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lorenzospurio · 2 years
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Domenica 22 gennaio a Senigallia un grande evento sulla poesia dialettale organizzato da EUTERPE APS
Domenica 22 gennaio a Senigallia un grande evento sulla poesia dialettale organizzato da EUTERPE APS In occasione della Giornata Mondiale del Dialetto e delle Lingue Italiane istituita dall’Unione delle Pro Loco Italiane (UNPLI) che annualmente si celebra il 17 Gennaio, l’Associazione Culturale Euterpe APS di Jesi ha deciso di ideare e promuovere un incontro interamente dedicato ad alcuni dei…
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twinssebastiani · 1 year
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CEDE LA SUTOR AL PALATRICCOLI VINCE JESI - 02.10.2023 - Alta intensità ed orgoglio non sono sufficienti per i gialloblù che vendono cara la pelle, ma lasciano i due punti sul parquet jesino.... 🏀 https://www.twinssebastiani.it/dettaglio.php?id=10458
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khan-klynski · 2 years
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chissà se è vero che c'è tempo?! ognuno alla domanda darà un peso ed un senso diverso. chissà se parlando di scrittura non si possa divagare sul ritmo e l'oltreverso?! non ho risposte che non siano già in viaggio verso altre costellazioni ma a pagina 69 di questo libro ci sono parole per le quali vale un'amica e l'amore per la libertà, al mio caro amico Jesino per esempio l'ho voluto riconoscere di persona, non solo nelle parole (che sembra tutto facile o quasi) anche nei frammenti delle singole occasioni di incontro, scontro mai. questa non vuol essere una recensione ma piuttosto un ringraziamento e se passerete tra queste pagine come sto facendo in questo momento inciamperete sulla pagina 69 e allora forse da quelle parole come la tenerezza di padre, la giustezza di uomo, la sportività d'esser amico vi abbandonerà una lacrima esatta, il riconoscimento di qualcosa che forse non c'è e se ci fosse sarebbe già lontano, magari l'avessimo almeno sognato e ballato nel vento... Grazie Ernesto ❤️®️ (presso Jesi, Centro Storico) https://www.instagram.com/p/CgHNOcBtGbY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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iltorosiamonoi · 2 years
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Mancini conferma:"Voglio proseguire il cammino in azzurro,ripartiamo con un nuovo ciclo"
Mancini conferma:”Voglio proseguire il cammino in azzurro,ripartiamo con un nuovo ciclo”
Roberto Mancini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Turchia-Italia, match amichevole che si giocherà martedì sera, a cinque giorni di distanza dalla clamorosa debacle contro la Macedonia del Nord costata la mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar.Il Ct jesino ha confermato la volontà di proseguire alla guida della Nazionale dopo un colloquio con il presidente Gravina:“Abbiamo…
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qdmnotizie-blog · 6 years
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JESI / SCONTRO AUTO - SCOOTER, CENTAURO AL PRONTO SOCCORSO
JESI / SCONTRO AUTO – SCOOTER, CENTAURO AL PRONTO SOCCORSO
JESI, 28 agosto 2018 – Incidente stradale intorno alle 10.30 di stamattina all’intersezione tra via Don Rettaroli e via Fortunato, vicino l’Ipersimply, che ha visto coinvolti un’autovettura e uno scooter. Bilancio, il centauro è finito al pronto soccorso in codice giallo per gli accertamenti del caso.
Il ferito è uno jesino, D.B., 73 anni, che viaggiava in sella a un Piaggiomentre l’altro mezzo…
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edicoladelcarmine · 3 years
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CHIESE DEL TERRITORIO DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
Parlando ancora dei luoghi di culto sul territorio, dedicati alla Madonna del Carmine o del Carmelo, c'è da citare, senza ombra di dubbio, la Chiesa Madonna del Carmine e di San Biagio di Senigallia (AN).I lavori per la realizzazione del convento, con annessa chiesa, vennero avviati nel 1615, a seguito di una cospicua donazione lasciata in eredità dalla Sig.ra Servilia Bisconti, all'ordine dei Carmelitani nel 1587.In seguito, fu inaugurata nel 1638 e dedicata a Santa Maria e a San Biagio martire. Dopo un secolo, nel 1739, la chiesa fu demolita per venire incontro alle esigenze di una chiesa più grande visto il moltiplicarsi della popolazione durante il periodo delle "ampliazioni", come molte Chiese di Senigallia e, nello stesso anno, fu posta la prima pietra del nuovo tempio, così che, nel 1745 fu consacrata alla venerazione della Madonna del Carmine. Negli anni successivi fu terminato anche l'annesso Convento dei Carmelitani. Dispone di una bella pala d’altare raffigurante la "Madonna del Carmelo che dona lo scapolare a San Simone Stock", attribuita al pittore jesino Antonino Sarti, di un quadro rappresentante S. Teresa Lisieux e di un organo a canne. L'altare di destra accoglie una Natività appartenente alla scuola del Barocci. Conserva anche un olio su tela raffigurante “La Sacra Famiglia con San Giovannino e il Padre Eterno”, di autore sconosciuto. Inoltre, sotto l’altare è collocata un’urna con una reliquia di S. Valentino tratta nel 1807 dalle catacombe di S. Priscilla in Roma e donata al Priore dell’epoca, dal Cardinale Domenico Lucciardi nel 1853. Ancor oggi la Chiesa risulta chiusa perché la tromba campanaria risulta pericolante, ma appena possibile, è sicuramente degna di essere visitata. Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/Senigallia.html Per aggiungere informazioni: [email protected]
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zazoomnews · 4 years
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Open Day Sbandieratori e nuove divise donate dal birrificio jesino Godog http://dlvr.it/RgVbdv
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giancarlonicoli · 4 years
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6 giu 2020 08:55 ''PORTARE LA MASCHERINA ALL'APERTO, IN QUESTA STAGIONE, FA SOLO MALE. IL VIRUS IN AUTUNNO POTREBBE ANCHE NON TORNARE'' - FATE UN RESPIRONE DI SOLLIEVO CON IL PROF. CLEMENTI, AUTORE DELLO STUDIO CHE DIMOSTRA L'AFFIEVOLIRSI DEL CORONAVIRUS, CITATO DA ZANGRILLO. ''C'È UNA DIFFERENZA STRATOSFERICA TRA I PAZIENTI DI MARZO E DI MAGGIO. I PRIMI AVEVANO CENTO VOLTE LA QUANTITÀ DI VIRUS. VI SPIEGO CHE FINE FARA' IL COVID SECONDO ME''
Luca Telese per www.tpi.it
Professor Clementi, lei e Zangrillo vi siete ritrovati nella bufera.
(Imperturbabile). Perché nella bufera?
Per lo studio che lei ha fatto, e su cui Zangrillo ha fondato la sua affermazione-shock: “Il virus è clinicamente scomparso”.
Sì, capisco. Perché Alberto Zangrillo dice che il virus è “clinicamente finito”, e usa come parallela leva il mio studio. Qualcuno pensa di metterlo in discussione? Non credo proprio.
E lei si sente sicuro?
Sulla ricerca siamo inattaccabili.
Partiamo quindi da quel lavoro. È vero che dimostra un abbattimento della forza del Coronavirus?
Ripeto, è difficilmente contestabile. Ci sono i dati, i numeri, è tutto scritto, tutto dimostrato. Chi vuole metterlo in discussione deve sobbarcarsi l’onere di trovare un errore nel mio lavoro. E non lo troverà.
Leggi Zangrillo, e dietro trovi Clementi. Ovvero Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all’università San Raffaele di Milano, virologo jesino, approdato a Milano dopo tanti anni all’estero. Clementi è molto amico di Galli, ma spesso ha idee opposte (sul Covid). Tra i virologi è – per scelta – uno dei meno  mediatici, nei toni è pacato, quasi britannico, ma anche lui alla fine di questa intervista non rinuncia alla zampata: “Bisognerà rivedere le norme sulla mascherina. All’aperto, in questa stagione, è controproducente”.
Professor Clementi, ricostruiamo il pezzo che manca, il retroscena della “campagna di Zangrillo”. Come è nato il suo studio comparativo?
In primo luogo ritengo che Alberto Zangrillo abbia basato le sue convinzioni sulla valutazione clinica che aveva fatto e che mi ha successivamente trasferito insieme ad altri clinici del San Raffaele. Quindi tutto è partito da un’evidenza clinica di cui avevo parlato anche con lei.
Ricordiamola.
Da iniziò maggio nei nostri reparti non arrivavano più malati con sintomi gravi.
E poi?
I clinici mi chiedevano anche: “Clementi, quali sono i correlati virologici?”.
Ovvero?
Che cosa è cambiato nel Coronavirus da febbraio a marzo?
E lei cosa ha fatto?
In primo luogo ho ipotizzato che ci fosse stata una mutazione del Coronavirus. Sono frequenti. Poi ho pensato di rivolgermi altrove. Anche confrontandomi con colleghi stranieri. Di cercare una chiave per dimostrare con dei dati frutto della ricerca questo cambiamento che registravamo in modo empirico.
E cosa è accaduto?
Ho detto una cosa che non so se sia stata colta. Di tutto il bailamme di virologi pseudovirologi e paravirologi che si stanno esercitando in questo periodo in dotte analisi, il professor Palù di Padova – bravo quanto me – sosteneva l’importanza di studiare la virulenza.
E come si misura il tasso di aggressività di un virus?
Bella domanda. Questo è un aspetto abbastanza complesso del Covid19, e di ogni virus, che in sé accomuna caratteristiche diversissime. Provo a tradurlo così: quanto danno fa e quanto il virus si deve replicare per poter fare questo danno? Questo era ed è il tema.
Bisognava trovare un modo – dunque – per misurare qualità e quantità del virus?
Esattamente. Mi ha aiutato un precedente. Trent’anni fa io avevo fatto questo stesso tipo di studi sull’Aids. Ricordo un congresso in cui un collega americano mi chiedeva: “Ma a noi cosa importa quanto virus c’è,  se sappiamo che c’è”.
Non capiva il punto.
Esatto. Proprio come non lo capiscono molti colleghi oggi, quando si impuntano sul tema: “Ma non è mutato”.
Perché dicono: se non è mutata la sequenza non è cambiato.
Invece è assolutamente decisivo, perché questi due parametri ci dicono quanto può essere pericoloso – o meno pericoloso – a parità di diffusione il Covid 19.
E quindi come ha scelto di procedere?
Ho fatto esattamente la stessa cosa che avevo fatto con l’Hiv.
Cioè?
Ho preso cento pazienti della prima fase di epidemia e li ho paragonati a cento pazienti della seconda fase.
Li ha “presi” in modo virtuale, ovviamente: “In vitro”.
Certo. Li ho estratti dai campioni della nostra biobanca del San Raffaele.
Chi esattamente?
Cento contagiati della prima metà marzo e cento della seconda di maggio: casi di cui fra l’altro sapevo tutto, perché conoscevo la loro storia clinica. Dopo aver costituito questi due insiemi di campioni omogenei li ho confrontanti.
E cosa è emerso?
Beh, una differenza stratosferica.
Su quale unità di misura professore?
Sull’unica che potevo adottare, ovvero il computo relativo alla quantità del virus in ogni singolo tampone.
E di che ordine di grandezza parliamo?
Vuole le proporzioni? Se un tampone del primo gruppo si rileva un indice di 70mila, nel secondo si aggirava intorno a 700!
Molti dicono: sì, d’accordo, ma questo è l’effetto del lockdown.
Attenzione. Io sono molto convinto dell’utilità del lockdown, non solo non lo metto in discussione, ma ritengo che sia stata decisivo nel contenimento della pandemia.
Tuttavia?
Tuttavia questi casi erano riferiti a tamponi raccolti almeno dieci giorni dopo, rispetto a quelli in cui il paziente aveva contratto l’infezione. Questo significa che il virus si era replicato e amplificato nel soggetto infettato a prescindere dalla quantità iniziale che aveva prodotto l’infezione.
Vuol dire che quella densità per lei è l’indice della forza del virus?
Senza dubbio. Solo i negazionismi più acerrimi oggi minimizzano l’impatto della stagionalità.
Quindi per lei, come aveva previsto, questo studio conferma anche l’effetto di abbattimento prodotto dall’estate?
Ipotizziamolo come uno dei  motivi che producono l’indebolimento del Covid.
E poi cos’altro c’è?
Il terzo motivo che immagino, ma forse è il più importante, è questo: a me sembra che questo virus si stia adattando all’ospite. Il virus per sopravvivere non deve uccidere il suo ospite.
Ma perché la sequenza non cambia?
Il cambiamento per ora è nell’intensità, ma non è ancora avvenuto sul piano genetico. Il virus tuttavia diminuisce la carica virale per adattarsi all’ospite.
Ma quindi il suo studio è una rivoluzione copernicana!
Non esageriamo. Questo studiettino, nel suo piccolo, è solo un primo passo.
Perché usa il diminutivo?
Ci sono ancora pochi pazienti. Ha fatto un botto notevole – se mi consente il termine prosaico – a livello intenzionale.
Non mi ha ancora detto esplicitamente se condivide la frase-shock  di Zangrillo.
Sì, giusto dire che il virus è clinicamente finito. Lo diciamo noi che abbiamo visto morire. Perché adesso questi malati gravi non ci sono più, ed è un fatto.
E cosa serve allora per confermare lo studio?
Dovrebbe accadere che questo fenomeno si ripetesse negli altri Stati europei e anche anche negli Stati Uniti.
Dove ci sono almeno tre settimane di ritardo.
Esatto: ma dal dialogo con i colleghi risulta che in Florida, dove hanno fatto un lockdown soft, si stanno osservando le stesse cose. In Spagna idem. In Francia anche.
Si dovrebbe ripetere il test Clementi in questi paesi.
Proprio così. Dobbiamo mettere insieme cinque studi da mille pazienti ciascuno e allora avremmo una prova inattaccabile che il principio viene verificato. Questo è quanto sto programmando.
Ottimo. Passiamo alle conseguenze che lei ipotizza.
In fondo è semplice. Più dimostri che il virus si attenua più dimostri che ci puoi convivere.
Lei ha in mente un precedente?
Sì, ad esempio il caso dell’epidemia del 2009, con il H1N1 in Messico.
Riassumiamo per i profani.
Esplode in maniera rapida e devastante. Fu dichiarato subito pandemia dall’Oms. Aveva alti tassi di mortalità…
E oggi?
Oggi ce lo ritroviamo buono-buono insieme agli altri virus influenzali. Ma non uccide più.
Lei lo ha definito un “virus Frankenstein”. In che senso?
È un virus che pare prodotto da un collage: un pezzo umano, un pezzo suino.
Tutto è avvenuto in tempi rapidissimi.
Esatto. Lo vorrei ricordare a chi dice: “Ci vorranno sessant’anni prima di poter convivere con il Covid”.
Lei usa l’impersonale, ma si riferisce al suo grande amico, il professor Galli.
Sì, ma non solo a lui. Perché quello si è adattato in tre mesi.
E poi dove è finito?
Bella domanda. Sembra che si sia è dissolto.
Quindi non è scontata nemmeno la celebratissima “seconda ondata”.
Mettiamola così. Secondo me nessuno può dire che torna. O che non torna. E potrebbe anche non tornare.
Altro esempio?
La Sars. Esplose, fino  a giugno infettò e poi anche questa infezione scomparve.
Dove è finito il virus della Sars?
(Ride di gusto). Ah ah ah Bella domanda. Quando me la fanno i miei studenti io indico loro il mio laboratorio con il livello P3.
Perché si può trovare lì?
Esatto. In frigorifero, però.
Perché lei ai suoi studenti dice anche che i virus non sono palline da ping pong.
Proprio così: un virus lo devi capire. Se pensi che per prevedere le sue mosse basti un algoritmo non riesci a spiegare nulla di quello che abbiamo appena ricordato.
Quando potremo togliere – se è così – le misure di distanziamento sociale?
Questo è un tema cruciale. Noi abbiamo numeri “normali” in tutta Italia. Tutto il resto – invece – deriva dall’epidemia lombarda, che come è noto ha una storia a sé.
Ad esempio?
Un numero di contagiati enorme, questo ormai non lo contesta più nessuno, con una grande distribuzione  “regionalizzata”.
Cioè?
Dal punto di vista della diffusione: ci sono differenze enormi, anche tra una provincia e l’altra.
Cremona, Bergamo, Brescia…
Esatto. Tuttavia anche il professor Remuzzi, da Bergamo, ci dice: “La nostra terapia intensiva è vuota”.
Anche lì la virulenza si è abbattuta.
Senza dubbio.
Quindi si possono accorciare le distanze?
Se continua così sarà possibile a breve, ma ancora è presto. Devo raccomandare ancora delle misure di distanziamento sociale. A parte quelle insensate.
Cioè?
Io davvero non capisco il senso della mascherina in ambiente esterno. Perché devo portare la mascherina se rispetto le distanze interpersonali all’aperto?
Perché molti esperti dicono che impedisce la trasmissione aerosol.
Ma questo è un assurdo per chiunque abbia dimestichezza con la materia.
Lo spieghi.
L’altro giorno ero sul marciapiede di fronte al mio palazzo: ho visto un signore che correva in pantaloncini , quasi cianotico con una mascherina filtrante.
E che cosa ha fatto?
Ho dovuto qualificarmi come medico specialista e chiedergli di togliersela.
Perché?
È folle uccidersi con la propria anidride carbonica.
Quindi lei non la ritiene necessaria, ad esempio per il suo vicino di quartiere che correva?
All’aperto, lontano dagli altri, non ne vedo il motivo.
Sicuro?
Non esiste motivo, perché il rischio di trasmissione aerea, in questa stagione,  è davvero limitato alla estrema vicinanza o agli spazi chiusi.
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lorenzospurio · 7 years
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I dialetti della provincia di Ancona: convegno e recital poetico il 2 Aprile
I dialetti della provincia di Ancona: convegno e recital poetico il 2 Aprile
L’evento promosso dalla Ass. Culturale Euterpe di Jesi
Proseguono gli eventi e le numerose attività letterarie nonché i momenti di incontro della propulsiva Associazione Culturale Euterpe di Jesi che ha organizzato un convegno sui dialetti della provincia di Ancona che si terrà domenica 2 Aprile alle ore 17:30 presso l’Auditorium San Rocco a Senigallia. L’evento è patrocinato dal Comune di…
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twinssebastiani · 3 years
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"TwinsSebastiani Sport Golf" - CLAUDIO LATINI 1° ASSOLUTO ALLA 7° ED. DEL MEMORIAL SCARFIOTTI DI GOLF - 08.06.2021 - Con 5 colpi sopra il par del campo lo jesino Claudio Latini ha vinto la settima edizione del Torneo di Golf Memorial.... https://www.twinssebastiani.it/dettaglio.php?id=6414
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khan-klynski · 3 years
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"l'avamposto Jesino" ❤️®️ "Ma questo mare d'inverno che mi lascio alle spalle, un amante distante dal richiamo sempre presente nell'assenza d'una terra duratura, qui alla foce del vento dove voce rimbomba e non ammette prigionieri, nell'area di sosta maestrale rubo lo scatto dello scarto che ci ripassa accanto, proprio qui il concetto nel pensiero riconsidera l'effetto ricombinato di talune particelle d'affetto precipitate nel petto troppo in fretta nell'arco spontaneo d'una manciata di giorni lunghi intere settimane, quasi una vita circoscritta nelle storie che nel tramezzo mi attraversano implacabili con il peso specifico delle loro sofferte memorie e con la leggerezza di un calice vibrato in aria, negli occhi senza bisogno di cercar le verità ma spuntini, spunti e punti di vista sempre in continuo movimento e fortunati ad essere stati il presente, almeno per un lampo dalle appendici alle ante del cuore, chissà chi sa che siamo stati così reali e smascherati, ad ascoltare ed ammirar spettacoli e mostre e mostri e colori, non impostori, al riconoscimento del ricordo nel ruolo di materia dalla dispensa indispensabilmente individuale fino alla prossima puntata di tutti noi, tutti per uno come suggerisce un certo avamposto, senza scordar nisciuno" K.K. (presso Jesi Piazza Pergolesi) https://www.instagram.com/p/CXtRdfCtV8C/?utm_medium=tumblr
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qdmnotizie-blog · 6 years
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JESI / FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI: INIZIATE LE PROVE PER "IL NOCE DI BENEVENTO" OPERA BUFFA DELLO JESINO GIUSEPPE BALDUCCI
JESI / FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI: INIZIATE LE PROVE PER “IL NOCE DI BENEVENTO” OPERA BUFFA DELLO JESINO GIUSEPPE BALDUCCI
JESI, 22 agosto 2018 – Fiumi di note scendono nel centro storico di Jesi dal Teatro Pergolesi dove sono iniziate questa settimana le prove (foto in primo piano) dell’opera “Il noce di Benevento” di Giuseppe Balducci (1796 Jesi -1845 Malaga), che andrà in scena domenica 2 settembre alle ore 21 in prima rappresentazione italiana in epoca moderna nell’ambito del XVIII Festival Pergolesi Spontini.
Si…
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tmnotizie · 4 years
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ANCONA – Per il trasporto della polvere bianca da Gioia Tauro ad Ancona  sfruttavano mezzi pubblici. Un volume d’affari riferito a ciascun carico di circa 50mila euro. La prassi ormai era consolidata: Parallelamente al trasporto occulto della droga lo stesso viaggio veniva percorso da un’auto privata che poi giunta a destinazione, recuperava la cocaina pronta per essere distribuita. Saldato il conto, la consegna agli assuntori avveniva a domicilio.
Grazie ad una intensa attività investigativa dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Jesi l’organizzazione criminale è stata stroncata. Nel corso dell indagini partite nel marzo del 2019 sono stati recuperati ingenti quantitativi di droga, il più importante il 19 dicembre 2019 presso la stazione ferroviaria di Ancona dove i carabinieri hanno trovato tre calabresi in possesso di 1.3 chili di cocaina pura contenuta in un pacco regalo con tanto di coccarda natalizia
Da qui il Gip del Tribunale di Ancona ha emesso una misura di custodia cautelare diretta a 5 persone (4 calabresi ed uno jesino) Tre sono finiti in carcere e due sono ai domiciliari
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cento40battute · 5 years
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Eventi e mostre imperdibili celebrano Raffaello Sanzio, il genio dell’arte
In occasione del 500° anniversario della morte di Raffaello la regione Marche celebra il suo illustre concittadino
Ode all’arte
Il 2020 è l’anno di Raffaello. Un artista unico, tra i pittori e architetti italiani più celebre di tutti i tempi, è purtroppo ormai scomparso da molti anni
Così, in occasione del 500° anniversario della morte, la regione Marche, in particolare Urbino (sua città natale) gli dedicano una serie infinita di mostre e eventi per ricordare l’enorme patrimonio artistico e culturale che il suo genio ha regalato a tutto il mondo. 
Un successo che parte dalle origini
Urbino, città Unesco inserita dal New York Times meta turistica del 2020, dà il via alle danze. L’omaggio, infatti, parte proprio dalla città natale di Raffaello.
Raffaello Sanzio nasce nel 1483 proprio a Urbino e lì comincia a coltivare la sua strada per l’arte. Migliaia di turisti accorrono ogni anno per visitare la sua dimora.
Al primo piano si trova l’Annunciazione, tela di Giovanni Santi, godibile all’interno di un’immensa sala con soffitto a cassettoni, e copie ottocentesche di altre due opere: Madonna della Seggiola e Visione di Ezechiele.
Madonna col Bambino
Spostandosi poi in una stanza vicina, stanza che si pensa sia stata quella natale del pittore, c’è l’affresco della Madonna col Bambino.
E ancora un disegno attribuito a Bramante (1444 – 1514) con una raccolta di ceramiche rinascimentali, deposito temporaneo della Collezione Volponi.
Al piano superiore, sede dell’Accademia Raffaello, sono conservati invece alcuni oggetti personali di Raffaello (copie di suoi dipinti, bozzetti, omaggi di altri artisti al pittore) e documenti riguardanti la storia delle città dal punto di vista artistico, civile e religioso.
Poco distante troviamo Palazzo Ducale, una delle dimore più importanti e suggestive d’Europa
Palazzo Ducale
Oggi Palazzo Ducale è sede della Galleria Nazionale delle Marche. Qui è conservato il Ritratto di gentildonna detta la Muta, chiamato così per via delle sue labbra, perfettamente sigillate.
La Muta – Galleria Nazionale delle Marche. Palazzo Ducale
Mostre ed eventi
Tra mostre, convegni, scambi culturali internazionali, manifestazioni sportive e attività ludiche, la città di Urbino omaggia il più grande genio del Rinascimento.  
Presso la Galleria Nazionale delle Marche è in corso Raphael Ware. I colori del Rinascimento.
Una mostra  a cura di Timothy Wilson e Claudio Paolinelli, visitabile fino al 13 aprile, caratterizzata da 147 meravigliosi esemplari di maiolica italiana rinascimentale.
PH. Matt Spour
In primavera, invece, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, la mostra Raffaello e Baldassarre Castiglione racconta la cultura dell’epoca attraverso la figura dell’autore del Cortegiano.
Dal 4 al 5 luglio, Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto (AN), presenta “Madonna del velo o Madonna di Loreto” di Raffaello. Una mostra legata a questa affascinante figura, molto cara al pittore.  
Dal 6 giugno al 6 gennaio 2021 a Jesi (AN), invece, i Musei Civici di Palazzo Pianetti presentano “Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica”.
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Madonna di Loreto
Scuola di Atene, particolare
A cura di Giorgio Mangani, Francesco P. Di Teodoro, Ingrid Rowland, Vincenzo Farinella, Fabrizio Biferali e Paolo Clini, la mostra racconta, attraverso documenti originali, l’unione affettiva tra Raffaello e l’umanista jesino Angelo Colocci.
Colocci era punto di riferimento a Roma per artisti e poeti. I turisti potranno utilizzare tecnologie digitali per ricostruire magicamente i capolavori raffaelleschi e fare un suggestivo ed emozionante tuffo nel passato.
Alessandra Borgonovo
SOCIAL FB www.turismo.marche.it
Le Marche omaggiano Raffaello Eventi e mostre imperdibili celebrano Raffaello Sanzio, il genio dell’arte In occasione del 500° anniversario della morte di Raffaello la…
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luciamosca14 · 5 years
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Daniele Bartocci premiato a Roma tra i talenti italiani del millennio
Daniele Bartocci premiato a Roma tra i talenti italiani del millennio
Tra i 30 migliori Millennials del nostro paese c’è anche il giornalista marchigiano Daniele Bartocci. Mercoledì 10 luglio, nell’imponente location dell’Accademia di Francia a Roma, alla presenza di insigni professori, onorevoli, professionisti, imprenditori e big dello sport e dello spettacolo, il giovane jesino è stato proclamato vincitore del premio per talenti ‘Myllennium Award’, il primo…
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lorenzospurio · 8 years
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"Jesi ieri" di Marco Bordini. La presentazione a Jesi domenica 26 marzo
“Jesi ieri” di Marco Bordini. La presentazione a Jesi domenica 26 marzo
  La Associazione Culturale Euterpe di Jesi di cui il poeta dialettale Marco Bordini è Socio Onorario ha organizzato per domenica 26 marzo un evento declinato alla popolarità e al rimestare felice della memoria con un incontro speciale con il poeta vernacolare Marco Bordini, l’ultimo, dopo Lello Longhi, Martin Calandra e Livio Cirilli, vero ed autentico depositario e monumento della fiera…
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