#l'italiana parla
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Banana Pizza
Oh gods. Oh horror. Please don't tell me this is real.
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I'm so sorry, I'm not trying to pressure anybody or be annoying, but I desperately need motivation and dopamine right now because I literally cannot function and the executive dysfunction is hitting really hard right now and I have a lot of homework due over the course of this week. Please send me some motivation, somehow, in any form.
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Day 48 out of 120 Productivity Challenge
Let's be so for real, my counting system has gone completely out of wack, but it is not currently a problem that I wish to deal with. I have barely done anything this weekend because I had the Bat Mitzvah of one of my friends and I was reading, but I will try to do some homework before going to sleep.
I have history and maths homework to do. Please wish me luck, as it is currently midnight and I am not even sure if I regret or if I should regret enjoying the weekend.
#studyblr#study blog#studious biblophile struggling#I can't even tell if I am meant to be living in existential dread or not#l'italiana parla
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@france-unofficial, @officially-dorset, @drowning-in-procrastination, @eliza-married-a-gay-icarus and @dandelionflowery, come and see this heritage post!
Are fedoras really that bad?
YES YES THEY ARE
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ciao italia! sto imparando l'italiano quindi probabilmente non sara accurato in inglese… comunque vada bene come stai?
Ciao! Io sto bene, grazie! Come va?
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@the-gimmick-fbi you should investigate italy they're very suspicious.....🤔
How come? What did I do?
#Genuine question#I'm so confused#Wait#Please investigate me for autism and ADHD#Investigate whether I have AuDHD#I am begging you#Please#l'italiana parla
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Trick or treat!
@arizona-official
Treat, please!
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Dear gods, I swear this post is actually going to curse me and I will be thinking about this every single time I lock a door.
Thanks.
I love locking my door like…you’re not coming in lmfao
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Trick or treat :)
Oh my gods, I actually forgot it was Halloween today! Could I possibly have a treat (without any chocolate in it, if possible)?
#Sorry today is just the day that the Vengeance Saga came out#That is honestly the main thing that I care about#l'italiana parla
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Caso Khelif, ora partono le denunce dall'Algeria: "Dichiarazioni offensive" Vigilia di incontro bollente per Imane Khelif e Luca Hamori, che nel pomeriggio incroceranno i guantoni nella sfida dei quarti di finale per i pesi welter femminili. L'algerina arriva all'incontro dopo aver vinto, per abbandono, contro l'italiana Angela Carini e non si placano le polemiche attorno alla sua figura. L'ungherese, in un video condiviso su TikTok, non è stata particolarmente diplomatica nei suoi confronti e l'ha accusata di essere un ragazzo. In realtà, Khelif è nata donna ma nonostante il grande mistero attorno alla sua condizione, quel che si sa è che potrebbe un soggetto intersessuale, con Dna di tipo maschile e un livello di testosterone ben più alto di quello che si dovrebbe riscontrare in una donna. Ora, il Comitato olimpico di Algeri ha annunciato che sporgerà denuncia contro Hamori "per le sue dichiarazioni offensive sulla sua avversaria". Nel suo video, spiegando di aver faticato per 10 anni per arrivare al traguardo olimpico, Hamori ha aggiunto che "domani (oggi, ndr) devo combattere contro un uomo, è stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo, nel 2023 era stata squalificata". La verità è diversa e si parla di biologia, in quanto Khelif è nata donna. Tuttavia, i dubbi continuano a essere tanti e l'ungherese, senza mezzi termini, li ha espressi nel suo video. Nel frattempo, la federazione ungherese nella giornata di ieri ha annunciato di aver sporto un reclamo formale al Cio per la presenza di Khelif senza che siano stati spiegati i criteri scientifici per la sua partecipazione. A creare confusione è stata l'espulsione dell'algerina e della taiwanese dalle competizioni mondiali per incompatibilità nel 2023, perché fino a quel momento non c'erano mai state polemiche. Quel che si chiede, da parte delle federazioni, è che vi siano parametri omogenei di valutazione in modo tale da evitare queste situazioni. Se Khelif non è idonea a competere nei mondiali, perché lo è alle olimpiadi? Ora la questione, da etica e scientifica è diventata politica e si sono create le due tifoserie, come ha spiegato Anna Paola Concia, ex onorevole del Pd, ora consulente tra Italia e Germania, in un'intervista a Libero: "La destra ha sbagliato perché ha sostenuto che Imene Khelif fosse una persona trans, cosa che non è. Però non si può negare che un problema c'è, la sinistra non può dire che va tutto bene madama la marchesa". Concia ha portato come esempio uno studio recente su cosa accadrebbe se donne e uomini gareggiassero insieme. Il risultato non stupisce: "Le donne non si qualificherebbero mai. Partendo da questo presupposto, non è possibile, sull'altare del politicamente corretto e dell'inclusione, sacrificare le donne. Perché poi, alla fine, quelle danneggiate sono le donne. Io dico: va bene, tutto sta cambiando, ci sono casi nuovi, persone trans, intersex, in transizione, ma troviamo un modo per cui alla fine non ci rimettano le donne".
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LA TRECCIA viene da un libro che è stato un vero caso letterario. racconta le storie di tre donne, i cui destini a prima vista non potersi incrociare mai. La regia è della stessa autrice del romanzo: Laetitia Colombani.
La prima donna è l'indiana Smita (Mia Maelzer), che, insieme al marito e alla figlia, appartiene alla classe sociale più bassa (gli 'intoccabili') e si guadagna da vivere ripulendo gli escrementi umani. La sua vita è dura, fatta di problemi di salute, sfruttamento e stigmatizzazione.
La seconda donna di cui parla 'La Treccia' è l'italiana Giulia (Fotinì Peluso), che conduce una vita relativamente spensierata. Lavora nel laboratorio di parrucche del padre, con il quale ha un legame affettuoso, e trascorre il tempo libero nella biblioteca locale.
Poi c'è la canadese Sarah (Kim Raver). È una madre single con tre figli: gemelli di dieci anni e una figlia di 16 anni. Ha una carriera di alto livello come avvocato e sta per ottenere una grande promozione. È stanca, ma chi non sarebbe al suo posto? Quando cade al lavoro, va comunque dal dottore. Lì si scopre che la fatica e il "dolore al lato destro" non sono poi così innocenti.
Le singole storie sono ingegnosamente collegate e raccontate con un ritmo eccellente. Anche se ovviamente in una vicenda a capitoli c'è sempre una difformità di qualità e di interesse e quella della donna canadese è più solida e meglio raccontata.
C'è un lavoro cromatico, intessuto di luci e ombre che riveste di una filigrana specifica ognuna delle tre parti. In India, un tono poetico che fa navigare il nostro sguardo tra mito e realtà, in bilico tra la situazione incongrua delle caste ancora in vigore e la durezza della vita. A Montreal, il luogo professionale dei grattacieli dove regna la freddezza del mondo degli affari. in Italia, infine, il calore di un villaggio che ha raggiunto con discrezione i rudimenti della modernità.
come a tracciare elementi separati, ma inesorabilmente portati a intrecciarsi come fanno i capelli delle protagoniste: vero trait d'union tra le storie.
Il potere dei capelli delle donne è il motivo unificante delle tre storie: in India, perderli come sacrificio alle divinità; in Italia, per far prosperare un'azienda; a Montreal, per nascondere qualcosa che è inaccettabile.
Per fortuna la Colombani non mira mai a confrontare queste storie, sarebbe dirompente e fuori luogo metterle a paragone, ma piuttosto a trovare ciò che hanno in comune nella lotta per ripristinare una quotidianità vivibile.
Colombani mette in luce tre realtà della vita in culture diverse, ognuna delle quali presenta le proprie sfide. E lo fa in maniera convincente.
Andiamo al cinema e vediamo film belli come questo!
Indigo Film
Manlio Castagna
#vistidamanlio
#condividiamolabellezza
#latreccia
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Caso Ilaria Salis, Meloni chiama Orban. Il padre dell'attivista: «Ottima notizia»
Caso Ilaria Salis, Meloni chiama Orban. Il padre dell'attivista: «Ottima notizia». Diventano un caso le condizioni di detenzione di Ilaria Salis, l'italiana di 39 anni in carcere a Budapest perché accusata di aver aggredito due estremisti di destra e portata a processo in catene. In vista del Consiglio Ue straordinario del 1 febbraio, secondo quanto si apprende, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro ungherese Victor Orban. Nel pieno rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura ungherese, la premier ha portato all'attenzione di Orban il caso della militante antifascista, facendo seguito alle iniziative diplomatiche già avviate a partire dal 22 gennaio del vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto. La Farnesina chiede all'Ungheria misure alternative alla detenzione in carcere. Tutto questo mentre il servizio penitenziario ungherese parla di «falsità» sulle condizioni di detenzione, mentre il Ministro Tajani riferisce di aver saputo solo ieri delle manette a mani e piedi. Il vicepremier ha aggiunto: «Orban non c'entra niente. Non è che il governo decide il processo. La magistratura è indipendente» Il Ministro Lollobrigida ha sostenuto, invece, di non aver visto le foto della 39enne ammanettata: «Vado a vederle. Non commento cose che non ho visto». Sul caso tutte le opposizioni hanno chiesto un'informativa urgente della premier. «Sta crescendo un'onda per cercare di screditare le azioni di mia figlia». Roberto Salis, padre di Ilaria, ha parlato così al podcast “Metropolis” di Repubblica. «Stanno girando foto di un reato commesso in Ungheria per cui mia figlia non è accusata» ha aggiunto, sottolineando che adesso «la cosa più importante di tutte è individuare quello che è il piano per arrivare ai domiciliari in Italia e per levarla da una situazione insostenibile per poi fare il processo in condizioni umane». «Credo che l'Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice. Noi fino al 12 ottobre, quando mia figlia ha scritto una lettera, non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo nostra figlia. Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell'Ambasciata italiana in Ungheria», ha detto Roberto Salis. Nelle scorse ore, su istruzioni del Ministro degli Esteri Tajani, l’Ambasciatore Riccardo Guariglia, il segretario generale della Farnesina, ha convocato al Ministero l'incaricato d'Affari della Repubblica di Ungheria.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Impara l'italiano con Totò, Peppino e la Malafemmina!
Impara l'italiano con Totò, Peppino und Malafemmina!
La scena da cui trarremo spunto oggi per imparare l'italiana è tratta da un classico della comicità italiana "Totò, Peppino e la malafemmina".🔍 Un film culto interpretato dai magistrali Totò e Peppino.😁😆 Siamo in Piazza del Duomo. Totò e Peppino sono alla ricerca di Marisa, la ballerina fidanzata del nipote. Hanno appena discusso sulla bellezza del grandioso monumento davanti ai loro occhi (per Totò si tratta della Scala di Milano...). Gli spunti che ci offre questa scena sono moltissimi vedremo: gli aggettivi bello, buono e bravo, le parole già e l'avverbio bene, il futuro per esprimere un dubbio e il congiuntivo con espressioni impersonali, ma anche il verbo raccapezzarsi e l'espressione "perdere il filo". Ci soffermeremo inoltre sul dialetto milanese e vedremo un piccolo pezzettino dell"inganno della cadrega" tratto dal film del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo "Tre uomini e una gamba"! Insomma imparare e migliorare l'italiano con questo film sarà facile e divertente. Parla l'italiano come un madrelingua con "L'italiano in TV" di All you can Italy.🐞
E per capire questo video ancora meglio SCARICA GRATIS il suo PDF✍️🦹♀️🍀 http://italiabenetti.company.site
https://www.youtube.com/watch?v=BWIsrRvvjIU
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I can confirm that this also works on laptops!
Boop PSA, for Mobile Users:
To Boop - either tap the boop button next to someone's name or go to their blog and tap the cat paw icon
To Super Boop - go to someone's blog and hold the cat paw icon until it spins once, then let go
To Evil Boop - go to someone's blog and hold the cat paw icon until it spins twice, then let go
Can't Boop - either you or the person you're trying to Boop hasn't opted in yet
To Opt In - go to your feed and you'll see the boop-o-meter and the option to opt in
I'll update this when I know how to get certain badges and such.
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Mitch B.: ecco come ci divertiremo in futuro, nuova musica e nuove proposte
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mitch B., dj producer romagnolo sospeso tra House, Deep House ed Electronica Balearica. Tra le sue produzioni più recenti c'è "Keep Coming", realizzata con Mato Locos e Zen ed uscita su una label di riferimento, Jango Records. Mitch B. è in console fin dal lontano 1998. E' anche produttore e la sua musica la pubblica su diverse label, tra cui, oltre a Jango, la spagnola Shamkara e l'italiana Yuppies Records.
Come ti senti in questo momento?
Bisognerebbe sempre essere positivi e per carattere lo sono. Al momento però la vedo peggio che a febbraio / marzo, quando abbiamo vissuto il primo lockdown. Sono stato tra i dj più fortunati, ossia sono riuscito a regalare un po' di sorrisi ed emozioni facendo divertire le persone in tante serate. E' stata una bella boccata d'aria fresca.
Come vedi l'attuale situazione?
Sui social vedo post di artisti che vendono le loro console, vedo tanti 'big' che per anni sono stati legati maniacalmente ad un filone musicale, snaturarsi e fare qualcosa di diametralmente opposto pur di riuscire a lavorare. Certo, lo fanno perché è sempre giusto per un dj far emozionare chi ascolta... Ma il nostro settore è ormai in vera difficoltà e mi dispiace veramente. Tutta l'intervista, in cui Mitch B. parla anche di innovazione a 360 gradi, è disponibile a questo link: bit.ly/3jRMkE5.
Sul palco e in studio spazia soprattutto tra house, deep house ed elettronica balearica. Alessandro Bruno, questo il vero nome di Mitch B., è nato nel 1982, vive a Ravenna e da oltre vent'anni fa ballare molti dei più importanti club e dei luoghi di ritrovo di tutta Italia, da Courmayeur ad Agrigento. Miglior resident dj ai Dance Music Awards 2018, in Italia si è esibito spesso al Pineta di Milano Marittima, mentre durante l'estate 2020 fa ballare soprattutto BBK Pleasure Beach (Marina di Ravenna), Donna Rosa 38 (Marina di Ravenna), Lido Me Beach (Lido Adriano – RA), Top Club (Rimini), Alto (Cervia RA), Paparazzi (Milano Marittima – RA), Chalet Del Mar (Fano PU), Hierbas (Milano Marittima – RA).
Guest dj per party legati a brand prestigiosi (Ducati, Shiseido, Jean Louis David, L'Oréal), Mitch B. suona spesso anche in giro per il mondo: ad esempio all'Hollywood Vip Room e allo Zazada di Patong in Thailandia, al Bali Beach Club e al Pacha Hotel a Ibiza, a Formentera al Pineta e al Beso Beach (…).
"On The Radio", una traccia vocale che Mitch B. ha creato nel 2019 con Damon Grey, Havarow ed Abigail su Spotify è stata ascoltata più di 100.000 volte. Inoltre, il remix realizzato con Zen per una versione di "Long Train Running" realizzata da Relight Orchestra ed Aax Donnell, ha raggiunto la seconda posizione su Beatport, lo shop musicale più utilizzato dai dj.
Tra i dischi pubblicati nell'estate 2020, c'è "Love Is My Music", prodotta con i Meters Follow. Il 18 settembre 2020 arriva invece "Shout", cover del classico dei Tears for Fears prodotta con Paolo C sulla label francese Jango.
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Leggo e sento parlare del Venezuela con la consueta superficiale avventatezza propria alla borghesia viziata, solita riempirsi la testa e la bocca di dogmi ideologici che forniscono una visione parafrenica della realtà. Abbiamo già dato negli anni addietro, a partire dalla Rivoluzione Culturale di Mao. Chi ha vissuto gli anni sessanta e settanta sa di cosa parlo e ne ha uno spaccato ancora oggi quando ascolta i fanatici dell'immigrazione e del gender. Così, riguardo la crisi venezuelana, da una parte abbiamo i padrini delle libertà democratiche e dall'altro quelli della sovranità socialista. In realtà si contrappongono un fantoccio della massoneria e un boia sanguinario. Che poi non sarebbe sorprendente se si scoprisse che appartiene anch'egli a una loggia, come abitudine diffusissima da quelle parti. Tra i due non si può scegliere altri che un terzo. Pretendere di sostenere l'uno o l'altro sulla base delle motivazioni che essi adducono è pura stoltezza. Guaidò è stato designato per cavalcare l'onda della rivolta popolare che ormai ha la simpatia dell'85% della popolazione, ma ne è di fatto il paguro bernardo. Maduro è un delinquente; un neotrozkista affamatore del popolo, un bancarottiere economico e monetario che è riuscito a far fallire perfino l'esperimento – in linea di massima intelligente – della criptovaluta Petro, la prima moneta digitale di Stato. Il disastro socioeconomico di cui Maduro è il principale responsabile ha sprofondato il Venezuela nella fame causando numerosi decessi, in grandissima parte infantili. Seguendo la consolidata prassi comunista, quanto più la situazione precipitava, tanto più i poteri venivano accentrati ed esercitati con la repressione e il terrore. Da poco più di un anno i detenuti e gli assassinati non si contano: i “paladini del popolo” sparano regolarmente sulla folla, come tradizione nei regimi socialcomunisti. La violenza militare e poliziesca è l'unica garanzia di tenuta di un governo odiato dalla quasi totalità del suo popolo. Pretendere, come fanno alcuni, di sostenerlo solo perché ha una forte retorica antiamericana (pur continuando a fare traffici con gli Usa) o per ragioni di contrapposizioni geopolitiche (Russia e Cina opposte agli Usa) è francamente imbarazzante e improponibile. Vada l'argomento della non ingerenza straniera nei fatti interni di una nazione. Però è chiarissimo che si parla di qualcosa che non ha più un senso pieno in un mondo correlato, tant'è che la prima motivazione del sostegno al delinquente, da parte di chi lo esprime, sta proprio in difesa delle ingerenze russa e cinese. Parlare di ingerenze oggi ha poco senso. In Siria ad esempio è tutta un'ingerenza: degli Usa, dell'Inghilterra, della Turchia, dell'Arabia Saudita, del Qatar, dell'Iran e della Russia. Ingerenze a volte contrarie e, nella fattispecie, le ultime si sono dimostrate fondamentali e salvifiche. In Venezuela non è intelligente né lecito inveire praticamente sulla totalità del popolo e sulle singole comunità oriunde, come l'italiana, per soccorrere boia, sicari e secondini a difesa della bancarotta. Bisogna opporsi a Guaidò, d'accordo, ma dal cuore della rivolta popolare, rilanciando una soluzione peronista che deve partire dalle parti sane del Paese. Le quali oggi si ritrovano con Guaidò ob torto collo perché sono impegnate, per tenacia, disperazione, dignità e senso di giustizia, a combattere la Ceka madurista. A chi crede in Guaidò e a chi sostiene Maduro rispondiamo: spiacenti abbiamo già dato! In Venezuela serve una rivoluzione creatrice che vada ben oltre il crollo dell'idolo di pietra del suo malefico affossatore. ULTIMO AGGIORNAMENTO MERCOLEDÌ 06 FEBBRAIO 2019 12:07
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