#il mio sole

[angelic-sorrow]

can we be the kinds of bros that kiss on the lips

[rottencaniness]

͏𓆩 angel jess au moodboard 𓆪

she still remembers everything and she’s stuck watching Sam live out his life, choking back her tears each time he dies and Dean brings him back. She wants him to join her in heaven, though she knows the devil has his teeth sunk into Sam, has for a long time now. It doesn’t stop her from daydreaming, laying in their old apartments bed and closing her eyes imagining that Sam is beside her.

feel free to send in any asks about this au

[spettriedemoni]

Oggi è il primo luglio, dicono.

Dovrei lavorare.

Ma sticazzi!

[mynameis-gloria]

25 aprile, primo sole in costume e tanta serenità

[hysterical-and-uselesss]

Bingo delle fiction rai di @omarfor-orchestra, non potevo non farlo. Il mio destino era segnato fin dalla tenera età (pagatemi i danni!!!).

Quelle che non conosco proprio sono in tutto solo sei, delle altre ho visto almeno qualche episodio prima di mollarle, oppure ne ho beccato un episodio ogni tanto senza mai seguirle con continuità (per esempio cdca e updc).

[catastrofeanotherme]

Promemoria 📝☀

[apropositodime]

L'unica piccola finestra che affaccia a est è butta dentro il primo sole del mattino.

E il pigiama stropicciato di Natale. Che a dicembre è leggero mentre a maggio è pesante.😁😅

#buongiornoconilsole☀️

[tinkermoon22]

Dobbiamo smetterla di parlare con indirette così dirette.

[angelic-sorrow]

oh no i’m so cold… if only he was here… cuddling me….

[larmegliamori]

It's A Cruel Angel's Thesis kind of morning

[parmenida]

E vennero a trovarci le prime luci del mattino come se fossero le prime parole di una storia d’amore.

[spettriedemoni]

Sapete che c’è?

Mando tutto a “fanciullo” per oggi.

[omarfor-orchestra]

Povero amore proprio la mia canzone per la recitazione

[raikkonenvettels]

the way ricordi by PTN is so simi coded is insane and i am going feral over it

[cannellaeluce]

Così finisce, come tutti sanno, il più gran libro scritto da un cristiano. Sanno i cristiani che alla fine dei tempi, nella loro identità intera, ripeteranno l’incarnazione di Cristo. Mistero che non si può concettualizzare come non si può concettualizzare la quadratura del cerchio; non si può vedere come non si vedono i propri occhi. Succede però che un antico poeta di Firenze asserisca di essere salito in carne e ossa nell’alto dei cieli, e di avere visto lassù in Cristo-Dio i propri, i tuoi, i miei occhi, di essersi visto, per un attimo d’eternità, con gli occhi di Cristo-Dio, di essere stato lui, unico della propria miseranda unicità di uomo, contemporaneo di Dio nell’armoniosa unicità dell’essere, e di non poterlo né raccontare né ricordare né aver capito né… Ma racconta di esser poi tornato sulla terra, portando in solitudine la passione e l’oltraggio d’essersi riconosciuto nel solo Dio. Investito peraltro da alcuni famosi santi del compito di scrivere quell’esperienza inenarrabile, immemorabile, incomprensibile, racconta di aver preso carta e penna, e così, su due piedi, nella smania dei giorni che se ne andavano, d’essere riuscito bene o male a scriverla, a emendamento e salvazione dei nostri ceffi di poveri Cristi futuri, in una lingua futura, nel libro sterminato che comincia: Nel mezzo del cammin di nostra vita. Incredibile.

Vittorio Sermonti, commento a Paradiso XXXIII