#inabitato
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Il cuore è pitonato come lo stivale
È un po' che è inabitato, freddo e inospitale
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Nessuno può aiutarmi nel profondo buio della notte.
Non esiste niente.
Se ne sono andati tutti.
Sono rimasta sola.
Tutto quello che vedo che sento è un disco rotto.
Una torre radio abbandonata.
Trasmette la solita registrazione.
Ancora e ancora, ancora, ancora...
Ma questo non deve essere motivo di rammarico.
.
Infatti, si da il caso che quando finalmente arriverai.
Su un pianeta, da tutti inabitato.
Eccetto che da me stessa.
Soli soletti come ci ritroveremo.
Non faremo, certo, nessunissima fatica a riconoscerci.
06-01-25
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Video. Padre Pio supererebbe il test delle nuove norme del DDF?
Padre Pio scrivendo al suo padre spirituale, P. Agostino, si descrisse così: «Sono un mistero a me stesso». San Pio non capiva ciò che gli succedeva perché era davvero inabitato dal mistero. In lui ci fu l’irruzione del soprannaturale. Fenomeni mistici come la transverberazione, la stigmatizzazione, scrutazione dei cuori, bilocazione, ecc., sono solo un capitolo della sua vita straordinaria,…
#approfondimenti#Insegnamenti#padre pio#Padre Pio da Pietrelcina#san pio da pietrelcina#serafino lanzetta#testimonianze
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La casa delle ombre lunghe (House of the Long Shadows) è una commedia dalle tinte horror realizzata dalla Cannon Films nel 1983 e diretta dal regista inglese Pete Walker, che riuniva quattro vecchie glorie (due inglesi e due americane) del cinema di paura: Peter Cushing, Christopher Lee, Vincent Price e John Carradine. Il film era tratto da un romanzo dell’americano Earl Derr Biggers, Seven Keys to Baldpate, pubblicato nel 1913 e già adattato altre volte per il grande schermo, ad esempio alla fine degli anni Venti con Le sette chiavi (Seven Keys to Baldpate, 1929, di Reginald Baker) e negli anni Quaranta con Il mistero delle sette chiavi (Seven Keys to Baldpate, 1947, di Lew Landers).
Lo scrittore Kenneth Magee (Desi Arnaz Jr.) scommette col suo editore Sam Allyson (Richard Todd) di essere in grado di scrivere un romanzo avvincente e di sicuro successo in sole ventiquattr’ore. Ma per farlo ha bisogno di un posto tranquillo, dove restare completamente isolato dal mondo. Allyson gli propone un vecchio maniero nel Galles, di proprietà di un suo amico, inabitato da molti anni e dove manca addirittura l’energia elettrica. Accettata dunque la sfida, Kenneth si reca al maniero, un luogo suggestivo con atmosfere gotiche da film dell’orrore, e inizia a scrivere. Ma una serie di strani eventi, non previsti, distoglie la sua attenzione dal libro. Ad uno ad uno fanno irruzione i membri della famiglia Grisbane, gli storici proprietari della casa da oltre trecento anni. I primi a comparire sono John Carradine, nel ruolo del padre Lord Grisbane, e Sheila Keith (che aveva già lavorato con Pete Walker in altri film), sua figlia Victoria. I due all’inizio si presentano come semplici custodi. Poi è la volta di Peter Cushing, che sapremo più avanti essere un altro figlio di Lord Grisbane, Sebastian: garbato, simpaticamente insicuro e pauroso, è un personaggio diversissimo dai ruoli con i quali Cushing si era imposto sul grande schermo ottenendo fama internazionale. Dopo di lui entra in scena Vincent Price, nel ruolo di Lionel, il primogenito di Lord Grisbane, che con la consueta ironia che distingueva l’attore si lancia in un gigionesco soliloquio mentre osserva il degrado in cui versa la casa di famiglia: “Decadenza, non c’è più niente all’infuori del fetore della decadenza. Il tempo ha così poco rispetto per la vanità umana, non ha nessun riguardo per le cose di questo mondo…”. Alle sue parole faranno eco quelle più pessimistiche del padre: “Tutte le cose passano, la morte è il nostro vero destino”. Infine vediamo arrivare Christopher Lee, con l’imponenza aristocratica del suo indimenticabile Dracula e, fedelmente ad altri suoi celebri ruoli, molto serio e altezzoso. Si presenta come Mr. Corrigan e dice di essere il nuovo acquirente della casa. Ma quando gli eventi precipitano e i membri della famiglia cominciano a morire uno dopo l’altro, allora si scopre che Corrigan in realtà è l’altro figlio di Lord Grisbane, Roderick, che quarant’anni addietro era stato condannato dai suoi congiunti ad essere rinchiuso in una stanza del maniero per punirlo di un orribile crimine perpetrato ai danni di una povera ragazza del villaggio, sedotta e messa incinta quando lui aveva solo quattordici anni. Roderick era riuscito a fuggire e a rifarsi una vita, rincasando di tanto in tanto per far credere a sua sorella Victoria, che gli passava il cibo ogni giorno attraverso una fessura, di essere ancora prigioniero. Ora è tornato per compiere vendetta sull’intera famiglia, perché in realtà il vero autore del misfatto è Lionel.
#House of the Long Shadows#vincent price#horror#pete walker#Peter Cushing#Christopher Lee#john carradine
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Ciao a tutti e a tutte! Benvenuti in questo nuovo post!
In caso la challenge vi piacesse potete provala ma vi chiedo ( se avete un canale dedicato o una pagina Instagram) di sopportarmi e sottolineare che la challenge e una mia inventiva detto questo iniziamo!
La challenge si chiama "SETTE PRETENDENTI"
La challenge consiste nel creare 8 sim, un sim maschio e sette femmine (tutte con caratteristiche diverse)
In questa challenge bisogna fare lottare ogni Simmina contro l'altra per conquistare il cuore del sim! In questa challenge bisognerà stare in una sottospecie di luogo inabitato.
In questa challenge non si deve interagire con i sim esterni (cioè quelli che non sono stati creati)
Nella challenge l'unica cosa che si deve costruire e una piccola capannetta stile campagnolo con la maggior parte dei oggetti in legno. Si dovranno creare 2stanze da letto (per il simmino e per tutte le simmine)
In questa challenge bisogna partire con 2000simolen
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Il cuore pitonato come lo stivale
È un po' che è inabitato, freddo, inospitale
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La persona che abita lì, al terzo piano, non esiste. Non intendo dire che l'appartamento è sfitto, o inabitato: intendo dire che la persona che lo abita è inesistente. La situazione per un certo verso è semplice: una persona che non esiste non ha problemi sociali, non deve affrontare la minuta fatica della conversazione con i coinquilini. Se non saluta nessuno, è anche vero che non offende nessuno, e non ha questioni di sorta con alcuno. Ad esempio, nell'appartamento ora abitato dalla persona che non esiste, abitava prima un uomo di imprecisa professione, ma sgradevolmente noto per la sua tendenza a molestare indistintamente tutte le donne che a qualsiasi titolo accostava. Quel che era imbarazzante era proprio il fatto che non si trattava di un vizioso, per sistemare il quale sarebbe bastata una buona lezione: ma di un uomo che si innamorava con innaturale frequenza, aveva sempre intenzioni serie, e desiderava accasarsi, apparentemente con chiunque, anche donne già accasate, anziane madri, canute nonne dalla facile ciarla. In ogni caso, il signore era imbarazzante; tanto che un giorno aveva lasciato il suo appartamento, né aveva più dato notizia di sé. Poiché, dopo qualche tempo, era subentrata la persona inesistente, qualcuno s'era chiesto se tra il signore innamorato e l'inesistente non ci fosse nessun rapporto; e qualcuno disse anzi che l'inesistente altri non era che l'amoroso, da morto; ma gli fecero osservare che un dopomorto, o un fantasma, non ha nulla a che fare con un inesistente. Si sa, da principio ci furono chiacchiere, interrogativi, curiosità: poi, l'estrema discrezione dell'inesistente fece sì che venisse praticamente ignorato; non cercava di sposarsi, non manifestava rissose idee politiche, non sporcava le scale. In certo senso era un inquilino ideale. E qui appunto è cominciato il disagio; un vago cruccio, che minaccia la serenità del caseggiato, dei suoi tranquilli, dignitosi abitanti. Costoro si sentono tutti un poco in colpa, giacché, inevitabilmente, producono rumori, chiacchierano, quando si incontrano, di cose irrilevanti e forse indiscrete, battono i tappeti, sporcano le scale. Essi avvertono nella impeccabile condotta dell'inesistente una continua reprimenda. “Ma chi crede di essere, solo perché non c'è”, mormorano; è chiaro, hanno cominciato a invidiare, presto odieranno la disinvolta, evasiva perfezione del nulla.
Giorgio Manganelli, Centuria
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False Friends ENG/ITA - 3
(to) annoy: infastidire annoiare: to bore ex. Do not annoy me = Non infastidirmi. | I’m bored. = Sono annoiato/Mi sto annoiando.
rotten: marcio rotto: broken ex. All the tomatoes you bought yesterday are rotten. = Tutti i pomodori che hai comprato ieri sono marci. | The engine of your car is broken. = Il motore della tua macchina è rotto.
(to) attend: assistere, partecipare attendere: to wait ex. I attended to a very nice show.= Ho assistito a uno spettacolo molto bello. | I waited ten minutes to get a reply. = Ho atteso dieci minuti per ricevere una risposta.
bald: calvo baldo: confident, bold ex. Frank is bald. = Frank è calvo. | Frank is really bold. = Frank è molto baldo (sicuro di sé).
bell: campanello, campana bello (bel, bell’): beautiful, cool ex. Ring the bell! = Suona la campanella! | What a beautiful landscape. = Che bel paesaggio.
canteen: mensa cantina: cellar, basement ex. I had lunch at the school’s canteen. = Ho pranzato alla mensa scolastica. | I went in the basement to take a bottle of wine. = Sono sceso in cantina per prendere una bottiglia di vino.
camera: macchina fotografica camera: room, bedroom ex. Is this the new camera you bought? = È la nuova macchina fotografica che hai comprato? | Is this your new room? = È la tua nuova camera?
inhabitated: abitato inabitato: uninhabitated ex. This land was inhabitated by Hons. = Questa terra era abitata dagli Unni. | This land is now uninhabitated. = Questa terra ora è inabitata.
spot: macchia, punto, brufolo spot: commercial ex. Look at that spot on your nose. = Guarda quella macchia sul tuo naso. | Have you seen that new commercial on TV? = Hai visto quel nuovo spot alla TV?
ostrich: struzzo ostrica: oyster ex. The ostrich runs very fast. = Lo struzzo corre molto velocemente. | I had an oyster yesterday. = Ho mangiato un’ostrica ieri.
#parole words#vocabs#vocabulary#italian#it#italiano#italian vocabs#italian vocabulary#language#languages#italian language#italian langblr#langblr#false friends#eng/ita#typo corrected
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Cercava un altrove, un luogo inabitato, un rifugio durante le tempeste. E chissà se lo ha trovato. E chissà se, almeno lei, ha tracce di se stessa.
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..Al contrario, chi vive immemore di questa realtà centrale della spiritualità cristiana che è L'essere inabitato dal Signore, disperde..Penso alla pula in balìa del vento, e a quella manciata di sterpi che questa mattina quassù ostruiva la strada..Signore, io voglio, con la tua grazia, vivere Te, la tua presenza d'amore..so con certezza di fede che il risultato sarà poi vita eterna già iniziata qui e ora..(Casa di Preghiera San Biagio FMA)..
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Radici
Giallo
Parte 13
Sentivo che per risolvere del tutto il caso dovevo indagare in parallelo su tutte quelle persone e trovare il filo conduttore che avrebbe dovuto esserci per forza.
Oltre al suo, avevo esaminato anche i cellulari di tutte le persone coinvolte nel caso e sembrava che stessi trovando quel filo. In ognuno erano presenti delle chiamate fatte da numeri diversi ma con lo stesso prefisso, risalenti al 2015 e al 2016.
Così mi sono diretta a Limassol, da dove provenivano le telefonate e, facendole tracciare, avevo scoperto che provenivano da cellulari usa e getta.
Ad eccezione di quella ricevuta da Tavassi, si trattava di minacce nelle quali i mittenti dichiaravano di conoscere i segreti di quelle persone e di rivelarli da un momento all'altro agli interessati.
Le voci erano state modificate, così le feci filtrare, risalendo alle originali, e scoprii una cosa incredibile:come provato dalle impronte digitali, appartenevano a tre tossicodipendenti morti di overdose l'1 Dicembre 2010.
I cellulari erano stati acquistati via internet nel 2014 e risultava che l'ordine era stato fatto sempre da loro. Le poche informazioni disponibili dimostrano che i tre avevano contatti unicamente col mondo della droga, in più questo era un lavoro troppo minuzioso per essere stato fatto da uno come loro.
La spiegazione era solo una:il vero mittente aveva messo le loro impronte sui cellulari e aveva ricreato le loro voci. Informandomi sulle loro morti, avevo scoperto che i corpi erano stati ritrovati in un magazzino abbandonato e gli unici oggetti presenti erano una siringa vuota e due aghi.
Il vero mittente continuava a sfuggirmi, così provai a risalire alla sua identità analizzando i luoghi in cui erano stati trovati i cellulari. Ogni cellulare era stato nascosto in un punto diverso della stessa zona e cercavo di capire cosa spingesse il mittente ad agire da lì.
Purtroppo i luoghi in questione, e l'intera zona in generale, non avevano nulla di particolare.
Quindi avevo deciso di ispezionare i vari appartamenti, come avevo fatto nel caso della Diotti. In uno di questi, ormai inabitato da un anno, avevo portato un computer portatile senza la cronologia e, in seguito, avevo scoperto che l'appartamento era stato abitato dalla scrittrice Vittoria Fornili dal 2010 al 2017, anno in cui era tornata in Italia".
#soloraccontidifantasia#scrittura#scritturacreativa#scriverechepassione#scriveresempre#scrivere#racconti#raccontibrevi#racconto#raccontobreve#giallo#radici
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Naoshima
Cover Image by : Rena Partiamo subito col dire che Naoshima è un’isola del Giappone e stava per diventare un luogo completamente inabitato se non fosse stato, grazie alla Benesse Corporation, invaso dall’arte negli anni 90. Trovate arte ovunque, per questo viene anche chiamata “museo a cielo aperto” ma vale la pena visitare i musei se siete appassionati di arte contemporanea. Naoshima 695 Il…
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Centuria 51
La persona che abita lì, al terzo piano, non esiste. Non intendo dire che l'appartamento è sfitto, o inabitato: intendo dire che la persona che lo abita è inesistente. La situazione per un certo verso è semplice: una persona che non esiste non ha problemi sociali, non deve affrontare la minuta fatica della conversazione con i coinquilini. Se non saluta nessuno, è anche vero che non offende nessuno, e non ha questioni di sorta con alcuno. Ad esempio, nell'appartamento ora abitato dalla persona che non esiste, abitava prima un uomo di imprecisa professione, ma sgradevolmente noto per la sua tendenza a molestare indistintamente tutte le donne che a qualsiasi titolo accostava. Quel che era imbarazzante era proprio il fatto che non si trattava di un vizioso, per sistemare il quale sarebbe bastata una buona lezione: ma di un uomo che si innamorava con innaturale frequenza, aveva sempre intenzioni serie, e desiderava accasarsi, apparentemente con chiunque, anche donne già accasate, anziane madri, canute nonne dalla facile ciarla. In ogni caso, il signore era imbarazzante; tanto che un giorno aveva lasciato il suo appartamento, né aveva più dato notizia di sé. Poiché, dopo qualche tempo, era subentrata la persona inesistente, qualcuno s'era chiesto se tra il signore innamorato e l'inesistente non ci fosse nessun rapporto; e qualcuno disse anzi che l'inesistente altri non era che l'amoroso, da morto; ma gli fecero osservare che un dopomorto, o un fantasma, non ha nulla a che fare con un inesistente. Si sa, da principio ci furono chiacchiere, interrogativi, curiosità: poi, l'estrema discrezione dell'inesistente fece sì che venisse praticamente ignorato; non cercava di sposarsi, non manifestava rissose idee politiche, non sporcava le scale. In certo senso era un inquilino ideale. E qui appunto è cominciato il disagio; un vago cruccio, che minaccia la serenità del caseggiato, dei suoi tranquilli, dignitosi abitanti. Costoro si sentono tutti un poco in colpa, giacché, inevitabilmente, producono rumori, chiacchierano, quando si incontrano, di cose irrilevanti e forse indiscrete, battono i tappeti, sporcano le scale. Essi avvertono nella impeccabile condotta dell'inesistente una continua reprimenda. "Ma chi crede di essere, solo perché non c'è", mormorano; è chiaro, hanno cominciato a invidiare, presto odieranno la disinvolta, evasiva perfezione del nulla.
- Giorgio Manganelli, "Centuria - Cento piccoli romanzi fiume"
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Ostuni, la città bianca in provincia di Brindisi
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/ostuni-la-citta-bianca-in-provincia-di-brindisi/107515?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=107515
Ostuni, la città bianca in provincia di Brindisi
Ostuni è uno dei borghi più belli della Puglia, situato in provincia di Brindisi.
Comunemente, molti conoscono Ostuni come la città bianca. Questo perché gran parte delle case e delle strutture del centro storico, sono caratterizzate dalla calce.
Alcune strutture realizzate con tale materiale, risalgono all’epoca medievale. La calce infatti, era facile da reperire ma allo stesso tempo era in grado di dare quel tocco di luminosità, specialmente nei vicoli più stretti e bui.
Oggi Ostuni risulta essere una delle località pugliesi più amate dai turisti, i quali provengono da ogni parte del mondo.
Ostuni cosa visitare
A questo punto ci si chiede: cosa visitare ad Ostuni?
In questo magico borgo, è possibile scovare una serie di strutture religiose secolari, come ad esempio:
La Basilica Minore di Ostuni, risalente alla fine del XV secolo.
Tuttavia, ciò che la caratterizza è principalmente la facciata nello stile tardo gotico. Inoltre, il rosone della chiesa si piazza al secondo posto come il più grande d’Europa.
Poi, c’è il Monastero delle Carmelitane, risalente al Settecento. Entrando all’interno della struttura, vi accorgerete della presenza del monumento funebre di Cono Luchino Del Verme (1747) e gli altari in stile barocco di Francesco Morgese (1763).
Successivamente, troviamo la Chiesa di San Giacomo di Compostela, detta anche dei Santi Cosma e Damiano, nata intorno al 1423 e la Chiesa di San Francesco d’Assisi.
Quest’ultima, ha origini medievali ma ha subito numerose rinnovazioni stilistiche. Infatti, la facciata è del 1882.
Tuttavia, all’interno si ha modo di ammirare il dipinto Mosè che spezza le tavole della legge, il busto di San Giuseppe con bambino Gesù le statue lignee dell’Immacolata di Giacomo Colombo e di Sant’Agostino.
Recandosi verso la zona più moderna di Ostuni si può ammirare:
La Chiesa dei Cappuccini (nota anche come Santa Maria degli Angeli), nata nel 1585, dove è presente una tela di scuola napoletana del ‘600;
Poi, la Chiesa dell’Annunziata, messa su nel 1196 e rinnovata nel ‘600, attraverso lo stile barocco.
La Chiesa della Madonna del Pozzo collocata nella zona del tradizionale mercato cittadino che si svolge ogni sabato viene instaurato il mercato cittadino.
La Chiesa di San Luigi Gonzaga, presente in zona centrale e più precisamente in via Carlo Alberto. Questo luogo religioso, risulta essere una delle parrocchie più grandi della città bianca.
Tra le altre chiese da citare, troviamo la chiesa di Santa Maria la Nova, il santuario di Sant’Oronzo e la chiesetta di San Biagio in Rialbo.
Ostuni luoghi storici
Oltre alle chiese, ad Ostuni è possibile trovare anche:
La Conceria del Tabacco. Si tratta di una struttura costruita intorno agli anni venti del ‘900.
All’epoca, era un edificio davvero molto importante, in quanto era sede di tutto il tabacco volto alla creazione di sigarette per la popolazione.
All’interno è possibile scovare la presenza del montacarichi, utile per trasportare le merci da un piano all’altro. Attualmente l’edificio è inabitato, a seguito di un tragico evento avvenuto intorno agli anni ’60.
Molto importanti sono anche le mura aragonesi, le quali cingono la città vecchia e il borgo antico, il quale presenta una serie di aspetti pittoreschi.
Inoltre, ci sono diverse dimore signorili, tra cui
Il barocco palazzo ducale Zevallos;
Il palazzo Siccoda (1575) situato in via Cattedrale n 35;
Inoltre, nella piazzetta della Cattedrale è possibile trovare i settecenteschi edifici del Palazzo Vescovile e del vecchio Seminario, i quali risultano essere collegati attraverso un effetto pittorico, attraverso un arco
Il portale di palazzo Falgheri, i portali del palazzo Ghionda-Pomes e della casa Molendino e il portale rococò del palazzo Bisantizzi.
Masserie e siti archeologici
Ostuni è ricca di masserie, ossia delle strutture rurali tipiche della Puglia.
Esse conservano un notevole patrimonio storico, racchiudendo una serie di tradizioni che vanno avanti da secoli, da generazione in generazione.
Tra le più note, possiamo trovare:
La masseria Santa Caterina, situata sulla strada statale 16 Adriatica in direzione Carovigno
Masseria fortificata Lo Spagnulo
La masseria Carestia, ricca di interessanti elementi architettonici e decorazioni scultoree
La masseria Ottava, caratterizzata da una torre fortificata del ‘500.
Masseria Cappuccini, costituita da un insieme di trulli, ossia le classiche strutture coniche della regione Puglia
La masseria Ferri, composta da numerosi trulli, decorazioni scultoree e una chiesa medievale.
La masseria Tolla.
E tante altre ancora…
Ad Ostuni inoltre, si ha modo di visitare i seguenti siti archeologici:
Il dolmen di Montalbano
Il Parco archeologico e naturalistico di Santa Maria D’Agnano la Torre San Leonardo (ossia una torre di avvistamento antisaracena).
Il Castello di Villanova e il porto di Villanova (luogo molto amato dai turisti, vista la bellezza paesaggistica)
Ostuni curiosità
Ogni 3 Febbraio, Ostuni celebra il suo santo patrono, ossia Sant’Oronzo.
In occasione della festa, il paese si riempie di luci, decorazioni e bancarelle, dove si ha modo di comprare dolciumi, frutta secca e tante altre specialità della regione.
E proprio a tal proposito, nel borgo è possibile scovare il monumento simbolo, ossia la Guglia di Sant’Oronzo. La statua è alta 20.75 metri ed è stata realizzata nel 1771 grazie a Giuseppe Greco.
Dal punto di vista stilistico, riprende il tema barocco e vede la presenza di altre 4 statue, ossia quella dei Santi Biagio, Lucia, Irene e Gaetano.
Poi, per chi non lo sapesse, Ostuni costituì il “background” per una serie di produzioni cinematografiche, tra cui:
Anni ruggenti nel 1962
Il Saprofita nel 1974
Palermo Milano solo andata nel 1995
Figli di Annibale nel 1998
Il grande botto nel 2000
Un difetto di famiglia nel 2002
2061 – Un anno eccezionale nel 2007
Mia madre nel 2010
Ostuni cucina
Ad Ostuni sono presenti tantissimi locali (ristoranti, trattorie, rosticcerie ecc) in cui è possibile assaggiare gran parte delle pietanze tipiche della cucina pugliese.
Tra i piatti più gettonati, troviamo:
Le orecchiette con cime di rape e con il ragù
Le fave con le cicorie (il più tradizionale per eccellenza)
Le pucce e i calzoni
Le pettole
Le cozze fritte
I lampascioni al forno
I polipetti in pignata
La focaccia di Ostuni (diversa dalla classica barese, in quanto richiede l’aggiunta di mozzarella)
Le friselle, i taralli
E tante altre specialità semplici e di origine contadina…
Insomma, Ostuni si rivela un borgo da visitare assolutamente, sia per il patrimonio storico, culturale e paesaggistico che per la cucina simbolo di tradizioni secolari.
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POTENZIALE UMANO CONVENZIONALE
Struttura biologica in esponenziale mutamento
possanza manicomiale altamente dispersiva
empatia animale che emana afrore
pandemico panico maniacale in Cina
stratificazione eterodiretta passiva
semplificazione ortogonale in fieri
ossificazione esemplificata coatta
eccesso che conduce da noi a voi e da voi a qualcosa d’altro
di alieno di inattingibile di postremo di guazzabuglio in cerca di districazione
scompaiono dallo spazio in comune inabitato urgente repellente
precisione perniciosa incistata
oltremondo fatto a pezzi in barlume galattico
l’uomo, una cosa di cui si ignora lo scopo,
scoppia il caso dopo il caos del big bang
l’uomo, un esperimento fallito prima di iniziare,
deperimento già intriso di piuma inerziale,
l’uomo, qualcuno che sa parli,
l’uomo, o la donna, o qualche difetto di produzione nella catena di montaggio.
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Il vento del giorno confonde l'ombra viva e l'altra ancora riluttante in un mezzo che respinge le mie mani, e il respiro mi si rompe nel punto dilatato, nella fossa che circonda lo scatto del ricordo. Così si svela prima di legarsi a immagini, a parole, oscuro senso reminiscente, il vuoto inabitato che occupammo e che attende fin ch'è tempo di colmarsi di noi, di ritrovarci.
Eugenio Montale
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