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#implantologia a carico immediato senza osso
implantologiaitaliana · 10 months
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Successo Chirurgico: Dopo un 1 ora e 30 Ritorno al Sorriso Dopo 20 Anni...
Successo Chirurgico: Ritorno al Sorriso Dopo 20 Anni di Dnetiera Mobile!
Siamo felici di condividere con voi un eccezionale successo chirurgico presso il nostro centro! Abbiamo recentemente completato un intervento di implantologia sottoperiosteo per affrontare una grave atrofia dell'arcata superiore. La procedura, che ha coinvolto l'utilizzo di quattro impianti dentali frontali e due pterigoidei posteriori, ha permesso di realizzare una protesi dentale fissa tipo Toronto Bridge in composito, con carico immediato.
L'intervento, della durata di un'ora e trenta, è stato mirato a restituire alla nostra paziente la gioia di un sorriso fisso e la capacità di masticare con fiducia, dopo ben 20 anni di utilizzo di dentiera mobile. Un elemento chiave della nostra tecnica è stata l'inclusione di una griglia chirurgica fissata con piccole viti di osteosintesi, garantendo precisione e dettagli impeccabili.
Il risultato finale è stato un grande successo, ottenendo la piena soddisfazione della nostra paziente. Ora, grazie a questo intervento, la nostra paziente ha raggiunto il risultato desiderato, riottenendo una qualità di vita migliorata.
Siamo entusiasti di condividere storie di successo come queste e di poter offrire soluzioni avanzate per le sfide dentali. Se avete domande o desiderate saperne di più sulla nostra esperienza in implantologia e chirurgia orale, non esitate a contattarci. Siamo qui per migliorare il vostro sorriso e la vostra salute dentale! Telefono: CHIAMA +393534630072
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newsdavcus · 2 years
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Implantologia senza osso. Centro dentistico specializzato in servizi dedicati all'implantologie e alla cura e prevenzione della salute dei denti, in particolare si occupa di implantologia a carico immediato, impianti zigomatici, pulizia dei denti, sbiancamento dentale, ricostruzione dentale e molto altro.
Impianti dentali senza osso
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Implantologia senza osso | Impianti dentali fissi poco osso | Protesi dentale fissa senza osso | Alternative innesto e rialzo d'osso
Implantologia senza osso | Impianti dentali fissi poco osso | Protesi dentale fissa senza osso | Alternative innesto e rialzo d’osso
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Quando si parla di pazienti, che desiderano tornare a masticare e sorridere con denti fissi, urgono complesse e specialistiche valutazioni. Generalmente quando parliamo di pazienti, soggetti con grave e gravissima atrofia mascellare, dobbiamo usare parole molto ponderate.
I soggetti con queste caratteristiche, oggi presso la nostra struttura specializzata di…
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impiantizigomatici · 5 years
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Implantologia senza osso | Impianti dentali fissi poco osso | Protesi dentale fissa senza osso | Alternative innesto e rialzo d'osso
Implantologia senza osso | Impianti dentali fissi poco osso | Protesi dentale fissa senza osso | Alternative innesto e rialzo d’osso
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Quando si parla di pazienti, che desiderano tornare a masticare e sorridere con denti fissi, urgono complesse e specialistiche valutazioni. Generalmente quando parliamo di pazienti, soggetti con grave e gravissima atrofia mascellare, dobbiamo usare parole molto ponderate.
I soggetti con queste caratteristiche, oggi presso la nostra struttura specializzata di…
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Implantologia senza osso
Sei un paziente con gravi atrofie mascellari? Vuoi tornare a sorridere con denti fissi ma ti e’ stato detto, che non puoi per mancanza di osso mascellare, a meno che non ti sottoponga ad innesti d’osso o a rialzi del seno mascellare?
NON PREOCCUPARTI, VIENI DA NOI Ormai per noi la mancanza d’osso non è più un problema per tornare a sorridere con denti fissi.
Tramite implantologia con impianti trasversali, impianti zigomatici o pterigoidei torni a sorridere baipassando l’innesto e il rialzo, con carico immediato in 24 ore con denti fissi, quando esistano le giunste caratteristiche anche in mancanza serio di osso mascellare. Tel 388 7527525
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implantologiaitaliana · 10 months
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Implantologia Sottoperiostea a Carico Immediato: Una Soluzione Avanzata per il Sorriso Perfetto
Introduzione
L’implantologia sottoperiostea a carico immediato è una tecnica innovativa nel campo dell’implantologia dentale. Questo approccio all’avanguardia consente di posizionare gli impianti dentali direttamente sotto la membrana periostea, offrendo numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di caricare immediatamente i denti su di essi.
Come Avviene l’Intervento
Durante l’intervento, gli impianti vengono inseriti sopra la cresta ossea ma sotto la membrana periostea. Ciò rende l’implantologia sottoperiostea ideale per situazioni in cui l’osso mascellare o mandibolare potrebbe non essere sufficientemente robusto per un impianto tradizionale. La carica immediata consente ai pazienti di godere di denti fissi già durante la fase di guarigione.
Chi è Indicato
Questo approccio può essere consigliato per coloro che presentano una quantità o qualità ossea insufficiente per gli impianti endossei tradizionali. Il tuo professionista odontoiatrico valuterà attentamente la tua situazione clinica per determinare se sei un candidato ideale per questa tecnica.
Tipi di Protesi
Le protesi utilizzate nell’implantologia sottoperiostea a carico immediato sono personalizzate per soddisfare le esigenze estetiche e funzionali di ogni paziente. Queste protesi possono variare da corone dentali a ponti fissi, offrendo una soluzione su misura per ogni caso.
Il Comfort del Paziente
L’intervento è generalmente eseguito con anestesia locale per garantire il massimo comfort del paziente. Molti pazienti riferiscono solo lievi disagi dopo l’intervento e trovano il periodo di recupero gestibile con l’uso di analgesici.
Costi
I costi dell’implantologia sottoperiostea a carico immediato possono variare in base a diversi fattori, tra cui il numero di impianti necessari e il tipo di protesi scelto. Tuttavia, molti pazienti considerano questo investimento come un miglioramento significativo nella qualità della vita e nella fiducia in sé stessi.
Conclusioni
Contatti – Studio di Implantologia Dentale Italia
Benvenuti nel nostro Studio di Implantologia Dentale, specializzato in interventi avanzati senza innesti e rialzi del seno mascellare. Siamo qui per offrire soluzioni innovative e accessibili, garantendo prestazioni implantari di alta qualità a prezzi paragonabili alle cliniche all’estero.
Recapiti:
E-mail: [email protected] Telefono: CHIAMA +393534630072
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Gli impianti dentali sono delle viti in titanio utilizzate per sostituire le radici dei denti mancanti.
Le viti hanno una forma conica o cilindrica con lunghezza e diametro variabili in base alle necessità.
Il dentista può inserire gli impianti sia nella mascella sia nella mandibola.
Lo scopo del loro utilizzo è quello di sostenere una singola capsula, un ponte di 3 o 4 elementi oppure un’intera arcata quando mancano tutti i denti (edentulia completa).
Altro beneficio attribuibile alle riabilitazioni implanto-protesiche è che, rallentando il riassorbimento del tessuto osseo, prevengono l’invecchiamento prematuro e contribuiscono a mantenere i tratti del viso.
Riabilitando la corretta masticazione, i muscoli facciali tornano tonici a tutto vantaggio della pelle che risulta più tesa, fresca e giovane.
Dal punto di vista pratico è bene affidarsi ad un implantologo specializzato cioè un laureato in odontoiatria che abbia anche frequentato con profitto la scuola di specializzazione in implantologia
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Testimonianza sig. Dino di Varese, Innesti falliti, grande rialzo del seno mascellare fallito, impianti dentali caduti – Soluzione fissa in 24 ore con due circolari fissi su impianti senza finta gengiva
Quanti impianti dentali servono ?
La risposta a questa domanda è strettamente legata al caso specifico che il dentista si trova ad affrontare.
Solo dopo un’attenta diagnosi il medico può prospettare al paziente diverse soluzioni implantologiche per la sostituzione dei denti mancanti.
Di seguito riportiamo i casi più frequenti in cui è possibile utilizzare impianti dentali in titanio in sostituzione dei denti persi prematuramente:
Sostituire un dente
In mancanza di un solo dente le soluzioni sono principalmente due: un ponte dentale in cui gli elementi dentali contigui sorreggono quello mancante
I denti sani che fanno da pilastro devono essere preparati (limati e ridotti a monconi) ed è un vero peccato.
La seconda soluzione prevede l’inserimento di un solo impianto dentale sormontato da un moncone o abutment a cui il dentista fissa la capsula o corona protesica personalizzata.
Per sostituire più denti adiacenti
Per sostituire 3 o 4 denti adiacenti si usa il ponte sorretto da impianti dentali che svolgono il compito di pilastri di sostegno.
E’ possibile aggiungere uno o più impianti nel mezzo per irrobustire la struttura che deve resistere alle forze esercitate durante la masticazione.
Per supportare un’arcata completa
In presenza di pochi denti mal ridotti oppure in totale assenza di elementi dentali, l’implantologia prevede la riabilitazione di tutta la bocca.
La soluzione più comune è il ponte circolare completo su 4, 6 o 8 viti (raramente si arriva a 10).
Il numero di impianti dentali necessari non è quasi mai in rapporto di 1:1, un dente un impianto.
Una sola vite ha la capacità di supportare più di un elemento dentale finto.
Se le gengive del ricevente sono ancora in buono stato, il ponte completo non ha la classica gengiva rosa (detta flangia).
I nuovi denti protesici escono direttamente dalle gengive del paziente senza la necessità di ricoprirle.
Per ancorare una protesi fissa
In caso di edentulia totale (mancanza di tutti i denti) ed in presenza di importante recessione gengivale ed ossea, la soluzione è la protesi fissa con flangia Toronto Bridge.
Bastano 4 o 6 impianti dentali per ogni arcata.
La flangia ha lo scopo di nascondere gli impianti e permette di utilizzare denti della giusta misura.
Mancando tessuto osseo, lo spazio vuoto risultante viene colmato dalla gengiva finta.
Se così non fosse, il dentista sarebbe costretto ad utilizzare denti più lunghi con grave compromissione estetica.
Per stabilizzare la dentiera
La vecchia dentiera, quella che i nostri nonni mettevano nel bicchiere sul comodino prima di andare a dormire, è ormai in disuso.
La protesi mobile, infatti, comporta notevoli problemi di masticazione ma anche di fonetica.
La mancanza di denti è la causa principale del riassorbimento dei mascellari che, assottigliandosi, provocano la profonda modificazione dei tratti del viso.
Una persona senza denti appare più vecchia di quella che è in realtà.
Oggi si preferisce fissare la dentiera con impianti dentali creati appositamente che lasciano al portatore la possibilità di rimuoverla per l’igiene quotidiana.
In questo caso si parla di overdenture su mini impianti dentali con barra o con testa sferica e di protesi totale removibile o semifissa.
Struttura di un impianto dentale
Com’è fatto un singolo impianto dentale ?
In base all’immagine pubblicata sopra, distinguiamo 4 parti fondamentali:
1 Impianto, vite o fixture
L’impianto dentale vero e proprio, detto anche fixture o vite, è la parte che il dentista inserisce all’interno dei mascellari ed ha forma cilindrica o conica del tutto simile alla radice di un dente naturale.
La superficie della vite non è liscia bensì caratterizzata da elementi che migliorano la ritenzione della fixture stessa.
Tali elementi variano da produttore a produttore ma, in generale, possiamo trovare caratteristiche comuni.
La filettatura e le scanalature offrono maggiore superficie di contatto al nuovo tessuto osseo che va ad imprigionare l’impianto rendendolo ben saldo nell’alveolo.
Alcuni trattamenti come: anodizzazione, mordenzatura con acidi e sabbiatura, rendono rugosa o porosa la superficie implantare.
L’irregolarità della superficie implantare è osteoinduttiva poiché favorisce e velocizza il processo di osteointegrazione a tutto vantaggio del paziente che vede diminuire i tempi di guarigione.
2 Abutment
L’abutment o moncone è chiamato componente trasmucoso poiché attraversa le gengive ed ha lo scopo di permettere la connessione con la corona singola, con il ponte oppure con la protesi completa.
Esistono abutment angolati a 45°, dritti, in ceramica, in zirconio ma i più utilizzati sono costruiti con il titanio.
Solitamente l’abutment è un componente a se, ma in alcuni casi può essere parte integrante dell’impianto e forma, con questo, un corpo unico.
3 vite di giuntura impianto-abutment
La piccola vite di giuntura tra impianto ed abutment serve solo nel caso in cui quest’ultimo non faccia parte integrante dell’impianto.
Notiamo la mancanza della vite di connessione nei presidi in ceramica ed anche nei mini-impianti.
4 Protesi dentale
La protesi dentale non fa parte dell’impianto ma abbiamo voluto ugualmente inserirla in questa breve descrizione poiché completa il lavoro del dentista.
In base alla riabilitazione da eseguire, l’implantologo può connettere all’abutment, fissato sull’impianto dentale:
una singola corona o capsula protesica;
un ponte su impianti;
un ponte circolare completo utilizzando viti di ritenzione o del cemento per assicurarla nel cavo orale del paziente
Quanto dura un impianto dentale ?
Tecnicamente l’impianto dentale dura tutta la vita nel senso che è difficilissimo che si verifichi un cedimento od una rottura.
In virtù della bassissima percentuale di rotture molte case produttrici possono permettersi di dare la garanzia a vita dei loro prodotti.
Bisogna, però, fare attenzione e capire bene cosa si intende per garanzia.
Alcuni produttori garantiscono l’integrità dell’impianto e non il fatto che esso rimanga saldamente ancorato al vostro osso per tutta la vita (dall’inserimento in avanti).
Esistono troppi fattori che influiscono sulla durata degli impianti dentali affinché si possa avere una garanzia a vita circa la buona riuscita dell’operazione nel lungo periodo (oltre 10 anni).
Statisticamente, un impianto dentale può durare anche 20 anni a patto di mantenere l’igiene dentale quotidiana, presentarsi alle visite di controllo ed effettuare la pulizia semestrale.
Quanto costano gli impianti dentali ?
In base ai listini pubblicati in rete da molti dentisti, abbiamo cercato di fare una media plausibile andando a ricercare anche le motivazioni di tali prezzi.
Diciamo subito che le nostre ricerche evidenziano una spesa minima di 450 Euro fino ad arrivare a 1350 Euro per ogni vite in titanio.
I prezzi indicati comprendono, di norma, il costo del solo impianto e non il lavoro finito compreso di materiali accessori ed indispensabili.
Quali altri costi ci sono e come mai tanta differenza di prezzo ?
Alla prima domanda rispondiamo che non sempre (quasi mai) nei listini è compreso il costo del moncone dell’impianto dentale e la corona o protesi in caso di arcata completa o parziale.
La differenza di prezzo sta nel fatto che alcune case produttrici investono molto denaro nella ricerca e nei test, soprattutto quelli commissionati a ditte terze che ne certificano i risultati.
Anche il marketing per promuovere un nuovo prodotto fa aumentare il costo degli impianti dentali su cui è spalmato il ricarico per rientrare dalle spese effettuate.
Titanio, zirconio e ceramica
Quali sono i principali materiali utilizzati oggi in implantologia ?
TITANIO
Il materiale in assoluto più utilizzato dai produttori di tutto il mondo è il titanio nella forma (CP4).
L’introduzione di questo metallo si deve alla scuola italiana di implantologia (Prof. Tramonte).
Il titanio è altamente biocompatibile con i tessuti con cui entra in contatto quindi non provoca allergie.
Un’altra caratteristica di questo metallo è la resistenza alle sollecitazioni bio-meccaniche (masticazione).
Da ultimo, ma non per importanza, il titanio favorisce l’osteointegrazione che è il processo di formazione di nuovo tessuto osseo, creato da cellule chiamate osteoblasti.
Il nuovo tessuto duro si posiziona attorno alla superficie dell’impianto per renderlo ben saldo, stabile e formare un tutt’uno con la mascella o la mandibola.
Dopo circa un mese dall’inserimento, è quasi impossibile estrarre la vite; questo a dimostrazione del fatto che le cellule che creanol nuovo tessuto lavorano correttamente.
Per velocizzare l’osteointegrazione e per aumentare il grado di ritenzione, la superficie delle viti non è più liscia come una volta bensì porosa (si parla di microporosità).
ZIRCONIO
Lo zirconio sembra essere una valida alternativa per la costruzione degli impianti dentali ma è ancora in fase di sperimentazione.
Finora non esiste una casistica di studio sufficientemente ampia ed approfondita da far ritenere lo zirconio migliore del titanio.
Le caratteristiche dello zirconio sono la maggiore biocompatibilità e la capacità di ritenere meno placca batterica.
Alcuni dentisti lo trovano più estetico poiché è un metallo bianco.
Bisogna però precisare che il colore dell’impianto non è una limitazione all’estetica poiché la vite deve essere inserita all’interno dell’osso e quindi risulta invisibile dall’esterno.
CERAMICA
Da qualche anno sono apparsi sul mercato anche gli impianti in ceramica compresi di abutment (monconi).
Le caratteristiche della ceramica sono simili a quelle dello zirconio ma, a differenza di quest’ultimo, il grado di resistenza alle sollecitazioni meccaniche è minore.
Il rischio di rotture, quindi, è elevato soprattutto quando il dentista deve lavorare il moncone in ceramica per adattarlo alle esigenze del paziente in cura.
Chi inserisce gli impianti ?
Prima del 1989, l’inserimento delle viti implantari era consentito, per legge, a tutti coloro che avevano conseguito la laurea in medicina e l’abilitazione alla professione medica.
Da quella data in poi, solo gli odontoiatri possono svolgere la professione di dentisti ovvero professionisti che hanno conseguito la laureati in odontoiatria e protesi dentaria.
  Impianti dentali fissi a carico immediato senza osso
Gli impianti dentali sono delle viti in titanio utilizzate per sostituire le radici dei denti mancanti.
Impianti dentali fissi a carico immediato senza osso Gli impianti dentali sono delle viti in titanio utilizzate per sostituire le radici dei denti mancanti.
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impiantizigomatici · 5 years
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Gli impianti dentali sono delle viti in titanio utilizzate per sostituire le radici dei denti mancanti.
Le viti hanno una forma conica o cilindrica con lunghezza e diametro variabili in base alle necessità.
Il dentista può inserire gli impianti sia nella mascella sia nella mandibola.
Lo scopo del loro utilizzo è quello di sostenere una singola capsula, un ponte di 3 o 4 elementi oppure un’intera arcata quando mancano tutti i denti (edentulia completa).
Altro beneficio attribuibile alle riabilitazioni implanto-protesiche è che, rallentando il riassorbimento del tessuto osseo, prevengono l’invecchiamento prematuro e contribuiscono a mantenere i tratti del viso.
Riabilitando la corretta masticazione, i muscoli facciali tornano tonici a tutto vantaggio della pelle che risulta più tesa, fresca e giovane.
Dal punto di vista pratico è bene affidarsi ad un implantologo specializzato cioè un laureato in odontoiatria che abbia anche frequentato con profitto la scuola di specializzazione in implantologia
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Testimonianza sig. Dino di Varese, Innesti falliti, grande rialzo del seno mascellare fallito, impianti dentali caduti – Soluzione fissa in 24 ore con due circolari fissi su impianti senza finta gengiva
youtube
Quanti impianti dentali servono ?
La risposta a questa domanda è strettamente legata al caso specifico che il dentista si trova ad affrontare.
Solo dopo un’attenta diagnosi il medico può prospettare al paziente diverse soluzioni implantologiche per la sostituzione dei denti mancanti.
Di seguito riportiamo i casi più frequenti in cui è possibile utilizzare impianti dentali in titanio in sostituzione dei denti persi prematuramente:
Sostituire un dente
In mancanza di un solo dente le soluzioni sono principalmente due: un ponte dentale in cui gli elementi dentali contigui sorreggono quello mancante
I denti sani che fanno da pilastro devono essere preparati (limati e ridotti a monconi) ed è un vero peccato.
La seconda soluzione prevede l’inserimento di un solo impianto dentale sormontato da un moncone o abutment a cui il dentista fissa la capsula o corona protesica personalizzata.
Per sostituire più denti adiacenti
Per sostituire 3 o 4 denti adiacenti si usa il ponte sorretto da impianti dentali che svolgono il compito di pilastri di sostegno.
E’ possibile aggiungere uno o più impianti nel mezzo per irrobustire la struttura che deve resistere alle forze esercitate durante la masticazione.
Per supportare un’arcata completa
In presenza di pochi denti mal ridotti oppure in totale assenza di elementi dentali, l’implantologia prevede la riabilitazione di tutta la bocca.
La soluzione più comune è il ponte circolare completo su 4, 6 o 8 viti (raramente si arriva a 10).
Il numero di impianti dentali necessari non è quasi mai in rapporto di 1:1, un dente un impianto.
Una sola vite ha la capacità di supportare più di un elemento dentale finto.
Se le gengive del ricevente sono ancora in buono stato, il ponte completo non ha la classica gengiva rosa (detta flangia).
I nuovi denti protesici escono direttamente dalle gengive del paziente senza la necessità di ricoprirle.
Per ancorare una protesi fissa
In caso di edentulia totale (mancanza di tutti i denti) ed in presenza di importante recessione gengivale ed ossea, la soluzione è la protesi fissa con flangia Toronto Bridge.
Bastano 4 o 6 impianti dentali per ogni arcata.
La flangia ha lo scopo di nascondere gli impianti e permette di utilizzare denti della giusta misura.
Mancando tessuto osseo, lo spazio vuoto risultante viene colmato dalla gengiva finta.
Se così non fosse, il dentista sarebbe costretto ad utilizzare denti più lunghi con grave compromissione estetica.
Per stabilizzare la dentiera
La vecchia dentiera, quella che i nostri nonni mettevano nel bicchiere sul comodino prima di andare a dormire, è ormai in disuso.
La protesi mobile, infatti, comporta notevoli problemi di masticazione ma anche di fonetica.
La mancanza di denti è la causa principale del riassorbimento dei mascellari che, assottigliandosi, provocano la profonda modificazione dei tratti del viso.
Una persona senza denti appare più vecchia di quella che è in realtà.
Oggi si preferisce fissare la dentiera con impianti dentali creati appositamente che lasciano al portatore la possibilità di rimuoverla per l’igiene quotidiana.
In questo caso si parla di overdenture su mini impianti dentali con barra o con testa sferica e di protesi totale removibile o semifissa.
Struttura di un impianto dentale
Com’è fatto un singolo impianto dentale ?
In base all’immagine pubblicata sopra, distinguiamo 4 parti fondamentali:
1 Impianto, vite o fixture
L’impianto dentale vero e proprio, detto anche fixture o vite, è la parte che il dentista inserisce all’interno dei mascellari ed ha forma cilindrica o conica del tutto simile alla radice di un dente naturale.
La superficie della vite non è liscia bensì caratterizzata da elementi che migliorano la ritenzione della fixture stessa.
Tali elementi variano da produttore a produttore ma, in generale, possiamo trovare caratteristiche comuni.
La filettatura e le scanalature offrono maggiore superficie di contatto al nuovo tessuto osseo che va ad imprigionare l’impianto rendendolo ben saldo nell’alveolo.
Alcuni trattamenti come: anodizzazione, mordenzatura con acidi e sabbiatura, rendono rugosa o porosa la superficie implantare.
L’irregolarità della superficie implantare è osteoinduttiva poiché favorisce e velocizza il processo di osteointegrazione a tutto vantaggio del paziente che vede diminuire i tempi di guarigione.
2 Abutment
L’abutment o moncone è chiamato componente trasmucoso poiché attraversa le gengive ed ha lo scopo di permettere la connessione con la corona singola, con il ponte oppure con la protesi completa.
Esistono abutment angolati a 45°, dritti, in ceramica, in zirconio ma i più utilizzati sono costruiti con il titanio.
Solitamente l’abutment è un componente a se, ma in alcuni casi può essere parte integrante dell’impianto e forma, con questo, un corpo unico.
3 vite di giuntura impianto-abutment
La piccola vite di giuntura tra impianto ed abutment serve solo nel caso in cui quest’ultimo non faccia parte integrante dell’impianto.
Notiamo la mancanza della vite di connessione nei presidi in ceramica ed anche nei mini-impianti.
4 Protesi dentale
La protesi dentale non fa parte dell’impianto ma abbiamo voluto ugualmente inserirla in questa breve descrizione poiché completa il lavoro del dentista.
In base alla riabilitazione da eseguire, l’implantologo può connettere all’abutment, fissato sull’impianto dentale:
una singola corona o capsula protesica;
un ponte su impianti;
un ponte circolare completo utilizzando viti di ritenzione o del cemento per assicurarla nel cavo orale del paziente
Quanto dura un impianto dentale ?
Tecnicamente l’impianto dentale dura tutta la vita nel senso che è difficilissimo che si verifichi un cedimento od una rottura.
In virtù della bassissima percentuale di rotture molte case produttrici possono permettersi di dare la garanzia a vita dei loro prodotti.
Bisogna, però, fare attenzione e capire bene cosa si intende per garanzia.
Alcuni produttori garantiscono l’integrità dell’impianto e non il fatto che esso rimanga saldamente ancorato al vostro osso per tutta la vita (dall’inserimento in avanti).
Esistono troppi fattori che influiscono sulla durata degli impianti dentali affinché si possa avere una garanzia a vita circa la buona riuscita dell’operazione nel lungo periodo (oltre 10 anni).
Statisticamente, un impianto dentale può durare anche 20 anni a patto di mantenere l’igiene dentale quotidiana, presentarsi alle visite di controllo ed effettuare la pulizia semestrale.
Quanto costano gli impianti dentali ?
In base ai listini pubblicati in rete da molti dentisti, abbiamo cercato di fare una media plausibile andando a ricercare anche le motivazioni di tali prezzi.
Diciamo subito che le nostre ricerche evidenziano una spesa minima di 450 Euro fino ad arrivare a 1350 Euro per ogni vite in titanio.
I prezzi indicati comprendono, di norma, il costo del solo impianto e non il lavoro finito compreso di materiali accessori ed indispensabili.
Quali altri costi ci sono e come mai tanta differenza di prezzo ?
Alla prima domanda rispondiamo che non sempre (quasi mai) nei listini è compreso il costo del moncone dell’impianto dentale e la corona o protesi in caso di arcata completa o parziale.
La differenza di prezzo sta nel fatto che alcune case produttrici investono molto denaro nella ricerca e nei test, soprattutto quelli commissionati a ditte terze che ne certificano i risultati.
Anche il marketing per promuovere un nuovo prodotto fa aumentare il costo degli impianti dentali su cui è spalmato il ricarico per rientrare dalle spese effettuate.
Titanio, zirconio e ceramica
Quali sono i principali materiali utilizzati oggi in implantologia ?
TITANIO
Il materiale in assoluto più utilizzato dai produttori di tutto il mondo è il titanio nella forma (CP4).
L’introduzione di questo metallo si deve alla scuola italiana di implantologia (Prof. Tramonte).
Il titanio è altamente biocompatibile con i tessuti con cui entra in contatto quindi non provoca allergie.
Un’altra caratteristica di questo metallo è la resistenza alle sollecitazioni bio-meccaniche (masticazione).
Da ultimo, ma non per importanza, il titanio favorisce l’osteointegrazione che è il processo di formazione di nuovo tessuto osseo, creato da cellule chiamate osteoblasti.
Il nuovo tessuto duro si posiziona attorno alla superficie dell’impianto per renderlo ben saldo, stabile e formare un tutt’uno con la mascella o la mandibola.
Dopo circa un mese dall’inserimento, è quasi impossibile estrarre la vite; questo a dimostrazione del fatto che le cellule che creanol nuovo tessuto lavorano correttamente.
Per velocizzare l’osteointegrazione e per aumentare il grado di ritenzione, la superficie delle viti non è più liscia come una volta bensì porosa (si parla di microporosità).
ZIRCONIO
Lo zirconio sembra essere una valida alternativa per la costruzione degli impianti dentali ma è ancora in fase di sperimentazione.
Finora non esiste una casistica di studio sufficientemente ampia ed approfondita da far ritenere lo zirconio migliore del titanio.
Le caratteristiche dello zirconio sono la maggiore biocompatibilità e la capacità di ritenere meno placca batterica.
Alcuni dentisti lo trovano più estetico poiché è un metallo bianco.
Bisogna però precisare che il colore dell’impianto non è una limitazione all’estetica poiché la vite deve essere inserita all’interno dell’osso e quindi risulta invisibile dall’esterno.
CERAMICA
Da qualche anno sono apparsi sul mercato anche gli impianti in ceramica compresi di abutment (monconi).
Le caratteristiche della ceramica sono simili a quelle dello zirconio ma, a differenza di quest’ultimo, il grado di resistenza alle sollecitazioni meccaniche è minore.
Il rischio di rotture, quindi, è elevato soprattutto quando il dentista deve lavorare il moncone in ceramica per adattarlo alle esigenze del paziente in cura.
Chi inserisce gli impianti ?
Prima del 1989, l’inserimento delle viti implantari era consentito, per legge, a tutti coloro che avevano conseguito la laurea in medicina e l’abilitazione alla professione medica.
Da quella data in poi, solo gli odontoiatri possono svolgere la professione di dentisti ovvero professionisti che hanno conseguito la laureati in odontoiatria e protesi dentaria.
  Impianti dentali fissi a carico immediato senza osso Gli impianti dentali sono delle viti in titanio utilizzate per sostituire le radici dei denti mancanti.
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Il protocollo dell’implantologia transmucosa, detta anche flapless (che in inglese significa senza lembo) od anche “ad una fase” prevede, attraverso l’utilizzo di frese chirurgiche, la creazione di un foro che attraversa la gengiva.
Una volta creato l’alloggiamento, l’odontoiatra inserisce l’impianto in titanio assicurandolo all’osso e sopra a questo posiziona la protesi dentaria che può essere costituita da una corona singola (di differenti materiali) nel caso in cui l’impianto serva per sostituire un solo elemento dentale oppure da una protesi fissa, invece, in cui siano più denti a mancare all’interno della bocca del paziente.
La tecnica trasmucosa non prevede, da parte del dentista, l’utilizzo del bisturi per incidere la i tessuti molli, non è necessario lo scollamento della gengiva dall’osso, non è necessario neanche creare un lembo attraverso il quale esporre l’osso mascellare sottostante (o come anche viene detto: rendere direttamente visibile il campo operatorio).
Non essendo necessario l’impiego del bisturi per incidere, il campo operatorio risulta quasi esangue ovvero il sanguinamento è estremamente ridotto e non sono necessari neanche i punti di sutura.
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L’importanza degli esami diagnostici
Non potendo l’odontoiatra vedere direttamente l’osso, la tecnica transmucosa può essere posta in essere con successo solo se il chirurgo conosce già la quantità e la qualità dell’osso in cui andrà ad alloggiare gli impianti dentali e questo è possibile oggi grazie alla tecnologia la quale permette una ricostruzione tridimensionale virtuale della bocca del paziente attraverso esami radiologici particolari eseguiti con strumenti quali la DENTASCAN o, attraverso l’impiego di software professionali, a partire della TAC.
Come si è arrivati all’implantologia transmucosa ?
Questa tecnica odontoiatrica o, più precisamente, implantologica, non è del tutto nuova poiché già in passato alcuni medici tra cui l’illustre professor Tramonte, avevano già individuato la possibilità di collocare impianti dentali senza la necessità di incidere la gengiva.
Tuttavia, i diversi tentativi fatti non approdarono agli ottimi risultati che sono oggi raggiungibili a causa dell’impossibilità di avvalersi di strumenti tecnologici che potessero permettere a detti precursori di effettuare una valutazione approfondita ed estremamente precisa dell’osso mascellare all’interno del quale gli impianti dovevano essere inseriti e senza la possibilità di individuarne la posizione più utile e corretta al fine del successo operatorio cosa che, invece, oggi rappresenta la quotidianità per molti dentisti.
Vantaggi della tecnica transmucosa
praticabile senza l’utilizzo del bisturi;
non è necessario procedere con la sutura;
il dentista non deve rimuovere i punti;
il campo operatorio presenta un ridotto sanguinamento;
il tempo di guarigione dei tessuti gengivali interessati è più veloce;
il trauma operatorio e post operatorio è minore;
indolore (i pazienti generalmente lamento solo una sensazione di fastidio più o meno intenso in base alla sensibilità ed alla capacità di sopportazione del paziente stesso) assenza o quasi di ematoma o edema post operatori;
recupero pressoché immediato della propria quotidiana;
risultati raggiungibili in minor tempo (poiché non è necessario attendere il periodo di osteointegrazione come invece prevede la tecnica a lembo o a due fasi);
Il rischio di infezione post intervento è estremamente ridotto poiché i tessuti non vengono esposti a potenziale contaminazione esterna quindi il paziente non ha neanche la necessità di una pesante copertura antibiotica (comunque questo deve essere deciso dall’odontoiatra);
La gengiva attorno al foro non presenta lesioni e le impronte dentali per la costruzioni della protesi provvisoria risulteranno più precise (di poco) quindi anche l’estetica finale ne potrà trarre beneficio;
Immediata soluzione dell’edentulia parziale o completa (ovvero mancanza di tutti i denti, una parte di essi od anche un solo elemento dentale) poiché il paziente potrà uscire dallo studio medico con una protesi fissa sugli impianti che monta denti esteticamente validi (anche se nella maggioranza dei casi non definitivi) e che permettono la normale masticazione anche di cibi solidi immediatamente dopo l’intervento (è comunque sempre consigliabile una certa moderazione almeno per le prime settimana in modo tale da non sollecitare inutilmente le strutture interessate);
Svantaggi / limiti
Quando si descrive l’implantologia transmucosa ed i relativi lati positivi e negativi non possiamo espressamente elencarne gli svantaggio, si tratta piuttosto di limiti di tale procedura odontoiatrica infatti, essa non può essere utilizzata quando la qualità e/o la quantità di osso a disposizione non sono sufficienti. In tali situazioni, quando il dentista deve preventivamente ricorrere ad una integrazione ossea od ad un rialzo del seno mascellare allora è doveroso poi procedere con l’implantologia a lembo detta anche a due fasi.
Qual è il costo dell’implantologia transmucosa ?
Nonostante l’impiego di strumentazione altamente tecnologica e costosa, l’implantologia transmucosa tende sempre più ad avere un prezzo contenuto rispetto alla procedura a due fasi in primis poiché il dentista non deve intervenire due volte (a distanza di tempo) ma anche perché la maggiore richiesta dei macchinari necessari da parte di un numero sempre crescente di operatori del settore tende inevitabilmente a creare concorrenza la quale, come è noto, fa, a sua volta, diminuire i prezzi.
Implantologia senza gengiva a carico immediato
Il protocollo dell’implantologia transmucosa, detta anche flapless (che in inglese significa senza lembo) od anche “ad una fase” prevede, attraverso l’utilizzo di frese chirurgiche, la creazione di un foro che attraversa la gengiva.
Implantologia senza gengiva a carico immediato Il protocollo dell’implantologia transmucosa, detta anche flapless (che in inglese significa senza lembo) od anche “ad una fase” prevede, attraverso l’utilizzo di frese chirurgiche, la creazione di un foro che attraversa la gengiva.
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impiantizigomatici · 5 years
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Il protocollo dell’implantologia transmucosa, detta anche flapless (che in inglese significa senza lembo) od anche “ad una fase” prevede, attraverso l’utilizzo di frese chirurgiche, la creazione di un foro che attraversa la gengiva.
Una volta creato l’alloggiamento, l’odontoiatra inserisce l’impianto in titanio assicurandolo all’osso e sopra a questo posiziona la protesi dentaria che può essere costituita da una corona singola (di differenti materiali) nel caso in cui l’impianto serva per sostituire un solo elemento dentale oppure da una protesi fissa, invece, in cui siano più denti a mancare all’interno della bocca del paziente.
La tecnica trasmucosa non prevede, da parte del dentista, l’utilizzo del bisturi per incidere la i tessuti molli, non è necessario lo scollamento della gengiva dall’osso, non è necessario neanche creare un lembo attraverso il quale esporre l’osso mascellare sottostante (o come anche viene detto: rendere direttamente visibile il campo operatorio).
Non essendo necessario l’impiego del bisturi per incidere, il campo operatorio risulta quasi esangue ovvero il sanguinamento è estremamente ridotto e non sono necessari neanche i punti di sutura.
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L’importanza degli esami diagnostici
Non potendo l’odontoiatra vedere direttamente l’osso, la tecnica transmucosa può essere posta in essere con successo solo se il chirurgo conosce già la quantità e la qualità dell’osso in cui andrà ad alloggiare gli impianti dentali e questo è possibile oggi grazie alla tecnologia la quale permette una ricostruzione tridimensionale virtuale della bocca del paziente attraverso esami radiologici particolari eseguiti con strumenti quali la DENTASCAN o, attraverso l’impiego di software professionali, a partire della TAC.
Come si è arrivati all’implantologia transmucosa ?
Questa tecnica odontoiatrica o, più precisamente, implantologica, non è del tutto nuova poiché già in passato alcuni medici tra cui l’illustre professor Tramonte, avevano già individuato la possibilità di collocare impianti dentali senza la necessità di incidere la gengiva.
Tuttavia, i diversi tentativi fatti non approdarono agli ottimi risultati che sono oggi raggiungibili a causa dell’impossibilità di avvalersi di strumenti tecnologici che potessero permettere a detti precursori di effettuare una valutazione approfondita ed estremamente precisa dell’osso mascellare all’interno del quale gli impianti dovevano essere inseriti e senza la possibilità di individuarne la posizione più utile e corretta al fine del successo operatorio cosa che, invece, oggi rappresenta la quotidianità per molti dentisti.
Vantaggi della tecnica transmucosa
praticabile senza l’utilizzo del bisturi;
non è necessario procedere con la sutura;
il dentista non deve rimuovere i punti;
il campo operatorio presenta un ridotto sanguinamento;
il tempo di guarigione dei tessuti gengivali interessati è più veloce;
il trauma operatorio e post operatorio è minore;
indolore (i pazienti generalmente lamento solo una sensazione di fastidio più o meno intenso in base alla sensibilità ed alla capacità di sopportazione del paziente stesso) assenza o quasi di ematoma o edema post operatori;
recupero pressoché immediato della propria quotidiana;
risultati raggiungibili in minor tempo (poiché non è necessario attendere il periodo di osteointegrazione come invece prevede la tecnica a lembo o a due fasi);
Il rischio di infezione post intervento è estremamente ridotto poiché i tessuti non vengono esposti a potenziale contaminazione esterna quindi il paziente non ha neanche la necessità di una pesante copertura antibiotica (comunque questo deve essere deciso dall’odontoiatra);
La gengiva attorno al foro non presenta lesioni e le impronte dentali per la costruzioni della protesi provvisoria risulteranno più precise (di poco) quindi anche l’estetica finale ne potrà trarre beneficio;
Immediata soluzione dell’edentulia parziale o completa (ovvero mancanza di tutti i denti, una parte di essi od anche un solo elemento dentale) poiché il paziente potrà uscire dallo studio medico con una protesi fissa sugli impianti che monta denti esteticamente validi (anche se nella maggioranza dei casi non definitivi) e che permettono la normale masticazione anche di cibi solidi immediatamente dopo l’intervento (è comunque sempre consigliabile una certa moderazione almeno per le prime settimana in modo tale da non sollecitare inutilmente le strutture interessate);
Svantaggi / limiti
Quando si descrive l’implantologia transmucosa ed i relativi lati positivi e negativi non possiamo espressamente elencarne gli svantaggio, si tratta piuttosto di limiti di tale procedura odontoiatrica infatti, essa non può essere utilizzata quando la qualità e/o la quantità di osso a disposizione non sono sufficienti. In tali situazioni, quando il dentista deve preventivamente ricorrere ad una integrazione ossea od ad un rialzo del seno mascellare allora è doveroso poi procedere con l’implantologia a lembo detta anche a due fasi.
Qual è il costo dell’implantologia transmucosa ?
Nonostante l’impiego di strumentazione altamente tecnologica e costosa, l’implantologia transmucosa tende sempre più ad avere un prezzo contenuto rispetto alla procedura a due fasi in primis poiché il dentista non deve intervenire due volte (a distanza di tempo) ma anche perché la maggiore richiesta dei macchinari necessari da parte di un numero sempre crescente di operatori del settore tende inevitabilmente a creare concorrenza la quale, come è noto, fa, a sua volta, diminuire i prezzi.
Implantologia senza gengiva a carico immediato Il protocollo dell’implantologia transmucosa, detta anche flapless (che in inglese significa senza lembo) od anche “ad una fase” prevede, attraverso l’utilizzo di frese chirurgiche, la creazione di un foro che attraversa la gengiva.
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Come si effettua il carico immediato ?
VIDEO CARICO IMMEDIATO 24 ORE INTERA BOCCA SENZA FINTA GENGIVA 2 CIRCOLARI
Abbiamo pensato di descrivere nei minimi dettagli tutti i singoli passaggi che caratterizzano l’intervento di implantologia per ottenere i denti nella stessa seduta in cui si inseriscono i perni in titanio.
Consigliamo di approfondire l’argomento con i dentisti a cui chiederete il preventivo dei costi.
Fase 1: Verifica della quantità ossea
La condizione necessaria e sufficiente per poter eseguire il posizionamento della protesi sugli impianti nella stessa seduta è la giusta quantità di osso a disposizione dell’implantologo.
Se tale quantità manca è necessario ricrearla con interventi come il rialzo del seno mascellare oppure innesti di materiale osteoinduttivo (che favorisce la formazione di nuovo osso).
Per verificare lo stato dei mascellari, il dentista sottopone il candidato ad un esame volumetrico tridimensionale chiamato Tomografia Computerizzata 3D od anche Dentalscan Cone Beam 3D
Fase 2: estrazione dei denti residui
Dopo aver somministrato l’anestesia locale, l’intervento inizia subito con l’estrazione degli ultimi elementi dentali presenti nel cavo orale seguita dalla bonifica di tutta la bocca.
E’ necessario eliminare i residui di materiale infetto ad esempio se i denti naturali sono molto cariati oppure affetti da parodontite.
In quest’ultimo caso, il dentista provvede ad asportare anche parti di tessuto molle, gengiva, che potrebbe veicolare nuova infezione alle viti.
Fase 3: presa delle impronte
Una volta risanata tutta la bocca, è il momento della presa delle impronte dentali con particolare riferimento alle altezze per il calcolo della quantità di gengiva finta e della misura dei denti protesici.
Se i mascellari e le gengive sono in buone condizioni, la flangia finta rosa non è necessaria.
Con le impronte, l’odontotecnico può cominciare subito la costruzione della protesi fissa in modo che sia pronta una volta terminata la fase implantologica vera e propria.
Fase 4: inserimento degli impianti per il carico immediato
Questo è il momento più importante di tutta la procedura implantologica poiché l’odontoiatra comincia a perforare l’osso con frese via via di misura maggiore fino ad arrivare a quella propria della vite che si deve utilizzare.
Finita la preparazione dell’osso ricevente, inizia l’avvitamento dell’impianto che può essere fatto attraverso un avvitatore motorizzato e collegato ad un misuratore elettronico della forza oppure con uno strumento manuale con tacche chiamato cricchetto o torque.
Indipendentemente dalla modalità di inserimento scelta, il successo del carico immediato si realizza solo se il dentista può avvitare l’impianto con una forza pari o superiore a 35 Nm (Newton metri) a volte si utilizza la sigla Ncm (Newton per centimetro).
Sotto tale misura gli impianti non avrebbero la stabilità necessaria per supportare la protesi durante la masticazione e tutta la riabilitazione implanto-protesica fallirebbe.
L’alternativa è quella di adottare fin da subito il carico differito.
Una volta che gli impianti sono in sede, il medico e l’odontotecnico prendono nuovamente le impronte per trasferire sulla protesi la posizione degli impianti e creare i fori in cui andranno inserite le viti di fissaggio della protesi.
Fase 5: posizionamento della protesi
Tutto è pronto, il paziente può finalmente ricevere i nuovi denti che saranno avvitata agli impianti immediatamente.
L’ultimo step è quello di controllare il bilanciamento dell’occlusione.
Con una strisciolina di carta colorata tra le due arcate, il medico chiede di aprire e chiudere la bocca.
Se ci sono punti di precontatto, essi si colorano ed il dentista può smussarli con il trapano a turbina.
Vantaggi dell’implantologia a carico immediato
I tempi di realizzazione dei lavori sono estremamente ridotti. Si ottengono i denti subito od entro, al massimo 24, 48 ore;
riduzione dello stress operatorio e post operatorio per la persona che affronta l’intervento che esce dallo studio del dentista con i nuovi denti già in bocca e perfettamente funzionanti;
Il paziente non è costretto a lunghi periodi di disagio sociale e funzionale a causa della mancanza degli elementi dentali;
inserire gli impianti e posizionare la protesi in un’unica volta, permette la riduzione dei costi poiché si concentra tutto il lavoro in una sola seduta oltre a quelle successive di controllo.
Questo implica meno appuntamenti, meno anestesia, meno assistenza da parte dell’odontoiatra (assistenti), meno esami radiologici per verificare il grado di osteointegrazione ed il tutto determina una diminuzione del prezzo per il paziente.
Nessuna attesa per i tempi di osteointegrazione in cui è necessario portare una protesi mobile totale (dentiera) per poter mangiare e parlare correttamente sentendosi a disagio.
Comportamenti da tenere dopo l’intervento
Nei primi 20 giorni l’implantologo prescrive l’utilizzo di un collutorio alla clorexidina allo 0,2% da utilizzare almeno una volta al giorno per risciacqui dopo aver pulito i denti.
Lo scopo della clorexidina è quello di disinfettare le ferite delle gengive e di abbattere la percentuale di batteri che potrebbero dar luogo ad infezione.
Spazzolare la protesi caricata immediatamente come si faceva con i denti naturali quindi con uno spazzolino a setole medie o morbide e dentifricio.
L’acquisto di un idropulsore è vivamente consigliato specialmente poiché gli ultimi modelli hanno un’ottima pressione e capacità di rimuovere i resti di cibo rimasti tra la le gengive e il manufatto protesico.
Per le prime 3 settimane è consigliato non far uso di filo interdentale e scovolino poiché si corre il rischio di strappare i punti di sutura
Subito dopo l’intervento è bene scegliere un’alimentazione che prediliga cibi morbidi;
Ogni 3 mesi è necessario recarsi presso la clinica odontoiatrica per effettuare il controllo e, se necessaria, anche la pulizia della protesi fissa. Successivamente, la frequenza delle visite può essere portata a 2 volte all’anno.
Carico immediato post-estrazione
Le viti in titanio possono essere inserite immediatamente dopo l’estrazione dei denti naturali o parti di essi.
Si tratta di impianti post-estrazione progettati appositamente per essere inseriti subito dopo l’estrazione del dente. La superficie porosa di tali perni favorisce l’integrazione con l’osso.
Gli impianti post-estrazione garantiscono, da subito, la stabilità necessaria per contrastare i carichi masticatori.
Controindicazioni
Fino a qualche anno fa, alcune malattie sistemiche come il diabete e l’osteoporosi erano viste come delle serie controindicazioni all’implantologia soprattutto a causa dei medicinali assunti per tenerle sotto controllo. Pensiamo, ad esempio, a chi è in cura con corticoidi e bifosfonati.
Oggi anche chi soffre di tali patologie ha la possibilità di ottenere i nuovi denti subito, è necessario affrontare l’argomento con il dentista scelto per trovare la giusta strada ed arrivare all’esito desiderato.
Il candidato ideale
Il candidato ideale è la persona in buona salute, con un quantità di osso mandibolare o mascellare sufficiente a garantire la stabilità immediata dell’impianto (si parla di 35 o 40 Nm – Newton Metri), non fumatore, non affetto da patologie che abbassano le difese del nostro corpo (HIV), non in cura con radiofrequenza.
Chi NON può sottoporsi al carico immediato ?
Fondamentalmente ci sono poche caratteristiche che il clinico deve confermare per poter procedere ovvero:
i bambini e gli adolescenti non possono essere trattati poiché non hanno ancora completato lo sviluppo;
le persone con mascellari molto atrofizzati devono preventivamente sottoporsi al reintegro con innesti di materiale biocompatibile;
Chi soffre di bruxismo (digrignamento dei denti durante il giorno o la notte) deve prima risolvere il problema con speciali bite da portare di notte altrimenti i continui micromovimenti non permetterebbero la corretta guarigione;
Le gravi malocclusioni devono prima essere affrontate dal punto di vista ortodontico e solo dopo si può procedere con l’implantologia.
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