#il mio amico beniamino
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motionpic-by-alterpetrus · 2 years ago
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If you ask me, Ben and Me, The Rescuers and The Great Mouse Detective are all set in the same universe.
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bluebandit16 · 5 years ago
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ho letto il breve dibattito che hai avuto con ermal riguardo il suo commento sull'espressione 'donna con le palle', e devo dire che ho cringiato fortissimo perché non credo che lui abbia manco capito in che modo il suo commento era transfobico, e soprattutto perché ha fatto l'offeso dando ragione al resto del suo fandom, ignorante e transfobico mille volte più di lui... mi dispiace moltissimo per le critiche ingiuste che hai ricevuto, sono delusissima dal suo comportamento.
ha pure dato il like a una tizia che gli ha scritto "e beh tanto è solo un'espressione che significa avere coraggio, niente più e niente meno" eh no tesoro, in vita tua non ti sei mai domandata perché un'espressione del genere è cosi radicata nel nostro linguaggio? forse perché siamo da sempre una società profondamente sessista e transfobica? non ci ha mai pensato, santo cielo? Ermal predica sempre il saper usare correttamente le parole, e poi fa ste figure di cacca.. che bello,proprio"
Ciao Anon 💓
Infatti m'ha risposto un po' fischi per fiaschi 😅 e appena ho letto la risposta ero tipo "sì vbb ma non ho detto questo, non è che so scemo stavo dicendo un'altra cosa" 🤣 e anche il tono un po' "acidello" m'ha lasciato un attimo interdetto ma ho pensato "quello vabbè, alla fine la situazione è questa, bla bla, però se almeno mi rispondeva per bene su ciò che avevo detto e non per affari suoi era meglio" (e shame on him perché il "bimbi" io l'ho apprezzato veramente 😂)
Il confronto col fandom invece è stato stupendo: gente che commentava "eh sì Paola è proprio una donna con le palle!" o che diceva che l'espressione non era negativa non capendo che lui manco la voleva usare 💓(cosa mi aspetto però in un fandom dove tutti i discorsi che fa lui sul femminismo sono 'le donne sono meglio 💖' e tutte che "ci difende sempre 💘" "che belle parole💞" "wow grande!" Cioè, pure qua... Lo capisco. La situazione non è paragonabile al 100% perché è inversa e le donne in quanto storicamente oppresse non hanno lo stesso potere che hanno gli uomini -nel senso che queste affermazioni spesso si limitano a restare affermazioni e che non sfociano in discriminazioni vere e proprie- però... Se la stessa frase la dicesse un uomo sarebbe scandalosa no? Perché se invece la dice una donna è "è proprio veroo, noi siamo migliori, siamo più forti di loroo" ma il concetto di parità ve fa proprio schifo? 😂)
Gente che mi diceva che ero malizioso e che ormai non si può più dire nulla, quelli che "hai capito male" no Karen, se leggessi il mio tweet lo sapresti 😅, tutti quelli che poi nelle frecciatine e nel riportare la cosa hanno detto che avevo dato a LUI, e non alla frase, (ho messo pure 'un po'. Mi suona un po'. de meno potevo solo ignorare la vicenda -non farmi gli affari miei bc...you know... tecnicamente lo erano lol) del transfobico
(il che mi ha fatto domandare "porca miseria ma se gli scrivevo veramente un tweet, senza scuse, con tono tutt'altro pacato, in caps lock, partendo in quarta tipo 'cancella sto tweet de merda, transfobico che non sei altro' che facevano? Me venivano a menà? 😂
Poi invece sono giunto alla conclusione che se fosse stato scritto così m'avrebbero scambiato per un troll e forse non m'avrebbe manco risposto nessuno (ergo: nella prossima vita faccio il troll ahahah)
Comunque vabbè, avevo pensato: oh, m'ha risposto seriamente, se mi voleva mandare a fanculo o scrivermi "scemoo" lo poteva fare direttamente, non è che si fa problemi di solito, invece ha comunque provato a spiegarsi quindi va bene così, per me era chiusa lì
Ma poi mi arriva il giorno dopo a mettere il like a quel tweet, che più che quella frase (che sono super d'accordo con te nel dire che predica bene ma razzola male perché appunto, con il fatto che lui con le parole ci lavora e non manca mai di dire quanto siano importanti poteva effettivamente fare di meglio -non è che l'ho chiesto a Gasparri, manco me ce mettevo a provà, no? L'ho chiesto a lui perché è bravo con le parole e perché ha mostrato il suo supporto alla comunità LGBT-) M'ha dato fastidio la parte del "Ermal cn la vita che ha vissuto ha da insegnare tanto a tutti noi....a volte,dite la verità, lo si vuole deliberatamente provocare x avere una sua reazione. Volete un pupazzo"
Perché intanto: non sarò il cantautore tuo beniamino ma se permetti sul fatto che fosse o meno un commento transfobico c'ho un attimino in più voce in capitolo io, con la mia di vita... Se non me so perso qualche notizia sulla sua 😅
E sul provocare e volere solo un pupazzo appunto avrei usato ben altri toni, a me pareva chiaro fosse più un "fare notare qualcosa da un punto di vista di chi ci fa caso più facilmente date le circostanze" che una critica
(che poi non fa altro -sia lui che il fandom- che ripetere che non è personaggio ma persona, che ha una sua testa, che le cose le dice liberamente, che vuole avere con noi un rapporto senza filtri perché vero e poi lui può e io no? Proprio perché voglio un confronto e non limitarlo a personaggio? Ovviamente con rispetto, ma io gli ho detto le stesse cose e nello stesso modo in cui lo avrei fatto notare ad un mio amico, così magari una prossima volta sarebbe andata meglio, manco mi aspettavo una risposta ad essere onesti, figuriamoci se volevo una sua reazione negativa 😅
Sempre perché appunto mi sembrava di aver formulato abbastanza chiaramente il fatto di aver compreso le sue intenzioni e che stavo probabilmente esagerando a riguardo
Quindi sì su quello ci sono rimasto anch'io male e deluso e infatti sto vivendo l'esperienza di fan in maniera un po' diversa al momento, si è probabilmente visto che non sono più attivo tanto quanto prima (anche se ora ho ricominciato a fare dei disegni) e sto un po' così 😅, spero poi passi la sensazione
Vabbè scusa il nuovo rant pure un po' lungo 😂 e grazie mille per il supporto 💓
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paoloxl · 7 years ago
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I gruppi di estrema destra puntano a entrare in Parlamento. Grazie ai fondi di società e privati in Italia e all’estero. Ecco quali sono, tra esercizi commerciali e misteriosi trust Dio, patria e famiglia. Ma anche ristoranti, catene di abbigliamento, gioiellerie, barberie, franchising di poste private, scuole di lingua, startup di comunicazione, imprese immobiliari, misteriosi trust e qualche strana società offshore. Dietro la facciata ufficiale dei fascisti del terzo millennio si nasconde una galassia imprenditoriale che dall’Italia si allarga a Francia e Regno Unito. Passando per Cipro e arrivando fino alla Russia di Vladimir Putin. Una multinazionale nera dove gli ideali di purezza del ventennio si intrecciano alle più attuali esigenze dell’economia di mercato. Con imbarazzanti corollari. Alla vigilia delle prossime elezioni politiche, L’Espresso ha indagato sugli affari dell’estrema destra italiana. Ha cercato di ricostruire nei dettagli la rete imprenditoriale creata negli anni da Forza Nuova e CasaPound, i due principali partiti d’ispirazione fascista. Movimenti che dopo aver conquistato spazio in Europa e aver ottenuto seggi nei consigli comunali di mezza Italia, ora puntano al grande passo: entrare in Parlamento. Missione non impossibile, visto che la nuova legge elettorale ha fissato l’asticella a un abbordabile 3 per cento, che se superato permetterà alle piccole formazioni nostalgiche di avere un inedito potere negoziale nello scenario delle grandi coalizioni necessarie per governare. Latitanze dorate Forza Nuova e CasaPound, per quanto diverse tra loro, sono unite da una radice comune. Si chiama Terza Posizione, è un movimento neofascista nato nel 1978 e morto ufficialmente quattro anni dopo. Tra i suoi fondatori, all’epoca poco più che ventenni, c’erano Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi. Inseguiti dalle indagini giudiziarie sul terrorismo di destra, fra cui l’attentato alla stazione di Bologna, Fiore e Adinolfi scapparono dall’Italia rifugiandosi in Inghilterra, il primo, e in Francia, il secondo. Quarant’anni dopo, con alle spalle processi e condanne, i due ragazzi sono tornati. Fiore è diventato il segretario nazionale di Forza Nuova, Adinolfi l’intellettuale di CasaPound. Le radici con il passato non si sono però mai interrotte. Almeno quelle degli affari. Roberto Fiore L’Inghilterra è da sempre la base principale del business di Forza Nuova, la fonte originaria dei guadagni. Il legame finanziario tra CasaPound e la Francia si è invece manifestato più di recente, ma è cresciuto in fretta da quando il Front National di Marine Le Pen ha scelto di investire sui camerati italiani. Fiore segreto Londra, 1980. Per capire l’oggi è necessario tornare ancora agli anni di piombo, subito dopo la bomba che uccise 85 persone a Bologna. Quando Fiore arriva in gran segreto nella Londra di Margaret Thatcher insieme a Massimo Morsello e ad altri militanti di Terza Posizione, ad aiutarli – si legge in un rapporto sull’eversione nera firmato dai servizi segreti italiani (Sisde) del 1982 – è la League of Saint George, snodo internazionale della destra europea, di cui fa parte tra gli altri anche l’ex presidente del British National Party Nick Griffin. Anni nebulosi, punto di partenza della carriera imprenditoriale del giovane neofascista italiano. Con un’ombra mai chiarita: «Era un agente dei servizi segreti britannici (MI6) fin dai primi anni Ottanta», scriverà in un documento del 1991 letto da L’Espresso la commissione d’inchiesta sul razzismo e la xenofobia del Parlamento europeo, gettando un’ombra inquietante sul legame tra Fiore e il Regno Unito. Di certo, per quasi 20 anni ricercato dall’Italia, il politico romano ha creato solide attività economiche in Inghilterra. A lui e ai suoi uomini più fidati fanno infatti capo diversi marchi specializzati in viaggi-studio Oltremanica, tra cui London Orange e Easy London. Come ha dichiarato alla stampa lo stesso Fiore, forse esagerando un po’, «è la più importante struttura di riferimento per il turismo giovanile europeo». Quello che non era però mai emerso finora è che al leader di Forza Nuova fanno riferimento anche tre trust di diritto britannico. In due di questi, chiamati Saint Michael the Archangel e Saint George Educational, almeno dalla metà degli anni ’90 sono transitate centinaia di migliaia di sterline. Soldi entrati come donazioni anonime e finiti spesso, sotto forma di finanziamenti caritatevoli, a società italiane possedute dalla famiglia del segretario di Forza Nuova o da suoi soci. Per dire: solo negli ultimi quattro anni, il trust dedicato all’arcangelo Michele, fra i cui gestori c’è Beniamino Iannace, già candidato per Forza Nuova alle europee 2009, ha incassato 475 mila euro da elargizioni liberali in Gran Bretagna. Soldi finiti quasi completamente in Italia, con donazioni indirizzate ad almeno tre aziende private che appartengono alla famiglia Fiore: Rapida Vis, Futura Vis e Comeritresa, tutte partecipate dalle figlie del segretario di Forza Nuova. Motivazione ufficiale dei pagamenti? Finanziare la realizzazione di pubblicazioni sulla Chiesa Cattolica. Peccato che di questi soldi non si trovi traccia nei bilanci delle società italiane. Nel 1999 i trust furono messi sotto inchiesta dagli organismi di controllo amministrativo inglesi. Un paio di anni prima il quotidiano The Guardian aveva raccontato che queste due fondazioni stavano finanziando un villaggio nazista in Spagna, Los Pedriches, «occupato da Terza posizione internazionale per creare una comunità nazionalista bianca e addestrare soldati volontari», scriveva il giornale inglese. Le carte dell’indagine, chiusa nel 2005, documentarono legami di affari tra le fondazioni e una società di Fiore e Morsello: «I pagamenti», si legge nel rapporto dell’organo di controllo inglese, «erano stati effettuati a favore della Meeting Point (oggi Easy London, ndr) business privato di Fiore». Il fondatore di Forza Nuova ammise le contestazioni, spiegando che i versamenti servivano per pagare l’affitto di un “charity shop” a Shirland Road, a pochi passi dalle sedi legali delle sue tante società specializzate nell’organizzazione di viaggi di italiani a Londra. I documenti ottenuti ora da L’Espresso indicano che l’attività dei trust è proseguita anche dopo la chiusura dell’indagine inglese. E che le donazioni anonime in alcuni casi sono finite ancora a società private di Fiore. Nel frattempo è nato anche un altro trust, il Saint Mark the Evangelist. Non ci sono bilanci disponibili per capire qual è stata l’attività svolta finora, ma tra i gestori compaiono due nomi molto vicini al politico romano: Maria Beatriz Fiore Burgos, sua figlia, e l’imprenditore Stefano Pistilli, in passato in affari con personaggi dell’estrema destra italiana e oggi gestore di altre tre imprese in Inghilterra, una dal nome particolarmente evocativo: Gladio Consulting, ufficialmente specializzata in consulenza manageriale, ricerche di mercato e sondaggi. Sognando Putin Se Londra è stata sempre il centro dei contatti internazionali di Forza Nuova, da qualche anno l’attenzione dei neofascisti si è spostata su Mosca. Fiore non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per Putin. Dichiarazioni encomiastiche verso il numero uno del Cremlino e visite in Russia – diverse, negli ultimi anni, fra cui quella al Forum Conservatore tenutosi a San Pietroburgo due anni fa, alla presenza di quasi tutti i leader del neofascismo europeo – dimostrano che fra i due non manca certo la sintonia politica su temi come l’immigrazione, i gay e la famiglia tradizionale. Secondo la nostra intelligence, però, in cambio dell’appoggio alla causa russa in Europa i movimenti estremisti avrebbero «ricevuto sostegno economico». Anche Forza Nuova? Impossibile saperlo. Le informazioni raccolte da L’Espresso permettono tuttavia di descrivere alcuni legami economici che uniscono Fiore alla Russia. Il neofascista italiano non si è infatti limitato a sostenere l’annessione della Crimea: ha anche portato nella penisola affacciata sul Mar Nero un gruppo di imprenditori nostrani. Con effetti quantomeno contraddittori rispetto allo sbandierato patriottismo economico di Forza Nuova, sempre pronta a difendere le produzioni italiane. Dopo i viaggi organizzati, alcuni di questi impresari hanno infatti deciso di delocalizzare in Crimea. Il rapporto economico tra Fiore e la Russia inizia ufficialmente nel 2012. A Nizhny Novgorod, 400 chilometri a est di Mosca, si tiene una due giorni di incontri dal titolo “Dialogo commerciale russo-italiano”. Il programma del summit descrive Fiore come capo dell’associazione italo-russa Alexandrite. Due anni dopo si torna a organizzare missioni imprenditoriali, ma questa volta gli imprenditori vengono portati in Crimea, frattanto passata sotto il controllo russo, e il nome di Fiore non viene più accostato a quello di Alexandrite. Chi a quegli incontri ha partecipato dice però che a organizzare tutto dall’Italia è stato proprio il segretario di Forza Nuova. «L’associazione mi è stata presentata da un amico e sapevo che Fiore era il presidente», racconta Diego Ebau, piccolo imprenditore sardo che ha preso parte a quei viaggi: «L’obiettivo mio e delle altre decine di imprese presenti non era politico, volevamo capire i vantaggi della Crimea». L’impresario spiega che oggi chi investe almeno 50mila euro nella penisola non deve pagare tasse per cinque anni, e in seguito l’aliquota si ferma a un massimo del 6 per cento. Un paradiso fiscale, insomma, collegato a Mosca tramite il ponte sullo stretto di Kerch voluto da Putin. Niente di più invitante per chi si sente schiacciato in patria da tasse e recessione. Ecco perché alcune delle aziende che hanno partecipato ai viaggi organizzati da Fiore puntano a chiudere la fabbrica in Italia e a riaprirla in Crimea. «Io dopo due viaggi sono uscito dall’associazione Alexandrite perché preferivo fare da solo», dice Ebau, «ma so che un’azienda pugliese del settore tessile dovrebbe aver già spostato lì la produzione. E a dire la verità anche io mi sto organizzando: insieme a un altro imprenditore sardo voglio aprire lì un’azienda per la lavorazione del marmo». Mistero a Cipro Non solo delocalizzazione. C’è qualcos’altro che Roberto Fiore non ha mai raccontato pubblicamente. Il politico più patriottico d’Italia per oltre cinque anni è stato proprietario di una società basata a Cipro, isola europea prediletta dai russi, che grazie al segreto bancario è da anni uno dei posti più in voga per chi vuole tenere riservati i propri affari. Nell’ottobre del 2010 Fiore ha infatti aperto sull’isola la Vis Ecologia Ltd, società che si occupa ufficialmente di «riciclo di materiali»,ma che ha caratteristiche insolite per un’azienda operativa: nessun dipendente, niente sito internet, la sede registrata presso gli uffici di uno studio di commercialisti. Le visure camerali dicono che l’impresa è stata registrata a Cipro «per scopi fiscali», ma è impossibile sapere se sui conti siano girati soldi dato che l’impresa non ha mai depositato un bilancio. Contattato da L’Espresso, il segretario di Forza Nuova non ha risposto alle richieste di chiarimento sull’attività della sua società cipriota. Di sicuro il leader fascista non era l’unico proprietario dell’impresa basata a Cipro. Il restante 50 per cento delle quote era infatti intestato a Beniamino Iannace, lo stesso giovane che gestisce il trust inglese dedicato a San Michele, in passato candidato alle elezioni per Forza Nuova. Anche lui presente all’incontro organizzato dall’associazione Alexandrite in Russia nel 2012, Iannace è oggi un rampante imprenditore nostrano nel settore delle poste private. Alle domande de L’Espresso si è limitato a rispondere precisando che la Vis Ecologia, la società basata a Cipro, «non è mai stata operativa, non ha mai avuto clienti e per questo non ha mai depositato un bilancio». Di certo mentre era proprietario della scatola offshore, il 36enne campano ha fondato il Gruppo Italiana Servizi Postali. Un franchising che conta oggi 64 filiali sparse per l’Italia. E in cui il nome di Fiore ritorna nuovamente. Non quello di Roberto, ma del primogenito Alessandro. Nel 2013, quando viene costituito il gruppo, il figlio è infatti tra gli azionisti insieme a Iannace e a Fabio Infante, anche lui candidato in passato con Forza Nuova alla Camera. Qualche anno dopo Fiore junior vende le sue quote a Iannace, che diventa così azionista di maggioranza del gruppo postale, il cui business non sembra molto redditizio (l’ultimo bilancio disponibile, del 2015, segna un fatturato di 105 mila euro e una leggera perdita) ma offre opportunità interessanti. Perché distribuire multe, atti giudiziari e raccomandate dà accesso potenzialmente a dati personali e indirizzi di milioni di persone: materiale strategicamente importante per un partito politico che vuole farsi conoscere. Un accostamento che Iannace respinge con forza, garantendo che la sua società «non ha mai avuto e mai avrà alcuna colorazione, connotazione o collocazione politica che dir si voglia». Resta da notare solo una contraddizione tra il passato politico di Iannace e la sua attuale attività imprenditoriale. Il punto numero tre del programma storico di Forza Nuova prevede infatti il «blocco dell’immigrazione». Eppure il Gruppo Italiana Servizi Postali ha come partner Western Union, il più famoso servizio di trasferimento denaro utilizzato dagli immigrati di tutto il mondo. Insomma, Iannace e Infante cercano di fare affari con gli stranieri che dall’Italia mandano a casa soldi. Una pratica non proprio in linea con le direttive ufficiali del partito. Ma d’altronde, si sa, business is business. Francia connection Se dal punto di vista ideologico Forza Nuova è la truppa neofascista più tradizionale, i cugini di CasaPound rappresentano l’evoluzione moderna del cameratismo. Benché i contenuti della propaganda politica siano identici, a mutare sono i metodi. Così mentre Fiore e soci puntano soprattutto ad ampliare la rete dei contatti internazionali (Forza Nuova ha aperto da pochi anni una filiale negli Usa), i leader di CasaPound hanno lanciato l’assalto al cielo dei consensi in patria. E nel giro di pochi anni hanno raggiunto risultati importanti. Ronde nelle periferie,centinaia di migliaia di seguaci sui social network, spazio nel dibattito pubblico. Ma soprattutto seggi nei consigli comunali. Tanti. Da Bolzano a Lucca, da Arezzo a Grosseto. E il 5 novembre puntano a un risultato a due cifre nel municipio di Ostia, prova generale delle prossime politiche. Dietro la propaganda anti immigrati, cavallo di battaglia dell’organizzazione neofascista che ha il suo quartier generale in un edificio pubblico occupato nel centro di Roma, c’è però una fitta rete di imprese commerciali. Un network politico-affaristico esploso in concomitanza all’arrivo in Italia di alcuni francesi. Tutti vicini al Front National, il partito guidato da Marine Le Pen, decisamente più ricco dei cugini di CasaPound anche grazie a un finanziamento da 11 milioni di euro ricevuto negli ultimi anni dalla Russia, come ha rivelato su Mediapart la giornalista Marine Turchi. Che il Cremlino sia favorevole all’ascesa di partiti euroscettici, xenofobi e filorussi non è d’altronde un mistero. Per questo Putin non dovrebbe essere ignaro delle tante società aperte in Italia dai seguaci della Le Pen. La più famosa si chiama Carré Français, una specie di Eataly in versione transalpina: champagne di tutti i generi, ostriche e formaggi. Un locale elegante nel cuore di Roma, che nel 2015 (ultimo bilancio disponibile) ha fatturato quasi mezzo milione di euro. A controllare il ristorante-concept store è Jildaz Mahé, in gioventù membro del movimento studentesco neofascista francese Gud, lo stesso in cui militavano molti dei francesi che ultimamente hanno aperto società in Italia insieme ad esponenti di CasaPound. C’è ad esempio la catena di trattorie “Angelino dal 1889” – con ristoranti a Roma, Milano, Malaga, pure a Lima – tra i cui proprietari troviamo Maria Bambina Crognale, moglie del leader di CasaPound Gianluca Iannone, e Pierre Simonneau, militante della destra francese. E c’è il Carré Monti, locale a metà tra il bistrot e il pub, fra i cui soci spicca ancora il francese Simonneau insieme all’avvocato di CasaPound Domenico Di Tullio e a Chiara Del Fiacco, candidata alla Camera nel 2013. Il Carré Monti è il luogo di ritrovo abituale, dove spesso organizzano i compleanni dei camerati. Certamente più informale e meno chic del ristorante di Mahé. Chiara Del Fiacco è un donna sulla quarantina, capelli biondi e tatuaggi. Rappresenta il punto di contatto diretto fra i camerati nostrani e quelli d’Oltralpe. Il suo compagno è infatti Sébastien de Boëldieu, considerato il ministro degli esteri di CasaPound, amico di vecchia data di un pezzo da novanta del Front National. Frédéric Chatillon, 49 anni, è infatti l’uomo che ha curato la comunicazione nelle ultime campagne elettorali della Le Pen. Comprese quelle del 2012, 2014 e 2015, finite al centro di alcune inchieste della magistratura francese con accuse che vanno dalla frode all’abuso di beni sociali. Nonostante le incriminazioni Chatillon – il cui nome è emerso anche dai Panama Papers in relazione ad alcune società offshore – non si è perso d’animo. D’altra parte lui è un uomo d’azione, e non si spaventa certo per un’inchiesta. Lo ha dimostrato qualche anno fa, quando emerse che la Riwal aveva lavorato per la Siria di Bashar al Assad prendendo tra i centomila e i centocinquantamila euro l’anno dall’ambasciata siriana a Parigi, aveva scritto sempre Mediapart. Anche in quel caso la magistratura francese si era interessata alla questione, senza alla fine rilevare nulla di penalmente rilevante. Questa volta Chatillon ha però deciso di cambiare aria. Puntando dritto sull’Italia, forte dell’amicizia da lui vantata con esponenti di Alleanza nazionale, Forza Italia, Fratelli d’Italia oltre che con il dirigente di CasaPound Sébastien de Boëldieu. Due anni fa lo stratega mediatico della Le Pen ha aperto la Riwal Italia, sede in uno splendido palazzo nobiliare nel centro della capitale. A chi sta offrendo i suoi servizi la società di comunicazione? Alle domande de L’Espresso Chatillon si è limitato a negare rapporti commerciali con CasaPound e Fratelli d’Italia, aggiungendo di non aver mai lavorato «neppure per aziende, associazioni e/o fondazioni politiche». Non resta dunque che affidarsi ai pochi documenti ufficiali disponibili, come il bilancio del 2015 che segna un fatturato di 135mila euro, la cui origine resta dunque inspiegata. Così come non trova conferme ufficiali il ruolo dell’uomo della Le Pen nel Carré Français: sebbene Chatillon non abbia ruoli ufficiali nella società, in un post pubblicato su Tripadvisor a fine 2015 lui stesso si presentava come direttore generale della cosiddetta ambasciata culinaria francese a Roma. Con la stessa discrezione altri francesi hanno intanto avviato business a sud delle Alpi. Mahé, già proprietario del Carré Français, ha costituito quest’anno un’altra società che si occupa di ristorazio,ne. Frédéric Chatillon e Sébastien de Boëldieu alla festa del marchio di abbigliamento Pivert Si chiama La Romanée ed è partecipata da due sue connazionali: Simone Rosso e Audrey Orcel. Mediapart, che ha collaborato con L’Espresso a questa parte dell’inchiesta, non ha ottenuto risposta dalle due donne sui motivi del loro investimento in Italia. Risultati simili con Alexandre-Paul Martin, 27 anni, astro nascente del Front National e considerato il delfino di Chatillon, tanto da aver rimpiazzato in patria la Riwal con la sua agenzia di comunicazione, la e-Politic. Anche Martin, che secondo l’account Facebook di Chatillon è appena stato in Siria insieme al suo mentore per visitare le città liberate dall’esercito di Assad con l’aiuto della Russia, ha deciso di investire sull’Italia quest’anno. Ha aperto una società chiamata Squadra digitale, impegnata ufficialmente nel business della comunicazione e registrata a un indirizzo importante: via della Scrofa 39, Roma, storica sede del Msi che oggi ospita la fondazione Alleanza Nazionale e la redazione del Secolo D’Italia. Alle domande inviate da L’Espresso, il giovane imprenditore francese ha riposto con poche righe. Ha escluso qualsiasi rapporto commerciale con forze politiche italiane e con i connazionali del Carré Français, tagliando corto sull’obiettivo della sua nuova società. L’ho fondata, ha risposto, «perché mi interessa sviluppare la mia attività in Italia». Punto. Insomma, nessuno sembra voler svelare il motivo che li ha spinti a investire nella Capitale. Frédéric Chatillon e Alexandre-Paul Martin (foto: Liberation) C’è anche un filo che collega indirettamente i nazionalisti francesi ad ambienti manageriali italiani, seppure in società che non hanno a che fare con i movimenti di estrema destra. Il presidente del consiglio d’amministrazione di Stroili Oro, brand internazionale dei gioielli (370 negozi, 1.800 dipendenti) con sede in Friuli, è Romain Peninque. Lo è dal 2016, da quando cioè la cordata francese Thom Europe, holding della prima catena di gioiellerie transalpine Histoire d’Or, ha comprato l’italiana Stroili. Romain è il figlio di Philippe Peninque, avvocato, consulente fiscale, già militante nel Gud. Uomo potente, descritto da diversi media transalpini come l’eminenza grigia della Le Pen. Di certo il fatto che il figlio, Romain, sia oggi a capo di Stroili Oro – nel consiglio d’amministrazione siede anche Eric Belmonte, amico e in passato socio d’affari di Peninque – è un paradosso per i francesi dell’estrema destra, accusati di essere piegati ai voleri di Putin. Sì, perché il gruppo Thom Europe in realtà è stato capace di superare nell’offerta di acquisto della catena italiana persino il fondo d’investimento russo Vtb, partecipato al 60 per cento dal Cremlino. «Putin a un passo da Stroili oro», titolavano infatti i quotidiani locali nel 2014. Due anni dopo lo scenario è cambiato: ci sono le sanzioni contro la Federazione russa, rea di aver invaso la Crimea, e il fondo di Putin si ritira lasciando campo libero al gruppo Thom che porterà Peninque in Italia. Avanguardia fashion I pacchi alimentari, i picchetti, le occupazioni. Prima gli italiani. L’azione trascina le masse esauste del degrado delle periferie. Ma c’è un livello di interlocuzione che CasaPound ritiene indispensabile: gli intellettuali. Per fare cultura le tartarughe di Iannone non badano a spese. L’ultima sfida è l’informazione. Da tempo è online il quotidiano “Il primato nazionale”, recentemente affiancato dal mensile cartaceo. Periodico sovranista, si definisce. Nel numero d’esordio il direttore Adriano Scianca, responsabile cultura di CasaPound, ha scelto il faccione del deputato Pd Emanuele Fiano da mettere in copertina con il titolo “Il Talebano”, riferimento alla legge da lui promossa che proibisce di fare propaganda attraverso simboli e gesti fascisti. La società editrice de Il Primato nazionale è la Sca 2080 e ha un capitale sociale di 100 mila euro. La prima tiratura del mensile è stata di 20 mila copie. Sui social d’area è un tripudio di complimenti: «Era ora, un giornale libero». La prima inchiesta proposta riguarda i “rossi”: la violenza è da sempre nel Dna dell’antifascismo. Chi ha interesse a investire nell’house organ dei nuovi neri? I soci sono Francesco Polacchi, storico attivista di CasaPound, e uno studio di commercialisti romani intestato a Mauro Polacchi, azionista della casa editrice neofascista attraverso la Holding Minerva. Un’impresa, la Minerva, con varie partecipazioni, persino una nella Eized, dove tra i soci troviamo Lorenza Lei, prima donna a ricoprire il ruolo di direttore generale in Rai. La società editrice del Primato gestisce anche il sito web Mma Europa, dedicato agli amanti delle arti marziali miste. Il culto del corpo resta d’altronde un valore, come ai tempi di Mussolini. CasaPound ha infatti un suo circolo di combattenti. Con atleti-militanti che fanno competizioni internazionali. È lo stesso movimento che a volte organizza incontri in giro per le palestre d’Italia. Altri incassi, insomma. Virilità, vigore, bellezza. E cura dei dettagli estetici, fondamentali per attirare consensi. Sarà per questo che tra gli investimenti della galassia CasaPound troviamo persino la catena di negozi Pivert. Un marchio di abbigliamento casual, affatto etichettabile come fascista, lanciato dagli stessi soci del Primato Nazionale, i Polacchi. Negli anni Pivert ha aperto varie sedi. A Roma, stesso indirizzo della redazione, e a Milano. Ma ha anche rivenditori all’estero. «Sono fiera di sposare questo progetto basato sul made in Italy. Quindi, cari maschietti, un’occhiata dategliela, anche perché noi donne ci stiamo organizzando per non darla più a chi indossa made in China»: musica per le orecchie degli Iannone Boys, specie se a scriverle è showgirl Nina Moric, che ha offerto così la promozione gratuita del brand. Ufficializzandosi come vip organica al movimento neofascista. Non solo Moric, però. Tra i fan del brand troviamo parecchi calciatori, rugbisti, pugili. E all’appuntamento mondano non poteva mancare qualche lepenista. A una delle presentazioni della collezione 2015 erano presenti, infatti, anche i francesi Chatillon e De Boëldieu. Proprio i due nomi che legano CasaPound al Front National.   Mentre Forza Nuova non si sforza di aumentare il proprio appeal elettorale e tende a circoscrivere sempre di più la propria nicchia di consensi, i leader di CasaPound si presentano sempre più insistentemente come politici inclusivi. Lo fanno invitando alle loro conferenze giornalisti noti con idee molto distanti dalle loro. Cercano, insomma, di legittimarsi attraverso il confronto pubblico. Senza dimenticare l’estetica. I neofascisti romani hanno un loro barbiere di fiducia, situato a pochi passi dalla sede dell’Esquilino. Si chiama Bullfrog, la rana-toro: marchio famoso, presente in tutta Italia, stile hipster. Una catena di barberie creata da Romano Brida, il cui socio di maggioranza è oggi Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta e imprenditore di successo. Il barbiere frequentato dai neofascisti romani (la società che lo controlla si chiama BF Roma) è solo un affiliato al marchio Bullfrog, nessun legame diretto con Percassi. Tuttavia i titolari del negozio in franchising gravitano attorno al movimento. E hanno creato un legame imprenditoriale con un altro volto noto di CasaPound. Nella società Red Hook, di cui i proprietari della barberia romana sono azionisti, uno dei membri del consiglio d’amministrazione è infatti Marco Clemente. Romano di nascita, milanese d’adozione, Clemente è stato candidato al consiglio comunale nelle liste del Pdl a sostegno di Letizia Moratti sindaco, poi è finito al centro delle polemiche per un’intercettazione shock con un uomo della ’ndrangheta. Successivamente si è avvicinato a CasaPound Milano, diventandone un leader. E affiancando, all’attività politica, quella affaristica: come dimostra il suo ruolo da amministratore nella società Prince, tra i cui azionisti c’è la moglie di Gianluca Iannone. Insomma, un altro esempio di cameratismo in doppio petto. Celtiche e soldi. Saluti romani e fiuto per gli affari. Da Roma a Milano, passando per Parigi, Londra, Cipro e la Crimea. Con la benedizione dei nazionalisti russi. Andrea Palladino, Giovanni Tizian e Stefano Vergine da L’Espresso
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davincialba · 5 years ago
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                                                ARTICOLO 21
 PERIODICO D ‘ INFORMAZIONE  DEL LICEO DA VINCI  - N. 2  A.S. 2019/20
                      “Homo doctus in se semper divitias habet” - Fedro
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INNO ALLA BELLEZZA
Il numero di questo mese vuole affrontare un argomento  spesso sottovalutato: il piacere che deriva dal contemplare un'opera d'arte o dal leggere un testo d'autore. Si tratta di qualcosa che non ha "utilità" materiale  e non si traduce in profitto immediato, pertanto  non ci si sofferma a considerarne l'importanza, nella vita di oggi. La bellezza ci circonda e spesso neanche ce ne accorgiamo: è nel sorriso di un bambino, nel volo di un uccello, nel rombo di un tuono... Chi, con il suo genio ha saputo trasmettere su una tela, su di un foglio o semplicemente su di un muro, tali emozioni, merita il nostro grazie più sincero, poiché ha lasciato ai posteri un'eredità culturale peculiare della specie umana. Anche vicino a noi vivono artisti e  scrittori: ne conosceremo due molto bravi, attraverso alcune loro opere recenti. La loro creatività vi stupirà piacevolmente e vi farà riflettere su temi importanti e delicati che solo la penna di uno scrittore o il pennello di un pittore sanno trattare, con il dovuto rispetto. Buona lettura!
INVITO ALLA LETTURA
Il ritratto di Dorian Gray
Buongiorno cari lettori! Il giornalino è tornato, con un nuovissimo numero tutto da leggere. Ho scelto, per la sezione di invito alla lettura, il romanzo   di   uno   dei   più   criticati   e   geniali   scrittori dell'Ottocento: Oscar Wilde. Il ritratto di Dorian Gray è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto. Oltre che un quadro impietoso della società vittoriana, è una vera allegoria dell'arte come veicolo di espressione illimitato e portatore di bellezza. Wilde infatti afferma che “ l'artista è il creatore di cose belle" e che “l'artista può esprimere qualsiasi cosa”. Ora però si pone un problema non indifferente, qual è l'utilità pratica di una cosa bella? Nessuna. Perciò l'arte sarebbe una forma di ozio; sorge quindi un' altra domanda: come si può tollerare, in una società come la nostra,incentrata sulla produttività, l'inutilità dell'arte? Ecco la risposta di Wilde: “ possiamo perdonare a un uomo l'aver fatto qualche cosa di utile purché non l'ammiri. L'unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente. Tutta l'arte è perfettamente inutile.” Lascio a voi lettori la riflessione su questa pragmatica citazione. Questo libro narra la storia del giovane Dorian Gray e della sua trasformazione, ad opera   dell'amico   Lord   Henry  Wotton.   La   loro   amicizia scaturisce da un incontro a casa del loro amico comune, il pittore Basil Hallward, nonché l'autore del magnifico ritratto che conferisce all'opera il suo titolo. Al centro dell'intreccio troviamo   tre   personaggi   organici,  agli   antipodi   l'uno dell'altro. Al mio occhio di lettrice il soggetto più criptico e importante – escludendo ovviamente il  protagonista e il suo ritratto – è Lord Henry Wotton. Infatti è proprio a lui che l'autore   affida   i   numerosi   paradossi   ed   aforismi,   che contraddistinguono il suo stile tagliente e cinico, e per i quali è largamente citato, criticato e lodato. Nella trama Lord Henry è il diavolo tentatore, che spinge Dorian verso una strada senza ritorno, la quale lo trasformerà in una persona spietata, sempre alla morbosa ricerca di nuovi​ piaceri ossessionato dalla bellezza. Al contrario, possiamo definire Basil Hallward la personificazione della ragione.  Il pittore, infatti, aveva predetto fin dall'inizio che l'influenza di Lord  Henry  non avrebbe giovato  al  ragazzo  e che l'avrebbe   trasformato   irrimediabilmente.   Dorian   Grayinvece   è   un   personaggio  estremamente   dinamico   che subisce una profonda trasformazione durante la narrazione, tanto che è possibile identificarne tre facce: il Dorian di cui è   infatuato   Basil,   dolce,   innocente   e   inconsapevole; il beniamino di Henry e sua cavia personale che comincia ad aprirsi la strada nell'immoralità;  infine, il peccatore ternamente giovane, ossessionato dalla bellezza e privo di coscienza. L' aspetto più degno di nota però, è senza dubbio il suo ritratto, che è la rappresentazione delle paure di Dorian e dei suoi numerosi peccati. Il quadro è allo stesso tempo la realizzazione dei suoi desideri e la sua condanna. Infatti è proprio la tela a condurlo alla pazzia.  Spero che le mie parole siano state all'altezza del genio che mi ha ispirata e che questa recensione vi abbia invogliati non solo a leggere il romanzo, ma anche a fare dell'arte la vostra passione.
Matilde Ruffa
INVITO ALLA LETTURA (2)
“Kafka comprende il mondo  con una chiaroveggenza che stupisce, e che ferisce come una luce troppo intensa”.
                                                                  Primo Levi
Ein Hungerkünstler
È questo il titolo in lingua tedesca di uno degli ultimi racconti dello scrittore Franz Kafka.
L'autore de La Metamorfosi lascia sempre al lettore la possibilità di interpretare le sue narrazioni in senso piuttosto libero e soggettivo, poiché chi legge comprende fin dalle prime righe di trovarsi di fronte a  metafore e allegorie, ma non vi è nessun tipo di aiuto per "sciogliere" tali simboli che, pertanto, si possono considerare forme di "allegorismo vuoto" ovvero aperti a diverse interpretazioni.
Ein Hungerkünstler esce nel 1922,appena due anni prima della morte dello scrittore.
Ein Hungerkünstler viene tradotto nelle diverse edizioni italiane "Un digiunatore" oppure "Artista del digiuno".
Racconta con una prosa molto asciutta la triste storia di un uomo che lavora in un circo e si esibisce praticando l'astinenza dal cibo.
Inizialmente, egli gode di uno straordinario successo, ma in seguito il pubblico inizia ad annoiarsi di fronte alla sua esibizione, preferendo altro.
Come interpretare, dunque, questo racconto?
Cosa dovrebbe rappresentare il digiunatore?
Come abbiamo già premesso non possiamo che fornire una delle molteplici chiavi di lettura:
è l'artista, in generale e soprattutto lo scrittore che forse si può identificare con questo personaggio, perché colui che si rifiuta di produrre un'arte finalizzata a compiacere esclusivamente il pubblico pagante va incontro anche alla delusione, infatti non sempre la gente comune o la critica sono disposte a sostenere una forma di arte che non dia profitto.
"Io sono costretto a digiunare[...] perché non sono riuscito a trovare il cibo che mi soddisfacesse. Se l'avessi trovato, credimi, non avrei fatto tante storie e mi sarei rimpinzato come te e come tutti ".
Ecco queste sono forse le parole più intense e drammatiche di tutto il racconto e suonano come l'eco di ciò che lo straordinario scrittore di Praga andava sostenendo: "sono soltanto letteratura e non posso e non voglio essere altro".
                                                                                                Alberto Esposito
INVITO ALL’ASCOLTO
Alla ricerca di China Town
In questo artistico numero del giornalino, avrei piacere di parlarvi di una canzone a me molto cara, tratta dall'album "Museica" del cantante italiano Caparezza: mi riferisco a "China Town", nella quale il cantante si rivolge a inchiostro, matite, penne, piume d'oca... insomma, a tutto ciò che orbita intorno alla scrittura e all'arte, personificandoli e ringraziandoli di tutti i benefici che hanno portato all'umanità, dal momento che, prima dell'avvento degli anni 2000, la cosiddetta "epoca digitale", la massima ambizione per l'uomo comune era quella di esprimere le proprie idee attraverso carta e inchiostro, in modo che tutti quanti potessero avere l'opportunità di leggerle e diffonderle. L'autore racconta di come la scrittura e la composizione siano in grado di rapirlo e trasportarlo in universi lontani e città nascoste, tra le quali proprio China Town (va letto come china, intendendo l'inchiostro nero  e non come China, nome inglese della Cina) un luogo mistico, ubicato nella mente di ognuno di noi, dove risiedono la creatività e l'immaginazione, insieme alla voglia di scrivere ed esprimersi.
Con versi come: "Il luogo non è molto distante L'inchiostro scorre al posto del sangue Basta una penna e rido come fa un clown A volte la felicità costa meno di un pound",
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Caparezza vuole farci capire che spesso la felicità, la soddisfazione, non risiedono in gesti eroici ai quali tutti miriamo, in cerca di una spesso impossibile popolarità, bensì in atti ritenuti da molti inutili o semplicemente trascurati per la loro semplicità, come sedersi, alla sera, dopo una giornata ricca d'impegni, e scrivere, sfogarsi, liberarsi di tutti ciò che ci affligge o ci ha ferito, raccontare tutto il bene e il male che abbiamo ricevuto, semplicemente per noi stessi, in modo da trovare un qualche ristoro che ci sollevi da ciò che in precedenza ci ha fatto soccombere.
Se vi capiterà perciò di avere tre minuti e cinquantacinque secondi di libertà e non saprete cosa fare, vi consiglio vivamente di ascoltare questa canzone, non solo per il testo, ma anche per le forbite similitudini e giochi di parole tipici dell'autore, in grado di lasciare qualcosa anche in seguito all'ascolto.
                                                               Alessandro Cauda
LA PAROLA AGLI ESPERTI
Intervista alla scrittrice albese Giulia Marengo
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                                            Immagine pubblicata per concessione dell’artista
Quando è nata la tua passione per la scrittura?
Da bambina sognavo di fare la scrittrice. Ma anche l’astronauta, l’archeologa e il Nobel per la medicina, quindi prima o poi dovevo azzeccarci. Ho sempre amato scrivere, però i miei temi erano sempre un po’ troppo fantasiosi, un po’ sopra le righe, difficili da imbrigliare nelle redini strette dei saggi rigorosi e degli articoli di giornale che tanto erano in voga al Liceo Classico in quegli anni. Perciò la passione è rimasta dormiente per qualche anno, fino a che ho deciso di partecipare a un gioco di narrazione a tema fantascientifico – su Star Wars, per la precisione, un’altra delle mie passioni. Da quel momento, si sono rotti gli argini e tutte le storie che avevo represso negli anni sono defluite su pagine e pagine, inarrestabili. A 19 anni, per scommessa, ho inviato un racconto a un concorso letterario nazionale – proprio “Anatomia di un paradosso”, che poi, anni dopo, è stato incluso nella raccolta “32 frammenti dell’anima”. Inaspettatamente, ho vinto. Così ho preso coraggio e mi sono lanciata in un progetto più corposo, poi un altro. E così è cominciata. Ma la passione? Quella è sempre stata lì.
Quanto tempo ti occorre per elaborare e scrivere un racconto?
Il tempo, quando si scrive, è relativo. La “sindrome della pagina bianca” può giocare brutti scherzi ma, quando le condizioni sono propizie, sono molto prolifica, e riesco a scrivere circa un racconto al giorno. Come è ovvio, il seme dell’idea deve essere già lì, annidato da qualche parte nella confusione della mia mente, ma poi sono le voci dei personaggi che prendono il sopravvento, e raccontano la loro storia. Io ci metto solo le dita, e qualche virgola qua e là.
Durante la stesura di “32” ero sotto contratto, quindi avevo delle tempistiche molto stringenti. In tre mesi – nonostante un lavoro a tempo pieno - ho consegnato al mio editore la raccolta completa.
In "32 frammenti dell'anima" spazi dal genere realistico all'umoristico al fantastico, quale di questi senti di incarnare meglio?
La sfida di “32” è stata proprio giocare con in generi e mettermi alla prova. Arrivavo da un discreto successo con il fantastico, che è molto nelle mie corde, ma volevo cimentarmi con qualcosa che mi venisse meno naturale. In tutta sincerità non riesco a giudicare da me quali siano stati i risultati, ma i lettori hanno molto apprezzato i racconti più noir e, con mia sorpresa, quelli umoristici. Nelle mie preferenze c’è sicuramente una vena tragica, come ahimè ben sanno i miei personaggi… nessuno di loro è al sicuro quando mi metto alla tastiera.
C'è un racconto "Anatomia di un paradosso" che affronta un tema molto delicato, ma lascia un po' scioccato il lettore nel finale, perché hai pensato ad un epilogo così?
"Anatomia di un paradosso" è un racconto che amo molto (vi si affronta il tema dell'omosessualità N. D. R.). Originariamente ambientata a San Francisco e poi ricondotta in Italia, è una storia che si è scritta da sé. È volutamente provocatoria per un Paese come il nostro, dove stentano a essere superati alcuni pregiudizi. L’epilogo è scioccante, è vero, ma non poteva essere diversamente. Fa pensare, quando la diversità – qualunque tipo di diversità – è così tanto temuta da dover essere taciuta a ogni costo, persino a quello della vita stessa.
In altri racconti come "Masca" ad esempio ti fai interprete delle tradizioni popolari e della storia del tuo territorio, quanto conta per te l'attaccamento alle tue origini?
Durante i miei primi anni di scrittura ho avuto il piacere di collaborare con Donato Bosca a un progetto, per Araba Fenice, che raccoglieva le storie delle masche, raccontate a voce dagli anziani dei paesi di Langa e poi da me ricondotte alla pagina scritta. Alcuni di questi racconti mi sono rimasti nel cuore, ma più di tutto vi occupa un posto speciale la mia bellissima terra. Ho avuto il privilegio di studiare e vivere all’estero, ma le colline, quella luce speciale che incendia le vigne solo nei pomeriggi più limpidi di metà ottobre, le pennellate di colore dei petali di rosa che occhieggiano fra il verde dei pampini, mi mancavano troppo. Così, sono tornata a casa. Amo viaggiare, tantissimo. Ma alla fine, le mie radici sono qui, e amo pagarne tributo nei miei lavori.
Il racconto "L'uomo della polvere" è molto poetico, avresti voglia di raccontare la genesi di questa particolare narrazione?
Anni fa avevo un collega molto peculiare. Silenzioso, modesto, laborioso. Un’acqua cheta, come si suole dire. Poi ogni tanto cominciava a parlare, e raccontava storie meravigliose di viaggi esotici e avventurosi. Come spesso succede, queste informazioni sono sedimentate lentamente e poi sono tornate a galla, e “l’uomo della polvere” ha preso forma sulla carta. Nella raccolta ci sono tantissimi riferimenti a persone che conosco nella vita reale, magari distorte, combinate un po’ a casaccio, rielaborate, abbinate e poi di nuovo spaiate come le perline di una collana. Se vi capiterà di leggere anche il racconto “il cervello di uno scrittore”, beh, è tutto spiegato lì.
Stai lavorando ad un nuovo progetto letterario?
Ahimè, no. Mi sono presa quello che è partito come un anno sabbatico – sono diventata mamma – ma scrivere, per me, significa lavorare anche dodici ore di seguito, chiusa da sola dentro a una stanza. Conciliare la scrittura con un lavoro a sua volta molto impegnativo e con la mia famiglia è diventato al momento troppo difficile. Ho comunque almeno due romanzi nel cassetto, che prima o poi vedranno la luce. Di certo la mia storia d’amore con la pagina scritta non è finita.
Cosa suggeriresti a chi, come noi, frequenta ancora il Liceo e avrebbe tanto desiderio di fare della letteratura un progetto di vita?
Leggete. Leggete, leggete, leggete. Qualsiasi cosa, di qualsiasi genere. L’importante è che vi piaccia, senza leggere non è possibile imparare a scrivere. Perché è solo attraverso la lettura che si assorbe il ritmo, quella melodia armonica e perfetta che poi verrà riarrangiata sulla carta.
E poi scrivete, cancellate, riscrivete, correggete, buttate via tutto e ricominciate. Scrivere è difficile, è un lavoro infinito di lacrime e sangue. Ma se vi piace, l’unico consiglio che posso dare è “non mollate”. Anche se i vostri scritti rimanessero inediti, ne sarà valsa la pena.
Intervista condotta dalle alunne Martina Borgogno e Chiara Calissano
LA PAROLA AGLI ESPERTI  (2)
Intervista al pittore Mauro Rosso
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                                                 Immagine pubblicata per concessione dell’artista
Mauro Rosso è nativo della città di Alba dove vive e lavora e nonostante i fitti impegni è stato così gentile da concederci un po' del suo tempo.
Da quanto tempo coltiva questa sua passione?
"Ci sono PASSIONI con le quali hai a che fare da quando apri gli occhi la prima volta, per fortuna poi la curiosità che ho oggi è la stessa di quando ero piccolissimo."
Da cosa è ispirato?
"Mi è sempre piaciuto osservare, badare alle sfumature... Mi piacciono le persone che - dicono qualcosa- e che sanno ascoltare e ragionare con la propria testa. Mi piace il battito di ciglia o il sorgere leggero di un sorriso, la voce musicale. Mi piace ascoltare musica, non potrei farne a meno, mi piace guardare le mie dita muoversi sulla tela, stanno bene insieme... Io parlo tanto, ma ci sono momenti in cui resto in silenzio ad ascoltarmi. È in quei momenti che fabbrico i miei pensieri più veri, mentre cammino per le strade, osservando la gente che passa... O assaporando il sole che mi scalda dentro... Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa, mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore "
Nella collezione Hero, il soggetto prediletto è Batman, perché?
Per quale motivo ha, inoltre, deciso di inserire i supereroi all'interno di contesti di vita quotidiana?
"... Una notte, senza prender sonno, mi è tornato in mente il mio eroe preferito di quando ero bambino... Sotto un'altra luce... Vestito dei problemi di tutti i giorni: la spesa, la famiglia, le bollette. Tutto questo mi ha suggerito la collezione Hero, la trasposizione dal fumetto alla vita reale.
Le tele - si presentano - come frame di un vecchio film, immagini di un uomo normale. Un uomo normale vestito da eroe".
Intervista condotta da Marta Caffa e Yasmine Hijji
LA FUCINA DELLE IDEE
L’arte della poesia
Io sono come il re di un paese piovoso,
ricco ma impotente, giovane e però vecchissimo,
che, sprezzando gli inchini dei suoi precettori,
s'annoia coi suoi cani come con ogni altra bestia.
Nulla può farlo gioire, né preda, né falcone,
né il popolo che muore in faccia al suo balcone.
Del buffone favorito la grottesca ballata
non distrae più la fronte di questo crudele malato.
Il suo letto gigliato si trasforma in sepolcro,
e le dame d'intorno, per le quali ogni principe è bello,
non san più che impudica toilette trovare
per cavare un sorriso a quel giovane scheletro.
Nemmeno il sapiente che gli fabbrica l'oro è stato in grado
di estirpare dal suo essere l'elemento corrotto;
e in quei bagni di sangue ereditati dai romani
che gli uomini potenti rimembrano nei loro vecchi giorni,
egli non ha saputo riscaldare quest'ebete cadavere
in cui non scorre il sangue, ma l'acqua verde del Lete
L’arte è la voce delle nostre anime. La musica sfama il nostro bisogno di emozioni. La letteratura e la poesia sono la voce della nostra società, una voce spesso scomoda che denuncia un disagio generazionale o sociale. E’ stata spesso la voce di proteste, rivoluzioni, di idee o sentimenti. Spesso l’arte è un veicolo con il quale condividere emozioni, energie.Ho sempre pensato che la poesia fosse meravigliosa perché la si può interpretare come il cuore accoglie le parole che modellano la poesia stessa e il pensiero di ognuno non potrà essere criticato poiché l’arte è libera e così deve rimanere. Ho deciso di citare una nota poesia di Baudelaire perché nella sua espressione geniale,atratti macabra, che può piacere o no, è un esempio di protesta. Premetto che, oggettivamente, l’idea artistica dello spleen baudelaireiano ha posto le basi della letteratura moderna, trasportando con séil suo disagio, la sua apatia e il suo ribrezzo per il mondo industrializzato in una realtà che mescola storia con mondi fantasiosi. Il poeta si sente impotente, mutilato da una società che valorizza il prodotto, non le persone, non le idee. In molte delle sue poesie appare un elemento comune ovvero l’umiliazione a cui la società lo sottopone e il poeta sceglie, non a caso, la parola spleen, che indica la nausea per la nuova società modellata dalle industrie. Per questo motivo, il poeta inizia a condurre una vita alternativa, sull’onda dell’eccesso. La poesia è mistero, la poesia è un’arte che seduce l’anima con giochi di parole perfetti, spesso poco precisa o enigmatica,appare come un paesaggio annebbiato, dove i contorni non sono ben delineati. Tutto questo dovrebbe farci riflettere: l'arte e tutti i suoi mezzi per esprimersi sono un bisogno primordiale di comunicare… più potente delle armi, più potente della violenza.
​Stefan Huru
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berna282 · 5 years ago
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SECONDO LA BIBBIA,CHE COS’E’ LA MORTE?
QUANDO NASCONDI IL TUO VOLTO,SI SENTONO SMARRITI. SE TOGLI IL LORO SPIRITO,MUOIANO E TORNANO ALLA POLVERE. ( SALMO 104: 29)
IL SUO SPIRITO SE NE ESCE,E LUI TORNA AL SUOLO, IN QUELLO STESSO GIORNO I SUOI PENSIERI SVANISCANO . ( SALMO 146:4)
PROPRIO COME NON C’E’ UOMO CHE ABBIA POTERE SULLO SPIRITO O CHE POSSA TRATTENERLO ,NON C’E’ NESSUNO CHE ABBIA POTERE  SULLO SPIRITO O CHE  POSSA TRATTENERLO ,NON C’E’ NESSUNO CHE ABBIA POTERE SUL GIORNO DELLA MORTE. PROPRIO COME NESSUNO VIENE CONGEDATO DURANTE LA GUERRA, LA MALVAGITÀ’ NON LASCERÀ’ SFUGGIRE QUELLI CHE  LA PRATICANO . ( ECCLESIASTE 8:8)
LA CONDIZIONI DEI MORTI
INFATTI I VIVI SANNO CHE MORIRANNO,MA I MORTI NON SANNO NULLA,NE’ HANNO PIU’ ALCUNA RICOMPENSA, PERCHE’ DI LORO NON RIMANE ALCUN RICORDO. ( ECCLESIASTE 9:5)
TUTTO QUELLO CHE LE TUE MANI TROVANO DA FARE, FALLO CON TUTTE LE TUE FORZE,PERCHE’ NELLA TOMBA ,IL LUOGO IN CUI ANDRAI ,NON SI LAVORA NE’ SI FANNO PIANI,E NON CI SONO NE’ CONOSCENZA NE’ SAPIENZA. ( ECCLESISASTE 9:10) 
IL SUO SPIRITO SE NE ESCE,E LUI TORNA AL SUOLO ; IN QUELLO STESSO GIORNO I SUOI PENSIERI SVANISCANO. ( SALMO 146:146:4)
IL MIO VIGORE SI E’ INARIDITO, COME TERRACOTTA; LA LINGUA MI SI E’ ATTACCATA  AL PALO. TU MI TRASCINI NELLA POLVERE DELLA MORTE. (SALMO 22:15)
LA SUA CASA SPROFONDA NELLA MORTE, E I SUOI SENTIERI CONDUCANO A QUELLI SENZA VITA. ( PROVERBI 2:18) 
SONO MORTI;E NON VIVRANNO PIU’. IMPOTENTI NELLA MORTE,NON SORGERANNO , PERCHE’ TU HAI RIVOLTO LORO LA TUA ATTENZIONE PER ANNIENTARLI E DISTRUGGERNE COMPLETAMENTE IL RICORDO. ( ISAIA 26:14) 
PERCHE’ NELLA MORTE NON SI FA MENZIONE DI TE; NELLA TOMBA CHI LI LODERA’? ( SALMO 6:5) 
LA TOMBA ,INFATTI ,NON PUO’ DARTI GLORIA; LA MORTE NON TI PUO’ LODARE. QUELLI CHE SCENDONO NELLA FOSSA NON POSSONO SPERARE NELLA  TUA FEDELTÀ’ . SONO I VIVENTI,I VIVENTI,CHE TI POSSONO LODARE,  PROPRIO COME POSSO FARE IO IN QUESTO GIORNO. UN PADRE PUO’ FAR CONOSCERE AI SUOI FIGLI LA TUA FEDELTÀ’. ( ISAIA 38:18,19)
GUARDAMI,O GEOVA MIO DIO,E RISPONDIMI. DA’ LUCE AI MIEI  OCCHI,PERCHE’ IO NON MI ADDORMENTI NELLA MORTE, ( SALMO  13:3)
DETTO QUESTO, AGGIUNSE:’’IL NOSTRO AMICO LAZZARO SI E’ ADDORMENTATO ,MA IO VADO A SVEGLIARLO’’. ALLORA I DISCEPOLI GLI DISSERO: ‘’SIGNORE’’. ALLORA I DISCEPOLI GLI DISSERO: ‘’SIGNORE,SE STA DORMENDO, GUARIRÀ’’. IN REALTA’ GESU’ AVEVA PARLATO DELLA SUA MORTE, MA LORO PENSAVANO CHE SI RIFERISSE AL SONNO LETTERALE. PERCIO’ GESU’ DISSE LORO CHIARAMENTE:’’LAZZARO E’ MORTO, ( GIOVANNI 11:11-14) 
MA ORA CRISTO E’ STATO RISUSCITATO DAI MORTI, PRIMIZIA DI QUELLI CHE SI SONO ADDORMENTATI NELLA MORTE. INFATTI , DATO CHE LA MORTE E’ VENUTA PER MEZZO DI UN UOMO, ANCHE LA RESURREZIONE DEI MORTI VIENE PER MEZZO DI UN UOMO; (  1 CORINTI 15:20,21) 
ED ESCLAMO’ : CHE IO  MUOIA INSIEME AI FILISTEI!’’ QUINDI SPINSE CON TUTTA LA SUA POTENZA,E LA CASA CADDE SUI SIGNORI E SU  TUTTA LA GENTE CHE VI SI TROVAVA.COSI’ SANSONE UCCISE PIU’ PERSONE ALLA SUA MORTE DI QUANTE NE AVEVA UCCISE DURANTE LA SUA VITA.  GIUDICI 16:30)
ECCO, TUTTE LE ANIME APPARTENGONO A ME. SIA L’ ANIMA DEL PADRE  CHE L’ ANIMA CHE L’ ANIMA DEL FIGLIO APPARTENGONO A ME. L’ ANIMA CHE PECCA E’ QUELLA CHE MORIRA’. ( EZECHIELE 18:4)
L’ ANIMA CHE PECCA E’ QUELLA CHE MORIRA’.IL FIGLIO NON PAGHERÀ’ PER I PECCATI DEL PADRE E IL PADRE NON PAGHERÀ’ PER I  PECCATI DEL FIGLIO.LA GIUSTIZIA DEL GIUDIZIO SARA’ ATTRIBUITA A LUI SOLO, E LA MALVAGITÀ’ DEL MALVAGIO SARA’ ATTRIBUITA’ A LUI SOLO. ( EZECHIELE 18:20)
IL SECONDO VERSO’ LA SUA COPPA NEL MARE, E IL MARE SI TRASFORMO’ IN SANGUE COME QUELLO DI UN MORTO,E OGNI ESSERE VIVENTE NEL MARE MORI’. ( RIVELAZIONE 16:3)
DOVETE RISPARMIARE LA VITA A MIO PADRE E A MIA MADRE,AI MIEI FRATELLI E ALLE MIE SORELLE,E A TUTTI QUELLI CHE APPARTENGONO A LORO, E DOVETE SALVARCI DALLA MORTE’’. ( GIOSUE 2:13)
PER LIBERARLI DALLA MORTE E CONSERVARLI IN VITA DURANTE LA CARESTIA. ( SALMO 33:19) . 
PERCHE’ MI HAI LIBERATO DALLA MORTE E HAI IMPEDITO AI MIEI PIEDI DI INCIAMPARE , AFFINCHÉ’  IO POSSA CAMMINARE DAVANTI A TE, O DIO,NELLA LUCE DEI VIVENTI. ( SALMO 56:13) 
HAI LIBERATO LA MIA ANIMA DALLA MORTE, IL MIO OCCHIO DALLE LACRIME,IL MIO PIEDE DALL’ INCIAMPO. ( SALMO 116:8) 
SAPPIATE CHE COLUI CHE RIPORTA INDIETRO UN PECCATORE DELLA SUA STRADA SBAGLIATA LO SALVERÀ’ DALLA MORTE E COPRIRÀ’ UNA GRAN QUANTITÀ DI PECCATI. ( GIACOMO 5:20) 
PER QUESTA RAGIONE GLI DARO’ LA SUA PARTE FRA I MOLTI E LUI DIVIDERÀ’ IL BOTTINO CON I POTENTI, PERCHE’ HA VERSATO LA SUA VITA ALLA MORTE ED E’ STATO ANNOVERATO FRA I MALFATTORI; HA PORTATO IL PECCATO DI MOLTI E HA INTERCEDUTO PER I MALFATTORI. ( ISAIA 53:12)
QUINDI DISSE LORO: ‘’SONO PROFONDAMENTE ADDOLORATO,TANTO DA MORIRE. RESTATE QUI E VIGILATE CON ME’’. ( MATTEO 26:38)
VOI MI PROFANATE IN MEZZO AL MIO POPOLO PER QUALCHE MANCIATA D’ORZO E QUALCHE BOCCONE DI PANE; MENTITE AL MIO POPOLO CHE DA’ ASCOLTO ALLE VOSTRE MENZOGNE,E COSI’ FATE MORIRE CHI NON DOVREBBE MORIRE E FATE VIVERE CHI NON DOVREBBE VIVERE’’’ EZECHIELE 13:19)
QUANDO SI PRESENTERÀ’ QUALCUNO CHE TI INSEGUIRÀ’  PER UCCIDERTI,MIO SIGNORE ,LA TUA VITA SARA’ TENUTA AL SICURO NELLA BORSA DELLA VITA PRESSO GEOVA TUO DIO; LA VITA DEI TUOI NEMICI,INVECE , EGLI LA SCAGLIERÀ’ LONTANO COME  SI LANCIA UNA PIETRA’ CON LA FIONDA. ( 1 SAMUELE 25:29)
RACHELE PERO’ STAVA PER MORIRE E, PROPRIO MENTRE ESALAVA L’ULTIMO RESPIRO, CHIAMO’ IL BAMBINO BEN-ONI, MA SUO PADRE LO CHIAMO’ BENIAMINO. ( GENESI 35:18)
SI STESE QUINDI TRE VOLTE SUL BAMBINO E INVOCO’ GEOVA DICENDO:’’O GEOVA MIO DIO, TI PREGO ,FA ‘ CHE LA VITA DI QUESTO BAMBINO TORNI IN LUI’’. ( 1RE 17:21)
SI STESE QUINDI TRE VOLTE SUL BAMBINO E INVOCO’ GEOVA DICENDO : ‘’O GEOVA MIO DIO ,TI PREGO,FA’ CHE LA VITA DI QUESTO BAMBINO TORNI IN LUI’’ ( 1RE 17:21) 
LA DONNA CHE HA PARTORITO SETTE FIGLI SI E’ INDEBOLITA’; RESPIRA A FATICA. IL SUO SOLE E’ TRAMONTATO MENTRE E’ ANCORA GIORNO, CAUSANDO VERGOGNA E UMILIAZIONE. E I POCHI DI LORO CHE RESTANO LI’ CONSEGNERÒ’ ALLA SPADA DAVANTI AI LORO NEMICI’, DICHIARA GEOVA’’. ( GEREMIA 15:9) ORA, O GEOVA,PIUTTOSTO TOGLIMI LA VITA , TI PREGO, PERCHE’ PER ME E’ MEGLIO MORIRE CHE VIVERE’’. ( GIONA 4:3) 
E DOVETE RIMANERE FUORI DALL’ ACCAMPAMENTO PER SETTE GIORNI. CHIUNQUE TRA VOI ABBIA UCCISO QUALCUNO E CHIUNQUE TRA VOI ABBIA TOCCATO UNA PERSONA UCCISA SI DEVE PURIFICARE IL TERZO  E IL SETTIMO GIORNO,SIA VOI CHE I VOSTRI PRIGIONIERI ( NUMERI 31:19)
ED ESCLAMO’: ‘’CHE IO MUOIA INSIEME AI FILISTEI!’’ QUINDI SPINSE CON TUTTA LA SUA POTENZA,E LA CASA CADDE SUI SIGNORI E SU TUTTA LA GENTE CHE VI SI TROVAVA.COSI’ SANSONE UCCISE PIU’ PERSONE ALLA SUA MORTE DI QUANTE NE AVEVA UCCISE DURANTE LA SUA VITA.  GIUDICI 16:30) 
VOI MI PROFANATE  IN MEZZO AL MIO POPOLO PER QUALCHE MANCIATA D’ORZO E QUALCHE  BOCCONE DI PANE; MENTITE AL MIO POPOLO CHE DA’ ASCOLTO ALLE VOSTRE MENZOGNE,E COSI’ FATE MORIRE CHI NON DOVREBBE MORIRE E FATE VIVERE CHI NON DOVREBBE VIVERE’’ .  (EZECHIELE 13:19) 
REDENZIONE DALLA CONDANNA DELLA MORTE.
IL VERO DIO E’ PER NOI UN DIO CHE SALVA; GEOVA .IL SOVRANO SIGNORE,FA LA VIA D’USCITA DALLA MORTE. ( SALMO 68:20)
E UCCIDESTE COLUI CHE CONDUCE ALLA VITA . MA DIO LO HA RISUSCITATO DAI MORTI,E DI QUESTO NOI SIAMO TESTIMONI. ( ATTI 3:15) 
ERA GIUSTO INFATTI CHE COLUI PER IL QUALE E MEDIANTE IL QUALE ESISTONO TUTTE LE COSE,NEL PORTARE MOLTI FIGLI ALLA GLORIA, RENDESSE PERFETTO ATTRAVERSO LE SOFFERENZE COLUI CHE LI CONDUCE ALLA SALVEZZA. ( EBREI 2:10) 
MA ORA E’ STATA RESA EVIDENTE TRAMITE LA MANIFESTAZIONE DEL NOSTRO SALVATORE ,CRISTO GESU’ CHE HA ABOLITO LA MORTE  E HA FATTO LUCE SULLA VITA E SULL’ INCORRUZIONE PER MEZZO DELLA BUONA NOTIZIA, ( 2TIMOTEO 1:10) 
TUTTAVIA VEDIAMO GESU’,CHE ERA STATO FATTO DI POCO INFERIORE AGLI ANGELI, CORONATO DI GLORIA E ONORE PER AVER SUBITO LA MORTE. PER L’ IMMERITATA BONTA’ DI DIO HA GUSTATO LA MORTE PER TUTTI. ( EBREI 2:9)
CHE HA DATO SE STESSO COME RISCATTO CORRISPONDENTE PER TUTTI.E’ QUESTO CHE SARA’ TESTIMONIATO AL TEMPO STABILITO,  (1TIMOTEO 2:6) 
MA IL DONO NON E’ COME LA COLPA .INFATTI SE PER LA COLPA DI UN SOLO UOMO MOLTI SONO MORTI,TANTO PIU’ L’ IMMERITATA BONTA’ DI DIO  E IL DONO CHE HA FATTO MEDIANTE L’IMMERITATA BONTA’  DI UN SOLON UOMO, GESU’ CRISTO ,SONO STATI RISERVATI IN ABBONDANZA SU MOLTI .  E NEL CASO DEL DONO NON E’ STATO COME NEL CASO DI QUEL SOLO UOMO CHE HA PECCATO, PERCHE’ IL GIUDIZIO EMESSO IN SEGUITO A UNA SOLA COLPA E’ STATO DI CONDANNA,MENTRE IL DONO FATTO IN SEGUITO A MOLTE COLPE E’ STATO UNA DICHIARAZIONE DI GIUSTIZIA . ( ROMANI 5:15,16) 
PERCIO’, PROPRIO COME PER UNA SOLA  COLPA UOMINI  DI OGNI TIPO SONO STATI CONDANNATI, COSI’GRAZIE A UNO SOLO ATTO DI GIUSTIFICAZIONE UOMINI DI OGNI TIPO VENGONO DICHIARATI GIUSTI PER LA VITA. INFATTI,COME PER LA DISUBBIDIENZA DI UN SOLO UOMO MOLTI SONO STATI  COSTITUITI PECCATORI ,COSI’ ANCHE PER L’UBBIDIENZA DI UNO SOLO MOLTI SARANNO COSTITUTI GIUSTI.( ROMANI 5:18,19) 
E COME GLI UOMINI DEVONO MORIRE UNA VOLTA SOLA, DOPODICHÉ’  RICEVONO UN GIUDIZIO , COSI’ ANCHE IL CRISTO E’ STATO OFFERTO UNA VOLTA SOLA  PER PORTARE I PECCATI DI MOLTI ;E LA SECONDA VOLTA APPARIRÀ’ INDIPENDENTEMENTE DAL PECCATO,E SARA’ VISTO DA QUELLI CHE LO ASPETTANO ANSIOSAMENTE PER LA LORO SALVEZZA. ( EBREI 9:27,28) 
IN VERITA’ ,SI’,IN VERITA’ VI DICO:CHI ASCOLTA LA MIA PAROLA E CREDE A COLUI CHE MI HA MANDATO HA VITA ETERNA E NON VA INCONTRO AL GIUDIZIO,MA E’ PASSATO DALLA MORTE ALLA VITA. ( GIOVANNI 5:24)
NOI SAPPIAMO DI ESSERE PASSATI DALLA MORTE ALLA VITA,PERCHE’ AMIAMO I FRATELLI. CHI NON AMA RIMANE NELLA MORTE. ( 1 GIOVANNI 3:14)
CHI ESERCITA’ FEDE NEL FIGLIO HA VITA ETERNA; CHI DISUBBIDISCE AL FIGLIO NON VEDRA’ LA VITA,MA L’IRA DI DIO RIMANE SU DI LUI. ( GIOVANNI 3:16) 
CHI ESERCITA’ FEDE NEL FIGLIO HA VITA ETERNA ; CHI DISUBBIDISCE  AL FIGLIO NON VEDRA LA VITA,MA L’IRA DI DIO RIMANE SU DI LUI. ( GIOVANNI 3:36)
PERCIO’ NON C’E’ NESSUNA CONDANNA PER QUELLI CHE SONO UNITI A CRISTO GESU’:LA LEGGE DELLO SPIRITO CHE DA’ VITA PER MEZZO DI CRISTO GESU’ TI HA LIBERATO DALLA LEGGE DEL PECCATO E DALLA MORTE. CIO’ CHE LA LEGGE NON POTEVA FARE, ESSENDO DEBOLE A CAUSA DELLA CARNE,DIO LO HA FATTO MANDANDO IL PROPRIO FIGLIO IN UNA FORMA SIMILE ALLA CARNE PECCAMINOSA PER ELIMINARE IL PECCATO;E  COSI’ HA CONDANNATO IL PECCATO NELLA CARNE , AFFINCHÉ’  I GIUSTI PRINCIPI DELLA LEGGE POSSANO ESSERE OSSERVATI DA NOI CHE NON CAMMINIAMO SECONDO LA CARNE MA SECONDO LO SPIRITO. INFATTI QUELLI CHE VIVONO SECONDO LA CARNE RIVOLGENDO LA MENTE ALLE COSE DELLA CARNE,MA QUELLI CHE VIVONO SECONDO  LO SPIRITO ALLE COSE DELLO SPIRITO. RIVOLGERE LA MENTE ALLA CARNE SIGNIFICA  MORTE, MENTRE RIVOLGERE LA MENTE ALLO SPIRITO SIGNIFICA VITA E PACE; ( ROMANI 8:1-6)
ANCHE VOI UN TEMPO ERAVATE LONTANI E NEMICI PERCHE’ LA VOSTRA MENTE ERA CONCENTRATA SULLE OPERE MALVAGIE,MA ORA EGLI HA RICONCILIATO CON SE’ MEDIANTE IL CORPO FISICO DI COLUI CHE E’ MORTO,PER FARVI COMPARIRE ALLA SUA PRESENZA SANTI,SENZA DIFETTO E IRREPRENSIBILI; PURCHE’ RIMANIATE NELLA FEDE, SOLIDAMENTE POGGIATI SUL  FONDAMENTO E SALDI,SENZA ESSERE SMOSSI DALLA SPERANZA DI QUELLI BUONA NOTIZIA CHE AVETE UDITO E CHE E’ STATA PREDICATA IN TUTTA LA CREAZIONE CHE E’ SOTTO IL CIELO.DI TALE BUONA NOTIZIA IO, PAOLO ,SONO DIVENTATO MINISTRO  (COLOSSESI 1:21-23)
MA GESU’ DISSE LORO:  ‘’NON SAPETE QUELLO CHE STATE CHIEDENDO. POTETE BERE IL CALICE CHE IO BEVO O ESSERE BATTEZZATI CON IL BATTESSIMO CON CUI IO SONO BATTEZZATO?’’ GLI RISPOSERO:’’SI, POSSIAMO BERLO’’. ALLORA GESU’ DISSE LORO:’’VOI BERRETE IL CALICE CHE IO BEVO E SARETE BATTEZZATI CON IL BATTESSIMO CON CUI IO SONO BATTEZZATO. ( MARCO 10:38,39)
MA HO UN BATTESSIMO CON IL QUALE DEVO ESSERE BATTEZZATO,E FINCHE’ NON SARA’  COMPIUTO SARO’ DAVVERO ANGOSCIATO! ( LUCA 12:50) 
MA COSA SIGNIFICA L’ ESPRESSIONE ‘’E’ SALITO’’, SE NON CHE E’ ANCHE SCESO GIU’ SULLA TERRA? COLUI CHE E’ SCESO E’ LO STESSO CHE E’ SALITO MOLTO AL DI SOPRA DI TUTTI I CIELI,PER DARE PIENEZZA A TUTTE LE COSE. ( EFESINI 4:9,10)
O NON SAPETE CHE TUTTI NOI CHE SIAMO STATI BATTEZZATI IN CRISTO GESU’ SIAMO STATI BATTEZZATI NELLA SUA MORTE? PER MEZZO DEL NOSTRO BATTESSIMO NELLA SUA MORTE SIAMO DUNQUE STATI SEPOLTI CON LUI AFFINCHÉ’ ,COME CRISTO E’ STATO RISUSCITATO DAI MORTI MEDIANTE LA GLORIA DEL PADRE ,COSI’ ANCHE NOI POTESSIMO VIVERE UNA VITA NUOVA.SE SIAMO STATI UNITI A LUI IN UNA MORTE SIMILE ALLA SUA ,CERTAMENTE SAREMO ANCHE UNITI A LUI IN UNA RISURREZIONE SIMILE ALLA SUA ( ROMANI 6:3-5)
IL MIO  OBIETTIVO E’DI CONOSCERE LUI  E LA POTENZA DELLA SUA RESURREZIONE E DI PARTECIPARE ALLE SUE SOFFERENZE, ASSOGGETTANDOMI A UNA MORTE SIMILE ALLA SUA, NELLA SPERANZA DI POTER IN QUALCHE MODO CONSEGUIRE LA RISURREZIONE DAI MORTI CHE AVRA’ LUOGO PRIMA. ( FILIPPESI 3:10,11)
SAPPIAMO INFATTI CHE SE LA NOSTRA CASA TERRENA,QUESTA TENDA ,VIENE   DISTRUTTA ,AVREMO DA DIO UN’ ABITAZIONE ,UNA CASA NON FATTA DA MANI UMANE, ETERNA, NEI CIELI. IN QUESTA DIMORA NOI GEMIAMO, DESIDERANDO ARDENTEMENTE RIVESTIRE LA NOSTRA DIMORA CELESTE, COSI’ CHE QUANDO LA RIVESTIREMO NON SARANNO TROVATI NUDI. IN REALTA’ NOI CHE SIAMO IN QUESTA TENDA GEMIAMO ,OPPRESSI ,NON PERCHE’ VOGLIAMO SVESTIRCENE ,MA PERCHE’ VOGLIAMO RIVESTIRE L’ ALTRA AFFINCHÉ’ CIO’ CHE’ E’ MORTO VENGA SOSTITUITO DALLA VITA. COLUI CHE CI HA PREPARATO PROPRIO PER QUESTO E’ DIO ,CHE CI HA DATO LO SPIRITO COME GARANZIA DI CIO CHE DEVE VENIRE. NOI DUNQUE SIAMO SEMPRE FIDUCIOSI E SAPPIAMO CHE, FINCHE’ DIMORIAMO NEL CORPO , SIAMO LONTANI DAL SIGNORE, PERCHE’ CAMMINIAMO PER FEDE,NON PER VISIONE. SIAMO DUNQUE FIDUCIOSI E PREFERIREMMO ESSERE LONTANI DAL CORPO E DIMORARE PRESSO IL SIGNORE. ( 2 CORINTI 5:1-8)
MA RITENGO GIUSTO,FINCHE’ SONO IN QUESTA TENDA, RISVEGLIARVI CON LE MIE ESORTAZIONI, SAPENDO CHE LA MIA TENDA SARA’ PRESTO TOLTA VIA,COME MI INDICO’ ANCHE IL NOSTRO SIGNORE  GESU’ CRISTO. FARO’ SEMPRE TUTTO IL POSSIBILE PERCHE’,DOPO LA MIA PARTENZA ,POSSIATE VOI STESSI RICORDARE QUESTE COSE. ( 2PIETRO 1:13-15)
PORTIAMO SEMPRE NEL NOSTRO CORPO IL TRATTAMENTO MORTIFERO SUBITO DA GESU’ , AFFINCHÉ’ ANCHE LA VITA DI GESU’ SI RIVELA NEL NOSTRO CORPO. INFATTI NOI CHE SIAMO VIVI SIAMO CONTINUAMENTE ESPOSTI ALLA MORTE A MOTIVO DI GESU’, AFFINCHÉ’ ANCHE  LA VITA DI GESU’ SI RIVELI NELLA NOSTRA CARNE MORTALE. QUINDI IN NOI AGISCE LA MORTE ,MA IN VOI LA VITA. ORA, SICCOME ABBIAMO LO STESSO SPIRITO DI FEDE DI CUI E’ SCRITTO:’’ESERCITATE FEDE, PERCIO’ PARLAI’’, ANCHE  NOI ESERCITIAMO FEDE E PERCIO’ PARLIAMO. SAPENDO CHE COLUI CHE RISUSCITO’ GESU’ RISUSCITERÀ’ ANCHE NOI CON GESU’ E CI PRESENTERÀ’ INSIEME A VOI. ( 2 CORINTI 4:10-14)
MORTE E VITA SONO IN POTERE DELLA LINGUA; CHI AMA USDARLA NE MANGERÀ’ I FRUTTI. ( PROVERBI 18:21)
LUI E’ UN SACRIFICO PROPIZIATORIO PER I NOSTRI PECCATI,E NON SOLO PER I NOSTRI ,MA ANCHE PER QUELLI DI TUTTO IL MONDO. ( 1 GIOVANNI 2:2)
DOPODICHÉ’ VIDI UNA GRANDE FOLLA ,CHE NESSUNO POTEVA CONTARE,DI OGNI NAZIONE, TRIBU’,POPOLO E LINGUA. STAVANO IN PIEDI DAVANTI  AL TRONO E DAVANTI ALL’ AGNELLO , VESTITI DI LUNGHE VESTI BIANCHE,E TENEVANO IN MANO RAMI DI PALMA. ( RIVELAZIONE 7:9)
SUBITO GLI RIPOSI: ‘’MIO SIGNORE ,TU LO SAI’’ .E LUI MI DISSE:’’SONO COLORO CHE VENGONO DALLA GRANDE TRIBOLAZIONE,E HANNO LAVATO LE LORO VESTI E LE HANNO RESE BIANCHE NEL SANGUE DELL’ AGNELLO. ( RIVELAZIONE 7:14)
E IL VIVENTE ;ERO MORTO,MA ECCO,VIVO PER I SECOLI DEI SECOLI,E HO LE CHIAVI DELLA MORTE E DELLA TOMBA. ( RIVELAZIONE 1:18)
NON MERAVIGLIATEVI DI QUESTO, PERCHE’ VERRA’ IL TEMPO IN CUI TUTTI QUELLI CHE SONO NELLA TOMBA COMMEMORATIVE UDRANNO LA SUA VOCE E NE USCIRANNO: QUELLI CHE HANNO FATTO COSE BUONE PìER UNA RISURREZIONE DI VITA, MENTRE QUELLI CHE HANNO PRATICATO COSE IGNOBILI PER UNA RISURREZIONE DI GIUDIZIO. ( GIOVANNI 5:28,29)
E IL MARE RESTITUÌ  I MORTI CHE CONTENEVA, E LA MORTE E LA TOMBA RESTITUIRONO  I MORTI CHE CONTENEVANO   ;E OGNUNO DI LORO FU GIUDICATO SECONDO LE SUE OPERE. ( RIVELAZIONE 20:13)
HAI INFATTI STABILITO UN GIORNO IN CUI SI PROPONE DI GIUDICARE LA TERRA ABITATA CON GIUSTIZIA MEDIANTE UN UOMO DA LUI DESIGNATO ,E NE HA DATO GARANZIA A TUTTI  RISUSCITANDOLO DAI MORTI’’ ( ATTI 17:31)
MA ORA CRISTO E’ STATO RISUSCITATO DAI MORTI,PRIMIZIA  DI QUELLI CHE SI SONO ADDORMENTATI NELLA MORTE. INFATTI,DATO CHE LA MORTE E’ VENUTA PER MEZZO DI UN UOMO; ( 1 CORINTI 15:20,21)
FRATELLI ,VI DICO QUESTO: CARNE E SANGUE NON POSSONO EREDITARE IL REGNO DI DIO, NE’ LA CORRUZIONE EREDITA L’ INCORRUZIONE. (1CORINTI 15:20)
MA QUANDO QUESTO CHE E’ CORRUTTIBILE AVRA’ RIVESTITO L’ INCORRUZIONE E  QUESTO CHE E’ MORTALE AVRA’ RIVESTITO L’ IMMORTALITÀ’ ’ , ALLORA SI ADEMPIRANNO  LE PAROLE CHE FURONO SCRITTE:’’LA MORTE’ E’ ELIMINATA PER SEMPRE’’. ‘’MORTE ,DOV’E’ LA TUA VITTORIA? MORTE, DOV’E’ IL TUO PUNGIGLIONE ?’’  IL PUNGIGLIONE CHE DA’ LA MORTE E’ IL PECCATO,E LA FORZA DEL PECCATO E’ LA  FORZA DEL PECCATO E’ LA LEGGE. ( 1 CORINTI 15:54-56)
LI RISCATTERÒ’ DAL POTERE DELLA TOMBA ; LI RECUPERERÒ’ DALLA MORTE.  DOVE SONO I TUOI PUNGIGLIONI ,O MORTE? DOV’E’ LA TUA DISTRUTTIVA’ ,O TOMBA? LA COMPASSIONE SARA’ NASCOSTA AI MIEI OCCHI. ( OSEA 13:14)
FELICI E SANTI SONO  QUELLI CHE PRENDONO PARTE ALLA PRIMA RISURREZIONE! SU DI LORO LA SECONDA MORTE NON HA POTERE; ANZI, SARANNO SACERDOTI DI DIO E DEL CRISTO,E REGNERANNO CON LUI PER I 1.000 ANNI. ( RIVELAZIONE 20:6)
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primusliber-traduzioni · 7 years ago
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The Wonder Years - No Closer to Heaven
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Sono sicuro che il paradiso non esiste
Ma questo non vuol dire che non mi piaccia pensare che tu ci sei andato
(da: Cigarettes & Saints)
1. Brothers &
Fratelli e
   Non siamo salvatori se non riusciamo a salvare i nostri fratelli
Non siamo salvatori se non riusciamo a salvare i nostri fratelli
Non siamo salvatori se non riusciamo a salvare i nostri fratelli
Non siamo salvatori, non siamo salvatori
       2. Cardinals
Cardinali
   Un cardinale* si è schiantato contro il finestrino
Mi sa che morirà
Gli farò il funerale
Gli darò l'estrema unzione perché so cos'ha visto
In quel riflesso della luce sul vetro c'era una vita migliore
   Ti guardi il buco nel petto che ti hanno scavato nel corso dei decenni:
Le promesse americane non mantenute
Tra le bugie che ti hanno spacciato per vere e una guerra con le tue vene
Dovevo essere presente quando avevi bisogno di un amico
   Ero in giro per conto mio come al solito, egoista e stupido
   Ma se mi richiami o mi riaccetti
Giuro che non ti deluderò mai più
Io so contro quale diavolo stai combattendo
Giuro che non ti deluderò mai più
   Ho fatto di nuovo quell'incubo
Tu avevi sette anni ed eri indifeso, arrabbiato come un matto e mi facevi vedere i pugni
Ma io li prendevo in giro e ti mettevo al tappeto
So di averti tradito
Mi sono svegliato in un bagno di sudore
Rivoglio quegli anni
   Ma se mi richiami o mi riaccetti
Giuro che non ti deluderò mai più
Io so contro quale diavolo stai combattendo
Giuro che non ti deluderò mai più
   Non siamo salvatori se non riusciamo a salvare i nostri fratelli
Non siamo salvatori se non riusciamo a salvare i nostri fratelli
   Ma se mi richiami o mi riaccetti
Giuro che non ti deluderò mai più
Io so contro quale diavolo stai combattendo
Giuro che non ti deluderò mai più
Ma se mi richiami o mi riaccetti
Giuro che non ti deluderò mai più
Io so contro quale diavolo stai combattendo
Giuro che non ti deluderò mai più
    * Si parla chiaramente dell'uccellino chiamato cardinale, anche se poi il doppio significato entra in gioco nei versi successivi tra funerali ed estreme unzioni.
       3. A Song for Patsy Clyne
Una canzone per Patsy Clyne
   È già qualche settimana che si accende la spia dell'air bag
E continuo a sognare di finire fuori dal parabrezza ma non la porto a sistemare
Patsy Clyne è venuta a cantarmi una canzone
Poco prima di morire aveva detto a tutti che sapeva che sarebbe morta presto
Sento che piange in Faded Love
Tra il sale e il fumo, l'aria qui ad agosto è pesante e mi punge i polmoni
   È già qualche settimana che si accende la spia dell'air bag e sento che mi prende in giro
È una sensazione contrastante, un po' come ridere per chi ha i denti storti
Voglio andarmene talmente lontano da tutto che si senta il mio cuore che batte
E poi si spezza mentre sono riverso sulla strada morente
Penseranno che si sia spaccato il ghiaccio sul lago
Penseranno che sia scoppiata una gomma e una macchina si sia schiantata sull'interstatale
   Quanto è difficile vedere che te ne vai
Questi avvoltoi non sono quelli che ti volavano intorno appena ieri
Quanto è difficile vedere che te ne vai
Spolpano le ossa, quello che è rimasto della tua sofferenza
   Ma allora quando avrò le corde vocali distrutte
Ma allora quando le ginocchia non mi terranno più in piedi
Ma allora quando tutto questo sarà ormai sepolto
Se respiro o meno non gliene fregherà un cazzo a nessuno o sì?
   Quanto è difficile vedere che te ne vai
Questi avvoltoi non sono quelli che ti volavano intorno appena ieri
Quanto è difficile vedere che te ne vai
Spolpano le ossa, quello che è rimasto della tua sofferenza
   È già qualche settimana che si accende la spia dell'air bag
È già qualche settimana che si accende la spia dell'air bag
       4. I Don't Like Who I Was Then
Non mi piace com'ero prima
   Sparso qua e là come il vetro di mare
E grazie a te sono una persona più equilibrata
Starò meglio quando mi passerà il mal di testa
Ho un taglio sulla fronte che diventa viola dal freddo dopo una notte allo Shore Memorial
Avevo 16 anni e avevo paura
Me ne sono andato come se fossi un face della Mid South negli anni '80*
Avevo una lama nascosta nel nastro sul polso
   Secondo me crescendo sto diventando una persona di cui ti puoi fidare
Voglio portare il peso dovessi anche spaccarmi la schiena
Voglio correre così tanto che mi scoppiano i polmoni
Se riuscissi a non mandare tutto a puttane
Se riuscissi a non mandare tutto a puttane
Direi che adesso basta
   Nascosto nell'erba alta alla luce del giorno ho seppellito la persona che ero
E faccio festa per la sua morte
Non sono più la persona di un tempo
Cerco di farla a pezzi
Ero pieno di rabbia, superficiale, avevo 19 anni e avevo paura
   Ma tu da me meritavi di più
Non so perché dovevo andare a dire quelle cose
Ma tu da me meritavi di più e ogni giorno ci provo
   Secondo me crescendo sto diventando una persona di cui ti puoi fidare
Voglio portare il peso dovessi anche spaccarmi la schiena
Voglio correre così tanto che mi scoppiano i polmoni
Se riuscissi a non mandare tutto a puttane
Se riuscissi a non mandare tutto a puttane
Direi che adesso basta
   Dopo di te non stavo più combinando nulla
Eri un tentativo alla cieca
Eri i denti da latte che sotterravo
Eri il rumore delle macchine in lontananza
Dopo di te non stavo più combinando nulla
Eri un tentativo alla cieca
Eri la bandiera con scritto "Nessuno" che mi sono fatto tatuare sul cuore
Dopo di te non stavo più combinando nulla
Eri un tentativo alla cieca
Sei sparsa in giro come la cenere in ogni canzone che scrivo
Sei dove inizia l'inquinamento luminoso
   Secondo me crescendo sto diventando una persona di cui ti puoi fidare
Voglio portare il peso dovessi anche spaccarmi la schiena
Voglio correre così tanto che mi scoppiano i polmoni
Se riuscissi a non mandare tutto a puttane
Se riuscissi a non mandare tutto a puttane
Direi che adesso basta
    * Gli esperti di wrestling dicono che un "face" è un wrestler che recita la parte del buono lottando contro i wrestler cattivi e diventando il beniamino dei fan. La Mid South Wrestling Association era una lega di wrestling diventata popolare a metà anni '80.
       5. Cigarettes & Saints
Sigarette e santi
   Due volte a settimana passo davanti alla chiesa dove si è tenuto il tuo funerale
E le parole del pastore cadono come la pioggia
Ti ha dato del peccatore, ma ha detto che adesso cammini al fianco di Gesù
Quindi le pillole che si sono prese la tua vita non ti faranno più del male
Secondo me nemmeno sapeva il tuo nome
E io mi sono rifiutato di inginocchiarmi a pregare
Di te non avrò quel ricordo
Ma ti ho acceso una candela in ogni cattedrale d'Europa
E spero che sai di essere ancora il mio santo protettore
Ho cercato di perdonare, ma non riesco a dimenticarmi il sigaro che teneva in pugno
Lo so che soffrivano, ma devo dare la colpa a qualcuno e so che loro la danno a me
Lo so cosa diresti: che è stata solo colpa tua
Che dovrei metter via l'arco e le frecce
   Sono sicuro che il paradiso non esiste
Ma questo non vuol dire che non mi piaccia pensare che tu ci sei andato
Scommetto che scrocchi le sigarette ai santi
E sono sicuro che continui a cantare
Ma scommetto che sei ancora un filo stonato
Con quel sorriso storto che spingi le parole fuori dai denti
Perché tu eri un lampo di calore
Eri una tempesta che non è mai arrivata
Eri l'aurora boreale in una città del sud, qualcosa di caustico e fugace
Sotterrerò i tuoi ricordi in giardino
Li vedrò crescere assieme ai fiori in primavera
Ti terrò sempre con me
   Questi lupi in giacca e cravatta che ti dicono "certo, caro, puoi fidarti di me"
Con la loro ammaliante cadenza del sud, gli occhi infossati
Comprano la benevolenza nelle lobby degli hotel
Hanno pronte pillole a palate per vedere di non farti più star male
Non devi più sentire nulla
Le loro fauci nelle nostre vene
La loro voce nella nostra testa
Le nostre braccia nella loro morsa
Non possiamo scrollarceli di dosso
   Questa maledetta macchina, famelica e spietata
La mia intera generazione è andata perduta tra i margini
Noi ci siamo affidati a voi, voi avete pensato al profitto
Adesso anneghiamo tra le vostre onde
Anneghiamo imprigionati tra le vostre onde
Anneghiamo, anneghiamo
   Non potete prendervi i miei amici
Non potete prendervi i miei fratelli
Non potete prendervi i miei amici
Non potete prendervi i miei fratelli
Non potete prendervi i miei amici
Non potete prendervi i miei fratelli
Non potete prendervi me
No, non potete prendervi me
       6. The Bluest Thing on Earth
La cosa più triste della terra
   Eravamo seduti in silenzio sulla collina, appena a nord di Wings Field
Ad attendere le luci della pista di atterraggio
Avevamo sù il giubbotto pesante
E io ho detto che ti avrei riportato a casa io
Avevi fatto tutta sera a bere dalla fiaschetta
   Ho abbracciato quell'istante un po' come ci si stringe a un ricordo
Tu vivo nella tua follia, innamorato della notte
   Il bagliore della fornace, le luci dell'ambulanza
Le cose più tristi della terra non ne sanno un cazzo della tristezza
Tu eri vivace, brillavi più di tutti
   Si è spenta la luce nei tuoi occhi annebbiati
Sei rimasto in casa tutta l'estate
Hai lottato mettendo i fiori secchi di notte in un libro che ti piaceva
I pezzi che non ci possono togliere
   Ti ho trovato che tremavi tutto sulla riva del lago
Ancora con il braccialetto dell'ospedale al polso
Ci siamo messi a parlare per riempire il vuoto
Danza sul ghiaccio prima che si rompa
Hanno sommerso una città per creare questo parco
Nei sogni ci vedi che camminiamo per strada
   Le pillole che ti hanno dato, i tuoi occhi semiaddormentati
Le cose più tristi della terra non ne sanno un cazzo della tristezza
Tu brillavi
   Si è spenta la luce nei tuoi occhi annebbiati
Sei rimasto in casa tutta l'estate
Hai lottato mettendo i fiori secchi di notte in un libro che ti piaceva
I pezzi che non ci possono togliere
   Si è spenta la luce nei tuoi occhi annebbiati
Sei rimasto in casa tutta l'estate
Hai lottato mettendo i fiori secchi di notte in un libro che ti piaceva
Ci sono dei pezzi che non ci possono togliere
Ci sono dei pezzi che non ci possono togliere
       7. A Song for Ernest Hemingway
Una canzone per Ernest Hemingway
   Il cielo passa dal color cemento al carbone
Sono sdraiato sul tetto
Adesso sparo a queste nuvole e le riempio di buchi
Devo far filtrare un po' di luce, cazzo
Perché dicembre mi ha messo alle corde e non so come liberarmi
Non riesco più a sentirmi le dita dei piedi
Con te ci ritroviamo sempre allo stesso punto
Come due oche del Canada che si sono perse
Dovrei già trovarmi molto più a sud ormai
   Sarò il tuo uccellino morto, tu il mio cane da caccia
Ti limiti a fare quello che ti dicono gli altri
Raccogli da terra il mio corpo
Sarò il tuo uccellino morto
   Osservo il fucile di Hemingway
E me lo immagino che beve da solo
Continua a dimenticarsi cose che prima non avrebbe dimenticato
Comincia anche a vederci poco
E ho sentito tutte le notizie del suo aereo che è precipitato dopo Natale nel Congo
Ha letto della propria morte sul giornale
Scommetto che saperlo è stata una liberazione
Quando hai distrutto tutto quello che c'era da rincorrere, non sai più dove andare
   Sarò il tuo uccellino morto, tu il mio cane da caccia
Ti limiti a fare quello che ti dicono gli altri
Raccogli da terra il mio corpo
Sarò il tuo uccellino morto che ti penzola dalla bocca
Sarà fiero di te il tuo padrone
Menomale, almeno non sono morto per niente
   Dicembre mi ha di nuovo messo con le spalle al muro
Ho le orecchie all'indietro, mostro i denti
Scavo tra le macerie per trovare cos'ho passato
Sento ancora dei dolori fantasma ma da una distanza di sicurezza
   Sarò il tuo uccellino morto, tu il mio cane da caccia
Ti limiti a fare quello che ti dicono gli altri
Raccogli da terra il mio corpo
Sarò il tuo uccellino morto che ti penzola dalla bocca
Sarà fiero di te il tuo padrone
Menomale, almeno non sono morto per niente
   Dicembre mi ha di nuovo messo con le spalle al muro
Ho le orecchie all'indietro, mostro i denti
Scavo tra le macerie per trovare cos'ho passato
Sento ancora dei dolori fantasma
Non sono morto per niente
       8. Thanks for the Ride
Grazie del passaggio
   Mi sono pulito le mani dal sangue e dal grasso per lubrificare nell'oceano
L'acqua salata ha sciacquato via la sporcizia
Sono entrato in tutta tranquillità in una stanza che non vedevo da dieci anni
Mi sentivo frastornato, una volta ci entravo tutti i giorni
   Aspetto che passi la tempesta in una città di porto
Faccio come se poi ci vedessimo in autunno
Aspetto che passi la tempesta in una città di porto
   Hey, Hannah, non te ne andare
Potevamo farti avere una casa magnifica
Non ti chiamo, tanto so che mi aspetti fuori
Grazie del passaggio
   Mi sono messo a guardare una serie di navi portacontainer che sfilavano al largo di Long Beach
Ho pensato a lungo a come saresti stata oggi
Ci saremmo persi di vista una volta finito il college
Avrei sentito da qualcuno che ti eri sposata con un californiano
E che era in arrivo un bambino
   Hey, Hannah, non te ne andare
Potevamo farti avere una casa magnifica
Non ti chiamo, tanto so che mi aspetti fuori
Grazie del passaggio
Hey, Hannah, non te ne andare
Potevamo farti avere una casa magnifica
Non ti chiamo, tanto so che mi aspetti fuori
   Faccio volare via dei palloncini – pensierini per un dio solitario
Tesoro, svegliati, ti prego
Faccio volare via dei palloncini – pensierini per un dio solitario
Se la vedi, dille che io non mi do per vinto
   Hey, Hannah, non te ne andare
Potevamo farti avere una casa magnifica
Non ti chiamo, tanto so che mi aspetti fuori
Hey, Hannah, non te ne andare
Potevamo farti avere una casa magnifica
Non ti chiamo, tanto so che mi aspetti fuori
Grazie del passaggio
Hey, Hannah, non te ne andare
Potevamo farti avere una casa magnifica
Non ti chiamo, tanto so che mi aspetti fuori
Grazie del passaggio
       9. Stained Glass Ceilings
Soffitti di cristallo colorato*
   Come un monaco in fiamme, sei il mio bagliore nel buio
Sei la mia eterna chiamata alle armi
Mi sono levato la benda dagli occhi
Avevano lasciato la sagoma di gesso dove c'era il futuro
È una stramaledetta guerra d'attrito
È una morte dai mille tagli
E se questi figli di puttana andassero in paradiso
Appena attraversato il ponte lo farebbero crollare
   Vanno a prendere le loro ancore
Mettono insieme delle corde
Cerchi di andare in paradiso tutto solo
Ti afferrano per le caviglie
Non ti lasciano andare
La marea che va e che viene in lontananza
Ti tagliano via le ali
Ti hanno costruito un soffitto di cristallo colorato
   Sei come la ghiaia che mi rimane incastrata nel ginocchio sbucciato
La ferita alla fine si chiuderà
Tu ci rimarrai dentro per ricordarmi sempre che viviamo in un mondo del cazzo
Si è svolto di martedì il tuo funerale
L'acqua santa era fredda come a novembre
Il ragazzino che ha premuto il grilletto sapeva che il futuro non aveva speranze da promettergli
   'Sti bastardi mettono insieme delle corde
Cerchi di andare in paradiso tutto solo
Ti afferrano per le caviglie
Non ti lasciano andare
La marea che va e che viene in lontananza
Ti tagliano via le ali
Ti hanno costruito un soffitto di cristallo colorato
Ti stavano tagliando via le ali
Io mi guardavo le mani che restavamo ferme
Magari potevo farci qualcosa
Magari potevo cambiare le cose
   John Wayne pensando di essere Dio mi dice di comprarmi una pistola
Come se sparare a un ragazzino potesse risolvere i problemi
Come se fosse una corsa alle armi
Come se la morte fosse una cosa da niente
Sapere quanto sia pesante una vita di povertà
Circondati da linee rosse e confinati in un angolo
Non sapendo, crescendo, come sia sentirsi a casa in America
   Se tutti gli uomini sono creati uguali, com'è che fai tutta 'sta cazzo di fatica a creare?
Ci siamo tutti nati così
Nulla è lasciato al grigio
È tutto bianco o nero e a volte nero e violaceo
Ci siamo tutti nati così
   Adesso ho capito l'importanza del nome, non solo quello di mio padre
Tre quinti di un uomo fanno metà di me
E cosa me ne frega?
Mercanti di disperazione che truccano le carte in tavola
Se ne vada affanculo John Wayne
E pure voi che pensate di essere Dio
Davanti agli occhi ho tutto
Ma anche se mi allungo non riesco a toccare quel delirio detto sogno americano
Sono il prescelto del ghetto, il figlio bastardo privilegiato
   Vanno a prendere le loro ancore
Mettono insieme delle corde
Cerchi di andare in paradiso tutto solo
Vanno a prendere le loro ancore
Mettono insieme delle corde
Cerchi di andare in paradiso tutto solo, tutto solo
    * Il titolo è un gioco di parole composto da due parti: "stained glass" è la "vetrata colorata", tipo quella che si trova solitamente all'interno delle chiese. "Glass ceiling" è un'espressione che indica una metaforica barriera, spesso imposta dalla società, che impedisce a una persona di raggiungere o anche solo aspirare ad una posizione (sociale, lavorativa etc.) più alta; non possiede traduzione in italiano se non il calco dall'inglese "soffitto di cristallo". Il titolo è dunque non solo un gioco di parole (che già di per sé è solitamente impossibile da rendere in traduzione), ma è un gioco di parole che usa un'espressione che in italiano non ha traduzione. Evviva. :-D
       10. I Wanted So Badly to Be Brave
Volevo tantissimo avere coraggio
   Mi sono fatto un taglio sul palmo della mano e te l'ho tesa
Tu hai fatto la stessa cosa col tuo vecchio coltellino da militare
Il mio sangue non è mai caldo come me lo aspetto
Mi hai stretto la mano decorata con colori di guerra fatti coi fiori selvatici
   Hai fatto il giallo con le calendule
Hai fatto il fucsia con le camelie
   Siamo partiti all'assalto nei boschi con arco e frecce spianati
Un po' artigianali: dei bastoncini colorati con lo spray e degli elastici
Abbiamo giurato di proteggere il mondo dal male in ogni sua forma
Non sei mio fratello di nascita, ma morirai tale
   Sei scappato da solo con la neve che veniva giù a piedi nudi in White's Road
Vedevo i tuoi lividi, di una strana bellezza, che crescevano, violacei e poi gialli
Mi hai detto "No, non portarmi a casa
Non portarmi a casa, non portarmi a casa"
   È arrivato tuo padre infuriato come una tempesta
Ti ha trascinato per l'intera casa e io vedevo il colore che ti spariva dalla faccia
Sotto le assi del pavimento di casa tua cominciavano a formarsi delle faglie
Stavamo lì terrorizzati, in attesa di un terremoto
   Ho visto che prendevi un'espressione di coraggio
Anch'io volevo tantissimo avere coraggio
   Ma tu sei scappato da solo con la neve che veniva giù a piedi nudi in White's Road
Vedevo i tuoi lividi, di una strana bellezza, che crescevano, violacei e poi gialli
Mi hai detto "No, non portarmi a casa
Non portarmi a casa, non portarmi a casa"
   Ti hanno cacciato di casa per insegnarti a diventare un vero uomo
Ma non penso che capirò mai il significato di quest'espressione
Ti mettono in mano una pistola e ti danno del debole se non fai il violento
Non stargli a credere
Sono pieni di odio perché dentro sono vuoti
Noi abbiamo l'occasione di interrompere il ciclo
Potremmo fare gli eroi che dicevamo sempre di voler diventare
   Non portarmi a casa, non portarmi a casa, non portarmi
Non portarmi a casa, non portarmi a casa, non portarmi a casa, a casa
Non portarmi a casa, non portarmi a casa, non portarmi a casa, a casa
Non portarmi a casa, non portarmi a casa, non portarmi
       11. You in January
Tu a gennaio
   Mannaggia, hai un'aura sacra con la luce che ti colpisce da dietro
Sei un dipinto di un santo e io sono agitato e mi ingarbuglio coi discorsi
Mentre ti dico che ti amo e osserviamo Catalina
Una città rubata dal mare, portata via dalla marea
Tu sei stata l'unica cosa che ho azzeccato nella vita
   Mannaggia, hai un'aura sacra immersa nella luce di gennaio
Sul pavimento della nostra nuova camera da letto sul tappeto con la finestra spalancata
Quando mi dici che mi ami, lo vedo coi miei occhi
Il tuo fiato congelato nell'aria, neonate goccioline di ghiaccio
Tu sei stata l'unica cosa che ho azzeccato nella vita
   Misuro i battiti del cuore in miglia: quelle che ci separano
Grazie a te non sono caduto a pezzi
Prima scoppiavo e mi distruggevo
Siamo scesi dall'aereo, due fuggiaschi
Speravo quasi che saresti rimasta
Non potresti rimanere?
   Era scontato che scegliessi te
Da un taxi a Chelsea fino a oltre Salvation Mountain
Era scontato che scegliessi te
Da una passeggiata sulla High Line fino a Wicker Park ad agosto
Era scontato che scegliessi te
Dal tuo monolocale nell'Upper East Side alle Marin Headlands nel sudovest con te che sorridi sulla sabbia
Maledizione, odio dover partire
   L'ennesimo volo che parte all'alba
Ho fatto andare la lavastoviglie stamattina
Volevo farti trovare i piatti già puliti per stasera
Mi sono abituato al tuo profumo
Aleggia nella luce del mattino
Svegliami prima di andare al lavoro e salutami con un bacio
Tu sei stata l'unica cosa che ho azzeccato nella vita
   Misuro i battiti del cuore in miglia: quelle che ci separano
Grazie a te non sono caduto a pezzi
Prima scoppiavo e mi distruggevo
Siamo scesi dall'aereo, due fuggiaschi
Speravo quasi che saresti rimasta
Non potresti rimanere?
   Misuro i battiti del cuore in miglia: quelle che ci separano
Grazie a te non sono caduto a pezzi
Prima scoppiavo e mi distruggevo
Siamo scesi dall'aereo, due fuggiaschi
Sono felice che sei rimasta
       12. Palm Reader
Chiromante
   Ho comprato dei fiori da un senzatetto
Mi sono punto con una spina proprio sulla linea del destino
Non sono un chiromante, ma dubito che questo sia il segno che aspettavo
Serata di pioggia in California
Mi ha detto che aveva combattuto in una guerra
E io cerco in modo talmente disperato di fare la cosa giusta
Che non sono più nemmeno sicuro di quale sia
Ha trovato una fermata dell'autobus per ripararsi dalla tempesta
   Adesso mi alzo in piedi e resto a testa alta
Mi schiarisco la voce e parlo apertamente, senza paura
Mamma, devi sapere che sono tutti i tuoi insegnamenti a guidarmi verso casa
   La luce fioca del proiettore sputa sullo schermo l'estate
La piscina che usavamo ha ceduto da anni
L'abbiamo riempita di cemento e di mobili
All'epoca vedevo cosa era giusto e cosa sbagliato
I confini erano semplici e netti
E adesso le persone che mi dicevano di considerare eroi fanno i codardi, i ladri e gli assassini
Comincio a non capire più chi dovrebbero essere i buoni
   Adesso mi alzo in piedi e resto a testa alta
Mi schiarisco la voce e parlo apertamente, senza paura
Papà, devi sapere che sono tutti i tuoi insegnamenti a guidarmi verso casa
   Cado a pezzi
Fratture da stress e sogni messi a tacere
Ma per cortesia...
Cado a pezzi
Fratture da stress e sogni messi a tacere
Ma per cortesia...
Cado a pezzi
Fratture da stress e sogni messi a tacere
Ma...
   Adesso mi alzo in piedi e resto a testa alta
Mi schiarisco la voce e parlo apertamente, senza paura
Mamma, devi sapere che sono tutti i tuoi insegnamenti a guidarmi verso casa
In piedi e resto a testa alta
Mi schiarisco la voce e parlo apertamente, senza paura
Papà, devi sapere che sono tutti i tuoi insegnamenti a guidarmi verso casa
       13. No Closer to Heaven
Il paradiso non è più vicino
   Riesumo lo scheletro dei fallimenti che ho sotterrato
Tiro giù le mie bandiere bianche che sono in svariate gradazioni di grigio e sbiadito dal sole
Le cucirò tutte insieme
Con le ossa dello scheletro ci farò un telaio
Legherò le bandiere con una corda per formare delle ali
Il paradiso non è più vicino
   Ho preso un uccellino con la macchina sulla superstrada
Non avrà una sepoltura, e per tutta settimana ho continuato a pensare alla morte
Al fatto che sia io che Hemingway abbiamo una cicatrice sulla fronte
Io non farò la sua stessa fine
In un mondo che non posso aggiustare, con un martello in pugno
Il paradiso non è più vicino
   Sembra il giorno prima di un avvenimento importante
Sembra la prima neve della stagione che attacca
Avrò sempre questa sensazione di essere un fallito
Che si insinua nella testa qualsiasi cosa faccia
Il futuro sembra radioso, come la luce di una città in lontananza nelle Grandi Pianure
Dove più mi avvicino, più mi sento lontano
Potrei restare qua fra le tenebre
Mi sembra di ritornare sempre allo stesso posto da giorni
Ai cancelli magari non ci arrivo neanche più
Continuo a camminare lo stesso
Il paradiso non è più vicino
       14. Slow Dancing with San Andreas
Ballare il lento con San Andreas
   Col calore che viene sù dall'autostrada sembra che le montagne in lontananza tremino
Sembra che si siano perse in un momento che ricordano malvolentieri
Conosco quella sensazione
   Devi sapere che non mi sento troppo solo
   Ballo il lento con San Andreas
Ho il terrore mortale di non ripercorrere più queste strade
Se sbagliamo diventiamo un danno collaterale?
Tutto questo impegno una differenza l'avrà fatta?
   Questi cumuli di neve infestano i due Dakota
Come fantasmi che camminano sulla superstrada in cerca di un posto dove riposare
In cerca di altarini della strada, croci e rose, una tomba di fortuna
Un posto in cui eclissarsi
   Devi sapere che non mi sento troppo solo, no, no, no, no
   Ballo il lento con San Andreas
Ho il terrore mortale di non ripercorrere più queste strade
Se sbagliamo diventiamo un danno collaterale?
Tutto questo impegno una differenza l'avrà fatta?
Annego nell'acqua poco profonda
Canto ancora una volta con un nodo alla gola
Se ho a disposizione la voce ma non dico una parola, ho le mani sporche di sangue?
   Mio nonno guidava i pullman in città
Per cui magari se continuo a tornare nello stesso posto è perché ce l'ho nel sangue
Mio nonno guidava i pullman in città
Per cui magari questa irrequietezza, quest'insoddisfazione, questa costante ricerca del progresso ce le ho nel sangue
   Ballo il lento con San Andreas
Ho il terrore mortale di non ripercorrere più queste strade
Se sbagliamo diventiamo un danno collaterale?
Tutto questo impegno una differenza l'avrà fatta?
Annego nell'acqua poco profonda
Canto ancora una volta con un nodo alla gola
Se ho a disposizione la voce ma non dico una parola, ho le mani sporche di sangue?
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sportpeople · 8 years ago
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Dopo due giorni dal mio approdo in terra Scozzese, volevo subito rompere il ghiaccio con una bella partita e non ho esitato un attimo quando sul calendario ho notato che giocava in casa il Celtic Glasgow.
Io e il mio amico Sean prendiamo un pullman da Dumfries, dove sto alloggiando, circa quattro ore prima della partita, per raggiungere la città degli Hoops.
Dopo due ore di viaggio, ma con largo anticipo, arriviamo allo stadio per vivere tutto quello è il clima pre match.
Non venivo al Celtic Park da qualche anno, più precisamente dal Novembre 2013, quando il Milan si impose per 0-3 in occasione della fase a gironi di Champions League. 
Nel pre partita molti tifosi aspettano il pullman della squadra di casa, per congratularsi con molti applausi e cori per la vittoria del sesto campionato consecutivo, ottenuta matematicamente domenica scorsa.
Un breve giro attorno allo stadio, un paio di birre veloci, visto che negli stadi del Regno Unito l’alcool è vietato, ed entriamo: The Celtic Park. A vederlo vuoto faceva quasi paura. Un impianto mostruoso se si pensa che per capienza è il terzo in tutto il Regno Unito, piazzandosi solamente dopo il New Wembley e l’Old Trafford.
Attendavamo con ansia l’inizio del match e più passano i minuti, più lo stadio si riempie. Quando arriva il fischio d’inizio, i tifosi bianco verdi non esitano un attimo ad omaggiare il loro beniamino Scott Sinclair (venti goal fin qui in stagione), con il bellissimo coro che tradotto suona più o meno: “Lui è Scott Sinclair, lui è meraviglioso, quando segna un goal è bello, è magico…..  Quando corre sulla fascia è veloce, è leggero, è spaventoso e noi Bhoys cantiamo dodododododododododododo”.
È un susseguirsi di emozioni con i tifosi di casa che non smettono mai di cantare, nemmeno per un secondo, nemmeno se il campionato è già stato vinto. Ed è davvero spettacolare quando dalla Curva del Celtic parte il coro “C’mon you bhoys in green, Glasgow is green and white” per ben tre volte ed ogni volta che la curva chiama, un settore dello stadio risponde. Come a voler dire, in questo stadio siamo tutti importanti allo stesso modo e tutti dobbiamo dare il nostro contributo.
Il primo tempo è sicuramente avaro di emozioni, ma nella ripresa è la squadra di casa a trovare subito il vantaggio, proprio con l’idolo bianco verde Scott Sinclair: pubblico in visibilio ed ovazione per lui.
Il Partick Thistle trova il pareggio, ma i tifosi di casa raddoppiano l’entusiasmo e goliardicamente iniziano a sedersi nascosti dietro i seggiolini, cantando cori a bassa voce per poi esplodere al ritornello tutti in piedi e saltando.
Il Celtic Glasgow sbaglia un rigore ma il minuto numero 67 è molto particolare, allorquando tutto lo stadio si alza in piedi e illumina il “The Paradise” per ricordare la vittoria della Champions Legaue a Lisbona nel 1967 (2-1 contro l’Inter). Un coro che rimbomba in tutto lo stadio: “Nel caldo di Lisbona, i Celtics vennero in migliaia, per vedere i Bhoys diventare campioni!”, davvero da pelle d’oca.
Per i tifosi biancoverdi, quando gioca il Celtic è qualcosa di più di una semplice partita di calcio, è proprio una fede religiosa oltre che calcistica, non a caso il mio amico Scozzese mi dice che molti tifosi, come lui, la Domenica quando vanno a messa, pregano Dio per la propria famiglia e per le vittorie del Celtic Glasgow.
La partita termina in parità, 1-1, Celtic che giocava più per onor di firma che per la gloria,  già ottenuta con la già menzionata matematica vittoria del sesto campionato consecutivo. Ora può pensare tranquillamente alla semifinale di Coppa, proprio contro gli acerrimi rivali dei Rangers Glasgow, nel rinnovato derby dell’Old Firm. Un derby al quale forse non potremo più assistere fra due anni, visto che secondo più di qualche indiscrezione, il Celtic andrà a giocare in Premier League, nel massimo campionato Inglese.
Unica nota negativa della serata, non ho potuto assistere come quattro anni fa all’inno storico “You’ll never walk alone” perché, come mi spiegava Sean, viene cantato solo durante la Champions League o nel derby contro i Rangers, per dare quella spinta, quella carica in più alla squadra.
Uscendo dallo stadio ci prendiamo una birra, i tifosi si riversano nelle strade come da tradizione. Incontro un ragazzo letteralmente ubriaco ma amichevole, riuscendo a scambiare un paio dei suoi adesivi con quelli del mio gruppo “Scappati di Casa”. Ci avviamo verso la stazione, qualche piccola schermaglia quando un gruppo di ragazzi canta qualche coro contro i poliziotti al loro fianco. Prenderemo il treno verso Dumfries, ci aspettano due ore di viaggio, ma anche questa bella avventura di Scottish Premiership si può dire messa in cassaforte.
Federico Roccio.
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Per rompere il ghiaccio con la Scozia: Celtic-Partick Thistle, Scottish Premiership Dopo due giorni dal mio approdo in terra Scozzese, volevo subito rompere il ghiaccio con una bella partita e non ho esitato un attimo quando sul calendario ho notato che giocava in casa il Celtic Glasgow.
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thrillerlibri-blog · 8 years ago
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Stefano Santarsiere - La mappa della città morta
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Una premessa accattivante
Ho acquistato questo romanzo un po’ per curiosità e un po’ per amicizia. Da un lato volevo contribuire al successo di un amico (che, per varie vicende editoriali, conosco da qualche anno); e dall’altro ero curioso di sapere con quale romanzo Stefano fosse riuscito ad approdare a un editore così importante e distribuito. Ulteriore premessa: questo non è il mio genere. L’avventura, il thriller di viaggio, il romanzo archeologico: questa roba, in genere, non mi fa impazzire, a meno che a raccontarla non siano maestri assoluti come Ken Follett, Wilbur Smith, Clive Cussler o Valerio Massimo Manfredi. Alla schiera di questi giganti, prima o poi, aggiungeremo anche Stefano Santarsiere, autore di inventiva e di talento.
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Chi ben comincia...
Il manoscritto di un esploratore del Settecento e un antico planetario: due oggetti che sembrano un regalo dall’oltretomba ma che per il professor Laurenzi sono la prova che il figlio Angelo, archeologo scomparso fra le montagne del Mato Grosso, è ancora vivo. Convinto dal professore ad affrontare un’impresa ai limiti dell’impossibile, Charles Fort, direttore di un giornale online che indaga tutto ciò che è avvolto dal mistero, abbandona la sua casa bolognese e si mette in viaggio, con l’intenzione di svelare un enigma inseguito per secoli da avventurieri, studiosi e criminali: cosa ha provocato l’improvvisa glaciazione dell’Antartide e la scomparsa del popolo degli Oltolechi? Quali segreti sono custoditi nell’ultimo luogo in cui sarebbero vissuti, e le cui rovine si nasconderebbero nella giungla brasiliana? Per rispondere a queste domande, Fort dovrà superare l’inferno amazzonico e sfuggire a una potente compagnia mineraria, disposta a tutto pur di assicurarsi una conoscenza in grado di garantire un dominio incontrastato sul mondo… Un enigma mai svelato. Una verità rivoluzionaria per la storia e il futuro dell’umanità.
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Cosa stiamo per affrontare?
“La mappa della città morta” ci presenta un personaggio tutto particolare, Charles Fort, a suo modo l’antitesi di un eroe, eppure ci affezioniamo subito a lui per le sue debolezze, i suoi dubbi, e soprattutto per via di tutte le peripezie che deve affrontare nell’inferno amazzonico. Degna di nota è la dovizia di particolari: si vede che l’autore si è documentato parecchio prima di scrivere un testo del genere; un testo che ci catapulta in una realtà lontana e quasi fantasiosa, una realtà che tuttavia esiste e che ci appare vicinissima, quasi familiare, grazie ai dettagli e ai particolari con i quali viene costruita ogni scena. Mi fermo qui. Andare oltre significherebbe svelare il finale, verso cui sembra essere proteso tutto il romanzo. Non posso e non voglio farlo, per rispetto verso l’autore e verso i lettori. Vi auguro di vivere insieme a Charles Fort quest’avventura al cardiopalma e, se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di acquistare “La mappa” e di leggerlo ora, subito. Perché a marzo esce la seconda avventura del nostro beniamino, e a nessuno piace restare indietro.   Recensione di: Diego di Dio Editing di : Simone Pinna Click to Post
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