l'educazione - le ore perse - la parola di Cristo - cambiare idea - la batteria del telefono - le notizie false - i titoli clickbait - la pubblicità prima dei video - la pubblicità su LA7 - i chitarristi bravi - i concerti con troppa gente
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