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unt1tled · 1 year ago
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akhylsthebat · 4 years ago
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🦇Bat Fact! Have you heard of the Southern Yellow-Eared Bat (Vampyressa pusilla)? First chronicled in 1843, this frugivorous bat hails from South America and can be found in Paraguay, Argentina, and Brazil. This bat is named for its yellow ears standing out from its brown coat and white face stripes. This bat can be found in deciduous forests and rain forests. As well, this is a tent-making bat that constructs apical tents from Heliconia leaves. This bat has no current conservation status🦇
#batfacts #bats #bat #akhyls #education
📸Photo by Karin Schneeberger📸
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tmnotizie · 5 years ago
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MORESCO – Sabato prossimo 26 ottobre alle ore 18 ultimo appuntamento della stagione espositiva 2019 del TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive con Del tempo e degli specchi, personale di Angelo Iodice a cura di Milena Becci.
Protagonista dell’ultima mostra del 2019, che chiude per quest’anno il percorso del TOMAV, è Angelo Iodice con Del tempo e degli specchi. Torna, per questa occasione, il format TAW_TOWERARTWEEKEND, ideato dal direttore artistico Andrea Giusti, che prevede un’unica apertura nelle due giornate di sabato 26 e domenica 27 ottobre con una sorta di flash show in cui, oltre alla visione delle opere, sarà possibile godere della presenza dell’artista.
Intervistato dalla curatrice Milena Becci, Angelo Iodice parlerà al e con il pubblico della propria ricerca, apportando un valore aggiunto fondamentale nella costruzione di un ponte diretto tra i visitatori e l’arte contemporanea.
Chi percorrerà i quattro piani della caratteristica torre eptagonale, ubicata nel centro storico del piccolo borgo marchigiano di Moresco (FM), si troverà davanti ai lavori di un artista che opera nel segno di un intervento scientifico su una stratificazione prettamente classicheggiante. Iodice anagramma accadimenti, chimicamente e fisicamente perfetti, per rileggerli alla luce di lontane ossessioni che lo portano a creare forme e visioni che incantano.
Il progetto fotografico Del tempo e degli specchi riprende un concetto di Jorge Luis Borges secondo il quale lo specchio è un duplicatore del mondo, è un’immagine consapevole che non è altro che un artefatto della realtà. Un gioco complesso di rimandi e piani di lettura, quindi, che ben si sposa con l’architettura che ospita la personale, accogliendo le combinazioni cromatiche che Iodice realizza usando la sua fotocamera e facendole apparire come una totalità appagante e stimolante, ma anche sfuggente, sbirciata attraverso il buco di un caleidoscopio.
Gli specchi riproducono il mondo duplicandolo, normalmente invertono la destra e la sinistra, mostrano un ambiente irreale che appare come uno spazio collegato a tutti gli altri che lo circondano. Passato e presente divengono la stessa cosa, viaggiano paralleli come le opere dell’artista e la struttura del XII secolo che svetta nel territorio marchigiano, ospitando ciò che è, ora.
Iodice indaga l’altro creando il dubbio nell’interlocutore che è ignaro di ciò che potrebbe trovare una volta varcata la soglia. L’indeterminato e l’indefinito incuriosiscono e confondono, l’uno è moltiplicato e le cromie vogliono catturare lo sguardo.
Una traccia audio creata dalla sound artist Roberta Busechian, registrazione di onde elettromagnetiche realizzata in studio, guiderà l’intero percorso espositivo fino a giungere al suo apice nel quarto livello della torre. Del tempo e degli specchi di Angelo Iodice a cura di Milena Becci inaugura sabato 26 ottobre alle ore 18 e sarà visitabile anche domenica 27 ottobre dalle ore 18 alle ore 20.
Angelo Iodice nasce a Barletta nel 1980. Dopo la laurea in Chimica si trasferisce prima in Veneto e poi ad Ancona, dove attualmente vive e lavora. Nel 2019 ha concluso una residenza presso Palazzo Monti, a Brescia, in cui ha sviluppato Paraclausithyron, con uno scritto critico di Laura Parente e un’intervista a cura del semiologo Enrico Galvagni per Rapsodia Magazine.
Il lavoro attualmente è presente nella collezione privata Monti. A novembre del 2019 sarà ospite con una personale al Vaku Project Space di Bergamo in cui verrà presentato un progetto inedito a cura di Alberto Ceresoli in collaborazione con The Blank. È stato finalista nel 2018 ad ART PRIZE CBM (Premio Bonatto Minella), a cura di Antonio D’amico e Karin Reisovà. Il suo lavoro è stato esposto all’interno della mostra Le Forme dell’Attesa presso la Fondazione Bottari Lattes di Torino e poi alla London Art Fair con Area Creativa 42 di Casa Toesca. Nel 2017 con Sul braccio delle giganti è stato finalista del Premio Matteo Olivero, a cura di Anna Daneri ed Ettore Favini, lavoro poi esposto alla Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo.
Iodice è stato selezionato durante il Festival del Gioco 2017 dalla Fondazione Fotografia Modena. Il lavoro La misura della distanza è stato protagonista di Aliquid, a cura di Gabriele Perretta, presso la Galleria Gino Monti Arte Contemporanea, Ancona. Dal 2017 collabora con Spazio (T)raum e con la sound artist Roberta Busechian, attualmente residente a Berlino. Nel 2016 ad ArtVerona è stato selezionato per Artes, xmq of pit, ready for the mosh!, progetto a cura di Valentina Lacinio e Andrea Bruciati.
Ha creato due libri d’artista: La misura della distanza e Del Tempo e degli specchi, quest’ultimo a cura di Luca Panaro, ad ora in collezione permanente al NOUA ATELIER di Bodø, Norvegia e alla Chippendale Studio di Milano; il volume è stato presentato nel 2018 al WOPART di Lugano, all’Arctic Arts Festival in Norvegia, alla Milano Photo Week, al Capodilucca | Hub Creativo Bologna Art Book ed in altri spazi indipendenti.
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tmnotizie · 5 years ago
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MORESCO – Sabato 26 ottobre alle ore 18 ultimo appuntamento della stagione espositiva 2019 del TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive con Del tempo e degli specchi, personale di Angelo Iodice a cura di Milena Becci.
Protagonista dell’ultima personale che chiude il percorso del TOMAV nel 2019, Angelo Iodice con Del tempo e degli specchi. Torna, per questa occasione, il format TAW_TOWERARTWEEKEND che prevede un’unica apertura nelle due giornate di sabato 26 e domenica 27 ottobre con una sorta di flash show in cui, oltre alla visione delle opere, sarà possibile godere della presenza dell’artista.
Intervistato dalla curatrice Milena Becci , Angelo Iodice parlerà al e con il pubblico della propria ricerca, apportando un valore aggiunto fondamentale nella costruzione di una relazione diretta tra i visitatori e l’arte contemporanea. Chi percorrerà i quattro piani della caratteristica torre eptagonale, risalente al XII secolo e ubicata nel centro storico del piccolo borgo marchigiano di Moresco (FM), si troverà davanti ai lavori di un artista che opera nel segno di un intervento scientifico su una stratificazione classicheggiante. Anagramma accadimenti, chimicamente e fisicamente perfetti, per rileggerli alla luce di lontane ossessioni che lo portano a creare forme e visioni che incantano.
Il progetto fotografico Del tempo e degli specchi riprende un concetto di Jorge Luis Borges secondo il quale lo specchio è un duplicatore del mondo, è un’immagine consapevole che non è altro che un artefatto della realtà. Un gioco complesso di rimandi e piani di lettura, quindi, che ben si sposa con l’architettura che ospita la personale accogliendo le combinazioni cromatiche che Iodice realizza usando la sua fotocamera facendole apparire come una totalità appagante e stimolante, ma anche sfuggente, sbirciata attraverso il buco di un caleidoscopio.
Gli specchi riproducono il mondo duplicandolo, normalmente invertono la destra e la sinistra, mostrano un ambiente irreale che appare come uno spazio collegato a tutti gli altri che lo circondano. Passato e presente divengono la stessa cosa, viaggiano paralleli come le opere del giovane artista e la struttura del XII secolo che svetta nel territorio marchigiano ed accompagna ciò che è, ora.
Iodice indaga l’altro creando il dubbio nell’interlocutore che è ignaro di ciò che potrebbe trovare una volta varcata la soglia. Indeterminato ed indefinito incuriosiscono e confondono, l’uno e moltiplicato e le cromie catturano lo sguardo.
Una traccia audio creata in studio dalla sound artist Roberta Busechian, registrazione di onde elettromagnetiche realizzata in studio, guiderà l’intero percorso espositivo fino a giungere al suo apice nel quarto livello della torre.
Del tempo e degli specchi di Angelo Iodice a cura di Milena Becci inaugura sabato 26 ottobre alle ore 18 e sarà visitabile anche domenica 27 ottobre dalle ore 18 alle ore 20.
Angelo Iodice nasce a Barletta nel 1980. Dopo la laurea in Chimica si trasferisce prima in Veneto e poi ad Ancona, dove attualmente vive e lavora. Nel 2019 ha concluso una residenza presso Palazzo Monti, a Brescia, in cui ha sviluppato il lavoro Paraclausithyron, con uno scritto critico di Laura Parente e un’intervista a cura del semiologo Enrico Galvagni per Rapsodia Magazine. Il lavoro attualmente è presente nella collezione privata Monti.
A novembre del 2019 sarà ospite con una personale al Vaku Project Space di Bergamo in cui verrà presentato un lavoro inedito, a cura di Alberto Ceresoli in collaborazione con The Blank. È stato finalista nel 2018 ad ART PRIZE CBM (Premio Bonatto Minella), a cura di Antonio D’amico e Karin Reisovà.
Il suo lavoro è stato esposto all’interno della mostra Le Forme dell’Attesa presso la Fondazione Bottari Lattes di Torino e poi alla London Art Fair con Area Creativa 42 di Casa Toesca.
Nel 2017 con Sul braccio delle giganti è stato finalista del Premio Matteo Olivero, a cura di Anna Daneri ed Ettore Favini, lavoro poi esposto alla Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo. Iodice è stato selezionato durante il Festival del Gioco 2017 dalla Fondazione Fotografia Modena. Il lavoro La misura della distanza è stato protagonista di Aliquid, a cura di Gabriele Perretta, presso la Galleria Gino Monti Arte Contemporanea, Ancona.
Dal 2017 collabora con Spazio (T)raum e con la sound artist Roberta Busechian attualmente residente a Berlino. Nel 2016 ad ArtVerona è stato selezionato per Artes, xmq of pit, ready for the mosh!, progetto a cura di Valentina Lacinio e Andrea Bruciati.
Ha creato due libri d’artista: La misura della distanza e Del Tempo e degli specchi, quest’ultimo a cura di Luca Panaro, ad ora in collezione permanente al NOUA ATELIER di Bodø, Norvegia e alla Chippendale Studio di Milano; il volume è stato presentato nel 2018 al WOPART di Lugano, all’Arctic Arts Festival in Norvegia, alla Milano Photo Week, al Capodilucca | Hub Creativo Bologna Art Book ed in altri spazi indipendenti.
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tmnotizie · 5 years ago
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MORESCO – Sabato 26 ottobre alle ore 18 ultimo appuntamento della stagione espositiva 2019 del TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive con Del tempo e degli specchi, personale di Angelo Iodice a cura di Milena Becci.
Protagonista dell’ultima mostra del 2019, che chiude per quest’anno il percorso del TOMAV, è Angelo Iodice con Del tempo e degli specchi. Torna, per questa occasione, il format TAW_TOWERARTWEEKEND, ideato dal direttore artistico Andrea Giusti, che prevede un’unica apertura nelle due giornate di sabato 26 e domenica 27 ottobre con una sorta di flash show in cui, oltre alla visione delle opere, sarà possibile godere della presenza dell’artista.
Intervistato dalla curatrice Milena Becci, Angelo Iodice parlerà al e con il pubblico della propria ricerca, apportando un valore aggiunto fondamentale nella costruzione di un ponte diretto tra i visitatori e l’arte contemporanea.
Chi percorrerà i quattro piani della caratteristica torre eptagonale, ubicata nel centro storico del piccolo borgo marchigiano di Moresco (FM), si troverà davanti ai lavori di un artista che opera nel segno di un intervento scientifico su una stratificazione prettamente classicheggiante. Iodice anagramma accadimenti, chimicamente e fisicamente perfetti, per rileggerli alla luce di lontane ossessioni che lo portano a creare forme e visioni che incantano.
Il progetto fotografico Del tempo e degli specchi riprende un concetto di Jorge Luis Borges secondo il quale lo specchio è un duplicatore del mondo, è un’immagine consapevole che non è altro che un artefatto della realtà. Un gioco complesso di rimandi e piani di lettura, quindi, che ben si sposa con l’architettura che ospita la personale, accogliendo le combinazioni cromatiche che Iodice realizza usando la sua fotocamera e facendole apparire come una totalità appagante e stimolante, ma anche sfuggente, sbirciata attraverso il buco di un caleidoscopio.
Gli specchi riproducono il mondo duplicandolo, normalmente invertono la destra e la sinistra, mostrano un ambiente irreale che appare come uno spazio collegato a tutti gli altri che lo circondano. Passato e presente divengono la stessa cosa, viaggiano paralleli come le opere dell’artista e la struttura del XII secolo che svetta nel territorio marchigiano, ospitando ciò che è, ora.
Iodice indaga l’altro creando il dubbio nell’interlocutore che è ignaro di ciò che potrebbe trovare una volta varcata la soglia. L’indeterminato e l’indefinito incuriosiscono e confondono, l’uno è moltiplicato e le cromie vogliono catturare lo sguardo.
Una traccia audio creata dalla sound artist Roberta Busechian, registrazione di onde elettromagnetiche realizzata in studio, guiderà l’intero percorso espositivo fino a giungere al suo apice nel quarto livello della torre.
Del tempo e degli specchi di Angelo Iodice a cura di Milena Becci inaugura sabato 26 ottobre alle ore 18 e sarà visitabile anche domenica 27 ottobre dalle ore 18 alle ore 20.
Angelo Iodice nasce a Barletta nel 1980. Dopo la laurea in Chimica si trasferisce prima in Veneto e poi ad Ancona, dove attualmente vive e lavora. Nel 2019 ha concluso una residenza presso Palazzo Monti, a Brescia, in cui ha sviluppato Paraclausithyron, con uno scritto critico di Laura Parente e un’intervista a cura del semiologo Enrico Galvagni per Rapsodia Magazine.
Il lavoro attualmente è presente nella collezione privata Monti. A novembre del 2019 sarà ospite con una personale al Vaku Project Space di Bergamo in cui verrà presentato un progetto inedito a cura di Alberto Ceresoli in collaborazione con The Blank. È stato finalista nel 2018 ad ART PRIZE CBM (Premio Bonatto Minella), a cura di Antonio D’amico e Karin Reisovà. Il suo lavoro è stato esposto all’interno della mostra Le Forme dell’Attesa presso la Fondazione Bottari Lattes di Torino e poi alla London Art Fair con Area Creativa 42 di Casa Toesca.
Nel 2017 con Sul braccio delle giganti è stato finalista del Premio Matteo Olivero, a cura di Anna Daneri ed Ettore Favini, lavoro poi esposto alla Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo. Iodice è stato selezionato durante il Festival del Gioco 2017 dalla Fondazione Fotografia Modena. Il lavoro La misura della distanza è stato protagonista di Aliquid, a cura di Gabriele Perretta, presso la Galleria Gino Monti Arte Contemporanea, Ancona.
Dal 2017 collabora con Spazio (T)raum e con la sound artist Roberta Busechian, attualmente residente a Berlino. Nel 2016 ad ArtVerona è stato selezionato per Artes, xmq of pit, ready for the mosh!, progetto a cura di Valentina Lacinio e Andrea Bruciati. Ha creato due libri d’artista: La misura della distanza e Del Tempo e degli specchi, quest’ultimo a cura di Luca Panaro, ad ora in collezione permanente al NOUA ATELIER di Bodø, Norvegia e alla Chippendale Studio di Milano.
Il volume è stato presentato nel 2018 al WOPART di Lugano, all’Arctic Arts Festival in Norvegia, alla Milano Photo Week, al Capodilucca | Hub Creativo Bologna Art Book ed in altri spazi indipendenti.
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