#il bowling è un vero e proprio sport
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Si vocifera di trasmettere i campionati italiani di bowling su rai sport ... Sarebbe anche ora di considerare e trattare lo sport bowling come tanti altri sport e sarebbe una figataaaaa 😍🎳
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#bowling#news#ipotesi#chissà#magari#sport#sport bowling#bowler#campionato italiano#campionato bowling#forse mi vedrete in tv 🤣#un'enorme passo avanti#il bowling è un vero e proprio sport#sarebbe stupendo#rai sport#novità#fisbb
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Stile di vita sano grazie alle buone abitudini
Le abitudini salutari sono alla base di uno stile di vita sano. Ti spiego come sviluppare le buone abitudini e cambiare quelle cattive, inoltre scoprirai perché sono la chiave per essere più felici e sani. 5:30 del mattino, la sveglia suona. Pieno/a di motivazione salti giù dal letto per allenarti. Poi è il momento di bere uno smoothie verde prima di iniziare fresco/a e pieno/a di energia una giornata produttiva. Dopo una cena ricca di proteine con verdure fresche e una breve meditazione mindfulness, ti addormenti tranquillamente per poi risvegliarti dopo 8 ore e ricominciare. Ok, forse è un piano un po’ ambizioso, ma seguire almeno qualche abitudine salutare non dovrebbe essere poi così difficile, vero? Non è proprio così. Cambiare le cattive abitudini e adottarne alcune buone non è così banale. Ma se lo vuoi davvero, puoi riuscirci. Garantito. Prima di cambiare radicalmente il tuo stile di vita, respira e prenditi del tempo per pensare bene alla tua decisione. La chiave per avere routine più salutari è capire a fondo il potere delle abitudini, e per farlo devi sapere come nascono e come funzionano.
Cosa sono le abitudini?
Legate alle situazioni e innescate da circostanze esterne, le abitudini sono comportamenti che diventano completamente automatici dopo essere stati ripetuti costantemente per un lungo periodo di tempo. Ciò significa che in alcune situazioni ben precise, facciamo automaticamente sempre la stessa cosa: può trattarsi di mangiare la cioccolata o di fare la corsa mattutina quando siamo ancora assonnati. Tutto ciò che facciamo regolarmente in situazioni ricorrenti è un’abitudine. Secondo lo psicologo Bas Verplanken, circa il 30–50% delle nostre azioni quotidiane è un’abitudine. È una cosa abbastanza intelligente perché fa risparmiare al cervello alcune risorse neurologiche e cognitive; si può dire che lavori in modalità a basso consumo.
Perché le abitudini fanno bene?
Le abitudini servono a strutturare le giornate e offrono sicurezza, semplificando così la vita: fare qualcosa perché è una routine quotidiana permette di risparmiare energie e tempo. Immagina di dover decidere ogni giorno se fare la doccia, lavare i denti o come mettere un piede davanti all’altro. Però c’è una nota dolente: il cervello non riesce a distinguere le abitudini buone da quelle cattive. Stabiliamo ciò che è buono o cattivo in base alle azioni che abbiamo interiorizzato nella nostra vita. Le tue abitudini sono salutari se pratichi sport e mangi sano senza doverci pensare, semplicemente perché è la tua routine. In poche parole, andare al fast #food o preferire una pokè bowl dipende da ciò che il cervello identifica come “buono”; se la tua coscienza è d’accordo o meno è un’altra storia. Le buone abitudini rendono felici perché per definizione sono in armonia con la personalità e la percezione di sé stessi. Quando i nostri comportamenti rispecchiano i nostri valori, ci sentiamo internamente equilibrati e siamo più contenti e soddisfatti. Le cattive abitudini hanno l’effetto opposto: causano un contrasto interno contro il quale combattere, creando uno stato che in psicologia è noto come dissonanza cognitiva.
Come nascono le abitudini?
Le nuove abitudini nascono dalla combinazione di tre fattori: Stimolo (situazione), azione e ricompensa. Stimolo: la sveglia suona, apri gli occhi e vedi i vestiti per lo sport. Azione: ti alzi, ti prepari e ti alleni. Ricompensa: una felicità indescrivibile e una colazione sana. Se ripeti questo schema abbastanza spesso, dopo poco tempo il tuo allenamento mattutino diventerà una routine; fino ad allora è probabile che sarà necessaria un po’ di disciplina. L’esperienza dimostra che possono volerci settimane o mesi prima di riuscire ad allenarsi con facilità, a divertirsi e a provare felicità come sistema di ricompensa interno. Fino a quel momento la nostra motivazione sarà una buona colazione, ma sicuramente vale la pena tenere duro.
Perché è così difficile sviluppare nuove abitudini?
Perché l’essere umano è programmato per stare nella propria comfort zone, che è familiare, comoda e sicura. E allora perché cambiare? Si tratta di un meccanismo complesso. I ricercatori hanno scoperto che le abitudini programmate nel cervello sono così fisse che non possono essere modificate semplicemente con la forza di volontà. È necessario riprogrammarle, e ciò richiede tempo, pazienza e disciplina.
Top 10 delle buone abitudini
Abbiamo detto tutto sulla teoria. Purtroppo non ci sono buone abitudini che garantiscono con certezza la massima soddisfazione, ma esistono delle sane routine che per molte persone sono preziose. Ecco la nostra top 10: #1 Fai 7.500 – 15.000 passi al giorno Puoi aggiungerli ogni giorno allo sport: app contapassi, smartwatch o fitness tracker ti permettono di monitorare il movimento, che è importante per rimanere in salute e per staccare la spina. Secondo l’OMS, 10.000 passi corrispondono a una mezz’ora buona di movimento. Diverse ricerche dimostrano che già 7.500 passi influiscono positivamente sulla salute, mentre altre suggeriscono di fare 15.000 passi. Scopri cosa va bene per te. #2 Allenati tre volte a settimana Con tre sessioni di allenamento a settimana puoi lavorare in modo mirato ai tuoi obiettivi sportivi e vedere i progressi, garantendo al tuo corpo un sufficiente periodo di rigenerazione. #3 Scegli un’alimentazione sana. Dimentica i fast food e segui tutti i giorni un’alimentazione sana: non appena prenderai questa buona abitudine, le voglie di dolci e gli attacchi di fame saranno solo un ricordo lontano. #4 Bevi a sufficienza È più facile a dirsi che a farsi. Quanta acqua bere al giorno? Dipende da fattori come l’attività fisica praticata, la temperatura esterna e l’alimentazione, ma indicativamente si consigliano 2-3 litri d’acqua al giorno senza contare le bibite. #5 Relax quotidiano Concediti delle pause, non devi essere produttivo/a tutto il giorno. Brevi intervalli, qualche respiro consapevole, 20 minuti di movimento o una pennichella veloce ti aiutano a far fronte a situazioni difficili. I momenti di relax quotidiani riducono anche gli effetti negativi dello stress sul corpo: sono sicuramente un vantaggio per la salute. #6 Trova la tua routine di sonno Un sonno riposante è fondamentale per la salute, ma non tutti abbiamo bisogno di dormire 8 ore. L’esperto del sonno e coach di sportivi internazionali Nick Littlehales spiega che il ciclo del sonno dura 90 minuti e idealmente dovremmo dormire per 4-6 cicli a notte. Consiglio: anche una dieta sana aiuta a dormire bene, soprattutto questi 10 alimenti. #7 Medita quotidianamente Già da tempo gli effetti positivi della meditazione hanno permesso a questa pratica spirituale di farsi largo nella società. CEO, manager e sportivi professionisti la praticano per concentrarsi sui propri obiettivi, ma anche per affrontare lo stress in modo produttivo, lavorare ai propri dogmi e vivere con più calma. E questi sono solo alcuni dei molti benefici che puoi trarre se impari a meditare; le app o le meditazioni guidate sono molto utili soprattutto per i principianti. #8 Stabilisci una routine mattutina. La mattina è il momento in cui decidi come si svolgerà il resto della giornata, per questo è particolarmente importante fare qualcosa che ti aiuti a sentirti bene e ad affrontare al meglio le sfide che si presenteranno. Ma cosa fare? Scoprilo leggendo i nostri 6 consigli per una routine mattutina produttiva. # 9 Goditi qualche ora di vita analogica Trascorrere del tempo senza stare davanti a uno schermo (inclusi smartphone e smartwatch) è un balsamo per l’anima: torni a vivere nel qui ed ora, dandoti così la possibilità di essere presente. Ritagliati qualche minuto al giorno in cui spegni tutto e ti dedichi consapevolmente a te stesso/a. Che si tratti di Meal Prep, leggere, dipingere, fare lavori manuali o semplicemente guardare dalla finestra, scegli liberamente cosa desideri fare. #10 Rimani positivo/a Ciò non significa che non devi dare importanza alle situazioni se qualcosa va storto. Al contrario, gli insuccessi fanno parte della vita, devono essere riconosciuti e accettati; tuttavia essere grati per le piccole cose ti permette di concentrarti sui lati positivi della giornata. Consiglio: per rafforzare la concentrazione, scrivi ogni sera per tre mesi tre cose della giornata per le quali sei grato/a o che sono state particolarmente belle. Crea abitudini sane – 11 consigli In teoria queste buone abitudini quotidiane sono eccezionali, ma metterle in pratica può essere difficile. Seguendo i nostri 11 consigli, a poco a poco riuscirai ad adottare il comportamento che desideri. #1 Vai per obiettivi Non provare a cambiare tutto dall’oggi al domani: scegli al massimo una o due buone abitudini che desideri sviluppare e concentrati solo su queste per tre mesi. Quanto più l’azione è complicata, tanto più difficile sarà farla diventare un’abitudine. Dal punto di vista organizzativo, integrare tre sessioni di attività fisica a settimana è più complesso rispetto a bere più acqua, per non parlare della motivazione necessaria. Consiglio di lettura: 12 consigli per superare le tue debolezze interne quando non vuoi fare sport. #2 Impegnati a fondo Non devi cercare di assumere un’abitudine, devi semplicemente farlo. Il linguaggio plasma il pensiero e la percezione, quindi il modo di formulare un’idea è decisivo: tu non provi a nutrirti in modo sano da subito, tu ti nutri in modo sano da subito. Inoltre è importante formulare le buone abitudini in modo positivo: non dire ciò che non vuoi fare più, ma esprimi in modo chiaro ciò che vuoi fare. Per essere precisi, non fare qualcosa non è un’abitudine. #3 Sfrutta le associazioni Le abitudini sono sempre legate a situazioni ben precise e puoi approfittare di questo meccanismo facendo consapevolmente delle associazioni: collega un’abitudine sana che vorresti avere a una situazione della tua vita quotidiana. Vuoi bere più acqua? Decidi allora di bere un bicchiere d’acqua ogni volta che prendi il caffè. Riproduci una playlist quando vuoi lavorare con concentrazione o mentre ti prepari per l’allenamento. #4 Verifica di avere condizioni favorevoli Le situazioni quotidiane devono lasciare spazio alle abitudini sane su cui vuoi lavorare. Ci sono persone, circostanze o strutture che ti ostacolano? Cambia la situazione a tuo vantaggio per poter fare ciò che desideri. #5 Rimani realista Da pantofolaio/a a grande sportivo/a? In molti ci sono riusciti, mentre molti altri invece no. Prefiggiti un obiettivo da iniziare a perseguire subito e che sia raggiungibile. Il tuo proposito a lungo termine è perdere 10 chili e mantenere il peso? L’abitudine di mangiare una volta al giorno un’insalata fresca ti aiuterà di più del tentativo destinato a fallire di non mangiare mai più la cioccolata. Integrare buone abitudini alimentari nelle tue giornate è più semplice di quanto pensi. Tutto ciò di cui hai bisogno è la costanza di dedicarti alla cucina e preparare ricette veloci adatte alla tua vita e ai tuoi obiettivi. La disciplina necessaria deve venire da te, ma alle ricette da suggerirti ci pensiamo noi. #6 Motivazione intrinseca: concretizza È importante definire con precisione le abitudini sane che di per sé hanno sempre un vantaggio: sono salutari. Purtroppo però il concetto piuttosto astratto di “sano” spesso non è motivante. Stabilisci con precisione cosa ti aspetti dalla nuova routine e perché hai deciso di adottarla. Per esempio: “Dopo pranzo voglio fare una passeggiata di 15 minuti per evitare il calo di energie ed essere più produttivo/a nel pomeriggio. Renderò di più sul lavoro e sarò più soddisfatto/a in generale.” Se dopo pranzo piove o credi di non avere 15 minuti di tempo, pensa a questa motivazione. #7 Gratificati Tieni a mente che le abitudini nascono dalla combinazione di situazione, azione e ricompensa, quindi devi anche gratificarti dopo aver compiuto l’azione che diventerà la tua abitudine salutare. L’idea che un giorno riuscirai a perdere o prendere 10 chili oppure che sarai più felice è un’ottima motivazione per non rinunciare, ma nell’immediato il processo di riprogrammazione del cervello può essere avviato solo con una ricompensa diretta e concreta, e sarai tu a decidere quale. A volte è sufficiente la sensazione che si prova dopo lo sport, ma se hai bisogno di gratificarti direttamente dopo ogni azione e non puoi farlo dovrai pensare al tuo sistema di ricompensa personale. Ad esempio, puoi decidere di gratificarti andando nel tuo ristorante preferito dopo aver mangiato per 10 volte la tua insalata quotidiana. Anche la registrazione delle attività nelle app o nei tracker di abitudine può essere una buona ricompensa e motivazione. #8 La disciplina trionfa Gli studiosi britannici hanno dato ai soggetti di studio il compito di fare un’azione sana al giorno relativa a mangiare, bere o fare movimento, per scoprire quando sarebbe diventata un’abitudine. Dalla valutazione dei questionari è emerso che in media sono necessari 66 giorni affinché un’azione diventi una routine quotidiana, e dunque un’abitudine. Tuttavia si tratta di un valore medio: alcuni soggetti di studio hanno avuto molto prima la sensazione di aver sviluppato un’abitudine, mentre altri hanno avuto bisogno di molto più tempo. Non mollare. #9 O tutto o niente? Non è la strada giusta! Sì, devi essere disciplinato/a e portare avanti al meglio la tua futura sana abitudine affinché il tuo cervello la memorizzi. Però non buttare tutto all’aria solo perché hai rinunciato per un giorno o una settimana: stringi i denti e continua. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, ma ce la farai! #10 Rivedi i tuoi dogmi Non sei mai stato un tipo sportivo. Di conseguenza, partecipare a una mezza maratona è fuori discussione. Giusto? Forse no. Se vuoi sviluppare delle buone abitudini per vivere meglio, rivedi i tuoi dogmi prima di iniziare ad impegnarti. Ci sono dei dogmi che si contrappongono alla tua nuova routine? Rispondi a queste domande, se possibile per iscritto: Da dove viene questo dogma e quando è nato? Finora ti ha frenato dal fare qualcosa e che cosa? Come sarebbe la tua vita se non ci fosse questo dogma? #11 Condividi la tua esperienza Una sana quantità di pressione sociale non fa mai male: racconta a chi ti è intorno il tuo proposito. Potresti addirittura trovare qualcuno che vuole sviluppare buone abitudini insieme a te. Confronta le esperienze, trova chi la pensa come te, ispira gli altri e lasciati ispirare. Cambia le cattive abitudini Modificare le cattive abitudini è più difficile che creare delle nuove abitudini dal nulla. La soluzione più efficace è modificare una cattiva abitudine sostituendola con una buona: è più semplice fare qualche altra cosa che non fare niente. I seguenti suggerimenti possono aiutarti a cambiare le cattive abitudini. #1 Riconosci la cattiva abitudine che vuoi cambiare. Da dove viene e perché la segui? Qual è la ricompensa (ipotetica)? Come sarebbe la tua vita se non avessi questa cattiva abitudine? Ascolta bene te stesso/a. Ogni cattiva abitudine ha un motivo, anche se dovesse essere semplice pigrizia. #2 Identifica la situazione in cui si manifesta la cattiva abitudine e collegala con una nuova azione. Anche in questo caso utilizza lo schema stimolo – azione – ricompensa. #3 Decidi se vuoi modificare da solo/a l’abitudine o se hai bisogno di aiuto. Il confine tra dipendenza e abitudine, sia mentale che fisica, è molto sottile. È un’abitudine fumare una sigaretta ogni volta che aspetti la metro? Oppure è una dipendenza? Se senti di volerti liberare di una cattiva abitudine ma di non poterci riuscire da solo/a, cerca un aiuto professionale. In breve Le abitudini strutturano la vita quotidiana e offrono sicurezza. Il 30–50% delle azioni quotidiane sono abitudini. Le buone e le cattive abitudini sono programmate nel cervello. Le abitudini nascono sempre in combinazione con le situazioni e le ricompense. Per cambiare le abitudini c’è bisogno di disciplina. Le abitudini sane in armonia con i tuoi valori e la percezione di te stesso/a ti rendono felice a lungo termine #mynewnormal - Fonte ed Immagini Di: Julia-Sarah Hennig Fitness Editor - I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale. Non si tratta di post sponsorizzato. Read the full article
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PORTO SANT’ ELPIDIO – Chi di noi si sognerebbe di gettare una carta in terra a Berlino o a Stoccolma? Nessuno, loro ci tengono a tener pulito, ma perché ci tengono così tanto? Tenere la città pulita significa averne cura e dimostrare amore per il proprio paese.
Allora proprio perché anche noi italiani amiamo il nostro paese, sull’onda del successo di “Spiagge e fondali puliti” e sulla scia di “Puliamo il mondo” due tradizionali campagne di Legambiente, il circolo di Porto Sant’Elpidio ha deciso di inaugurare “Puliamo la città” una serie di iniziative che avranno luogo a partire dal 2 giugno ogni prima domenica mattina del mese, ogni volta in un quartiere diverso e in una zona particolarmente delicata.
“Siamo noi elpidiensi -dicono da Legambiente- a dover per primi dimostrare quanto teniamo alla nostra città e quanto rispettiamo la nostra terra, perché quando un posto è pulito a nessuno viene voglia di sporcarlo, se invece è già sozzo… allora una bottiglietta di plastica in più e una in meno non fa tanta differenza.Quando ci si sente autorizzati a lasciar cadere ciò che non ci serve più, lo facciamo pensando di non far del male a nessuno, ma è davvero così? Dove va a finire quella carta di caramella? E poi è proprio vero che la terra su cui buttiamo il rifiuto non è la nostra?
L’intento -aggiungono- è quello di sensibilizzare tutti i cittadini al rispetto delle aree pubbliche, ad acquisire “buone pratiche” di educazione ambientale e alla presa di coscienza delle conseguenze dei comportamenti scorretti, della corresponsabilità del degrado se si vive la città come qualcosa che non ci appartiene; per innescare il senso di appartenenza dei luoghi in cui si abita, si fa sport e si trascorre il tempo libero.
Per questo abbiamo chiesto la collaborazione dei Comitati di Quartiere, delle Associazioni Sportive, delle scuole che operano sul territorio comunale, affinché insieme giovani e adulti possano acquisire il coraggio di diventare cittadini attivi e consapevoli e perché una città più sana è anche una città più bella e una città più bella tutti hanno voglia di visitarla e viverla”.
L’appuntamento è allora domenica 2 giugno alle ore 9 presso Villa Murri, vicino all’ingresso della sede dell’associazione di quartiere Centro. Gli altri appuntamenti che si susseguiranno saranno il 7 Luglio quartiere San Filippo presso la Rotatoria Diamante, 4 Agosto quartiere Marina Picena ritrovo pineta lato nord, 1 Settembre Fonte di Mare ritrovo foce del Chienti, 6 ottobre Corva zona Bocciofila, 3 novembre Cretatrola presso raccordo Bonafede, 1 Dicembre Faleriense ritrovo Bowling lato ferrovia.
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Mercedes-Benz Prague Fashion Week. Primavera Estate 2019
Adam Kost
Adam Kost
Adam Kost
Adam Kost
Adam Kost
Artez: Martan
Artez: Lisa Konno
Artez: Maison The Faux
Artez: Schepers Bosman
Artez: Peet Dullaert
Chatty
Chatty
Chatty
Chatty
Chatty
Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
Jan Cerny
Jan Cerny
Jan Cerny
Jan Cerny
Jan Cerny
La Formela
La Formela
La Formela
La Formela
La Formela
Outsiders Division
Outsiders Division
Outsiders Division
Outsiders Division
Outsiders Division
UTB-ZLIN: AiM
UTB-ZLIN: AiM
UTB-ZLIN: AiM
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
Il Clam-Gallas Palace ha ospitato per la seconda volta la Mercedes-Benz Fashion Week di Praga per la stagione Primavera Estate 2019. La regalità dei suoi saloni, che rievocano una ricchezza prussiana, ha perfettamente incorniciato quello che ormai può essere definito come un possente desiderio di creatività che anima la capitale della Repubblica Ceca. Questa ultima edizione è stata caratterizzata da un clima di maggior rilassatezza, oltre che da temperature decisamente più ospitali, non riuscendo però a oscurare del tutto la mancanza, seppur sottile, di alcuni designer di spicco. Questa assenza ha d’altra parte favorito i creativi più giovani che hanno dato prova del proprio talento e, in alcuni casi, della rapida evoluzione di quest’ultimo.
Ecco i migliori secondo Vogue Talents.
Tra i primi a sfilare c’è stato il giovane Adam Kost che ha mostrato una crescita stilistica rispetto alla precedente edizione, eufemisticamente impressionante. Revision of Masculinity è il tema della sua collezione che reintepreta capi prettamente appartenenti al mondo femminile rendendoli perfetti per il guardaroba dell’uomo moderno, senza però far pensare troppo e quindi superando velocemente una noiosa estetica genderless. Con un sapiente uso di colori brillanti la maglieria diventa il fulcro per Kost con pantaloni ampi, maglioni oversize al cubo e una serie di completi con un collo allungato dalla stampa vagamente preistorica, fatto per rievocare un foulard.
Dominika Kozáková è la più dolce e timida tra le anime punk. Ma resta pur sempre punk. La sua collezione Homecoming Queens è un omaggio psichedelico a Vivienne Westwood con una rielaborazione del logo della designer britannica in chiave Kozáková. Le stampe prepotenti, l‘uso del latex e del pitone, così come i dettagli al neon si combinano a una acuta profondità della designer che si chiede cosa ci si aspetta dalle persone, soprattutto basandosi sull’impatto estetico. Il risultato è divertente ma davvero potente e rappresenta un invito a entrare nel suo mondo.
La ArtEZ University of the Arts di Arnhem in Olanda ha presentato cinque dei suoi talenti migliori con uno show collettivo che ha fatto subito dimenticare la loro giovane età. A partire da Peet Dullaert che ha proposto un plissé raffinatissimo, tale da rievocare le meraviglie di Mariano Fortuny. Martan, brand di Diek Pothoven e Luuk Kuijf ha invece giocato con i toni acidi e le ricche decorazioni per i suoi moderni tailleur, mentre Sanne Schepers e Anne Bosman di Schepers Bosman ha disegnato una collezione unisex che omaggia il bowling ma con un’attitude che mixa la vacanza allo skateboard. Lisa Konno diventa regina del nylon con overcoat e bomber dai toni saturi, accostati a contrasto a pantaloni ampi e morbidi; per concludere con Maison The Faux di Tessa de Boer e Joris Suk che hanno portato a Praga il loro fetish punk con accenti borghesi.
L’università Tomáše Bati di Zlín ci ha fatto conoscere due giovani e talentuose designer. Eva Papoušková con la sua collezione Fashion follows Function ha mostrato con vera genialità come la funzionalità possa essere assolutamente vincente. I suoi capi unisex dall’attitude sportiva hanno innovative abbottonature prodotte in Giappone, volumi ripensati per un utilizzo che non intacchi la silhouette e dettagli che rivelano una vera comprensione della vestibilità quotidiana. Michaela Hrinova con il suo AiM si ispira invece ai festival musicali estivi per una collezione divertente che, pur mantenendosi essenziale, non perde neanche una goccia della sua forte personalità.
Laformela di Antonín Soukup e Mirdzina Kohutiarová ha optato per una svolta iper-femminile e vagamente glamour per la sua nuova collezione che mantiene comunque il caratteristico concept sportivo. I tessuti luminosi si combinano così a coulisse e nylon per abiti moderni, mentre le giacche a vento sono proposte su pencil skirt, così come i blouson di pitone sono abbinati a pantaloni solo apparentemente sartoriali. Questo gioco si ripete e si alterna in tutte le proposte, pur facendo comunque sentire la mancanza del menswear che ci aveva colpito così tanto nella scorsa edizione.
Jan Cerny è un vero enfant prodige dello streetwear e lo ha nuovamente dimostrato con una sfilata presentata in un parcheggio all’aperto collegato a un garage sotterraneo usato come backstage. Egotrip è il titolo scelto da Cerny perché, come ha spiegato subito dopo lo show, questa collezione è stata realizzata per se stesso. In realtà spicca la collaborazione con l’artista slovacco Martin Lukáč che lo ha aiutato nella creazione di questi “viaggi egoistici” con decorazioni dipinte a mano che conferiscono un tocco di sofisticatezza. La collezione rivela quindi una qualità superiore rispetto al passato, grazie anche a lavorazioni come il maxi plissé delle felpe.
Outsiders Division è il brand spagnolo fondato da David Méndez Alonso, Alberto Perancho e Ales Gallifa. Il divertimento e il colore sono decisamente gli elementi chiave della collezione presentata a Praga, grazie a un’estetica pop arricchita da decori naïf. I pantaloni cropped e ampi sono proposti con un outerwear brillante fatto di trench e bomber. Perfettamente in linea con l’intero concept i bucket hat e i volumi velatamente clowneschi, ma nell’accezione più positiva del termine.
Infine Chatty di Radka Sirková e Anna Tušková torna alla carica dopo una precedente collezione un po’ fiacca. Per la prossima Primavera Estate il rapporto tra sport agonistico e moda rappresenta un perfetto fil rouge con lo scopo di cogliere lo spirito che anima questi due mondi così lontani. In passerella ricompare il denim caratteristico del brand, di cui si era sentita la mancanza, con completi moderni, overcoat e jeans dal taglio asimmetrico. La femminilità si combina perfettamente a questa ispirazione sportiva con trasparenze delicate e fantasie rigate.
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Adam Kost
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Artez: Martan
Artez: Lisa Konno
Artez: Maison The Faux
Artez: Schepers Bosman
Artez: Peet Dullaert
Chatty
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Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
Dominika Kozakova
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Jan Cerny
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La Formela
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La Formela
La Formela
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Outsiders Division
Outsiders Division
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Outsiders Division
UTB-ZLIN: AiM
UTB-ZLIN: AiM
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UTB-ZLIN: Eva Papouskova
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
Il Clam-Gallas Palace ha ospitato per la seconda volta la Mercedes-Benz Fashion Week di Praga per la stagione Primavera Estate 2019. La regalità dei suoi saloni, che rievocano una ricchezza prussiana, ha perfettamente incorniciato quello che ormai può essere definito come un possente desiderio di creatività che anima la capitale della Repubblica Ceca. Questa ultima edizione è stata caratterizzata da un clima di maggior rilassatezza, oltre che da temperature decisamente più ospitali, non riuscendo però a oscurare del tutto la mancanza, seppur sottile, di alcuni designer di spicco. Questa assenza ha d’altra parte favorito i creativi più giovani che hanno dato prova del proprio talento e, in alcuni casi, della rapida evoluzione di quest’ultimo.
Ecco i migliori secondo Vogue Talents.
Tra i primi a sfilare c’è stato il giovane Adam Kost che ha mostrato una crescita stilistica rispetto alla precedente edizione, eufemisticamente impressionante. Revision of Masculinity è il tema della sua collezione che reintepreta capi prettamente appartenenti al mondo femminile rendendoli perfetti per il guardaroba dell’uomo moderno, senza però far pensare troppo e quindi superando velocemente una noiosa estetica genderless. Con un sapiente uso di colori brillanti la maglieria diventa il fulcro per Kost con pantaloni ampi, maglioni oversize al cubo e una serie di completi con un collo allungato dalla stampa vagamente preistorica, fatto per rievocare un foulard.
Dominika Kozáková è la più dolce e timida tra le anime punk. Ma resta pur sempre punk. La sua collezione Homecoming Queens è un omaggio psichedelico a Vivienne Westwood con una rielaborazione del logo della designer britannica in chiave Kozáková. Le stampe prepotenti, l‘uso del latex e del pitone, così come i dettagli al neon si combinano a una acuta profondità della designer che si chiede cosa ci si aspetta dalle persone, soprattutto basandosi sull’impatto estetico. Il risultato è divertente ma davvero potente e rappresenta un invito a entrare nel suo mondo.
La ArtEZ University of the Arts di Arnhem in Olanda ha presentato cinque dei suoi talenti migliori con uno show collettivo che ha fatto subito dimenticare la loro giovane età. A partire da Peet Dullaert che ha proposto un plissé raffinatissimo, tale da rievocare le meraviglie di Mariano Fortuny. Martan, brand di Diek Pothoven e Luuk Kuijf ha invece giocato con i toni acidi e le ricche decorazioni per i suoi moderni tailleur, mentre Sanne Schepers e Anne Bosman di Schepers Bosman ha disegnato una collezione unisex che omaggia il bowling ma con un’attitude che mixa la vacanza allo skateboard. Lisa Konno diventa regina del nylon con overcoat e bomber dai toni saturi, accostati a contrasto a pantaloni ampi e morbidi; per concludere con Maison The Faux di Tessa de Boer e Joris Suk che hanno portato a Praga il loro fetish punk con accenti borghesi.
L’università Tomáše Bati di Zlín ci ha fatto conoscere due giovani e talentuose designer. Eva Papoušková con la sua collezione Fashion follows Function ha mostrato con vera genialità come la funzionalità possa essere assolutamente vincente. I suoi capi unisex dall’attitude sportiva hanno innovative abbottonature prodotte in Giappone, volumi ripensati per un utilizzo che non intacchi la silhouette e dettagli che rivelano una vera comprensione della vestibilità quotidiana. Michaela Hrinova con il suo AiM si ispira invece ai festival musicali estivi per una collezione divertente che, pur mantenendosi essenziale, non perde neanche una goccia della sua forte personalità.
Laformela di Antonín Soukup e Mirdzina Kohutiarová ha optato per una svolta iper-femminile e vagamente glamour per la sua nuova collezione che mantiene comunque il caratteristico concept sportivo. I tessuti luminosi si combinano così a coulisse e nylon per abiti moderni, mentre le giacche a vento sono proposte su pencil skirt, così come i blouson di pitone sono abbinati a pantaloni solo apparentemente sartoriali. Questo gioco si ripete e si alterna in tutte le proposte, pur facendo comunque sentire la mancanza del menswear che ci aveva colpito così tanto nella scorsa edizione.
Jan Cerny è un vero enfant prodige dello streetwear e lo ha nuovamente dimostrato con una sfilata presentata in un parcheggio all’aperto collegato a un garage sotterraneo usato come backstage. Egotrip è il titolo scelto da Cerny perché, come ha spiegato subito dopo lo show, questa collezione è stata realizzata per se stesso. In realtà spicca la collaborazione con l’artista slovacco Martin Lukáč che lo ha aiutato nella creazione di questi “viaggi egoistici” con decorazioni dipinte a mano che conferiscono un tocco di sofisticatezza. La collezione rivela quindi una qualità superiore rispetto al passato, grazie anche a lavorazioni come il maxi plissé delle felpe.
Outsiders Division è il brand spagnolo fondato da David Méndez Alonso, Alberto Perancho e Ales Gallifa. Il divertimento e il colore sono decisamente gli elementi chiave della collezione presentata a Praga, grazie a un’estetica pop arricchita da decori naïf. I pantaloni cropped e ampi sono proposti con un outerwear brillante fatto di trench e bomber. Perfettamente in linea con l’intero concept i bucket hat e i volumi velatamente clowneschi, ma nell’accezione più positiva del termine.
Infine Chatty di Radka Sirková e Anna Tušková torna alla carica dopo una precedente collezione un po’ fiacca. Per la prossima Primavera Estate il rapporto tra sport agonistico e moda rappresenta un perfetto fil rouge con lo scopo di cogliere lo spirito che anima questi due mondi così lontani. In passerella ricompare il denim caratteristico del brand, di cui si era sentita la mancanza, con completi moderni, overcoat e jeans dal taglio asimmetrico. La femminilità si combina perfettamente a questa ispirazione sportiva con trasparenze delicate e fantasie rigate.
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UTB-ZLIN: Eva Papouskova
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
UTB-ZLIN: Eva Papouskova
Il Clam-Gallas Palace ha ospitato per la seconda volta la Mercedes-Benz Fashion Week di Praga per la stagione Primavera Estate 2019. La regalità dei suoi saloni, che rievocano una ricchezza prussiana, ha perfettamente incorniciato quello che ormai può essere definito come un possente desiderio di creatività che anima la capitale della Repubblica Ceca. Questa ultima edizione è stata caratterizzata da un clima di maggior rilassatezza, oltre che da temperature decisamente più ospitali, non riuscendo però a oscurare del tutto la mancanza, seppur sottile, di alcuni designer di spicco. Questa assenza ha d’altra parte favorito i creativi più giovani che hanno dato prova del proprio talento e, in alcuni casi, della rapida evoluzione di quest’ultimo.
Ecco i migliori secondo Vogue Talents.
Tra i primi a sfilare c’è stato il giovane Adam Kost che ha mostrato una crescita stilistica rispetto alla precedente edizione, eufemisticamente impressionante. Revision of Masculinity è il tema della sua collezione che reintepreta capi prettamente appartenenti al mondo femminile rendendoli perfetti per il guardaroba dell’uomo moderno, senza però far pensare troppo e quindi superando velocemente una noiosa estetica genderless. Con un sapiente uso di colori brillanti la maglieria diventa il fulcro per Kost con pantaloni ampi, maglioni oversize al cubo e una serie di completi con un collo allungato dalla stampa vagamente preistorica, fatto per rievocare un foulard.
Dominika Kozáková è la più dolce e timida tra le anime punk. Ma resta pur sempre punk. La sua collezione Homecoming Queens è un omaggio psichedelico a Vivienne Westwood con una rielaborazione del logo della designer britannica in chiave Kozáková. Le stampe prepotenti, l‘uso del latex e del pitone, così come i dettagli al neon si combinano a una acuta profondità della designer che si chiede cosa ci si aspetta dalle persone, soprattutto basandosi sull’impatto estetico. Il risultato è divertente ma davvero potente e rappresenta un invito a entrare nel suo mondo.
La ArtEZ University of the Arts di Arnhem in Olanda ha presentato cinque dei suoi talenti migliori con uno show collettivo che ha fatto subito dimenticare la loro giovane età. A partire da Peet Dullaert che ha proposto un plissé raffinatissimo, tale da rievocare le meraviglie di Mariano Fortuny. Martan, brand di Diek Pothoven e Luuk Kuijf ha invece giocato con i toni acidi e le ricche decorazioni per i suoi moderni tailleur, mentre Sanne Schepers e Anne Bosman di Schepers Bosman ha disegnato una collezione unisex che omaggia il bowling ma con un’attitude che mixa la vacanza allo skateboard. Lisa Konno diventa regina del nylon con overcoat e bomber dai toni saturi, accostati a contrasto a pantaloni ampi e morbidi; per concludere con Maison The Faux di Tessa de Boer e Joris Suk che hanno portato a Praga il loro fetish punk con accenti borghesi.
L’università Tomáše Bati di Zlín ci ha fatto conoscere due giovani e talentuose designer. Eva Papoušková con la sua collezione Fashion follows Function ha mostrato con vera genialità come la funzionalità possa essere assolutamente vincente. I suoi capi unisex dall’attitude sportiva hanno innovative abbottonature prodotte in Giappone, volumi ripensati per un utilizzo che non intacchi la silhouette e dettagli che rivelano una vera comprensione della vestibilità quotidiana. Michaela Hrinova con il suo AiM si ispira invece ai festival musicali estivi per una collezione divertente che, pur mantenendosi essenziale, non perde neanche una goccia della sua forte personalità.
Laformela di Antonín Soukup e Mirdzina Kohutiarová ha optato per una svolta iper-femminile e vagamente glamour per la sua nuova collezione che mantiene comunque il caratteristico concept sportivo. I tessuti luminosi si combinano così a coulisse e nylon per abiti moderni, mentre le giacche a vento sono proposte su pencil skirt, così come i blouson di pitone sono abbinati a pantaloni solo apparentemente sartoriali. Questo gioco si ripete e si alterna in tutte le proposte, pur facendo comunque sentire la mancanza del menswear che ci aveva colpito così tanto nella scorsa edizione.
Jan Cerny è un vero enfant prodige dello streetwear e lo ha nuovamente dimostrato con una sfilata presentata in un parcheggio all’aperto collegato a un garage sotterraneo usato come backstage. Egotrip è il titolo scelto da Cerny perché, come ha spiegato subito dopo lo show, questa collezione è stata realizzata per se stesso. In realtà spicca la collaborazione con l’artista slovacco Martin Lukáč che lo ha aiutato nella creazione di questi “viaggi egoistici” con decorazioni dipinte a mano che conferiscono un tocco di sofisticatezza. La collezione rivela quindi una qualità superiore rispetto al passato, grazie anche a lavorazioni come il maxi plissé delle felpe.
Outsiders Division è il brand spagnolo fondato da David Méndez Alonso, Alberto Perancho e Ales Gallifa. Il divertimento e il colore sono decisamente gli elementi chiave della collezione presentata a Praga, grazie a un’estetica pop arricchita da decori naïf. I pantaloni cropped e ampi sono proposti con un outerwear brillante fatto di trench e bomber. Perfettamente in linea con l’intero concept i bucket hat e i volumi velatamente clowneschi, ma nell’accezione più positiva del termine.
Infine Chatty di Radka Sirková e Anna Tušková torna alla carica dopo una precedente collezione un po’ fiacca. Per la prossima Primavera Estate il rapporto tra sport agonistico e moda rappresenta un perfetto fil rouge con lo scopo di cogliere lo spirito che anima questi due mondi così lontani. In passerella ricompare il denim caratteristico del brand, di cui si era sentita la mancanza, con completi moderni, overcoat e jeans dal taglio asimmetrico. La femminilità si combina perfettamente a questa ispirazione sportiva con trasparenze delicate e fantasie rigate.
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Mercedes-Benz Prague Fashion Week. Primavera Estate 2019 published first on https://wholesalescarvescity.tumblr.com/
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